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martedì 12 novembre 2013

Eoliano arrestato a S. Filippo del Mela dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento custodiale.

Comando Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 12 novembre 2013
Nella tarda serata del 9 novembre, i Carabinieri della Stazione di San Filippo del Mela hanno arrestato un 55enne, originario dell’isola di Salina, già noto alle Forze dell’Ordine, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Barcellona su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri, in quanto ritenuto responsabile di violenza sessuale e violenza sessuale su minore”, “sequestro di persona” e “lesioni personali aggravate”.
Le indagini dei Carabinieri , svolte in Milazzo e Santa Lucia del Mela (ME) nel mese di luglio 2013., hanno consentito di raccogliere gravi indizi colpevolezza nei confronti del citato 55enne che, in data 13 luglio , aveva di fatto sequestrato due giovani donne, di cui una minorenne, spingendole con la forza sulla sua autovettura, bloccandone le sicure ed impedendone così la fuga. Successivamente a bordo della vettura le aveva minacciate con un bastone e condotte in una abitazione, dove, dopo averle aggredite con calci e pugni, in diversi momenti concretizzava sulle giovani ripetuti atti di violenza sessuale. Il disegno criminoso non portava ad ulteriori e più gravi conseguenze solo grazie alla violenta reazione delle donne che riuscivano in qualche modo ad allontanarlo.
Il prevenuto veniva arrestato e, dopo le formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi, a disposizione dell’A.G.

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE PEDAGOGISTI EDUCATORI ITALIANI

Con grande preoccupazione assistiamo ad una campagna giornalistica diffamatoria contro le adolescenti italiane, messe alla gogna mediatica dal perbenismo bigotto di una certa parte di opinione pubblica che vede le ragazza italiane come "squillo" disposte a regalare sesso orale per una ricarica telefonica. È in atto una gara a chi le diffama e le sporca di più. Nella generalizzazione che viene fatta, milioni di donne, che vivono la loro esistenza con dignità, vengono offese! Siamo consapevoli che esiste un fenomeno degenerativo nelle relazioni affettive. Ma chiediamoci come ci siamo arrivati e soprattutto chiediamoci di chi sia la responsabilità se non degli adulti. Di tutta quella fetta di adulti che in un modo o nell'altro coinvolge tutta la cittadinanza: i genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli allenatori, le istituzioni... Tutti coloro che entrano in gioco nell’educazione degli adolescenti. Ebbene si educa con il linguaggio con i gesti, con l'esempio. Si educa con le immagini e con i suoni. Chi educa queste ragazze e questi ragazzi al di sè? Dove vengono educati ai sentimenti? Società. Scuola e famiglia devono riprendere la loro azione educativa! Chiediamo al GARANTE PER L'INFANZIA un intervento immediato per porre fine a questa disastrosa e offensiva campagna televisiva, a difesa dell'immagine di una generazione di donne italiane che fatica a trovare spazio nel mondo del lavoro, che viene picchiata e violentata in famiglia e che deve sopportare il peso di un welfare inesistente! Non vogliamo censurare la STAMPA, ma le notizie devono essere date con professionalità e non presentate come fenomeno sociologico diffuso dal nord a sud! Le adolescenti italiane vengono messe "all'indice" in una nuova caccia alle streghe! L'educazione delle nuove generazione si affronta con la PEDAGOGIA, aiutiamo i genitori, la scuola e tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo!
IL PRESIDENTE NAZIONALE APEI
Alessandro Prisciandaro
IL REFERENTE Apei PER LE ISOLE EOLIE
Samuele Amendola

