Cerca nel blog

lunedì 20 novembre 2017

Messa in sicurezza abitato di Canneto e altri lavori pubblici. Consigliere Bertè chiede convocazione apposita commissione

Consigliere Comunale
Ugo Bertè
98055 Lipari

Al Presidente Commissione Lavori Pubblici
Tiziana De Luca

E, p.c.                                   Al Presidente del Cosiglio
Giacomo Biviano

Al Sindaco Comune di Lipari
Marco Giorgianni

Al Dirigente 3 Settore
Mirko Ficarra

Al Responsabile Lavori Pubblici
Carmelo Meduri

Loro sedi



Oggetto: Richiesta Convocazione Commissione Comunale Lavori Pubblici


Considerato che, nonostante la richiesta che Le ho avanzato per le vie brevi nel mese di settembre circa la necessità di convocare la Commissione Lavori Pubblici, da lei presieduta, e pur avendo condiviso con la S.S. le motivazioni per le quali avanzavo tale richiesta, e precisamente la volontà di trattare i progetti che interessano la messa in sicurezza della frazione di Canneto, ancora ad oggi nonostante il tempo trascorso non è stata convocata.
Per tanto al fine di non attendere altro tempo, mi trovo costretto a richiederle ufficialmente e con solerzia la convocazione della Commissione Lavori Pubblici, e stante l’importanza degli argomenti da trattare, e valutate le innumerevoli istanze che mi giungono dagli abitanti delle frazioni, chiedo, inoltre, che venga inserito un punto aggiuntivo all’o.d.g. della Commissione, che tratti una ricognizione generale dei lavori Pubblici che il nostro Comune ha in essere.
Certo di un accoglimento favorevole si resta in attesa della convocazione della Commissione.
Distinti saluti.
Lipari, 20.11.2017
Ugo Bertè




Ben tornato Padre Gaetano!

Una rappresentanza del Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile del Comune di Lipari ieri sera, partecipando alla Santa Messa, ha voluto dare il ben tornato a Padre Gaetano Sardella

Oggi è il 20 Novembre. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Da Vulcano vista sui Faraglioni -
Santo del giorno: Sant'Edmondo - 
Sant' Edmondo




Simbolo della resistenza anglosassone agli invasori danesi, E. trovò una morte atroce sotto le loro torture. Venne immediatamente venerato come santo. Curiosamente, si conoscono bene solo poche cose sul suo conto, ma una rilettura delle sue biografie permette di chiarirne, se non la personalità, almeno le circostanze del martirio che egli soffrì. Le origini, in particolare, restano leggendarie. Sarebbe disceso da una famiglia di Sassoni continentali, presso cui il re Offa di Mcrcia si sarebbe fermato recandosi in pellegrinaggio in Terra Santa; colpito dalle qualità del giovane E., lo avrebbe adottato come successore. Offa morì nel corso del viaggio; E. avrebbe ricevuto allora il suo anello e sarebbe ritornato in Inghilterra per prendere possesso del regno. Sarebbe stato incoronato re il 25 dicembre 855.

Discostandosi dalla leggenda alcuni storici individuano nel duca (eaìdorman) Ealhere, viceré dell'est del Kent, suo padre; sua madre sarebbe allora Eadgyth, figlia di re Egberto del Wcssex e sorella di Ethelstan, viceré dell'EstAnglia. E. sarebbe nato a Norbury, vicino a Croydon (Surrey).

La Cronaca anglosassone riferisce che nell'851 Ethelstan ed Ealhere inflissero ai Danesi una dura sconfitta a Sandwich (Kent), e in seguito il primo sarebbe partito in pellegrinaggio e avrebbe scelto il nipote come erede. Nell'853 Ealhere fu ucciso mentre lottava contro i Danesi ed Ethelstan, poiché E. non faceva ritorno, sarebbe stato consacrato re dal vescovo Umberto d'Elmham. 1.e origini di E. restano infatti oscure, la sua attività come rc un mistero, e niente di più si conosce sul suo Conto eccetto ciò che ne dicono le Cronache anglosassoni e Asser nella sua Vita Affirdi regis. Occorre anche precisare che quest'ultimo, autore dell'opera intorno all'893, fece molto uso della cronaca detta "di Parker", la più antica delle cronache scritte in anticoinglese, e redatta Poco prima dell'890. La cronaca di Parker ascrive all'anno 870 i seguenti fatti: "Quest'inverno, il re E. combatté contro di loro, e i Danesi ebbero la vittoria, e uccisero il re, e conquistarono tutto il paese". Al che Asser risponde: "E. re dell'EstAnglia, lottò ferocemente contro questa armata, ma venne ucciso assieme a un gran numero di suoi uomini, e i Vichinghi se ne rallegrarono trionfalmente; il nemico era il comandante del campo di battaglia ed essi [i Vichinghi) sottomisero tutta la provincia alla propria autorità". Con ogni certezza, Asser non fa che parafrasare la Cronaca di Parker, essa stessa assai succinta. Ma, partendo dalle aggiunte alla Cronaca di Peterborough e di sei altre Cronache anglosassoni, si potrebbe stabilire il testo seguente: "In quell'anno, l'armata [danese] attraversò la Mercia sino all'EstAnglia, e si acquartierò per l'inverno a Thedford. E lo stesso inverno, il re 14,. I i combatté, e i L)anesi ne uscirono vincitori, e uccisero il re [e il suo corpo riposa sepolto a Bury Saint Ed m unds], e conquistarono tutto il paese. [I loro capi erano lvarr e Ubba. E distrussero tutti i monasteri dove andarono. Nello stesso periodo, vinsero a Peterborough, la incendiarono e la distrussero, uccisero l'abate e i monaci, e insieme chiunque vi trovassero...]".

