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martedì 27 gennaio 2015

CHI VUOLE DISTRUGGERE L’AVIS DI LIPARI? Il presidente Biviano: “Azioni riduttive e destabilizzanti per l’attività della Sezione e per la funzionalità dell’U.R.O. di Lipari”

 Comunicato stampa
v  Oltre 600 Soci (il 60% giovani dai 18 ai 35 anni).
v  Opera in un territorio dalle caratteristiche morfologiche e logistiche difficile, un bacino di raccolta limitato (13.000 abitanti compresi bambini, vecchi, ammalati e falsi residenti), ma garantisce una media di 800 sacche di sangue all’Anno, con un rapporto di 62 sacche di sangue ogni mille abitanti, a fronte del parametro ottimale di 40 sacche indicato dall’Organizzazione Internazionale alla Sanità.
v  È  il fiore all’occhiello della comunità eoliana; simbolo di un fenomeno che nelle isole continua ad allargarsi a macchia d’olio; si dice che ogni famiglia abbia almeno un donatore in casa e ci sono intere famiglie donatori di sangue.
v  Un punto di riferimento nella Provincia di Messina ed in Sicilia.
v  Una delle sezioni più efficienti sul territorio nazionale; ma qualcuno ha deciso di distruggere o di limitare drasticamente quanto di buono è stato fatto da una Dirigenza estremamente impegnata, oculata e capace.
Dopo anni in cui l’espressione più pura del volontariato si è manifestata attraverso l’AVIS di Lipari, assumendo una valenza sempre più qualificata rispetto ai bisogni della società; un preciso segnale dello sviluppo e dell’evoluzione dei sistemi di partecipazione.
Anni in cui, da perfetto partner, alle carene aziendali ha sempre fatto fronte l’Associazione, anche economicamente, riuscendo a garantire un elevato apporto alla crescente domanda di sangue.
 Improvvisamente, allorquando, in presenza di un incidente grave, il Presidente dell’AVIS di Lipari, Giovanni Biviano, ha preteso il rispetto delle normative che tutelano i donatori e che fino a quel momento gli erano state negate, è stato minacciato di iniziative destabilizzanti che avrebbero avuto ripercussioni sull’attività associativa.
Iniziative manifestatasi nella immediatezza con atti di ostruzionismo e sabotaggio camuffati da esigenze logistiche ed un neo Direttore al SIMT di Milazzo che sembra essere stato nominato esclusivamente per “imporre” ostacoli e limitazioni all’attività dell’AVIS di Lipari ed all’U.R.O. (Unità di Raccolta Ospedaliera) istituita presso il P.O di Lipari.
Una tesi avvalorata dal rifiuto d’incontrare il Presidente Biviano che l’ha più volte invitato ad un colloquio informale propedeutico alla pianificazione ed alla gestione ottimale delle raccolte sul territorio eoliano.
Iniziative lecite ed illecite che di fatto hanno determinato una drastica riduzione dell’attività di raccolta in particolare nel secondo semestre del 2014; tanto che l’anno si è chiuso con appena (?) 497 sacche di sangue raccolto a fronte dei tanti donatori disponibili.
Discriminazioni? Vendette? Razzismo? Che cosa c’è sotto? Quali interessi ha destabilizzato l’esplosione dell’AVIS di Lipari?
Il Presidente Giovanni Biviano, da oltre quattordici anni, cioè da quando è stato chiamato a dirigere l’Associazione, ha sempre operato in perfetta simbiosi con i Responsabili del SIMT di Milazzo ed i Dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina 5; una collaborazione che ha determinato quei risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi, ancora incredulo, dopo un momento di comprensibile sbandamento, sta raccogliendo elementi ed energie per affrontare una situazione che potrebbe avere risvolti imprevedibili.
Si è limitato a dire: “Voglio capire meglio se si tratta di iniziative autonome e circoscritte o se c’è una regia più o meno occulta per danneggiare la nostra Associazione o, ancora peggio, per chiudere l’U.R.O. di Lipari”.
Intanto ha convocato il Consiglio Direttivo dell’AVIS di Lipari in seduta permanente ed un unico argomento all’Ordine del Giorno:Azioni riduttive e destabilizzanti per l’attività della Sezione e per la funzionalità dell’U.R.O. di Lipari”.
Un Consiglio Direttivo compatto che come prima iniziativa ha deciso che ogni notizia ed ogni atto prodotto sulla vicenda e sulla sua evoluzione siano trasferiti, per opportuna conoscenza, all’Assessorato Regionale alla Salute ed al Presidente dell’AVIS Regionale Sicilia.” 
Il consiglio direttivo

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