VARIAZIONI DI BILANCIO, È BRACCIO DI FERRO

Giuseppe Bianca -
“Il lavoro svolto dalla Commissione Bilancio va valorizzato, perché svolto in coerenza con le norme che disciplinano i processi legislativi”. La commissione Bilancio ribadisce la propria posizione, enunciata con nota formale, per bocca del suo presidente, Nino Dina, che ha anche definito “irrituale” l’assenza della risposta data dal presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone.
“Il presidente ha risposto invece ai giornali con posizioni molto discutibili”, replica Dina. Ardizzone non è il capoclasse che viene a spegnere la luce”, ha proseguito Dina , riferendosi alla dichiarazione dei vertici dell’Ars che aveva bacchettato la scelta dei lavori notturni. Secondo la sua opinione , le dichiarazioni di Ardizzone non vanno della direzione della composizione della vicenda.
Dina poi prosegue:” Abbiamo lavorato dentro le regole, perché chiede la riapprovazione integrale delle norme se sono passive di impugnative? Secondo il presidente della commissione, non è neanche vero che i tempi di approvazione si dilaterebbero mettendo a rischio i Comuni, mentre sulle” clientele”, ipotizzate da qualcuno, non c’è nessun articolo che faccia riferimento contributi a pioggia.
Dina chiarisce che ci sono articoli di esclusiva competenza commissione bilancio come imposta RCA auto, che, a suo dire, non potevano essere cassate, mentre per ciò che riguarda i cocopro del Territorio, la soluzione prospettata attiene ad una urgenza che consenta di concludere un processo di conciliazione avviato dagli uffici. E poi conclude: “Siamo dentro un contesto di norme legittime e lineari e solleviamo un problema regolamentare, non possiamo cedere all’arbitrio, schiena dritta ma senza pregiudizi , quando si parla di regole , devono valere sempre”.
Anche Antonello Cracolici che aveva parlato di atteggiamento “schizofrenico” da parte della presidenza, chiarisce:” La presidenza non ha compiuto esame ordinato tra ciò che è coerente e ciò che non è coerente , abbiamo la sensazione che ci troviamo in presenza di un nuovo inizio. Mi si dice che gli uffici devono avere a disposizione un congruo termine per coordinare i testi , mentre di solito lo fanno in corso d’opera, non possiamo tornare alla macchina a carbone. E non ci si deve ricorrere a convenienza alla foglia di fico del commissario dello Stato. Un conto è la chiarezza per evitare rilievi di costituzionalità, un conto è pensare, o che qualcuno pensi , che vadano negoziate col commissario dello Stato, istituto a tutela dell’autonomia, non è un organo di controllo, si fa insomma un uso improprio della questione” . Cracolici insomma punta il dito su chi consiglierebbe male Ardizzone, senza farne però esplicito riferimento.
Il braccio di ferro va avanti, e toccherà oggi alla conferenza dei capigruppo, che si riunisce nel pomeriggio, fare della diplomazia una virtù da utilizzare in tempi rapidi, dal momento che come ha ribadito Dina : ”Se il testo viene portato senza le norme in questione chiederemo che tornino in commissione bilancio in assenza di un momento di confronto ed andremo al voto su questo”.

Eolie. Collegamenti: Qualcosa si muove

Nonostante le condizioni del mare non siano ancora delle migliori sono ripresi parzialmente i collegamenti, seppure con le isole maggiori.
A mollare gli ormeggi sono stati il traghetto della NGI e i mezzi veloci di Compagnia delle isole e dell'Ustica Lines.
Fermi al momento i traghetti della Compagnia delle isole.

Partylandia augura Buon Compleanno a Siria Labbiento

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Siria Labbiento che compie 3 anni

Circolazione nel centro di Lipari. Da oggi modifiche momentanee

Da stamani sono in vigore delle modifiche momentanee alla circolazione nel centro di Lipari. Per via della chiusura alla circolazione (causa lavori) della parte alta della prof. Carnevale è stato modificato il senso di circolazione sulla via  F. Mancuso.
Su questa via si accede dall'ingresso (limitrofo all'hotel Augustus) e si esce in prossimità dell'Hotel La Filadelfia

Come eravamo: Lo scivolo bianco alle cave di pomice di Lipari

Auguri a...

