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lunedì 7 settembre 2015

Vittorio Morace passa le chiavi del regno al figlio Ettore con ricca dote di mezzi (veloci) e linee (nuove)

Il patron di Ustica Lines, piacevolmente distratto dal Trapani Calcio, cede all’ex AD di CIN Tirrenia la guida a tutto campo del gruppo siculo, pronto a potenziare la flotta con aliscafi innovativi, in attesa di fare il colpo oltreoceano

Trapani (di Angelo Scorza - Ship 2 Shore)  Neanche il tempo di ‘mettere’ in rimessa la barca a vela che lo ha portato in agosto a zonzo per il Mediterraneo Occidentale – un meritato ‘riposo del guerriero’ dopo gli intensi 4 anni a capo di CIN Tirrenia – che Ettore Morace ha preso servizio, con un giorno d’anticipo rispetto all’esordio schedulato per il 1° settembre, nel suo nuovo posto di lavoro.
Sempre a capo di una compagnia di navigazione di traghetti e presso una società per lui non inedita.
E non tanto perché Ustica Lines, fondata dal padre Vittorio nel 1993, è l’azienda di famiglia; quanto perché l’ex broker di Unitramp Napoli (altri 4 anni), e prima ancora direttore commerciale dei gloriosi Cantieri Rodriquez di Messina e Pietra Ligure (una decina di anni), aveva già respirato la salutare aria trapanese circa due decadi fa, come racconta il papà in questa intervista che ci concede proprio nei giorni imminenti l’arrivo del figliolo a prendere le redini societarie; un passaggio di consegne per cui il Com. Morace freme, per tutta una serie di motivi, a cominciare dai limiti di età per un’attività sempre più impegnativa.
“Ettore prende il mio posto come amministratore delegato, ma era giù successo circa 20 anni fa quando io ebbi un infarto. E io resto a fare il presidente” afferma Vittorio, che ha sulle spalle anche il piacevole fardello di 8 figli, racchiusi in un intervallo di tempo di quasi 40 anni, avuti da 3 diverse mogli, l’ultima delle quali, olandese, incontrata nelle ‘sue’ isole Canarie (vi ha operato molti anni con i mezzi veloci) è proprio quella cui è dedicata la creatura più recente, il monoscafo nuovo di zecca che ha cominciato a prestare servizio sulle Egadi nelle ultime settimane di agosto.
Senza dimenticare che Ammarì (‘partenopeizzazione’ di Anne Marie) era anche il nome di un precedente catamarano concepito da Ustica Lines per svolgere crociere intorno alla Sicilia, con formula inedita, che lo stesso Morace spiega: “I passeggeri potevano salire in qualunque porto; sarebbe stata un’idea vincente, se non ci fosse stato il problema del costo di gestione eccessivo, con sole 50 cabine”.
Ma presidente a Trapani Morace lo è soprattutto per ragioni slegate dal business marittimo, malgrado l’armatore si sia radicato sotto la collina di Erice ormai dagli anni ’90.
“Mi fermavano per strada per dirmi’ Grazie Presidente’, e all’inizio io non capivo il perché, pensando ai miei mezzi veloci” ricorda facendo un rapido excursus sul Trapani calcio, che milita con baldanza non velleitaria in serie B.
“Il pallone mi ha preso quasi per sbaglio, ma adesso è diventato una passione, seguo la squadra tutte le domeniche in casa, e spero un giorno non lontano di portarla in serie A” afferma con la genuina sincerità dei suoi occhi azzurri come il mare trasparente del Lido Paradiso presso cui è la sede sociale, in una graziosa palazzina moresca, non solo di Ustica Lines ma appunto, al di là della parete, anche del Trapani Calcio. “In questa città sono letteralmente dei fanatici; nel luglio 2005 il sindaco Mimmo Fazio chiamò a Palazzo D’Alì gli imprenditori cittadini più in vista per chiedere chi poteva prendere la squadra, allora in serie D e poi pure retrocessa in Eccellenza. Ma nessuno si fece avanti anche perché la compagine era fallita; dunque, rompendo il silenzio pavido di quella decina di colleghi, mi sentii in dovere di fare qualcosa per la città che mi aveva adottato professionalmente, e quindi rimasi volentieri col cerino in mano. Poi venne la fortuna di trovare l’uomo giusto per risorgere nell’allenatore Boscaglia (solo recentemente rimpiazzato dal più rodato Serse Cosmi) che ci portò in pochi anni a livelli di calcio professionistico; e ora siamo da 3 anni in serie B, con le nostre malcelate ambizioni…”.
Ma se il calcio è solo l’ultimo piacere di un uomo che ha saputo certamente assaporare la vita, il trasporto marittimo rimane il sacro furore di un armatore che per un periodo ha fatto parte della diaspora di armatori partenopei usciti fuori da Confitarma, ma che ora ha fatto marcia indietro da circa un anno.
“Passione, competenza, professionalità, qualità. Su tutto questo nasce e continua la storia dell'Ustica Lines. Sin dal 1993, anno di fondazione, quando, con un aliscafo preso a noleggio, inizia a solcare i mari, sulle prime rotte Napoli – Ustica – Favignana – Trapani e Trapani – Pantelleria – Kelibia” recita la storiografia ufficiale dell’impresa ‘brandizzata’ col caratteristico cavalluccio marino.
Da questa partenza ‘a fari spenti’ la compagnia di navigazione sicula, passata attraverso alterne vicende, che l’hanno vista impegnata anche sul versante dei traghetti ro-pax e di quelli ro-ro, oltre che su linee all’estero e persino nelle crociere, ha oggi ricalibrato l’impegno sul solo core-business dei mezzi veloci. “Per il momento non c’è alcuna intenzione di tornare ad avere mezzi merci; torniamo alla nostra specializzazione storica che è l’alta velocità” conferma il patron.
Oggi, con una trentina di queste unità, Ustica Lines copre i collegamenti con le Isole Egadi, Eolie e Pelagie, e Reggio Calabria dalla Sicilia, oltre a collegare la costa croata attraverso la succursale al 100% Trieste Lines, che effettua la linea da Trieste a Pola, Rovigno, Pirano, con il mezzo Fiammetta Morace, nome dell’altra figlia direttamente impiegata in azienda, oltre a Cristina e ora anche ad a Ettore, il primogenito di un padre prolifico non solo in termini di naviglio realizzato.
L'ultima scommessa - anche su tale versante verterà l’impegno di Ettore Morace, responsabile a tutto campo delle attività dell’intero gruppo - si chiama HSC Shipyard, operativo da un paio di anni. Il Cantiere Navale Unità Veloci ‘di casa’, con sede a Trapani – attiguo alla desolata banchina vuota e semiabbandonata del fu CNT Cantiere Navale di Trapani di Giuseppe d’Angelo, fallito nel 2011 - è diventata la fucina ‘fai da te’ delle nuove imbarcazioni che l’azienda intende realizzare per se ma anche per clienti terzi. In queste officine è stato concepito e prodotto ad inizio 2014 il primo esemplare della classe Admiral, al secolo Carlo Morace, aliscafo prototipo di una serie unica al mondo per capacità, prestazioni, velocità, qualità e dotazione tecnologica.
La realizzazione di un cantiere captive è davvero un’arma vincente, potendo così controllare la produzione in via diretta. “Oggi con i 3 nuovi mezzi in consegna abbiamo 30 mezzi veloci nella flotta. L’ultima tornata di newbuilding erano state le 9 navi veloci monocarena prodotte da Air Naval a Nola (Caserta), tutte consegnate, di cui l’ultima nel 2012. Con le unità home made siamo partiti dapprima col Carlo Morace, completato nel 2014, poi con l’appena arrivato Ammarì, che deve ancora fare il varo, per entrare in linea a settembre. L’intenzione dichiarata è quella di costruire anche per altri, sebbene non abbiamo altre trattative concrete in pista; con gli aliscafi iniziamo a settembre a fare marketing presso altri operatori di mezzi veloci. In HSC Shipyard abbiamo preso anche personale da CNT per arrivare a 86 persone, a regime. Ma puntiamo su una squadra tutta nuova, guidata dal direttore Ing. Gianluca Morra, con 6 ingegneri giovani appassionati alle navi veloci”.
Insomma, per certi versi sembra ripetersi la storia di successo che era stata appannaggio del cantiere Rodriquez. “Ma con alcune differenze essenziali. Le nostre nuove navi, nelle due versioni Admiral 250 e Admiral 350, possono vantare grande velocità (37-38 nodi contro i 31 di un monocarena) e bassi consumi (da 14 a 18 litri per miglio contro i 31 di un catamarano equivalente), grazie a una particolare idrodinamica; hanno ali fatte in maniera diversa, costruite con lavorazioni meccaniche automatizzate, ottenendo un perfetto controllo della geometria alare e una elevata resistenza strutturale che riduce la manutenzione” spiega ancora Morace, prima di tirare fuori l’atout vincente dei suoi innovativi gioiellini. “Prima il limite era una capacità di 210 passeggeri; i primi 2 realizzati trasportano rispettivamente 230 e 250 passeggeri (l’Ammarì presenta altre variazioni rispetto al Carlo Morace), ma il terzo sarà una vera bomba, quando entrerà in servizio fra novembre e dicembre, con i suoi 350 passeggeri, un carico pagante utile del +40% a fronte di costi operativi solo di poco superiori”.
Per questi ritrovati della tecnica, realizzati con materiali speciali più leggeri e scafo in lega di alluminio interamente saldato, che permette anche maggiore silenziosità, l’investimento è di circa 6,8 milioni euro per gli Admiral 250 e attorno agli 8 milioni per i più grandi.
“Approfittando del ribasso del gasolio, per il momento si userà la propulsione tradizionale, ma non escludiamo in futuro di usare anche i moderni eco-combustibili”.
Con questi mezzi innovativi e competitivi, l’armatore programma una mossa davvero a sorpresa.
“Penso che prenderemo delle linee anche all’estero. Una potrebbe essere quella dei collegamenti tra Cuba e gli Stati Uniti; porteremo lì i nostri aliscafi, e faremo cose diverse, non solo sull’Avana. L’isola caraibica ha molti punti per il turismo, con molti porti minori. Ma è prematuro parlarne, visto che ancora non abbiamo fatto nulla con il governo cubano. Comunque il mercato sarà enorme, anche se credo che tutta questa aspettativa si calmerà dopo un poco”.
Note meno allegre riguardano invece gli affari domestici, dove il conto presentato da Ustica Lines deve essere ancora saldato per intero. Infatti sulle questioni locali è ancora aperto il contenzioso con la Regione Siciliana sui collegamenti con Egadi ed Eolie: c’è un tavolo al Ministero col RINA che deve valutare l’entità dei finanziamenti e che dovrebbe pronunciarsi a breve.
“Ma, causa la stasi estiva, la chiusura del tavolo non avverrà prima di settembre; ci devono il 33% di quanto dovutoci secondo gli accordi contrattuali. Noi avevamo fatto un muro come azione. La Regione Siciliana non ha nessuna carta da giocare, avevamo fatto un contratto che devono rispettare, il tutto si riduce a una volontà di non pagare davvero inspiegabile; non credo che non abbiano soldi, è davvero difficile ipotizzarlo…”.
Morace è scuro per gli ultimi esiti dei bandi di affidamento. “In realtà ci hanno tolto 2 linee, l’ultimo contratto era per 4 linee oltre a una nave di riserva, quelli di un mese fa sono solo dei rinnovi attesi”.
Dal 25 luglio è infatti iniziato il collegamento in aliscafo da Porto Empedocle per le isole Pelagie, Linosa e Lampedusa e due giorni dopo quella da Trapani verso Pantelleria, per un ammontare complessivo, sino a fine 2015, pari a 4,7 milioni di euro.
“Ma queste non sono novità, mentre costituiscono una sorpresa assoluta per questo nuovo operatore (SVIM, ndr) abituato a portare turisti alle Eolie, ma non con mezzi HSC come sono i nostri; eppure sono stati pagati come fossero mezzi di qualità, dunque decisamente troppo”.
Angelo Scorza

