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mercoledì 24 gennaio 2018

No all'inceneritore del Mela. Il documento approvato dal consiglio comunale di Lipari

GRAZIE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LIPARI, GIACOMO BIVIANO, PUBBLICHIAMO LA DELIBERAZIONE DI OGGI DEL CIVICO CONSESSO SULL'INCENERITORE DEL MELA. RICORDIAMO, COME GIA' EVIDENZIATO IN ALTRO POST, CHE IL DOCUMENTO E' STATO VOTATO ALL'UNANIMITA' E CHE AFFRONTA ANCHE ALTRE CRITICITA' 



Premesso che:
-           con decreto Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente del 4 settembre 2002 il Comprensorio della Valle del Mela è stato dichiarato Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale del comprensorio del Mela
-          Con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare del 11 agosto 2006 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.256 del 3 novembre, alcuni comuni del comprensorio della Valle del Mela rientrano nel “sito di bonifica di interesse nazionale dell’Area Industriale di Milazzo;
VISTO:
-          L’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”
-           il principio di precauzione citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE) che ha lo scopo di garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie all’assunzione di posizione preventive in caso di rischio anche solo teorico;
-          Il testo unico delle Leggi Sanitarie
-          ll Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 22  del 14 febbraio 2013
-          l’art.1 comma 2 del Decreto n. 22 del 14 febbraio 2013 che stabilisce che “…il presente  regolamento  stabilisce, nel rispetto delle condizioni di cui al comma 1 dell'articolo 184-ter del decreto legislativo 3 aprile  2006,  n.152,  le  procedure  e  le modalità affinché  le  fasi   di   produzione   e   utilizzo   del CSS-Combustibile, ivi comprese le  fasi  propedeutiche  alle  stesse, avvengano senza pericolo per la salute dell'uomo e senza  pregiudizio per l'ambiente, e in particolare senza:
 a) creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo e per la  fauna  e la flora;
b) causare inconvenienti da rumori e odori;
c) danneggiare il paesaggio e i siti  di  particolare  interesse tutelati in base alla normativa vigente”
-          Il Decreto Legge n. 133 del 12 settembre 2014, “Sblocca Italia” nonché la Legge di conversione n. 164 dell’11 novembre 2014 che all’art. 35 introduce la possibilità di  realizzare impianti di incenerimento dei rifiuti non previsti dal Piano Regionale dei Rifiuti
-          Il settimo Programma d’Azione per l’Ambiente, di cui alla Decisione n. 1368/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 che impone l’esigenza di proteggere la natura, utilizzare le risorse in modo più efficace e dare vita a un’economia a basse emissioni di carbonio, così come proteggere la salute umana dalle pressioni ambientali ed e in particolare il comma 1 dell’art. 2 che:
a)      Al punto C prescrive l’esigenza fondamentale di proteggere i cittadini dell’Unione da pressioni e rischio d’ordine ambientale per la salute e il benessere”
b)      Al punto F prescrive di garantire investimenti a sostegno delle politiche in materia di ambiente e clima e di tener conto delle esternalità ambientali;
-          Il punto 8 del VII Piano di Azione per l’Ambiente afferma che: “È indispensabile che gli obiettivi prioritari dell’Unione per il 2020 siano fissati in linea con una chiara visione di lungo periodo per il 2050. Ciò creerebbe anche un contesto stabile per gli investimenti sostenibili e la crescita” ed è del tutto evidente che un impianto di incenerimento dei rifiuti contrasta con questo principio di sostenibilità, per il suo anacronismo e per la sua inefficienza economica non finalizzata alla crescita e allo sviluppo;
-          Il punto 5 del sopracitato Piano di Azione per l’Ambiente afferma che:” L’Unione si è prefissa di raggiungere livelli di qualità dell’aria che non presentino impatti o rischi significativi per la salute umana e l’ambiente.”

