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martedì 21 dicembre 2021

Stasera per il Cineforum invernale del Magazzino Mutuo Soccorso Eolie il film "Vergine giurata"

"Ispirato all'omonimo romanzo di Elvira Dones (Feltrinelli, 2007) "Vergine giurata" racconta alcuni aspetti del Kanun, l'antica legge delle montagne albanesi dove, ancora oggi, vige una cultura arcaica, maschilista, basata sull'onore, che non riconosce alle donne alcuna libertà; padri, fratelli e mariti hanno potere di vita e di morte su figlie, sorelle e mogli".

Stasera ore 21.00 per il cineforum "Libere, disobbedienti, innamorate", penultima proiezione con "Vergine Giurata" di Laura Bispuri.
INGRESSO LIBERO consentito con Green Pass e mascherina.

E' deceduta Santina Virgona ved. Aloi

Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA E OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

Museo e Parco Geominerario della Pomice : le dieci idee dello storico Pino La Greca


Al signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari

e p.c.

Al signor Sindaco del Comune di Lipari

LL.RR.

Oggetto: Dieci Idee per il Museo e Parco Geominerario della Pomice


Signor Presidente,

come anticipato nella mia precedente nota negli ultimi dieci anni ho partecipato, su invito sia dell'Amministrazione sia del Consiglio Comunale a numerosi tavoli tecnici rivolti alla formulazione di piani e progetti legati alla creazione del Parco Geo-Minerario della Pomice di Lipari.
Con l'odierna nota Le invio delle mie proposte, alcune già agli atti dell'amministrazione, ed altre frutto di nuove riflessioni.

Uno – La Messa in Sicurezza delle cave: 

La messa in sicurezza delle aree di Cava di Porticello ed Acquacalda è della massima urgenza alla luce delle note vicende legate all’instabilità del versante sottostrada lungo la provinciale Canneto Acquacalda a seguito dell’erosione dovuta al dilavamento delle piogge invernali. Soltanto con la messa in sicurezza della cava (a monte della strada provinciale) e della stabilizzazione delle scarpate (a valle della strada provinciale) lungo il versante dall’ex stabilimento La Cava e sino al torrente Porticello,consentirà di poter togliere qualsiasi pericolo e rischio per la pubblica e privata incolumità dei cittadini che transitano lungo tale importante arteria stradale.
Con la sistemazione ambientale le suddette aree, potranno essere fruite non soltanto per la loro valenza naturalistica e paesistica, me anche in un contesto turistico-culturale.

Due – La realizzazione di un Teatro nell'ex Cava : L'idea nasce dall'esperienza del “Festival delle Eolie” nato nella seconda parte degli anni Ottanta del secolo scorso. Nell'anfiteatro naturale delle cave si sono svolti concerti di Giuseppe Arena con i suoi ballerini; un defilé di moda con decine di modelle firmate da Trussardi presentato da Milly Carlucci; eventi come la notte di San Lorenzo celebrata all'insegna dello spettacolo nella scenografia fantastica delle cave, con la presenza di due ospiti d'eccezione: Katia Ricciarelli e Pippo Baudo. Lo spettacolo più entusiasmante, tuttavia, è stato il concerto di Lucio Dalla. Tutto il versante bianco dell'isola era illuminato da fiaccole che accompagnavano gli spettatori fino al grande basamento incavato nella montagna. Tanto era la luce che dal mare si potevano distinguere le barche che, partendo dalle altre isole, a poco a poco raggiungevano il porticciolo di Lipari e lì sostavano, attirate dal concerto e dall'estasi di uno spettacolo irripetibile.
Massima attenzione va posta alla viabilità pedonale di accesso al Teatro, con punti di sosta, panchine, cestini porta rifiuti, etc. Particolare attenzione va posta per le aree destinate al parcheggio ed ai servizi di interesse comune.

Tre – La Bonifica di Punta Castagna: L'idea è quella di realizzare un parco urbano e un'area di forte valenza panoramica sul promontorio sede dell'ultima colata lavica dell'isola di Lipari. La parte superiore della colata lavica di Rocche Rosse, è ancora oggi caratterizzata dalla presenza di una ricca macchia mediterranea, per contro il promontorio è stato utilizzato, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, prima quale deposito di materiale pomicifero e successivamente di discarica per rifiuti solidi urbani progressivamente inceneriti e ricoperti sempre con la pomice. “Liberare” dalla pomice il promontorio di Punta Castagna consentirà la rimozione dei rifiuti non mineralizzati e la successiva bonifica del sito per la realizzazione di un parco verde extra urbano che dia la possibilità ai visitatori di poter usufruire di servizi di tipo sportivo, ludico e ricreativo. I materiale rimossi potranno essere riutilizzati nell'opera di sistemazione e messa in sicurezza di cui al punto Uno e Due.

Quattro – Il centro visita di Porticello: Sino al momento della chiusura la lavorazione della pomice si realizzava in un impianto industriale all’avanguardia tecnologica, localizzato a Porticello.
Nel medesimo complesso sono, ancora conservate parti rilevanti del vecchio impianto, con indiscutibile valore di archeologia industriale. L'idea è quella di rendere fruibili al pubblico tali strutture in condizioni di assoluta sicurezza. L'idea è quella di realizzare all’interno dell’impianto esistente un centro visita, una porta ideale, per orientare la visita nel Parco.
Il predetto Centro Visita dovrà essere progettato in modo che sia possibile ai visitatori rendersi conto dei procedimenti di lavorazione della pomice nel tempo, attraverso percorsi guidati, realizzati sia all’interno dello stabilimento e sia nelle aree esterne oggetto dell’attività di escavazione (vedi successivo punto Cinque); si dovrà prevedere un bookshop; strutture per servizi ai visitatori (punti bar) la biglietteria ed un Info point multilingua (attenzione va posta ai turisti figli e/o discendenti degli operai della pomice emigrati in Australia e nelle altre parti del mondo).

Cinque – I percorsi della lavorazione:  L’attività di estrazione della pietra pomice ha conosciuto diverse fasi, legate soprattutto alla tipologia dei prodotti da esportare. La coltivazione del giacimenti pomicei dopo la Legge 10 del 1908 è sempre stata disciplinata dalle leggi di polizia mineraria e dai relativi regolamenti. Soprattutto nel corso del ‘900 un Direttore tecnico Minerario del Comune collaborava col Distretto Minerario di Caltanissetta, e successivamente di Catania, per l'osservanza delle norme relative affinché il lavoro si svolgesse con la maggiore sicurezza possibile per gli operai.

