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domenica 29 aprile 2012

Proviamo a sorridere un poco (di Giovanni Giardina)




Lipari, Ustica e Geraci Siculo nel nome di San Bartolo

Grande accoglienza sull'isola di Ustica per il sindaco di Lipari Mariano Bruno e l'assessore Davide Starvaggi da parte del sindaco dell'isola e del sindaco di Geraci Siculo. Stamattina infatti le tre amministrazioni comunali hanno organizzato un momento di festa in onore di San Bartolomeo, patrono in comune tra le cittadine. Grande commozione tra i fedeli nel condividere le sacre reliquie del pollice di San Bartolo che saranno in processione,nel pomeriggio, anche nel comune di Geraci Siculo.
L'Amministrazione comunale

A scuola di musica (III parte) foto di Jasmine Barbera




Oltre un centinaio di bimbi in bici (video)

Si è tenuta oggi a Lipari l'edizione 2012 di "Bimbinbici".

Cento anni di scatti (Video fotografico) (Riproposizione)


Salina. Spettacolo e adrenalina nella prima giornata dell'Eolian Sailing Week

Spettacolo e adrenalina a non finire nella prima giornata dell’Eolian Sailing Week, dove 65 imbarcazioni si daranno battaglia per tre giorni di regate entusiasmanti. Ricordiamo che la divisione crociera-regata lotta qui alle Eolie per l’assegnazione del Campionato Nazionale d’Area e per la qualificazione agli Italiani assoluti, mentre per i Gran Crociera c’è in palio il Campionato siciliano delle Eolie.
Il vento ha fatto un pò i capricci in questa giornata di esordio, ma alla fine il C.D.R. è riuscito a portare a termine due prove molto combattute per i crociera-regata, su percorso a bastone, mentre per i Gran Crociera si è disputata una difficilissima prova costiera, giro dell’isola in senso antiorario, dove il vento ha consentito l’arrivo entro il tempo limite ad appena 5 barche.
Nella divisione crociera-regata la prima prova nel gruppo A viene vinta dal Mylius 14e55 Zenhea Takesha di Lia Natale, davanti all’X41 Curaddau III di Michele Capritti e al First 40 Chochina di Piergiorgio Fabbri. Nel gruppo B si impone il First 35 Squalo Bianco di Concetto Costa, davanti al First 34.7 Wolverine del catanese Giacomo Dell’Aria e al First 40.7 Poquito di Giuseppe Alagna. Nella seconda prova sale in cattedra l’X41 Curaddau III che si impone davanti al Mylius  Zenhea Takesha, che soffre in tempo compensato con l’aria debole, e al First 40 Chochina. Nel gruppo B fa sua la regata il Grand Soleil 40 Acchiappasogni di Ugo Polizzotti, che tiene dietro il First 40.7 Allegra Due di Franco Civello e l’altro Grand Soleil 40, Harael, di Lucio di Mauro. Basta guardare le classifiche generali  per capire un concetto fondamentale di questo campionato: non conta vincere se nella prova successiva si va male. Primo in classifica nel gruppo A l’ottimo X41 Curaddau, 2-1 di giornata, davanti al Mylius Zenhea Takesha, 1-3, e al First 40 Chochina, 3-4. Nel gruppo B guida il First 40.7 Poquito, 3-5, seguito dal Grand Soleil 40 Harael, 7-3, e dall’altro Grand Soleil 40 Alvarosky,  di Francesco Siculiana, che chiude con un 4-10.5.
I Gran Crociera come detto sono stati impegnati in un difficile giro dell’isola in senso antiorario, reso assai complesso da un vento ballerino. Dopo la figa iniziale del Comet 41s Bluette e dello Ziggurat 995 Joshua II la flotta si ricompatta a Punta Faro nella bonaccia totale e la regata inizia ad assomigliare molto a una roulette russa. Il vento, a refoli, può arrivare da qualsiasi parte, e non basta l’esperienza ma serve anche molta fortuna per trovare la tattica giusta. Poi l’aria aumenta repentinamente fino quasi a 20, per ritornare quasi a zero a poche miglia del traguardo. Con grande caparbietà portano a termine la prova entro il tempo compensato l’X442 Oxidiana di Ignazio Cusumano, il Coment 41s Bluette di Mario Zappia, il Dufour 44 Cristallina di Alessandro Flaccomio, il Sun Fast 32 Sif di Giovanni Fiannaca  e l’inossidabile Elan 333 Mago Blu di Fulvio Palumbo Candela. Quest’ultimo vince in tempo compensato davanti a Sif e Oxidiana. Oggi si ritorna in acqua e ricomincerà la battaglia, tutto può accadere.

