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sabato 10 settembre 2011

Il dottore Mario Paino: "Da Fonti accuse gratuite". E c'è spazio per una precisazione nei confronti di Casilli

Riceviamo e pubblichiamo:
Sono venuto a conoscenza che durante i lavori del consiglio comunale del 8 settembre scorso sono stato chiamato in causa indirettamente, senza essere stato pronunciato il mio nome, dal consigliere comunale Gesuele Fonti il quale ha dichiarato, fra altre offese gratuite e accostando inopinatamente le problematiche del punto nascita e della pediatria con quelle dei reparti di medicina e chirurgia dell'ospedale, che la rimodulazione della rete ospedaliera attuale per l'ospedale di Lipari sarebbe stata funzionale alla conservazione di due primariati.
Ritengo che il consigliere Fonti sia stato ingeneroso nel pronunciare affermazioni non veritiere, figlie di deteriori sentimenti di odio e cattiveria che non appartengono alla storia personale e professionale di chi, ad ogni costo, mi vuole accostare a squallide beghe paesane o, peggio ancora, di borgata.
Desidero chiarire, a chi ha pronunciato queste affermazioni e al suo "suggeritore a latere che annuiva" (consigliere Casilli) che non avevo e non ho nessuna posizione da difendere e, in ogni caso, la prima ipotesi di rimodulazione da noi contestata, prevedeva"soltanto" la permanenza della mia personale posizione apicale.
Se ci siamo battuti per avere le due aree di degenza con la presenza di tutte le discipline, lo abbiamo fatto per il nostro paese, per la nostra gente, per il nostro ospedale tutti insieme e ancora non so se ci riusciremo.
Il consigliere Casilli e' bene che sappia che non sono stato nominato "generale" da nessuno, ma, al contrario di lui, conosco il sentimento della gratitudine e quindi sono grato al dottore Giuffrida che ha ritenuto di nominarmi direttore di dipartimento, cosi'come sono grato al dottore Furnari che ha ritenuto di nominarmi direttore di struttura complessa, cosi come sono grato al dottore Russo, assessore al tempo in cui sono stato nominato direttore del centro neurolesi. Sono persone che non appartengono alla mia parte politica e forse non sono neanche della medesima parte politica.
Forse c'e' ancora qualcuno che pensa che per diventare direttori di dipartimento non basta essere consigliere comunale ma ci vogliono decenni di studio, sacrifici, lavoro, concorsi, esami, assiduita'nell'impegno e qualita' manageriali e di quello che ho ottenuto (poco o molto che sia  perche'nella mia visione della vita siamo tutti umili operai della vigna del Signore) devo ringraziare il Signore che mi ha assistito e la mia povera mamma, quella si, che ha speso la sua vita prima per insegnarmi a vivere e poi per mantenermi agli studi con enormi sacrifici.
Alla sua saggezza devo anche l'acquisizione dello spirito di sopportazione da simili nefandezze. Desidero invitare il consiglio comunale a concentrare le proprie energie a iniziative finalizzate alla salvaguardia dell'ospedale di Lipari e delle sue prerogative e di questo saremo grati a tutti.
Io,dal canto mio,mi sforzero', per quello che posso, di essere utile al nostro ospedale finche' Dio lo vorra' e la soglia di tolleranza di simili distorsioni della verita' me lo consentira'.
Cordialmente
Mario Paino.

Circomare Lipari: Cerimonia conferimento attestati

Circomare Lipari. Intervista al neo comandante Cosimo Bonaccorso

Giuseppe Donato. Il bilancio di 2 anni nelle Eolie, i ringraziamenti e i saluti. L'intervista

Cambio di guardia al Circomare Lipari. Bonaccorso subentra a Donato.

Cambio di guardia stamani al Circomare Lipari.
Il tenente di vascello, Giuseppe Donato, dopo due anni di permanenza, lascia il Circondario marittimo eoliano per trasferirsi alla Capitaneria di Porto di Milazzo.
Al suo posto arriva il tenente di vascello Cosimo Bonaccorso, originario di Catania, sino ad ieri in forza alla Capitaneria di Porto di Messina (sezione tecnica)
Alla cerimonia di stamani erano presenti, oltre ai militari del Circomare Lipari, i rappresentanti delle altre forze dell'ordine, autorità civili e religiose, rappresentanti di associazioni e/o cooperative operanti nel settore marittimo.
Sono stati consegnati attestati della Protezione Civile a ai militari ed ex del Circomare: Guarnuto M., Leone, Donia, La Fauci, Boselli, Miuccio, La Porta, Guarnuto D., Ramaglia, Natoli, Buccigrossi, Salvo, Nigrelli, Vento, Grasso, Giannetto e Amato. Questi  si sono distinti nel corso dell'emergenza Stromboli. Attestato e medaglia di bronzo sono andati a La Fauci, Boselli e La Porta che hanno maturato dieci anni di navigazione in Marina.
Il comandante Donato ha anche conferito un attestato di benemerenza agli ormeggiatori Massimo Castrogiovanni e Gianluca Sulfaro, autori di gesti a favore della collettività.
Castrogiovanni, ricordiamo, si tuffò in mare per soccorrere una non vedente finita in acqua mentre stava per imbarcarsi su un aliscafo. Sulfaro, fuori dall'orario di lavoro, si attivò per lanciare l'allarme, evitando danni all'ecosistema marino, in occasione dell'incidente occorso alla nave cisterna che a Panarea finì sulle Formiche.
Prima del passaggio delle consegne Donato, visibilmente emozionato, ha ripercorso questi anni trascorsi a Lipari tracciando un bilancio che ha definito "più che positivo". Ha anche ricordato, tra le altre, l'evacuazione di 70 turisti dalle spiagge nel versante occidentale dell'isola in occasione del terremoto del 16 agosto 2010.
Bonaccorso, evidenziando che intende proseguire nella linea tracciata dal suo predecessore, ha sottolineato come è sua intenzione attivarsi per un rafforzamento dell'organico anche in vista dell'apertura dell'ormai completato edificio di Pignataro.
A Donato, che "lascia" ,un grazie e l'augurio per il raggiungimento di altri importanti obiettivi professionali. A Bonaccorso, che "arriva", l'augurio di un proficuo ed efficace lavoro nelle Eolie.