Centro giovanile di Lipari verso la chiusura? L'intervento di Angelo Sidoti

Caro Direttore,
ho letto stamani il commento di Michele Giacomantonio sul tema “Centro Giovanile” e mi unisco al suo pensiero oltre che condividerlo pienamente.
Molti sanno che io sono fratello di Gianna Sidoti e nipote di Padre Sardella ma questo rapporto di parentela non condiziona minimamente la mia seguente riflessione.
In questo breve articolo parlo da genitore di un ragazzo che è cresciuto all’interno del Centro Giovanile da quando aveva appena 8 di anni e oggi ne ha 16 anni.
Il Centro Giovanile esiste forse anche da più di 20 anni. Sono cresciute all’interno di questa struttura intere generazioni di giovani eoliani e le iniziative promosse dallo stesso Centro sono state tantissime ed ispirate da un puro sentimento cattolico, religioso e sociale.
Pur ritenendo giusto e legittimo il diritto alla ristrutturazione di questi locali mi domando: ma la Curia per quale finalità, uso o destinazione intende utilizzarli?
Spostare il Centro Giovanile dalla attuale location ne potrebbe causare la sua totale chiusura. La sua vicinanza al Corso Vittorio Emanuele (luogo di ritrovo abituale per tutto l’anno dei ragazzi) è strategica in quanto i giovani trovano naturale incontrarsi all’interno della struttura prima o dopo le loro passeggiate.
Chi rappresenta la Curia nell’Arcipelago vuole assumersi questa responsabilità?
Trovo poco adatti i luoghi che circolano come alternative all’attuale ubicazione del Centro ovvero fabbrico utilizzato dalla Banda Musicale (le attività non possono convivere) o il Palazzo Vescovile (luogo adatto per delle mostre o piccoli seminari).
Pertanto, mi auguro che la Curia nella persona di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Calogero La Piana, senza passare attraverso alcun portavoce, con tutto il rispetto per quest’ultimi, incontri personalmente le due persone che hanno gestito per conto della Chiesa questi locali ovvero Mons. Gaetano Sardella, che ha dedicato ai giovani tutto il suo sacerdozio, e Gianna Sidoti che ne è stata l’animatrice per 20anni e forse più.
Far continuare questo chiacchiericcio non serve proprio a nulla. Se esistono delle alternative che si ricerchino di comune accordo senza che però si usi a sproposito il dovere di “obbedienza” oppure l’uso di mandanti.
Un caro saluto a tutti voi
Angelo Sidoti

Il portalettere è in ferie. Non si consegna la posta a Filicudi

Riceviamo e pubblichiamo:
Oggi, 7 settembre 2015, il portalettere a Filicudi non è arrivato perchè "in ferie". Sembra uno scherzo...ma non è stata mandata nessuna altra persona in sostituzione.
L'isola sopporta già da anni gravi disagi perchè l'ufficio postale viene aperto solo 2 giorni alla settimana, il Lunedì ed il Giovedì, spesso le bollette vengono consegnate ai destinatari in ritardo e talvolta nemmeno arrivano, Giovedì prossimo è previsto maltempo....e di nuovo passerà anche più di una settimana senza posta consegnata. Sono state raccolte firme, fatte proteste ed esposti ma qui ancora non cambia nulla.
Il consigliere di Circoscrizione
Rosella Rando

Ricordato a Pianoconte il soldato Giovanni Fonti, deceduto al fronte



E' stato ricordato ieri sera a Pianoconte, nella Santa Messa delle ore 19 e 30, celebrata nella chiesa di Santa Croce da Don Lio Raffaele, il soldato Giovanni Fonti, nativo della frazione, deceduto il 26 Agosto 1915, all'età di 22 anni, per le ferite riportate in battaglia.
Durante l'intensa e sentita commemorazione, alla quale hanno preso parte i parenti del soldato, dopo la lettura del dispaccio, è stato suonato il silenzio


Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava. Preallerta meteo. In arrivo mercoledì ciclone afro-mediterraneo

PREALLERTA METEO per l'arrivo di un ciclone afro-mediterraneo, che sarà attivo nelle coste tirreniche messinesi e nel comprensorio eoliano nell'arco della giornata di Mercoledi 9 e nella mattinata di Giovedi 10.
La direttrice di moto delle correnti in quota si disporrà da SW in direzione verso NE e nel tardo pomeriggio di Mercoledi il vortice ciclonico interesserà le Eolie con i fenomeni piu' intensi apportando forti e abbondanti piogge che in nottata potranno manifestarsi localmente a carattere di nubifragio.
Il vortice ciclonico sarà preceduto da forti venti di scirocco che, nel corso del pomeriggio, seguiranno il minimo depressionario. Al mattino spireranno da scirocco e nel pomeriggio da levante-grecale.
Durante la serata e la successiva nottata le intense precipitazioni, accompagnate da forti temporali colpiranno lo Stretto di Messina, mentre le correnti in quota che dapprima erano disposte da SE ruoteranno a occidente. Si segnala che le abbondanti precipitazioni previste per la sera-notte di Mercoledi potranno arrecare ALLUVIONI LAMPO lungo le coste tirreniche messinesi e nel basso versante ionico messinese.
Sono previsti localmente accumuli precipitativi eccezionali che domani cerchero' sia di localizzare che di descriverne l'intensità e la durata.
Per quanto concerne il mare questo sarà molto mosso al largo o localmente agitato tra Alicudi-Filicudi e sarà caratterizzato da onde lunghe a seguito dell'allontanamento del minimo depressionario previsto nella mattinata di Giovedi 10,
Piu' attenuato sarà il moto ondoso nel sottocosta milazzese.
La colonnina di mercurio, che nei primi giorni della settimana sarà in costante diminuzione,subirà un ulteriore discesa attestandosi sui 24 C .Quindi un tonfo verso il basso di ben 10 C rispetto alla temperatura massima registrata nel corso del week-end 5-6 Settembre.
La previsione dei fenomeni intensi previsti Mercoledi dovrà essere confermata 24 ore prima dell'evento, pertanto vi rimando ai prossimi aggiornamenti pubblicati in questa pagina all'indirizzo www.facebook.com/meteoeolie

Carabinieri recuperano oro trafugato in chiesa Alicudi. Una denuncia per ricettazione


