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martedì 19 maggio 2015

La nave Laurana "sfrattata" e costretta a sostare in rada a Milazzo per consentire l’attracco ad altro mezzo

Era accaduto a gennaio, cinque mesi dopo si è ripetuto. La nave Laurana della Compagnia delle Isole è stata costretta ieri a lasciare la banchina in cui era ormeggiata per andare in rada nella baia di Milazzo, davanti alla marina Garibaldi, per consentire l’attracco della “Sider Luck” per la discarica di 15.000 tonnellate di blumi per conto delle Acciaierie Duferdofin. E sull’accaduto, immediato l’intervento del comitato “Grande Porto”.
«Premesso – afferma il presidente Mario Sciotto – che non è nostra intenzione interferire sull’operato dell’Autorità portuale e chiarito che l’arrivo di qualsiasi nave che effettua operazioni commerciali nelle nostre banchine è cosa assai gradita perché significa lavoro per la collettività milazzese e il suo comprensorio, quello che non ci piace è il forzato spostamento di una nave di linea Laurana che svolge un servizio pubblico. Sostare in rada comporta un maggior costo del personale e dei servizi a spese della collettività, dato che la suddetta nave è mantenuta anche con le sovvenzioni della Regione. Una situazione assurda – prosegue Sciotto – che potrebbe risolversi subito restituendo al servizio della collettività la parte più importante del bacino portuale occupata da un porticciolo privato che, da oltre un decennio, è stato in modo disastroso collocato laddove non dovrebbe mai trovarsi».
Sciotto ribadisce poi la necessità che l’Autorità portuale «stringa i tempi per liberare lo scalo mamertino da lacci e lacciuoli imposti spesso da ingerenze esterne che frenano lo sviluppo della città. Se non si inverte la rotta quello di Milazzo diventerà solo un ricovero di piccoli natanti. Basti pensare che le previsioni di ampliamento del bacino portuale sino ad Acqueviole sono state del tutto disattese ed il litorale è stato dato in concessione a privati che hanno realizzati ricoveri a secco di natanti. Il porto è una struttura pubblica al servizio della comunità – conclude il comitato Grande porto – . Occorre che una volta per tutte chi di competenza, si renda conto che il tempo dei privilegi è finito e che volontariamente liberi il porto da presenze ingombranti. Senza voler minimamente interferire nella campagna elettorale dei sei aspiranti, rivolgiamo un appello al futuro sindaco perché l’anomalia possa avere fine».
Su posizioni contrapposte invece il comitato “Nuova Milazzo” che ritiene «fuori luogo aprire polemiche sui porticcioli che, invece, rappresentano sicuramente un volano per l’economia turistica».

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