All'evento dedicheremo a seguire ampi servizi con interviste ai comandanti Donato e Bonaccorso.


Come erano le Eolie...e gli eoliani (XXV puntata) (R)

Continua il "viaggio fotografico" attraverso la rubrica "Come erano le Eolie...e gli eoliani".
Per molti sarà un viaggio nel passato, per altri sarà uno scoprire un parte delle "radici", una parte di queste isole e di coloro che le hanno popolato ed amate, per molti rivedere volti conosciuti, per altri ancora rivedersi.. come non si è più.
Chiunque volesse contribuire alla riuscita di questa rubrica e vuole proporre foto delle Eolie, di personaggi, di avvenimenti può farcele pervenire a questa mail http://ssarpi@libero.it
In caso di problemi di scannerizzazione si possono affidare a noi le foto contattandoci al 339.57.98.235.
Le foto cartacee saranno restituite
Nelle foto:
1) Carnevale di tanti anni - Rita e Natalino Barrica (in primo piano) Alle loro spalle(da sinistra): Carmelo Marino, Felice Luca, Rina Barrica, Franchino Monteleone
2) Una foto della Banda "Città di Lipari"
3) Antonio Biviano, Mario Profilio, Giovanni Lo Schiavo
4) Canneto: La marina Garibaldi
5) Lipari - Marina Lunga quando era ancora un borgo di pescatori



NB. CLICCANDO SULLE FOTO, ATTRAVERSO I PASSAGGI DI SLIDE, SI PUO' OTTENERLE INGRANDITE

Puerpera di Salina in elisoccorso senza meta. (Salvatore Sarpi - Gazzetta del sud)

Una donna di Salina ha partorito a Lipari una bimba di nome Miranda. Ma non è questa la notizia anche se, con la chiusura del punto parto all'ospedale di Lipari, potrebbe anche esserlo. Il fatto è che Miranda è nata a Lipari dopo che per la mamma, imbarcata a Salina sull'elicottero del 118 per essere trasferita in una struttura della provincia idonea a garantire il cosiddetto "parto in sicurezza", non si è trovato posto sulla "terraferma". E dire che la puerpera, in vista del parto, aveva già effettuato a Milazzo il pre-ricovero. Stante tale situazione l'elicottero del 118 è atterrato a Lipari e la donna, in piena emergenza, ha partorito la piccola, pur essendo chiuso il "punto nascita". Intanto, primo firmatario Giacomo Biviano (Pd), in consiglio comunale è passata la mozione sulla costituzione di una commissione speciale per la sanità. Commissione composta da otto consiglieri comunali o esperti esterni, poiché negli ultimi due anni la Regione non ha tenuto conto delle particolari peculiarità territoriali isolane fortemente disagiate e fino ad oggi mortificate dallo smantellamento dell'ospedale e dei servizi sanitari sul territorio. Ciò prefigura una lesione della legge sui Livelli Essenziali di Assistenza e potrebbe determinare problemi di ordine pubblico per i possibili risvolti nei confronti della popolazione". Il consiglio ha ritenuto, inoltre "che i provvedimenti adottati sono inammissibili, specie per quanto riguarda la soppressione del reparto di pediatria, accorpato con medicina, e la chiusura del punto nascite per i parti programmati e che l'accorpamento del reparto di pediatria è causa di problemi e preoccupazioni per i genitori dei bambini costretti a ricoveri in stanze e lettini occupati precedentemente da pazienti con patologie di ogni tipo. Inoltre la chiusura del punto nascite per i parti programmati aggrava disagio e rischio per le donne in gravidanza, costrette a trasferimenti estenuanti, rischiosi e con possibili e gravi complicanze durante i lunghi e tortuosi viaggi.

da "I Quaderni de L'Ora": Lipari, isola dov'è vietato nascere (di Rosita Rijtano)

