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martedì 28 aprile 2020

Uomo, originario delle Eolie, si toglie la vita gettandosi in mare a Milazzo. Alla base del gesto le difficoltà economiche

fonte: https://www.ildiariometropolitano.it
Un uomo di 65 anni, originario delle Isole Eolie, è stato rinvenuto cadavere nelle prime ore del mattino, all'interno dell'area portuale, annegato nelle acque antistanti gli uffici. 
L'uomo, un eoliano che viveva a Milazzo insieme alla compagna, ha lasciato una lettera nella quale ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a togliersi la vita.
Senza soldi e con la difficoltà di poter chiedere aiuto in un momento come quello che stiamo vivendo, ha deciso di suicidarsi lanciandosi in mare con un peso al corpo.
A recuperare il cadavere sono stati gli uomini della Capitaneria di Porto.
Sul posto il magistrato di turno ha confermato che il decesso è avvenuto per annegato.

NDD - L'uomo, da quanto apprendiamo, contrariamente a quanto si pensava inizialmente, non era un pescatore ma un ex marittimo. 

Oggi è il 28 aprile. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie.

VULCANO

lunedì 27 aprile 2020

I dati del Coronavirus quest'oggi 27 aprile in Sicilia.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi (lunedì 27 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 70.650 (+546 rispetto a ieri), su 66.749 persone: di queste sono risultate positive 3.085 (+30), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.123 (+16), 731 sono guarite (+11) e 231 decedute (+3).
Degli attuali 2.123 positivi, 475 pazienti (-3) sono ricoverati - di cui 35 in terapia intensiva (+2) - mentre 1.648 
(+19) sono in isolamento domiciliare. 
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (15, 21, 11); Catania, 663 (108, 218, 80); Enna, 300 (128, 74, 28); Messina, 376 (93, 109, 48); Palermo, 344 (67, 89, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Siracusa, 111 (52, 86, 24); Trapani, 92 (6, 40, 5).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Avviso


Accadde alle Eolie: 27 aprile 2014

Buon Compleanno!

Auguri al nostro collaboratore Giuseppe La Cava. Ed ancora a Valentina Aliberti, Immacolata Barbuto, Massimiliano Mazzei, Sara Paratore, Fabio Bonfante

Amministrazione Giorgianni invita cittadini, operatori commerciali ed imprese a visionare il DPCM 26 aprile 2020

L'Amministrazione Comunale di Lipari invita tutti i cittadini, gli operatori commerciali e le imprese alla visione del DPCM 26 aprile 2020, con particolare riferimento ai seguenti allegati:
- Allegato 4 "Misure Igienico Sanitarie"
- Allegato 5 "Misure per gli esercizi commerciali"
- Allegato 7 "Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri"

Il  testo completo del Decreto e tutti i relativi allegati sono sul sito del Governo al seguente link:
http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/DPCM_20200426.pdf


Ricordando...Dario Subba.


C.S. Lipari... Una storia a tinte rosso - blu : Una delle belle pagine (Trionfo nel derby d'andata del 1965 sul campo del Milazzo )

Un grazie per le immagini alla signora Melina China, moglie del portierone Nino Maggio

Accadde alle Eolie: 27 Aprile 2012 (Articolo e 8 foto)


La Chiesa festeggia oggi Santa Zita

Nel linguaggio medievale, « zita » equivaleva a quella che, nei dialetti toscani, è ancora detta « cita » o « citta ». Voleva dire cioè « ragazza », e il diminutivo di quel termine esiste ancora nel vocabolario italiano: « zitella », cioè non maritata.

Santa Zita è dunque la santa ragazza, ed è l'unica Santa di questo nome che ancora viene ripetuto in Toscana, e specialmente in Lucchesia. Santa Zita, infatti, è la Santa di Lucca, e già Dante, per indicare i magistrati della città di Lucca, parlava degli « anziani di Santa Zita ».

