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mercoledì 25 luglio 2012
CREDITO D'IMPOSTA: 65 MLN PER ASSUNZIONE LAVORATORI SVANTAGGIATI
Palermo, 25 lug. (SICILIAE) - la notizia secondo cui la "Regione blocca
l'assunzione di 5.500 lavoratori" pubblicata oggi da un quotidiano, e' senza
fondamento,infatti sara' pubblicato venerdi' prossimo nella Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana l'avviso pubblico relativo al credito d'imposta, le cui
risorse ammontano a 65 milioni di euro, per l'assunzione di lavoratori
svantaggiati e molto svantaggiati del cosiddetto "Decreto sviluppo" del POR FSE
2007/2013.
Sempre venerdi' alle 12, l'assessore regionale al Lavoro, Giuseppe
Spampinato, ha convocato una conferenza stampa (presso gli uffici
dell'assessorato in via Trinacria a Palermo) nel corso della quale dara'
dettagli sull'avviso e sull'iter procedurale per i datori di lavoro che possono
beneficiare del credito d'imposta.
SICILIA:ARMAO,AUTONOMIA DELLA RESPONSABILITA' NON DELLA SPESA
Roma, 25 lug. (SICILIAE) - I saldi finanziari della Regione Siciliana e le
novita' emerse dall'incontro di ieri con il Presidente del Consiglio dei
Ministri ed i Ministri dell'economia, delle Regioni e della Coesione europea
sono state al centro dell'incontro che oggi l'assessore all'Economia Gaetano
Armao ha avuto con i giornalisti della stampa estera. All'incontro, moderato dal
presidente dell'Associazione della Stampa estera in Italia Tobias
Piller,corrispondente del Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha partecipato anche
il ragioniere generale della Regione Biagio Bossone che ha illustrato il
dettaglio delle cifre presentate alla stampa.
"Non c'e' alcun rischio di default della Sicilia, ne' alcuna ipotesi di commissariamento. Chi ha puntato a far saltare il banco ha solo fatto un buco (questo si reale) nell'acqua". Ha esordito l'assessore Armao.
"Ieri con il Governo nazionale - ha continuato l'assessore - abbiamo consolidato il percorso di cooperazione rafforzata gia' intrapreso da mesi nell'ambito del confronto sull'autonomia finanziaria ed il federalismo fiscale. E proprio il Governo nazionale ha apprezzato positivamente i contenuti dell'emendamento sulla revisione della spesa presentato in sede regionale e che consente significativi risparmi sul costo e la razionalizzazione del personale, la drastica riduzione dei permessi sindacali, il contenimento delle partecipazioni societarie e i decisi tagli sui loro costi gestionali. "
Armao ha illustrato ai corrispondenti della stampa estera lo stato delle finanze della Regione, i numeri del personale, l'ammontare dei tagli imposti dalle ultime manovre finanziarie dello Stato e le riforme e le iniziative che il governo regionale ha gia' varato per garantire gli equilibri di bilancio ed il contenimento dei costi degli apparati amministrativi siciliani.
"Occorre - ha proseguito l'assessore Armao - puntare decisamente alle riforme perche' solo modernizzando l'amministrazione regionale si possono conseguire gli ineludibili risparmi di spesa connessi al processo di Spending Review. Vogliamo ricostruire un'autonomia della responsabilita' superando quella che per troppo tempo e' stata un'autonomia della spesa. La risposta alle tensioni finanziarie manifestatesi in queste settimane, e determinate da ritardati trasferimenti dello Stato, si trova nel percorso vincolante per Stato e Regione che e' stato convenuto ieri".
I giornalisti presenti hanno, infine, chiesto i motivi per i quali la stampa nazionale, in alcuni casi, abbia presentato una Sicilia addirittura gia' fallita.
"E' chiaro - ha concluso Armao - che sulla vicenda abbiano pesato tentativi speculativi, interessati o approssimativi che fossero, anche da parte di chi dovrebbe conoscere e leggere i dati del bilancio regionale, e che ha preferito lanciare accuse irresponsabili di imminente default, ma che hanno volutamente disinformato e mistificato rispetto alla reale situazione dei conti della Sicilia certificati dalla Corte dei conti, dalle Agenzie di rating e di cui ha piu' volte dato atto il Governo nazionale. E l'illustrazione puntuale fattane oggi alla stampa estera ne e' la dimostrazione concreta."
"Non c'e' alcun rischio di default della Sicilia, ne' alcuna ipotesi di commissariamento. Chi ha puntato a far saltare il banco ha solo fatto un buco (questo si reale) nell'acqua". Ha esordito l'assessore Armao.
"Ieri con il Governo nazionale - ha continuato l'assessore - abbiamo consolidato il percorso di cooperazione rafforzata gia' intrapreso da mesi nell'ambito del confronto sull'autonomia finanziaria ed il federalismo fiscale. E proprio il Governo nazionale ha apprezzato positivamente i contenuti dell'emendamento sulla revisione della spesa presentato in sede regionale e che consente significativi risparmi sul costo e la razionalizzazione del personale, la drastica riduzione dei permessi sindacali, il contenimento delle partecipazioni societarie e i decisi tagli sui loro costi gestionali. "
Armao ha illustrato ai corrispondenti della stampa estera lo stato delle finanze della Regione, i numeri del personale, l'ammontare dei tagli imposti dalle ultime manovre finanziarie dello Stato e le riforme e le iniziative che il governo regionale ha gia' varato per garantire gli equilibri di bilancio ed il contenimento dei costi degli apparati amministrativi siciliani.
"Occorre - ha proseguito l'assessore Armao - puntare decisamente alle riforme perche' solo modernizzando l'amministrazione regionale si possono conseguire gli ineludibili risparmi di spesa connessi al processo di Spending Review. Vogliamo ricostruire un'autonomia della responsabilita' superando quella che per troppo tempo e' stata un'autonomia della spesa. La risposta alle tensioni finanziarie manifestatesi in queste settimane, e determinate da ritardati trasferimenti dello Stato, si trova nel percorso vincolante per Stato e Regione che e' stato convenuto ieri".
I giornalisti presenti hanno, infine, chiesto i motivi per i quali la stampa nazionale, in alcuni casi, abbia presentato una Sicilia addirittura gia' fallita.
"E' chiaro - ha concluso Armao - che sulla vicenda abbiano pesato tentativi speculativi, interessati o approssimativi che fossero, anche da parte di chi dovrebbe conoscere e leggere i dati del bilancio regionale, e che ha preferito lanciare accuse irresponsabili di imminente default, ma che hanno volutamente disinformato e mistificato rispetto alla reale situazione dei conti della Sicilia certificati dalla Corte dei conti, dalle Agenzie di rating e di cui ha piu' volte dato atto il Governo nazionale. E l'illustrazione puntuale fattane oggi alla stampa estera ne e' la dimostrazione concreta."