Il numero annuale dei parti era considerato troppo basso dall'Organizzazione mondiale della sanità. Massimo Russo ha quindi dimezzato i reparti dell'ospedale eoliano e sfoltito il personale. Con il risultato che adesso le madri dovranno andare a partorire sulla terraferma. Ma l'ex segretario del Pd locale non ci sta e annuncia ricorso al Tar.
di Rosita Rijtano 
A soli quattro giorni di vita il piccolo Giulio Giacopello ha dovuto affrontare un faticoso viaggio in aliscafo da Milazzo a Lipari. "Meglio che si abitui" consigliava qualcuno a Francesca, la neo mamma che lo teneva in grembo, proteggendolo dagli urti dello scafo. Lei ad abituarsi non ci pensa proprio. "Mi hanno costretta a partorire lontana da Lipari, da casa mia, dagli affetti. Per non parlare dei costi: non meno di mille euro sono stati spesi tra viaggi, albergo e cibo".
A Lipari, la maggiore delle isole Eolie,  a breve infatti non sarà più possibile nascere. Il motivo? A partorire sono in poche. Troppo poche. Un centinaio di parti l’anno, a fronte dei 500 indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità come la cifra minima perché un punto nascita possa ritenersi sicuro. In altre parole, o in un anno nascono almeno 500 bambini o partorire diventa rischioso. E, quindi, via le culle e i biberon.
L'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo non ha tardato ad adeguarsi alle recenti direttive. E approfittando del silenzio da parte dei politici locali ha riorganizzato l'intero ospedale liparese.
I tagli di Russo hanno interessato soprattutto i reparti  che da quattro sono diventati soltanto due: ginecologia è stata infatti fusa con chirurgia, mentre pediatria è finita unita a medicina. Con meno reparti, le forbici dell'ex magistrato hanno sfoltito anche il personale. Ogni dottore trasferito, o andato in pensione, non è stato più rimpiazzato.
Il piano per l'unico ospedale delle Eolie è quello già attuato in altre realtà siciliane. “L’obiettivo è di potenziare il pronto soccorso e ridurre il numero delle degenze. Quelle che costano, per intenderci”, ha spiegato il dottor Mario Paino, responsabile dell’area medica dell’Asp 5 di Messina.  Secondo Russo infatti “Il paziente va stabilizzato e poi trasferito”.
Ma se i tagli indiscriminati sono a mala pena tollerabili nelle altre realtà isolane, a Lipari, che è un'isola periferica, diventano inammissibili. "Le isole minori non possono essere paragonate alla terra ferma. Siamo diversi e abbiamo bisogno di una legge speciale. Se non riusciamo a comprenderlo è come se parlassimo di tutto e di niente”, sostiene  Saverio Merlino, ex segretario del Pd locale. Merlino ha affrontato Russo a muso duro quando il mese scorso l'assessore era intervenuto ad un convegno  organizzato dall'Unesco proprio a Lipari. In quell’occasione Russo ha provato a convincere gli isolani che la chiusura del punto nascita non è una questione di soldi che mancano. Ma di sicurezza e di rispetto delle regole.  
Merlino ha subito colto la palla al balzo. “Qui – puntualizza - la politica non c’entra. C’entra la Costituzione. E l’articolo 32 lo dice chiaramente: ogni cittadino ha il diritto di essere curato. Ecco perché sono intenzionato a fare ricorso al Tar”.
Aspettando il ricorso al Tribunale amministrativo l'ex segretario del Pd isolano continua la sua battaglia per tenere aperto il punto nascite di Lipari. E a colpi di cartoline con scritto “Voglio nascere a Lipari” e disegni di vulcani in dolce attesa è riuscito anche a strappare la promessa d'intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che dopo trent’anni di vacanza a Stromboli è ormai considerato un eoliano a tutti gli effetti.
Nel frattempo le mamme "orfane" della ginecologia eoliana non si arrendono. E sebbene costrette a partorire lontane dall'isola continuano a registrare  gli ultimi nati all'anagrafe di Lipari. Anche il piccolo Giulio Giacopello è un "eoliano" nonostante abbia raggiunto Lipari soltanto quattro giorni dopo la nascita. “Altrove non l’avrei iscritto né ora e né mai” puntualizza orgogliosa la madre.

venerdì 9 settembre 2011

Lipari. Passaggio di consegne al Circomare

Passaggio di consegne domani mattino  all'Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari. Il tenente di vascello Giuseppe Donato dopo due anni di permanenza nell'arcipelago si trasferisce alla Capitaneria di Porto di Milazzo. Resterà comunque "vicino" alle Eolie. Dovrebbe continuare ad occuparsi delle problematiche eoliane.
Al suo posto si insedierà il tenente di vascello Cosimo Bonaccorso.

Incendio in corso a San Salvatore - Monte. Le foto


Le Eolie su youtube. Oggi: "Isole Eolie" - Immagini d'epoca

Lipari ancora in fiamme. Nuovo rogo a San Salvatore - Monte

Lipari ancora in fiamme. I piromani non conoscono tregua. Da circa 30 minuti brucia la parte superiore di Monte che sovrasta la discesa per Valle Muria. L'incendio è partito ancora dalla zona di San Salvatore.
Un ulteriore incendio si è sviluppato a valle della strada che conduce a Santa Margherita. In quest'ultimo incendio sono intervenuti i vigili del fuoco (caposquadra Caruso) che già, in precedenza, unitamente alla Forestale avevano affrontato l'incendio di San Salvatore - Monte

Giuffrida scrive alla Gazzetta. Situazione ASP 5 non imputabile alla mia gestione