Zita era nata vicino a Lucca, a Monsagrati, nel 1218, in una famiglia contadina. Non ebbe nessuna particolare istruzione, ma fin da bambina si dette una regola di condotta religiosa chiedendosi semplicemente: « Questo piace al Signore? Questo dispiace a Gesù? ». Con questa linea di condotta crebbe devota e utile, aiutando i genitori a vendere in città i prodotti dei loro campi. A 18 anni entrò a servizio, a Lucca, nella casa dei Fatinelli, anzi nel palazzo di quella famiglia, che era una delle più ricche della città.

Le tentazioni della città avrebbero potuto aver facile presa nell'anima della semplice campagnola, ma la linea di condotta impostasi dalla fanciulla, pur nella sua ingenuità, non consentiva né errori né distrazioni. « Questo piace a Gesù? E questo gli dispiace? ».

E piaceva a Gesù che ogni mattina, con il permesso della padrona, Zita si recasse in chiesa, mentre tutti gli altri ancora dormivano. E poi accudisse puntualmente, prima di tutti e meglio di tutti, alle pesanti incombenze casalinghe, alle quali si dedicavano le donne di quei tempi. Ma fu soprattutto la straordinaria generosità verso i poveri che costituì il più delicato profumo della santità della servetta. Ogni venerdì, ella, la più fidata tra le domestiche, aveva il compito di distribuire le elemosine ai poveri. E trovava sempre il modo di aggiungervi qualcosa di suo, risparmiato sul magro cibo, sullo scarso salario e sul modestissimo vestiario. Presto il padrone sospettò che Zita donasse ai poveri più di quanto egli aveva disposto. Era vero, ma quel di più non apparteneva a lui. Rappresentava il superfluo della sua serva incredibilmente sobria.

Un giorno, incontrando Zita con il grembiule gonfio di alimenti, le chiese severamente che cosa portasse. « Fiori e fronde », rispose la ragazza. Disciolto il grembiule. ne caddero davvero fiori e fronde, miracolosi simboli della carità e della generosità, impersonata da Santa Zita. Sempre più amata, rispettata e venerata, visse nella casa dei Fatinelli fin verso i sessant'anni, considerandosi nient'altro che un'umile, obbediente e devota serva. Soltanto dopo la sua morte i cittadini di Lucca le tributarono onori come a una grande Santa, e gli stessi magistrati della città non disdegnarono di essere indicati come « gli anziani di Santa Zita », senza che facesse velo al loro orgoglio l'umile condizione della Santa servetta, delicato fiore della città gentile.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lucca, santa Zita, vergine, che, di umili natali, fu per dodici anni domestica in casa della famiglia Fatinelli e in questo servizio perseverò con straordinaria pazienza fino alla morte.

Il comitato "l'Ospedale di Lipari non si tocca", dà voce alle mamme eoliane.

(Comunicato) Un grido esasperato, un coro di voci, quello delle mamme eoliane, che chiedono un percorso nascita adeguato e completo (MORFOLOGICA compresa) , chiedono di poter partorire a Lipari. 
Lo fanno oggi, in periodo di emergenza covid - 19, lo fanno raccontando la propria esperienza, fatta di sacrifici, di paure, di viaggi, di spese esorbitanti, di incertezze, di stress psicologici. 
Chiedono di poter essere seguite in maniera SICURA e CONTINUATIVA qui a Lipari. 
Chiedono di poter far nascere il proprio bimbo nella propria isola, accanto ai propri cari, coccolate dai propri affetti, così come sempre dovrebbe essere! 
Ad oggi 27 Aprile, non è ancora possibile effettuare la morfologica qui a Lipari, chiediamo a che punto sia l'iter di invio del macchinario?
 Chiediamo perché alcune mamme devono necessariamente partire anche solo per fare dei tamponi obbligatori durante il loro percorso nascita, chiediamo perché ancora oggi qui da noi diventa complicato fare anche una semplice curva da carico?

Oggi è il 27 aprile. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie.