 Comando Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 07 Settembre 2015
Compagnia di Milazzo
Alicudi (Isole Eolie - ME),furto di monili nella Chiesa Maria SS. del Carmelo di Alicudi : un ventenne denunciato dai Carabinieri per ricettazione.
Nell’ambito delle attività volte alla prevenzione e repressione dei reati, i militari della Stazione Carabinieri di Filicudi, in esito di una intensa attività info-investigativa che ha interessato altresì l’isola di Lipari e la città di Milazzo, hanno denunciato in stato di libertà una persona per il reato di ricettazione.
Le indagini dei militari della Stazione Carabinieri di Filicudi erano scattate all’indomani del 22 Agosto u.s. allorquando il sacerdote, responsabile della Chiesa Maria SS. del Carmelo di quel centro, aveva denunciato il furto di monili in oro antico da alcuni simulacri ivi presenti: nello specifico erano state sottratte due collane, tre anelli e quattro paia di orecchini.
Immediatamente scattavano le indagini del caso, coordinate dai militari della locale Stazione, che interessavano i limitrofi presidi dell’Arma presenti sia nell’arcipelago eoliano che sulla terraferma, al fine di accertare l’eventuale versamento dei predetti monili presso i compro oro presenti nei rispettivi territori di competenza. La prontezza e l’efficacia della strategia d’azione permetteva così di avere un riscontro positivo .Infatti nella mattinata del 2 settembre veniva rinvenuta una prima porzione di refurtiva grazie ai militari della Stazione di Lipari che presso un compro oro ivi presente riuscivano a rinvenire un anello e tre orecchini, provento del predetto furto, che erano stati deliberatamente ed abilmente danneggiati al fine di renderne difficoltoso il riconoscimento e per i quali era stato ricevuto un “corrispettivo” di circa € 30,00. Questo però non sottraeva impegno all’azione di ricerca dei Carabinieri di Filicudi che il 5 settembre successivo, d’intesa con i militari della Stazione di Milazzo, accertavano che il precedente 1 settembre altri monili in oro, nello specifico cinque orecchini e due anelli, perfettamente combacianti con quelli oggetto di ricerca, erano stati versati presso un compro oro di Milazzo, questa volta in perfette condizioni, a fronte di un “corrispettivo” di € 200,00.
Recuperati i predetti beni, gli stessi venivano posti in visione a Padre Giuseppe La Rosa, che da circa un anno officia le funzioni presso la Chiesa di Alicudi, il quale riconosceva tutti i monili senza alcun’ombra di dubbio.
A quel punto è stato semplice per gli operanti identificare gli autori del reato, proprio in merito all’obbligo per i titolari di dette attività di registrare i documenti di coloro che “cedono” oro in cambio di danaro, ed è pertanto scattata una denuncia penale per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) un ventenne di Lipari, già noto alle Forze dell’Ordine.
Gli oggetti recuperati sono stati quindi sottoposti a sequestro e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della restituzione agli aventi diritto.

Carabinieri recuperano oro rubato in chiesa ad Alicudi

Con una brillante operazione i carabinieri di Filicudi hanno recuperato tutto l'oro che era stato asportato, penetrando da una finestra, dalla chiesa della Madonna del Carmelo ad Alicudi, alla vigilia dei festeggiamenti in onore del Patrono San Bartolomeo. Vi sarebbe un denunciato.
Maggiori particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa

Lipari. Da domani la settina in onore della Beata Vergine nella chiesa dell'Addolorata

Domani , alle 19, nella chiesa dell'Addolorata, all'interno del Castello di Lipari, avrà inizio la settina in onore della Beata Vergine. 
Si concluderà giorno 15

Stromboli, il vulcano che erutta per «svuotamento». (da corriere.it)

di Gaetano Cervone
È un modello che potrebbe ribaltare la visione classica della dinamica delle eruzioni vulcaniche, secondo la quale le colate sono alimentate dalla lava in risalita dalla camera magmatica. Nulla di tutto questo, stando almeno a quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Firenze che per sette anni hanno esaminato 24 ore su 24 l’attività dello Stromboli e pubblicato nei giorni scorsi il risultato della ricerca sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications. Il risultato ribalta completamente i modelli attuali, nel vero senso della parola, perché il magma che fuoriesce dalle bocche sarebbe in realtà già presente nella parte alta del vulcano e dunque le colate laviche non sarebbero alimentate dall’aumento della pressione della camera magmatica, bensì dallo svuotamento della parte superficiale del vulcano.
Il ruolo della gravità
Lo Stromboli si comporta esattamente in questo modo, i ricercatori lo hanno dimostrato e tre recenti eruzioni di «Iddu» lo hanno confermato: «Confrontando dati geofisici, che vanno dalla deformazione del suolo al monitoraggio termico e sismico abbiamo concluso che gran parte del magma eruttato è in larga parte già presente nella parte alta del vulcano – spiega Maurizio Ripepe, ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze e membro della Commissione Grandi rischi della Protezione Civile – Il magma impiega mesi o anni per risalire e quando se ne accumula a sufficienza nelle parti superficiali il vulcano non riesce più a trattenere l’aumento del materiale spaccando così la struttura e avviandone lo svuotamento. Il processo non è dunque primariamente guidato dall’aumento della pressione interna della camera, ma soprattutto dalla gravità, per cui le fasi iniziali saranno quelle più forti, perché il carico del magma al di sopra la bocca effusiva è maggiore».
E nel resto del mondo?
Ciò che resta da capire è se questa dinamica rilevata dai ricercatori fiorentini caratterizzi soltanto lo Stromboli o se davvero tutti i vulcani del mondo si comportano in questo modo. Altre eruzioni sono all’analisi e sembrano confermare così la validità del «modello Stromboli» che potrebbe inoltre segnare un ulteriore (e importante) punto a favore della scienza che mira a capire le dinamiche e prevedere con anticipo le eruzioni dei vulcani. Per ora i ricercatori sono cauti: «Il nostro non è un modello di previsione, spiega piuttosto i meccanismi che controllano l’eruzione – sottolinea Ripepe – Non possiamo ancora prevedere dove si apriranno le bocche laterali da cui uscirà il magma, ma se questo modello elaborato da noi funziona possiamo però prevedere le conseguenze, perché più bassa sarà la quota della bocca, maggiore sarà la velocità con cui la lava uscirà e maggiore sarà la decompressione del sistema profondo e la possibilità di innescare esplosioni violente».
Il rischio frana al massimo prima della colata
Da qui le ricadute importanti in termini di protezione civile: «Alle crisi eruttive si associano talvolta forti deformazioni del vulcano, crolli di versante, che finendo in mare possono creare onde di tsunami che interessano parte delle coste della Sicilia e della Calabria, come avvenuto ad esempio nel 2002 per lo Stromboli – spiega Marco Pistolesi, tra gli autori della ricerca che ha visto la partecipazione anche dell’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr - Secondo il modello da noi elaborato il rischio frana è più alto subito prima dell’inizio della colata e immediatamente dopo il suo inizio, quando la pressione del magma è massima». Gli studi che hanno portato alla pubblicazione della ricerca su Nature Communications sono relativi all’eruzione del 2007, quando lo Stromboli riversò all’esterno 8 milioni di metri cubi di lava in 34 giorni. Ma i ricercatori fiorentini «Iddu» lo conoscono da decenni: sono stati di fatto i primi a creare sullo Stromboli un sistema di monitoraggio infrasonico che «ascolta» i vulcani utilizzando i sensori di pressione acustica con tecniche di array. Un’idea pioneristica esportata in tutto il mondo, sulle vette dei vulcani più pericolosi (tra cui quelli in Islanda, Ecuador, Argentina, Giappone e Cile) ed utilizzata anche per lo studio delle valanghe in Svizzera, Austria, Norvegia e Groenlandia.