Lettera del direttore generale dell'Asp Salvatore Giuffrida alla Gazzetta del Sud:
Lo confermo, ho presentato le mie dimissioni al presidente della Regione, dott. Raffaele Lombardo, dalla carica di direttore generale dell'ASP di Messina. Ma sono dimissioni che ho ritenuto doverose solo per un rispetto formale alle Istituzioni che mi hanno affidato questo gravoso incarico, perché nessuno possa pensare o dire che intendo rimanere arroccato su una posizione di potere. È solo per questo che ho ritenuto doveroso fare un passo indietro. Adesso però, a bocce ferme, e con la consapevolezza di chi ha dedicato due anni della sua vita ad un progetto – voluto e perseguito con tutte le forze possibili – di profondo miglioramento della sanità messinese, ritengo altrettanto giusto e doveroso che i cittadini di questa nobile provincia sappiano come l'Asp di Messina ha realmente operato, sappiano se ed in che termini è vero che la sua gestione è stata "numericamente" negativa così come un approccio mediatico di superficie sembra purtroppo aver voluto trasmettere. Desidero fare chiarezza su questi due anni di attività non solo o non tanto per me, quanto e soprattutto per la miriade di operatori sanitari e parasanitari, di collaboratori amministrativi, di medici, di impiegati, di infermieri e di ausiliari che hanno condiviso con me, con l'ASP e per l'ASP, un percorso di reale innalzamento dell'efficienza del servizio reso alla collettività. E desidero soprattutto ringraziare i sindaci e quei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori che mi sono stati sempre accanto, che hanno condiviso con me le scelte più importanti e difficili, che mi hanno aiutato a rendere compatibile il servizio pubblico con gli interessi dei lavoratori. Se in questi due anni di gestione l'ASP di Messina è riuscita a risparmiare ben 11 milioni di euro sui costi del personale - e tutto questo senza licenziare una sola persona e salvaguardando il posto di lavoro a tutti - è anche grazie ai sindacati ed al loro prezioso supporto per gestire al meglio la distribuzione delle risorse umane.
Si parla di sforamento di bilancio di 18 milioni di euro. Ebbene a fronte di questa cifra, solo apparentemente in rosso, è giusto che si sappia che l'ASP è stata costretta a "caricarsi" di 27.200.000 euro non imputabili alla propria gestione, ed esattamente di 6 milioni per gli ospedali di Barcellona, Mistretta e Lipari, di cui era stata preventivata la chiusura e che invece si è voluto tenere in vita; 2,8 milioni per sopravvenienze di gestioni precedenti; 3,4 milioni di extra budget per case di cura private e laboratori convenzionati che avrebbero dovuto essere finanziati dalla Regione e di cui invece l'ASP è stata costretta ad assumersi l'onere finanziario; 4,7 milioni per contenzioso delle vecchie amministrazioni; 2,5 milioni per mobilità passiva di Capizzi, di competenza dell'ASP di Enna e non dell'ASP di Messina; 7,5 milioni per mobilità passiva relativa agli esercizi precedenti;
Mi limito ad osservare che non è consentito né dalla legge né dalla morale inibire ai pazienti le cure praticabili all'interno di strutture ospedaliere, che, in quanto di natura aziendale, sono gestionalmente esterne all'ASP, ma da essa traggono indirizzo economicamente quantificabile sui loro rispettivi budget operativi.
Se il tanto chiacchierato "buco" contabile è in realtà insussistente, vogliamo invece parlare della serie di cose importantissime che l'ASP di Messina ha fatto per la sanità pubblica, e per la collettività, in questi due anni? Il bilancio dei risultati positivi della gestione "reale" ha sforato - questa volta sì in termini inconfutabili - la più rosea delle previsioni. Pur dovendo controllare un territorio enorme composto da 107 comuni (da Taormina, a Mistretta, ai più sperduti paesi di montagna, alle altrettanto lontane Isole Eolie) e dai più eterogenei servizi sanitari, parasanitari e sociali (strutture sanitarie, ambulatori, consultori, guardie mediche, servizi riabilitativi di tutti i tipi), l'ASP di Messina è riuscita a risparmiare ben 6 milioni di euro di spesa farmaceutica in soli 7 mesi; ed è soprattutto riuscita a gestire con profitto i più importanti finanziamenti regionali per progetti di rilevanza socio-sanitaria di rango primario (il progetto Open Space a sostegno delle famiglie; il progetto per il servizio civile che ha coinvolto decine e decine di giovani; il sevizio Eolianet per l'assistenza a distanza; il progetto per l'autismo; il progetto di screening oncologico; il progetto Tumori Integrato). Progetti e servizi fondamentali ideati, studiati, aggiudicati e gestiti con lo sforzo di uno staff efficiente, capace e produttivo. Da non dimenticare, poi, il forte impulso dato alle attività formative, tanto da riuscire ad accreditare l'azienda presso la Commissione Regionale per l'Educazione in Medicina (ECM) come Provider Autonomo, risultando la stessa la prima azienda in Sicilia che può accreditare a livello nazionale i propri percorsi formativi. È inoltre doveroso ricordare, che l'ASP si è fatta carico di promuovere l' avvio dei tavoli interaziendali con le altre aziende sanitarie e con le strutture private del territorio per portare a compimento il raggiungimento di obiettivi sanitari comuni e condivisi, nell'ottica dell'integrazione ospedale-territorio. Da ultimo, va segnalata l'attenzione dedicata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che ha permesso all'ASP di Messina il superamento in positivo di tutti gli obiettivi stabiliti in materia. Nell'ambito delle opere strutturali è da sottolineare che in soli due anni, sono state realizzate importanti opere di ristrutturazione in tutti gli ospedali della provincia ed avviate tutte le procedure di attivazione dei PTA. Questa è oggi l'ASP da cui mi sono dimesso, l'ASP di cui sono orgoglioso, l'ASP che è cresciuta così bene anche grazie al mio "piccolo" aiuto. Tutto il resto di "strettamente personale" passa in secondo piano.
Salvatore Giuffrida

Considerazioni di un papà (di Luca Giorgianni)

Riceviamo e pubblichiamo: 
E’ parecchio tempo che leggo su tutti mezzi di informazione locale e non il continuo e LODEVOLE
interessamento sull’ospedale di Lipari e in particolare sul reparto di ostetricia e pediatria.
Gruppi su facebook  e associazioni che implorano e combattono perché sulla carta d’ identità dei loro futuri figli ci sia scritto “NATO A LIPARI”.
PURTROPPO nato a Lipari c’è scritto anche sulla carta d’identità di mio figlio Matteo.
Vivo da due anni circa un esperienza che, sono contento e sottolineo contento , la maggior parte di voi non ha vissuto e mai vivrà.
Un esperienza che assieme a mia moglie e alle nostre famiglie ci ha fatto vedere diversamente dalla maggior parte  degli Eoliani ,  la nascita di un figlio o un nipote.
Purtroppo molti non si rendono conto che si sta parlando di un problema  diverso,  dai rifiuti che non vengono  ritirati  per qualche giorno, o di una strada chiusa , o di qualsiasi altro problema che ci affligge ma che ha la possibilità di un tempo per la discussione e  per  la soluzione , qui si parla di vite, le vite dei Nostri figli.
Quelli che  si stanno impegnando nella lotta per  riaprire i reparti dell’ospedale di lipari si è mai posto queste semplici domande?
Quanti sono stati a Lipari i parti ritenuti problematici?
Quale e’ la media nazionale di parti difficili ? e quale invece la media a Lipari?
Qualora vi fosse un problema , quanto tempo passa prima che il bambino venga trasferito in una UTIN (unita di terapia intensiva neonatale) e di conseguenza riceva le cure e i trattamenti necessari ?
Cosa cambia un solo minuto per un bambino che ha necessità di cure che qui a Lipari non sono garantite?
No, credo nessuno se li sia poste. E credetemi non Vi condanno perché se un problema non ci tocca direttamente nessuno di noi è consapevole che esiste, o gli da la giusta importanza.
A questo punto la maggior parte di chi legge questi miei pensieri starà facendo delle  riflessioni. (ma mica i guai capitano a tutti i bambini che nascono?, e poi lui parla cosi’ perché è successo quello che è successo, puo’ capitare ovunque).
Probabilmente è vero se non mi fosse accaduto nulla di tutto ciò sarei il primo a combattere perché i miei figli nascessero a Lipari , ma come si dice dalle nostre parti dopu ca arrubaru u santu ci missiru i canceddi i ferru. Quindi credo che la lotta per assicurarci che si possa nascere a lipari, abbia senso solo se a questa opportunità sia accompagnata anche una garanzia che ci siano le strutture e le competenze per non rischiare, più di ciò che il fato dispone, la via e la salute dei nostri figli.
Queste mio pensiero vuole solo essere una riflessione, da chi ha fatto esperienza sulla propria pelle, e di un padre che oggi e’ il padre piu’ felice della terra , perché  tornando  a casa e trova un dolcissimo sorriso ad accoglierlo, solo che questo è possibile grazie a due cose!
LA BONTA’ DIVINA  principalmente e in secondo luogo l’essere andato in una struttura meravigliosa come la UTIN DI PATTI, alla quale devo la vita di mio figlio, nelle persone che ci lavorano intendendo tutti a 360° ma con un particolare legame (nessuno me ne voglia) al PRIMARIO DOTT.SSA CACACE E AL DOTT. MANDALARI .
Scusandomi se mi sono dilungato troppo , voglio concludere con un pensiero.
Non chiedete di riaprire i reparti non sarebbe una soluzione , ma c’è la necessità di assicurare ai Nostri figli di nascere in sicurezza , bisogna lottare per avere un servizio adeguato alle necessità del caso,una struttura che sin dal primo giorno della sua apertura ,possa garantire , PERSONALE QUALIFICATO, strumentazione adatta, in modo che , si possa scrivere nato a Lipari e non NATO DUE VOLTE!!!!!!!!
LUCA GIORGIANNI