Sicilia "specchio" dell'Italia (di Luca Chiofalo)
Invio quest'articolo di lucida e amara analisi della nostra terra perchè credo sia notevole. Io condivido appieno le riflessioni espresse e spero che anche i miei conterranei prendano "coscienza"...La Sicilia è lo specchio dell’Italia intera: una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti; una terra di privilegi e monopoli dove sono cresciuti solo debiti e sussidi. Se gli attuali meccanismi di rappresentanza non riescono a dar voce alle generazioni future, c’è da augurarsi che al governo italiano sia tolta la capacità di spesa. Finché gli elettori non prendono coscienza della necessità di avviare il paese sulla strada della concorrenza e della uguaglianza delle opportunità.
di Salvatore Modica* (Lavoce.info) Di numeri, di tabelle, di articoli e di libri non ne possiamo più: la situazione in Sicilia è irritante, odiosa, insopportabile agli occhi di tutte le persone di buon senso. Fra le bombe, le sbarre e tutti questi record di follia che adesso sono finiti anche sul New York Times, la realtà è che la Sicilia è un intollerabile inferno della democrazia. L’italiano guarda alla Sicilia e vede una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti. Vede una terra di assurdi privilegi e monopoli. Si indigna sempre più di fronte a una autonomia che ha prodotto non crescita economica, ma crescita di debito e sussidi. Nei termini della classificazione del libro di Daron Acemoglu e James A. Robinson Why Nations Fail, vede all’opera istituzioni “estrattive” molto più che “inclusive”, e giustamente tutti ci auguriamo oggi che possano essere delegittimate, almeno parzialmente, con la scusa dei conti fuori controllo. Speriamo che sequestrino “il libretto degli assegni” finché gli elettori non sceglieranno un’alternativa responsabile e più inclusiva.
di Salvatore Modica* (Lavoce.info) Di numeri, di tabelle, di articoli e di libri non ne possiamo più: la situazione in Sicilia è irritante, odiosa, insopportabile agli occhi di tutte le persone di buon senso. Fra le bombe, le sbarre e tutti questi record di follia che adesso sono finiti anche sul New York Times, la realtà è che la Sicilia è un intollerabile inferno della democrazia. L’italiano guarda alla Sicilia e vede una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti. Vede una terra di assurdi privilegi e monopoli. Si indigna sempre più di fronte a una autonomia che ha prodotto non crescita economica, ma crescita di debito e sussidi. Nei termini della classificazione del libro di Daron Acemoglu e James A. Robinson Why Nations Fail, vede all’opera istituzioni “estrattive” molto più che “inclusive”, e giustamente tutti ci auguriamo oggi che possano essere delegittimate, almeno parzialmente, con la scusa dei conti fuori controllo. Speriamo che sequestrino “il libretto degli assegni” finché gli elettori non sceglieranno un’alternativa responsabile e più inclusiva.
Sicilia specchio dell’Italia. D’altra parte, non possiamo dimenticare che non è certo responsabilità esclusiva dei siciliani se dal dopoguerra l’isola è stata inondata di moneta avvelenata che ne ha precluso lo sviluppo. È proprio il governo centrale che non ha saputo far meglio che regalare rendite improduttive stampando quel debito sovrano che adesso viene al pettine come tutti i nodi. Quindi non possiamo fare a meno di allargare lo sguardo e chiederci: ma il cattivo nordista finlandese che guarda all’Italia, vede qualcosa di molto diverso da quello che da Milano si vede guardando Palermo? Non sono così sicuro di poter rispondere di sì. Tutti i record che la Sicilia ha in Italia, dalla corruzione ai privilegi e monopoli, dall’inaffidabilità all’inconcludenza dei governi, tutte quelle caratteristiche di istituzioni più estrattive che inclusive che si trovano in Sicilia rispetto al resto del paese, purtroppo l’Italia le ha in confronto all’Europa che va avanti e crea sviluppo. Da siciliano penso che a Milano hanno ragione, che c’è purtroppo da sperare che al governo siciliano sequestrino il libretto degli assegni. E da italiano penso che a Helsinki hanno altrettanta ragione, e allo stesso modo spero, a malincuore, che al governo italiano sequestrino il libretto degli assegni finché gli elettori prendano coscienza della necessità di cambiare registro e avviare il paese sulla strada della concorrenza e della uguaglianza delle opportunità.
Per le generazioni future. A questo punto però dobbiamo allargare lo sguardo un’altra volta, e chiederci com’è che il treno ha deragliato – il treno della democrazia, dell’inclusività. Perché in Italia c’è il suffragio universale, c’è la democrazia e la Costituzione. E ciò nonostante abbiamo prodotto una classe politica che gli elettori stessi ormai disprezzano, nella quale nessuno più si riconosce. Siamo purtroppo di fronte a un sorprendente fallimento dei meccanismi di delega che senza discussione identifichiamo normalmente con la demo-crazia, e non possiamo fare a meno di chiederci perché. Ha detto l’altro giorno il presidente del Consiglio: “Il politico pensa alle elezioni, lo statista alle generazioni future”. Molto saggio, ma sta di fatto che i meccanismi di delega che conosciamo selezionano politici, non statisti. Come mai? La mia risposta è molto semplice e naif: col suffragio universale votano tutti i presenti, ma non votano le generazioni future. Quindi le istituzioni che sono inclusive verso i presenti possono diventare estrattive nei confronti dei non-nati – emettendo debito, in barba all’equivalenza ricardiana. Non è un caso che a un certo punto i loro unici rappresentanti, che altro non sono che gli “speculatori” sui mercati, se non gli conviene, non ci stanno più. Per rendere il suffragio veramente universale le regole che governano il debito vanno ripensate, forse partendo dalla distinzione fradebito sulla spesa corrente (da evitare perché è quello che serve i presenti ed è più difficile da recuperare) e debito sugli investimenti (che in ogni caso è da allineare nel tempo al loro valore capitale).
Il debito eccessivo è spesso stato il tallone d’Achille dei governi in carica, democratici e non. Il debito ha fatto cadere Luigi XVI (e venne la rivoluzione francese), e ha fatto cadere la repubblica di Weimar (e arrivò Hitler). Il fallimento sul debito sovrano porta sangue nelle strade e va evitato. Io spero che sequestrino il libretto degli assegni, per un po’.
