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lunedì 7 ottobre 2013

Società partecipate. Adempiuti da S.M. Salina gli obblighi di legge

COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio Comunale di Santa Marina Salina, riunitosi lo scorso 6 ottobre, ha provveduto ad adempiere agli obblighi di Legge in merito alle società partecipate.
Recependo il dettato dell’art. 14, comma 32 del D.L. 78/2010, convertito nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010, il Consiglio ha preso atto dello stato di liquidazione delle società Sviluppo Eolie S.r.l., Gal Leader II a.r.l., dell’Ato3 idrico e dell’Ato5 Messina ritenendo asseverati, per le predette società, gli obblighi di legge. Il Consiglio Comunale ha quindi deliberato la  dismissione della Società Ecosviluppo Eolie a.r.l., non essendo la stessa in liquidazione.
Alla seduta ha partecipato il liquidatore delle società Sviluppo Eolie, dott. Gino Amato, il quale ha relazionato il Consiglio sulla situazione patrimoniale della partecipata e sulle rimodulazioni previste dalla circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 43466 e successive integrazioni.
L'amministrazione Lo Schiavo, che in passato ha sempre sostenuto gli interessi dei soci privati di Sviluppo Eolie anche attraverso la ratifica dell’aumento del capitale sociale per dar modo di portare a compimento le misure in atto, nel proporre al Consiglio di adempiere alla normativa vigente, si è detta comunque pronta a fare la sua parte per rilanciare la società attualmente in liquidazione, qualora si concretizzasse l'opportunità di accedere alla utilizzazione di somme prodotte dalle economie o dalle revoche di finanziamenti già inclusi nello stesso patto territoriale di cui Sviluppo Eolie è soggetto  responsabile.
Nella stessa seduta il Consiglio Comunale ha approvato il regolamento delle sponsorizzazioni, premessa indispensabile alle nuove azioni che verranno, a breve, messe in atto dall’amministrazione di Santa Marina Salina. 

Il faro di Marina Corta. L'interrogazione di Lo Cascio

Gentile Signor Sindaco, 
nei giorni scorsi il Servizio MARIFARI della Marina Militare ha collocato un fanale sull’antemurale lato Sud del porticciolo di Marina Corta, in sostituzione – a quanto sembrerebbe – di quello già esistente alle spalle della chiesetta del Purgatorio, che versa in condizioni di evidente fatiscenza, come del resto buona parte del fabbricato sottostante. 
Tralasciando ogni considerazione sull’effettiva utilità di mantenere una fonte di segnalazione luminosa marittima a Marina Corta, dato che questa ricade in un tratto di costa già abbondantemente illuminato dall’abitato, ritengo tuttavia doveroso porre alla sua attenzione alcune richieste di chiarimento riguardo alle procedure adottate da MARIFARI, poiché 
1) se dovesse passare la tesi che in luogo dell’apporto di migliorie o del recupero una struttura deteriorata, se ne realizza una nuova, a breve dovremmo trovarci con un territorio inflazionato da duplicati, 
2) il manufatto inserito non può certamente dirsi consono al valore paesaggistico e storico-architettonico della penisola del Purgatorio, 
3) lo stesso risulta infine collocato su strutture che non ricadono nelle dirette competenze della Marina Militare, dato che le opere portuali del lato Sud di Marina Corta sono state realizzate dal Genio Civile OO.MM. per conto del Comune di Lipari nell’ambito della cosiddetta “messa in sicurezza” dei porti eoliani. 
Il Comune di Lipari è stato interpellato da MARIFARI prima della collocazione del nuovo fanale? In caso affermativo, quale è stato il parere espresso dall’Ente, ovvero, gli uffici competenti hanno assentito senza muovere osservazioni in merito all’opportunità dell’opera, alla conformità del manufatto e della sua collocazione? 
In caso contrario, desidero sapere se il Comune di Lipari intende agire, e in quale modo, nei confronti di questo intervento che – in assenza di qualsivoglia urgenza o fondata ragione – assomiglia a un esercizio di potere e di arbitrio, in spregio del decoro paesaggistico e persino del buon senso?
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale)