Intitolare il porto di Alicudi a Pertini

Intitolare il piccolo porto nell’isola di Alicudi all’indimenticato Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. 
La proposta arriva dal docente universitario Enrico Cuccodoro che, al Centro Studi di Lipari , ha presentato il volume “"Il viaggio, Sandro Pertini fra i giovani e il popolo. Ricordi incontri testimonianze per l'Italia di oggi". 
La proposta era stata già lanciata, attraverso il nostro giornale, dallo storico eoliano Giuseppe La Greca e trova una forte motivazione nel legame che unisce Pertini a quella struttura e a quell’isola. L’allora Presidente, infatti, non solo si schierò apertamente a fianco degli arcudari, che gli avevano inviato un “promemoria” sulle tante, troppe problematiche che interessavano l’isola, ma intervenne sulla presidenza della Regione affinchè ci si attivasse per dotare Alicudi di un porto. 
Era il maggio del 1984 e ad Alicudi si scendeva a terra dai mezzi di linea, e si raggiungevano gli stessi per lasciare l’isola, con la barca del rollo. 
Attraverso lo storico La Greca ricostruiamo la vicenda. Tutto inizia il 30 Aprile quando il comitato di protesta di Alicudi invia il dettagliato promemoria al Presidente della Repubblica. Nei giorni che seguono i cittadini optano per un volontario isolamento. Il 10 maggio le ultime provviste vengono razionate, scatolette di carne per gli adulti, pacchi di biscotti per i più piccoli. Consumati gli ultimi viveri viene proclamato lo sciopero della fame. .
All’origine della protesta c’erano le condizioni disagevoli in cui la popolazione era costretta a vivere: mancavano la luce elettrica e l’acqua, erano carenti i servizi sanitari, l’unico piccolo molo di cemento non consentiva nessun tipo di accosto, indipendentemente dalle condizioni meteo, il brevissimo lungomare non era protetto dai marosi e d’inverno si trasformava in un impercorribile acquitrino, due soli i telefoni (uno nell’ufficio postale, l’altro al posto pubblico), la scuola era un vero dramma. 
Gli abitanti protestavano anche per ottenere che venisse riparata la chiesetta e l’edificio della scuola elementare. L’anno prima erano mancati pane e pasta per oltre venti giorni e si erano esaurite le scorte di medicinali. 
“L’elencazione delle carenze – ci ha dichiarato lo storico La Greca - era lunga, come non era breve il conto delle promesse fatte e poi sistematicamente non mantenute a Palermo ed a Roma. “Siamo in pochi, non pensano a noi” si lamentavano i cittadini che, per ben tre volte, avevano disertato le urne per protesta. Tra le promesse non rispettate vi erano anche quelle fatte dai dirigenti del compartimento siciliano dell’Enel che, anche in considerazione di accordi con la Regione, avevano progettato una centrale fotovoltaica che, tuttavia, era stata poi spostata a Vulcano”. 
Le pressioni si concretizzano in una riunione convocata a Palermo dal Presidente, Modesto Sardo. Il 15 maggio, avuta notizia di una riunione operativa convocata a Palermo dal Presidente Modesto Sardo, gli abitanti di Alicudi inviano un ulteriore telegramma a, Sandro Pertini, annunciando la sospensione dello sciopero della fame. Il 19 maggio i cittadini di Alicudi ricevono un telegramma dal Capo dello Stato che scrive: “Sono con voi, alla gente che protesta esprimo tutta la mia solidarietà e mi auguro che i vostri problemi al più presto possano essere risolti”. 
Il Presidente - come anticipato- non si limita alla solidarietà di un telegramma ma interviene, soprattutto, nei confronti del presidente della Regione che delega l’assessore regionale ai Lavori Pubblici per redigere una perizia e stabilire la somma occorrente per la realizzazione del nuovo approdo ed avvia l’iter per approvare con una legge regionale l’elettrificazione sia di Alicudi sia di Filicudi.

Il Santo del giorno. Santa Regina di Alise


Nome: Santa Regina di Alise
Titolo: Vergine e martire
Ricorrenza: 07 settembre
Figlia di un cittadino pagano della Borgogna, la cui moglie morì dando alla luce questo splendido fiore, fu affidata ad una balia cristiana la quale, dopo averla battezzata, fece crescere Regina nella fede e nell'amore.
Ben presto si avvicinò alla fede cristiana e contrariamente a quanto avrebbe voluto il padre dedicò la sua vita alla castità e alla preghiera divenendo così un'umile pastorella andando a vivere come eremita.
La sua bellezza attirò l'attenzione del prefetto Olibrio, il quale, sapendo che era di stirpe nobile, voleva sposarla a tutti i costi, ma lei rifiutò e disubbedì al volere di suo padre, che cercava di convincerla a sposare un uomo ricco.
Così il padre non stentò a rinchiuderla in una prigione, e subire le più tremende torture. Una notte le apparve una croce e una voce gli avrebbe rassicurato il suo rilascio imminente.
All'età di 15 Regina fu decapitata, al momento dell'esecuzione una colomba bianca apparve nel cielo e causò la conversione di molti dei presenti.

Altri santi e venerazioni del 07 settembre:

- Sant' Albino (Alpino) di Chalons
Vescovo

- Santa Carissima di Albi

- Beati Claudio Barnaba Laurent de Mascloux e Francesco d'Oudinot de la Boissiere
Martiri

- San Clodoaldo (o Cloud)
Venerato a Parigi

- Santi Festo e Desiderio
Martiri a Pozzuoli

- San Giovanni da Lodi
Vescovo

- Beato Giovanni Mazzucconi
Sacerdote e martire

- San Gozzelino di Toul
Vescovo

- San Grato di Aosta
Vescovo

- Beato Guido da Arezzo - Sant' Ilduardo
Vescovo

- Santa Madelberta
Badessa

- San Marco Crisini (Krizevcanin)
Martire di Kosice

- San Melchiorre Grodziecki
Martire di Kosice

- Santi Nemorio (Memorio) e compagni
Martiri

- Beati Rodolfo Corby e Giovanni Duckett
Martiri

- San Sozonte di Pompeiopoli
Martire

- Santo Stefano Pongracz
Martire di Kosice

- Beati Tommaso Tsuji, Ludovico Maki e Giovanni Maki
Martiri

Nella notte pellegrinaggio al Santuario di Chiesa Vecchia. Domani la Processione. Il Programma

FESTIVITÀ DI MARIA SS. DELLA CATENA
SANTUARIO DI CHIESA VECCHIA IN QUATTROPANI
8 Settembre 2015

Ore 00,00 partenza del Pellegrinaggio da Lipari nei pressi di San Pietro
Ore 05,00 Chiesa nuova a Quattropani: Preghiera delle Lodi
Proseguimento verso Chiesa Vecchia
Ore 06,00 S. Messa dell'Aurora a Chiesa Vecchia
Ore 07,00 S. Messa
Ore 08,00 S. Messa
Ore 09,00 S. Messa
Ore 10,30 S. Messa
Ore 18,30 Processione con il Venerato Simulacro nella Contrada
Ore 19.30 S. Messa

domenica 6 settembre 2015

Vip alle Eolie. Per Natalie Imbruglia selfie liparoto

E' arrivata a Lipari, terra dei suoi avi, la cantante - attrice, compositrice italo-australiana Natalie Imbruglia. 
Pubblichiamo il selfie scattato con Roberto Greco

E vero che chiude il Centro Giovanile di Lipari? E perché?

(Michele Giacomantonio) Da qualche tempo circola a Lipari con insistenza la voce che il Centro giovanile don Bosco stia per chiudere e pare proprio che la voce abbia qualche fondamento. L’edificio del 700 conosciuto come l’ex Seminario deve essere restaurato con una certa urgenza perché come tutte le cose vecchie ha alcune situazioni di pericolo e il proprietario dell’immobile che è il Seminario di Messina ha deciso di mandare via tutti gli occupanti ( centro giovanile, Caritas, …) per poter procedere.
Si tratta quindi di una iniziativa dovuta e quanto mai opportuna, ma questo non toglie che pone alla Chiesa che è in Lipari ma anche alla comunità civile un problema non di poco conto. Il Centro giovanile don Bosco è stato fondato venti anni fa da un gruppo di giovani volontari con a capo Gianna Sidoti che in questi anni è stata la mente e l’animatrice di questa iniziativa che rappresenta una delle poche e forse l’unica proposta positiva rivolta ai nostri ragazzi con un programma ricco e vario che va dallo sport e dal gioco, ai momenti di incontro e di cultura, alla proposta religiosa vera e propria. In quest’ultimo anno ricordiamo il teatrino nella festa di San Giovanni Bosco, il “Valzer della responsabilità”, la realizzazione del campetto di calcetto, i percorsi di fede per i giovani animati dal parroco Mons. Gaetano Sardella.
Quello che ci sconcerta è che una decisione di questo tipo, che rischia di vanificare il lavoro di vent’anni e lasciare abbandonati a se stessi ed alle compagnie più varie la nostra popolazione più debole che si trova in una fascia di età aperta a tutte le esperienze e quindi a tutti i rischi in una realtà come quella liparese dove sempre più spesso si sente parlare di spaccio di droghe, di sballo, di ragazzi che si ubriacano e schiamazzano per le strade, che rischiano la vita per inutili bravate, possa essere presa senza cercare dei rimedi, senza proporre al centro giovanile locali alternativi, senza vedere se è possibile conciliare i lavori dell’ex Seminario con la permanenza del Centro. C’è un palazzo Vescovile che è chiuso da anni e rischia che si vanifichino i lavori di riparazione che a suo tempo furono fatti, c’è l’edificio vicino all’ex Seminario dove è ospitata la banda musicale, c’è l’ex Filadelfia 2 dove pare debbano andare i Carabinieri lasciando liberi i locali attuali: è possibile organizzare le cose in modo tale di non sacrificare i giovani? Ce lo vogliamo augurare

Ecco le novità fiscali approvate dal Governo

COMUNICATO STAMPA

Ecco le novità fiscali approvate dal Governo. Lo “Sportello dei Diritti” spiega con un articolo del tributarista Maurizio Villani le modifiche apportate dai cinque decreti attuativi del governo Alcune faranno discutere, come il preannunciato aumento delle soglie per i reati fiscali