Santa Marina Salina

domenica 26 aprile 2020

Coronavirus: boom di guariti e calano ricoveri e contagi. Deceduti in 228. L'aggiornamento in Sicilia al 26 aprile.


Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (domenica 26 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 70.104 (+1.853 rispetto a ieri), su 65.689 persone: di queste sono risultate positive 3.055 (+35), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.107 (-165), 720 sono guarite (+196, di cui 13 ricoverati e 183 in isolamento domiciliare) e 228 decedute (+4).
Degli attuali 2.107 positivi, 478 pazienti (-7) sono ricoverati - di cui 33 in terapia intensiva (0) - mentre 1.629 (-158) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 66 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (15, 21, 11); Catania, 674 (107, 200, 79); Enna, 297 (130, 72, 28); Messina, 403 (95, 83, 47); Palermo, 377 (68, 51, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Siracusa, 46 (51, 142, 23); Trapani, 74 (6, 57, 5).
 Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Sgravi alle aziende, fronte diviso. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 26.04.20


Cu è cchiù fissa? Cannalivara o cu ci va' dappriessu ? (di Gianni Iacolino)

Una delle più famose e diffuse fake news della storia d' Occidente fu messa in circolazione nientemeno che dal Papa con l'Atto di Donazione di Costantino col quale si dimostrava come l'imperatore aveva fatto omaggio alla Chiesa del potere temporale. Si attribuiva all'imperatore Costantino la decisione di donare a Papà Silvestro I i domini dell'impero romano di Occidente . Il documento , datato 315 d.c. fu redatto invece trecento anni dopo per affermare una balla utile al Vaticano. Otto secoli dovettero trascorrere ancora, perché il filologo Lorenzo Valla riuscisse a dimostrare la falsità del documento cui tutti avevano creduto o fatto finta di credere. A dimostrazione che le fake news ci sono sempre state anche prima dell'invenzione della stampa , finalizzate alla manipolazione dell'opinione publica. Dopo l'invenzione di Gutenberg , aumentando la quantità di contenuti, è aumentata anche la quantità di quelli falsi. Uno degli esempi più eclatanti è il caso dei Protocolli dei Savi di Sion, falso storico creato più di un secolo fa, in ambienti antisemiti, per far credere che ci fosse un complotto mondiale giudaico per impossessarsi del mondo ( ancora oggi molti lo diffondono in rete ). Nonostante la stampa offra pure la possibilità delle smentite, non sempre si riesce a mettere a tacere le bugie. Spesso la bufala ha prevalso nella credulità dell'opinione pubblica. La colpa è solo della stampa? Direi di no. In parte va ricercata nella forte pressione esercitata da individui , movimenti di complottisti interessati o in buona fede ,ma resi fanatici dal desiderio di dimostrare di essere menti fuori dal coro , senza rendersi conto di essere fuori anche dalla logica. Il problema ,quindi, esiste da sempre. Solo che oggi è amplificato e si alimenta di nuove dinamiche, quelle della rete e dei social che prima non esistevano. Il crescere abnorme dei contenuti ha fatto crescere a dismisura anche le bufale. Oggi l'istantaneità della condivisione annulla la necessità dell'approfondimento. L'istantaneità è nemica dell'approfondimento. La verifica di una notizia che puzza di falso richiede tempo e competenza. Meglio farne a meno, potrebbe pure mettere in discussione il castello di carte che ci stavamo costruendo. Siamo nell'era della democratizzazione della rete, era in cui chiunque può diventare produttore di contenuti. Ed è proprio di questa democratizzazione si preoccupò Umberto Eco:
«Su sette miliardi di abitanti del pianeta c’è una dose inevitabile di imbecilli. Moltissimi di costoro una volta comunicavano le loro farneticazioni agli intimi o agli amici del bar e così le loro opinioni rimanevano limitate a una cerchia ristretta. Ora una consistente quantità di queste persone ha la possibilità di esprimere le proprie opinioni sui social networks. Pertanto queste opinioni raggiungono udienze altissime, e si confondono con tante altre espresse da persone ragionevoli». Anche Stefano Rodotà si interessò al problema . Pensava   che si trattasse di  una battaglia culturale : solo un graduale aumento di riflessione, consapevolezza ed educazione consente un’ecologia della comunicazione in Rete.  A salvarci dalla fake news può essere solo la responsabilità e la consapevolezza di chi oggi produce e condivide contenuti.  Cioè tutti noi.   
La sbornia di onnipotenza, l'uno vale uno, la democratizzazione dei contenuti sono la vera fake news del decennio. Rispetto per le istituzioni, per lo studio, per la professionalità da cui derivano autorevolezza e qualità sono l' unico antidoto alla spazzatura. È proprio questo il bello della rete . Che tu sia Veronesi, Barnard o il garzone del fornaio, sul piano delle conoscenze vali lo stesso. Il web ha creato per il virus della menzogna un humus formidabile. Prevalgono i cretini  o i mascalzoni ? I primi facilmente abboccano e rappresentano la manovalanza, i secondi sono i criminali architetti dei continui procurati allarmi.