Tranchida alle Eolie: ennesima occasione sprecata (di Christian Del Bono)

Si apprende dalle testate online che l’assessore al turismo della Regione Sicilia, Daniele Tranchida, parteciperà al convegno programmato per quest’oggi, domenica 29 aprile, a Lipari dal titolo “Eolie futuro sport, spettacolo e turismo”.
Un convegno che riporta tre punti all’ordine del giorno: il rifinanziamento del campo sportivo polifunzionale; il carnevale delle eolie; eventi e spettacoli (scuole di ballo, compagnie teatrali, sagre e sacro).
L’Assessore Tranchida onora finalmente le Eolie della sua presenza. Lo fa però relegando il turismo a temi, sia pure importanti, sicuramente minori rispetto alle problematiche che investono l’arcipelago eoliano e il turismo siciliano in generale, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie e isole minori della Sicilia.  Temi che probabilmente hanno una rilevanza di carattere elettorale ma che, purtroppo, non hanno visto il coinvolgimento delle autorità, delle istituzioni locali ne tantomeno delle categorie produttive e di quanti operano attivamente e quotidianamente nel turismo.
In un periodo di crisi della politica, riteniamo che le istituzioni (e l’assessorato sicuramente lo è) debbano porsi il problema di presentarsi ad ampia tutela degli interessi della collettività.
Riteniamo, conclude Del Bono, che l’Assessore Tranchida abbia sprecato una grossa occasione per ascoltare gli operatori turistici del territorio e per iniziare a dissipare i dubbi che avvolgono la politica del turismo in Sicilia. Dal cosa si intenda concretamente fare con i distretti turistici. Alla necessità di avviare una programmazione seria e realmente partecipata delle azioni di comunicazione e promozione turistica che, ad esempio nelle ultime fiere di settore, non hanno certo visto la Sicilia brillare per la presenza e per l’incisività del messaggio promozionale portato in giro per il mondo.

Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie

A scuola di musica (le foto di Jasmine Barbera) II parte



Tirrenia, partita chiusa a Bruxelles "La Cin ha abbandonato l'acquisto". Ufficializzato il definitivo abbandono del tentativo di acquisto di Tirrenia da parte dei tre armatori privati della Cin.

"La Commissione europea ha ufficializzato il definitivo abbandono del tentativo di acquisto di Tirrenia da parte dei tre armatori privati raggruppati nella cordata Cin. Si tratta della conferma più evidente della correttezza delle posizioni espresse dalla Regione dinanzi alle istituzioni europee in ordine alla fortissima criticità concorrenziale dell'operazione". Lo ha dichiarato l'assessore regionale dei Trasporti, Christian Solinas il quale si è anche auspicato che l'Amministrazione Straordinaria "avvii un nuovo collocamento sul mercato, secondo criteri di trasparenza, in grado di assicurare un'effettiva parità di chances, evitando di aderire a non ben chiari 'rimpastì del gruppo acquirente". Dalla Compagnia italiana di navigazione (Cin) sono usciti di recente gli armatori Gianluigi Aponte e Manuel Grimaldi, mentre del gruppo originario è rimasto Vincenzo Onorato, un riassetto che potrebbe consentire a "Cin2" di evitare censure dell'Antitrust su concentrazioni di rotte e servizi. Ma anche su questa operazione la Regione ha preso posizione. "La Commissione Europea - ha aggiunto Solinas - ha chiarito in maniera precisa il fatto che 'Tirrenia e Cin detenevano congiuntamente quote di mercato elevate su numerose rotte marittime italiane e, nello specifico, su alcune rotte da e verso la Sardegna a danno di milioni di viaggiatorì, e non era certo un'azione di benevolenza per la nostra Isola, come qualcuno ha maldestramente cercato di sostenere". "Si trattava - ha ribadito l'esponente della Giunta - di criticità macroscopiche che si sarebbero potute rilevare ben prima, anche in sede di gara". Solinas confida quindi che "il Commissario Straordinario individui quantomeno gruppi diversi di attività cui collegare il relativo contributo pubblico; in particolare, separando collegamenti tra loro oggettivamente diversi, come le rotte miste per la Sardegna, i collegamenti locali con le isole Tremiti e le verticali tirreniche e adriatiche focalizzate su un traffico merci. Operare diversamente significherebbe mettere insieme business ed attività totalmente differenti ed esporre nuovamente l'operazione a serie censure sia sotto il profilo del diritto interno che comunitario".