La lavorazione in Galleria - Nel corso del 1700 e 1800 lo sfruttamento dei giacimenti pomiciferi era limitato alla produzione della pomice in pezzi con la coltivazione in galleria.
Una descrizione tecnica delle attività minerarie la troviamo in un allegato alla Delibera del Consiglio Comunale dell’8 settembre 1883, in una relazione dell’ingegnere Bartolomeo D’Arrigo redatta il 7 agosto dello stesso anno. "Il giorno 5 agosto corrente anno alle ore 5 p.m. io sottoscritto mi sono recato nella contrada Rocche Rosse e propriamente nella parte chiamata Serro, ad esaminare lo stato delle cose intorno a due cave di pietra pomice per le quali l’avv. Sig. Natoli domanda, come leso nei suoi diritti di proprietà, risarcimento di danni ed interessi. Dai rilievi fatti e dalle informazioni assunte risulta quanto segue: la parte della contrada Rocche Rosse, chiamata Serro è la cresta d’una montagna linea di displuvio tra le facce di Mezzogiorno e di Tramontana della stessa, delle quali la prima scende con dolce pendio e si prolunga insino al mare, e la seconda di ripidissima e rotta, spesso s’eleva a pieno sulla pianura sottostante di rocche rosse. Ora le due cave in parola hanno le bocche nella faccia di mezzogiorno e s’interrano quasi parallelamente nelle viscere della terra ed il loro asse taglia quasi ad angolo retto la linea di displuvio della montagna. Una di queste bocche, quella più a ponente dell’altra, si apre alla distanza di circa m. 60 della cresta del monte, e la cava s’interna in uso per la profondità di m. 31 e per la lunghezza di mt. 79 a partire dalla linea del livello della bocca. La lunghezza di questa cava oltrepassa la linea di displuvio per m. 12 circa, ed il suo estremo si trova alla distanza approssimata di m. 10 dalla faccia di Tramontana del monte. L’altra cava ha la bocca alla distanza di mt. 15 dalla linea di displuvio e scende sino alla profondità di m. 31 correndo quasi ad angolo retto con questa linea per una lunghezza di circa m. 50 e quindi si piega da Levante a Ponente quasi avanzandosi parallelamente ad essa. Questa cava oltrepassa la linea di displuvio per la lunghezza di circa m. 7. Stando cosi le cose si conclude:
1 - il signor Natoli ha il diritto di domandare il risarcimento d’interessi solo quando dimostri che quella specie di dente di [rega] che forma la montagna a partire dalla linea di displuvio insieme al margine del burrone soprastante alla sua proprietà, sia di suo assoluto dominio, poiché è nel mezzo di questo dente che arrivano gli scavi fatti. 

2 – Visto lo stato delle cose, cioè la profondità dello scavo, la sua lunghezza e ampiezza e la sua distanza dalla faccia di tramontana del monte, non può aversi paura, a causa di esso, di possibili franamenti di terreno, e quindi non si può chiedere risarcimenti di possibili danni.

La coltivazione in galleria era condotta normalmente da tre/cinque operai detti "cavaioli", o più volgarmente "pomiciari" che lavoravano in conto proprio per poi rivendere alle diverse figure di commercianti (più volte citati nei contratti di concessione, speculatori, senzali, negozianti) la pomice grezza cavata. Le gallerie, comunemente chiamate grotte, si spingevano verso l'interno in linea retta e discendente; la profondità di esse - misurata in scalini - variava da zona a zona. Le galleria più profonde arrivavano anche a 300 metri prima di raggiungere lo strato di terreno ricco di pomice in pezzi che, a sua volta, era preceduto da stratificazioni alterne di elementi terrosi scuri (gerbo o gierbo) di lapillo e di detriti. La pomice in pezzi così estratta si suddivideva, a seconda dei periodi storici in varie voci qualitative.
L'ultima grotta di cui sono a conoscenza è stata dismessa nel corso degli anni Settanta del secolo scorso.

La coltivazione a “taglia” -  La coltivazione a taglia tradizionale è stata eseguita, a cielo aperto, sino agli anni sessanta del Novecento con sistemi manuali da operai, detti tagliaioli, questi operavano generalmente sotto le direttive di un capo taglia che aveva una spiccata competenza tecnica in materia. Il lavoro di tali operai, riuniti in ciurma consisteva nello sfaldare la montagna con l'ausilio di utensili a mano (picozza). Infatti data la scarsa durezza della roccia non si faceva uso né di mine né di mezzi meccanici di perforazione perché bastava una semplice picozza per strappare alla montagna ingenti quantitativi di materiale. La coltivazione era effettuata dal basso verso l'alto ed il materiale veniva avviato ai sottostanti stabilimenti sfruttando la naturale pendenza dei giacimenti. Per lo scopo sul fronte di abbattimento la ciurma di operai, per evitare la caduta di quantitativi rilevanti di materiale friabile, procedeva a scalfire la montagna gradatamente tagliandola dal basso con la tecnica del dente e via via salendo dente dietro a dente. Ogni dente (o scalino) alto, spesse volte, fino a quattro metri era indebolito progressivamente praticando alla base quattro buche chiamate cafocchi, indi delicatamente e rapidamente si assottigliano i piedi degli stipiti delle quattro buche. Era a questo punto che la lavorazione, ovvero il taglio, richiedeva perizia ed attenzione da parte dei tagliaioli ma, principalmente, da parte del capo-taglia, poiché soltanto l'occhio acuto di questi sapeva distinguere il momento in cui la fase del
crollo era vicina. Allora tutti si allontanano e ne rimane solo uno sotto la massa di pomice per studiare il punto più debole da colpire col piccone. Indi la massa di pomice pencolava per un attimo, poi crollava, si sgretolava e rotolava verso il basso con moto tumultuoso. Questo genere di lavoro, non potendosi eseguire nei mesi di pioggia e di vento, aveva carattere stagionale.
Il sistema di sfruttamento dei terreni pomicei appena descritto con il taglio dal basso verso l'alto provocò più di un incidente mortale in quanto il tagliaiolo, mal calcolando il tempo occorrentegli per schivare la massa che si staccava dalla montagna sotto i colpi del suo piccone, restava vittima della massa stessa che lo travolgeva inesorabilmente nella sua caduta verso il basso. Proprio questo tipo di rischio provocò verso la fine degli anni ’50 l’emanazione di norme particolari da parte dell’Ente Minerario.
L'uso degli escavatrici a cingoli - che cozzava contro il regolamento della Legge del 1908 che inibiva l'impiego di mezzi meccanici nell'industria della pomice per consentire un più duraturo e razionale sfruttamento dei giacimenti – riuscì ad eliminare il problema della pericolosità presentato dalla lavorazione dal basso, in quanto - al contrario - la lavorazione era invece condotta dall'alto verso il basso. Il passaggio dal sistema tradizionale a quello con scavatori a cingoli fu graduale e per qualche anno, l'Amministrazione Comunale, al fine di ridurre la pericolosità del sistema tradizionale, decise di tollerare la lavorazione dal basso con la tecnica del dente purché l'altezza di questo dente o gradino non fosse superiore ad un metro (come previsto dall’Ente Minerario). Dal fronte di abbattimento, come già detto, il materiale grezzo così ottenuto era convogliato - per caduta naturale - verso il basso dove si apriva una tramoggia (fondo ad imbuto naturale). A fianco di tale tramoggia uno o più operai provvedevano, a mezzo di lunghi spingitoi, al passaggio del materiale pomiceo attraverso una bocca di legno munita di saracinesca, da dove detto materiale cadeva in una angusta sottostante galleria. Dei carrelli decauville, spinti a mano raccoglievano la pomice che era caduta dall'alto per riportarla al sole e scaricarla su di una balza inferiore. Il passaggio tra una balza e l'altra avveniva convogliando il materiale attraverso grossi canaloni a scivolo che avevano in testa una griglia di ferro e, tese in lungo, tele zincate. Pertanto, durante questa caduta, il materiale era sottoposto ad un primo selezionamento che si ripeteva tra una balza e l'altra per cui alla fine, su di un vasto terrazzo - centro collettore e di smistamento - la pomice veniva fuori bel selezionata e suddivisa nelle seguenti qualità: pezzame, granulato e lapillo. Sempre nel corso degli anni ’50, alcune imprese avviarono la progressiva sostituzione dei carrelli decauville, spinti faticosamente a mano, con nastri trasportatori di gomma lungo i quali il materiale pomiceo era trasportato da una balza all'altra scivolando attraverso gli accennati canaloni di selezionamento. Il procedimento era svolto prevalentemente a Campo Bianco, Spiaggia Arena, Porticello, Pietra Liscia.