Il martirio di re Edmondo


Secondo la Cronaca anglosassone e la Vita Alfirdi di Asser, E. non fu dunque martirizzato, ma morì combattendo i Danesi. Iiittavia viene proclamato martire da Abbone di Fleury. Quale credito gli si può accordare? Un accenno alle condizioni in cui Abbone redasse la sua biografia del re dell'EstAnglia non sarà inutile: il vescovo Osvaldo di Worcester aveva findato intorno al 969, con l'aiuto del duca Ethelstan di EstAnglia, l'abbazia di Ramsey; siccome egli cercava di rafforzarvi l'insegnamento impartito ai monaci, fece venire da SaintBenoitsurLoire il monaco Abbone, che trascorse due anni (985987) come professore presso l'abbazia. Dunstano, all'epoca assai attempato — morì nel 988 —, lasciava poco Canterbury, e fu proprio là che Abbone andò a visitarlo. I due uomini strinsero amicizia e Abbone dedicò al suo maggiore un triplo acrostico, autentico esercizio di stile eseguito però a detrimento del contenuto. Per il resto le loro relazioni sono nelle mani di Abbone in persona: mentre si trovava presso Dunstano in compagnia del vescovo di Rochester, dell'abate di Malmesbury e d'altri monaci, l'arcivescovo raccontò una storia che aveva ascoltato quand'era giovane alla corte di re Ethelstan (924939), dalla bocca di un uomo molto attempato, che era stato il portainsegne di E. durante l'ultimo anno della sua vita (869870): questa storia costituisce la Vita sancti Edmundi, che Abbone cominciò a scrivere così come Dunstano l'aveva narrata. Evidentemente, E. allora era già oggetto di culto e la storia reale del re martire poteva essere stata alterata da abbellimenti; inoltre i tre ricordi successivi —quello del portainsegne, quello di Dunstano e infine quello di Abbone — hanno necessariamente deformato gli avvenimenti, con lo scordare dettagli, o forse intere parti, per esagerarne altri.

Pur tuttavia, la posi° di Abbone merita un'attenzione maggiore di quella ricevuta. Per riassumere il suo proposito, all'epoca in cui il danese Ivarr invase l'EstAnglia, E. si trovava nel maniero di Hellesdon (Norfolk), vicino alla omonima foresta. Quanto a Ivarr, egli soggiornava in una città vicina di cui aveva massacrato senza pietà gli abitanti. Fece poi giustiziare lutti gli uomini della zona passibili di portare il loro sostegno a E.; ma questi rifiutò di sottomettersi e, fatto prigioniero, venne anch'egli selvaggiamente giustiziato. Per alcuni anni il suo corpo rimase sepolto in una cappella innalzata a Hellesdon, e in seguito fu trasferito a Bui.), Saint Edmunds. Il principale punto di divergenza fra le cronache contemporanee e il racconto di Abbone consiste nel modo in cui E. trovò la morte: per le une combattendo, per l'altro giustiziato. Per definizione, una cronaca è concisa e si accontenta di registrare le promozioni, le battaglie, i decessi; il come e il perché esorbitano dai propositi. Al contrario, il racconto di Abbone pullula di dettagli che sicuramente non sono stati inventati e che, confrontati con fonti indipendenti — e in particolare scandinave —, risultano perfettamente coerenti.

