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giovedì 21 luglio 2016

Vaccini, i medici che li sconsigliano rischiano anche la radiazione

I vaccini sono, nella storia della medicina, gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo, e i medici che li sconsigliano violano la deontologia, rischiando le sanzioni previste, fino alla radiazione. Non poteva essere più chiara la posizione della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), che in un documento presentato ieri ribadisce anche il sì all’obbligo vaccinale per l’iscrizione al nido e chiede anche alla magistratura di attenersi alla scienza, dopo le sentenze che hanno dato ragione ai medici contrari ai vaccini. Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin «È estremamente importante il documento del Fnomceo sulle vaccinazioni: una voce molto forte dal mondo scientifico riafferma in modo forte la volontà di essere dalla parte dei bambini e genitori per sconfiggere la piaga della paura medievale della vaccinazione». Lorenzin definisce anche «preoccupante» il calo delle vaccinazioni che «mette a rischio la salute dei nostri figli».
La federazione, ha spiegato il presidente Fnomceo Roberta Chersevani, invita gli ordini provinciali, che devono iniziare i procedimenti, a vigilare, e in qualche caso è già avvenuto. In Toscana, ad esempio, si è appena conclusa la fase istruttoria nei confronti di un medico, e per l’autunno si aspetta la sentenza di primo grado. «Ci sono già provvedimenti disciplinari in corso - ha affermato - e questo indica che c’è la consapevolezza che questi colleghi devono essere ascoltati per capire il perchè di determinati atteggiamenti e per decidere la sanzione a cui verranno eventualmente sottoposti».
A rendere necessaria la presa di posizione, hanno ribadito gli esperti, è il costante calo nelle vaccinazioni che si registra nel paese. «Siamo di fronte a un quadro preoccupante - si legge - in cui la scienza medica e la politica debbono reagire insieme a tutela della collettività. Occorre muoversi non solo sul piano del richiamo ai risultati veri e concreti della medicina ma anche rivolgersi all’immaginario collettivo per superare l’endemico disinteresse per la scienza che, per inciso, si manifesta anche con il sottofinanziamento della ricerca, con la fuga dei cervelli e con il successo di improvvisati guaritori».

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