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venerdì 18 novembre 2016

Le partecipate del Comune di Lipari e i debiti. Il punto di Angelo Sidoti

Riceviamo e pubblichiamo:
Non ricevendo da mesi notifiche sul monitoraggio dello stato delle partecipate del Comune di Lipari dagli archivi di Cerved (mi risulta che molte società non hanno ancora depositato i bilanci del 2015, ma probabilmente le banche dati da me consultate non sono ancora aggiornate), in data odierna, approfittando della pubblicazione della delibera di Giunta avente per oggetto “Controllo degli equilibri finanziari”, ho dato uno sguardo alla relazione stilata dal Ragioniere Generale e a quella stilata dal Revisore Unico.
I contenuti non riportano nulla di nuovo, ovvero da anni le criticità sono sempre le stesse. Per utilizzare le stesse parole del buon Subba “solo due delle cinque soluzioni prospettate per affrontare il tema della carenza di liquidità dell’Ente si sono concretizzate”.
Rilevo innanzitutto come l’unica assenza rilevata è stata quella dell’Assessore delegato all’area legale e contenzioso, personale, bilancio e finanze, tributi, patrimonio, servizi idrici elettrici e fognari, il quale ricordo non prese parte nemmeno nella precedente riunione nel corso della quale venne approvato il bilancio triennale e vennero discusse la valorizzazione e le alienazioni del patrimonio immobiliare.
La mia precisazione non vuole essere di sicuro un rimprovero, ma a mio parere sarebbe opportuno che gli Assessori partecipino alle riunioni nelle quali vengono trattati temi relativi alla propria delega. Ciò posto, sono sicuro che l’Assessore abbia discusso in precedenza con il Dott. Subba i contenuti della relazione.
Oggi mi soffermerò esclusivamente sul tema delle Società partecipate, visto che da cittadino ho affrontato più volte l’argomento in questi ultimi 4 anni, sulla premessa del Ragioniere Generale “tutte le società partecipate registrano perdite e questo non può non serie preoccupazioni per la salvaguardia degli equilibri economici dell’ente”.
Questa dichiarazione trova le sue fondamenta nell’obbligo dell’Ente di costituire un fondo vincolato sulle perdite maturate dalle partecipate. A questo punto mi domando: a quanto ammonta l’attuale rischio dell’ente per perdita maturate dalle partecipate?
Nel 2014 avevo ipotizzato una stima di circa 700mila euro; stima nella quale era escluso Lipari Porto Spa considerato l’impegno assunto dal Socio Condotte.
Tuttavia, presumo che la stima del fondo non venga calcolata sulla base dei criteri che vengono utilizzati per le Società private. Quindi mi rivolgo al Subba chiedendo a quanto ammonterebbe il fondo stimato nel bilancio di previsione del 2016 (ormai consuntivo) e se le azioni correttive dallo Stesso richiamate sono state poste in atto.
Le seguenti sono invece le note del Revisore Unico sul tema partecipate:
1) definire celermente le procedure di liquidazione in corso. Su questo punto aggiungerei che nel caso in cui l’esito sia negativo si dovranno avviare le procedure obbligatorie previste per legge al manifestarsi dell’impossibilità di soddisfare i creditori. Su tali argomenti è necessario sensibilizzare i Liquidatori ad osservare quanto previsto dalle norme in materia;
2) la riconciliazione dei debiti e dei crediti tra partecipate e Ente. Ritengo che questo secondo punto sia molto delicato, soprattutto se dai controlli scaturissero significative differenze negative.
Mi scuso per l’argomento trattato, che per molti potrebbe apparire noioso, ma ho sempre espresso il mio parere e mi piace continuare a farlo.
Nei prossimi articoli affronteremo altri temi attenzionati dagli organi dell’Ente
Angelo Sidoti

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