Cosi, quando Ivarr sbarca in EstAnglia non ha assolutamente l'intenzione di uccidere il re; intende acquartierarsi per l'inverno e chiede a E. "di dividere con lui [i suoi] antichi tesori, e il suo oatrinsonio, e di regnare in avvenire sotto di lui". Una tale contrattazione era già stata proposta nell'867 a re Egbetto di Northumbria, e più tardi, nell'874, lo sarà nuovamente a re Ceolwulf di Mercia: l'uno e l'altro accettarono, E. rifiutò. Ciò significava spezzare l'evidente superiorità militare dei Danesi, ma E. pensava che un re cristiano non potesse sottomettersi a un pagano. Il negoziato tra Ivarr ed E. si giocò dunque solo su una questione religiosa: il re dell'EstAnglia si sarebbe sottomesso solo se Ivarr avesse accettato di convertirsi al cristianesimo. Alfredo e Guthrum negoziarono più tardi (878) in termini simili, ma se Guthrum accettò la contrattazione, Ivarr la rifiutò. Ordinò dunque che si catturasse E.; picchiato, legato a un albero e trafitto da frecce, venne infine decapitato. Beninteso, una parte del racconto di Ahhone é qui nettamente influenzata dal martirio di S. Sebastiano. Abbone descrive dettagliatamente le mutilazioni patite da E.; e in questo caso si e lontani aai martirio sunito per mano del capo d'una corte pretoriani nella. Roma del IV secolo, bensì davanti a un sacrificio rituale scandinavo: "Le sue costole messe a nudo da numerosi tagli, come se fosse stato sottoposto alla tortura del cavalletto o fosse stato fatto a brandelli da artigli selvaggi...". La descrizione è sufficientemente esplicita da suggerire che E. fu sottoposto al terribile rituale delI'"aquila sanguinante", che prima di lui avevano subito in Northumbria i re Ella e Halfdan, e che consisteva nell'aprire il dorso della vittima per trinciargli le costole e cavargli i polmoni. La descrizione di queste torture si trova ripetutamente nelle saghe, ma non esiste né all'interno delle cronache ilé dei racconti anglosassoni. Abbone non può dunque che ripetere ciò che ha sentito; e c'è motivo di pensare che sia credibile. Secondo Abbone, E. venne infine decapitato e la sua testa portata in mezzo ai rovi della foresta di Hellesdon, affinché il corpo, mutilato, non potesse trovar riposo. I suoi compagni andarono a cercare il corpo, poi si misero a cercare la testa; e poiché essa chiamava supplicando, la ritrovarono nel fitto del bosco.

Il culto di Sant'Edmondo


E da notare che E. fu venerato a partire dalla fine del IX secolo; venne allora emesso un penny commemorativo, fatto che tende a mostrare come egli fosse oggetto di un vero e proprio culto da parte di coloro che lo conobbero. Che re Alfredo del Wessex, nella sua lotta contro i Danesi abbia intravisto tutto il profitto che poteva trarre dalla morte di E., è facilmente concepibile. Ma non si può forse ammettere anche una reale venerazione da parte delle persone vicine e dei fedeli del re martire? Alfredo non fece che riprendere per proprio conto un movimento nato spontaneamente fra i sudditi di E. È giocoforza ammettere a priori, anche senza sapere niente di lui, che il re martire aveva notevoli qualità. Quando le circostanze lo permisero, le reliquie furono trasferite da Hellesdon al maniero reale di Bedricesworth (Bury Saint Edmunds), dove la popolazione della provincia costruì una grande chiesa. La traslazione avvenne prima o durante l'episcopato di Theodred di Londra (926951); questi e il duca Elfgaro fecero testamento in favore del nuovo santuario (942951 circa). I g fonti più tarde forniscono date più precoci per la traslazione.


Ermanno amanuense di Bury, autore del Liber de Miraculis sancti Edmundi, intorno al 1095 localizza la sua prima sepoltura a Sutton, vicino al luogo in cui E. fu martirizzato, e fa risalire la sua traslazione al regno di Ethclsran (924939). Una fonte del XIV secolo (Oxford, Bodleian Library, ms. Bodlcy 248) la colloca intorno al 900, durante il regno di Alfredo (che morì ncll'899!); il Registro di Curtley infine la situa nel 903. Nel suo testamento, il vescovo Theodred di Londra (926951/953 circa) donava i propri "domini di Nowton, Horningsheath, Ickworth e Whepstead alla chiesa di Sant'E."; se quest'atto è importante in quanto costituiva un'apprezzabile entrata per la futura abbazia di Bury Saint Edmunds, l'insieme del testamento non é da meno, poiché mostra che l'EstAnglia non era sempre controllata dal potere centrale anglosassone, e che la provincia ecclesiastica era semplicemente ricongiunta alla diocesi di Londra; fu dunque il vescovo di Londra a ricevere la missione di recuperare la provincia manu militari, compito che adempì appropriandosi d'un impressionante numero di domini con l'aiuto del duca Elfgar, suocero di re E. del Wessex. Elfgar fece anche lui testamento in favore della "fondazione di santl. a Bedericesworth", intorno al 951. È dunque certo che nella prima metà del X secolo un collegio di chierici fù posto a Bury Saint Edmunds a guardia delle reliquie del santo e per assicurare l'officio divino. Tuttavia, intorno alla fine del secolo il vescovo d' Hmham, poco soddisfatto della condotta dei chierici, affidò la guardia della tomba del Santo al monaco Ethelwine, che per sicurezza si ritirò per tre anni a Londra con le sue reliquie.

domenica 19 novembre 2017

Terza Categoria: Malfa corsaro sul campo del Real. Lo Stromboli cede alla capolista

Una vittoria ed una sconfitta per le due formazioni eoliane impegnate nel campionato di Terza Categoria. 
Il Malfa "corsaro" si è imposto per due a zero sul campo del Real.
Sconfitta per 4 a 2 per lo Stromboli sul campo della capolista Casalvecchio.
Il Malfa sale a quota 7 e agguanta il 4° posto. Resta fermo a 4 lo Stromboli, sesto. 

Auguri a Giorgio Gotta

Buon Compleanno da Eolienews a Giorgio Gotta che compie dodici anni.