La coltivazione Moderna -  Dagli anni ’70 in poi hanno operano sull’isola di Lipari la Pumex S.p.A. e la Italpomice S.p.A. Nel processo produttivo si applicava il sistema del gradone discendente, dall'altoo verso il basso, per fette suborizzontali, con l'impiego di ruspe cingolate speciali che "rippano" il terreno, o lo spingono con pale gommate nel "tramoggione", in canali a doppia griglia che fanno la prima selezione del materiale. Il vaglio "Morghensen" consente una totale e molteplice vagliatura. I prodotti presentano una gamma ricca e varia, che si può scegliere, giusta le varie esigenze ed impieghi, come dopo vedremo nei diversi campi di applicazione. Sui lunghi pontili in ferro, nastri trasportatori meccanizzati stivano direttamente il materiale sulle navi.

Il processo produttivo moderno - Dal 1970 in poi, si sono avute delle crescenti automatizzazione e meccanizzazione, con successivi ammodernamenti dell'intera struttura ed un progetto di coltivazione, che giunge fino al 2000/2002. Il sistema è quello del gradone discendente; si procede iniziando dal "cappellaccio" - parte superiore gerbosa, (vegetale) - che una volta tolto, lascia una zona piana, su cui la macchina lavora, e
 procedendo verso il basso, spinge il materiale che, per la forte pendenza del declivo naturale, cade facilmente verso il sottostante "fornello" (buco a forma di imbuto); a sua volta questo comunica con un tunnel, attraversato all'interno di nastro trasportatore (lungo 40 m., e dotato di un dispositivo di regolazione di portata) che porta il materiale fuori, per le successive elaborazioni. Questo sistema è detto per fette subverticali (o gradone discendente). Per l'avvicinamento del materiale agli impianti si utilizzano nastri a sezioni di 40 m., perché tale è la profondità del gradone discendente.
La lavorazione comprende due linee di produzione molto simili fra loro: quella della linea nera e quella della linea bianca.

Caricamento - Le spedizioni, che sino agli anni ‘70, avvenivano tutte via mare; con l'avvento dei traghetti, partono su camion, via strada, mentre per nave continuano a partire i quantitativi sfusi per l'edilizia, principalmente per l'estero.

Impiego del parco macchine nel ciclo di lavoro - Dal 1970 in poi, si ha nella coltivazione e sfruttamento della pomice una completa meccanizzazione ed un largo impiego del parco macchine nel ciclo di lavorazione. Gli apripista sul terreno provvedono allo sbancamento della 
pomice ed alla spinta sul ciglione, in modo che il materiale, per caduta, giunga alle tramogge; quando una porzione di collina sarà stata sbancata sino alla fine, cioè sino alla base, le macchine torneranno alla sommità per iniziare un nuovo terrazzo, le tramogge verranno arretrate, i nastri trasportatori allungati ed il ciclo comincerà da capo. E' importante notare la profonda innovazione del sistema di essiccamento, interamente meccanico e quasi privo di polverosità, in rapporto a quello precedente che prevedeva l'impiego di forni piani a lastre di ghisa, con conseguente immissione di grandi quantità di polvere nell'ambiente di lavoro. Anche la classificazione granulometrica ha subito, agli stessi effetti, importanti innovazioni: tutti i buratti, tanto nella parte di vagliatura che in quella di scarico nei sacchi, sono dotati di impianti di aspirazione che convogliano i fumi aspirati in camere di abbattimento per decantazione.

Sei - Il Percorso storico-letterario:  L'idea è quella di conciliare un percorso di trekking con i riferimenti letterari relativi al medesimo percorso intrapreso dai viaggiatori del settecento e dell'ottocento. Un itinerario turistico percorribile nella sua ricchezza storica, culturale, ambientale e sociale.

I^ tappa Canneto - "Nella baia, delle navi caricavano la pomice. Le barche andavano e venivano lungo la riva, il mare era ricoperto di piccole pietre galleggianti. Ero sorpreso dall'importanza di quel commercio poiché l'uso di quella materia mi sembrava molto limitato." (Gaston Vuillier).

II^ Tappa Lami - Sopra le montagne su cui siamo addossati c'è una cima dal biancore straordinario. Si tratta di un antico vulcano, di proporzioni colossali, il cui cratere ha una profondità di tre o quattrocento metri. Si scende da lì per arrivare alle cave di pomice che si trovano all'interno del vecchio vulcano. Gli operai che lavorano all'estrazione sono circa 1500: abitano nei villaggi di Canneto e Acquacalda. Provvisto di un cestino, di un piccone e di una lampada di terracotta che ricorda nella forma quella 
romana, l'operaio esce di casa alle quattro del mattino e arriva, dopo un'ora e mezzo di cammino, all'antico cratere. Là comincia per lui l'ascesa molto faticosa sul pendio. Alla fine raggiunge il capo di grotta, che comanda una squadra che conta dieci o quindici lavoratori. Insieme scendono tre o quattrocento metri sotto terra attraverso un sentiero inclinato. (Gaston Vuillier).

III^ tappa Monte Pilato: Mi recai a vedere una terza montagna, detta Monte Pilato, situata nella parte settentrionale dell'isola; è meno alta delle altre due, ma è molto più difficile arrivare in cima, dove si trova il cratere meglio individuabile di tutta l'isola. Il cratere è di forma ovale, a imbuto e profondo; il bordo è un pò più basso e aperto dalla parte del mare, ed è orientato in modo da far credere che gettasse in mare i materiali eruttati.
Ho l'impressione che questo sia stato l'ultimo vulcano in attività, dal serbatoio magmatico ben distinto da quello dei vulcani del centro, e che
fosse poggiato su materiali assai diversi, visto che i prodotti lanciati dai
vari vulcani sono così dissimili. (Dèodat De Dolomieu)

IV^ Tappa – Monte Chirica Malupassu: [....] A nord il Monte Sant'Angelo si erge una seconda montagna conica un pò meno elevata della prima, ad essa attaccata alla base, di un accecante biancore. Mi recai sulla sua cima, culminante in un pianoro leggermente concavo, traccia evidente di un antico cratere. Questa montagna è formata da pietre pomici e da ceneri molto bianche che le conferiscono l'aspetto di una montagna di gesso. (Dèodat De Dolomieu)
Monte Chirica - Giunti lassù vedemmo un bel bacino perfettamente circolare ed in piano orizzontale, contorniato da un orlo pure liscio, perché formato da pomici, ed elevato pochi metri sul piano orizzontale. Quello era il cratere di Monte Chirica che le acque pluviali riempirono delle stesse sue materie staccate dai fianchi del suo imbuto. (F. Salino).
All'interno dell'area di Monte Chirica Malupassu ricade l'ex discarica dei
r.s.u., dismessa nei primi anni del nuovo secolo. All'interno dell'area ricadono alcuni dei sentieri più utilizzati dagli operai di Quattropani e Pianoconte che nel corso dell'Ottocento raggiungevano le cave di Pietra
Pomice attraverso i sentieri di Monte Chirica, Poggio dei Funghi e Lami.