Donna di Salina partorisce a Lipari.Incredibilmente prima ha girovagato in elicottero

Una donna di Salina ha partorito a Lipari una bimba di nome Miranda. Ma non è questa la notizia anche se, con la chiusura del punto parto all'ospedale di Lipari, potrebbe anche esserlo. La notizia, che deve invitare tutti, politici in primis, a riflettere è che Miranda è nata a Lipari dopo che per la mamma, imbarcata a Salina sull’elicottero del 118 per essere trasferita in una struttura della provincia idonea per garantire il cosidetto “parto in sicurezza”, non si è trovato posto (si dice siano sorte anche altre difficoltà operative) sulla “terraferma”. E dire che la signora, in vista del parto, aveva già effettuato a Milazzo il pre-ricovero. Stante tale situazione l’elicottero del 118 è atterrato a Lipari e la donna, in piena emergenza, ha partorito la piccola.
Un "calvario" quello della donna sicuramente evitabile se non ci fosse  messo in testa che a Lipari il "punto nascita" doveva essere chiuso.
Intanto, primo firmatario Giacomo Biviano (PD), in consiglio è passata la mozione di costituzione di una commissione speciale per la sanità
AUTOCONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
CONSIDERATO 
che negli ultimi due anni  la Regione Sicilia non ha tenuto conto delle particolari peculiarità territoriali isolane fortemente disagiate e fino ad oggi mortificate dallo smantellamento  dell’ospedale e dei servizi sanitari sul territorio;
Che ciò prefigura una lesione della legge sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e potrebbe determinare un vero e proprio problema di ordine pubblico per i possibili risvolti nei confronti della popolazione;
RITENUTO
che i provvedimenti finora adottati  sono inammissibili, specie per quanto riguarda la soppressione del reparto di pediatria, accorpato con medicina, e la chiusura del punto nascite per i parti programmati;
che l’accorpamento del reparto di pediatria è causa di numerosi problemi e preoccupazioni per i genitori dei bambini costretti a ricoveri in stanze e lettini occupati precedentemente da  pazienti con patologie di ogni tipo;
che  la chiusura del punto nascite per i parti programmati  nell’ospedale di Lipari ha causato un aumentato disagio e rischio per le donne in gravidanza, costrette a trasferimenti estenuanti, rischiosi e con possibili e gravi complicanze durante i loro lunghi e tortuosi viaggi;
che gli stessi trasferimenti sulla terraferma non vengono garantiti con regolarità, anche e soprattutto alla luce degli attuali trasporti locali, già insufficienti a garantire la mobilità delle persone sane, sia per le frequenti impossibili condizioni meteo marine che per i ripetuti guasti ai mezzi navali;
che ciò ha comportato, quindi, ingenti spese per le famiglie costrette a risiedere sulla terraferma, anche parecchie settimane prima della data presunta del parto, al fine di non compromettere la salute della mamma e del bambino o per sopraggiunte complicanze;
che le stesse gestanti, nonostante i rischi prospettati, non vogliono lasciare la propria isola neanche allo scadere della data presunta del parto, determinando di fatto situazioni di pericolo e di forte preoccupazione tra i medici e gli stessi familiari;
che gli stessi criteri stabiliti dal Ministero della Salute, sopravvivenza dei punti nascita con almeno 500 parti l’anno, non sono stati applicati nelle atre realtà insulari italiane, determinando di fatto una disparità di trattamento e un incomprensibile accanimento in Sicilia e in particolar modo verso il punto nascite dell’Ospedale di Lipari;
Ritenuto, infine,  di dover approfondire le tematiche e i problemi sanitari, in particolar modo per l’ospedale di Lipari,  e di elaborare, in tali ambiti, opportuni indirizzi e azioni politiche,
tutto quanto sopra detto e considerato
I sottoscritti consiglieri comunali
propongono di votare la seguente mozione e dì metterla all’ordine del giorno del prossimo consigli ocomunale:
“ISTITUZIONE COMMISSIONE SPECIALE SULLA SANITA”.
Si allega Proposta di Delibera. 
Il Presidente del Consiglio Comunale è invitato a dare seguito alla superiore richiesta.
PRIMO FIRMATARIO Dott. Giacomo Biviano (PD)

