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domenica 20 novembre 2016

Chiesti due rinvii a giudizio per la morte della studentessa Lorena Mangano

Procede spedita l’inchiesta sul terribile schianto costato la vita alla studentessa di Capo d’Orlando Lorena Mangano. Il prossimo 14 dicembre, davanti al gup Salvatore Mastroeni, si terrà l’udienza preliminare in cui dovranno comparire Gaetano Forestieri, finanziere di 32 anni, e Giovanni Gugliandolo, pasticcere ventiseienne. Il sostituto procuratore Marco Accolla ha chiesto il rinvio a giudizio di entrambi, nell’ambito dell’indagine sull’incidente stradale che la notte del 25 giugno scorso, in via Garibaldi, ha stroncato la vita della ventitrenne.
Forestieri, che era al volante dell'Audi TT che ha centrato la Fiat Panda della sfortunata ragazza, deve rispondere dei reati di omicidio stradale e competizione non autorizzata, mentre Gugliandolo è accusato oltre che di competizione non autorizzata, di cooperazione con Forestieri e omissione di soccorso nei confronti di Lorena e degli altri feriti che viaggiavano con lei. Si tratta di accuse che pesano come macigni sui due automobilisti, inchiodati da alcune testimonianze ma soprattutto dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona del tremendo impatto tra i veicoli.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia municipale, Lorena, studentessa dell’Ateneo peloritano, quella sera stava trascorrendo una serata con amici. Dopo aver svoltato dal viale Trapani per immettersi in via Garibaldi la sua Fiat Panda è stata investita in pieno dall’Audi TT del finanziere, che procedeva a velocità sostenuta. Forestieri non è riuscito ad evitare l’urto, così violento che l’utilitaria si è ribaltata e i quattro passeggeri rimasti incastrati nell’abitacolo, tra le lamiere contorte. Le condizioni di Lorena sono apparse disperate. Trasportata al Policlinico “Gaetano Martino” il suo cuore ha smesso di battere dopo tre giorni di agonia.
Nel corso dei successivi controlli, Forestieri è stato trovato con un tasso alcolemico ben oltre il limite previsto dalle legge. Non solo: stando all’accusa del pm Accolla, era impegnato in una folle corsa con la Fiat 500 Abarth di Gugliandolo, il quale, tra le altre cose, dopo aver rallentato e osservato la scena dell’incidente, si è allontanato. Tutti e due gli imputati sono ancora rinchiusi in carcere. Il militare della Gdf è assistito dall’avvocato Salvatore Silvestro, mentre Gugliandolo dal collega Pietro Luccisano. La difesa valuterà in seguito se optare o meno per il giudizio con rito abbreviato.

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