V^ Tappa Rocche Rosse Punta della Castagna: Al di là di loro sorge una Montagna d'altra indone, chiamata della Castagna, che nella porzione che s'immerge nel mare si estende a un miglio scarso, e nella circonferenza oltrepassa le quattro. Ma chi crederebbe che questa Montagna fosse interamente un prodotto di smalti e di vetri? (Lazzaro Spallanzani)
All'interno di questa idea c'è da progettare il recupero dell’insediamento della fossa delle Rocche Rosse, con tale intervento sarà possibile riutilizzare alcuni dei manufatti esistenti all’interno del cratere, con la finalità di testimonianza della cultura contadina in rapporto al vulcano e soprattutto con le leggende medievali legate alle porte degli Inferi e la vicenda di Sant'Odilone con la commemorazione dei defunti.

VI^ Tappa Campo Bianco: Campo Bianco così chiamato per essere un'alta ed estesa montagna non d'altro formata, che di bianche pomici. Da lungi veduta sembra dalla vetta alle falde coperta di neve. Campo Bianco è una Montagna che quasi a perpendicolo si leva sul mare (Lazzaro Spallanzani)

Campo Bianco: La montagna... era completamente disseminata di rocce
 biancastre, dalle quali aveva preso il nome. Non essendo prevenuto e pensando che quelle fossero vere rocce, volli appoggiarmi ad una di esse per aiutarmi nella salita; ma la mia sorpresa fu enorme quando, cedendo alla piccola scossa che gli diedi, il masso dopo aver vacillato per un attimo, comincio a rotolare a valle".(Alexandre Dumas)

VII^ tappa Porticello: Campo Bianco, è un ammasso di pomice che visto da lontano sembra un enorme mucchio di neve. Lunghe colate bianche,
rassomiglianti ad avalanghe, riempiono le gole della montagna, e il più debole movimento, il passo d'un animale o il soffio della brezza bastano per far distaccare dai fianchi scoscesi una pioggia di pietre che piombano tuonando di rupe in rupe fino nei flutti ai piedi del vulcano. Spesso nei
dintorni dell'isola vendosi galleggiare sul mare queste pietre leggiere in sembianza di fiocchi di spuma. (Elisée Reclus)

Sette – Un centro di Talassoterapia:  È un’ipotesi tracciata dal P.T.P. (e ripresa dal piano di Gestione del Sito Unesco) di notevole interesse sia scientifico, per il tipo di attrezzature e soluzioni per il benessere, sia tecnico - economico e sociale, per la sua ricaduta sull’intero comprensorio delle Eolie. Occorre avviare delle ricerche per verificare attraverso un’indagine la presenza di energia termica latente nel sottosuolo, derivante dalla presenza delle camere magmatiche delle eruzioni geologicamente recenti (VIII sec. D.C.) ed energia termica manifesta ad Acquacalda e Porticello, anche al fine di realizzare acqua di
mare disponibile per uso sanitario terapeutico. Il centro di Talassoterapia va collocato in uno dei fabbricati dismessi.

Otto - riutilizzo fabbricati dismessi:  Nell'area di Capo Rosso – Porticello insistono una serie di edifici industriali abbandonati, collocati sulla fascia costiera ed utilizzati per la lavorazione della pomice. Si tratta di beni culturali etno-antropologici di archeologia industriale da conservare fisicamente ma suscettibili di riutilizzazione ad uso culturale e/o turistico-sportivo.

La sede del parco - In una delle strutture si dovrà collocare la sede del Parco. La struttura si dovrà occupare di: 

a) raccogliere, elaborare e diffondere informazioni scientifiche sul patrimonio naturalistico delle Eolie;
monitorare le attività in campo ambientale e relativamente allo sviluppo
sostenibile; 

b) Prenotare le visite nelle aree del Parco; 

c) Promozione dei percorsi di fruizione tematici e politematici; 

d) Organizzare i pacchetti di fruizione turistica (sentieristica, tabellonistica, aree attrezzate); 

e) Promozione di attività di tipo educational per scuole e famiglie; 

f) Organizzazione di mostre ed eventi; 

g) effettuare attività di monitoraggio dello stato di conservazione.

Un centro studi internazionale per la vulcanologia - Nell’ambito del
Parco dovrà essere prevista la creazione di un centro studi internazionale 
aperto ad esperti e cultori sia delle tematiche geovulcanologiche (es. la formazione geologica del monte Pelato; le diverse tipologie dei materiali eruttati; la loro datazione), sia degli aspetti relativi ad altre branche scientifiche specialistiche (conservazione della flora e della fauna, protezione ambientale etc.) inerenti specificatamente al comprensorio eoliano. Lo stesso centro studi, anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli enti scientifici attualmente operanti nel complesso insulare, potrà organizzare convegni, conferenze e dibattiti a livello nazionale e internazionale, nonché come sede di particolari attività didattiche (per es. scuole di alta eccellenza, scuole di specializzazione in Scienze della Terra).

Un Centro Congressi polifunzionale - Una delle strutture dovrà ospitare diverse sale adibite a congressi e conferenze con annesse sale di riunioni e servizi. Il complesso sarà dotato inoltre di sale di esposizione temporanea.
L'idea è, in questo caso, quella di realizzare, attraverso l’organizzazione di seminari e mostre, una sede di scambi culturali e sociali per la comunità Eoliana e per i numerosi turisti che visiteranno il centro.

I laboratori artistici - In una delle strutture sono da prevedere alcuni laboratori artistici per la lavorazione a carattere artigianale dei sagomati di pomice (produzione di topolini, sagomati di pomice, piccole opere artistiche della pomice a cura di artisti locali). All'interno dell'isola di Lipari ci sono ancora diversi operai che possono trasmettere, attraverso attività didattica, l'antica tradizione della lavorazione dei sagomati di Pomice alle nuove generazioni.

Nove – Il museo della Pomice di Acquacalda:  Nello stabile già individuato dalla sovrintendenza di Messina occorre procedere alla creazione del Museo Regionale della Pomice il cui concreto avvio consentirebbe la tutela e la conservazione, garantendone al contempo la pubblica fruizione, di un gran numero di manufatti di cultura materiale e di attrezzature che costituiscono un prezioso patrimonio di archeologia industriale. Il museo adempirebbe così ad uno degli obiettivi principali di qualunque istituzione museale: il mantenimento della memoria storica di un fenomeno culturale attraverso la conservazione degli oggetti e la
ricostruzione dei contesti socio-economici che ne hanno determinato l'uso, creando nuova occupazione qualificata all’interno delle nostre isole.
Sono da ipotizzare alcune sezioni quali: 

a) Le immagini; 

b) I Video e i documenti sulla Pietra Pomice nell'isola di Lipari; 

c) I racconti, i reportage
 giornalistici; 

d) I documenti storici del Comune di Lipari.