Bartoluzzo "Tra musica e poesia" (video Giunta-Lo Ricco) V° parte

Il mare di Acquacalda e Porticello dopo la pioggia (foto Isabella Libro)

Fermo della pesca del pesce spada. Il comunicato del comandante Bonaccorso

Ufficio Circondariale Marittimo - Guardia Costiera - - L I P A R I -
COMUNICATO STAMPA
Si informano le Associazioni di categoria, le Società Cooperative Armatrici della Pesca Professionale e le Associazioni di Pesca Sportiva, unitamente a tutti i privati cittadini che sono stati autorizzati, previo apposita richiesta e rilascio di Nulla Osta, alla pesca ricreativa di esemplari di Pesce Spada (Xiphias Gladius) che, con Decreto n°422 e Circolare n°423 del 28 Febbraio 2013, la Superiore Direzione Generale della Pesca, ha adottato la misura restrittiva di fermo della pesca della specie succitata, dal 01 Ottobre al 30 Novembre, giusto punto 5 della Raccomandazione ICCAT 11-03.
Nei periodi sopra specificati sarà quindi proibito “pescare, (catture “bersaglio” e/o “accessorie”), detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di Pesce Spada…”.
Il personale militare dipendente effettuerà visite ispettive, a terra ed in mare, al fine di accertare il rispetto del periodo di fermo imposto dal Superiore Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – Direzione Generale della Pesca Marittima.
La presente comunicazione è divulgata nell’ambito dell’attività d’informazione e prevenzione delle infrazioni amministrative e degli illeciti in materia di Pesca Marittima, controllo della commercializzazione, ma ancor più del rispetto dei periodi di tutela degli Stock Ittici in sofferenza, che rappresenta precipuo Servizio d’Istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.-
IL COMANDANTE
T.V.(CP) Cosimo BONACCORSO

Auguri a...

Eolienews augura Buon Compleanno al vice-sindaco di Lipari, avv. Gaetano Orto e a Ivano Favaloro

Lami. Stasera la salsicciata prevista sabato scorso

Si terrà stasera  a  Lami la salsicciata prevista lo scorso sabato, nel contesto del programma folcloristico legato alla  festività della Madonna, e poi "saltata" a causa delle avverse condizioni meteo. Quindi appuntamento a stasera.

domenica 6 ottobre 2013

Vulcano. Frana e tempestività nell'intervento.

Gentile Direttore,
le piogge torrenziali di oggi pomeriggio hanno  creato un po di disagi qua  e la in tutta l'isola di Vulcano
In particolare nella strada provinciale Vulcano Porto- Piano in località "Passo Piano" si è verificata una frana di terra e fango di notevole quantità che ho resa difficoltosa e pericolosa la circolazione veicolare.
Intorno alle ore 17:00 veniva avvertito il Sindaco Marco Giorgianni e alle 18:00 vi era  la ruspa in azione a rimuovere la frana, coadiuvata dai Carabinieri della locale stazione che hanno diretto il traffico. 
In pochi minuti si è messa in moto la macchina della Protezione Civile comunale che tempestivamente ha liberato la strada dai detriti, esempio di professionalità e di impegno.
Il Vicepresidente della Circoscrizione di Vulcano.

Parte terminale di via Roma.....dopo la pioggia...ed Annunziata nei pressi della chiesa

Torrente Aurora. Emergenza dopo la pioggia, intervento tempestivo (video e foto)

