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giovedì 23 luglio 2015

"La storia delle Eolie" conosciamola attraverso lo storico Giuseppe La Greca. Oggi: 23 Luglio 1985 "Per soli 4 minuti"

23 luglio 1985
Per soli quattro minuti ….Mercoledì 23 luglio 1985 si chiudeva con uno scontro tra il primo cittadino ed il commissario regionale Letterio Corvo, la breve esperienza della Giunta di Centro sinistra guidata dal sindaco Angelo Li Donni.
Doveva essere un tranquillo passaggio di consegne. Invece a Lipari, dal lunedì 21 c'era aria di tempesta. Il dottor Letterio Corvo, commissario regionale incaricato di reggere il Comune dopo che il Tar aveva annullato le elezioni di maggio, non potè prendere possesso delle sue funzioni. Sulla sua strada trovò il sindaco Angelo Li Donni che, giudicando irregolare la procedura di nomina adottata dall'assessore regionale agli Enti locali, aveva rifiutato di lasciare la poltrona ed aveva presentato una denuncia al carabinieri, ipotizzando pesanti violazioni della legge.
Nessuno ci ha ancora comunicato ufficialmente la decisione del Tar — dichiarava il sindaco — il commissario si è presentato, lunedì mattina, nel mio ufficio senza che il suo arrivo fosse stato preannunciato, senza che nessuno ci avesse ancora reso nolo lo scioglimento del Consiglio comunale. Non potevo far passare sotto silenzio una così palese violazione della legge, sarei venuto meno ai miei obblighi di sindaco.
Questa la vicenda.
Il 19 aprile 1985 la commissione elettorale mandamentale di Lipari, escludeva la lista della Dc per un ritardo di quattro minuti. I dirigenti democristiani, furibondi, preannunciavano ricorso, sostenendo che si trattava di un errore della segreteria. A Lipari la Dc, nelle ultime elezioni, aveva raggiunto oltre il 70 per cento dei voti. Non sembrava vero. La democrazia cristiana fuori da giochi!!!
Seguì una campagna elettorale “anomala” con alcuni esponenti democristiani che puntavano su candidati trasversali delle liste in competizione con “Unità per il Cambiamento” (data per vincente) come alternativa ai ricorsi in itinere, augurandosi di trovare “mercenari” pronti a spostare le loro posizioni.
Il 12 maggio 1985 le elezioni si svolgono regolarmente con la successiva costituzione del nuovo consiglio comunale. Votarono 6.608 eoliani, le Liste: “Primavera Eoliana” 749 voti; MSI 476; PRI 694; Unità per il cambiamento 2082; PSI 1476; PSDI 828. La Lista “Unità per il Cambiamento” (dissidenti Dc, comunisti e indipendenti di sinistra) con la maggioranza relativa riuscì a portare sulla poltrona di primo cittadino, il Dott. Angelo Li Donni con il sostengo di socialdemocratici e repubblicani. Tuttavia la sua amministrazione avrà vita breve, circa due mesi. La Democrazia cristiana non accettava l'esclusione, sostenendo di aver presentato la propria lista in tempo utile e accusava il segretario comunale di aver commesso un errore nella registrazione dell'ora. Sulla base di queste argomentazioni venne presentato un primo ricorso alla Commissione elettorale mandamentale (Cem) che lo respinge. La Dc passava allora al Tar di Catania dove presentava due ricorsi: uno, subordinato ad una querela per falso contro il segretario comunale; l'altro, in cui veniva impugnata la legittimità della convocazione del Cem per la mancata presenza di uno dei componenti supplenti nella Commissione elettorale. E' proprio questo secondo venne accolto dal Tar.
Il 17 luglio 1985  il tribunale amministrativo di Catania, sezione per la Sicilia orientale, accoglieva la richiesta della DC di annullare le elezioni amministrative. Un'esclusione ingiustificata, secondo i giudici del Tar: che avevano esaminato gli incartamenti, ascoltate le testimonianze del segretario comunale di Lipari, si era infatti accertato che l'orario segnato sul registri non era quello di presentazione, ma dell'avvenuta verbalizzazione. Risultato: le elezioni venivano annullate, il Consiglio comunale dichiarato decaduto. Entro un mese la Regione avrebbe dovuto designare un commissario e prima della fine di dicembre si sarebbero dovute svolgere le nuove elezioni.
Una sentenza, quella del Tar, accolta con apparente rassegnazione dall'amministrazione di Lipari. Non era stata presa in considerazione neanche l'eventualità di un ricorso. Tutti si preparavano a lasciare il campo affilando le armi per le prossime elezioni. Nulla. Insomma, che facesse prevedere il braccio di ferro di questi giorni, destinato a suscitare polemiche.

La resa dei conti arrivò il 25 maggio successivo con le nuove elezioni, anche queste “anomale” in quanto si tornò a votare con le liste bloccate dell’anno precedente. Provate ad immaginare tutti quelli che si erano ritenuti traditi, trombati, scaricati dalle prima tornata elettorale “costretti” a convivere da separati in casa; una vicenda pirandelliana.

La DC risultò il primo partito ma fortemente ridimensionato; aveva 21 consiglieri e ne perse 4; Pci e indipendenti ne avevano tre e ne guadagnarono altri tre. Votarono 7717 elettori, una percentuale del 79,1 contro l'84,5 delle amministrative del 1980. Quello che seguì è forse il quinquennio peggiore degli ultimi cinquant’anni.

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