*Salvatore Modica ha ottenuto un PhD in economics presso l’università di Cambridge, UK. Attualmente è professore di prima fascia di Economia Politica presso l’università di Palermo. I suoi interessi di ricerca vertono su Teoria delle Decisioni, Equilibrio ed efficienza nei mercati finanziari.
Per le generazioni future. A questo punto però dobbiamo allargare lo sguardo un’altra volta, e chiederci com’è che il treno ha deragliato – il treno della democrazia, dell’inclusività. Perché in Italia c’è il suffragio universale, c’è la democrazia e la Costituzione. E ciò nonostante abbiamo prodotto una classe politica che gli elettori stessi ormai disprezzano, nella quale nessuno più si riconosce. Siamo purtroppo di fronte a un sorprendente fallimento dei meccanismi di delega che senza discussione identifichiamo normalmente con la demo-crazia, e non possiamo fare a meno di chiederci perché. Ha detto l’altro giorno il presidente del Consiglio: “Il politico pensa alle elezioni, lo statista alle generazioni future”. Molto saggio, ma sta di fatto che i meccanismi di delega che conosciamo selezionano politici, non statisti. Come mai? La mia risposta è molto semplice e naif: col suffragio universale votano tutti i presenti, ma non votano le generazioni future. Quindi le istituzioni che sono inclusive verso i presenti possono diventare estrattive nei confronti dei non-nati – emettendo debito, in barba all’equivalenza ricardiana. Non è un caso che a un certo punto i loro unici rappresentanti, che altro non sono che gli “speculatori” sui mercati, se non gli conviene, non ci stanno più. Per rendere il suffragio veramente universale le regole che governano il debito vanno ripensate, forse partendo dalla distinzione fradebito sulla spesa corrente (da evitare perché è quello che serve i presenti ed è più difficile da recuperare) e debito sugli investimenti (che in ogni caso è da allineare nel tempo al loro valore capitale).
Il debito eccessivo è spesso stato il tallone d’Achille dei governi in carica, democratici e non. Il debito ha fatto cadere Luigi XVI (e venne la rivoluzione francese), e ha fatto cadere la repubblica di Weimar (e arrivò Hitler). Il fallimento sul debito sovrano porta sangue nelle strade e va evitato. Io spero che sequestrino il libretto degli assegni, per un po’.
*Salvatore Modica ha ottenuto un PhD in economics presso l’università di Cambridge, UK. Attualmente è professore di prima fascia di Economia Politica presso l’università di Palermo. I suoi interessi di ricerca vertono su Teoria delle Decisioni, Equilibrio ed efficienza nei mercati finanziari.
Non serve a nulla la raccolta firme per il referendum anticasta
Riceviamo da Paolo Arena e pubblichiamo:
Nonostante la precisazione fatta qualche giorno fa tramite un comunicato dal Movimento 5 Stelle di Lipari, continuo a leggere in giro (tra facebook e news blog) inviti a firmare per il referendum per la riduzione degli stipendi dei parlamentari.
Ho ritenuto quindi opportuno scrivere qualche chiarimento in merito.
Andando subito al sodo: questa raccolta firme è del tutto inutile ai fini della proposizione del referendum.
Questo perché il comitato organizzatore (Unione Popolare, un piccolo partito poco più che virtuale fuoriuscito dall'UDC) ha sbagliato la tempistica per la raccolta firme (se per incompetenza o malafede ancora non è chiaro), rendendo tutta l'operazione un buco nell'acqua.
Infatti, secondo la legge che regola i referendum (legge 25 Maggio 1970, n. 352: www.giurcost.org/fonti/referendum.htm), le firme vanno consegnate a 90 giorni l'inizio della raccolta (art.28), ma la richiesta di referendum non può essere fatta nell'anno [solare] antecedente lo scioglimento delle Camere [ovvero nell'anno solare precedente le elezioni nazionali] (art. 31)
Nello specifico, la raccolta firme in questione è iniziata a fine Aprile e si concluderà a fine Luglio, ma dato che l'anno prossimo si terranno le elezioni, non potrà essere fatta richiesta per il referendum.
Tutto ciò nulla toglie alla bontà dell'idea, ovvero l'intento di ridurre i privilegi dei parlamentari. Personalmente avevo appreso la notizia tempo fa (come molti altri) via email e facebook, e come Sinistra Eoliana stavamo valutando la possibilità di organizzare dei banchetto per la raccolta firme (eventualmente assieme ad altri gruppi che condividessero l'iniziativa), con l'intento di andare incontro a quei cittadini impossibilitati per varie ragioni a raggiungere gli uffici comunali.
Approfondendo la faccenda (e memore di qualche nozione di Diritto Pubblico) mi sono però reso conto dei problemi che affliggono questa raccolta firme, rendendola di fatto inefficace ai fini della proposta di referendum.
Per ulteriori conferme è possibile cercare su google "referendum anti-casta bufala"...se ne leggono delle belle...
Con l'occasione è infine opportuno smentire un altra voce che gira in queste ore.
Qualcuno ha segnalato un link tramite il quale sarebbe possibile firmare via internet per la proposta di referendum: questa informazione è assolutamente infondata.
Una raccolta firme del genere può essere fatta solo tramite fogli cartacei opportunamente vidimati, con un documento di identità dei firmatari ed alla presenza di uno dei soggetti autenticatori previsti dalla legge.
Essendo priva di questi elementi, una raccolta firme via internet rappresenta una semplice petizione, senza alcun valore legale, tantomeno valida per una proposta di referendum.
Spero che queste informazioni possano essere utili...
Paolo Arena Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra- Sinistra Eoliana
NOTA
Unione Popolare, resasi conto del grossolano errore, sarebbe intenzionata a riprendere la raccolta firme a Ottobre, in vista della presentazione della richiesta a Gennaio (prima finestra utile per la richiesta di referendum). Nel caso ciò avvenisse, si tratterebbe di una NUOVA raccolta firme, per la quale quelle fino ad oggi ottenute non saranno valide. Sarebbe quindi necessario ri-firmare.
Nonostante la precisazione fatta qualche giorno fa tramite un comunicato dal Movimento 5 Stelle di Lipari, continuo a leggere in giro (tra facebook e news blog) inviti a firmare per il referendum per la riduzione degli stipendi dei parlamentari.
Ho ritenuto quindi opportuno scrivere qualche chiarimento in merito.
Andando subito al sodo: questa raccolta firme è del tutto inutile ai fini della proposizione del referendum.
Questo perché il comitato organizzatore (Unione Popolare, un piccolo partito poco più che virtuale fuoriuscito dall'UDC) ha sbagliato la tempistica per la raccolta firme (se per incompetenza o malafede ancora non è chiaro), rendendo tutta l'operazione un buco nell'acqua.
