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venerdì 31 luglio 2015

Pantelleria si attiva per riconoscimento di extraterritorialità doganale. A Lipari nel 2009 lo propose il dott. La Greca...ma è rimasta lettera morta

Nemo propheta in Patria l'espressione latina ci torna in mente alla lettura della recente iniziativa avviata dal Consiglio Comunale di Pantelleria.
Il Consiglio Comunale pantesco, nei giorni scorsi, ha votato all'unanimità un documento che impegna il Sindaco e la Giunta ad attivare la procedura di riconoscimento di extraterritorialità doganale dell’Isola di Pantelleria.
L'obiettivo, si legge nella mozione, è quello di ottenere a livello nazionale il riconoscimento di tutti quei benefici fiscali strettamente e direttamente connessi col principio di extraterritorialità, nonché, a livello comunitario l'esenzione da diritti di confine, dazi doganali e misure di politica commerciale di effetto equivalente, così come previsto dal Codice doganale europeo.
Nel documento approvato dal Consiglio vengono anche evidenziate le situazioni di disagio e di criticità che incidono sulla economia dell'isola, legate all'insularità del territorio, penalizzato ulteriormente da collegamenti marittimi precari, nonché dall'assenza di un libero mercato interno, i cui effetti ben visibili risultano essere l'elevato costo dei carburanti, dell'energia elettrica, gas, dell’approvvigionamento di acqua, dello smaltimento di rifiuti, della commercializzazione di prodotti e servizi.
Se da un lato è da attenzionare quanto posto in essere dal consiglio comunale di Pantelleria per l'iniziativa assunta, dall'altro non possiamo non ricordare che nel lontano marzo 2009 la medesima proposta era stata avanzata al consiglio comunale e all'amministrazione liparese del tempo da parte del Dott. Giuseppe La Greca, che scriveva: […] dopo vari riflessioni ritengo di poter suggerire all'amministrazione una ulteriore iniziativa; una proposta che aiuti e sostegna le nostre imprese e le famiglie che vivono nel territorio delle Isole Eolie. La proposta è semplice, chiediamo per il nostro Comune, a sostegno dell'economia eoliana, lo status di zona extradoganale.
La zona extradoganale (o zona franca) è quella parte di una nazione in cui i beni in vendita non sono gravati dall'i.v.a. e/o da altre tasse), imposte e accise (soprattutto sui carburanti). La mancata applicazione dell'i.v.a. sui generi di prima necessità sgraverebbe tutte le famiglie eoliane facendo incrementare i consumi locali. La riduzione delle imposte sui beni di consumo potrebbe risultare particolarmente conveniente per l'acquisto di tanti prodotti e soprattutto dei carburanti, ciò consentirebbe un incremento nelle presente turistiche rispetto ad altre zone limitrofe. Penso anche alla naturica da diporto. In Italia la zona extradoganale più nota è quella di Livigno”,
e concludeva: naturalmente la proposta potrà essere approfondita, meglio analiticamente esposta, ma la ritengo una possibilità reale di aiuto alla nostra economia messa in ginocchio da questa situazione di perenne emergenza in cui ci ha condannato l'attuale governo. Mi auguro che il mio suggerimento trovi consenso e si possa avviare un utile confronto su questo tema.
Lascio ai lettori le conclusioni.

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