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lunedì 13 marzo 2017

Ex Faro replicano a Fonti : "Nessun cambio di rotta. Sempre contrari all'AMP"

Egr. Direttore,
abbiamo avuto occasione di ascoltare una recente intervista rilasciata  da Gesuele Fonti e, in particolare, il passo laddove questi fornisce la propria versione circa la decisione degli scriventi di lasciare il movimento “Il faro”. Di seguito la stessa versione è stata riportata su una lettera che lo stesso Gesuele ha inviato agli abitanti di Pianoconte.
Premesso che non è intendimento di chi scrive creare o alimentare polemiche che rifuggono dallo stile espositivo delle proprie idee sempre mantenuto in questi anni di lotte civili e politiche, non ci si può esimere dal richiamare l’amico – perché tale è rimasto -  Gesuele ad una maggiore onestà intellettuale alla quale ci auguriamo non voglia sottrarsi.
I motivi che hanno indotto gli scriventi a lasciare “Il faro” sono ben altri rispetto a quelli riferiti nel corso dell’intervista e che, per l’intervistato, andrebbero ricercati nel mutamento di rotta dei deducenti riguardo l’istituzione dell’area marina protetta che l’amministrazione Giorgianni aveva prospettato agli eoliani.
Nulla di più falso! E Gesuele lo sa benissimo.
Per comprensibili ragioni di tatto e buon gusto non ci sembra questa la sede per esporre le reali ragioni del dissenso che ha portato la maggioranza del gruppo dirigente ad abbandonare “Il faro”, ma teniamo a ribadire che la questione “area marina protetta” nulla c’entra e di essa affatto si è discusso nelle riunioni che hanno preceduto la nostra decisione.
Al riguardo, anzi, teniamo a precisare che nessun cambio di rotta è stato assunto fermo essendo rimasto infatti il dissenso su una tale iniziativa.
Evidentemente altri hanno un concetto di democrazia diverso dal nostro ritenendo che, nell’ambito di quello che dovrebbe restare nell’alveo di un civile confronto, una diversa opinione debba necessariamente sfociare in un insanabile contrasto sull’intero programma. Noi siamo abituati invece alla dialettica, anche dura, ma che non vada a minare l’impianto dei rapporti nel suo complesso.
Contro l’area marina protetta, dunque, la cui istituzione riteniamo svantaggiosa per lo sviluppo delle nostre isole, ma l’interesse collettivo si persegue e si concretizza anche mediante altre iniziative ritenute invece condivisibili.
Diverso è il caso in cui viene meno quel rapporto di reciproco rispetto e di fiducia che, questo si, mina alle fondamenta la prosecuzione di un rapporto. Ci rifletta Gesuele.
Ersilia Pajno
Angelo Pajno
Angelo Biviano
Gaetano Barca
Nino Manfrè
Angelo Scafidi

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