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sabato 22 luglio 2017

Una calda estate "senza nuddu" (di Francesco Coscione)

Appena arriva l'estate i proclami contro i turisti pane e formaggio è mordi e fuggi finiscono, ci prendiamo tutto quello che arriva accorgendoci, forse, che non c'è tanta differenza fra chi si porta il panino nella borsa, ma almeno compra qualche souvenir, e chi "parcheggia" ammirato, invidiato e fotografato come trofeo, il proprio panfilo fuori dalle nostre coste, a volte non scendendo neanche a terra e lasciandoci ben altri tipi di souvenir nel nostro mare. 
Siamo pratici, il lamentoso isolano ha bisogno, in questo arcipelago dove "un c'è mai nuddu" e chi arriva "non spende" di ogni fegatello di mosca per fare sostanza invernale e sopravvivere. 
Ieri l'aliscafo su cui ho viaggiato era a pieno carico e, per l' 80%, di turisti che, una volta sbarcati non dormono, non mangiano, non comprano e sporcano soltanto: saranno angeli. 
Mi raccontavano che stanotte, come tutte le notti, chi esce dalla discoteca urla per manifestare la propria gioia, spacca bottiglie e urina, come minimo,  nei vicoli, la birra si sa è diuretica. 
Qualche giorno fa ho visto un distinto signore che liberava la propria vescica dietro una pianta nella scalinata della Civita alle otto di mattina. Caspita avrebbe potuto anche trattenerla fino alla costruzione dei bagni pubblici. 
Se si facesse un posto di blocco a Marina Lunga in qualunque ora del giorno o della notte, si raccoglierebbero i soldi in contravvenzioni, si deve fare la gimcana per evitare gli scooter in controsenso, che basterebbero a finanziare la festa di San Bartolo senza sponsor ma, lo sappiamo, il personale è carente e così metteremo anche li gli inutili dossi artificiali e faremo multe alle auto in sosta nella totale congestione dovuta alla mancanza assoluta di parcheggi, compreso il Mega chiuso. Facciamoci coraggio, riaprirà più bello di prima. 
Vogliamo un turismo di élite e culturale. Speriamo però che ci credano sulla parola sul fatto che sotto e dietro le erbacce, a fianco del palazzetto dello sport, c'è un ipogeo funerario romano (vedi foto). Magari coloro che buttano lattine e altro dentro la rete non lo sanno. Eppure di li transitano centinaia di turisti che i pullman lasciano all'incrocio per andare verso il corso. 
Ma si, che importa, arriverà settembre e ci metteremo sotto i nostri larghi sombreri ad aspettare la prossima calda estate senza "nuddu"

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