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martedì 24 dicembre 2024
Tanti auguri!
Trionfo per "Lipari e le sue tradizioni: l’olio, dal giardino alla tavola". Il cortometraggio del C.I.R.S. di Lipari premiato al Ciak Scuola Film Fest a Messina
Con grande soddisfazione, il cortometraggio “Lipari e le sue tradizioni: l’olio, dal giardino alla tavola”, realizzato dai ragazzi della seconda e terza classe del C.I.R.S. di Lipari, ha ricevuto il premio per il miglior cortometraggio sul tema dell’identità, della storia, cultura e tradizioni al Ciak Scuola Film Fest a Messina, con la partecipazione speciale di Michele Placido per la cerimonia di premiazione.
Il cortometraggio si distingue per la capacità di intrecciare immagini evocative e una narrazione appassionata, trasmettendo l'importanza di una tradizione secolare: la produzione dell'olio di oliva. Attraverso un'accurata regia, il cortometraggio esalta il paesaggio di Lipari, con i suoi uliveti e le colline che si stagliano come custodi di una memoria collettiva, e accompagna lo spettatore in un viaggio tra passato e presente.
Il progetto ha rappresentato un’esperienza formativa straordinaria per i giovani studenti del C.I.R.S.. Grazie alla disponibilità della famiglia Cortese, che ha condiviso con loro conoscenze e racconti tramandati di generazione in generazione, i ragazzi hanno potuto approfondire le antiche tecniche legate alla produzione dell’olio. Dopo questa fase di studio, hanno scritto la sceneggiatura, inscenato le riprese e curato ogni dettaglio della produzione.
Con il supporto della professoressa Andrea Marino e del professore Emiliano Cipicchia, i ragazzi hanno gestito autonomamente le riprese, composto la musica originale e montato il video, dimostrando grande creatività e capacità organizzativa. Il risultato è un cortometraggio che non solo celebra le tradizioni eoliane, ma porta un messaggio universale sull’importanza di preservare le proprie radici culturali.
Il riconoscimento come miglior cortometraggio realizzato è un motivo di grande orgoglio per tutta la comunità di Lipari. Questo premio non solo valorizza il talento delle nuove generazioni, ma sottolinea anche il potere delle storie locali di affascinare e ispirare un pubblico più ampio.
Il Festival, che ha preso il via il 16 dicembre e si è concluso il 20, rappresenta un punto di incontro tra scuole di ogni ordine e grado e il territorio, ospitando istituzioni, enti pubblici e privati, e professionisti del settore cinematografico. Nato con l’obiettivo di educare e sensibilizzare le nuove generazioni, il Ciak Scuola Film Fest invita gli studenti a riflettere su temi di grande attualità, come la sostenibilità ambientale, la sicurezza stradale, la lotta al bullismo, l’inclusione sociale, la legalità, il contrasto alla violenza di genere ed altri.
Un ringraziamento speciale va ai giovani autori, ai loro docenti, alla famiglia Cortese e alla Pro Loco Isole Eolie - Lipari per il loro contributo prezioso. La Pro Loco Isole Eolie - Lipari ha supportato attivamente il progetto che risponde agli obiettivi di valorizzazione delle realtà e delle potenzialità culturali, storiche ed enogastronomiche del territorio.
Questo risultato è una testimonianza del talento, dell'energia e della creatività dei giovani, che, assorbendo i valori delle tradizioni, riescono a farle proprie, valorizzarle e raccontarle con passione, preservandole nel tempo.
C.I.R.S. Lipari
I "ragazzi del muretto" illuminano il Natale di Canneto
I "ragazzi del muretto" danno un segnale di Natale anche a Canneto. Iil gruppo è formato da Pierino Zaia, Angelo La Torre, Nuccio Paino e da altri dieci amici.
