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martedì 28 aprile 2015

Bilancio, il Governo regionale tre volte ko

Tre su tre. E’ il messaggio dell’aula al governatore Rosario Crocetta, assente ieri pomeriggio durante l’esame del bilancio, che per tre volte, a scrutinio segreto, ha subito l’ok dell’Ars a emendamenti che hanno tagliato i fondi destinati alla comunicazione istituzionale (capitolo azzerato, erano previsti 400 mila euro), a esperti e consulenti (da 250 a 150 mila euro) e al leasing di autoveicoli per l’amministrazione regionale (214 mila euro tolti e assegnati alle borse di studio per la lotta alla criminalità organizzata). Gli emendamenti, due del Mpa e uno del M5s, sono passati col voto segreto, anche di sei o sette franchi tiratori all’interno della maggioranza.
Non è sfuggito, inoltre, che la seduta sul bilancio è stata disertata da almeno una ventina di deputati.
Risentito il commento del governatore: «Messaggio di pezzi della maggioranza? Possono mandare i messaggi che vogliono, gli emendamenti approvati all’Ars riducono spese obbligatorie e non si poteva fare, ci sono contratti da rispettare, comunque si troverà il modo di recuperare questi fondi. Il problema è che con me non c’è nulla da spartire, io non sono come chi in passato si sedeva a tavolino per distribuire soldi durante la finanziaria».
Via libera quindi al Bilancio con l’approvazione dei singoli articoli su cui il voto finale arriverà oggi dopo la discussione della Finanziaria, e alla seuta parteciperà il governatore Crocetta, la cui presenza è stata ripetutamente chiesta dalle opposizioni. Complessivamente comunque ha retto in Aula l’accordo trovato già in Commissione Bilancio, per cui tutto fa ritenere che entro domani notte ci sarà l’approvazione della Finanziaria come ha auspicato l’assessore all’Economia Alessandro Baccei dimostratosi all’altezza del compito, determinato nel respingere l’assalto alla diligenza che solitamente si consuma in questa fase, con deputati questuanti e richieste di vario genere per dare risposte nei territori di riferimento e tacitare le proteste. Solo grazie a questa strenua resistenza ha potuto far digerire un Bilancio da lui stesso definito un “miracolo” visti i numeri risicati di sopravvivenza.
Rimarranno scontenti in tanti e tra questi i regionali che dovranno rinunciare a quel privilegio del surplus pensionistico che fino al 2003 riconosceva il criterio retributivo e non contributivo: si recepirà la normativa nazionale, cancellando le deroghe.

In apertura di seduta ieri il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha ricordato il palermitano Giovanni Lo Porto ed è stato osservato un minuto di silenzio: «Lo Porto era arrivato in Pakistan da appena tre giorni, quando fu rapito nel gennaio del 2012. Era lì per fare il suo lavoro: ridare alloggi alle popolazioni colpite dall’alluvione del 2010. Era lì come portatore di pace e non di guerra. Era lì - ha detto Ardizzone - per cercare di dare speranza e un futuro migliore a uomini, donne e bambini duramente provati. Lo Porto è l’immagine della Sicilia vera, la stessa che accoglie gli immigrati, sempre pronta ad aiutare gli ultimi e che non rimane indifferente davanti a ogni sofferenza umana».

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