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martedì 10 novembre 2015

Guarino: "Non si abbatta il pontile ex Pumex. Restaurato potrebbe essere fonte di lavoro ed economia"

Riceviamo dal geometra ed ex vice-sindaco Gianfranco Guarino e pubblichiamo: 
Un paio di giorni fa, dopo l'ultima mareggiata, un tratto del pontile in ferro per il caricamento della pomice è crollato. 
Non poteva essere diversamente, visto l'abbandono totale dell'area ormai da anni, per cui anche del pontile. 
Una struttura imponente ed importante, che ha caratterizzato un secolo di storia della nostra isola. Occorre tornare parecchio indietro nel tempo, prima della chiusura del canale di Suez (1967) quando le grandi navi americane ferme in rada a Canneto ostruivano l'intero fronte mare, per poi recarsi a caricare la pomice di Porticello.
 Il pontile ha garantito pane, lavoro e dignità a centinaia di operai e portuali. 
Buona parte dello sviluppo economico del '900 è passato attraverso quel pontile. 
Rappresenta senza ombra di dubbio un manufatto storico con una importante funzione socio politica. Un paio di giorni fa, leggendo articoli giornalistici, dove si annuncia la demolizione dell'intero manufatto, sono rimasto sconcertato. 
Sulla scorta di atti inerenti alla sicurezza dell'area, viene chiesta la demolizione, cancellando un secolo di storia Eoliana. 
Chi, ha eseguito tutti gli studi tecnici ed ingegneristici, per dimostrare che l'opera va demolita e non salvata o recuperata? 
Chi nell'esercizio della propria funzione si può arrogare il diritto di decidere, senza le necessarie valutazioni socio politiche il futuro del posto e della popolazione dove si opera? 
Possibile che pensando sempre di uccidere il lupo cattivo, non si riesca a vedere altro? 
Vorrei ricordare a tutti, me compreso, che il pontile ricade su spazio demaniale; che a poca distanza lo stato Italiano ha investito milioni di euro per un'altra banchina, questa volta in cemento sempre abbandonata; che l'area antistante entrambe le strutture è demaniale, ed meglio stendere un velo pietoso sul mantenimento e decoro. 
Di fatto, manufatti pubblici o similari, che con il loro recupero si portano dietro un enorme potenziale storico, d'immagine ed economico. 
Il mantenimento e sistemazione dell'area, che nulla centra con l'attività estrattiva o con i recenti sequestri e fallimento dell'impresa, rappresenta una grande opportunità che già esiste, solo da salvare, completare ed eventualmente migliorare. 
Chiedo ai responsabili della gestione pubblica di fermarsi a riflettere un attimo, limitandosi a mettere in sicurezza l'area
Solo il pontile se restaurato, potrebbe essere fonte di lavoro ed economia per tanti giovani e piccole attività, se abbinato ai moli in cemento esistenti, l'area diventerebbe fonte di ricchezza per gli enti pubblici e per i privati, una piccola industria del mare, Conservando l'indubbio valore storico e sociale. 
Un grande Soprintendente, che purtroppo ci ha lasciato, sosteneva che Lipari, era naturalmente predisposta alla conservazione della memoria, figuriamoci se poi da questo si riesce a produrre anche ricchezza per il territorio. 
Gianfranco Guarino

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