Dieci – Un centro studi internazionale per la biologia Marina: L'idea è quella di un centro studi che sia di supporto alla istituenda Area Marina Protetta delle Isole Eolie attraverso il recupero funzionale ed edilizio dello stabilimento dell'Italpomice. La realizzazione di un centro dove poter concentrare tutte le iniziative necessarie, oggi difficilmente attuabili data la mancanza di una efficace azione di coordinamento dei diversi programmi.
Un centro studi di cui tutti potranno usufruire; scuola, ricerca, industria e le maggiori organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, UNICEF,); un Centro in cui si potranno effettuare convegni, seminari, progetti di ricerca, informazione e cultura sui complessi problemi dell'ambiente marino e dell'ecologia planetaria.
Il centro studi avrà la funzione di promuovere e organizzare sul territorio dell’arcipelago eoliano attività di informazione, formazione ed educazione ambientale. Il Centro potrebbe portare avanti le seguenti attività: 

− Meeting annuale sull’educazione ambientale per promuovere idee, scambiare esperienze e costruire networks con il coinvolgimento, oltre che di educatori, di scienziati, di enti gestori, di amministratori pubblici e di ricercatori;
− Realizzazione e diffusione di materiale divulgativo plurilingua;
− Realizzazione di “teacher resources packs”, materiale utile agli insegnanti per promuovere attività pre e post visita alle riserve naturali; − Realizzazione di “campi natura” residenziali rivolti alle scuole e a privati.

*

L’attività estrattiva della pomice ha rappresentato per quasi due secoli l’economia fondamentale del Comune di Lipari. Il declino, rapidissimo e fulmineo, della centralità del ruolo dell’industria pomicifera è iniziato nel corso degli anni ’70 e si è concluso in meno di un decennio, quando è stato sostituito dal nuovo fenomeno economico: il turismo.
Se la vicenda economica della pomice, quale minerale estratto, è conclusa, non così possiamo dire della “STORIA” della pomice con tutti i suoi risvolti. Il futuro sta nel riuscire a “raccontare” questa storia sul territorio alle nuove generazioni ed alle migliaia di turisti che annualmente visitano le nostre isole. Questo spirito mi ha mosso sin dal 2002 nel proporre alle diverse amministrazioni comunali di Lipari la mia idea di Parco Geominerario richiamato nel rapporto di Missione dell'Unesco del 21-28 marzo 2007. Naturalmente puntualizzo che in questa mia nota io esprimo pensieri ed opinioni a puro titolo personale e non rappresento assolutamente il pensiero e le opinioni di associazioni culturali presenti sul territorio.

Colgo l'occasione per inviarLe Cordiali Saluti.

Lipari, 20 dicembre 2021

Giuseppe La Greca

Accadde alle Eolie. Ventuno dicembre 2013: I funerali del generale Giuseppe Siracusano

E' deceduto Santo Nicchia



Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA E OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 ai primi del 2000. Oggi: "IL CUSTODE DELLE MEMORIE " - FELICE LOPES : IL COLLEZIONISTA DI SALIN.A

Ricordando... Antonino e Filippo China

Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Buon Compleanno a Francesco Bertè, Angela La Torre ,Laila Volpe, Salvatore De Gregorio, Bartolo Lorizio, Nicolas Rando, Giovanna Cilona, Maria Grazia,Tania Zaia

Artisti per l'ospedale di Lipari: Christian Ginepro

Grazie a tutti gli amici che sostengono la nostra battaglia per la difesa dell'Ospedale di Lipari, e che partecipano alla nostra campagna mediatica. Iniziamo oggi con CHRISTIAN GINEPRO!
Aiutateci a diffondere e divulgare. Contatti: Diana 3204329541 - Silvia 3341513758

Oggi è il 21 dicembre. Buongiorno Eolie, buongiorno mondo con questa cartolina da Panarea


 

lunedì 20 dicembre 2021

Giorgianni incontra i cittadini di Vulcano e "si prende tempo due giorni di tempo". (video - replica dell'incontro e della diretta fb)

 Proponiamo l'incontro del sindaco Giorgianni con i cittadini di Vulcano e in diretta social. La prima parte del video, per motivi non dipendenti dalla nostra volontà (così era la diretta), è con l'immagine capovolta e l'audio basso

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 ai primi del 2000. Oggi: Le mie Eolie da sogno (video fotografico del 2010 di Salvatore Sarpi)

La politica non è un affare! (di Luca Chiofalo)

 Chiunque si cimenti in una delle più straordinarie e coinvolgenti attività umane, la politica, deve ben ponderare rischi personali e benefici potenziali per la collettività.

I migliori politici e amministratori sono quelli più “liberi” da gravosi impegni in attività private e meno esposti sul piano del patrimonio personale, per il semplice motivo che si riducono i rischi di conflitto di interesse e si è meno soggetti al “ricatto” del compromesso al ribasso a difesa o vantaggio del patrimonio privato.

Peraltro, dietro i “business men” spregiudicati ed in piena attività che “scendono” in politica con velleità di comando c’è la concreta possibilità che si creino comitati d’affari, certamente dinamici ma poco attenti all’interesse ed all’etica pubblica.

Quando Berlusconi si candidò alla guida del paese, i più arguti osservatori politici lo definirono “unfit” (inadeguato) a governare, non perché non fosse capace ma perché zavorrato da un fardello personale e privato che ne avrebbe condizionato in negativo l’attività di governo.

Sappiamo com’è andata, tra leggi ad personam, conflitto violento e permanente, interesse privato e particolare inevitabilmente anteposto a quello pubblico e collettivo, problemi del paese e qualità “politica” peggiorati…

Fatte le dovute proporzioni e considerato che il controllo democratico a livello nazionale è molto più forte, starei molto attento, in luoghi a corto di “oppositori” con la schiena dritta come il nostro, a non accentrare in poche mani potere economico e politico.

La politica non si può ridurre ad un affare.

Poi, c’è il voto democratico che va rispettato in ogni caso…

Auguri!