La pioggia, caduta copiosa qualche ora fa, ha ricreato di nuovo una situazione di emergenza sul Torrente Aurora di Canneto e, parzialmente, sulla limitrofa Cesare Battisti.
Fango, pietre, arbusti hanno di nuovo invaso il sito, facendo paventare che si  potesse ricreare la situazione di oltre un anno fa.
Da evidenziare che vi sono stati degli interventi tempestivi: dapprima un carabiniere e un vigile del fuoco (entrambi fuori servizio) sono intervenuti sulla grata in prossimità del ponte onde consentire un miglior deflusso delle acque meteoriche miste a fango.
Altrettanto tempestivo è stato l'intervento della squadra di Protezione civile comunale, che è giunta sul posto non appena allertatata dal sindaco Marco Giorgianni.
In zona sono arrivati il coordinatore del Pronto intervento della Protezione Civile comunale, ispettore Agostino Portelli, il componente Gaetano Iacono con la pala meccanica e, contestualmente, è stata allertata una ditta privata per operare in emergenza.
Sul posto anche l'assessore Giovanni Sardella e il responsabile dell'ufficio di Protezione Civile, signora Fiorella Restuccia.
Contestualmente è intervenuta la pattuglia di polizia municipale in servizio che ha dirottato il traffico dalla Cesare Battisti sulla Marina Garibaldi per il tempo necessario per l'effettuazione dell'intervento.
Detriti sono scesi anche in altri vicoli della frazione (vedi foto a fianco).
Ricordiamo che, per la messa in sicurezza di alcuni torrenti, si è in attesa (dovrebbe essere ormai questione di breve tempo) di avere "materialmente" in mano i necessari fondi.



IL VIDEO DI UNA PARTE DELL'INTERVENTO

Come eravamo: Una foto con Gianfranco La Cava ed altri

Un grazie ad Aldo Natoli per questa foto che mi permette di ricordare mio cugino Gianfranco La Cava, deceduto il giovedì scorso a Roma. Gianfranco è il primo in alto (guardando la foto da dx verso sx) . Accanto a lui vi dovrebbe essere il compianto Bartolino Famularo.
La foto risale sicuramente ad un Carnevale. Sarebbe bello riuscire ad individuare tutti o buona parte di coloro che appaiono in questa foto.
Grazie a Girolamo Casali e Venanzio Iacolino siamo riusciti a dare un nome a diversi volti.
da sn. a dx. dall'alto in basso:  Da sn. a dx. dall'alto in basso:  Ninni Reitano, Vito de Vita, Manlio Reitano, Teresa Reitano, ?, ?, Giovanna Favaloro, Marrara Nando, ?, Peppuccio Ferlazzo, Bartolino Famularo, Ginfranco La Cava,?, ?, Gaetano Martines,?, ?, Annagrazia Iacono, Giovanna Maggiore, Giovanni Maggiore, Alfredo e Rino Biancheri.  
(NINO COSTA AGGIUNGE) Tutti esatti i nomi riportati. Mancano, alle spalle di Teresa Reitano, il compianto Mario De Luca e, in prosieguo, il signore con i baffi, era un non liparese Direttore dell’Ufficio del Registro di Lipari, di cui non ricordo il nome. (Grazie a Venanzio abbiamo scoperto si chiama Lombardo)
Ugualmente esatti i nomi dei ragazzi in maschera. La ragazza tra Annagrazia Iacono e Giovanni Maggiore potrebbe essere la signora Maggiore, moglie dell’amico Placidino Costanzo. Gli altri volti non riesco a individuarli.
Chi è in grado di aggiungere altri nomi può farlo può inviare una mail a ssarpi@libero.it
Grazie. (Salvatore Sarpi)

Judo. Podio per Vitagliana e Resinaro. Vitagliana va in finale nazionale

Nella fase regionale di Coppa Italia juniores i nostri due atleti hanno fatto podio, Alessandro Vitagliana nella ctg  kg 66 medaglia d'argento e Marco Resinaro tg kg 60 medaglia di bronzo.
Si qualifica per la finale nazionale solo Vitagliana perché solo i primi due atleti sul podio potevano  avere il pass per la finale.
Adalgisa Ferlazzo

A Canneto la prima uscita del Comitato "Pro Francesco Rizzo sindaco" (interviste)

Prima uscita ufficiale stamani a Canneto, nel salone parrocchiale, del Comitato "Pro Francesco Rizzo sindaco".
Assente, per uno stato influenzale, il presidente Fabrizio Famularo erano presenti, oltre all'avvocato Francesco e al componente  del Comitato Angelo Ferlazzo , anche i consiglieri comunali Bartolo Lauria e Annarita Gugliotta.
Come avrete modo di sentire nelle interviste si tratta del primo di una serie di incontri ed iniziative che il Comitato porterà avanti in tutte le isole e le frazioni onde rendere possibile un confronto-dialogo con la cittadinanza.
L'intervista all'avvocato Francesco Rizzo e ad Angelo Ferlazzo: 

Judo. Eoliani in gara ad Acicastello

Questa mattina al PalaLivatino di Acicastello si svolge la fase regionale Coppa Italia junior e senior di judo. Per lo Sportivo Club Judo Lipari parteciperanno gli atleti Marco Resinaro  e Alessandro Vitagliana . 
L'eventuale qualificazione porterebbe i ragazzi alla Finale Nazionale di Roma.
É  la prima gara di questa stagione sportiva, una importante qualificazione.

