Letizia Campagna si è laureata all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna in Filosofia, conseguendo il brillante risultato di 107/110.
Ha discusso la tesi "Conoscenza e linguaggio nell'empirismo di John Locke".
"Per Stromboli, oltre al danno, pure la beffa. Non solo la società di produzione non ha ancora provveduto al risarcimento dopo il procurato incendio sul set di due anni fa, ma adesso la Rai ha pensato bene di programmare la messa in onda della fiction per il prossimo settembre, nonostante il parere negativo unanime degli abitanti dell'isola che hanno già visto l'anteprima. Una produzione che non ha assolutamente la valenza di promozione turistica e che appare controproducente e inopportuna, anche per come è concepita la trama, in un periodo di allerta rossa e di stato di mobilitazione dichiarato dal governo nazionale, in cui abitanti e albergatori sono già duramente provati dall'emergenza continua".
Si è concluso con la vittoria dell'Antonello team il torneo 2024 in onore della Madonna di Porto Salvo, disputato al Freeland di Bartolo Giunta. La premiazione, ieri sera Marina lunga, nel corso della prima delle due serate previste nell'ambito dei festeggiamenti. Nel video un parziale dells finale e la cerimonia di premiazioneIntanto arriva questo comunicato di Federalberghi Eolie - A Stromboli si contano i danni economici causati dall'allerta rossa per l'attività vulcanica degli scorsi giorni, che ora sembra in via di stabilizzazione. Intanto, con perfetto tempismo – come sottolinea Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie – la RAI ha deciso di mandare in onda dal prossimo 15 settembre la controversa fiction "Sempre al tuo fianco". Questa serie, dedicata alla Protezione Civile, è nota per aver causato, durante le riprese nel maggio 2022, un pericoloso incendio che devastò ettari dell'isola e predispose il terreno per la disastrosa alluvione che ricoprì Stromboli di fango nell'agosto successivo. I danni ambientali sono ancora evidenti, tanto che sono stati stanziati oltre 16 milioni di euro per il ripristino e per ridurre le possibilità di future calamità.
La situazione assume contorni surreali se si considera che il 14 aprile scorso i vertici di RAI Fiction incontrarono la popolazione strombolana per conoscere la loro opinione riguardo alla messa in onda della fiction. L'esito della riunione fu unanime: gli abitanti non volevano che la serie venisse trasmessa. Federalberghi Isole Eolie, parte offesa nel giudizio penale, alla luce di questo incontro, propose che la RAI rinunciasse definitivamente alla messa in onda, rispettando il volere degli strombolani e dimostrando concretezza nella solidarietà manifestata di recente. Inoltre, suggerì di compensare il grave danno d'immagine subito dall'isola con un importante progetto di comunicazione. Tuttavia, nulla di tutto ciò è stato realizzato e ora, nonostante la RAI avesse chiarito che non avrebbe trasmesso la fiction fino all'esito dei procedimenti giudiziari, si assiste a quella che molti considerano una forzatura e un ulteriore atto di "violenza" contro Stromboli.
Chi ha visto parte della fiction ritiene che essa proietti un'immagine negativa dell'isola, poiché la protagonista (interpretata da Ambra Angiolini) rivive la perdita del padre causata dal vulcano.
E' stata effettuata, su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona, l'autopsia sulla salma del povero 34enne Mihai Botez (Micio), deceduto nel mare di Vulcano.
Non appena ottenuti i necessari nulla osta la salma dello sfortunato giovane, fortemente apprezzato e stimato a Lipari, su volere della famiglia, sarà traslata in Romania, dove riposerà per sempre
S. Pietro dopo la Pentecoste, ricolmo di Spirito Santo, andava ovunque predicando che il tempo della salvezza era giunto ed era necessaria la fede in Gesù Cristo, per avere la vita eterna. Un giorno che l'Apostolo andava insegnando tali verità in Antiochia ad un numero ristretto di persone, scorse fra esse un giovanetto di bella presenza, di intelligenza svegliata e di cuore puro: si chiamava Apollinare. Allorché Pietro si trovò solo, se lo chiamò vicino, e con modi paterni, aiutato dalla grazia di Dio, finì per conquistarlo totalmente alla fede.