Gianni Iacolino

Riflessione. Mariano Bruno: "Dai nostri comportamenti dipende la vita e la salute di altre persone! Occorre una presa di coscienza!".


E’ tempo di guardare avanti…
Tre semplici concetti: il rispetto, la convivenza ,il comportamento.
Una forte aspettativa: decretazioni mirate ed impegni concreti per le isole.
Un dilemma: riaprire, no – riaprire, si
                                                                          
Io penso che…
La mia prima considerazione, frutto di profonda meditazione, e di tempo per meditare ne abbiamo avuto a sufficienza, è che oggi, forse come mai, abbiamo capito che bisogna avere la consapevolezza di essere legati, gli uni agli altri.
Oltre ad essere un concetto religioso, quello appena espresso, ha insito in sè molto di laico, nella realtà dei nostri giorni.                                                                                                                                                             
E’ lecito chiedersi
Se siamo più liberi di disporre del nostro tempo?
Se siamo più padroni della nostra esistenza?
Se, addirittura, dipendiamo gli uni dagli altri?
La prima risposta, di getto, stizzita, è che mal ci adattiamo a limitazioni del nostro tempo, della nostra esistenza e più che mai alla interdipendenza.
A buon ragione, rivendichiamo la nostra capacità di saper essere artefici del nostro destino, ma oggi forse non è più così, bensì:   
Dai nostri comportamenti dipende la vita e la salute di altre persone!
Dal comportamento di altre persone dipende la vita e la nostra salute!
Sino ad oggi le popolazioni eoliane, hanno, in tutte le loro componenti, amministratori, professionisti, lavoratori, siano essi concittadini presenti sulle isole e/o sparsi in Italia e nel mondo, che prestigiose personalità ed  amici dell’arcipelago, fatto sentire la loro voce con contributi notevoli, tra questi Angelo Sidoti, con ammirevole costanza e lungimiranza, lui che lavora stabilmente a Torino e il dr. Pracanica per la piacevolezza del tratto della sua penna pur trattando, talvolta, argomenti spinosi e difficili e tanti altri ancora che non enumero per la dovuta brevità.
Ampiezza del loro pensiero, attaccamento al territorio, appropriati suggerimenti forniti per la ripresa.
Con soddisfazione è fiorito un dibattito fatto di proposte concrete, le Isole Minori, a vari livelli, stanno rivendicando le giuste attenzioni per le Comunità.
Varie associazioni di categorie produttive e trainanti per il territorio si associano e fanno sentire la loro voce, in maniera consapevole e rispondente alle giuste esigenze e richieste degli operatori turistici di ogni ordine e grado e dei lavoratori del settore.
Tutto questo lo abbiamo fatto, bene, ma a bocce ferme.
Un’altra realtà è in movimento e si schiuderà dinnanzi a noi a partire dal quattro maggio e man mano a seguire, nelle altre date che segneranno l’incedere della nostra vita.
Una sola cosa non cambierà, quantomeno per un lungo lasso di tempo.
“Dal nostro e dall’altrui comportamento dipenderà la nostra e la vita degli altri!”
In altri tempi questa affermazione sarebbe apparsa una strategica esagerazione.
Ricordiamoci, riflettendo, che non saremo più soli, che non saremo gli unici abitanti delle isole.
Abbiamo auspicato la riapertura, ognuno si è impegnato come ha potuto e creduto, anche se non sono pochi coloro pronti a rinunciare a tale evento se le risposte non si riveleranno all’altezza delle aspettative
Dal quattro maggio ci aspetta adesso un nuovo impatto: dalla clausura alla convivenza con altri soggetti al di fuori del nostro nucleo familiare, dei nostri concittadini, principalmente, con la clientela turistica, pur esigua che sarà.
Sia gli isolani semplici cittadini od operatori del settore turistico, sia la clientela che raggiungerà le isole, dobbiamo, tutti, concittadini e turisti, essere preparati a questo incontro che ha principalmente alla base il rispetto reciproco.
Oggi si impone una più agile, adeguata e rispondente informazione, utile al territorio, facendo si che “la nuova comunità” sia pienamente consapevole di dover adottare misure e stili di vita diversi e utili alla prevenzione di eventuali contagi.
Aspettiamo fiduciosi i nuovi decreti, non fidandoci delle indiscrezioni che tanta confusione e preoccupazione stanno ingenerando.
 Ai nostri corretti comportamenti, e non potrebbe essere altrimenti, dovranno corrispondere dalle autorità preposte, in ogni settore e ai vari livelli, decretazioni mirate e impegni concreti per le isole.
I cittadini singoli, quelli riuniti in associazioni hanno messo sul tappeto documenti pieni di buon senso, richieste rapportate alla valenza dei nostri territori, guardando anche al futuro ed alle generazioni che verranno.
Agli interventi, eccellenti, che già si sono occupati dell’argomento, sono auspicabili ulteriori contributi anche di sostegno umano e sociale per non far sentire nessuno solo in questa epocale battaglia, il perché?
Perché ci troviamo in quel momento difficile, molto difficile, in cui anche la sicurezza è molto attenta.