Si ringraziano Livio Munafò del supermercato, Ugo Bertè della pizzeria Vulcanica che con il loro piccolo contributo hanno permesso l'acquisto delle luminarie, il Sindaco per le autorizzazioni e la Società elettrica
Cantori popolari come da tradizione in visita a cittadini con problemi di salute. Il 26 presepe vivente
Il 27 Dicembre ci recheremo in ospedale a trovare gli ammalati degenti per portare anche a loro lo spirito natalizio e la nostra vicinanza, nessuno è solo. Certo non riusciremo ad andare da tutti, ma siamo vicini a tutti.
Intanto vi diamo il prossimo appuntamento giorno 26 per il presepe al Parco Diana alle ore 17:30.
Auguriamo a tutti Buone Feste
Oggi: San Delfino di Bordeaux
Ma il testimone più eloquente del suo apostolato resta Paolino, il futuro vescovo di Noia, che egli battezzò poco prima del 489 e che lo considerò sempre il suo padre spirituale, al punto di intrattenere con lui una corrispondenza regolare parzialmente conservata (purtroppo le lettere di D. sono andate perdute).
Delfino acquistò un prestigio largamente superiore ai confini aquitani per il suo ruolo nelle controversie religiose del tempo: partecipò infatti al concilio di Saragozza che nel 380 condannò le dottrine di Priscilliano e dei suoi discepoli.
Poiché l'eresia aveva trovato molti sostenitori a Bordeaux e nella regione, egli stesso presiedette nel 384 un concilio nella sua città che depose uno dei principali capi del movimento, il vescovo Istanzo (Priscilliano avrebbe subito un'identica sorte se non avesse preferito appellarsi all'imperatore Massimo decisione che gli sarebbe stata fatale)
MARTIROLOGIO ROMANO. A Bordeaux in Aquitania, in Francia, san Delfino, vescovo, che fu unito a san Paolino da Nola da intima familiarità e si adoperò strenuamente per combattere l'eresia priscillianista.
lunedì 23 dicembre 2024
Tanti auguri!
Oggi : San Giovanni da Kety (Canzio)
Una domenica mattina, recandosi in chiesa, trovò un povero disteso sulla neve, quasi nudo ed intirizzito dal freddo. Egli lo coprì col suo mantello e lo condusse alla sua casa, dove lo fece sedere alla sua mensa.
Più tardi fu richiamato all'insegnamento, ed impiegava tutto il tempo che gli rimaneva libero nella preghiera e nel beneficare il prossimo.
Lo commoveva il ricordo della passione di Nostro Signore e talvolta passava la notte nella contemplazione di questo mistero. Per scolpirla maggiormente nel suo cuore, intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa. Quattro volte si recò a Roma per visitare le tombe dei santi Apostoli. In uno di quei viaggi incappò nei ladri che Io spogliarono di quanto possedeva. Gli chiesero poi se non avesse più altro e rispose di no. Ma continuando il cammino, accortosi che gli rimanevano alcune monete, corse loro dietro e le consegnò. Quelli ne rimasero talmente stupiti, che non solo ricusarono di riceverle, ma restituirono tutto quanto gli avevano preso.
Le veglie, i digiuni e le mortificazioni lo portarono ad un alto grado di perfezione, e l'anima sua, adorna di molti meriti, volò al bacio del Signore il 24 dicembre 1473. Aveva 70 anni. Molti miracoli furono operati per sua intercessione ed il Papa Clemente XIII, il 16 luglio 1767, lo innalzò agli onori degli altari.
PRATICA. La santità ed a sapere sono le basi di ogni fecondo apostolato e la sorgente di grandi meriti per l'anima nostra. Preghiamo S. Giovanni Canzio che ci ottenga da Dio amore al sapere e alla santità.
PREGHIERA. Concedici, o Signore onnipotente, che, ad esempio di S. Giovanni confessore, progredendo nella scienza dei Santi e praticando la misericordia verso gli altri, conseguiamo, per i suoi meriti, il tuo perdono.
domenica 22 dicembre 2024
Sibilla prolunga corsa sino a S.M. Salina. Il grazie del sindaco e del presidente del consiglio comunale
Ciò ha dato la possibilità a molti residenti di rientrare sulla propria isola in vista delle festività natalizie.