Arrivano i cinque decreti attuativi delle riforme in materia fiscale e lo"Sportello dei Diritti" attraverso un articolo del tributarista Maurizio Villani, consulente dell'associazione che da anni si batte per la tutela dei contribuenti spiega le principali novità che verranno introdotte in materia tributaria con le nuove norme volute dal governo.Certamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, farà discutere la scelta dell'innalzamento delle soglie di punibilità per i principali reati tributari in un momento in cui la lotta all'evasione e quindi il deterrente costituito dalla possibilità del carcere per chi froda "fiscalmente" lo Stato, costituiscono un elemento imprescindibile per rimettere in ordine i conti del Paese. Di seguito, dunque, pubblichiamo in anteprima l'articolo dell'avvocato Villani con la spiegazione di tutte le modifiche introdotte dai cinque decreti.
NOVITA’ FISCALI 2015
Ieri, venerdì 04 settembre 2015, il Governo ha approvato in seconda lettura cinque decreti legislativi che tornano in Parlamento per il parere definitivo e la conclusiva approvazione entro fine mese. Le principali modifiche riguardano il processo tributario, anche alla luce del mio progetto di legge, nonché il sistema sanzionatorio e le procedure di riscossione.
Contenzioso tributario
(principali novità)
L’immediata esecutività delle sentenze riguarda quelle aventi ad oggetto l’impugnazione di un atto impositivo, oppure un’azione di restituzione di tributi in favore del contribuente e, dopo il parere delle Commissioni parlamentari, anche quelle emesse su ricorso della parte avverso gli atti relativi alle operazioni catastali. E’ questa la principale novità del provvedimento. Per quanto riguarda l’esecutività delle sentenze in favore dell’Amministrazione, resta il meccanismo della riscossione frazionata del tributo per non aggravare la situazione dei contribuenti. Per l’immediata esecutività delle sentenze a favore del contribuente, per pagamenti di somme superiori a 10.000 euro, può essere richiesta idonea garanzia il cui onere graverà comunque sulla parte che risulterà definitivamente soccombente nel giudizio.
Per ridurre il contenzioso tributario viene potenziato lo strumento della mediazione che attualmente riguarda solo gli atti posti in essere dall’Agenzia delle Entrate con valore non superiore ai 20.000 euro. Con il presente decreto il reclamo finalizzato alla mediazione si applica a tutte le controversie, indipendentemente dall’ente impositore, comprese quindi quelle degli enti locali. Il reclamo viene esteso anche alle controversie catastali (classamento, rendite, ecc.) che a causa del valore indeterminato ne sarebbero state escluse. Dal punto di vista soggettivo il reclamo è esteso a Equitalia e ai concessionari della riscossione. Lo strumento della conciliazione si applica anche al giudizio di appello (fino ad ora riguardava solo le cause di primo grado).
La tutela cautelare viene estesa a tutte le fasi del processo tributario. Ciò comporta che: a) il contribuente può sempre  chiedere la sospensione dell’atto impugnato in presenza di un danno grave; b) le parti possono sempre chiedere la sospensione degli effetti della sentenza, sia di primo grado che di appello, analogamente a quanto previsto dal codice di procedura civile.
Riforma del sistema sanzionatorio
(principali novità)
Il decreto legislativo rivede il sistema sanzionatorio penale e amministrativo secondo il principio della proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. In sostanza, l’obiettivo è quello di giungere ad un sistema che tenga conto dei comportamenti che, seppure illeciti, sono comunque privi di elementi fraudolenti e quindi meno gravi. Sono invece rese più severe le sanzioni penali in caso di comportamenti fraudolenti.
Tra le novità introdotte con il secondo esame preliminare, vi è la specificazione che il nuovo regime penale si applica subito dall’entrata in vigore del provvedimento, mentre il nuovo regime delle sanzioni amministrative si applica dal primo gennaio 2017.
Accogliendo le osservazioni dei pareri parlamentari si segnala, per l’omessa dichiarazione, l’introduzione della norma che aumenta la pena per il sostituto di imposta (si passa da un minimo di un anno ad un massimo di 3 anni, a un minimo di un anno e mezzo ad un massimo di 4 anni).
FRODE FISCALE: viene dettagliata la tipologia delle condotte fraudolente che si hanno quando
a) si mettono in atto operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente o artifizi per ostacolare l’attività di accertamento;
 b) il contribuente si avvale di documenti falsi, fatture false o altri mezzi fraudolenti. Per la frode fiscale la pena rimane quella attualmente prevista del carcere fino a 6 anni.
Resta la norma oggi in vigore secondo cui sotto i 30.000 euro di imposta evasa il contribuente non incorre nel reato di frode fiscale. Viene rivista la soglia di punibilità del reato in riferimento all’ammontare dei ricavi non dichiarati, che deve essere superiore a 1,5 milioni di euro (anziché un milione). Si configura la frode fiscale anche quando l’ammontare complessivo dei crediti e delle ritenute fittizie che vengono portate in diminuzione dell’imposta, è superiore al 5% dell’imposta complessiva, o comunque a 30.000 euro.
DICHIARAZIONE INFEDELE: la soglia di punibilità sale da 50.000 euro a 150.000 euro di imposta evasa. Il reato scatta anche quando l’imponibile evaso supera i 3 milioni di euro (prima il limite era di 2 milioni) o comunque il 10% del totale dei ricavi. In questo caso il reato è punito con il carcere fino a 3 anni.
OMESSO VERSAMENTO DELL’IVA: il decreto introduce la soglia di punibilità pari a 250.000 euro per ciascun periodo di imposta. Al di sotto di tale soglia si applicano le sanzioni amministrative. Le nuove disposizioni penali hanno effetto retroattivo.
SANZIONI AMMINISTRATIVE: il decreto dà attuazione al principio di proporzionalità delle risposta sanzionatoria di fronte a condotte illecite che riguardano le imposte dirette, l’iva e la riscossione dei tributi. L’obiettivo è di graduare le sanzioni, anche riducendole per gli illeciti di più lieve disvalore. Ad esempio, in caso di omessa dichiarazione, la sanzione è proporzionale al ritardo nell’adempimento. Se la dichiarazione viene poi presentata entro il termine per la dichiarazione dei redditi successiva, la sanzione base è ridotta della metà. Nei casi di condotte fraudolente, invece, la sanzione viene aumentata del 50%. È prevista inoltre una riduzione di un terzo della sanzione base nel caso in cui la maggiore imposta accertata o il minore credito accertato siano complessivamente inferiori al 3% rispetto all’imposta o al credito dichiarato.
Semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione
(principali novità)
Il provvedimento punta a creare un sistema di riscossione che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose. Anche l’erario potrà beneficiare di una maggiore certezza nei tempi di riscossione e di modalità semplificate.
La novità principale, introdotta accogliendo le indicazioni contenute nei pareri parlamentari, riguarda l’eliminazione della norma che prevedeva, in caso di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, il pagamento ‘’degli interessi sugli interessi’’(anatocismo) e gli interessi sulle sanzioni.
Recependo la richiesta del Parlamento, per agevolare ulteriormente i contribuenti è stato portato da 5 a 7 giorni il ritardo di versamento che rientra nel ‘lieve inadempimento’ e che non porta quindi alla decadenza dal beneficio della rateizzazione. Confermata la norma che riconosce il ‘lieve inadempimento’ (e relativa rateizzazione) nei casi di minore versamento fino al 3% del dovuto con il limite massimo di 10.000 euro.  Un’altra novità del decreto legislativo riguarda gli oneri di funzionamento del servizio nazionale di riscossione, che con il decreto sostituiscono l’aggio per i concessionari della riscossione e che non possono superare il 6% del riscosso (oggi l’aggio è dell’8%). In attuazione di quanto richiesto dalle Commissioni parlamentari è stata inserita una norma transitoria che garantisce il vecchio regime per i ruoli consegnati fino al 31 dicembre 2015. Viene poi previsto che nel passaggio tra il vecchio e il nuovo regime sia garantito ad Equitalia il pareggio di bilancio con la differenza a carico degli ordinari stanziamenti del bilancio dell’Agenzia delle Entrate (fino ad un massimo di 40 milioni nel 2016, fino a 45 milioni nel  2017, fino a 40 milioni nel 2018).
Sempre su indicazione del Parlamento viene ulteriormente ampliato l’utilizzo della posta elettronica certificata nelle procedure di notifica delle cartelle al posto della raccomandata. La notifica attraverso la PEC potrà essere effettuata alle persone fisiche che ne fanno richiesta mentre per le imprese e i professionisti il ricorso alla posta certificata è obbligatorio.
Confermate le norme che prevedono, in caso di definizione concordata dell’accertamento, il pagamento in quattro anni (anziché tre come avviene attualmente), con un minimo di otto rate e un massimo di sedici. Per le somme iscritte a ruolo l’agente della riscossione può concedere dilazioni nel pagamento fino ad un massimo di 72 rate mensili, dietro semplice richiesta del contribuente che dichiari di versare in una situazione temporanea di difficoltà. Per somme superiori a 50.000 euro la dilazione può essere concessa solo se il contribuente fornisce adeguata documentazione                      

Lipari. Scooter in fiamme. Incendio di propaga a vegetazione. Tempestivo intervento vigili del fuoco

A Lipari, come se già non bastassero i piromani ad appiccare incendi in giro per l’isola, ci si mette anche la casualità. In località Raviola, infatti, un incendio, sviluppatosi autonomamente in uno scooter, si è allargato al costone limitrofo alla sede stradale. 
Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco al comando di Giovanni Coglitore che hanno evitato che le fiamme potessero interessare un'area più vasta.


