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sabato 23 luglio 2016

LA MADONNA DEL TERZITO DI NUOVO “A CASA”…TRA FESTA E COMMOZIONE (di Gianluca Veneroso)



Maria è indubbiamente, col Suo carico di umanità e il carisma materno che Le è proprio, un segno potente e innegabile dell’ingresso del divino nella sfera del terreno. Ella è l’incontro, mirabile e mai scontato, dei principali sapori e saperi della parabola cristiana: del dolore con la grazia, del semplice con l’eccezionale… del quotidiano con lo straordinario. 
Nell’anno giubilare della Misericordia, la Santa Vergine simboleggia la strada maestra e il viatico più immediato per orientare noi fedeli verso la remissione dei peccati. 
Proprio per questo speciale evento, dopo ben 16 anni di permanenza nel Santuario di Valdichiesa, presso Leni di Salina, la statua della Madonna del Terzito ha mosso i suoi beati passi verso Lipari e Vulcano, dando vita a una peregrinatio iniziata il 29 Aprile e terminata qualche giorno fa. 
Un intenso percorso, quello dell’icona mariana, che ha lambito le principali chiese dell’ISOLA MADRE, dall’antica Cattedrale ai sacri siti delle contrade. 
Noi del Coro di Porto Salvo, appartenenti a una parrocchia mariana, abbiamo vissuto e animato le tappe fondamentali di questo meraviglioso viaggio all’insegna della meditazione e della preghiera. Eravamo in Cattedrale quel 29 Aprile 2016 che ha segnato l’attesissimo ritorno della Vergine del Terzito a Lipari e con zelo e devozione, per ben 7 giorni, ne abbiamo invocato le lodi con le armi meravigliose del canto e l’abbraccio collettivo del nostro sentirci gruppo. 
L’incedere di Maria verso il portone della Cattedrale, al termine della prima tappa, è stato per noi motivo di profonda commozione. 
L’accorata commozione di figli che si allontanano dall’amorevole madre e provano uno struggente smarrimento, colmato, però, dalla certezza di una protezione perenne e da un legame alimentato dalle inspiegabili leggi del cuore. Per fortuna si è trattato di un semplice “arrivederci”! 
Abbiamo ritrovato, infatti, quel volto luminoso di donna e santa sia nella sosta presso Pirrera (Santissimo Nome di Maria) che durante la capatina a Pianoconte (Santa Croce), per poi riascoltare il suono, deciso ma infinitamente dolce, della campanella del Terzito quando la Venerabile Statua ha raggiunto le parrocchie liparote di Porto Salvo e San Pietro. 
Bastava incrociare quello sguardo, impastato di sentimento e maestà, per far sparire in noi ogni traccia di stanchezza, rendendo così ogni celebrazione un appuntamento desiderato e imperdibile. Come potevamo, quindi, da seguaci innamorati quali siamo, mancare all’epilogo di questa peregrinatio? 
Tramite il nostro amato parroco, Padre Gaetano Sardella, ci siamo messi in contatto con Padre Alessandro Lo Nardo, responsabile del Santuario di Valdichiesa, sede ospitante l’icona mariana, per dar – letteralmente – voce all’ennesimo saluto filiale. 
Accolti con rispetto e fraternità dai fedeli locali e dagli anziani ospitati nell’attigua Casa di riposo, abbiamo così animato, questa mattina, la celebrazione delle ore 9:00. 
Un clima misto di pace e solennità ha accompagnato la messa, rendendo più armonioso e sentito il nostro appello canoro alla MADRE UNIVERSALE. 
Valicare la Porta Santa dell’Indulgenza, presso il Santuario di Leni, è stato come lasciarsi alle spalle le impurità e gli stress di routine per ritrovare una rinnovata purezza. È stato come trasferire lo spirito giubilare in una dimensione eoliana profondamente familiare e magnificamente nostra. È stato come abbandonare le nostre orecchie, assordate dai frastuoni caotici della modernità, al tintinnio di quel delicato campanello, richiamo a una cristianità fatta di slanci interiori semplici, ma miracolosamente unici. 
GIANLUCA VENEROSO

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