Ben tornato Padre Gaetano (di Michele Giacomantonio)

Soprattutto i bambini del catechismo hanno voluto dare il ben tornato al Parroco, padre Gaetano, sabato 18, alla fine della Messa, con questa foto ricordo. 
Alla partecipazione alle funzioni del sabato e della domenica seguirà presto la ripresa della messa quotidiana. Intanto martedì 21 sera alle 18.30 alla chiesetta del Pozzo ci sarà la celebrazione di un settimo e mercoledì 22 sera, a S. Pietro alle 18, si celebrerà la festa per S.Cecilia, patrona dei musicisti.

Calcio. Seconda Categoria. Sonora sconfitta della Ludica Lipari sul campo del PGS Luce

Un risultato pesante e, sicuramente, inaspettato per la prima sconfitta stagionale della Ludica Lipari nel campionato di Seconda Categoria.
La formazione eoliana è stata superata per 4 a 1 a Messina sul campo del PGS Luce a conclusione di una partita giocata decisamente sottotono, anche se non sono mancate le occasioni da gol mancate.
Dicevamo risultato pesante che, comunque, non cancella il bel campionato disputato, sino ad ora, dalla formazione di Currò - Caruso. 

"Missioni fantasma" al Comune di Lipari. Il dottore Subba: "Incredulo e fortemente amareggiato sono fiducioso che la mia posizione sarà definitivamente chiarita". La condanna sarebbe legata ad una spesa di missione di € 5,65.

Gentile Direttore,
dopo aver passato l'intera giornata di ieri a studiare carte e documenti, voglio intervenire in riferimento alla sentenza di primo grado relativa alle cosiddette “spese di missione“, in virtù della quale è stata data notizia di mia condanna. 
Faccio presente di essere stato assolto da tutti i capi d'imputazione di maggiore gravità. (3 su 4). Pensavo di essere stato definitivamente tirato fuori da questa vicenda visto che nel corso del processo era stata accertata la mia estraneità rispetto ai fatti contestati ad altri soggetti, ovvero quelli connessi all'esercizio del ruolo che ricopro al Comune di Lipari (ed in effetti così è stato viste le mie assoluzioni) però mi ritrovo contemporaneamente condannato non per l'esercizio del ruolo di controllo ma per fatti connessi ad una mia missione, effettuata per motivi istituzionali (marzo 2009 a Roma presso Ministero dell'Interno a seguito della quale il Comune ha recuperato € 700.000,00 circa di trasferimenti statali che si ritenevano persi relativi agli anni 1993-1994-1995). 
In base al dispositivo del giudicato (avremo la sentenza con le motivazioni entro 90 giorni) ritengo che la mia condanna riguardi una contestazione relativa ad una spesa di missione, considerata non ammissibile, pari ad € 5,65, per la quale ho già prodotto adeguati documenti giustificativi che comprovano la mia correttezza e l'insussistenza di danno per l'ente, insussistenza di danno peraltro già accertata dalla Procura della Corte dei Conti che su mia istanza mi ha personalmente sentito e ha archiviato il procedimento riportando nel proprio decreto apposita dicitura relativa alla correttezza delle relative procedure amministrative.
Basito, incredulo e fortemente amareggiato per ciò che si è verificato resto in attesa delle motivazioni di una sentenza che non comprendo e sono certo che in appello la mia posizione sara' definitivamente chiarita.
Ringrazio quanti, a conoscenza dell'accaduto, mi hanno manifestato stima e solidarieta' (particolarmente apprezzati quelli dei componenti di organi istituzionali e di controllo del nostro Comune).
Francesco Subba

Ad Eboli prestazioni in chiaro - scuro dei judoka dello Sporting club Lipari

(di Gaetano Bisazza) Si è disputata ieri a Eboli l’ultima tappa del Grand Prix cadetti, gara lunghissima ed estenuante. Si è iniziato la mattina alle 7.30/ 8.30 per il controllo peso e si è finito alle 18.45 con l’ultima finale dei 73 kg.
La gara si disputava su cinque tatami ma l’altissimo numero dei partecipanti, circa 700, ha sottoposto gli atleti a delle lunghe e snervanti attese.
La gara degli atleti eoliani è stata in chiaro scuro. Si sono visti, sicuramente, dei grossi miglioramenti ma ci si è, anche, resi conto, specie gli atleti ,che per fare quel salto di qualità auspicato, necessario per fare risultato in queste gare, bisogna cambiare mentalità. La gara non inizia il giorno o la settimana prima ma dura un anno per l’impegno che bisogna metterci, arrivando nella propria categria di peso e non regalare 4/5 kg agli avversari, specialmente quando sono più esperti e di due anni grandi.
Sono contento della prestazione di Andrea De Salvo e Lorenzo Bonannella, entrambi hanno vinto il primo combattimento, perdendo poi gli altri, nonostante abbiano disputato dei buoni incontri. Un po’ meno bene Eric Varro e Alice Natoli, da entrambi ci si attende molto di più, specialmente in convinzione e determinazione.