PROPOSTA DI DELIBERA
IL CONSIGLIO COMUNALE
per i motivi espressi in narrativa
 DELIBERA
di istituire  ai sensi dell’art. 33 del Regolamento del Consiglio Comunale la seguente Commissione Consiliare Speciale:
COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE SULLA SANITA’
La Commissione è composta da otto Consiglieri Comunali o esperti/tecnici esterni, almeno uno per ogni gruppo consiliare, nominati dal Presidente del Consiglio Comunale, nel rispetto delle designazioni dei rispettivi Presidenti dei Gruppi Consiliari e in modo da rispecchiare la proporzione dei Gruppi medesimi.
Per il funzionamento della Commissione Consiliare Speciale sulla sanità si applicano le norme del Regolamento del Consiglio Comunale relative alle Commissioni Consiliari Permanenti.
PRIMO FIRMATARIO
Dott. Giacomo Biviano (PD)

Amministrazione & Depuratore: un frammento di storia (di Aldo Natoli)

La serata con la quale il Centro Studi ha festeggiato il noto cantautore e scrittore eoliano Benito Merlino, divenuto famoso in Francia, e non solo, mi ha riportato alla mente quanto è accaduto negli anni ’70. Essendo stata prevista nel Programma di Fabbricazione la collocazione del dissalatore nella Fossa di Capistello di Lipari, l’Amministrazione Comunale dell’epoca ha progettato  l’impianto e riuscì ad ottenere un finanziamento da parte della Regione Siciliana. La realizzazione, che ovviamente deturpava la Fossa,  ha subito parecchie contestazione da parte di Italia Nostra, di alcuni Consiglieri Comunali ed in particolare da Benito Merlino che aveva ereditato dal fratello, il Prof. Celestino, la casa padronale con la chiesetta di Gibilimanna ed alcuni beni etno-antropologici, che sovrasta l’anfiteatro naturale di Capitello. Benito aveva anche proposto all’Amministrazione Comunale la realizzazione di un’opera alternativa : un centro culturale, teatro all’aperto e museo della cultura materiale eoliana presentando un progetto di massima redatto dall’Arch. Sergio Brema , docente di progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. Ma nell’estate del 1977 si sprigionò sull’isola un grande incendio che colpì in modo particolare la zona della Fossa di Capitello  costringendo lo stesso Benito Merlino e la sua famiglia a raggiungere la sottostante baia. Miracolosamente la chiesetta di Gibilimanna resistette al fuoco devastatore. L’accaduto ha ispirato il cantautore,  a comporre un “oratorio popolare” dal titolo “Gibilimanna è salva”. Un dialogo tra l’ulivo saraceno colpito a morte con  la Madonna. Un “parlato” di amore e di speranza tra il figlio che muore e la madre che lo consola e piange smarrita. La musica-poesia di Merlino, che vuole essere anche un grido di  protesta, ritenendo che l’incendio sia stato provocato per affrettare la realizzazione del depuratore, raggiunge presto alti livelli, anche per la qualità del prodotto musicale, e scuote gli animi di molti. Cosichè l’Amministrazione Comunale, saggiamente amministrata, dinanzi al crescendo di proteste ha abbandonato l’idea progettuale di collocare l’impianto nella Fossa. Oggi purtroppo, per la collocazione del depuratore a Canneto Dentro, e non solo,   la situazione è molto cambiata.  La musica di Merlino ha lasciato il posto alla “carta bollata” ed a un crescendo di proteste. Ma questa Amministrazione  Comunale, insensibile alle “voci” del popolo, a differenza delle altre, intende portare avanti le proprie iniziative rifiutando ogni confronto, ignorando che la Storia sarà giudice severo dell’operato di coloro  che sono preposti a tutelare principalmente gli interessi dei cittadini.

Alloggi di edilizia convenzionata-agevolata a Lipari e Vulcano e caserme dell’Arma. Lauria interroga e tramette il tutto anche alla Procura

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE Di LIPARI, AL DIRIGENTE DEL III SETTORE LIPARI, AL SEGRETARIO GENERALE DEL COMUNE DI LIPARI e.p.c. AL PREFETTO DI MESSINA E AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA BARCELLONA P.G.
Oggetto: Interrogazione urgente.
Il sottoscritto nella qualità di Consigliere Comunale, interroga le SS.LL. per conoscere, in merito alla realizzazione di 140 alloggi di edilizia convenzionata-agevolata a Lipari e Vulcano, e di due caserme dell’Arma dei Carabinieri a Lipari e Panarea, il cui argomento è stato posto all’o.d.g. del Consiglio Comunale in data 08.09.2011, se alla medesima data:
1) disponeva di tutti gli attestati di carattere tecnico ed urbanistico redatti in data successiva al 23.11.2010, secondo le previsioni contenuti nel Piano Regolatore Generale, reso efficace con Determina Dirigenziale n° 133, e già decretato dall’Assessorato Territorio ed Ambiente.
2) se lo studio effettuato dall’Ing. Giovanni Miceli, al quale viene fatto riferimento nell’atto deliberativo riguarda la verifica del fabbisogno abitativo per un programma di fattibilità per “alloggi di edilizia economica e popolare”. Necessità e tipologie ben diverse dal programma di edilizia “convenzionata-agevolata” posta all’o.d.g. del Consiglio Comunale.
3) se il “lotto 1 Isola di Lipari” è gravato da usi civici per i quali è in corso il procedimento di affrancazione da parte della Regione.
4) se la richiesta di variante e deroga è sprovvista dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali, dal momento che questa è preclusiva per qualsiasi deliberazione, soprattutto nel caso in questione dove gli interventi sono in contrasto con il vigente Piano Territoriale Paesistico.
5) se l’iter proposto contrasta anche con il comportamento tenuto dal Servizio Urbanistica del Comune che sospende il procedimento amministrativo dei vari progetti in attesa dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Messina.
6) se nell’atto deliberativo i preliminari di vendita stipulati dalla A.T.I. Lipari con i proprietari dei terreni ricadenti nei Lotti 2 e 4 dell’isola di Lipari e nel Lotto dell’isola di Vulcano sono prodotti in fotocopia con delle cancellature e privi di regolare registrazione.
7) se i preliminari di vendita depositati dall’A.T.I. Lipari sono scaduti nel dicembre dell’anno 2010.
 8) se il “lotto A – Caserma di Lipari” ricade all’interno della fascia di rispetto cimiteriale fissata in mt. 200 dall’Assessorato Regionale nel Regolamento Edilizio Comunale,  atteso che in atto vi sono ordinanze di demolizioni di fabbricati ricadenti entro la citata fascia di rispetto.
9) se il Lotto dell’isola di Vulcano ricade nel vincolo etno-antropologico relativamente alle grotte riportate dal Prof. Vittorio Giustolisi nel libro “Vulcano le strutture rupestri”.
A tale proposito il sottoscritto chiede se sono pervenuti atti da parte della Soprintendenza inerenti tale vincolo, ed in caso affermativo  di conoscere quale ufficio li detiene, e perché non sono stati allegati all’atto deliberativo posto all’o.d.g.
10) se  è stata effettuata dal Dirigente De Vita la valutazione del terreno  comunale di  Quattropani da cedere e l’entità degli oneri concessori, per raffrontare il loro ammontare con il probabile costo delle due caserme.
11) se è stato determinato preventivamente il costo a metro/quadro del terreno ricadente in zona “E” (agricola) ed in zona “C” del Piano Regolatore Generale al fine di valutare la differenza di costo che la variante urbanistica apporta alla Società A.T.I. Lipari.
        Il sottoscritto resta in attesa di una risposta urgente scritta e porge distinti saluti.
Bartolo Lauria (Consigliere Comunale UDC )        
  