L’Amministrazione Comunale
In ricordo del prof. Hans Pichler (1931-2024) di: De Rosa R., Branca S.F., Manni M., Musumeci D.
Il 14 maggio 2024, dopo una lunga carriera si è spento a Mössingen, il prof. Hans Pichler. Nato nel 1931 a Oberhohenelbe, nei Monti dei Giganti (Repubblica Ceca), studiò geologia presso l’Università Ludwig-Maximilians di Monaco, dove nel 1957 conseguì il dottorato con una tesi sul gruppo vulcanico del porfido quarzoso di Bolzano, della Val d'Adige. Fino al 1960 è stato assistente di ricerca presso l'Istituto di Geologia Generale e Applicata dell'Università di Monaco e successivamente presso il Paläontologische Institut der Universität Zürich, e presso gli Istituti di Mineralogia delle Università di Colonia e di Tubinga.
Dal 1973-1996 è stato docente di Mineralogia, Scienza delle Rocce e Vulcanologia all’Università di Tubinga. Pichler iniziò nel 1961 la sua carriera accademica come borsista NATO presso il nascente Istituto Vulcanologico di Catania, sotto la direzione dell’illustre vulcanologo Alfred Rittmann. Qui, a contatto coi vulcani, maturò una nuova grande passione.
Tra il 1970 ed il 1989 scrisse cinque volumi per la collana Guide Geologiche pubblicata da Borntraeger Verlag, sulle regioni vulcaniche italiane. Alle Eolie dedicò il terzo volume: Italienische Vulkan-Gebiete: Lipari, Vulcano, Stromboli, Tyrrhenisches Meer.
Si deve all’impegno profuso nel periodo 1961-1965, la prima dettagliata descrizione della storia vulcanica di Lipari (1980) e la stesura della carta geologica dell’isola pubblicata dall’IIV-CNR (1976), riferimento per numerosi studiosi negli anni a venire.
Nell’ottobre 2011 ad Ischia ricevette un attestato di benemerenza per le sue opere.
Oltre alle ricerche svolte in Italia, Pichler studiò i vulcani delle Ande in Ecuador, Colombia e Bolivia, il vulcano di Santorini nell'Egeo ed ied i vulcani delle Filippine e di Giava.
Nel 2001 Hans Pichler è stato nominato membro a pieno titolo della sezione scienze naturali dell'accademia tedesca delle Scienze e delle Arti dei Sudeti (Sudetendeutsche Akademie der Wissenschaften und Künste). È stato membro della New York Academy of Science, Mitglied, e dell'Academie Royale des Sciences, des Lettres et des Beaux-Arts del Belgio. Tutti coloro che lo hanno conosciuto ricordano Hans Pichler come uno scienziato della terra entusiasta e impegnato.
La maggior parte di noi non ha conosciuto personalmente Hans Pichler, ma crediamo sia doveroso da parte dell’AIV ricordare la figura dell’illustre mineralista, petrologo, vulcanologo e uomo di ampia cultura, che ha contribuito in modo significativo alla conoscenza dei vulcani italiani.
Sitografia: https://de.wikipedia.org/wiki/Hans_Pichler_(Mineraloge) https://www.hohenelbe.de/hohenelbe/2024/06/25/in-memoriam-prof-dr-hans-pichler/ https://news.ischia.it/usi-e-costumi/animali-e-natura/1294-benemerenza-per-il-prof-dott-hanspichler https://www.sudetendeutsche-akademie.eu/NW/Pichler.php
Tanti auguri!
Ginostra: Massi "scalfiti" e il rischio rollo
Resta difficile la situazione di Ginostra dove l’approdo aliscafi, dopo che i marosi hanno scagliato due ampie parti del muraglione sui respingenti, resta inoperabile.