Musumeci si è insediato

Prima la proclamazione al tribunale di Palermo. Poi la cerimonia di insediamento del neo presidente della Regione, Nello Musumeci. Una “presa di possesso” accompagnata da applausi e cori, sia fuori che dentro Palazzo d’Orleans, dove si è svolto lo scambio di consegne con il governatore uscente Rosario Crocetta.  Tanti i politici presenti per questo esordio. Il neo governatore ha ricevuto anche la telefonata di auguri di Cancelleri. Ma poi è entrato subito nel vivo delle questioni scottanti: «Presenteremo in aula richiesta di esercizio provvisorio, spero per un breve periodo». L’Assemblea regionale dovrebbe insediarsi l’11 dicembre e la norma per l’esercizio provvisorio, non essendoci i tempi per l’approvazione della legge di stabilità regionale, sarà il primo atto della nuova legislatura.

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 19 Novembre

Buon Compleanno a Katiusha Di Giuseppe, Francesco Cafarella, Giacomo Foti, Marco Merlino, Francesco Marotta, Lillo Centorrino, Aneta Chowaniec, Sharon Ziino, Giulio Visicaro


Oggi è il 19 Novembre. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Scorcio di Marina Corta (Lipari) -
Santo del giorno: San Fausto di Alessandria
San Fausto di Alessandria



Le notizie su San Fausto sono poche non molto certe, si sa che visse ad Alessandria d'Egitto tra la fine del III e l'inizio del IV secolo e fu diacono della Chiesa alessandrina.

Durante la persecuzione di Valeriano, giudicato dal prefetto Emiliano, insieme col vescovo Dionigi e con i diaconi Eusebio e Cheremone, subì l'esilio nella regione di Kefro in Libia col proprio vescovo e con Caio, Pietro e Paolo.

Quando tornò in Egitto condusse una vita di vagabondaggio insieme con i diaconi Eusebio e Cheremone, senza mai trovare un posto sicuro dove potersi fermare finché.


Eusebio ha fatto di lui questo elogio: "Si è distinto nel confessare la fede ed è stato poi riservato sino alla persecuzione succeduta al nostro tempo; vecchio e pieno di giorni ha consumato nell'età nostra il martirio per decapitazione" (VII, 11, 26)

Morì così durante la nuova persecuzione voluta dall'Imperatore Diocleziano e condannato appunto alla decapitazione.

Nel Martirologio Romano il suo nome ricorre altre volte: al 3 ottobre, con Caio, Pietro e Paolo; al 4 con Caio, Eusebio, Cheremone e Lucio. Si tratta sempre del diacono ricordato il 19 novembre, poiché i suoi compagni non sono altri che i diaconi alessandrini, menzionati da Eusebio, perseguitati insieme con il loro vescovo Dionigi, durante l'impero di Valeriano.

PRATICA. Chiediamo al Signore che ci doni la grazia di saper vivere come veri cristiani

PREGHIERA. Oh gloriosio San Fausto che hai professato la tua fede nel migliore dei modi aiutaci nei momenti di difficoltà ed ogni volta che ne abbiamo la necessità

sabato 18 novembre 2017

Hotel***, seleziona addetta reception per il periodo aprile – ottobre 2018.
Si richiede buona conoscenza della lingua inglese e del pacchetto windows, spiccate doti comunicative, flessibilità negli orari e, possibilmente, pregressa esperienza nella medesima mansione.
Tra le attività ci sarà anche l'affiancamento nella promozione commerciale della struttura, attività di planning e gestione delle prenotazioni.
Chi fosse interessato può contattare il numero 090/9880035

Calcio a 5 di Serie C2. Per la Ludica Lipari arriva la prima vittoria stagionale




La Ludica Lipari ha centrato oggi la prima vittoria stagionale nel campionato di C2 di calcio a 5. Al Freeland ha superato per 6 a 3 la Libertas Zaccagnini.
A segno: Felice Puglisi (2), Mario Puglisi, Lo Piccolo, Lo Presti e Del Monaco

Lunedì a Panarea i funerali di Felicino Di Lorenzo



Le onoranze funebri sono a cura della ditta Alfa e Omega di Lipari

Sentenza su "Missioni fantasma" al Comune di Lipari. Fonti: "Appellerò la sentenza, nella certezza di avere sempre svolto il mio ruolo con rettitudine nell’interesse esclusivo della collettività"

COMUNICATO
Nella giornata di ieri è stata emessa sentenza di primo grado relativa al cosiddetto processo “ghost mission” nel quale il sottoscritto risultava essere imputato. È vero, le sentenze non si commentano, si possono solo appellare. Nel mio caso, sono stato assolto dai reati di abuso d’ufficio e truffa aggravata e, condannato per il reato di falso per avere portato a rimborso n. 3 ricevute di taxi per un totale di € 72,00 nel corso di una missione istituzionale effettuata in Roma presso l’A.N.C.I.M., missione autorizzata con delibera del Consiglio Comunale che mi aveva delegato a rappresentare l’Ente. Ovviamente appellerò la sentenza, nella certezza di avere sempre svolto il mio ruolo con rettitudine nell’interesse esclusivo della collettività, nel mentre, continuerò ad espletare il mio mandato con l’impegno che mi ha sempre contraddistinto.
Gesuele Fonti

Calcio a 5 di C2. La Ludica Lipari cerca nel pomeriggio la prima vittoria stagionale.