Festa dei Santi Cosma e Damiano e sagra del pesce a Lipari (foto Iacullo)





Auguri da Partylandia per Francesca Coluccio

Lo staff di Partylandia formula  i suoi migliori auguri a Francesca Coluccio nel giorno del suo battesimo

Auguri a...

Da  Eolienews auguri di Buon Compleanno a Virginia La Greca, Marcello Rando e Santi Villari

“Le Iene” e gli elicotteri sulle Eolie (da Corriere.it)

Caro Severgnini, il 26 settembre il programma televisivo “Le Iene” ha mandato in onda un servizio su presunti elicotteri pirata sulle Isole Eolie. L’Ente Nazionale Aviazione Civile ha subito inviato un comunicato stampa nel quale si precisano le innumerevoli inesattezze trasmesse alla televisione. Tuttavia, dal pietoso “teatrino” che è scaturito dai pellegrinaggi dei giornalisti di Italia Uno emerge ancora una volta un modo pressapochista e inefficace di gestire l’aviazione, affrontata dai più come “quelli ricchi che non rispettano le regole”, piuttosto che come “risorsa preziosa per la collettività”, altrimenti costretta a ore di traghetto. In qualsiasi Paese civile esisterebbe la possibilità di compiere giri turistici sulle isole, programmando una rotta standard (come esiste sopra Manhattan, Londra, sul Grand Canyon eccetera) che consenta lo sviluppo di un’attività produttiva, quella del trasporto aereo, salvaguardando anche l’ecosistema. Non si può inoltre tacere il fatto che in Italia sono già un po’ troppe le zone nelle quali il sorvolo è proibito perché: 
1. Si accoppiano i caprioli, 2. Migrano i rapaci, 3. Si disturbano i lupi, eccetera. 
Dopo anni trascorsi per aria lavorando, desidero assicurare che non ho mai visto cerbiatti che interrompessero un coito per il nostro passaggio, o falchi che cambiassero rotta migratoria per conflitti con il traffico aereo. Da noi si chiede e si ottiene troppo facilmente di proibire, vietare, punire, anche quando non è necessario. I turisti delle Eolie devono poter arrivare anche in elicottero se sono in grado di permetterselo, così come di sorvolare Stromboli. L’Italia, con i suoi 7.400 km di coste è stata una grande utilizzatrice di idrovolanti, la Sicilia negli anni Venti aveva collegamenti regolari con Genova, Orbetello, Londra. Oggi le isole in questione sarebbero una meta molto ambita dai passeggeri.

