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martedì 1 marzo 2016

Conosciamo meglio il professor Rittmann al quale è intitolata la sezione vulcanologica del nostro museo

Conosciamo meglio il prof.  Alfred Rittmann, cui è intitolata la sezione vulcanologica del nostro Museo Regionale Eoliano.
Tratto da LA MISCELLANEA DI ALFRED RITTMANN (1893-1980):UNO SGUARDO SU UN SECOLO DI SCIENZE DALLA TERRA (Stefano Branca, Gianni Lanzafame, 2016)
Sintesi a cura di Marco Manni
                                                                            Alfred Rittmann nacque a Basilea il 23 marzo del 1893 da una famiglia alto-borghese.  Il nonno materno, importante figura di riferimento per il giovane Alfred, lo interessò alla mineralogia: lo portava spesso a visitare il Museo di Mineralogia di Basilea, che sorgeva attiguo al palazzo dei Rittmann ed era sul museo che si affacciava la stanza di Alfred. La morte drammatica dell’adorata madre dalla quale aveva ereditato la passione per la musica ( fu direttore d’orchestra) segnò una svolta nella sua vita; abbandonò la musica che gli ricordava troppo la dolorosa perdita, e si volse alla mineralogia, che studiò presso l’Università di Ginevra, dove si laureò nel 1921.
 Frequentò poi le università di Vienna e Berlino e conseguì il dottorato in scienze nel 1926. Nello stesso anno scese a Napoli accolto nell’Istituto Friedlander ( l’antico Istituto di Vulcanologia),prima come ricercatore e poi come direttore. In questa sede consacrò la sua attività di ricerca al Vesuvio e specialmente ad Ischia, a cui dedicherà 30 anni della sua attività scientifica. In questo periodo, con i suoi scritti spiegò chiaramente le relazioni tra evoluzione magmatica, tettonica e attività vulcanica: una vera rivoluzione scientifica che gettò le basi della vulcanologia moderna, fino a quel momento, invece, intesa come studio petrografico-mineralogico delle rocce vulcaniche. Le numerose pubblicazioni scientifiche di questo periodo rappresentano ancor oggi una pietra miliare nella conoscenza della geologia dell’area flegrea, dell’isola d’Ischia, del Somma-Vesuvio e dello Stromboli.
 Nel 1954 fu eletto Presidente dell’Associazione Internazionale di Vulcanologia e, caso unico nella storia dell’associazione, sarà confermato due volte in questo prestigioso incarico . Venne a Catania a dirigere l’Istituto di Vulcanologia della Facoltà di Scienze dell’Università di questa città, dove, come Presidente dell’Associazione Internazionale di Vulcanologia, avanzò l’idea di fare nascere a Catania, ai piedi dell’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa, un nucleo di aggregazione internazionale che potesse ospitare studenti, ricercatori, scienziati provenienti da ogni parte del mondo e offrire loro non solo una base logistica ma anche un vivace contesto scientifico di respiro internazionale in cui crescere culturalmente. Nel 1965, attorno all’alta figura di Alfred Rittmann, il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano e l’UNESCO crearono il Laboratorio Internazionale di Vulcanologia che dal 1967 diventò Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV-CNR). Di questa sua creatura il Professore non poté mai essere direttore. Dalla sinergia  IIV-CNR nello stesso anno venne fondato alle Eolie l’Osservatorio Geofisico di Lipari, dove vennero svolte  le prime ricerche strumentali  in campo  vulcanologico ( http://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/quaderni-di-geofisica/numeri-pubblicati-2010  QdG n 81).
Rittmann in verità egli non fu mai accettato dall’établissement universitario italiano; il suo spessore culturale non ebbe mai alcun riconoscimento ufficiale, non gli fu mai offerta una cattedra universitaria, non fu mai proposto per una laurea honoris causa. Gli studi, le idee e soprattutto il progetto dello scienziato svizzero è stato portato avanti, dopo la sua scomparsa, dai ricercatori dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia, e in seguito dell’INGV, le cui attività di ricerca, di monitoraggio e sorveglianza dei vulcani siciliani rappresentano un qualificato punto di riferimento per la comunità scientifica nazionale e internazionale.
Alfred Rittmann morì a Piazza Armerina, in Sicilia, a casa dell’amata figlia Loredana, il 19 Settembre 1980.
Al prof. Rittmann sono intitolate le seguenti strutture dell’ INGV-Osservatorio Etneo: la sala riunioni di piazza Roma a Catania e il Centro Congressi di via Monti Rossi a Nicolosi, presso la quale si tiene la conferenza vulcanologica biennale  sempre a lui dedicata.
Nel 1987 un minerale appartenente al gruppo dei leuciti è stato denominato rittmanite, in onore dello studioso svizzero. La rittmanite è un minerale tipico delle rocce magmatiche di colore giallo chiaro.
Le quasi 3.300 note a carattere scientifico che durante la sua lunga e articolata attività culturale Alfred Rittmann, tra la fine dell’800 e gli anni 70 del secolo scorso, ha ricevuto da colleghi di tutto il mondo sono state catalogate e riportate in Miscellanea INGV , a cura di Gianni Lanzafame e Stefano Branca,
al seguente indirizzo:

 http://www.ingv.it/editoria/miscellanea/2016/miscellanea30/   

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