LUCA CHIOFALO

Il mercatino di Natale a suggello del calore e l’amicizia della nostra isola


(Comunicato) Quest’anno per l’IC ISOLE EOLIE il Natale è arrivato con molto anticipo: abbiamo ricevuto il più bel regalo del mondo: il calore e l’amicizia della nostra Isola !!Il Mercatino di Natale – nato per una raccolta benefica a favore di Scuole ed Orfanotrofi del Congo – si è trasformato in una grande Festa della Scuola, delle Famiglie, dei Bambini, dell’Isola di Lipari. Grazie alla risposta della Comunità tutta, ci sono state donate tantissime cose dalle classi, dai genitori, dai bambini, dai docenti, dal personale ATA, dai cittadini benevoli e virtuosi, dalle aziende commerciali: vestiti, giocattoli, peluches, servizi per la tavola, oggetti natalizi, opere d’arte, vini, di tutto di più …. oltre naturalmente le donazioni libere. Mai avremmo immaginato una tale gara di generosità e solidarietà !
ABBIAMO DATO – come Scuola – AVETE DATO – come Comunità – una LEZIONE DI UMANITA’ SOLIDARIETA’ BONTA’ AMICIZIA AMORE. Ai nostri meravigliosi bambini abbiamo trasmesso un messaggio indelebile di CONDIVISIONE DONAZIONE OFFERTA IMPEGNO, VALORI che li accompagneranno per tutta la VITA.
GRAZIE LIPARI !GRAZIE FAMIGLIE !GRAZIE SCUOLA !

RINGRAZIAMO DI CUORE: ELIANA, LUANA, TINA che sono state l’anima dell’organizzazione. LE ASSOCIAZIONI, SOROPTIMIST, ROTARY, FIDAPA, AMICI DEL PRESEPE per il sostegno. TUTTI I GENITORI E BAMBINI che hanno contributo con le loro offerte ed impegno.

TUTTI I DOCENTI E PERSONALE ATA che hanno aiutato e supportato.

SALVATORE NASO per il concerto serale con BARTOLO LO RICCO, STEFANIA STURNIOLO, ROSARIA TRAVIGLIA e ANDREA LICCIARDO.

CATELLO (hairstylist) che ha donato un’intera collezione di macchinine.

GIANLUCA LO SURDO che ha donato le sue opere.

DOLCE E SALATO, LE DELIZIE DELLA CARNE, ENOTECA ENOLIE.
BUON NATALE A TUTTI !!!!

LA DIRIGENTE SCOLASTICA IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti

Vulcano, oggi si decide sulle case evacuate per i gas. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 20 dicembre 2021


 

Accadde alle Eolie: Venti dicembre 2015


 

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 ai primi del 2000. Oggi: Omicidio Eufemia Biviano. Arresto Roberto Cannistrà, intervento di Sarpi e Paino a Teleisole 3.1.2012

Ricordando... Lucia Cesario in Biviano


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Buon Compleanno a Cinzia Guglielmi, Gaetana Puglisi, Maria Famularo, Roberta Maiorana, Basilio Mirto, Pietro Beninati, Marinella Di Cecca

 

domenica 19 dicembre 2021

Porto turistico di Rinella in linea con l'ambiente. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 19 dicembre 2021

Il comitato "L'ospedale di Lipari non si tocca" non demorde e scrive a Mattarella, Draghi ministri, sottosegretari e a presidenti Camera e Senato

(Comunicato) Carissimi lettori di questo giornale,

L’impegno e la battaglia di tutti noi membri del comitato spontaneo “l’ospedale di Lipari non si tocca”, continuano.

Lo scorso 13 dicembre abbiamo avuto un importante INCONTRO con il sottosegretario alla salute Andrea Costa sulla situazione sanitaria alle isole Eolie.

Abbiamo consegnato l’ESPOSTO inviato alla Magistratura e una relazione sulle maggiori problematiche, oramai insostenibili, che affliggono l’ospedale di Lipari e tutto il restante territorio.

Il comitato ha chiesto a gran voce L’APPLICAZIONE della legge speciale sulle isole minori, in discussione da ormai quattro anni, che consentirà a queste isole di poter avere una Sanità che rispetti i LEA. Abbiamo anche ribadito la nostra CONTRARIETÀ circa interventi tampone che non garantiscano stabilità e professionalità de personale sanitario.

Il sottosegretario Costa oltre ad assicurarci la VICINANZA dello Stato ha assunto l’impegno di ritornare a breve alle Eolie per condividere soluzioni e dare risposte.

Si è creato un filo diretto, soprattutto per l’impegno di ACCELERARE l’approvazione della legge sulle isole minori.

Ringraziamo il sottosegretario e tutte le istituzioni coinvolte, continuiamo il nostro impegno in tutte le sedi opportune VIGILANDO perché si possa finalmente assicurare il DIRITTO ALLA SALUTE nel nostro arcipelago e nelle altre isole minori.

CONDIVIDIAMO con tutti la lettera inviata ai rappresentanti del Governo e l’esposto.
In rappresentanza del comitato, Avv. Antonella Longo, Marilena Mirabito, Silvia Carbone, Francesca Giardina, Angelo Natoli, Giovanna Maggiore, Paolo Arena, Anna Spinella

Nota del Comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca” al Presidente della Repubblica , Mattarella ; al Presidente del Consiglio Draghi; al Ministro per Il Sud , Carfagna; al Ministro per Salute , Speranza ; ai Sottosegretari Costa e Sileri; al Presidente della Camera , Fico e del Senato , Casellati .

OGGETTO. Interruzione di pubblico servizio. Appello per la difesa dell’ospedale di Lipari e per il diritto alla salute dei cittadini delle Eolie.

Signori Presidenti

Signori Ministri,

signori Sottosegretari

siamo Il Comitato spontaneo di cittadini “L’ Ospedale di Lipari non si tocca” e Vi scriviamo per segnalarVi quanto sta avvenendo nel territorio delle isole Eolie e che riguarda il diritto alla cura e all’ assistenza di circa 20.000 eoliani.
L’ Ospedale di Lipari, un tempo al pieno dell’organico e struttura funzionante, che garantiva al territorio molti servizi sanitari, anche specialistici e di emergenza, da più di 10 anni è oggetto di scelte e politiche di ridimensionamento e abbandono da parte degli organi responsabili, la Regione Siciliana prima di tutto.

I disagi sono enormi e numerosi, tutti a carico degli abitanti, sparsi in 7 isole, con le difficoltà proprie delle isole minori (mancanza di collegamenti e porti adeguati, servizi ridotti).

Il primo reparto che venne smantellato fu il reparto Ostetricia e Ginecologia con la conseguente chiusura del nido.

Da quella data tutte le scelte fatte in seguito sono state improntate al depotenziamento, riducendo drasticamente i posti letto, non sostituendo il personale che andava in pensione o che veniva trasferito.

In tutti questi anni gli organi regionali e territoriali si sono prodigati facendo promesse e rassicurazioni mentre continuava il progressivo impoverimento dei reparti.

Nulla è stato fatto per riportare l’Ospedale di Lipari alla sua piena funzionalità e per garantire almeno i livelli essenziali assistenziali (LEA) previsti dalla legge. I cittadini continuano a soffrire, a rischiare, a vedere negato il proprio diritto alla cura e alla salute e, purtroppo, anche a morire.

Una fetta della popolazione eoliana, come gli anziani e le persone con disabilità, con difficoltà maggiori a spostarsi, è costretta a rinunciare sia alla prevenzione che alle cure per motivi di costo, distanza o liste d’attesa.

Un paziente con un’embolia non può essere trasportato in elicottero, ma solo con l’aliscafo e nelle isole gli spostamenti sono condizionati dalle condizioni meteo e del mare.

Chi vive sulla terra ferma può curarsi in sicurezza perché si può spostare, noi isolani NO!