Arruolamento nel corpo delle Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana. Le modalità

“Sono aperte le iscrizioni per arruolamento al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. 
Entro il 30 Novembre p.v. le interessate possono richiedere informazioni circa i requisiti e le modalità di iscrizione alla “Scuola-Allieve IIVV CRI” dell’Ispettorato Provinciale di Messina situato presso sede “Comitato CRI” in Via Bonino 3, 98124 Messina e presentare la relativa documentazione. CORPO DELLE INFERMIERE VOLONTARIE Le II.VV. della Croce Rossa Italiana intervengono in tempo di guerra e di pace: presenti in ogni settore in cui sia richiesto il loro intervento, fanno parte di diritto del personale mobilitabile della Protezione Civile e delle FF.AA. 
Può accedere al Corpo soltanto il personale femminile, dopo aver superato un apposito corso di formazione, come stabilito dalla Disciplina del corso di Studi delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, approvato con Decreto Interministeriale del 9/11/2010. 
Email: isp.messina@iv.cri.it 
Tel: 0902935070 cell: 3386599076

Eoliani che non ci sono più: Felice Sidoti (IV° Anniversario)

FELICE SIDOTI
Caro papà sono passati 4 anni del giorno che ci hai lasciati. ma non passa un giorno che non ti penso. Mi manchi un mondo papà
Lorie



Prosegue, sul nostro giornale on line, la nuova rubrica "Eoliani che non ci sono più".
Chi vuole ricordare un proprio caro, un amico in occasione dell'anniversario della dipartita può già farlo inviandoci una mail a s.sarpi@libero.it o un messaggio privato sul profilo fb del direttore Sarpi (almeno 5 giorni prima della pubblicazione)
La mail dovrà contenere una foto, la data dell'anniversario e, se si vuole, anche un breve messaggio (max 20 parole).
Il post sarà pubblicato, oltre che su questo giornale, anche sulla pagina FB "Eoliani che non ci sono più...".
Dopo qualche giorno la sola foto, con i dati anagrafici e la data della dipartita sarà pubblicata sul nostro nuovo sito www.eolienews.it/pernondimenticare

Sicurezza sulla provinciale per Pianoconte. Iacolino: "Specchio e stop, senza segnaletica orizzontale, servono a poco"

Mi rincresce dovere nuovamente intervenire sul tema sicurezza stradale.
Tanti anni lavorativi alle dipendenze di una pubblica amministrazione , che ancora oggi mi invia corrispondenza indirizzata sempre ad un fantomatico " Comune di Filicudi ", mi spinge ad essere molto pessimista su una conclusione ragionevole e valida per la soluzione delle gravi carenze di segnaletica e di opere adeguate , come da anni cerco invano di suggerire.
Eppure si tratta di soluzioni alla portata delle disponibilità sia del nostro comune che della Provincia cui spetta il compito di tracciare adeguata segnaletica orizzontale che indichi che si è prossimi ad un incrocio ed una chiara lunga linea bianca continua che impedisca i sorpassi in quel breve e pericoloso rettilineo, in prossimità del famigerato incrocio.
Senza la segnaletica orizzontale sulla provinciale, il cartello dello Stop e lo specchio di cui parla l'assessore Sardella servirebbero a poco.
Mi chiedo perché è tanto difficile per una pubblica amministrazione portare a termine un intervento che soddisfi pienamente al suo scopo, senza correre sempre il rischio che il risultato sia del tutto inadeguato
Gianni Iacolino

Lami. Transennata l'area della voragine. Polizia municipale solleciterà intervento per eliminare pericolo

Dopo la nostra segnalazione, nonostante l'ora tarda e che andava al di la dell'orario di servizio, i vigili urbani Gaetano D'Ambra e Simona Grella sono intervenuti a Lami per transennare il tratto di strada dove insiste una voragine che mette in pericolo la pubblica incolumità.
Gli stessi componenti della polizia municipale si attiveranno stamane, nonostante sia domenica, affinchè si intervenga per eliminare la situazione di pericolo

sabato 5 settembre 2015

E' tornata l'ambulanza! Grazie ad AttivaStromboli

Riceviamo da AttivaStromboli e pubblichiamo:
Dopo gli inascoltati appelli della Circoscrizione all’Amministrazione Comunale per affrontare e risolvere il problema dell’ambulanza guasta così che negli ultimi tempi le persone bisognose di soccorso sono state costrette a insicuri ed umilianti trasporti in motoape, il presidente del Consiglio Carlo Lanza ci ha dato il via libera ad intervenire, pertanto siamo lieti di comunicare che grazie all’impegno e al lavoro volontario e non retribuito (se non dalla soddisfazione di aver reso un servizio utile alla comunità) di Vittorio Ioppolo, Andrea Mandarano e Andrea Cannistrà l’ambulanza è di nuovo in pista.
Le parti di ricambio per il motore elettrico danneggiato sono state acquistate con i fondi dell’Associazione, le nostre quote sociali e le donazioni servono anche a questo.

"Voragine" in piena curva a Lami. Nessun intervento nostante segnalazioni. Aspettiamo si faccia male qualcuno?

A Lami, zona via troffa, in piena curva, si è formata una buca di notevoli dimensioni (vedi foto e video inviatici da una lettrice) a causa di una perdita di acqua.
Il problema ci dicono è stato già segnalato all'ufficio idrico e ai carabinieri ma ancora non è stato effettuato il necessario intervento. Da premettere che il problema si era proposto già un mese fa ma l'intervento "tampone" non ha risolto la problematica.
È possibile risolvere in via definitiva tale situazione prima che qualcuno si faccia male

Furto in chiesa ad Alicudi ed incendi a Lipari e Filicudi. Gli articoli del direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Lipari (Salvatore Sarpi) Ladri in azione nella remota isola di Alicudi. Hanno preso di mira una delle due chiese: quella della Madonna del Carmine, ubicata a 100 metri sul livello del mare.
Da questa chiesa che, ormai da qualche anno, ospita, oltre alla Madonna del Carmelo, anche San Bartolomeo (in precedenza ospitato nell’altro luogo sacro a quota 400), hanno asportato dalla statua del Patrono una croce d’oro del ‘700 e da quella della Madonna diverse collane in oro.
Il furto sacrilego è stato compiuto in prossimità dei festeggiamenti per San Bartolo (21 agosto) ma la notizia è trapelata solo ieri. A rendersi conto dell’accaduto è stato Padre Godwin Ibe, giunto sulla più piccola delle isole eoliane per officiare, in quel periodo, le Sante Messe ed accompagnare in processione il Patrono.
Il sacerdote ha presentato denuncia contro ignoti presso i carabinieri di Filicudi che hanno competenza anche su Alicudi. I ladri sono penetrati all’interno della chiesa dopo aver forzato una finestra posta sul retro.
Il furto sacrilego ha destato sgomento ed incredulità tra i residenti e i turisti e nell’isola c’è chi pensa che i ladri, più che mirare al valore della refurtiva, volessero lanciare un preciso segnale alla comunità arcudara, proprio in prossimità dei festeggiamenti del Santo Patrono. I carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini ed interrogato buona parte dei novanta/cento residenti per giungere all’individuazione dei ladruncoli.
A memoria d’uomo è la prima volta che nell’isola viene effettuato un furto sacrilego.

Lipari (Salvatore Sarpi)  Non conosce sosta l’attività dei piromani a Lipari.
Nella notte, tra mercoledì e giovedì, sono state appiccate le fiamme nel costone che sovrasta la strada provinciale Acquacalda - Quattropani, proprio sotto il Santuario di Chiesa Vecchia. Un "rituale" questo nell'incendio nella zona che si ripete, ormai, ogni anno e nello stesso periodo. Distrutti un paio di ettari di vegetazione endemica. Per bloccare l’avanzare delle fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno operato per circa tre ore in una zona alquanto impervia. Intervento reso più difficoltoso dal buio. E ieri anche l'isola di Filicudi è finita nel "vortice" degli incendi che stanno flagellando l’arcipelago. Un rogo si è sviluppato, intorno alle 11 e 30, nella parte più alta della località "Le Punte. Si sono vissuti momenti di apprensione per la vicinanza di alcune abitazioni al fronte del fuoco. Le fiamme domate, dopo circa tre ore, dal massiccio intervento dei giovani isolani, hanno bruciato appezzamenti di macchia mediterranea e alcuni alberi di ulivo. I carabinieri dell'isola stanno indagando per fare luce sull'accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Tra le ipotesi vi è quella che le fiamme possano essersi sviluppate da un terreno dove si stava procedendo a bruciare delle sterpaglie.