Infatti, secondo la legge che regola i referendum (legge 25 Maggio 1970, n. 352: www.giurcost.org/fonti/referendum.htm), le firme vanno consegnate a 90 giorni l'inizio della raccolta (art.28), ma la richiesta di referendum non può essere fatta nell'anno [solare] antecedente lo scioglimento delle Camere [ovvero nell'anno solare precedente le elezioni nazionali] (art. 31)
Nello specifico, la raccolta firme in questione è iniziata a fine Aprile e si concluderà a fine Luglio, ma dato che l'anno prossimo si terranno le elezioni, non potrà essere fatta richiesta per il referendum.
Tutto ciò nulla toglie alla bontà dell'idea, ovvero l'intento di ridurre i privilegi dei parlamentari. Personalmente avevo appreso la notizia tempo fa (come molti altri) via email e facebook, e come Sinistra Eoliana stavamo valutando la possibilità di organizzare dei banchetto per la raccolta firme (eventualmente assieme ad altri gruppi che condividessero l'iniziativa), con l'intento di andare incontro a quei cittadini impossibilitati per varie ragioni a raggiungere gli uffici comunali.
Approfondendo la faccenda (e memore di qualche nozione di Diritto Pubblico) mi sono però reso conto dei problemi che affliggono questa raccolta firme, rendendola di fatto inefficace ai fini della proposta di referendum.
Per ulteriori conferme è possibile cercare su google "referendum anti-casta bufala"...se ne leggono delle belle...
Con l'occasione è infine opportuno smentire un altra voce che gira in queste ore.
Qualcuno ha segnalato un link tramite il quale sarebbe possibile firmare via internet per la proposta di referendum: questa informazione è assolutamente infondata.
Una raccolta firme del genere può essere fatta solo tramite fogli cartacei opportunamente vidimati, con un documento di identità dei firmatari ed alla presenza di uno dei soggetti autenticatori previsti dalla legge.
Essendo priva di questi elementi, una raccolta firme via internet rappresenta una semplice petizione, senza alcun valore legale, tantomeno valida per una proposta di referendum.
Spero che queste informazioni possano essere utili...
Paolo Arena Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra- Sinistra Eoliana
NOTA
Unione Popolare, resasi conto del grossolano errore, sarebbe intenzionata a riprendere la raccolta firme a Ottobre, in vista della presentazione della richiesta a Gennaio (prima finestra utile per la richiesta di referendum). Nel caso ciò avvenisse, si tratterebbe di una NUOVA raccolta firme, per la quale quelle fino ad oggi ottenute non saranno valide. Sarebbe quindi necessario ri-firmare.
Spiagge più protette con la campagna "Ma il mare non vale una cicca?"
Torna il 4 e 5 agosto l’iniziativa di Marevivo e JTI per liberare oltre 350 spiagge
dai mozziconi. In tutt’Italia mille volontari distribuiranno 100.000 posacenere
tascabili. Testimonial d’eccezione l’attore Sebastiano Somma.
Roma, 25 luglio 2012 – Per quanti desiderano quest’estate prendere il sole senza zigzagare
tra i mozziconi lasciati sulla spiaggia, torna il posacenere tascabile e
riutilizzabile della campagna di Marevivo a salvaguardia degli oltre 8
mila km di costa del nostro Paese. La quarta edizione dell’iniziativa "Ma il mare non vale una cicca?" – lanciata dall’associazione ambientalista Marevivo in collaborazione con JT International SA (JTI), – sará realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Corpo delle Capitanerie di Porto e il supporto del SIB – Sindacato Italiano Balneari. Testimonial di quest’anno l’attore di teatro, cinema e televisione
Sebastiano Somma.
Il weekend del 4 e 5 agosto, una squadra di 1.000 volontari, guidati dall’associazione, sará all’opera lungo le coste italiane per distribuire 100.000 posacenere, insieme a un opuscolo sui tempi di degrado in mare di alcuni oggetti che fanno parte della vita di tutti i giorni, tra cui lattine, accendini, bottiglie di vetro e di plastica.
La campagna "Ma il mare non vale una cicca?", – partita nel 2009, negli anni ha visto crescere notevolmente il numero delle spiagge e delle aree marine protette, isole comprese, grazie alla collaborazione attiva dei cittadini. Per la quarta edizione i tratti di mare antistanti aree di particolare pregio come Ponza e Portofino saranno nuovamente coperti grazie alla distribuzione a bordo dei gommoni, fra le novitá, invece, spiccano Bordighera, l’isola di Pianosa, Positano, Scilla e l’isola di Sant’Erasmo a Venezia.
Con questa iniziativa si eviterá che sulla battigia o in acqua finiscano – stimandone circa 6 per ogni posacenere – 600.000 filtri al giorno, pari a 18 km di costa ininterrotta, cioè l’equivalente del tunnel sottomarino piú lungo del mondo che collegherá in futuro Copenaghen alla Germania.
Utilizzare il posacenere portatile per la raccolta di mozziconi mozziconi – che continuano a rappresentare il 40% dei rifiuti nel Mar Mediterraneo – vuol dire contribuire a ridurre i fattori di rischio per la sopravvivenza di cetacei, tartarughe, uccelli marini e pesci che popolano i nostri mari, giá messi in pericolo dalle migliaia di rifiuti di vario genere abbandonati ogni anno. Considerando un consumo medio di 12 sigarette per fumatore, si puó ragionevolmente affermare che quasi otto milioni di cicche sono state risparmiate al mare e alla spiaggia per effetto delle tre precedenti edizioni.
In Italia, con un totale di 10,8 milioni fumatori attivi di nel 2012 (Dati Istituto Superiore di Sanità 2012), un comportamento attento all’ambiente può generare un effetto positivo a catena: se stimiamo che un fumatore medio usi regolarmente il posacenere, riutilizzandolo una volta svuotato, ben 1,2 milioni di sigarette troverebbero posto ogni giorno tra i rifiuti anziché in spiaggia o per le strade delle cittá.
"Non dobbiamo dimenticare che il mare non é solo un luogo dove passare le proprie vacanze, ma un ambiente dove persone e specie marine vivono tutto l’anno. La gestione dei rifiuti viene prima di tutto dalla disponibilitá dei singoli a rispettare l’ambiente che li circonda e questo vale anche per i mozziconi di sigarette che devono essere correttamente smaltiti. Appoggio con piacere la campagna di Marevivo in quanto é una delle iniziative che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i bagnanti a compiere un piccolo ma significativo gesto", ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
"Ognuno di noi puó fare la differenza. Anche quest’anno la nostra iniziativa ‘Ma il mare non vale una cicca?’ mostra come, attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti piú responsabili e rispettosi dell’ambiente, si possa difendere e tutelare le nostre spiagge e le nostre coste" é il commento di Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo.