Eolienews augura Buon Compleanno a Cristiana Salanitro, Cristiana Spinella, Francesca Moro, Maria Grazia Mangano, Alessia Ballato e Rosaria Taranto

lunedì 11 novembre 2013

Albergatori eoliani alla Borsa del Turismo Congressuale di Firenze

Gli albergatori eoliani, dopo tre anni di assenza, tornano a riproporsi alla Borsa del Turismo Congressuale che si terrà a Firenze tra il 12 e il 13 novembre. “Quello del MICE rappresenta per le Eolie un segmento di mercato fondamentale che, soprattutto nei mesi spalla della stagione turistica, può fare la differenza nei bilanci delle imprese del nostro arcipelago, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie”. Le Eolie saranno presenti con un proprio desk presso lo stand della Regione Sicilia. I diversi appuntamenti, prefissati attraverso l’agenda elettronica, lasciano ben sperare per una proficua partecipazione alla borsa.
Da sempre le Eolie sono meta di congressi, meeting ed incentive di ogni genere, proprio per la peculiarità delle attrazioni turistiche che le contraddistinguono. Negli ultimi anni, i posti letto alberghieri ed extra-alberghieri nell’arcipelago hanno superato quota 6.000 e diverse strutture hanno investito in questo mercato, dotandosi di sale attrezzate in grado di ospitare congressi e meeting fino a 250 persone. A queste bisogna aggiungere il palazzo dei congressi del Comune di Lipari (con una capienza di circa 600 posti) e quella del Comune di Malfa (fino a circa 300 posti).
“Oltre agli investimenti privati e al ruolo dei convention bureau e delle agenzie di settore, diventa fondamentale, conclude Del Bono, che il settore pubblico faccia la propria parte sul fronte delle infrastrutture, garantendone qualità ed efficienza. Registriamo a tal proposito il segnale positivo proveniente dal Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, sulla disponibilità e piena intenzione di valorizzare e mettere a reddito quanto prima il Palacongressi.
 Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie

DOPO FORZA ITALIA, TORNA ANCHE AN? DELEGAZIONE SICILIANA A ROMA

Tornare ad Alleanza Nazionale, “perché quel simbolo ha emozionato tutti noi”: parola di Francesco Storace, che dalla sua pagina Facebook ha lanciato la manifestazione con cui intende riunire il mondo della destra italiana sotto l’emblema di An.
Dopo l’appuntamento a Roma di sabato 9 novembre, al Parco dei Principi, in pieno quartiere Parioli, c’è più chiarezza intorno al futuro della destra italiana. “Voglio stare in prima linea non in prima fila. Alleanza Nazionale era una comunità sciolta non dai giudici non dai voti, ma da chi ha sbagliato a scioglierla”. Francesco Storace, punta ad andare alle europee con una nuova destra, che evochi, senza mezzi termini Alleanza nazionale.
Recuperare il vecchio nome ed il simbolo del partito che aveva messo in soffitta il mondo post missino e, cercando la difficile sintesi delle varie anime della destra sociale frammentata: La Destra, una parte di Fli, senza Gianfranco Fini, Fiamma Tricolore e tante associazioni. La legge elettorale con lo sbarramento del 4 per cento, consiglierebbe una riunione di tutte le anime, in una sintesi non solo numerica.
A Roma c’era anche una folta delegazione siciliana di oltre cento partecipanti, guidata da Nello Musumeci che nel partito dovrebbe avere un ruolo centralissimo, e da Gino Ioppolo, parlamentare regionale all’Ars. Alla presentazione del progetto politico ha partecipato anche un’applauditissima Assunta Almirante.
La nascita di una nuova An però passa anche attraverso gli studi notarili. Il presidente della fondazione Alleanza Nazionale, Franco Mugnai, ha diffidato chiunque dall’utilizzare nome e simbolo del partito fondato da Gianfranco Fini. Anche perché c’è la questione del “tesoretto” della fondazione, tra beni immobili e centinaia di milioni di euro di denaro pubblico. “Non ce ne frega niente. Si tengano i soldi, basta che ci lasciano il simbolo”.
In realtà, la “questione fondazione” è tutt’altro che marginale. Lo stesso Fini, infatti, avrebbe recuperato più di un dialogo con La Russa, anche all’interno della stessa fondazione. Da qui potrebbe nascere, quindi, una nuova alleanza tra il gruppo che fa capo all’ex presidente della Camera e i Fratelli d’Italia.
Che sia o meno An il marchio, certamente, tra i più identificativi del messaggio della destra, la lotta per riprendere posizione, tra le gente di destra, è cominciata. E va avanti, promettendo rapide accelerazioni.

