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lunedì 6 febbraio 2017

A Lipari non si nasce ma non si può nemmeno interrompere una gravidanza: lettera aperta del consigliere Lo Cascio al sindaco

Gentile Sindaco,
le scrivo anche se Lei non risponde alle mie interpellanze in materia di sanità, per esempio l’ultima a proposito dell’assenza di un ginecologo di ruolo presso il Consultorio; e torno proprio sull’argomento ginecologi, poiché desidero richiamare la Sua attenzione su una situazione che ritengo eserciti gravi condizionamenti nella realtà locale per ciò che attiene i servizi e l’assistenza sanitaria cui la nostra comunità avrebbe – ma di fatto non ha – diritto.
Per quello che mi risulta, la totalità dei medici ginecologi assunti o che turnano presso l’Ospedale di Lipari sono obiettori.
L’elevato numero di medici obiettori è un fenomeno che va ben oltre la portata locale e purtroppo è divenuto una caratteristica dell’intero sistema sanitario nazionale; è chiaro, tuttavia, che in un contesto isolato e disagiato come quello delle Eolie il fenomeno tende a vanificare ulteriormente la possibilità di offrire in loco adeguate risposte alle esigenze dell’utenza. Le donne che intendono o devono interrompere una gravidanza sono costrette – anche in questo caso, come per la nascita – a “migrare” altrove e, spesso, a confrontarsi con situazioni critiche e sgradevoli, private del conforto psicologico rappresentato dalla propria sfera familiare e ambientale.
È bene ricordare ancora che, oltre a non praticare interruzioni di gravidanza, il medico obiettore non firma nemmeno le certificazioni necessarie a tale scopo.
Ciò è paradossale, considerato che le certificazioni sono proprio una delle competenze del Consultorio, dove peraltro ancora oggi non è stata assegnata la figura professionale prevista nella pianta organica e venuta a mancare con il pensionamento del dott. Venanzio Iacolino.
Nella Sua qualità di massima autorità sanitaria comunale, tenendo conto delle peculiarità del nostro territorio e dei disagi sociali, psicologici ed anche economici che il perdurare di tale situazione certamente produce, Le chiedo di intervenire presso la Direzione dell’ASP per ottenere che tra i medici assegnati al nostro presidio vi sia una equa ripartizione tra obiettori e non obiettori.
La libertà di coscienza e dunque di obiezione è garantita dalla legge, ma anche la facoltà di ricorrere all’interruzione di gravidanza è sancita da una Legge dello Stato che esiste e che troppo spesso in questo Paese viene ignorata, aggirata o calpestata.
Come sempre auspico una Sua risposta e soprattutto un Suo intervento e La ringrazio anticipatamente, ma se ciò non dovesse verificarsi Le anticipo che riproporrò serenamente ma puntualmente la questione in tutte le occasioni che il dibattito democratico e il mio ruolo di consigliere consentiranno, quanto meno fino alla fine del nostro rispettivo mandato.
Cordialmente,
Pietro Lo Cascio - consigliere comunale de La Sinistra   

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