I genitori del giovanetto, ancora pagani, dopo varie resistenze, apersero le porte alla grazia divina: non solo si fecero cristiani, ma permisero al figlio di seguire l'Apostolo. E quando S. Pietro partì per Roma, Apollinare, che aveva udito e gustato tutta la bellezza dell'apostolato cristiano, volle seguirlo per diffondere la vera, unica, divina religione, la sola che poteva rendere felici dando ai fedeli un premio eterno.
A Roma attese maggiormente a istruirsi e ad accrescere l'amore verso le cose celesti. I suoi progressi furono così mirabili che S. Pietro lo credette degno di essere sacerdote e vescovo della Chiesa.
Da Roma il Santo fu inviato nella diocesi di Ravenna, perchè col suo zelo reggesse quella Chiesa che già vi era formata e conquistasse alla fede gli altri infedeli. Ed egli lavorò instancabilmente, con uno zelo degno di un apostolo di Cristo.
Ma le conversioni che egli operava ed i miracoli che faceva gli attirarono le ire e la persecuzione dei pagani. Tutto egli sopportò per amore del suo Dio.
Gli fu intimato anche di non predicare; ma come poteva egli contenere il fuoco ardente della verità che gli bruciava in petto?
Un giorno Apollinare guarì la moglie di un tribuno e poi la battezzò col marito e tutti quei di casa. Saputa tal cosa, il governatore fece arrestare il Santo e condottolo nel tempio di Giove: « Sacrifica, gl'impose, se hai cara la vita ». « No, rispose l'amante di Cristo, non voglio sacrificare: meglio sarebbe l'usare del vostro oro e argento a sollievo dei poveri, invece d'adoperarlo per onorare demoni ». Spiacque tal risposta ai pagani, per cui fu battuto e lasciato quasi morto.
Avvenne pure che un altro giorno risuscitasse una figlia di un certo Rufo, patrizio di Ravenna, e che stupiti a tal fatto molti si convertissero. Allora lo stesso imperatore diede ordine al prefetto di costringere Apollinare a sacrificare agli dèi, ed in caso di rifiuto, di esiliarlo. Rifiutò infatti il Santo, e per questo, dopo essere stato crudelmente battuto, fu fatto imbarcare per l'esilio. Ma a causa di una tempesta il naviglio naufragò. Apollinare e due soldati che poi ricevettero il Battesimo poterono salvarsi.
Ritornò il nostro Santo alcun tempo dopo a Ravenna, ove compì altri prodigi e nuove conversioni: ma non potendolo più sopportare, i pagani presero il santo Vescovo e lo batterono in modo così barbaro che per le piaghe riportate spirò dopo sette giorni di spasimo. Era l'anno 70 dopo Cristo.
Con la sua scomparsa le Eolie hanno perso uno dei più attenti studiosi della loro cultura, ma anche uno dei maggiori promotori del loro sviluppo.
La sua esistenza è stata caratterizzata da un’intensa attività professionale: giornalista, presidente delle ACLI nazionali, scrittore, professore.
Durante il suo mandato di sindaco di Lipari (1994-2001) ha dimostrato di essere un uomo libero e schietto, con una visione pragmatica dei problemi, anche quelli più complessi. Sempre schierato sui fatti, perché l’intuizione era il suo dono maggiore.
Dedicò tutte le Sue energie per difendere, con generosità e fermezza, gli interessi di tutti gli eoliani.
Era apprezzato, oltre che per le sue qualità professionali, anche per la vivacità dell’intelletto e la finezza del garbo.
Manifestava una particolare carica umana nei confronti di tutti ed era sempre pronto ad ascoltare, con pazienza e umiltà, le istanze di chiunque, dispensando consigli.
Michele era il convito rappresentante di quella civiltà eoliana, che ha nello studio, nel lavoro, nel senso del dovere, nel rispetto degli altri, nella forza delle proprie idee, altrettante regole di vita.
Per la sua condotta di vita sarà, sicuramente, accolto in Paradiso dove, incontrerà la sua dolce sposa, Aida, che ha condiviso tutte le vicende della loro esistenza.
Ciao Michele ti ricorderemo sempre come una grande persona, un grande amico, un grande professionista.