“Quando la curva dell’emergenza sanitaria in discesa incrocerà la curva dell’emergenza sociale in salita, a quell’incrocio potrebbe verificarsi la rottura del sistema”

Per evitare questo disastroso impatto, ogni parte politica e sociale dovrà dare il meglio di sé stessa per attutire la drammaticità del momento e ridisegnare il futuro, passando dalle decretazioni d’urgenza ad un’idea di governo di processi di crescita a breve, medio e lungo termine in isole, laboratorio a cielo aperto.
Non avrebbe senso questo mio pensiero se non per evidenziare che in questo momento storico sarebbe avvilente ridurre tutte le voci che si sono levate a semplici rivendicazioni economiche, giuste e legittime, perché sia chiaro che il disagio non è e non sarà solo degli operatori turistici, ma di tutto il paese.
Da soli non ci si salva!
Il problema non è solo economico-finanziario, è culturale, sociale e della futura convivenza.
Con il depauperamento del nostro territorio rischia di morire la nostra storia risalente al IV millennio A.C. insieme a quella cultura che trasuda dalle nostre mura, dai nostri vulcani, patrimonio dell’umanità.
Di grande rilievo sarebbe la voce dell’intellighentia liparese, della chiesa, che sta facendo con alcuni suoi parroci un lavoro silenzioso ed eccezionale, del mondo culturale che alberga attorno a benemeriti centri, di associazioni, di club di servizio e di tanti altri semplici o impegnati cittadini.
E’ necessaria una presa di coscienza generale, dei nostri concittadini onorari, dei nostri amici che occupano posti strategici, dell’impegno di noi tutti perché vengano deliberati interventi a favore del territorio, tenendo conto delle particolarità, delle fragilità del tessuto sociale delle nostre isole in tutte le sue componenti.
L’altra sera assistevo alla trasmissione “Porta a Porta “tra gli ospiti il prof. Crisanti (medico), l’editorialista del Corriere della Sera e Marcello Sorgi. Quando è stato il turno di Marcello Sorgi mi è parso di scorgere nella sua domanda un qualcosa che potesse riguardare il nostro territorio, forse sarà stata solo una mia impressione.
“In sintesi la domanda di Sorgi, rivolta al dott. Crisanti: Quando ritiene potremo ritornare sulle spiagge? Il dottor Crisanti non ha risposto in quanto preceduto da Vespa che con un sorriso rivolgendosi a Sorgi dice: Marcello, ma così hai alzato troppo la palla”
E no caro Vespa, per noi non era troppo alta!
Mariano Bruno