Giro delle Eolie al via da Vulcano con 140 iscritti

Mancano poco meno di 2 giorni al via del 15. “Giro podistico a tappe delle Isole Eolie”, che scatterà lunedì prossimo da Vulcano. L’ormai tradizionale manifestazione nazionale Fidal di inizio settembre, organizzata dalla Polisportiva Europa Messina con la collaborazione della Mediterranea Trekking ed il patrocinio dei Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina, si concluderà sabato 12 dopo le cinque gare in programma a: Vulcano (2), Lipari (2) e Salina.
Il primo start sarà dato nei pressi della famosa Pozza dei fanghi con la prova d’apertura di 7,3 km, che prevede l’impegnativo periplo di Vulcanello della lunghezza di 2000 metri da percorrere tre volte. I partecipanti, provenienti dall’intera Penisola, sono attesi, quindi, subito da ascese dalle pendenze tra il 6% e 8% e discese ripide e tecnicamente insidiose. Un avvio, come da tradizione, selettivo per le sue caratteristiche “muscolari”. Il programma propone poi martedì il trasferimento a Lipari per l’Acquacalda-Canneto (6,5 km), mercoledì il temuto “tappone” di Salina (14,5 km da Rinella a Santa Marina Salina), giovedì il meritato riposo, venerdì il ritorno a Lipari (5,650 km) e sabato il gran finale a Vulcano (6,1 km) con il circuito cittadino, molto apprezzato 12 mesi fa e caratterizzato dall’alternanza di saliscendi con partenza e arrivo posti a “Vulcano Blu”, dove è prevista anche la premiazione finale.
«Siamo soddisfatti degli attuali 140 iscritti – dichiara l’organizzatore Costantino Crisafulli – che confermano il “Giro delle Eolie” tra le kermesse sportive di rilievo in Italia in crescita. Basta pensare che risiederanno nelle isole, per almeno 7 giorni, circa 300 persone, tra podisti, accompagnatori e staff, con il conseguente movimento economico che ne deriverà per il turismo locale».
Tornerà a competere, infine, sulle strade eoliane la toscana Manuela Monciatti, prima storica vincitrice del “Giro”. La portacolori dell’Atletica Castello di Firenze si impose nel 2001 e tenterà di centrare il bis a 14 anni di distanza, battendo, così, il record dell’emiliana Laura Ricci, che ha scritto il proprio nome sull’albo d’oro nel 2002 e nel 2013.
In campo maschile, il giovane Salvatore Franzese dell’Atletica Reggio andrà, invece, a caccia del tris di successi consecutivi.

Foto dal nostro archivio. Gruppo Latino (anno 2009)

"Il viaggio" di Sandro Pertini presentato in Sicilia (Lipari (oggi) , Catania, Messina)

COMUNICATO STAMPA
Eccezionale tris di presentazioni in Sicilia per “Il viaggio”. Sandro Pertini fra i giovani e il popolo. Ricordi incontri testimonianze per l’Italia di oggi, (Edizioni Esperidi 2015), volume curato dal prof. Enrico Cuccodoro e dai suoi giovani collaboratori Alessandro Nardelli, Raffaele Marzo e Giovanni Pizzoleo, opera già apprezzata dal Presidente della Repubblica e dai Presidenti del Consiglio e delle Camere.
Il primo incontro avverrà a Lipari, sabato 5 settembre alle 19.00, presso il Centro Studi Eoliano.
Seguirà quindi l’appuntamento di Marina di Riposto (Ct), martedì 8 settembre alle 19.00, presso il Circolo Velico, alla presenza dell’on.Salvo Andò.
Infine, a Messina, mercoledì 9 settembre alle 18.30, sarà la libreria la Feltrinelli ad ospitare l’autore del fortunato libro sul presidente più amato. Ospiti della serata saranno il prof. Antonio Saitta (ordinario di Diritto Costituzionale presso UniMessina) e il prof. Gaetano Silvestri(Presidente emerito della Corte Costituzionale).

Il Santo del giorno. Beata Teresa di Calcutta

Nome: Beata Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu)
Ricorrenza: 05 settembre
Madre Teresa resterà come l'incarnazione più convincente, nella nostra epoca, del genio della carità evangelica; tutti l'hanno capita, i cristiani delle varie confessioni, i laici di ogni paese, gli indù come i musulmani. Quando, a metà degli anni Settanta, apriva a San Gregorio al Celio la prima casa romana delle sue suore, scelse per loro il pollaio dei monaci camaldolesi, una costruzione bassa, in mattoni bucati e lamiere, con il pavimento in cemento. «Le mie sorelle sono povere e abituate a tutto, vengono dall'India. Il pollaio sarà più che sufficiente», tagliava corto con chi trovava la cosa un po' scomoda. Povere. Come era povera lei, che aveva scelto di condividere in tutto e per tutto la condizione dei più poveri, dei diseredati, di chi dalla vita non aveva avuto altro che miseria, smacchi e sofferenza. 
Pier Paolo Pasolini, dopo averla incontrata a Calcutta nel 1961, scrisse: «Dove guarda, vede». All'origine della sua genialità nell'amore c'era il vedere, prima di altri, il fratello che era nel bisogno e di soccorrerlo subito, senza giudicare, senza lasciarsi bloccare dalle frontiere. O anche dalla mancanza di mezzi. 
È stata a volte criticata perché nei suoi ospizi non c'erano abbastanza medici e medicine. Ma nelle situazioni disperate nelle quali si è avventurata, non avrebbe concluso granché se avesse dovuto aspettare di avere l'attrezzatura giusta per soccorrere qualcuno. 
Madre Teresa, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje, in Albania. Quando il papà, Nikola, morì improvvisamente, la famiglia visse momenti digrandi difficoltà economiche. Fu brava la mamma, Drane, ad allevare Agnes e i suoi quattro fratelli con fermezza e amore, orientando la loro formazione religiosa. Agnes trovò sostegno anche nella vivacità della parrocchia del Sacro Cuore, gestita dai gesuiti, nella quale era attivamente impegnata.
A diciott'anni, desiderosa di fare la missionaria, lasciava la casa e il paese, diretta in Irlanda, dove veniva accolta, con il nome di suor Mary Teresa, nell'istituto delle «Suore di Loreto». Qualche mese dopo venne mandata in India, a Calcutta, dove completò la sua formazione alla vita religiosa, facendo prima i voti temporanei, seguiti da quelli perpetui, e inserendosi nelle attività dell'istituto fino a diventare, nel 1944, direttrice di una scuola per ragazze, il St. Mary. 
I primi vent'anni della sua vita religiosa li trascorse così, senza scossoni, insegnando alle ragazze, maturando anche una sua spiritualità forte, che aveva nella preghiera e nell'amore per le consorelle e per le allieve i suoi punti di forza. Ma aveva anche l'occhio attento a ciò che succedeva intorno. E non era granché bello, anzi inquietava non poco. 
Intanto il Signore, con illuminazioni interiori, la andava preparando a quella che sarà la sua straordinaria avventura. Al centro delle rivelazioni proprio quello che inquietava madre Teresa: l'indifferenza assoluta della gente verso i poveri, che in gran numero languivano nelle baraccopoli e lungo le vie della città. 
Durante un viaggio in treno, nel 1946, le parve di sentire più chiara la voce di Gesù che la invitava ad abbandonare tutto per porsi al servizio di quei poveri. Madre Teresa accolse l'invito e segnò quell'episodio che avrebbe cambiato la sua vita, come «il giorno della decisione».
Le ci volle del tempo per ottenere il permesso di lasciare le Suore di Loreto, ma alla fine, era il 1948, fu libera di seguire la propria vocazione e di entrare nel mondo dei poveri. Indossò il sari, la tunica bianca delle donne indiane, con in più le strisce blu che orlavano il velo, e la croce appuntata sulla spalla. Con il nuovo abito, che segnava anche il cambiamento della sua vita, si recò a Patna dalle Suore mediche missionarie per seguire un breve corso di infermeria. Rientrata a Calcutta, si sistemò provvisoriamente presso le Piccole sorelle dei poveri.
Il 21 dicembre 1948 andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di bambini, si prese cura di un anziano malato che giaceva sulla strada. Si imbatté anche in una donna agonizzante, distesa su un marciapiede: era così debole che topi e formiche le stavano rosicchiando il corpo. Da giorni era lì, in attesa della morte, ma nessuno l'aveva soccorsa. Madre Teresa la raccolse e la portò al vicino ospedale, dove le dissero che era troppo malata e troppo povera per essere curata. 
Calcutta era piena di gente che finiva così. Teresa capì che non poteva più restare a guardare, doveva fare qualcosa. Chiese, e le fu concesso, di occupare parte di un ex tempio indù diventato covo di mendicanti e criminali di ogni risma. Madre Teresa lo trasformerà nella prima «Casa dei moribondi». 
Le baraccopoli — con i loro poveri ai quali dare speranza, con i bambini abbandonati da curare e amare, con i moribondi da accompagnare nel passo estremo... — divennero la terra di missione, sua e di altre donne che via via decideranno di condividere la sua vita e il suo impegno. Insieme diedero vita alla Congregazione delle Missionarie della Carità, che il 7 ottobre 1950 veniva riconosciuta ufficialmente nell'arcidiocesi di Calcutta, e nel febbraio del 1965 diventava di diritto pontificio. 
Agli inizi del 1960 cominciò l'emigrazione delle Missionarie della Carità in altre regioni dell'India. Successivamente, incoraggiate in particolare da Paolo VI, aprivano una casa in Venezuela. Ad essa seguirono numerose altre fondazioni in ogni parte del mondo, ovunque ci fossero poveri abbandonati cui portare l'aiuto e il conforto della fraterna solidarietà e la certezza che Dio li amava. Negli anni Ottanta, dopo la caduta delle varie cortine, madre Teresa aprì case di missione anche nei paesi comunisti, inclusa l'ex Unione Sovietica, l'Albania e Cuba. È stata la prima a inserire delle suore negli ospedali sovietici, dopo l'esplosione di Cernobyl, e la prima a mettere piede in Albania, quando il paese era ancora sotto il regime comunista. Persino in Vaticano, nella casa del papa, aprì una mensa per i poveri. 
Madre Teresa affiancò alla prima congregazione altre istituzioni, come i Fratelli Missionari della Carità, le Sorelle e i Fratelli contemplativi, i Padri Missionari della Carità e gruppi di collaboratori laici. 11 tutto per rispondere meglio alle esigenze dei poveri.
Tanto impegno e proliferare di iniziative non potevano passare inosservati. Le immagini di questa donna minuta e con il tempo sempre più curva, avvolta nel bianco sani, china a confortare un moribondo o a curare piaghe infette, ad accarezzare bambini lacerati dall'abbandono e dall'indifferenza... fecero il giro del mondo, sollevando l'ammirazione di tanta gente, che cominciò a interessarsi delle sue opere e della sua vita, ad ascoltare i suoi messaggi, resi con parole semplici che esaltavano la vita, che invitavano al suo rispetto in ogni momento, dal concepimento alla morte. Parole semplici e a volte anche forti che scuotevano e dividevano. 
L'ammirazione si tradusse anche in riconoscimenti importanti come il Premio indiano Padmashri, assegnatole nel 1962, e il Premio Nobel per la Pace, conferitole nel 1979. Ricevette riconoscimenti e attenzioni «per la gloria di Dio e in nome dei poveri». 
Negli ultimi anni, nonostante seri problemi di salute, continuò a guidare la sua congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della chiesa. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. Il mondo intero, che aveva seguito il suo lento spegnersi, la pianse, mentre il governo indiano le rendeva onore con i funerali di Stato. Sepolta nella Casa Madre delle Missionarie della Carità, la sua tomba fu ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera. «L'intera vita e l'opera di madre Teresa — ha detto Giovanni Paolo II nel proclamarla beata — offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore, e dell'incomparabile valore dell'amicizia con Dio». Questa è madre Teresa: il genio femminile sposato alla carità evangelica, che guida la chiesa verso i poveri. 
Il 20 dicembre 2002 il papa Giovanni Paolo II approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui suoi miracoli, è stata beatificata il 19 ottobre 2003.
Altri santi e venerazioni del 05 settembre:

- Santi Aconzio, Nonno, Ercolano e Taurino
Martiri
San Bertino di Sithiu Abate
- Beato Fiorenzo Dumontet de Cardaillac
Martire

- Beato Giovanni il Buono da Siponto
Abate

- Beato Guglielmo (William) Browne
Martire

- Santi Pietro Nguyen Van Tu e Giuseppe Hoàng Luong Canh
Martiri

- San Quinto di Capua
Martire

- Santi Urbano, Teodoro, Menedemo e compagni
Martiri


venerdì 4 settembre 2015

Furto sacrilego ad Alicudi ai danni di San Bartolo e dalla Madonna del Carmine

Ladri in azione nella remota isola di Alicudi. 
Hanno preso di mira una delle due chiese: quella della Madonna del Carmine (nella foto), ubicata a 100 metri sul livello del mare. 
Da questa chiesa che, ormai da qualche anno, ospita, oltre alla Madonna del Carmelo, anche San Bartolomeo (in precedenza ospitato nell’altro luogo sacro a quota 400), hanno asportato dalla statua del Patrono una croce d’oro del ‘700 e da quella della Madonna diverse collane in oro.  
A rendersi conto dell’accaduto è stato Padre Godwin Ibe.  
Il sacerdote ha presentato denuncia contro ignoti presso i carabinieri di Filicudi che hanno competenza. 
I ladri sono penetrati all’interno della chiesa dopo aver forzato una finestra posta sul retro. 
Il furto sacrilego ha destato sgomento ed incredulità tra i residenti e i turisti e nell’isola c’è chi pensa che i ladri, più che mirare al valore della refurtiva, volessero lanciare un preciso segnale alla comunità arcudara
A memoria d’uomo è la prima volta che nell’isola viene effettuato un furto sacrilego.
ARTICOLO PIU' AMPIO CON ALTRI DETTAGLI SULLA GAZZETTA DEL SUD DI DOMANI

Diabetica denuncia: "Impossibilitata a rifornirmi della insulina che uso"

Riceviamo dalla signora Miriam Saltalamacchia e pubblichiamo:
Scrivo a tutti, ma in particolare a chi soffre della mia stessa patologia, il Diabete.
Io sono ormai da dieci anni insulinodipendente ( faccio delle punture d'insulina quattro volte al giorno e non solo). Ma già da più un mese l'insulina che utilizzo io nelle farmacie di Lipari non si trova più. In alternativa ci sono delle cartucce per penna ricaricabile ormai fuori commercio perchè adesso si usano delle penne con dentro l'insulina che appena finisce si gettano via. 

Ora io dico a cosa servono queste cartucce se le specifiche penne sono fuori produzione? Oppure l'ospedale di Lipari non può darci l'insulina se non c'è un ricovero. 
L'insulina non si trova nemmeno a Milazzo e non solo io sto finendo quella che mi spetta ogni mese! Io per miracolo sono riuscita a trovare una penna ricaricabile che non arriverà prima di martedì da Reggio per un costo di 50.00 euro! E sono cose che dovrebbero spettarci di diritto e sempre perchè può succedere di tutto! Spero che si trovi una soluzione. 
Grazie per la vostra attenzione. 
Io uso INSUMAN RAPID SOLO STAR
Miriam Saltalamacchia

Raciti, Cascio, D’Alia: grandi manovre per portare Ncd in giunta regionale

L’Udc di Gianpiero D’Alia spinge da tempo il Nuovo Centrodestra siciliano a fare il grande passo, entrando nella maggioranza di governo. Ed ora si trova dalla sua parte, in modo convinto, il segretario regionale del Pd,Fausto Raciti, che probabilmente vede nell’allargamento della maggioranza uno strumento di contenimento dell’attivismo “personale” di Rosario Crocetta. Raciti, insomma, non vuole fare dell’ingresso di Antonio Fiumefreddo in giunta di governo – l’uomo-chiave per il governatore – una questione personale, ma vede questa novità come il fumo negli occhi.
Negli ultimi giorni il vecchio obiettivo di D’Alia potrebbe realizzarsi, ma gli ostacoli non mancano. Più nel Ncd che nel Partito democratico e nello stesso Crocetta, cui non può dispiacere l’allargamento delle alleanze che rende più solido il suo governo e aumenta la possibilità che vada fino in porto, cioè la chiusura naturale della legislatura. A patto, naturalmente, che non venga ostacolato il suo tentativo, vecchio di quasi un anno e mezzo, di avere il suo “pupillo”, cioè Fiumefreddo, in giunta.
Francesco Cascio e Giuseppe Castiglione, i due coordinatori dell’Ncd, si confronteranno presto con Fausto Raciti. Non è semplice per Castiglione e Cascio gettare alle ortiche una opposizione dura a Crocetta ed una costante richiesta di mandare a casa il governatore, considerato un fattore negativo e non di stabilità. Cascio è stato addirittura sospettato di essere in uscita dall’Ncd e di aspirare al “rimpatrio” in Forza Italia a causa della ambiguità delle posizioni politiche del suo partito in Sicilia. Avrebbe voluto maggiore decisione, una chiara e costante opposizione.
Castiglione, invece, sembra più in sintonia con Angelino Alfano, anche su questo tema. Il ministro, in verità, non è affatto dell’avviso di “sbracare”, né di cercare un’alleanza con il Pd ad ogni costo. Mette paletti, sia a Palermo che a Roma, ma la sua visione non può che essere diversa, meno “isolana”, di Cascio e Castiglione, dovendo confrontarsi con un futuro incerto del suo partito e con tanti esponenti che, in dichiarazioni inequivocabili rese alla stampa, ipotizzano un patto di ferro con i dem alle prossime consultazioni politiche e, quindi, in qualunque misura, alle amministrative. In definitiva vuole mettere i seggi in cassaforte. E chi può assicurarglielo se non il Pd?
Renato Schifani in una recente intervista al Corriere della Sera, ha messo le mani avanti. Non vuole “morire” democratico ed è preoccupato per la strada intrapresa, anche a titolo personale, da influenti dirigenti Ncd. “La nostra alleanza con il Pd è tattica, non strategica, né politica”, ricorda Schifani, lasciando intendere che non seguirà l’Ncd “votato” alla causa dem costi quel che costi.
Anche in Sicilia fra partito e parlamentari regionali c’è uno spread, a favore di questi ultimi, in maggioranza favorevoli all’ingresso nel governo. L’eventuale patto siciliano, tuttavia, non sembra minare la strategia dell’Ncd, come paventato da Schifani.