Rifiuti. Figuccia "Se 2+2 fa ancora 4, Marino ha qualche motivo di scontro con Crocetta"

"L'attacco dell'Assessore Marino sui temi della gestione e degli interessi che si celerebbero dietro le discariche solleva parecchi interrogativi, non foss'altro per l'autorevolezza della fonte."
A dirlo è Vincenzo Figuccia, Vice Presidente della Prima Commissione dell'Ars, che sottolinea che "proprio perché quelle accuse partono da un uomo che ha un passato da Magistrato, stupisce che egli si lanci in attacchi "a mezzo stampa" piuttosto che fare circostanziate e precise denunce a chi ha competenza in materia: la Magistratura."
Allo stesso tempo, per l'esponente del Pds- Mpa, "stupisce il comportamento da "medaglia con due facce" del Governo Crocetta nel suo complesso: da un lato l'Assessore Marino che spara a zero contro Confindustria, dall'altro Confindustria che è notoriamente fra i principali sponsor di Crocetta, quindi dello stesso Marino.
Infine Crocetta, che ha più volte ribadito di non avere motivi di scontro con Confindustria".
"Se due più due fa ancora quattro, allora Marino ha qualche motivo di scontro con Crocetta" è la conclusione di Figuccia, che incalza: "in tutta questa confusione, ovviamente il vero tema, quello della crisi del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti, con gli ATO prossimi al collasso, passa in secondo piano, con i siciliani che sembrano doveri accontentare di non avere speranze perché finalmente in futuro si possa avere un vero sistema che promuova la differenziata, realizzi impianti moderni e tagli fuori gli interessi speculativi di tanti e di tutti."

Eolie oggi. Il mare in tempesta visto da Quattrocchi (foto Giancarlo D'Ambra)

Continua ad imperversare il maltempo sulle Eolie. 
Vi proponiamo una bella foto, scattata da Quattrocchi, quest'oggi alle 15 e 45 da Giancarlo D'Ambra, che rende l'idea del mare in tempesta che sta flagellando quest'oggi l'arcipelago.

"Basta con i palliativi Non difendono il mare" Enpa contro lo stop alle reimmissioni deciso dalla Ue

Roma, 11 novembre 2013 – Lo stop dell'Unione Europea alla reimmissione in mare del pescato, rischia di essere inefficace se non saranno approvate regole più severe in materia di quote pesca e se, soprattutto, non si porrà fine alla predazione degli ecosistemi marini. E' questo l'allarme lanciato dall'Ente Nazionale Protezione Animali dopo l'accordo raggiunto in sede europea con il quale è stato deciso di vietare le reimmissioni entro il 2019.
<Oggi - spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri - quasi la metà del pescato viene gettata in mare dopo la pesca. Questo accade perché i pescherecci utilizzano metodi di pesca non selettivi catturando molte specie prive di valore commerciale, superano le quote prestabilite oppure perché nelle loro reti finiscono esemplari che appartengono a specie per le quali non è prevista alcuna quota. Come si può immaginare, il danno causato da tale pratica alla biodiversità è enorme in quanto nella stragrande maggioranza dei casi i pesci restituiti al mare sono privi di vita>.
In linea di principio, dunque, lo stop alle reimmissioni potrebbe sembrare un passo avanti nelle tutela dell'ambiente marino, ma rischia invece di fallire se l'Unione Europea non fisserà parametri rigidi e precisi sul numero di esemplari che possono essere catturati. Infatti, con la riforma approvata di recente, le istituzioni europee hanno aumentato il potere discrezionale degli Stati membri, i quali - nello stabilire le quote - devono fare riferimento a quello che la comunità scientifica ritiene essere il quantitativo massimo sostenibile.
Un parametro, questo, che l'Enpa ritiene essere fin troppo opinabile anche in considerazione delle scarsissime ricerche effettuate in Italia, e in ragione del ridotto impiego di risorse economiche in questo settore che ha messo in ginocchio importanti Istituti di ricerca, ad iniziare dall'Ispra.
<Insomma - prosegue Ferri - con l'attuale disciplina si corre il serio rischio che la norma sulle quote venga aggirata dai singoli Paesi membri o, peggio ancora, che venga ulteriormente alimentata la pesca di frodo>.
<La realtà è un'altra: la ricerca è stata uccisa dalla mancanza di fondi e da una seria politica di programmazaione, investimento e collegamento delle attività (indagini e soluzioni proposte dal mondo scientifico). I nostri mari, e con essi la biodiversità, stanno vivendo una profonda crisi che minacciala sopravvivenza del nostro stesso Pianeta. Misure come quelle varate in sede europea rappresentano un palliativo, non una soluzione al problema. Se veramente si vogliono proteggere gli ecosistemi marini, allora è necessaria una politica internazionale per agire contro tutte le minacce causate dall'inquinamento e considerare una moratoria della pesca per porre fine una volta per tutte allo sfruttamento dell'ambiente marino. E' questo l'unico modo per garantire un futuro al mare, ai suoi abitanti ed a tutti noi>