Sergio Barlocchetti

LA SANGUINOSA GUERRA DEL PARAMETRO ALL’ARS LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE

Infuria la guerra del parametro a Palazzo dei Normanni. Un duello sotto traccia fra deputati regionali – sostenitori e contrari, trattativisti e talebani, e fra deputati e alti burocrati. Da una parte i membri della Commissione spending review, sopravvissuti alle dimissioni del presidente Antonello Cracolici, e fautori della dipendenza parametrale al Senato, dall’altra Giovanni Ardizzone, i democratici e i talebani pentastellati.
La guerra non interessa nessuno, apparentemente.Sembra cosa loro, insomma. Ma non è proprio così, o lo è fino a un certo punto. Fuori dalle mura del Palazzo sono in pochi ad apprezzare le virtù del parametro, perché esso agisce unicamente nella sede, prestigiosa, dell’Assemblea regionale. Qui vige l’autodichia, la sovranità amministrativa, che permette di regolare come si vuole, le retribuzioni del personale e dei deputati, senza perdere di vista il parametro, stella polare di ogni emolumento (stipendio, indennità, benefit, rimborso ecc).
Se si oscura il parametro, opinano alcuni, non si affloscia solo il portafogli, come tanti sono indotti a credere in odio alla casta, ma cade l’ultimo baluardo dell’autonomia speciale siciliana. L’Assemblea diviene un “qualsiasi” consiglio regionale.
Le cose non stanno proprio così, perché l’attività parlamentare dell’Ars è regolata da norme che non hanno nulla a che vedere con quelle dei consigli regionali, dove – per fare un solo esempio – l’ordine del giorno delle sedute d’Aula viene deciso dal presidente della Regione, e non dalla presidente dell’Assemblea e la Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari.
Chi s’indigna per la cancellazione del parametro – il ddl della Commissione lo tiene in vita, pur proponendo tagli stipendiali del 20 per cento – non ha tutti i torti. La sacralità del parametro risale agli albori dell’autonomia, esso fu deciso dal primo presidente dell’Assemblea, Giuseppe Alessi, che dell’autonomia, insieme a Salvatore Aldisio, è il padre nobile.
Alessi ritenne che si dovesse dare al Parlamento siciliano il prestigio e la solidità dovuti alla “terza” Camera della nazione – sia in pieno clima autonomista, all’indomani della battaglia separatista – e pensò, perciò, che fosse giusto fare nascere l’Assemblea ad immagine e somiglianza del Senato della Repubblica.
L’Assemblea avrebbe avuto le regole, retribuzioni, l’organizzazione della Camera Alta. Alessi non scelse il privilegio, ma la “specialità”, lo Stato federale non il portafogli di deputati e “personale servente”.
Dopo Alessi, il diluvio. Con il passare degli anni, tutte le guarentigie della specialità sparirono– Alta Corte e altro – o vennero depennate ancor prima di nascere, per scelta dei partiti che governavano, insieme, lo Stato centrale, insieme alle burocrazie romane, con il concorso del loro braccio armato, la Corte costituzionale. È stato un bene o un male? Non lo sapremo mai, anche se, sono oggi tanti a giudicare, non a torto, che l’autonomia non sia stata usata come si conviene.
Cancellata la specialità, è però sopravvissuto il parametro, cioè il collegamento con le retribuzioni del Senato. La sorte non c’entra: i siciliani hanno difeso con più il portafogli rispetto alle guarentigie (fino a che le risorse sono affluite, copiose, in Sicilia, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta più o meno, lo Statuto è stato “sbranato” senza incontrare resistenza…).
Ora, però, siamo al “redde rationem”: la proverbiale santa alleanza fra deputati e burocrazia a Palazzo dei Normanni è venuta meno, anzi le parti si guardano in cagnesco e diffidano. La ragione c’è.
Fino a che non è stato toccato il portafogli dei deputati, il “personale servente” è stato trattato con i guanti gialli, mantenendo gli emolumenti del parametro senza suscitare attenzioni, né malevole “aggressioni”. I tagli del decreto Monti oggi spezzano le reni ai parlamentari regionali, ed il parametro rischia di restare in vita, di fatto, per il personale servente. Un sorpasso “intollerabile”. È proprio cambiato tutto.
Il ddl della Commissione spending review taglia anche gli emolumenti dei burocrati del venti per cento, lasciando tuttavia aperta la porta al parametro. Non si sa mai.
Del resto Palazzo Madama ha deciso qualche ritocco, ma niente d’importante: più chiacchiere che tagli. I costi della politica sono rimasti pressoché inalterati: sul finanziamento ai partiti e le retribuzioni dei parlamentari non si è ancora deciso un bel nulla. A causa di ciò lo spread fra la Terza Camera, come la concepì quel galantuomo di Peppino Alessi, e il Senato raggiunge quote da vertigine, suscitando recriminazioni e rabbia.
Si è scelta l’Aula parlamentare, piuttosto che il consiglio di presidenza, come campo di battaglia. Una procedura che “scippa” il Consiglo di presidenza delle sue antiche prerogative, ma che ha il merito di farci assistere al conflitto, altrimenti relegato fra le quattro mura della Torre Pisana.