Tanti piccoli Ospedali, soprattutto quelli delle isole minori, hanno subito lo stesso “trattamento”, senza assolutamente tenere conto del tipo di territorio, e la pandemia ha aggravato la situazione.

Abbiamo una camera iperbarica a Lipari. Sarebbe utile per moltissime cure, ma anche per le emergenze legate alle embolie ma il servizio é chiuso per mancanza di personale: non ci sono anestesisti!

Da circa due mesi, con l’emergenza delle emissioni gassose nell’ isola di Vulcano, tutte le misure adottate vedono il coinvolgimento di personale e strumenti provenienti dalla Sicilia. Tutto questo, oltre all’ enorme dispendio di risorse economiche, sottopone gli abitanti, già in condizioni di grande difficoltà e rischio, ad ulteriori sacrifici e pericoli. Se l’Ospedale fosse al pieno della sua attività e funzionalità tutto questo potrebbe essere evitato o limitato.


Il comitato spontaneo L’Ospedale di Lipari non si tocca, vista l’ inadeguata risposta della Politica e dei responsabili della sanità regionale, essendo a rischio l’ erogazione di un pubblico servizio, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Prefettura, che si allega, che ha visto una grandissima partecipazione della popolazione eoliana.

In poco tempo abbiamo raccolto oltre 3200 firme, la metà degli aventi diritto al voto nelle isole Eolie, e insieme alle firme abbiamo raccolto dagli abitanti tutta l’ amarezza e la frustrazione per la negazione di un diritto fondamentale per le loro vite. Rabbia, rancore, rassegnazione, umiliazione, sfiducia, sofferenza nelle loro parole e nei loro sguardi.

Ci appelliamo ad un Vostro intervento urgente perché possano essere ripristinate nelle isole Eolie condizioni di sicurezza e assistenza perché:
  • ci venga restituita l’assistenza sanitaria pubblica: vogliamo tornare a nascere e a curarci nelle Eolie, vogliamo che non venga più  messa a rischio la nostra vita
  • ci venga ridato un Ospedale degno di tale nome, in cui siano garantiti i LEA e solo le emergenze siano curate fuori, e non il contrario
  • si trovi un giusto equilibrio tra strutture ospedaliere centralizzate di alto livello e strutture ospedaliere decentrate, per tutelare le persone che vivono in aree disagiate
  • una legge speciale per i territori disagiati  e le piccole isole e, nelle more, chiediamo allo Stato, alla Regione e al comune di Lipari, di  lavorare in sinergia per arrivare a soluzioni  transitorie e immediate e a porre fine così  alle sofferenze  e ai disagi di questa comunità. 
IL COMITATO “L’ OSPEDALE DI LIPARI NON SI TOCCA”

In allegato “Esposto del Comitato”

Per contatti,

riferimento PEC: natoliangelo@pec.it

riferimento email: natoliangelo94@gmail.com

cell: 32043295541 (Diana Bonofiglio) – 3335726464 (Giovanna Maggiore) – 3335264486 (Paolo Arena) – 3337910720 (Avv. Antonella Longo) – 3345615528 (Angelo Natoli)

Esposto su ospedale di Lipari cliccare sul link per leggerlo

Calcio - Prima categoria: La capolista strappa un pari a Lipari

Risultato ad occhiali (0 a 0) al Monteleone nell'incontro che vedeva opposto l'ASD Lipari IC alla capolista Aquila Bafia.

I padroni di casa, nonostante abbiano disputato un'ottima gara, dominato gli ultimi venti minuti e colpito una traversa con Mario Puglisi, non sono riusciti a schiodare l'incontro dal nulla di fatto.
In circa 600 hanno assistito alla partita. La formazione di Tesoriero - Riganò prosegue nella striscia utile e mercoledì si recupera con il Villafranca.
Il presidente Andrea Tesoriero seppure con un a evidente delusione per non essere la squadra riuscita ad ottenere i tre punti, plaude ai suoi ragazzi e dichiara: "Ringrazio tutta la gente che ci crede e sta apprezzando i nostri sforzi. Sono contento che la domenica la gente possa venire al campo per divertirsi. Grazie di cuore"

Vulcano. Domani è il "gran giorno". Ritorno a casa nelle ore notturne o proroga dell'ordinanza interdittiva?

Giorno cruciale, quello di domani, per gli abitanti di Vulcano, in particolare per coloro risiedono nella zona dichiarata “rossa”, con ordinanza del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni il 22 novembre scorso, per via dell’intensa emissione di anidride carbonica.
Infatti è in programma, alle undici, la riunione in videoconferenza, richiesta, nei giorni scorsi, dal primo cittadino, alla quale prenderanno parte i vulcanologi dell'Ingv, la Protezione civile nazionale e regionale, l’Arpa, l’Ispra, l’Asp, oltre a Giorgianni. 
Dalla riunione, alla luce dei rilevamenti effettuati ed intensificati nelle ultime ore, nel centro abitato interessato, dovrà emergere, chiaramente, se vi sono le condizioni affinchè i cittadini dell’area di porto Levante possano rientrare, nelle ore notturne, nelle loro case o se è, invece, servirà prorogare l’ordinanza interdittiva che scade martedì. 
Subito dopo il sindaco Marco Giorgianni informerà la popolazione in un incontro pubblico, fissato per le 17,00 in un locale sull’isola e in diretta social. 

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 ai primi del 2000. Oggi: Defileè - Filmato fotografico (1 giugno 2010) II Parte (minuti 3 circa) (di Salvatore Sarpi)

"Con Vito se ne va un pezzo della nostra famiglia". Il cordoglio della biglietteria LibertyLines di Lipari e di Eoltravel

Se oggi fosse una giornata normale, annunceremmo la ripresa dei collegamenti e vi inviteremmo ad organizzare una bella passeggiata in questa assolata domenica di fine dicembre. Ma oggi non è un giorno normale.
Nella notte ci ha lasciati il Comandante Calise, l'amico Vito. 
Ci lascia dopo 30 anni passati al servizio della Comunità Eoliana, in cui tanti di voi hanno avuto modo di apprezzarlo per le sue doti professionali e umane. 
È proprio in questi momenti ci si rende conto di quanto possano essere forti i legami costruiti in anni di quotidianità lavorativa. 
Non è quindi retorica se diciamo che con Vito se ne va un pezzo della nostra famiglia. 
Dallo staff della biglietteria LibertyLines di Lipari e da tutta l'Eoltravel le più sentite condoglianze alla famiglia, nella speranza che il dolore del distacco possa essere alleggerito dalla consapevolezza che Vito ha lasciato un ricordo meraviglioso e indelebile in quanti l'hanno conosciuto. 
Ciao Comandante.

