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mercoledì 9 marzo 2016

Crocetta licenzierà i forestali condannati per mafia

(AGI) – Palermo. – Forestali condannati per mafia pagati per anni dalla Regione. Altri gravati da una interdizione dai pubblici uffici o da condanne per incendi boschivi. Avrebbero meritato da un pezzo di essere messi alla porta e invece per anni hanno guadagnato sulle spalle di mamma Regione. 
Non sono molti, al momento, ma fanno rumore, anche perche’, avverte il governatore siciliano Rosario Crocetta, “e’ solo l’inizio”. Sono sessantasei, secondo un primissimo elenco, i forestali su circa 24.000 che avrebbero dovuto ricevere da tempo una ‘lettera di espulsione’ dai ranghi. Ma non e’ mai arrivata a destinazione, ne’ e’ stata spedita. Almeno finora.
Adesso che sono stati passati ai raggi per elenchi e casellari giudiziari, isolando le ‘mele marce’, Rosario Crocetta ha dato quarantottore di tempo ai superburocrati per cacciarli via, oppure potrebbero essere disarcionati loro dalle remuneratissime poltrone di comando. Sessantasei, dunque, i forestali per i quali nell’immediato e’ stata prevista l’esclusione dagli elenchi: 42 per reati gravi e ulteriori 24 per l’aggravante del 416 bis. Si tratta di un primo provvedimento “gia’ comunicato agli uffici provinciali di Palermo, Catania, Enna e Caltanissetta”, ha detto Crocetta, che ha parlato di “nomi eclatanti: ci sono dei Bagarella, dei Brusca, dei Campanella”.
Nessuno spazio d’ora in poi, ha scandito il governatore, “per chi e’ stato interdetto dai pubblici uffici. Inizia una nuova stagione, si traccia un linea, un solco con il passato. E’ un provvedimento esemplare che segna una fase da cui non si puo’ tornare indietro”. Ha detto che ci sono voluti diciotto mesi per avere gli elenchi, troppi, ha fatto capire. E ora “entro 48 ore si deve adempiere a queste risoluzioni”, mandando via gli ‘indegni’, altrimenti interverra’ “in via sostitutiva, sanzionando fino al licenziamento anche i dirigenti inadempienti”.
E poi “molti, centinaia, fra i forestali, sono i condannati per incendi dolosi: anche la loro permanenza e’ irragionevole. Cosi’ come ci siamo imbattuti in casi di violenza, reati associativi di droga, tratta di uomini”. I risparmi ottenuti espellendo chi non puo’ restare, “saranno utilizzati per un fondo a beneficio dei disoccupati”. Perche’ non ci si ferma qua: il monitoraggio e la scure interesseranno pure le partecipate, i bacini dei precari e gli stessi dipendenti regionali, “fino ai livelli piu’ alti della pubblica amministrazione”. (AGI)

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