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venerdì 13 maggio 2016

"Le unioni civili sono legge e questo è un fatto di civiltà". La riflessione di Michele Giacomantonio

Non posso non esprimere soddisfazione per il fatto che finalmente esista una legge per le unioni civili. Sono convinto che è un fatto di civiltà superando un pregiudizio contro persone che non meritano l’ostracismo ed il discredito di cui soffrono quotidianamente. Sono contento che la legge sia passata alla Camera con un’ampia maggioranza che forse sarebbe stata maggiore se il Governo non avesse posto la fiducia. Ma si è voluto forse mettere fine alle discussioni ed agli emendamenti che avrebbero prolungato i tempi all’infinito.
Mi colpisce invece l’atteggiamento dei dirigenti del Family day che minacciano di vendicarsi nel referendum sulla riforma costituzionale. Per dei cristiani la vendetta non è mai un buon sentimento e certamente stride con quella misericordia che anche la Chiesa italiana dice di volere praticare sotto la spinta di papa Francesco ma che di fronte a questo problema non si scorge proprio. Mi scandalizza che si covino sentimenti di vendetta ma non mi piace nemmeno che i vescovi a questo proposito entrino nel merito delle tecniche parlamentari prendendo posizione contro il voto di fiducia. Lo si è fatto perché si voleva che il voto per le unioni civili fosse più consistente? Non credo proprio. Temo che la Chiesa italiana non abbia ancora fatto tesoro della lezione del referendum sul divorzio di quarant’anni fa quando scoprì un popolo che non era più in sintonia con le sue paure le sue tentazioni, per usare le parole del papa, pelagianiane cioè che confida nel sostegno delle leggi umane più che dello Spirito. E al di là di cosa ne pensi Giovanardi, anche questa volta, se si volesse un referendum per tornare indietro e cancellare un diritto guadagnato con fatica, il popolo – e gran parte anche di quello cristiano – saprebbe individuare da che parte stia la misericordia.
Indubbiamente si tratta di un successo di questo Governo ed in particolare del PD che mi fa essere orgoglioso di appartenere a questo partito al di là dei problemi liparesi e della convivenza con compagni tremebondi che si accontentano di vivacchiare tenendo basso il profilo ed hanno paura di assumersi delle responsabilità.
Michele Giacomantonio

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