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martedì 28 luglio 2015

Con grande sofferenza l’on. Genovese rinuncia ai funerali del padre. L'avrebbe dovuto fare in manette e scortato

Non è andato ai funerali del padre, il sen. Luigi, l’on. Francantonio Genovese, che si trova in carcere da gennaio per l’inchiesta sulla formazione professionale. L’avrebbe dovuto fare in manette e scortato. Ha scelto, sicuramente con grande sofferenza, di non dare l’ultimo saluto al genitore nella chiesa di S. Elena, dove si è svolta la celebrazione ieri mattina.
In questi casi infatti vigono le prescrizioni dell’Ordinamento penitenziario, ovvero l’accompagnamento con il nucleo traduzioni della polizia penitenziaria e l’apposizione delle manette.
Quindi nessuna richiesta formale è stata avanzata dai suoi legali al giudice “competente”, che in questo caso è quello del processo in corso, ovvero il collegio della prima sezione penale del tribunale, che sta trattando il procedimento “Corsi d’oro 2”.
La mancata richiesta dell’autorizzazione all’uscita dal carcere è stata frutto di una valutazione fatta con uno dei suoi legali, l’avvocato Nino Favazzo, da qui la scelta di rimanere in carcere del parlamentare del Pd.
A Gazzi Genovese si occupa ormai da tempo della biblioteca. In questi mesi sono andati a trovarlo alcuni parlamentari e i suoi legali, oltre che i familiari.
L’avvocato Nino Favazzo in una nota commenta questa vicenda: «La morte è un evento imprevedibile che non può essere pianificato e che non ha rispetto per le esigenze e le condizioni in cui si trova chi resta. Sono sicuro che l’ultimo pensiero del senatore Genovese è stato rivolto al figlio che adorava e che non vedeva da oltre sette mesi. Sono altrettanto convinto che una carcerazione preventiva palesemente ingiusta, perché protratta oltre ogni ragionevole limite, ha impedito a Francantonio di poter abbracciare per l'ultima volta il padre e gli impedirà di condividere il proprio dolore con i suoi cari, con la riservatezza che il caso richiede! Può esistere pena più grande?».
Il senatore Luigi Genovese, aveva 89 anni. Originario di Ucria, dove era nato il 19 dicembre del 1925, fu senatore per sei legislature - dalla VI alla XI - ai tempi della prima Repubblica e della Democrazia Cristiana, fu sempre eletto nel collegio di Patti. Era sposato con Angelina Gullotti, la sorella del più volte ministro messinese Nino Gullotti

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