Coronavirus: Musumeci, lavoriamo a un Piano di ricostruzione economica.

«Varare con urgenza un Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell'Isola e per l'efficientamento burocratico. E' questo l'obiettivo del mio governo per accompagnare la “Fase 2” in Sicilia, a sostegno delle imprese, dei settori produttivi e dei lavoratori, ma anche per accelerare la spesa pubblica destinata agli investimenti e alle infrastrutture. Deve essere un Piano frutto di concertazione, asciutto, essenziale, attuabile in tempi celeri. Per questo, dopo l'approvazione della legge di Stabilità, che contiene provvedimenti emergenziali, in questi giorni in discussione all'Ars, il governo regionale vorrà confrontarsi con le organizzazioni di categoria e sindacali che incontreremo nel pomeriggio di martedì 5 maggio a Palazzo Orleans. La Sicilia produttiva deve ripartire, nel rispetto delle norme di sicurezza, più determinata che mai».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

Papa Francesco: Regina Coeli del 26 aprile 2020

#iorestoacasa. Video messaggio di Eolienews

Questo breve video messaggio prodotto da Francesca Falconieri, nostra collaboratrice, per Eolie news, nasce da una mia idea che ho "trasferito", per l'appunto, a Francesca che l'ha concretizzata alla perfezione.
Nel ringraziare Francesca posso tranquillamente affermare che, se io fossi stato in grado di effettuare operazioni di montaggio ecc., l'avrei realizzato proprio cosi.
#noirestiamoacasamalavoriamopervoi"

Buon Compleanno!

Auguri a Piero Roux, Giovanni D'Ambra, Nunzio Musca, Ilaria Caprara, Gaetano Cassara', Giuseppe De Mariano, Diego Greco, Antonello Mondello, Mirko Greco, Franco Pace, Lorenzo Gigante, Giuseppe Lombardo, Vanessa Giardina

Santa Messa della III domenica di Pasqua, concelebrata da Mons. Gaetano Sardella, Don Giuseppe Mirabito e Don Alessandro Lo Nardo, dalla cappella delle Suore Francescane di Lipari

Auguri cucciolo mio, oggi come ieri, così come domani "C'è un cuore che batte nel cuore"

  Non permettere mai a nessuno di fermare il tuo volo!  

La Chiesa festeggia oggi San Cleto Papa

S. Anacleto nacque in Atene dopo la metà del primo secolo, destinato da Dio a reggere sapientemente la Chiesa in tempi perniciosissimi.

Datosi presto agli studi, si distinse tosto fra i coetanei per la perspicacia del suo ingegno, per l'amore alla religione ed alle pratiche devote e per la bontà del suo carattere.

Recatosi a Roma, venne consacrato sacerdote. E fu tanto il progresso che fece nelle vie di Dio, che quando la persecuzione privò la Chiesa del Papa S. Clemente, Anacleto, per unanime consenso del popolo, fu eletto a succedergli sul soglio pontificio.

Era L'anno 103, e la Chiesa gemeva sotto la spada dei persecutori.

