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martedì 14 marzo 2017

Sub morto alle Eolie, condanne confermate per i favoreggiatori

(Nuccio Anselmo - Gazzetta del sud) Condanna a 8 mesi integralmente confermata in appello, ieri, a Messina, per i tre imputati accusati di favoreggiamento nei confronti degli autori dell’incidente in mare che provocò la morte del sub torinese Mauro Falletta, un medico anestesista di 34 anni che si trovava in vacanza alle Eolie. L’uomo venne ucciso dall’imbarcazione Nubilia di proprietà della società Aironblu, del gruppo Aicon, mentre si immergeva nelle acque tra Vulcano e Lipari, il pomeriggio del 13 luglio del 2006.
Erano quasi le venti, ieri sera, quando la prima sezione penale della Corte d’appello di Messina presieduta dal giudice Alfredo Sicuro, ha confermato la pena ad otto mesi di reclusione (sospesa) per l’ex patron di Aicon Pasquale “Lino” Siclari, per il barcellonese Emanuele Bucalo, e per Giuseppe Cattafi, che sono stati assistiti dagli avvocati Gaetano Barresi, Fabrizio Formica e Angela Pino. Confermato anche il risarcimento a favore dei familiari della vittima, i genitori e la moglie, parte civile nel procedimento, che in questa lunghissima e intricata vicenda sono stati rappresentati dagli avvocati Nino Favazzo e Cosimo Maggiore.
La vicenda
Lo storia è incentrata sulla tragica morte del sub torinese Mauro Falletta, un medico anestesista di 34 anni che si trovava in vacanza alle Eolie, che venne travolto dall’imbarcazione Nubilia di proprietà della società Aironblu, del gruppo Aicon, mentre si immergeva nelle acque tra Vulcano e Lipari, il pomeriggio del 13 luglio del 2006.
Nel corso delle indagini gli uomini della Capitaneria di porto di Milazzo in un primo momento riuscirono a risalire allo yacht che stava transitando nell’area dell’incidente, ma non ai nomi delle persone che in quei frangenti si trovavano a bordo, visto che i dipendenti del cantiere sentiti, compresi i tre imputati, in pratica costruirono una “cortina fumogena” sull’incidente non fornendo alcun elemento utile per identificare le persone che in quel momento si trovavano sullo yacht.

L’altro processo
Dopo nuove indagini, anche difensive dei familiari del medico, il procedimento per omicidio colposo scaturito dall’uccisione in mare fu aperto a carico dell’ex comandante della Marina Militare Francesco Carlo Maria Bonaccorsi - all’epoca braccio destro di Lino Siclari -, e di Martino Bianco, un altro comandante impiegato per le prove in mare delle imbarcazioni della Aironblu. Processo che si concluse in primo grado con una dichiarazione di prescrizione, poi confermata definitivamente anche in Cassazione. (n.a.)

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