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venerdì 17 ottobre 2014

AMP. Ci scrive Roberto Piemonte

Gent.mo Direttore,
non mi posso esimere dal complimentarmi pubblicamente con l’ avvocato Angelo Pajno per la puntuale replica a fatti che letti da chi non conosce la verità potrebbero indurre a credere che la AMP sia la soluzione a tutti i problemi delle isole.
Non so con chi ha parlato Saverio Merlino ma vivendo io per lavoro le isole Egadi posso senza dubbio portare esperienze e testimonianze ben diverse.
Le voci dell’elenco possono sembrare fari accesi sulle grandi opportunità ed attività della riserva, ma è come quando si va in un ristorante di lusso dove ti presentano un piatto di spaghetti al pomodoro chiamandolo trionfo di pasta di grano duro trafilata al bronzo nella tradizione dei maestri pastai con pomodoro coltivato in purezza sulle pendici della collina esaltato da basilico e olio di oliva spremuto a freddo da olive biologiche durante le notti di plenilunio.
Ha detto bene Angelo: stiamo parlando di fare gestire ad altri il patrimonio di tutti e ce ne saranno pochi che ne approfitteranno ( amici degli amici) e tutti pagheremo i debiti che la AMP inevitabilmente farà per statuto ( basta andare a guardare i bilanci di quelle esistenti).
I traumi al mare vengono dalla pesca intensiva professionale, dall’inquinamento e dalla totale assenza di controllo degli enti preposti. Già sono in essere tutte le leggi necessarie a tutelare le nostre isole , ma sfortunatamente lo Stato non può farle rispettare per mancanza di fondi o di capacità.
Veramente abbiamo bisogno dell’ennesimo ente che sperpera soldi e impedisce di fruire il nostro mare senza fare niente di veramente serio per la tutela? Per fare guadagnare qualche noleggiatore di barchette o dare un mensile di qualche centinaio di euro a qualche precario che rimarrà precario siamo disposti a cedere ad altri il controllo su cosa si può o non si può fare?
I campi boa si possono fare anche senza la riserva e impedire ai pescatori di violentare il mare si può fare anche con le norme che già ci sono; perché non cominciamo da questo invece di chiudere tratti di mare e di spiaggia?
Perché non mettiamo in condizione i diportisti di conferire la spazzatura o gli olii e le batterie esauste in modo civile prima di vietare loro di ancorare per fare il bagno ai faraglioni?
Quest’anno sono andato a bordo di una nave da crociera proveniente da Lipari sentendomi dire dal Comandante che avevano il locale spazzatura pieno perché a Lipari è impossibile per una nave scaricare rifiuti già differenziati, a qualunque prezzo. Quindi non siamo capaci di creare lavoro con le cose serie ed utili però parliamo sempre di fare il museo della foca e l’ospedale per le tartarughe….
E’ vero che c’è qualche eccezione ma le eccezioni sono tali perché sono rare. Se proprio il buon senso mancasse e tutti gli isolani fortissimamente scegliessero di fare la AMP allora essa si dovrebbe realizzare senza nemmeno un euro di contributo pubblico, così vedremmo bene se economicamente funziona e porta lavoro o sono tutte scuse per mungere sempre la stessa mucca.
Roberto Piemonte

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