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lunedì 27 aprile 2015

Ricordiamo Giuliano Vassalli, un sincero amico delle Isole Eolie ad un secolo dalla nascita (di Pino La Greca)

Giuliano Vassalli
Ricordiamo un sincero amico delle Isole Eolie ad un secolo dalla nascita
Nato a Perugia il 25 aprile 1915, morto a Roma il 21 ottobre 2009, giurista, dirigente e parlamentare socialista, presidente onorario del Centro Studi Eoliano, ministro, presidente emerito della Corte Costituzionale, Medaglia d'argento al valor militare.
Dopo essere stato professore di Diritto penale nelle Università di Urbino, Pavia, Padova e Genova, Giuliano Vassalli, dal 1960, ebbe la cattedra all'Università di Roma. Professore emerito a "La Sapienza" e membro dell'Accademia dei Lincei, l'insigne giurista fu decorato al valore per il contributo dato alla Resistenza.
Dopo l'8 settembre 1943, Vassalli prese infatti parte alla Guerra di liberazione. nelle file della Resistenza romana. Membro della Direzione clandestina del PSIUP, nei mesi dell'occupazione tedesca fu tra i capi delle formazioni socialiste a Roma. Dall'ottobre 1943 alla fine di gennaio del 1944, sostituì Sandro Pertini nella Giunta militare centrale del CLN. Nel gennaio del 1944 organizzò l'evasione dello stesso Pertini e di Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu poi anche ispettore del CLN in pericolose missioni nell'Italia centrale. Il 3 aprile 1944, Vassalli fu catturato, a Roma, dalle SS che lo rinchiusero nel carcere di via Tasso. Vi restò, sottoposto a stringenti interrogatori e a tortura, sino alla liberazione della Capitale.
Nel dopoguerra, con la scissione di Palazzo Barberini, uscì dal PSI. Dal 1947 al 1949, fece parte della Direzione del PSLI e, dal 1949 al 1951, di quella del PSU, non rientrando nel Partito socialdemocratico dopo che i due partiti si rifusero. Nel 1957 Vassalli fu insignito del "Premio di fedeltà alla Resistenza" per l'attività svolta, come avvocato e come pubblicista, a favore degli ideali della Resistenza. Rientrato nel PSI nel 1959, Vassalli fu consigliere comunale e capogruppo di quel partito a Roma e poi fu deputato del PSI nella quinta Legislatura. Eletto senatore nel 1983 e riconfermato nel 1987, è stato presidente della Commissione Giustizia e poi del Gruppo parlamentare socialista. Nel 1987 è stato nominato ministro della Giustizia nel governo di Giovanni Goria e riconfermato nei governi De Mita ed Andreotti, lavorando alla stesura del nuovo Codice di procedura penale del 1989.
Tra le numerosissime pubblicazioni scientifiche di Giuliano Vassalli (che ha anche ricevuto la laurea "honoris causa" in Giurisprudenza dall'Università di Bologna), si possono ricordare L'interpretazione della legge Merlin, del 1965, e Alcune considerazioni sul consenso del paziente e lo stato di necessità nel trattamento medico-chirurgico, pubblicate nel 1972.
Giuliano Vassalli è stato Presidente Onorario del Centro Studi Eoliano sin dalla nascita del Centro ed è stato vicino al gruppo di allora giovani studenti che si proponevano di portare avanti i valori della memoria storica e della cultura eoliana. E’ stato punto di riferimento oltre che l’AMICO che con generosità presenziava alle iniziative del Centro regalando consigli e trasmettendo entusiasmo.
Entro in contatto con il Centro Studi nel 1983, ed il 17 aprile partecipò al convegno su “L’Antifascismo pre-resistenziale”, tenutosi a Lipari. Il suo intervento era “Il patrimonio ideale dell’antifascismo”.
(…) Una delle imputazioni più frequenti con cui questi confinati venivano tradotti al carcere, e venivano portati davanti al Tribunale Speciale del regime fascista, era quella della ricostruzione  di partito politico. Ora quando pensiamo al significato di antifascismo e di Resistenza, al valore di libertà che era insito in questa idea di partito, per cui l’imputazione creata dal regime totalitario era quella di ricostituzione di esso, non possiamo non guardare senza grande amarezza che tra le degenerazioni più vistose, che oggi tutti lamentano, sta proprio questa dei partiti, questa lottizzazione della società civile, questa spregiudicatezza di comportamenti, che tendono a volte a far diventare i partiti aziende per la conquista e il mantenimento del potere, addirittura del potere economico. Non era certo questa la visione dei nostri eroi dell’antifascismo pre-resistenziale, la visione dei condannati, la visione di quegli uomini straordinari che sono stati qui ricordati, i quali sacrificavano tutto di se stessi: tutto! Qualcuno fino alla vita, per ideali di progresso, di libertà, di giustizia, certamente, ma anche di rettitudine e di equilibrio e che seppero con la loro rivolta esprimere la superiorità delle leggi morali alle leggi imposte, o anche soltanto a considerazioni di convenienza.
Ecco cosa scriveva, infine, in occasione della settimana eoliana di New York del 1998, al Giudice Edward Re, quale presidente del Comitato d’Onore.
(…) Apprendo con grande e sincera soddisfazione che dal 23 al 28 febbraio 1998 si svolgerà in New York sotto la Sua prestigiosa presidenza una Settimana Eoliana, dedicata alle isole Eolie nella storia, nell’antropologia, nell’arte, nella poesia, nell’archeologia ed anche nelle più moderne manifestazioni della cultura artistica.
Ho preso in esame il ricco programma e mi felicito per la scelta degli oratori, ciascuno tanto competente nel rispettivo campo, e per quella dei documentari che saranno prodotti nelle intense giornate della Settimana eoliana.
Attraverso l’impegno, che dura ormai da più di quindici anni, dei suoi promotori – ed anche per il merito di coloro che ne hanno appoggiato le iniziative – il Centro Studi e ricerche di storia e problemi eoliani ha prodotto, accanto ad altre manifestazioni, una serie di pubblicazioni di alto rilievo, destinate a restare presenti nella storia naturale e nella storia dell’arte, oltre che in altri settori di interesse culturale. Mi auguro che le autorità e gli amici che onoreranno la Settimana Eoliana della loro presenza possano prendere visione di tali opere ed apprezzarne i contenuti e lo stile. È veramente bello che i giovani delle Isole Eolie, da tempo impegnati in questo lavoro, possano raccogliere l’apprezzamento del pubblico di New York e giovarsi, signor Presidente, del Suo appoggio e della cordiale accoglienza di cui saranno oggetto.

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