Carnevale si, Carnevale no: io dico: Finalmente……era l’ora. (di Fausto Amendola)

Finalmente è giunta anche a Lipari l’ora di vedere una sfilata di carri carnascialeschi durante il periodo estivo. E’ stato un sogno o è stata una realta? qualcuno si è chiesto mentre altri hanno pensato: l’Amministrazione forse le sta tentando tutte, pensa di essere a febbraio per aver un altro anno di vita quando invece ne mancano solo 8 per giungere alla conclusione del mandato. Si, ha ragione Lino quando dice che la sfilata effettuata l’altra sera è stata fuori stagione e riporta il pensiero di una ragazzina  che si sentiva in imbarazzo nel vedersi con una maschera sul volto in questo periodo. In quest’isola tutte le novità sembrano strane. Il Carnevale fuori stagione? Anche la frutta una volta aveva le sue stagioni mentre ora sui banchi dei fruttivendoli la troviamo  in tutti i periodi dell’anno: le arance prima si trovavano solo nel periodo di dicembre ora le troviamo quasi in tutti i mesi. Una volta le stagioni avevano i propri periodi: primavera, estate, autunno ed inverno. Ora, invece, diciamo che le mezze stagioni non esistono più. E allora perché ci meravigliano se a Lipari si cerca di fare una sfilata fuori periodo per dare alla gente una ulteriore opportunità di divertirsi e scacciare via per un momento i pensieri che ci assillano?  Tanto per non andare lontano in molti paesi vicino a noi ripetono la sfilata durante questi periodi. E allora perché non farlo anche noi? Il primo anno può sembrare che chi l’ha organizzato sia improvvisamente impazzito, ma penso che se si riesce a farla anche negli anni a venire, anche migliorandola in diversi aspetti , potrebbe diventare un appuntamento fisso che possa richiamare altre persone.
In questo paese è molto facile criticare. Se fai una cosa vieni criticato perché non l’hai fatta come avresti voluto, se non la fai ti criticano ugualmente perché non sei capace di fare niente. Hanno sempre ragione loro, i criticoni di turno. Ma allora non lamentiamoci se vediamo i ragazzi sempre seduti al bar o sui gradini dell’Ufficio Postale o di fronte al Centro Giovanile. Che opportunità diamo a loro? Ce lo siamo mai chiesti? Ed allora se consentiamo loro di divertirsi e farci divertire per una serata, che male c’è?
In questi giorni da quando si è diffusa la notizia che giorno 3 settembre ci sarebbe stata la sfilata ci sono stati molti che l’hanno definita come “l’ultima marianata” del nostro Sindaco e pochi ma pochissimi quelli che si sono dimostrati favorevoli.  Qualcuno l’ha definita “una carnevalata” dimenticandosi che, per ora, l’epoca dei Carnevale è finita. Addirittura mi risulta, qualcuno  ha anche diffidato il Comune nel caso in cui avesse realizzato la sfilata. Ma questi si è reso conto che per la sua attività la sfilata avrebbe potuto costituire un vantaggio anche se non imminente?I bar si sono lamentati perché non hanno potuto occupare con i loro tavoli la sede stradale: mi riferiscono che hanno lavorato ugualmente e che non hanno nulla da lagnarsi.
Torno a ripetere: FINALMENTE la si è fatta. Ricordo benissimo una sera di alcuni anni fa quando in località Sottomonastero, nel corso di una premiazione relativa ai carri carnascialeschi che avevano sfilato lungo le vie del paese ebbi a lanciare questa idea. Allora l’Amministrazione era capeggiata dal altro Sindaco.
Nessuno dell’Amministrazione allora ebbe a dire: ma che vai pensando a queste Carnevalate? L’unico problema che ci si è posti è stato quello dove poter sistemare i carri fino al periodo estivo., certi che non potevano essere lasciati fuori alle intemperie, a tutti l’idea era piaciuta.
Ne è passato di tempo però. Questa pazza idea mi era venuta in mente dopo aver visto sfilare le opere che i nostri  ragazzi avevano realizzato in delle strutture precarie battute dall’acqua e dal vento. E allora mi chiesi: perché non fare vedere ai nostri “forestieri” ciò che sono capaci di fare i nostri ragazzi. Non sarebbe stata l’occasione migliore per cercare di diffondere il nostro Carnevale eoliano, farlo uscire fuori da queste quattro mura e farlo conoscere in altri posti? Un Carnevale che più tempo passa e meno ha da invidiare a quelli più famosi.(Viareggio e Acireale).  La sfilata che è stata fatta l’altra sera credo che possa costituire un “passaparola”. Chi ha avuto modo di vederla può divulgare la notizia nel proprio paese e far sì che il prossimo anno qualcuno venga a vedere il nostro Carnevale. Certo, però, che di questa manifestazione ne dovremo fare un appuntamento fisso  ogni anno e non renderla sempre aleatoria  con il dubbio se può essere fatta o no.
Ci ricordiamo quando sono stati girati i primi films nelle nostre isole, allora quasi sconosciute? Da allora è iniziato il flusso turistico verso queste Isole. Non pensate che il Carnevale possa fungere da punto di richiamo per altra gente?