"Anche quest’anno siamo al fianco di Marevivo per continuare a offrire un contributo tangibile alla salvaguardia dell’ecosistema marino e delle spiagge italiane, sensibilizzando i fumatori a un comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente. JTI in Italia ha distribuito oltre 3 milioni di posacenere portatili in molte localitá turistiche e nelle principali cittá italiane grazie a diverse iniziative, e continueremo a farlo al fine di raggiungere un comportamento da parte dei fumatori orientato alla tutela dell’ambiente che ci circonda", ha dichiarato PierCarlo Alessiani, Presidente e Amministratore Delegato di JT International Italia.
"Usare questo posacenere è un gesto che fa bene non solo alla spiaggia ma anche a noi stessi, che abbiamo veramente bisogno di compiere pratiche a favore della tutela del mare, patrimonio di tutti – ha spiegato Sebastiano Somma – perció sono molto contento di promuovere questa iniziativa che sensibilizza le persone a non usare la spiaggia come posacenere".
La campagna in sintesi:
353 | spiagge coinvolte |
4 e 5 agosto | date dell’iniziativa |
100.000 | posacenere tascabili distribuiti |
1.000 | volontari impegnati nella campagna |
1,2 milioni | mozziconi al giorno raccolti nei posacenere tascabili |
Fiocco celeste a Lipari. E' nato Bartolo Lo Schiavo
Stamattina alle 02.45 è venuto alla luce, con parto naturale, presso l'ospedale di Lipari, il piccolo Bartolo Lo Schiavo.
Il neonato sta benissimo e, seppure arrivato qualche giorno prima del previsto, alla nascita pesava già kg 3, 450.
Tantissimi auguri vanno ai genitori Giuseppe Lo Schiavo e Katia Cavarra, i quali, a loro volta, ringraziano l'equipe dell'unità ospedaliera per la loro pronta e precisa, professionale assistenza.
Al piccolo l'augurio di una vita serena.
Il neonato sta benissimo e, seppure arrivato qualche giorno prima del previsto, alla nascita pesava già kg 3, 450.
Tantissimi auguri vanno ai genitori Giuseppe Lo Schiavo e Katia Cavarra, i quali, a loro volta, ringraziano l'equipe dell'unità ospedaliera per la loro pronta e precisa, professionale assistenza.
Al piccolo l'augurio di una vita serena.
Accadde lo scorso anno
Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno
L’ultima dell’USTICA LINES di Aldo Natoli
L'assessore Biviano sollecita l'assessore regionale alla Salute a ritirare il ricorso avverso la sentenza del Tar di Palermo
Ill.mo Assessore alla Salute
della Regione Sicilia
Piazza Ottavio Ziino, 24
90145 Palermo
OGGETTO: Richiesta di ritiro ricorso avverso la
sentenza del TAR di Palermo 4 aprile 2012, n.721/2012.
Egregio Assessore,
Con
il D.A. 2 dicembre 2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente
ad oggetto “Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” è stato
revocato il Decreto 30 settembre 2011, n. 1868, ed è stata costituita la rete
dei punti nascita nella Regione Sicilia.
Dal
mese di ottobre 2010 i parti sono stati dimezzati a causa di una inspiegabile e
assurda disposizione del Direttore sanitario che limitava i parti ai soli casi
urgenti adducendo come motivazione principale la mancanza di personale. Dal
mese di settembre 2011, addirittura, non è stato effettuato nessun parto fino
al mese di giugno 2012, quando dopo reiterate proteste e diffide del sottoscritto,
a seguito della sentenza del TAR che annullava tutti i provvedimenti di
soppressione del punto nascita di Lipari, è ripresa l’attività ostetrica con
ben 3 parti nel giro di una settimana.
Con
sentenza n. 721/2012 il TAR di Palermo, infatti, ha accolto il ricorso proposto
dal Comune di Lipari contro il suddetto e/o altri provvedimenti che hanno
soppresso di fatto il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari.
Lo
stesso Tribunale ha anche evidenziato, oltre al contrasto con i contenuti del
Piano sanitario regionale, come non sussistano ragioni giustificatrici
della soppressione di fatto del punto nascita a Lipari, raccomandando alla
stessa A.S.P. di “verificare che la struttura ospedaliera continui, nelle more
della definitiva riorganizzazione del sistema nelle isole minori, a garantire
all’utenza il servizio pubblico relativo al percorso nascita”.
In
esito al giudizio di primo grado e alle polemiche che ne sono seguite,
finalmente l’Ospedale di Lipari ha accettato alcuni parti in elezione. Il 19 giugno 2012, come
riferisce con grande enfasi la stampa, dopo dieci mesi di fermo, è avvenuto il
primo parto presso l’Ospedale eoliano in tutta sicurezza e tranquillità.
L’isola
di Lipari non può che considerarsi territorialmente disagiata e distante dalle
strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più
vicine.
I
cittadini residenti nell’arcipelago
incontrano numerose difficoltà a raggiungere la terraferma in caso di avverse
condizioni meteo marine, sia con mezzi navali che aerei, e trattandosi
dell’evento parto, ossia del momento nel quale la vita e l’integrità
psicofisica della madre e del nascituro sono a maggior rischio, non è
accettabile l'ipotesi prevista dal Decreto assessoriale contestato.
Obbligare
una donna a programmare il parto lontano dalla propria casa e dai propri
affetti significa non soltanto complicare e rendere assai più costoso l’evento
parto (per la necessità di trasferirsi, con tutta la famiglia – magari composta
anche da altri bambini in tenera età -, approssimandosi la conclusione della
gravidanza, presso un centro nascita della terraferma) ma in realtà di far
seguire tutto lo sviluppo della gestazione dai medici di quella struttura
sanitaria, essendo del tutto logico e terapeuticamente preferibile che al parto
assistano i medici che già conoscono le condizioni della madre e l’evoluzione
della gravidanza.
Il
fine perseguito dal provvedimento in questione, almeno nella parte in cui
procede alla chiusura del punto nascita di Lipari, non è certo quello di migliorare
il percorso assistenziale della gravidanza e del parto, ma solo di realizzare
economie di spesa, violando di fatto non solo i “Livelli Essenziali di
Assistenza” (c.d. L.E.A.) ma anche il diritto alla salute sancito dall’art. 32
della costituzione. Come si può sostenere che ci sia un miglioramento del
godimento del diritto alla salute e alla sicurezza nella gravidanza e nel parto
semplicemente sopprimendo il punto nascita in un’isola malamente collegata con
la terraferma solo a mezzo mezzi navali o elicottero?