Stamattina un tentativo di frantumarli, con un piccolo escavatore, e rimuoverli, è stato fatto da parte degli operai della ditta Fra.Ma. che nel borgo sta operando a seguito dell’emergenza alluvione: ma è stato chiaro, da subito, che per una reale frantumazione delle due mastodontiche strutture occorrerebbero attrezzature ben più possenti che a Ginostra nessuno possiede.
Il servizio comunale di Protezione civile assicura che, appena le condizioni meteo, lo consentiranno porterà su Ginostra mezzi idonei per la rimozione dei blocchi.
Non è detto, comunque, che la "frantumazione" risolva la situazione poiché occorre comprendere cosa la mareggiata ha depositato sui fondali e che potrebbe essere da ostacolo all’approdo dei mezzi veloci.
Come è ben evidente siamo di fronte ad una situazione che rischia di protrarsi a lungo, al punto che si paventa il riutilizzo del famoso “rollo”: un utilizzo che non appare certo facile considerando la strutturazione dei nuovi mezzi veloci, non dotati di “scaletta” come i vecchi aliscafi.
Per la cronaca stamane arriverà la nave, mentre la corsa in aliscafo, coma da canale Telegram, è stata omessa
C.S. Lipari...una storia a tinte rosso blu: Ex calciatori del Lipari in visita al museo del calcio di Nino Donia
Nei giorni scorsi alcuni ex giocatori del Lipari sono stati in visita al Museo del calcio di Nino Donia, portando in dono una maglia rosso - blu e gagliardetti.
Nei giorni a seguire pubblicheremo le singole foto.
In questa foto da sx: Pippo De Salvo, Giovannello Aricò, Giovannino Camuglia, Nino Donia (patron del museo), Rocco de Luca, Gaetano La Versa e Gaetano Accetta
Oggi: Santa Francesca Saverio Cabrini
Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era così affascinata, che fin dall'infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l'ideale della sua vita: farsi Missionaria. La piccina cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, dalla quale apprendeva gli insegnamenti della dottrina cristiana.
A undici anni emise il voto di castità e cominciò ad imporsi delle discipline e mortificazioni. Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscì con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa e ben due volte aveva già chiesto di potersi far suora, e due volte era stata respinta per motivi di salute. A vent'anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu così che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui potè avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti e divenne Superiora dello stesso Istituto.
Ma poco dopo, per complicazioni causate dallo squilibrio mentale dell'ex-superiora, l'Istituto venne sciolto e il Vescovo incaricò Suor Francesca di fondarne uno nuovo, che il mese dopo ricevette l'approvazione diocesana col nome di Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Francesca aveva allora trent'anni, era sempre debole e malaticcia, senza molta istruzione, senza appoggi, senza risorse finanziarie.
Innanzitutto ella pensò che l'Istituto dovesse avere una funzione educativa : accogliere ed istruire le giovanette. Comincia ora per Francesca una nuova vita di stenti e di sacrifici. Dopo Codogno apre altre Case a Milano, a Roma, e in altre parti d'Italia.
Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di partire per le missioni e per questo rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina.
« Ma perché in Oriente? le rispose il grande Papa Vi sono altri luoghi dove è necessaria la nostra azione. Vi è per esempio, l'America. Migliaia e migliaia di emigrati italiani vivono negli Stati Uniti. Sono in quel vasto paese da poco tempo e non ne conoscono la lingua, i costumi. Avrebbero bisogno di scuole, educandati, orfanotrofi ». E Madre Cabrini obbediente partì con lo stesso slancio che l'aveva sempre animata, e lì fondò orfanotrofi ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. D'ora in poi Madre Cabrini farà la spola fra l'America e l'Europa per fondare nuove Case o per visitare quelle già fondate.
Dagli Stati Uniti passa al Nicaragua, poi nell'Argentina, nel Perù, nel Cile, ovunque fondando orfanotrofi e ospedali. Poi passa in Spagna, in Francia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, dove ha la consolazione di vedere approvata definitivamente la sua opera dalla Chiesa. D'ora in poi Madre Cabrini resterà sempre in America tra i suoi emigrati e in mezzo a questi morirà il 22 dicembre 1917.
PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preeghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell'amore verso il prossimo.
PREGHIERA. O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dàcci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa.
sabato 21 dicembre 2024
Foto o video del tuo presepe/albero su Eolienews: Il presepe e l'albero di Filippo
Il vostro presepe /albero di Natale (se volete) in foto o in video su Eolienews. Inviate le foto (max 3) o il video (max 3 minuti) o su whatsapp 3395798235 o alla mail
Tanti auguri!
Buon compleanno a Francesco Bertè, Laila Volpe, Salvatore De Gregorio, Bartolo Lorizio, Nicolas Rando, Giovanna Cilona, Tania Zaia, Angela La Torre
Ginostra: Mareggiata ha "divelto" muraglione del porto. Approdo aliscafi inagibile
La violenta mareggiata della notte, oltre che a causare le solite (insolute) problematiche ad Acquacalda, ha spezzato a metà il muraglione che a nord - ovest protegge il porto di Ginostra.
Due ampie parti del muraglione sono state scagliate, dalla furia delle onde, sul respingente dell'approdo aliscafi che, di conseguenza, è, in atto inagibile.
Un disastro annunciato al punto che, da ben dieci anni il ginostrese Riccardo Lo Schiavo, si batte affinchè venissero posizionati dei tetrapodi a protezione di quella parte oggi scardinata dal mare.. C'è da dire che, con un finanziamento della Protezione civile, erano stati stanziati circa 880 mila euro per l'intervento ma, piuttosto che proteggere quel tratto, una ottantina di tetrapodi sono stati posizionati in una parte che già era più che protetta.
Lo stesso ginostrese, in tempi recenti, aveva sottoposto al sindaco Riccardo Gullo la necessità di proteggere il muraglione attraverso un intervento di protezione civile. "E' chiaro - ci dichiara Lo Schiavo - non è stato il mare a causare gravi danni al pontile ma la miope gestione della situazione da parte delle locali amministrazioni"
Stasera in Basilica a Canneto concerto gospel "Sing and Pray" nel 20° compleanno di Jonathan
Il coro polifonico “Ouverture” festeggia quest’anno i suoi 30 anni di attività, ed è ormai riconosciuto come uno dei cori tra i più noti ed apprezzati nel nostro territorio.
Caratterizzato dalla capacità di aggregare amanti della
polifonia di tutte le età e da un repertorio vasto e originale, ha avvicinato
all’arte e formato generazioni di musicisti.
Dalle sue fila sono usciti artisti che hanno cantato o
tutt’ora cantano in formazioni
prestigiose come il “Coro Giovanile Siciliano”, quello “Giovanile Italiano”, il
“Coro Mondiale”, nonché il Coro famosissimo in tutto il mondo della “Cappella
Sistina”.
Con tutta una serie di concerti e progetti inediti ed
originali, l’associazione “Ouverture” ha contribuito a diffondere un’immagine
non stereotipata di questa formazione musicale.
Tra le realizzazioni di maggior richiamo ed interesse vanno
sicuramente citate quelle con Giorgio Albertazzi, i Carmina Burana presso
l’Università di Messina, ed ancora la prima nazionale di The Armed Man di K.
Jenkins, oltre ad una serie di concerti in campo Nazionale ed Internazionale,
ed al riguardo và segnalata la prestigiosa esibizione al Teatro Greco di
Taormina e quella al Bellini di Catania.
Diversi anche i
videoclip realizzati, tra cui uno molto significativo nell’incantevole scenario
di Capo Milazzo. Importanti e non trascurabili sono anche state le
collaborazioni con Marco Guazzone e Paolo Buonvino.
Il coro ha anche esplorato contaminazioni con strumenti
insoliti come l’hang drum e lo scacciapensieri, ed ha collaborato con diverse
formazioni classiche e folkloriche.