La Ludica Lipari affronterà quest'oggi alle 15 e 20 al Freeland la Libertas Zaccagnini. 
L'incontro è valido per il campionato di C2 di calcio a 5.
Gli eoliani confidano nel supporto del pubblico per centrare la prima vittoria della stagione

Gli auguri ai festeggiati di oggi, 18 Novembre

Buon Compleanno a Luciano Vivacqua, Luigi Barrica, Giuliana Paterniti Bardi, Giusy Riganò, Cristiana Natoli, Pietro Morsillo, Celeste Manicotto, Lucio Natoli, Martina Spinella,Veronica Acquro, Marcello  D'Amico,  Giacomo Saporita.

venerdì 17 novembre 2017

Ghost Mission. Missioni fantasma al Comune di Lipari. Condannati in 10, assolti in sette.

Giacomo Biviano, presidente
del consiglio comunale di Lipari,
è tra gli assolti
E' stata emessa solo da una quarantina di minuti la sentenza relativa a "Ghost Mission", le presunte missioni gonfiate al Comune di Lipari.
Il Tribunale di Barcellona (Presidente: Maria Celi; Giudici: Fabio Processo e Francesco Alligo)
ha condannato: Franco Rando a due anni, con interdizione dai pubblici uffici; Mariano Bruno a un anno e 8 mesi; Corrado Giannò, Domenico Russo, Domenica Sparacino, Anna Maria Paola Spinella, Franco Guerrera, Gesuele Fonti, Massimo D'Auria, Francesco Subba a 8 mesi. Per tutti vi è la sospensione condizionale della pena e la condanna al pagamento delle spese processuali.
Assolti Stefana Salmieri, Pino Longo, Francesco Cataliotti, Aldo Marino, Giacomo Biviano, Ivan Ferlazzo, Giuseppe Finocchiaro. 

Ricordiamo che Cataliotti e Marino avevano rinunciato alla prescrizione.
Il vice - segretario Giovanni Famularo è imputato in un processo a parte.
Da sottolineare a proposito di queste "missioni fantasma" che la Corte dei Conti, sezione regionale, non ha riscontrato alcun danno erariale, ed evidenziando la regolarità delle procedure amministrative, ha archiviato il procedimento.
Se la Corte contabile non ha riscontrato danno erariale, evidenziando la regolarità delle procedure, appare a nostro avviso, anche se le sentenze vanno rispettate, un deciso controsenso quanto disposto dal Tribunale di Barcellona.
I condannati ricorreranno i Appello contro la sentenza

E' deceduto Felicino Di Lorenzo, figura storica di Panarea

E' deceduto all'età di 74 anni, Felicino Di Lorenzo, figura storica dell'isola di Panarea.
Ai famigliari le condoglianze di Eolienews

Domani e Domenica a Lipari e Canneto le “Casette di Luce” di Telefono Azzurro

Il 18 ed il 19 novembre saranno presenti, nelle piazze italiane, i volontari di Telefono Azzurro per offrire al pubblico le "Casette di Luce". Attraverso una donazione sarà possibile sostenere l’Associazione, potenziando le sue linee di ascolto, per garantire a tutti i bambini e gli adolescenti in difficoltà il diritto di essere ascoltati e la possibilità di ricevere aiuto. 
Con le  "Casette di Luce",  Telefono Azzurro vuole portare la luce in tutte le case, anche in quelle più buie nelle quali bambini e ragazzi, anziché sentirsi sicuri, subiscono violenze psicologiche e fisiche, o non sono ascoltati nei loro bisogni primari di affetto e tutela.
A Lipari, come accade ormai da diversi anni, a sposare l'iniziativa sono i Cantori Popolari delle Isole Eolie (vedi manifesto)

Non si chiuda il Centro Giovanile di Lipari (di Angelo Sidoti)

Foto d'archivio
Riceviamo e pubblichiamo:
Manifesto questo commento sul Centro Giovanile di Lipari non come fratello di Gianna Sidoti, animatrice per diverse generazioni di tanti ragazzi - oggi adulti - e nemmeno quale nipote di Padre Sardella, Parroco della Cattedrale di Lipari, da sempre vicino ai giovani, ma come genitore.
Trovo assurdo che la Curia privi la propria Comunità di un luogo di incontro per i giovani nel quale poter ancora coltivare non solo i valori religiosi ma anche quello della amicizia e della ricreazione/divertimento.
Sono nella memoria di tutti noi i recital organizzati ogni anno dal Centro Giovanile, che mettevano sempre in risalto i temi delicati nella nostra Comunità.
Vogliamo abbandonare queste buone abitudini nella nostra Comunità Eoliana?
Vogliamo restare tutti nell’indifferenza più assoluta come quando si affrontano temi delicati del nostro Paese? Spero di NO, lo dico come Cattolico ed Eoliano.
Lo scopo della Chiesa prima di tutto consiste nel radunare i propri fedeli non disperderdendoli lasciando per strada tanti ragazzi e adolescenti che, diversamente, verrebbero tratti in inganno da modi di vita non rispettabili presenti sul nostro Territorio come in tanti altri.
Spero, quindi, che ci sia presto un chiarimento da parte dei rappresentanti della Chiesa locale sul tema Centro Giovanile. Se il problema fosse la disponibilità dei locali ritengo che i fabbricati di cui dispone la Curia non siano solo quelli del Palazzo Vescovile ex Seminario. 
La Chiesa è missionaria per definizione e “i giovani sono la speranza della missione”.
Angelo Sidoti