ARDIZZONE COME FRASSICA: “ANDIAMO AL REGOLAMENTO”

Andiamo al regolamento, invoca il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. Ma non siamo a ”Quelli della notte”, e lui non è Nino Frassica, che aveva al suo servizio il notaio con il parrucchino rosso rame che ammiccava, calava la testa e faceva contenta la platea di mezza Italia, scettica per natura ed esperienza sul rispetto delle regole.
Ardizzone si è levato il testale. Dopo avere rimandato in commissione, alcuni provvedimenti introdotti nella legge di bilancio dalla Commissione competente, ha subìto le reazioni infastidite dei deputati interessati ad ottenere un percorso “netto”. A quel punto non ci ha visto più negli occhi ed ha detto che i comportamenti dei parlamentari “coinvolti”, sono irresponsabili in un’intervista al Giornale di Sicilia. Facendo arrabbiare Lino Leanza, leader dell’Art.4, arrivato a Palazzo dei Normanni con il taxi dell’Udc, il partito di Ardizzone, dal quale è sceso dopo qualche mese con grande nonchalance.
Chi ha ragione e chi ha torto? Se andiamo al regolamento, come consigliava Nino Frassica in prima serata tv, le ragioni sono tutte della parte di Ardizzone, che prima di fermare i provvedimenti ha consultato gli uffici dell’Ars, preposti all’analisi dei provvedimenti. Nella legge di bilancio non si possono introdurre norme sostanziali senza che siano state esaminate dalle commissioni legislative di merito. Un disegno di legge, insomma, non può essere infilato dentro la legge di bilancio, saltando l’iter dell’esame. Stando così le cose, i provvedimenti introdotti nella manovra di bilancio, devono passare al vaglio del “merito”. Come ogni disegno di legge. Non è una bocciatura, ma nemmeno una promozione.
Il presidente della Commissione bilancio, Nino Dina, Udc come Ardizzone, non è di questo avviso. Ha approvato la procedura fin qui seguita, diciamo “più duttile”, ed ha ribadito che tutto è stato fatto nel rispetto delle norme.
Lino Leanza, additato come un parlamentare “irresponsabile”, ha reagito tacciando il presidente dell’Ars di eccessi inspiegabili. “Delirio di onnipotenza”, ha cinguettato su Twitter. E Ardizzone gli ha risposto, con lo stesso mezzo, a stretto giro. “Il mio maestro, Gaetano Silvestri”, ha ricordato, “mi ricordava onestà intellettuale e schiena dritta”. Poi a chi gli chiedeva che cosa avrebbe risposto al leader di Art.4, che sospetta il “delirio di onnipotenza”, ha risposto, fuori onda (“nessuna dichiarazione”, di non volere stare dietro alle battute di leanza, “ho tanto da fare”).
In realtà quello che aveva da dire, Ardizzone, l’aveva detto appena ha appreso che i deputati proponenti il canale “diretto” in legge finanziaria, l’avevano presa male, anzi malissimo. “Se avessi ammesso al voto la manovra correttiva uscita dalla Commissione bilancio”, ha spiegato, “saremmo andati incontro alla sicura impugnativa del Commissario dello Stato, con gravi conseguenze per i comuni. I finanziamenti sarebbero stati bloccati. Un danno enorme per i cittadini siciliani”.
Ardizzone dimentica che l’uso del Commissario dello Stato, come sponda alle delibere dell’Ars, è una tradizione sempre onorata, quanto il disuso del regolamento. Ed è proprio questo il punto. Il presidente dell’Ars ha le norme dalla sua parte, ma non ha la consuetudine. Non c’è niente di più difficile che il ripristino delle regole.

