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mercoledì 21 marzo 2018

Lipari porto...cresce la perdita d'esercizio. A che pro? (di Angelo Sidoti)

In attesa che vengano approvati i bilanci delle società partecipate del Comune di Lipari vorrei ripercorrere la situazione di LIPARI PORTO Spa.
La suddetta partecipata, nel 2016, ha maturato l’ennesima perdita di esercizio pari ad Euro 56.535,00 che va ad aggiungersi a quelle risultanti negli anni precedenti, ancora non ripianate, di Euro 779.196,00.
La perdita del 2017 si può stimare per un importo di 40/50mila Euro; di questi, soli 30mila Euro si riferiscono a compensi organi sociali (importi arrotondati: Euro 5mila amministratori, Euro 6mila sindaci, 15mila società di revisione e circa 4mila Euro per viaggi e missioni).
Nel verbale di assemblea del 15.05.2017, l’argomento del progetto “MegaPorto di Lipari” veniva praticamente ignorato, salvo un breve commento nella relazione degli amministratori.
Il commento che viene riportato nelle relazioni in merito al Progetto del Mega Porto, oggetto di richiamo di informativa da parte del Collegio Sindacale e della Società di Revisione, rappresenta tre diversi scenari:
1)     Il progetto originario del 2012 “con interventi sul sistema portuale di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro";
2)     Il progetto opportunamente ridimensionato del 2013 “concentrando gli interventi solo su Marina Corta e Pignataro";
3)     Studio di prefattibilità per individuare una nuova soluzione sempre “concentrando gli interventi solo su Marina Corta e Pignataro".
I primi due progetti sono stati ritenuti dagli organi sociali delle partecipate attualmente non sostenibili e, di conseguenza, viste “le intervenute modifiche ambientali, metereologiche, economiche e sociali, sia le novità in merito all’utilizzo di materiali maggiormente performanti attualmente in commercio”, hanno ritenuto opportuno valutare l’adeguamento del progetto originario.
A tal fine gli amministratori conferiscono specifici incarichi professionali per ottenere un parere legale sulla fattibilità giuridica e per uno studio di “prefattibilità di soluzioni all’avanguardia, economicamente sostenibili e perfettamente adeguate al tessuto economico ed ambientale liparese, concentrando gli interventi solo su Marina Corta e Pignataro”.
Ritengo sia utile che tali ipotesi progettuali, sempre se legittime nel rispetto delle procedure di bando pubblico già applicate, vengano rappresentate in Consiglio Comunale. In alternativa, diviene necessario assumere altre decisioni su questa partecipata, vista la situazione di stallo in cui si trova.
Rammento che il principio di continuità aziendale, fino ad oggi, è stato garantito dall’impegno assunto dal socio di maggioranza. Ma siamo sicuri che lo stesso può essere ancora mantenuto dallo stesso socio?
Ricordo che l’ammontare dell’impegno era di Euro 1.000.000, di cui versati Euro 425.000 (vedi relazione sulla gestione al bilancio chiuso il 31.12.2016).
Come al solito, concludo con il rappresentarvi qualche numero: dal 2007 al 2016 la LIPARI PORTO SPA ha maturato perdite per Euro 1.141.008 oltre l’impegno assunto dal Socio di maggioranza.
Infine, c'è da chiedersi come mai una società praticamente ferma debba sostenere un costo consistente per una società di revisione?
Angelo Sidoti

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