Nei pochi anni di pace era prosperata straordinariamente. L'eroismo dei primi martiri era stato oggetto di ammirazione in tutto l'impero romano: una religione che vantava assertori così tenaci da sacrificare la vita, incuranti dei più atroci tormenti, non poteva essere falsa. I pagani lo compresero, e tutti quelli che cercavano la verità, correvano a ricevere il battesimo e ad ingrossare le file dei fedeli. Ma una nuova tempesta si avvicinava minacciosa.

Traiano, rigido conservatore delle tradizioni romane, non potendo soffrire che i templi degli idoli venissero abbandonati, lasciò perseguitare i Cristiani. ma il seme del Vangelo, irrorato dal sangue di tanti martiri, si faceva sempre più rigoglioso. La costante confessione di tanti coraggiosi animava fortemente gli infedeli a convertirsi a Cristo.

Essendo dunque i cristiani minacciati continuamente di morte, Anacleto ordinò che alla fine della Messa tutti i presenti si comunicassero e così, dando Gesù Cristo ai suoi figli, li,muniva di forza straordinaria nel caso che fossero stati presi e condannati.

Fu ancora S. Anacleto che disciplinò la consacrazione dei vescovi ed ordinò che i sacerdoti fossero eletti per comune consenso del popolo, affine di consacrare così al servizio dell'altare solo individui dotti e virtuosi.

Nelle sue poche lettere tratta magistralmente dell'autorità pontificia e delle prerogative dell'apostolo Pietro. Nelle due ordinazioni che fece nel mese di dicembre, consacrò sei vescovi, cinque sacerdoti e tre diaconi.

Nel 112 dopo aver governata la Chiesa per nove anni venne incatenato e, perseverando nella confessione della fede, fu ucciso il 19 luglio. Il suo corpo fu sepolto nel Vaticano.

PRATICA. Soltanto chi confessa Gesù davanti agli uomini sarà ricevuto in cielo.

PREGHIERA. O Signore, che con le solerti cure del tuo beato Pontefice Anacleto hai difeso la Chiesa da terribile persecuzione, concedici benignamente che, invocandolo qual nostro protettore, possiamo essere aiutati dai suoi meriti.

Oggi è il 26 aprile. Buongiorno e buona domenica con questa cartolina dalle Eolie.

FILICUDI

sabato 25 aprile 2020

C.S. Lipari... Una storia a tinte rosso - blu: "Ferro regge...Centorrino illumina...Gravina fulmina"

Centorrino
Gravina e Ferro


Oggi, spulciando nell'archivio, guardando le foto del glorioso CS Lipari, per cercarne, in qualche modo di archiviare pezzi di quella storia a "tinte rosso - blù" mi è ritornato in mente uno "striscione", un inno, che esaltava le doti di tre bandiere rossoblù, esposto al Comunale di Santa Lucia e che, credo, è rimasto nel cuore di coloro che, come me, erano allora ragazzi. Che nostalgia!
"Ferro regge...Centorrino illumina...Gravina fulmina"

E' deceduta la signora Bartola Angela Broccio ved. Mollica.

Le onoranze funebri sono a cura della ditta Alfa e Omega di Lipari.


Eolienews partecipa al dolore dei suoi cari

Coronavirus: in Sicilia sempre più guariti e calano i ricoveri. 224 i deceduti. La situazione al 25 aprile.

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato ad oggi (sabato 25 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 68.251 (+3.086 rispetto a ieri), su 64.892 persone: di queste sono risultate positive 3.020 (+39), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.274 (-46), 524 sono guarite (+81, di cui 24 ricoverati e 57 in isolamento domiciliare) e 224 decedute (+6).
Degli attuali 2.274 positivi, 485 pazienti (-8) sono ricoverati - di cui 33 in terapia intensiva (+1) - mentre 1.787 (-40) sono in isolamento domiciliare.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (15, 21, 11); Catania, 670 (107, 195, 78); Enna, 302 (133, 67, 28); Messina, 402 (98, 83, 45); Palermo, 372 (70, 48, 27); Ragusa, 75 (6, 6, 6); Siracusa, 96 (50, 82, 23); Trapani, 110 (6, 20, 5).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.