SCUOLA, CASO EOLIE ALL’ATTENZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

L’eurodeputato M5S Corrao chiama in causa Bruxelles: “Ad Alicudi inizia la scuola ma senza insegnanti. L’unione Europea stanzia oltre 2 miliardi di euro, ma non si trovano 50 mila euro per garantire una maestra nella scuola più piccola d’Europa”.

“Inizia la scuola ma ad Alicudi, nelle Eolie mancano gli insegnanti. Un vero e proprio paradosso se si considera che una decina di maestre e docenti eoliani lavorano lontano dalle isole e da tempo hanno richiesto di poter rientrare in queste aree dove i docenti non vogliono andare. Dal Ministero però nessuna risposta. La Commissione Europea intervenga per garantire il diritto allo studio anche nella scuola più piccola d’Europa”.
A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che ha accolto l’appello degli abitanti di Alicudi (Messina) dove, dal mese di novembre sebbene la scuola sia cominciata già più di due mesi, continua la caccia alle supplenze, dato che i docenti non si trovano. La situazione è la medesima anche in altri piccoli comuni d’Italia.
“Singolare è il caso di Alicudi (Messina) – spiega Corrao – in Sicilia, dove si trova la scuola più piccola d’Europa che non ha un insegnante. Gli alunni sono tre in tutto. Simili disagi anche nella vicina isola di Filicudi. Nel periodo 2014-2020 circa 2,197 miliardi di euro di fondi UE cofinanziano azioni nelle scuole italiane, compresi progetti infrastrutturali nell’ambito dell’istruzione e della cura della prima infanzia. A tal proposito, la Commissione Europea riveste un ruolo di sostegno per aiutare gli Stati membri a far fronte alle sfide comuni, sebbene la responsabilità per quanto riguarda il contenuto dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema di istruzione ricada tuttavia unicamente sugli Stati membri.
A questo punto – conclude Corrao – ho chiesto se la Commissione Europea è a conoscenza di tale incresciosa situazione nelle scuole primarie e come intenda sostenere il diritto allo studio anche nelle scuole più piccole”.

Padre mio... (di Daniela Merlo)

Riceviamo e pubblichiamo:
Racconta una tradizione orale che un giorno fra Masseo era con San Francesco sul Monte della Verna e lo sfidò una sera in una gara singolare: chi dei due sarebbe stato capace di recitare più Padre nostro durante la notte. Decisero che li avrebbero contati con dei sassolini. All’indomani, fra Masseo, con le mani colme di sassolini si recò da Francesco, apostrofandolo con una frase di vittoria: «Ecco i Padre nostro che ho recitato in questa notte. Mostrami i tuoi!» Francesco, con un senso di ammirazione disse al compagno: «Beato te! Io non sono riuscito a finire un solo Padre nostro. Mi sono fermato sulle parole “Padre nostro” per l’intera notte!».
In questi ultimi tempi ho pensato e riflettuto e mi sono chiesta quale fosse il significato profondo di questa parola cosi semplice, pronunciata da tutti, Padre.
E così mi sono messa alla ricerca.
Quando sono andata ad approfondire ho scoperto cose meravigliose.
La radice PA di padre sembra derivi dal sanscrito PITA da cui nel tempo è stata abbreviata in PA- ed ha un duplice significato: nutrimento e protezione.
Padre è colui che per definizione nutre, attraverso ogni tipo di cibo: fisico e spirituale.
È guida, confine, recinto, limite, è protezione dal male.
Questo tu sei stato ed anche: gioia, rassicurazione, riferimento, allegria, ironia, costanza, serietà, leggerezza, parola, disponibilità, gentilezza, ascolto, comprensione, cura, compassione. Hai fatto parte di questa comunità che ti stima perchè tanto hai dato a tutti noi.
Ci sono figli che per una vita non hanno mai potuto pronunciare la parola papà e figli che non la potranno mai più pronunciare.
Quanta solitudine si prova nel non poter più rivolgere al nostro padre un semplice: ciao papà.
Oggi è il primo anno "senza di te", ma davvero tu non sei più qui con noi?
Noi ti avvertiamo sempre vicino e accanto. La tua assenza è forte presenza.
Io credo che le persone non muoiano mai, almeno non nella nostra memoria, non nell'Amore che abbiamo provato, no, le anime restano, vive, presenti, vicine, e tu sei qui.
Ciao papà. Grazie per essere stato mio Padre.

Daniela

La morte non è niente

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.