La
decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa di sospendere l’esecutività
della sentenza pronunciata dal TAR di Palermo contro i provvedimenti mediante i
quali è stato soppresso il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari,
accogliendo l’appello proposto dall’Assessorato alla salute della Regione
Sicilia e in attesa della sentenza definitiva di merito prevista per il
prossimo 21 Novembre, potrebbe causare danni gravi e irreparabili all’intera
comunità eoliana e ai cittadini di Lipari in particolare.
La
chiusura del punto nascita di Lipari, infatti, non solo priverebbe le donne
residenti a Lipari di vivere l’evento parto in prossimità della propria dimora
e dei propri affetti, ma, sul piano dell’immediato diritto alla salute della
madre e del nascituro, esporrebbe entrambi al rischio di dover raggiungere il
centro nascita più vicino in condizioni che, improvvisamente, potrebbero
divenire proibitive per le avverse condizioni meteo marine.
Inoltre,
anche in via ordinaria verrebbe previsto un trasferimento comunque disagevole
(quando non traumatico) e pericoloso (a mezzo natanti o elicottero) in un
momento di estrema delicatezza e pericolo psicofisico, quando sarebbe ben
possibile, così com’è stato per almeno un secolo e com’è avvenuto felicemente
da ultimo proprio grazie alla sentenza appellata, programmare il parto presso
l’Ospedale di Lipari in assoluta sicurezza e serenità.
Alla luce di quanto sopra, Le chiedo
di
ritirare il ricorso in appello notificato dall’Assessorato Regionale alla
Salute in persona dell’Ass. p.t. con atto 1 giugno 2012 avverso la sentenza 4
aprile 2012, n.721/2012, pronunciata inter partes dal T.A.R. Sicilia nel
ricorso R.G. 372/2012 proposto dal Comune di Lipari avverso il D.A. 2 dicembre
2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente ad oggetto
“Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” nella parte in cui
non prevede il punto nascita di I livello presso l’Ospedale di Lipari, nonché
del provvedimento, del quale non si conosce numero e data, con il quale è stato
disattivato il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari, nonché di ogni altro
atto presupposto, consequenziale o comunque connesso.
Mi è gradito porgere i migliori saluti.
L’Assessore ai
Servizi Socio-Sanitari
Dott. Giacomo Biviano
Giovedi a Marina Corta concerto di Maurizio Sesenna
A Marina Corta patrocinato dal Comune di Lipari in collaborazione con LA TRATTORIA D'ORO, IL BAR LA PRECCHIA, IL CORAL BEACH e IL CAFE DU PORT, si terra' Giovedì 26 Luglio 2012 alle ore 21.30, un'esibizione dell'artista Maurizio Sesenna, interpretando la musica di Domenico Modugno. Organizzano e curano la scenografia ANTONIO DE SALVATORE, DANIELE FORTUNA & friends
L'UGL Medici chiede di conoscere la qualità del servizio offerto all’Ospedale di Lipari e se i dirigenti medici di ostetricia e ginecologia sono in grado di affrontare tutte le emergenze improvvise e imprevedibili
Punto nascita Lipari: com’è noto si attende la sentenza del Cga ( il
prossimo 21 novembre) dopo la sospensiva sulla sentenza del Tar. In
pratica, si continuerà a partorire a Lipari salvo i casi particolari e
quindi più complessi. Sulla vicenda è intervenuto il Commissario
Provinciale dell’Ugl Medici, Giuseppe Francesco Mobilia. “ Il momento
finale dell’espletamento del parto, anche fisiologico, è assolutamente
imprevedibile e altamente pericoloso- avverte in una nota inviata al
sindaco di Lipari e al Prefetto e qualunque parto, anche fisiologico, e
conseguenza di una gravidanza regolare senza alcuna patologia, può
andare incontro a un distacco di placenta regolarmente inserita, ad
Atonia posto parto fisiologico con necessità di Isterectomia (
asportazione di utero) con grave pericolo, anche di morte per la
paziente. Ugl Medici si chiede- ha scritto Mobilia- se al di là
dell’attuale legge regionale, al di là della sentenza del Cga, al di là
delle ragioni legislative e dei piani sanitari c’è veramente rispetto e
attenzione per la vita delle donne dell’arcipelago eoliano. “Pertanto,
Ugl Medici – ha continuato il Commissario Provinciale- chiede di
conoscere la qualità del servizio offerto all’Ospedale di Lipari e se i
dirigenti medici di ostetricia e ginecologia sono in grado di affrontare
tutte le emergenze improvvise e imprevedibili che possano verificarsi
nell’espletamento del loro ruolo istituzionale. Chiediamo la verifica
dei dirigenti ed il loro curriculum”. Ed ancora il commissario Mobilia
chiede di sapere se i professionisti che operano a Lipari sono esperti
nella Isterectomia post parto o posto taglio cesareo; se sono in grado
di eseguire un intervento per gravidanza extra e quanti interventi
hanno eseguito per tali patologie prima di lavorare a Lipari. “ Sono in
grado-ha infine chiesto Mobilia- di affrontare emergenze operatorie
imprevedibili ed improcrastinabili per le quali non è possibile
attendere l’arrivo dell’elicottero ? “. Per il commissario provinciale
di Ugl Medici gli elicotteri dovrebbero servire al trasporto dei
pazienti dalle isole minori a Lipari e non da Lipari a Messina o
altrove.
Auguri........
Gli auguri di oggi sono per Fatima Azaroual
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
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martedì 24 luglio 2012
Conferenza Stampa Martedi 25 luglio ore 11.30 Palazzo Campanella Consiglio Regionale della Calabria. PRESENTAZIONE DEL NUOVO SERVIZIO DI COLLEGAMENTO PORTO MESSINA – AEROPORTO DELLO STRETTO. UN SERVIZIO IMPORTANTE PER GLI EOLIANI E PER CHI VISITA LE EOLIE
La
conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio di collegamento
tramite bus dedicato all’utenza proveniente da Messina e dalle Isole
Eolie e diretta verso l’Aeroporto dello Stretto avrebbe dovuto
svolgersi, com’è naturale che sia, presso Palazzo dei Leoni sede della
Provincia Regionale di Messina. Così non è stato poiché la stessa Sogas è
stata avvisata telefonicamente solo a qualche ora di distanza
dall’orario previsto direttamente dal Presidente della Provincia
Regionale di Messina Nanni Ricevuto che “per motivi contigenti di
carattere locale” ha inteso disdettare tale appuntamento con i
giornalisti.