Essere certi che annualmente viene fatta credo che possa costituire la svolta del nostro turismo e far si che la stagione possa iniziare già sin dal mese di febbraio in considerazione che dopo arriva la Pasqua e quindi l’estate.
Dai pareri raccolti lungo il corso della sfilata forse gli unici a non apprezzarla o a criticarla siamo stati noi liparesi perché, certamente, ci ha causato dei disagi. I nostri “forestieri” che si trovavano o si trovano ancora a Lipari, hanno avuto solo parole di ammirazione e sono rimasti entusiasti. Un turista che si era soffermato accanto al carro di Matteo, in un momento in cui si era dovuto fermare, ha detto” E’ bellissimo, complimenti”. Questo l’ho sentito con le mie orecchie trovandomi in quel momento accanto. Tutti i turisti hanno potuto apprezzare le opere che hanno realizzato i nostri giovani, forse increduli che anche a Lipari siamo capaci di fare qualcosa. Proprio dai forestieri viene l’incoraggiamento a ripetere la sfilata anche il prossimo anno. Che l’edizione estiva del Carnevale  abbia avuto successo non lo dico io, sarei di parte, ma lo dimostra la partecipazione della gente che si è molto divertita.
Ci siamo mai chiesti che cosa diamo ai nostri turisti che tanto spendono per venirci a trovare senza nulla chiedergli? Offriamo solo sole e mare e poche spiagge e allora se riusciamo a farli divertire una serata perché non farlo? Finalmente per una volta almeno siamo riusciti a far passare loro una serata molto, ma molto diversa.
Da questo sito un appello vorrei rivolgere ai nostri amministratori specie in questo periodo di crisi economica che attanaglia il nostro paese. Si sente dire che l’Amministrazione non riesce a far quadrare i conti ed è per questo motivo che non si parla ancora di bilancio. Non venite a dirmi che fra le spese da eliminare avete pensato di tagliare i fondi per il Carnevale? Sarebbe la fine del nostro Carnevale. Senza dubbi,  forse, è l’unica cifra che andrebbe incrementata, visto che coinvolge direttamente o indirettamente, tutta la cittadinanza. Che cosa daremo o diremo ai nostri ragazzi? Perché invece di pensare ad eliminare questa spesa non pensate una volta per tutte ad  istituzionalizzarlo in modo da dare certezze ai nostri ragazzi. Abbiamo visto ed è sotto gli occhi di tutti quello che sono capaci di realizzare in poco tempo i nostri giovani e se avessero avuto molto più tempo che cosa avrebbero realizzato? Non scordiamoci che il Carnevale è l’occasione in cui i ragazzi si ritrovano passando ore insieme a conoscersi, a socializzare ed apprendere l’arte del carnevale. Consideriamo che le somme spese rimangono a Lipari e non vengono date ad altre persone, non eoliani, che magari ti intrattengono per un’ora e poi…..
Perché toccare proprio i fondi del Carnevale e non andare ad eliminare altre spese, vedi numero di assessori. Riportare gli Assessori  al numero iniziale di come era una volta non può essere una idea? O perché non eliminare altre spese relative a società partecipate che sono in perenne deficit? O altre spese, penso che si possa. Non me ne vogliano gli Assessori ma sono troppo affezionato al nostro Carnevale e penso che molta gente la pensa come me. Ci rendiamo conto che la manifestazione del Carnevale coinvolge oltre mille persone tra quelli che vi partecipano alla sfilata e fra coloro che vi partecipano nel preparare la sfilata (sarti, fabbri, meccanici, etc)
Certo che se l’Amministrazione vuole effettivamente mantenere questa manifestazione sa dove trovare e dove  eliminare le spese superflue. Dice un proverbio “Quannu amuri voli trova luoghi”. Non dico di aumentare il plafond ma almeno di mantenere lo stesso importo dello scorso anno. Pensandoci bene siamo forse l’unico paese della Sicilia a realizzare una manifestazione carnascialesca  senza percepire un euro di contributo dalla Regione. Tutto questo perché non è mai stato chiesto con forza né alla Regione né alla Provincia.
Invece di lamentarci perché tutti insieme non cerchiamo di realizzare qualcosa per il nostro paese e non cercare di criticare sol perché una cosa viene fatta dalla parte politica avversa.
Se vogliamo effettivamente bene al nostro paese smettiamo di farci le lotte fratricida fra noi. Se vogliamo effettivamente cercare di risolvere le varie problematiche che ci riguardano, uniamoci e lottiamo tutti insieme, senza guardare colori politici o fare le guerre in nome e per conto di…..L’unione fa la forza Cerchiamo di lavorare tutti insieme per il bene del nostro paese in modo che possa avere ancora la forza di risollevarsi e tornare a splendere come la luce del sole quando non è offuscata.
Di queste marianate  o carnevalate, così come è stata definita la sfilata ne vorrei altre cento.
Per gli altri aspetti della nota dell’amico Lino posso anche essere d’accordo.
Fausto Amendola