Henry Scott Holland

Da ieri è di nuovo attivo il punto nascita di Pantelleria. E noi stiamo a guardare

Si torna a partorire a Pantelleria. E’ questo l’esito del tavolo tecnico presieduto dal commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani Giovanni Bavetta, cui hanno preso parte il direttore del dipartimento materno infantile Pietro Di Stefano, il direttore medico di presidio Maria Carmela Riggio, il responsabile del punto nascita di Pantelleria Pippo Turco, e i primari dei reparti di pediatria e di ostetricia e ginecologia degli ospedali della provincia di Trapani.
Da ieri è ufficialmente attivo il punto nascita nell’ospedale Nagar dell’isola.
”Il tavolo tecnico – spiega Bavetta – ha trovato le soluzioni organizzative per la piena fruibilità, in collegamento con il punto nascita di secondo livello del presidio ospedaliero di Trapani e quelli della provincia, nell’ottica dell’unico grande ospedale per intensità di cure. La partoriente di Pantelleria ha così finalmente la possibilità di scelta se partorire nell’isola, o scegliere l’opzione prevista dal decreto assessoriale di farlo sulla terraferma usufruendo del sussidio”.
Il personale del punto nascita è stato integrato tramite i contratti libero professionali della durata di un anno per pediatri e neonatologi, mentre è stata appena pubblicata la graduatoria, con analoga procedura, per ginecologi, i cui contratti verranno stipulati nei prossimi giorni.
Questo personale viene integrato a rotazione dagli specialisti provenienti dai quattro punti nascita della provincia, mentre il personale in servizio nell’isola opererà periodicamente una settimana sulla terraferma.
“Questa permetterà – continua Bavetta – da un lato la massima sicurezza e tutela per le partorienti e i nascituri, dall’altro il continuo aggiornamento di questo personale, che praticando solo 40 o 50 parti l’anno, come accade a Pantelleria, correrebbe il rischio di perdere la propria professionalità”.
Una notizia per la quale, confrontandola con quella che è la realtà eoliana, dove le nostre donne sono costrette a partorire fuori, ogni commento e considerazione è davvero superfluo. Evidentemente è questo che ci meritiamo. 

Gli auguri ai festeggiati di ooggi

Buon Compleanno a Alberto Biviano, Roberto Russo, Caterina Mandarano, Angela Beninati, Bobby Anderson, Bart Giardina, Orlando Salta e Stefania Perin

Report dell’Iucn: Siti "Patrimonio dell'Umanità" a rischio. Tra questi le Eolie e le Dolomiti

In questi giorni, (dal 6 al 17 novembre), si sta tenendo a Bonn la United Nation Framework Convention on Climate Change (Unfccc), Cop23, presieduta dal governo delle Fiji. 
Durante la 23esima conferenza delle parti dell’Unfccc è stato presentato un report che riferisce i dati sui rischi del cambiamento climatico per importanti siti naturali. I siti patrimonio dell’umanità sono in pericolo, come ci avvisa Inger Andersen, la direttrice generale dell’Unione
Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn). Nel report a cura dell’Iucn si analizza lo stato di salute di 241 siti naturali: il risultato è che più di un quarto di questi sono minacciati dal cambiamento climatico. E il dato più preoccupante è che rispetto all’ultime analisi risalenti a tre anni fa, da 35 sono passati a 62 i siti in pericolo, quasi raddoppiandosi.
Gli ecosistemi maggiormente a rischio sono due: le barriere coralline e i ghiacciai. Il riscaldamento globale agisce sui coralli sbiancandoli e sui ghiacciai, come ben noto, sciogliendoli. In particolare i luoghi più in pericolo sono: sul fronte coralli, l’atollo di Aldabra nell’Oceano Indiano, la barriera corallina del Belize nell’Atlantico e la Grande Barriera australiana, la più grande al mondo; sul fronte ghiacciai, invece, il parco nazionale del Kilimangiaro e il complesso Jungfrau-Aletsch sulle alpi svizzere.
Il report dell’Iucn spiega anche il 29% dei siti patrimoni dell’umanità fa fronte a minacce “significative” e il 7% a minacce “critiche”. Tra quelli italiani le Eolie e le Dolomiti destano “alcune preoccupazioni”.
Il cambiamento climatico non è l’unica problematica ad influire sui patrimoni dell’umanità. La comparsa di specie aliene invasive è un fenomeno strettamente collegato al global warming, poiché quest’ultimo ne favorisce la proliferazione e lo stanziamento. Inoltre il turismo di massa ha la coscienza macchiata da peccati vergognosi, perché in molti luoghi è andato ben oltre il livello di sostenibilità.
“La protezione dei siti dei patrimoni mondiali è una responsabilità internazionale dei governi che hanno firmato l’accordo di Parigi – ha riferito Inger Andersen – Il rapporto Iunc invia un messaggio chiaro ai delegati riuniti qui a Bonn: i cambiamenti climatici agiscono velocemente e non risparmiano i tesori più belli del nostro pianeta”.
Sempre più urgente diventa attuare gli impegni dell’accordo di Parigi. Per fortuna sono in tanti a rendersi conto dell’emergenza in cui ci troviamo. Anche gli Usa si sono presentati a Bonn, anche senza Trump.