Giovedi 14 nuovo incontro al comune di Lipari con le associazioni

COMUNICATO STAMPA
Si invitano tutte le Associazioni a partecipare giovedi 14 novembre 2013 alle ore 17:00 presso il Palazzo Municipale (Piazza Mazzini), al secondo incontro per l’organizzazione delle iniziative culturali, eventi e manifestazioni legate al Natale e alla stagione invernale eoliana.
Si ringrazia anticipatamente per la collaborazione e si raccomanda di non mancare.
Lipari, 11/11/2013
L’Assessore Cultura, BB.CC. e Politiche Giovanili
Tiziana De Luca

Impianto di depurazione. Gugliotta, Lauria e Lo Cascio chiedono copia del Cd del progetto esecutivo e organizzazione di un incontro pubblico

Al Sindaco del Comune di Lipari
Rag. Marco Giorgianni

Oggetto: Progetto esecutivo nuovo impianto di depurazione di Lipari ed opere fognarie accessorie - Nuovo impianto di depurazione di Vulcano


Considerato che il Commissario Delegato all’Emergenza Idrica e Fognaria ha provveduto alla consegna della documentazione inerente il progetto esecutivo del nuovo impianto di depurazione dell’isola di Lipari ed opere fognarie accessorie e nuovo impianto di depurazione di Vulcano, inoltrata nel mese di ottobre 2013 presso il Comune di Lipari;
Alla luce dei risultati della convocazione congiunta delle Commissioni Consiliari Servizi idrici e fognari e Urbanistica, tenutasi in data 05.11.2013, durante la quale si è provveduto a una sintetica illustrazione del progetto esecutivo in oggetto, alla presenza del responsabile del procedimento, del direttore dei lavori, dei progettisti e dei relativi supporti e che gli elaborati presentati in tale occasione sono risultati difformi rispetto alla documentazione precedentemente inviata dall’Ufficio Commissariale al Comune di Lipari;
Considerata l’importanza che il progetto riveste per la cittadinanza di Lipari e le sue evidenti ripercussioni ambientali ed economiche
Si Chiede
- Copia in formato CD-Rom del progetto esecutivo dello stralcio relativo al nuovo impianto di depurazione dell’isola di Lipari ed opere fognarie accessorie e al nuovo impianto di depurazione di Vulcano,
Si Invita
L’Amministrazione a organizzare entro breve tempo un incontro pubblico al fine di illustrare, con dovizia di particolari, l’opera esecutiva con le relative modifiche apportate al progetto definitivo, rendendo così edotta la cittadinanza sulle scelte e le decisioni assunte.
Cons. Com. Annarita Gugliotta
Cons. Com. Pietro Lo Cascio
Cons. Com. Bartolo Lauria

Diportisti soccorsi in mare dalla MV CP 875 della Guardia Costiera di Milazzo.

Nella giornata di domenica 10 novembre, a seguito di una segnalazione pervenuta da parte di un privato alla centrale operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto tramite il numero blu 1530,  personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Milazzo ha condotto una operazione di soccorso di quattro diportisti rimasti alla deriva con il natante sul quale navigavano a circa 1.5 miglia dalla costa antistante il Comune di Torregrotta in prossimità del torrente Niceto, a causa di un’avaria al motore. A bordo del natante era presente un sistema di localizzazione satellitare (GPS) che ha consentito una agevole localizzazione dello stesso mezzo da parte della sala operativa della Guardia Costiera.
 La Motovedetta CP 875 della Guardia Costiera di Milazzo, si è prontamente diretta sul posto giungendovi nel giro di pochi minuti, provvedendo a prestare l’assistenza del caso e, dopo aver accertato le buone condizioni di salute delle persone presenti a bordo, ha proceduto a far giungere il natante soccorso in sicurezza sino al porto di Milazzo.
 Considerate le condizioni meteo marine avverse presenti al momento dell’intervento del mezzo della Guardia Costiera, per altro in forte peggioramento, il rischio corso dai diportisti è stato elevato, non essendo più in grado di condurre il natante ormai alla deriva.
 A seguito dei controlli di rito effettuati in tali occasioni dal personale della Guardia Costiera si è rilevata una carenza nelle dotazioni di sicurezza del natante soccorso che i militari intervenuti hanno sanzionato ai sensi del vigente codice della nautica da diporto.
 La Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Milazzo intende confermare la costante presenza lungo il litorale di giurisdizione al fine di salvaguardare la vita umana in mare e per scongiurare che situazioni come quelle occorse ai quattro diportisti soccorsi possano comportare più gravi conseguenze.  