“Avremmo
voluto fare questa conferenza a Messina – sottolinea il Presidente
della Sogas Carlo Alberto Porcino – perché è lì che si vedranno i
maggiori benefici derivanti da questo nuovo servizio. Ma per cause a noi
ignote non è stato possibile farlo ed allora abbiamo comunque inteso
fornire pubblica notizia organizzando al volo una nuova conferenza
stampa svoltasi appunto presso la sede del Consiglio Regionale della
Calabria”
Una
conferenza stampa che ha visto partecipare appunto la Regione Calabria
nella persona dell’Assessore Regionale ai Trasporti on. Luigi Fedele
quale promotore del nuovo servizio di collegamento a favore dell’utenza -
viaggiatori dell’Aeroporto dello Stretto nonché il Presidente della
Provincia di Reggio Calabria Dott. Giuseppe Raffa quale azionista di
maggioranza di Sogas Spa.
La
Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto come già evidenziato
in conferenza stampa intende ringraziare quanti hanno reso possibile il
nuovo servizio di collegamento che avvantaggerà l’utenza messinese dello
scalo aeroportuale dello Stretto garantendo assoluta puntualità e
qualità in coincidenza con le partenze e gli arrivi dei voli Alitalia
interessati: il dott. Pietro Federico di Autolinee Federico che
effettueranno il servizio, il Dott. Calogero Famiani Direttore Generale
della Caronte Tourist, il caposcalo Alitalia Antonino Scaramozzino
oltreché naturalmente tutti gli attuali soci a partire dalla Regione
Calabria che in questo caso tramite l’Assessore Regionale ai Trasporti
on. Luigi Fedele ha reso possibile realizzare questo nuovo servizio.
Il
nuovo servizio di collegamento garantirà a chiunque scelga di volare
dall’Aeroporto dello Stretto di salire comodamente a Messina su un bus
navetta dedicato a bordo del quale verranno offerti tutta una serie di
servizi di cortesia e, quel che più conta, non si correrà alcun rischio
di perdere l’aereo poiché in tutta sicurezza e tranquillità grazie alla
sinergia tra i diversi soggetti coinvolti sarà possibile far sempre
coincidere gli orari di partenza, di attraversamento dello stretto e di
imbarco in aeroporto. Agli utenti che sceglieranno questo nuovo servizio
verrà inoltre garantito un imbarco prioritario in aeroporto. Si
completa con questo nuovo servizio il già esistente collegamento operato
tramite bus ATAM dal Porto di Reggio Calabria all’Aeroporto dello
Stretto andando ad incidere e migliorare qualitativamente l’offerta
relativa alla fascia dei voli per le principali destinazioni di Roma e
Milano operati da Alitalia in riva allo Stretto dal primo volo del
mattino delle ore 6.40 all’ultimo volo di rientro della sera delle
23.00.
“Presto
comunicheremo i primi risultati di questo nuovo servizio e lo faremo a
Messina. In tale sede avvieremo un dialogo fino ad oggi forse troppo
poco flebile con l’utenza siciliana dell’Aeroporto dello Stretto. Le
cose in aeroporto stanno cambiando. Stiamo migliorando e potenziando i
servizi in qualità così come il numero dei voli e delle destinazioni
disponibili. Dall’Aeroporto dello Stretto si può già volare verso Roma e
Milano ed ancora verso Venezia, Pisa, Torino e Bologna. Le tariffe sono
quelle che si ritrovano in tanti altri scali italiani anche se non si
tratta di voli low cost possono considerarsi comunque convenienti.
L’invito che rivolgo dunque all’utenza messinese - conclude Carlo
Porcino - è quella di scegliere l’Aeroporto dello Stretto perché è
comodo e vicino ma soprattutto perché è il vostro aeroporto.
L'avvocato Ziino risponde ad una nota rigorosamente anonima giuntagli per posta
Egregio Direttore,
mi
è oggi pervenuta, a mezzo del servizio postale, una nota, rigorosamente
anonima, inviata anche ai Carabinieri di Lipari, al Segretario Generale
del Comune di Lipari, ed al Presidente del Consiglio Comunale di
Lipari, con la quale gli ignoti mittenti "nella qualità di residenti di questo
meraviglioso comune liparoto" lamentano che il sottoscritto non abbia
detto pubblicamente la propria verità sulle inedempienze amministrative
(il mancato pagamento di oneri di urbanizzazione) da parte del neo
consigliere comunale ingegnere Emanuele Carnevale.
Non essendo oracolo nè di professione, nè per diletto, non vedo perchè mai dovrei esporre, sempre e comunque, i miei pensieri.
Ciò posto, sorvolo sulla confusione mentale di predetti mittenti in
ordine ad illecito amministrativo ed illecito penale, ma non sorvolo
sulla locuzione "vere o false che siano", contenuta nella precitata
nota, e riferita a mie affermazioni . Non sorvolo perchè quanto affermo
è sempre o vero, o errato, mai falso.
Quanto all'ingegnere Emanuele Carnevale, imprenditore che stimo per
l'impegno ed il coraggio ed al quale auguro ogni fortuna, non volendomi
nascondere dietro un dito visto che ben conosco quel che accade in
Lipari, ai fini di una sua eventuale incompatibilità con la carica di
consigliere comunale, la dottrina ha qualche dubbio.
La legge afferma infatti, esplicitamente, che la pendenza di
controversie fiscali o tributarie NON è causa di incompatibilità. Il
dubbio sorge sulla natura degli oneri di urbanizzazione, se cioè
controvertendosi di questi, si controverta in materia fiscale o
tributaria.
Con questo, egregi anonimi, avete "scroccato" un parere legale.
Avete dato voce ad una accusa che non avete il coraggio di sostenere
pubblicamente. Avete fatto, in buona sostanza, la figura dei
quacquaraquà.
P.S. Tanto anonimi non mi sembrate. E neanche tanto mascolini.
Alfio Ziino
SICILIA:LOMBARDO, SPENDING REVIEW PER RIPRESA CRESCITA
"L'incontro con il Presidente Monti e' andato molto bene. Come
sostenevamo, le notizie che ci volevano in default erano del tutto
infondate". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele
Lombardo alla fine dell'incontro a Palazzo Chigi con il premier.
"La Regione Siciliana ha conti solidi - continua Lombardo - una finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso pagando la rata del mutuo che incide per 7% del PIL regionale.
Quindi e' in grado di pagare gli stipendi del personale: la mancata corresponsione degli emolumenti e' un'altra menzogna che e' stata dunque smentita. Esiste,invece, una criticita' temporale legata alla liquidita': un fattore causato dalla riduzione delle entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanita', risorse da non collegare ai 400 milioni che il governo ha gia' deciso di erogare la scorsa settimana".