L’ Associazione ha all’attivo l’incisione di 5 CD tra cui,
l’inno ufficiale dei “Borghi più belli d’Italia”, e diverse partecipazioni
televisive tra le quali una citazione particolare meritano quella su RAI 3 a
“Kilimangiaro”, e quella a TV2000 “La canzone di noi”.
Non vanno dimenticati i diversi riconoscimenti in campo
locale, Nazionale ed Internazionale ricevuti dal Coro “Ouverture”, così come
realizzazioni di format recenti come “Canzoni” e “Fantaphonya”.
Durante la pandemia i ragazzi hanno registrato un
arrangiamento inedito de “La Cura” capolavoro musicale del nostro compianto
Maestro Franco Battiato, realizzazione che ha avuto un enorme successo
riportato dai maggiori quotidiani nazionali e trasmesso nel corso di diversi TG
Nazionali e Regionali. Un lavoro, questo, che con un enorme successo, è stato
presentato alla trasmissione televisiva “Italia’s Got Talent” .
Tra i progetti più recenti meritano una citazione i format
“Torneremo ancora”, con arrangiamenti inediti di Franco Battiato, e “Sing and
Pray” dedicato al repertorio Gospel.
Oggi: San Pietro Canisio
Nacque Pietro a Nimega in Olanda l'8 maggio del 1521, da Giacomo ed Egidia Houweningen, pii e nobili signori. Ancora piccolo, dimostrava la sua inclinazione alla pietà imitando le cerimonie sacre. Fatto più grandicello, il padre per dargli una formazione più completa, lo mandò all'università cattolica di Colonia, ove progredì rapidamente negli studi, ma specialmente nella via della santità.
Quivi s'incontrò con l'uomo che lo consigliò ad entrare nella Compagnia di Gesù, il B. Pietro Fabro, uno dei co - fondatori della medesima.
Molto lottò e molto soffrì per seguire la sua vocazione, ma la sua costanza fu coronata brillantemente. Pietro fu uno dei primi figli di S. Ignazio, ma un figlio preziosissimo : fondò vari collegi, fu provinciale di Germania, partecipò a tre Congregazioni Generali, intervenne al Concilio Tridentino ed ebbe altri delicati uffici che disimpegnò sapientemente. Conquistò e formò altri degnissimi figli al nuovo ordine. Dotato del dono della sacra eloquenza, ed assistito dalla divina grazia, illuminava le menti, toccava i cuori e muoveva le volontà nella via della giustizia, operando prodigi di grazia; per parecchi anni fu il predicatore della Cattedrale di Vienna e tenne innumerevoli missioni in altre città; fu il difensore della dottrina cattolica in cinque congressi contro gli errori di Lutero.
Monumenti preziosi del Canisio sono i molteplici suoi scritti, tra i quali primeggia il « Catechismo », opera latina che godette dell'universale ammirazione e presto si divulgò e fu adottata in tutto il mondo cattolico. In essa sono esposte in forma facile e chiara le prime verità cristiane, e si difende strenuamente la morale cattolica contro gli assalti dei novatori.
Il filo d'oro che raccolse e radunò tanta forza e tanta attività in quest'uomo santo, che lo rese così attivo, fu il suo spirito di orazione: questo era l'anima del suo apostolato. Egli è maestro di vita interiore. Questa sua vita d'unione divina culmina colla visione del S. Cuore, avuta nella Basilica Vaticana.
Grandemente onorato da prìncipi, da uomini chiarissimi per santità e da quattro Sommi Pontefici, sentiva così bassamente di sé, da reputarsi l'ultimo di tutti. Ricusò tre volte il vescovado viennese. Ossequientissimo ai suoi superiori, ad un loro cenno era pronto a lasciare o intraprendere tutto, anche con pericolo della salute e della vita. Colla volontaria mortificazione di sè custodì sempre la castità. Morì il 21 dicembre 1597.
Avendo con la sua penna servito degnamente la S. Chiesa, questa lo premiò coll'aureola di Dottore.
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