Sanità, dal giudice per le liste d'attesa (di Cittadinzattiva)

Prenotazioni bloccate, scatta la class action Cittadinanzattiva:
 «Multe ai manager che bloccano i Cup» Adesso il caso delle liste d’attesa bloccate diventa materia per i giudici.
 Perché Cittadinanzattiva ha deciso di mettere in piedi una class action, cioè utenti che si uniscono per aderire a un’azione legale, per ottenere un risarcimento danni.
La lista d’attesa bloccata significa che la visita o l’esame non vengono fissati in una data impossibile, ma che non c’è neanche la possibilità di fare la prenotazione.
 «Di segnalazioni di questo tipo - spiega Anna Rita Cosso, segretaria regionale di Cittadinanzattiva - ne riceviamo praticamente ogni giorno.
 E non c’è area sanitaria dell’Umbria, che si tratti di Asl o Azienda ospedaliera, che ne sia immune.
Eppure le liste bloccate non sono ammesse dalla legge.
Anzi, sono una palese violazione che prevede anche sanzioni da mille a seimila euro per i manager che non evitano quel tipo di comportamento».
È la legge 266 del 2005, comma 282, a vietare la sospensione delle attività di prenotazione delle prestazioni, che siano visite o esami specialistici.
Ancora Cosso: «Abbiamo segnalazioni sempre più frequenti di liste d’attesa bloccate al Cup.
 Certo, c’è sempre la soluzione di effettuare la visita in un altro presidio della regione, ma non tutti i pazienti-utenti, sono in grado di spostarsi, magari da Perugia a Terni, per potersi sottoporre all’esame».
Un motivo in più per dare la sveglia con la class action. Con le liste d’attesa bloccate ci sono storie al limite del paradosso.
Anna Rita Cosso racconta: «A settembre una nostra volontaria si è recata in un Cup di Perugia per prenotare una visita.
 Naturalmente le hanno detto che la lista d’attesa era chiusa, cioè non c’era la possibilità di prendere la prenotazione neanche un anno dopo.
 Bene, dopo le rimostranze, la spiegazione che non si può fare, la lista è stata magicamente riaperta e la prenotazione è stata assegnata per il febbraio 2014».
La storia dimostra, per Cittadinanzattiva, come non ci sia una logica che porti alla chiusura delle liste d’attesa.
Tra le specialità che più di altre gli utenti-pazienti si trovano con le liste d’attesa chiuse in Asl e ospedali della regione, ci sono le mammografie, le visite oculistiche, l’elettromiografia e le mineralometria.
 «E ogni Asl o Azienda ospedaliera - fa di conto Cosso - ha la sua specificità rispetto ai blocchi».
 Cittadinanzattiva indica tre punti con cui si può ridurre la piaga delle liste d’attesa in sanità. «Innanzitutto- dice Cosso- con una corretta applicazione dei Rao sulle ricette, i raggruppamenti di attesa omogenei.
 Il problema è che molti medici di base proprio non li utilizzano. Poi è necessaria un’attenzione più critica alla gestione dell’intramoenia e vanno anche verificati i tempi di lavoro nelle varie strutture ospedaliere».
Cittadinanzattiva si muove con la class action dopo che un’azione simile è stata intentata in Veneto dal Tribunale per i diritti del mala
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