Dopo il voto, quattro nuovi assessori La scelta sarà influenzata dal risultato delle urne. Rutelli: cominceranno da Palermo i nuovi equilibri

Mario Cavaleri
PALERMO
Per i candidati che concorrono alla conquista di un seggio nelle 147 realtà municipali chiamate al voto domenica prossima è l'ultima settimana di passione; poi comincerà l'estenuante e interminabile "vigilia" delle Regionali. Perché a tutti è ben chiaro che all'indomani del voto, specie quello che verrà da Palermo, si scriverà una pagina nuova. Impossibile fare previsioni persino per i più navigati osservatori, giacché le variabili che si intersecano e gli elementi di novità sono tali e tanti da autorizzare più scenari: dall'affermazione della denigrata "antipolitica" (come se la politica ortodossa non fosse la sua vera genitrice); al ribaltamento dei due Poli, che a Palermo sono almeno il doppio. Non è unito il Centrosinistra con le due espressioni, Fabrizio Ferrandelli e Leoluca Orlando, che interpretano sentimenti diversi e contrapposti; è sparpagliato il Centrodestra con almeno tre candidati (Alessandro Aricò, Massimo Costa e Marianna Caronia) in totale antitesi. Se poi si aggiungono gli altri sei outsider in corsa per Palazzo delle Aquile, si ha un quadro della complessità di una situazione che riproporrà lacerazioni e rese dei conti pure in sede di ballottaggio. Dell'importanza del voto palermitano è consapevole il presidente della Regione Raffaele Lombardo, reduce da un'altra sua personale settimana di passione, diviso tra Palermo e Catania, tra Finanziaria e vicenda giudiziaria. Nonostante tutto, sereno, instancabile, coriaceo.
Sul Bilancio niente da rimproverarsi, anzi: «Ci sono venuti meno 800 milioni di Fondi Fas; altri 600 sotto forma di premialità per la Sanità; un miliardo e mezzo che abbiamo dovuto recuperare con tagli severi ma inevitabili. E tuttavia con un'attenzione agli investimenti, ad agevolazioni laddove possibile alle famiglie per affrontare gli effetti della crisi in un momento in cui essa colpisce tutti gli strati della popolazione».
Archiviata la lunga questione Finanziaria che ha surriscaldato gli animi, a Sala d'Ercole potrà tornare il sereno. Le dimissioni preannunciate da Lombardo per far scattare il meccanismo procedurale del voto in autunno sono intanto un bel regalo per i Novanta che rischiavano di assottigliarsi a settanta se la legislatura si fosse conclusa normalmente e il Parlamento avesse portato avanti la Riforma costituzionale di riduzione dei numero dei parlamentari già votata dall'Ars. Anche se l'ipocrisia farà dire a ciascun deputato di essere "rammaricato", di beffa si tratta, visto che in tempi di tagli nessun'altra riduzione significativa si è varata.
Il tempo di analizzare il voto di maggio ci sarà al lavoro un nuovo Esecutivo, Lombardo ci sta già pensando: «Procederò a un riassetto, con l'inserimento di personalità che diano una fisionomia marcatamente politica. Tre o quattro assessori almeno da cambiare».
Non fa nomi ovviamente e non indica neppure quali assessorati saranno interessati. Ma assicura che si tratterà di settori importanti della giunta.
Quanto al dopo, alla successione, è ancora presto. Auspica un rilancio dell'attuale alleanza che sostiene il governo, magari più allargata.
Anche all'Udc? «Possibile. Una volta che mi farò da parte verrà meno la preclusione oggi posta nei miei confronti, quindi sarà possibile».
Non si sbilancia sull'identikit del successore. Che potrebbe provenire da quella parte del Pd che gli ha dato finora sostegno convinto. Tuttavia solo congetture al momento. Incombe il voto di Palermo che dirà la sua, di cui tutti dovranno tenere conto.
Ieri anche Francesco Rutelli, leader dell'Alleanza per l'Italia, componente di quello che era il "terzo polo" giunto a Palermo per sostenere la campagna elettorale di Alessandro Aricò ha ricordato il nostro ruolo di apripista: «La Sicilia è sempre stata un laboratorio nazionale. Da qui sono partiti fenomeni politici che hanno fatto la storia d'Italia anche recente. Berlusconi è partito da qui, quindi dall'Isola partiranno i nuovi equilibri che cambieranno segno alla politica nazionale».
E poi: «La politica nazionale vivrà una vera rivoluzione da queste elezioni amministrative perchè si affermeranno molte realtà civiche. Ci saranno risultati inaspettati come una forte battuta d'arresto del Pdl e questo porterà un cambiamento che spingerà moderati e riformisti a nuove aggregazioni».

