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martedì 5 maggio 2015

LA CISL: “NO ALLA CHIUSURA DEL PIEMONTE, SI AL SUO POTENZIAMENTO”.

Il punto fermo sul futuro dell’Ospedale Piemonte e sulla costituzione di un’azienda unica tra IRCCS Neurolesi e Papardo-Piemonte è l’accordo firmato il 6 novembre all’Ordine dei Medici condiviso e sottoscritto dal Comitato Salviamo l’Ospedale Piemonte, dai sindacati Cisl, Uil, Fials e dall’IRCCS.
Dopo l’accordo sottoscritto dal Papardo-Piemonte e dall’Irccs sull’allocazione e sull’integrazione degli ambulatori di Villa Contino, la Cisl chiede chiarezza sui percorsi intrapresi e sui tempi necessari alla conclusione dell’accordo. “Lo scorso 6 novembre tutti i firmatari hanno espresso una posizione chiara e netta”, ricordano il segretario generale della Cisl Tonino Genovese, della Cisl Fp Calogero Emanuele e della Cisl Medici Gianplacido De Luca.
Per il sindacato la nuova azienda non dovrà stravolgere le specificità attuali, mantenendo l’emergenza-urgenza, con pronto soccorso h24 e implementando servizi e offerta. “Bisogna pensare a un Polo di eccellenza dell’emergenza-urgenza che comprenda anche il settore neuro-riabilitativo - continuano i rappresentanti della Cisl - e non accetteremo nessun ridimensionamento del Pronto Soccorso e dell’emergenza-urgenza e dei posti letto previsti”.
L’allarme della Cisl deriva dalla decisione di unificare al Presidio Ospedaliero Papardo le Unità Operative duplicate e frammentate presenti al Presidio Ospedaliero Piemonte. “Non vorremmo sia strategico e preludio alla chiusura dei posti letto per acuti che garantiscono la specificità di emergenza-urgenza del Piemonte”.
Per la Cisl non possono essere messi in discussione i previsti 78 posti letto ma, anzi, vanno aggiunti gli ulteriori 155 posti per i servizi di riabilitazione e lungo degenza. “E’ necessario intercettare le risorse per rendere funzionali i padiglioni completati solo all’esterno e questo può avvenire attingendo ai finanziamenti statali per la sanità”.
Genovese, Emanuele e De Luca, inoltre, ribadiscono che va mantenuto il Polo Materno: “Non si può immaginare di spostare la mole di attività del materno-infantile del Piemonte senza un potenziamento e una riorganizzazione delle attività presso il Papardo e il Policlinico”.
Su questi aspetti i rappresentanti della Cisl ritengono necessario continuare a vigilare sull’operato delle due Aziende Sanitarie ma anche dell’Assessorato regionale alla Salute e del Ministero della Salute.

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