Accadde alle Eolie. Dicembre 1978: Nasce lo Snoopy club


 

LA PAROLA. Commento al Vangelo di domenica 19 dicembre 2021

Buon Compleanno a Riccardo Lo Schiavo, Fabio La Porta, Manuela Lo Schiavo, Bartolo Castorino, Caterina Mandarano, Dimitri Greco, Giacomo Saporita, Pierluigi D'auria, Gianpiero Bongiorno, Maria Venuto, Filippo Pintabona, Eduardo Mandarano, Manuela Caccetta, Manuela Saltalamacchia, Antonietta Marino, Christian Del Bono, Gianluca Zaia, Francesca Costanzo, Martina Saltalamacchia, Clarissa Cipicchia, Angelo Biondo Mondello

Calcio. Oggi al Monteleone arriva la capolista: tutti allo stadio per tifare per i nostri ragazzi


 

E' deceduto Vito Calise, comandante di Liberty Lines

Stroncato da un male incurabile è deceduto, ieri sera, Vito Calise, comandante della Liberty Lines.

Aveva 66 anni. Lascia la moglie e 4 figli.

Negli anni, sui mezzi della società trapanese, ha riportato a casa, migliaia di eoliani

Il direttore commerciale di Liberty Lines, Nunzio Formica: "Era un grandissimo comandante ed una grande persona. La società partecipa commossa al dolore della famiglia".

Eolienews partecipa al dolore dei suoi cari

sabato 18 dicembre 2021

Le Eolie "'plastic free". Già 12 ditte dicono sì. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 18 novembre 2021

Taranto: Ecco perchè Lipari non è stata ancora addobbata

Per visualizzare la dichiarazione dell'assessore Massimo Taranto cliccare sul link  https://www.facebook.com/dolcevitaeolie/videos/5345095862172386

Asu, Scavone: «La V commissione approva proroga al 2023». Ex Pumex, norma prevede pagamento mensilità arretrate

 Primo passo all'Ars per garantire la prosecuzione delle attività dei 4.571 lavoratori Asu. La proroga fino al 31 dicembre 2023, inserita nel disegno di legge sulla variazione al bilancio della Regione per il triennio 2021-2023, è stata approvata dalla commissione Lavoro dell'Ars.

Ne dà notizia l'assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, che sta seguendo con attenzione, per il governo Musumeci, la vicenda degli Asu ed è impegnato a raggiungere l'obiettivo della stabilizzazione di questo bacino di lavoratori, impiegati da oltre vent'anni negli enti locali siciliani. Una stabilizzazione che è prevista da una specifica norma regionale, l'articolo 36 della legge regionale 9 del 2021, poi impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Dopo il via libera della quinta commissione, il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Gaetano Sciacca, ha relazionato in commissione Bilancio, che dovrà pronunciarsi sulla copertura finanziaria. La proroga prevede lo stanziamento di 54 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2022 e 2023.

«Siamo impegnati nel salvaguardare questa platea di lavoratori – sottolinea l'assessore Scavone – che, oltre al sussidio, entro Natale riceveranno anche il bonus di mille euro previsto per l'emergenza Covid. Abbiamo registrato finalmente un’apertura del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, con la disponibilità a istituire un tavolo tecnico Governo-Regione, da avviare subito dopo le festività, per risolvere la questione degli Asu. Inoltre, la norma approvata in commissione Lavoro prevede di pagare le residue mensilità arretrate ai lavoratori della ex Pumex».

Nasce alle Eolie il Circolo di Fratelli d'Italia "Franco Servello". Presidente Gianluca Giuffrè

COMUNICATO
Fratelli d’Italia, già presente alle Isole Eolie con numerosi iscritti e simpatizzanti, continua a crescere e si struttura con l’apertura di un circolo territoriale, con sede nell’isola di Lipari, dedicato al compianto Senatore Franco Servello, che fu sempre vicino alle comunità locali pur appartenendo ad un collegio elettorale del Nord-Italia. 
Una rappresentanza fortemente motivata, quella eoliana, accolta con entusiasmo e fiducia dai commissari provinciali On. Elvira Amata e On. Ella Bucalo e dal commissario regionale On. Salvo Pogliese, che ringraziamo. Presidente del circolo è stato nominato il già consigliere comunale di Lipari, Gianluca Giuffrè. 
“Una stagione di grandi impegni ci attende - ha affermato il neo presidente del circolo eoliano - per risollevare le nostre isole dall’immobilismo in cui versano, da troppo tempo ormai. La politica delle chiacchiere deve lasciare il posto alla politica del fare e della trasparenza e noi siamo pronti, come sempre, a metterci la faccia con idee e progetti per le nostre amate isole.”
A Gennaio 2022, dopo le festività, si terrà un’assemblea del circolo, aperta a tutti gli iscritti, per fare il punto e affrontare le varie tematiche. 
Lipari, 18/12/2021 
Fratelli d’Italia Circolo Territoriale Isole Eolie-Franco Servello 
Il Presidente 
Gianluca Giuffrè 3388388725

Canneto: Mare e detriti sulla sede stradale e problemi alla viabilità. Al lavoro i volontari della Protezione civile comunale

Delitto Eufemia Biviano: Sentenza di non doversi procedere nei confronti di Favaloro Giovanni, assolto dall'accusa di omicidio volontario e rapina.

Accadde alle Eolie. Diciotto dicembre 1966: Nave carica pomice al pontile Italpomice di Acquacalda


Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 ai primi del 2000. Oggi: Defileè - Filmato fotografico (1 giugno 2010) Prima Parte (minuti 7 circa) (di Salvatore Sarpi)

Ricordando... Antonino Di Losa


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Buon Compleanno a Lucrezia Blandino, Abbaye Ngom, Cosimo Scardino, Bartolo Fonti, Alessandro Paino, Matteo Natoli, Rosaria Lopes, Daniela Raffaele, Giuseppe Muscarà, Biagio Finocchiaro, Incoronata Pace, Lucio Raffaele, Anna Fiorenza Rizzo

venerdì 17 dicembre 2021

Benvenuto Andrea!

E' venuto alla luce, oggi a Patti,

Andrea Cacace
 figlio di Gabriele e Jessica Gugliotta.
Il piccolo è nato alle ore 15.24 e pesa kg 3.370.

Ai genitori, ai nonni, agli zii e ai parenti tutti le felicitazioni delle famiglie Sarpi e Favaloro.

Al piccolo l'augurio di ogni bene.

Auguri anche ai fratellini Samuel, Mattia, Nicolò e alla sorellina Giorgia.

Pericoli sui ponti di Lipari. Si corre ai ripari dopo 5 anni. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 17 dicembre 2021

Frana Ginostra, Gemio civile assente. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 17 dicembre 2021

Cercasi proprietario

Questo gatto, da qualche giorno, si è "trasferito" in una abitazione di Serra.
Si cerca il proprietario.
Contattare il 3356533353

Per il Cineforum del Magazzino di Mutuo Soccorso Eolie stasera proiezione di "La candidata ideale"

Quinta proiezione per il cineforum "Libere, disobbedienti e innamorate" con "La Candidata Ideale" di Haifaa Al-Mansour.
Il film racconta la battaglia di Maryam, una donna saudita, e della sua candidatura per affrontare il tema delle discriminazioni di genere nel suo paese, svolgendo una campagna elettorale attraverso il live, i streaming che le giovani saudite hanno saputo raggiungere guardando l’Occidente.
Appuntamento stasera ore 21:00 presso la Chiesa di S. Caterina al Castello di Lipari.
INGRESSO GRATUITO consentito con Green Pass e masherina.