Gianandrea Cocco. Il perchè di una "candidatura solitaria"

Gentile direttore, io sono Gianandrea Cocco, candidato Consigliere Comunale nelle prossime elezioni amministrative e sono, o per meglio dire, ero un rappresentante del “Movimento Cristiano”. Prendo a prestito l’introduzione dell’opera di Leoncavallo “I Pagliacci” “Scusatemi se da sol mi presento……” quale motto per questa fase della mia campagna elettorale. In effetti, queste parole ben si adattano alla descrizione della mia presente situazione. Ma, prima di proseguire, forse è opportuno un veloce riassunto a beneficio di chi non avesse seguito le varie fasi di questa vicenda. Quello che mi aveva convinto ad impegnarmi in questa campagna elettorale era stata la condivisione del progetto di Rodolfo Aiello di un “movimento” che portasse una voce cristiana nella nostra società, che si impegnasse concretamente a stimolare iniziative a favore delle fasce di popolazione più disagiate, incentivando opportunità di lavoro per giovani e non. Questo progetto, che era inizialmente partito a sostegno di un certo candidato sindaco, si era successivamente spostato verso la candidata Ersilia Pajno che si è dimostrata più sensibile alle nostre tematiche e a supportare la nostra inesperienza nella fase di presentazione lista. Purtroppo, malgrado l’impegno profuso, non è stato possibile presentarci come lista autonoma, e così alcuni di noi sono confluiti nella lista della D.ssa Pajno. Preciso che tale decisione é stata presa in pieno accordo con il fondatore del “Movimento Cristiano”, Rodolfo Aiello che aveva garantito, in primo luogo al sottoscritto, un suo valido supporto in campagna elettorale. E torniamo al punto iniziale: ho detto “ero” perché ora con una, almeno per me inspiegabile, “inversione ad U”, Rodolfo Aiello ha deciso che sosterrà solo ed esclusivamente un altro candidato consigliere e un altro candidato sindaco. Questa decisione mi è stata comunicata, in modo non precisamente cortese, dallo stesso Aiello nella giornata di mercoledì 25 aprile. Fermo restando che il diritto di cambiare idea è assolutamente legittimo, ritengo che ci siano casi in cui questo è però quanto meno inopportuno. Chi scrive, in quanto credente, pensa che, fra la ricerca affannosa della stima degli uomini e il successo politico e il preservare la propria coscienza e il proprio camminare verso Cristo, sia preferibile di gran lunga la seconda opzione. Tralascio, per abbreviare il mio scritto e per amore di carità, altri dettagli che nulla aggiungono (ma molto toglierebbero) e passo avanti. O meglio, indietro. Due sono le cose che ritengo utili fare adesso: la prima, ricollegandomi alla frase citata in testa a questo scritto, scusarmi per il mio essere da solo, cioè senza nessuno alle spalle che mi “sponsorizzi”. Mi rendo conto che alcuni fra coloro che ho incontrato potrebbero considerare un tradimento questo fatto ed è con tutti loro che desidero scusarmi. Purtroppo il desiderio di dar voce alle istanze e alla legittime aspirazioni delle fasce più deboli della popolazione (che era l’intuizione e il desiderio che stava all’origine del “Movimento Cristiano”) ha avuto una battuta d’arresto su un calcolo politico che promette un miglior successo a scapito – a mio avviso – di un appannamento della sua originalità. La seconda è l’affermare che, per quanto mi riguarda, non cambia nulla e il solo ed unico mio motivo per impegnarmi in politica è di viverla al servizio della gente e facendomi guidare dal mio essere cristiano cattolico. Vi assicuro che l’aver trasferito altrove quel sostegno che poteva favorire il mio non facile cammino verso una possibile elezione, non ha comunque ridotto il mio slancio ideale e le mie motivazioni. Le ragioni di essere del “Movimento Cristiano” sono ora le mie personali motivazioni di essere presente e di operare. Questo è quanto sentivo in cuore di dire. A tutti confermo ancora una volta che io sono e resto solamente uno che vuole impegnarsi perché chiunque possa essere persona con sempre più rinnovata dignità.