VISTA:
-          La Risoluzione del Parlamento Europeo del 24 maggio 2012, con cui si invita la Commissione Europea a introdurre modifiche normative “tenendo contro di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero”, allo scopo (…) di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compatibili.
-          La Risoluzione del Parlamento Europeo del 12 settembre 2013 sull’Eco-innovazione: occupazione e crescita mediante la politica ambientale;
-          La Risoluzione del Parlamento Europeo del 9 luglio 2015 sull’efficienza delle risorse e sulla transazione verso un’economica circolare, la quale:
a)      Al punto D afferma che: “ l'efficienza delle risorse deve anche tenere conto di preoccupazioni più ampie relative alla sostenibilità, tra cui la dimensione ambientale, etica, economica e sociale, ed essere coerente a tali preoccupazioni;”
b)      Al punto H afferma che: “i cittadini, le piccole imprese e gli enti pubblici locali svolgono un ruolo particolare nel garantire l'efficienza delle risorse e nel promuovere il disaccoppiamento tra la crescita economica e il consumo delle risorse”
c)      Al punto M afferma che: “considerando che per conseguire gli obiettivi in materia di efficienza delle risorse e realizzare un'economia circolare è necessario sviluppare i mercati delle materie prime secondarie;”
d)     Al Punto O afferma che: “ considerando che l'eliminazione di sostanze chimiche tossiche, per le quali esistono o saranno sviluppate alternative più sicure in linea con la legislazione vigente sui prodotti chimici, ricopre un ruolo centrale nella costruzione di un'economia circolare;”
e)      Al punto 16 degli indicatori e obbiettivi afferma che:  nell'UE l'uso delle risorse deve essere sostenibile e che ciò impone, tra l'altro, una riduzione assoluta dei consumi di risorse a livelli sostenibili […] l'applicazione rigorosa della gerarchia dei rifiuti […] la creazione di un circuito chiuso per le risorse non rinnovabili, […], la progressiva soppressione delle sostanze tossiche, per le quali esistono o saranno sviluppate alternative più sicure in linea con la legislazione vigente sui prodotti chimici …”


Ritenuto altresì

che l’inquinamento prodotto dall’attuale Raffineria di Milazzo e dalla Centrale Termoelettrica investe potenzialmente anche il territorio comunale di Lipari con conseguenze negative sull’ambiente, sulla salute pubblica e sull’economia;

Che risulta contraddittoria la realizzazione di un inceneritore in una zona per il quale si chiede da anni una bonifica e deindustrializzazione dell’area;
VISTO:
-          D.Lgs. 152 del 03.04.2006 e ss.mm.ii.
-          Lo Statuto Comunale;
-           il Regolamento comunale vigente in materia;
-          il Decreto Legislativo 267/2000;
-           il vigente O.R.E.E.LL.;
-          l’art. 26 del Codice dei Beni Culturali che indica che allorquando il MIBACT si pronuncia negativamente su progetti sottoposti a VIA, come nel caso in questione, “il procedimento di valutazione di impatto ambientale si conclude negativamente”.

Per tutto quanto esposto in narrativa,

Propone di deliberare:


-          contrarietà alla realizzazione dell impianto per l’incenerimento o termovalorizzazione dei rifiutie/o loro derivati, che tra l’altro risulta anche sovradimensionato, e all’utilizzo del CSS – Combustibile Solido Secondario o di qualsiasi altro sottoprodotto derivato da rifiuti, in quanto l’area risulta essere già sovraccaricata da impianti industriali pesanti, quali la Raffineria di Milazzo e la centrale Termoelettrica di San Filippo, per il quale si chiede contestualmente invece un immediata riconversione e bonifica di tutta l’area.

Si impegna il Segretario Comunale ad inviare apposita istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, al Presidente della Regione Siciliana per chiedere la chiusura, con estrema urgenza, della procedura con esito negativo. 

Esprime solidarietà ai cittadini e alle popolazioni vicine all’area interessata che possono ritenere l’intero Consiglio Comunale presente e vicino nelle iniziative che intraprenderanno.

Di trasmette copia delle delibera alla Presidenza della Repubblica Italiana, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dei Beni Culturali, Ministero dello Sviluppo Economico,  Ministero della Salute, alla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, alla VIII Commissione della Camera dei Deputati, alla 13ª Commissione del Senato della Repubblica,  Presidenza Regione Siciliana,  Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Assessorato Regionale Energia, Assessorato Regionale Attività Produttive, Assessorato Regionale alla Salute, Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, III e  IV commissione ARS Sicilia,  alla soprintendenza dei BB.CC. AA. di Messina, alla Prefettura di Messina, Commissario Straordinario Provincia Regionale di Messina, Comune di San Filippo del Mela e al Coordinamento Ambientale Milazzo- Valle del Mela.


Di  dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo

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