Lombardo ha anche aggiunto: "Non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati perche', a prescindere da queste considerazioni, i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanita', nel sistema dei rifiuti e con i tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo, e lo avevamo chiesto al Ministro dell'Economia Grilli, di avviare una collaborazione forte perche' lo Stato sappia cio' che fa la Regione e perche' la Regione si avvalga della collaborazione dello Stato. Con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, abbiamo gia' impresso un'accelerazione per l'impiego dei fondi strutturali. Lo stesso approccio di forte collaborazione verra' avviato, e in alcuni casi sono gia' stati avviati i tavoli di confronto, con gli altri Dicasteri. Per esempio Stato e Regione devono ancora chiudere l'iter dei provvedimenti del federalismo fiscale".
Il presidente ha anche confermato la data delle sue dimissioni: "Ho anche precisato - ha detto - che mi dimettero' il 31 di questo mese e che non ci saranno spese. Si temevano spese pazze e quant'altro. Non ci sara' altro che rigore e un programma di rientro della spesa e provvedimenti per la spending review che dovra' essere l'ossatura per la crescita e, come auspicato dal Presidente Monti, il punto il partenza di qualunque governo venga dopo di noi".
"La Regione Siciliana ha conti solidi - continua Lombardo - una finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso pagando la rata del mutuo che incide per 7% del PIL regionale.
Quindi e' in grado di pagare gli stipendi del personale: la mancata corresponsione degli emolumenti e' un'altra menzogna che e' stata dunque smentita. Esiste,invece, una criticita' temporale legata alla liquidita': un fattore causato dalla riduzione delle entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanita', risorse da non collegare ai 400 milioni che il governo ha gia' deciso di erogare la scorsa settimana".
Lombardo ha anche aggiunto: "Non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati perche', a prescindere da queste considerazioni, i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanita', nel sistema dei rifiuti e con i tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo, e lo avevamo chiesto al Ministro dell'Economia Grilli, di avviare una collaborazione forte perche' lo Stato sappia cio' che fa la Regione e perche' la Regione si avvalga della collaborazione dello Stato. Con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, abbiamo gia' impresso un'accelerazione per l'impiego dei fondi strutturali. Lo stesso approccio di forte collaborazione verra' avviato, e in alcuni casi sono gia' stati avviati i tavoli di confronto, con gli altri Dicasteri. Per esempio Stato e Regione devono ancora chiudere l'iter dei provvedimenti del federalismo fiscale".
Il presidente ha anche confermato la data delle sue dimissioni: "Ho anche precisato - ha detto - che mi dimettero' il 31 di questo mese e che non ci saranno spese. Si temevano spese pazze e quant'altro. Non ci sara' altro che rigore e un programma di rientro della spesa e provvedimenti per la spending review che dovra' essere l'ossatura per la crescita e, come auspicato dal Presidente Monti, il punto il partenza di qualunque governo venga dopo di noi".
Vulcani: Ingv studia l’Isola Ferdinandea nel canale di Sicilia
Per
chi non lo sapesse, esiste un’isola apparsa e subito scomparsa a largo
di Sciacca, in Sicilia. Si chiama Isola Ferdinandea ed emerse in
occasione di una spettacolare eruzione vulcanica nel 1831, per poi
tornare in fondo al mare. Ora i geologi dell’Ingv hanno deciso di
studiare meglio quella che è già stata ribattezzata l’Isola che non c’è.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti detto che dal 17 al 21 luglio 2012 è iniziata la prima campagna di monitoraggio sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. La campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA dell’ISPRA nell’ambito del programma di estensione a mare del monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari italiani.
L’Isola Ferdinandea ora si chiama Banco Graham, ed è una formazione rocciosa a 6,9 m sotto il livello marino, costituito appunto dai resti dell’effimera isola Ferdinandea a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa durante l’eruzione del 1831.
L’isola è in realtà la bocca dell’unico vulcano italiano attivo in tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, in cui manca inoltre un seppur minimo sistema di monitoraggio, e del quale non si conosce al momento quale sia il suo stato di attività. Le indagini hanno interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 m) a est, e Nerita (-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia.
Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta risoluzione che ha permesso di identificare 9 distinti crateri monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto origine nell’area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero nell’area vulcanica.
A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV, stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine dell’anno.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti detto che dal 17 al 21 luglio 2012 è iniziata la prima campagna di monitoraggio sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. La campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA dell’ISPRA nell’ambito del programma di estensione a mare del monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari italiani.
L’Isola Ferdinandea ora si chiama Banco Graham, ed è una formazione rocciosa a 6,9 m sotto il livello marino, costituito appunto dai resti dell’effimera isola Ferdinandea a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa durante l’eruzione del 1831.
L’isola è in realtà la bocca dell’unico vulcano italiano attivo in tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, in cui manca inoltre un seppur minimo sistema di monitoraggio, e del quale non si conosce al momento quale sia il suo stato di attività. Le indagini hanno interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 m) a est, e Nerita (-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia.
Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta risoluzione che ha permesso di identificare 9 distinti crateri monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto origine nell’area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero nell’area vulcanica.
A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV, stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine dell’anno.
Musei sottomarini, compreso Capo Graziano di Filicudi: oggi fruibili, sicuri e sostenibili
Favorire
la fruizione del patrimonio sottomarino e migliorare la sua
conservazione: sono i due obiettivi che hanno costituito il fil rouge
del Progetto TETI - Integrated Technologies for the Sustainable Management of the Underwater Cultural Heritage elaborato da due team dell'Alta Scuola Politecnica e sviluppato a partire dal caso studio dell'Itinerario Archeologico Subacqueo di Capo Graziano a Filicudi.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
Sposo ci ripensa, rissa nella Cattedrale Palermo prima del "si'"
Lo sposo all'ultimo momento ci
ripensa, dice di non volere piu' impalmare la fidanzata e
scoppia un parapiglia in Cattedrale a Palermo, dove i parenti
della ragazza si sono scagliati contro il 'renitente' e i suoi
familiari. E' intervenuta la polizia per sedare la rissa e gli
agenti hanno faticato a riportare la calma tra i due gruppi. Il
sacerdote che era pronto a celebrare le nozze, placato il
tumulto, ha avvicinato i nubendi e ha verificato la loro
effettiva volonta' di unirsi in matrimonio. Il colloquio con il
sacerdote ha dissipato i dubbi manifestati dallo sposo poco
prima del fatidico si', e alla fine la coppia si e' avvicinata
all'altare per la celebrazione delle nozze, davanti al
parentado visibilmente sconcertato dall'episodio. (AGI)
.
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