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domenica 25 settembre 2022

Emergenza Stromboli. Gullo è il commissario. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 25 settembre 2022


 

Stromboli: ritorno ai parametri normali

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 16:44, il rientro dei parametri alla normale attività.

A partire dalle prime ore di stamane si era registrato un incremento dell'attività e una modesta fuoriuscita di lava dall'area craterica Nord

Edificio già dato all'Arma, il Consiglio e Gullo mobilitati. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 25 settembre 2022

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Accadde alle Eolie. Venticinque settembre 2021: Carabinieri recuperano rete "fantasma"

Elezioni: Al voto con ... andamento lento. In Sicilia ancora di più

Solo una percentuale minima di elettori si è recata sino ad ora alle urne. 

Il rilevamento delle 12 indica che in Italia la percentuale è del 19% (nel 2018 era stata del 19,43%)

Ancora peggio in Sicilia dove, alla stessa ora, l'afflusso è del 14%. Percentuale questa, anche se non ci sono, al momento, dati ufficiali che dovrebbe essere leggermente più alta nelle Eolie (Comuni di Salina compresi) 

Stromboli, intensificata attività esplosiva. Piccola colata lavica da area craterica Nord

Intensificata dalle prime ore di oggi l'attività esplosiva sullo Stromboli, dall'area craterica Nord.

 Lo comunica l'INGV - Osservatorio Etneo che evidenzia come siano state registrate alcune esplosioni di intensità più forte rispetto alle abituali; il materiale espulso ricade abbondantemente nella parte alta della Sciara del fuoco.

In concomitanza con l'incremento dell'attività esplosiva, a partire dalle 4 e 30, sempre dall'area craterica nord, vi è un trabocco lavico che si attesta nella parte alta della Sciara.

La situazione non comporta nessun pericolo e rientra in quelli che sono gli alti e bassi dell'attività stromboliana.

Auguri di...

Buon Compleanno a Roberta Lorizio, Alessia Carbonaro, Manuela Giunta, Lucia Ziino, Francesca Fonti, Andrea Cordaro, Anna Maria Mandarano, Alessio Ferrara, Rosanna Mandarano, Paola Cincotta, Antonello Favorito.


Ottavo anniversario dalla scomparsa di Damiano Russo



Viviamo e preghiamo nel tuo ricordo, esempio di Vita e Coraggio.
La tua presenza ci guida. Ti vogliamo bene.
Antonella, Angelo, Pietro e Silvia con Damiano e Agnese

La Parola. Commento al Vangelo di domenica 25 settembre 2022

Accadde oggi, il 25 settembre: La mafia uccide a Palermo il giudice Cesare Terranova (1979); I norvegesi votano contro l'adesione all'Unione Europea


 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Andare oltre

Oggi è il 25 settembre. Buongiorno e buona domenica con questa cartolina da Panarea

Il Santo del giorno: Sante Aurelia e Nesomisia

Santa Aurelia e Neomisia nacquero in Asia Occidentale da una famiglia nobile. Rimaste orfane in età giovanile, diventarono subito schiave e furono condotte in Tracia un'antica regione della Grecia.
Liberate dalla schiavitù dei Maomettani, si recarono in pellegrinaggio nei santi luoghi della Palestina e nei più celebri santuari dell'Occidente, per predicare il Vangelo di Gesù Cristo, adorare il Signore e pregarlo 
Arrivarono in Italia portate da un mare in tempesta, guidate da un Angelo, dopo essere state in Puglia e in Lucania, si stabilirono a Roma dove visitarono le memorie dei Santi Apostoli e ricevettero la benedizione del Santo Padre. Lasciarono Roma incamminandosi per la via Latina. In quel tempo quei luoghi erano infestati da soldati Saraceni, che le catturarono e frustarono crudelmente, per la ripugnanza ad arrendersi ai loro voleri. Le ridussero in fin di vita e le avrebbero uccise se un violento temporale e particolarmente l'accecante luce di un fulmine e il boato di un tuono non avessero spaventato i persecutori. 
Con la scarsa forza rimasta, le sorelle ripresero il viaggio e raggiunsero a stento Anagni, villaggio dell'Agro Anagnino, dove furono accolte da una donna impietosita dalle loro dolorose e gravi condizioni. Furono così costrette a trattenersi nel paese e durante le orazioni notturne nella chiesa parrocchiale un angelo preannunciò la loro salita in paradiso. 
Il 25 settembre la morte delle due sorelle martirizzate fu annunziata dal suono delle campane e i loro corpi furono lasciati prima nel borgo Macerata, poi a causa di scorrerie di barbari furono portati nel monastero di Santa Reparata e successivamente nella Basilica inferiore della Cattedrale, dove riposano tuttora accanto alle reliquie di S. Secondina.
Il giorno della loro morte, il 25 settembre, è festeggiato tuttora.
PRATICA. Oggi accogliamo l'esempio delle due sante martiri Aurelia e Neomisia, come un messaggio di Dio per aiutarci a compiere la Sua volontà.
PREGHIERA. O Signore, per la tua sconfinata misericordia e i meriti dei tuoi santi martiri, da' conforto a chi soffre e fa che la nostra fiducia in Te si rafforzi sempre più.

sabato 24 settembre 2022

Domani si vota: Il fac-simile delle tre schede elettorali e piccole "indicazioni"

Domani domenica dalle 7.00 alle 23.00 gli elettori sono chiamati alle urne per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In Sicilia si vota anche per le regionali.

Gli elettori siciliani riceveranno tre schede: Rosa (Camera dei deputati); Gialla (Senato della Repubblica); Verde (Regionali) 

Nell'invitarvi ad andare a votare, ricordiamo che per Camera e Senato non è previsto il voto disgiunto. In caso che l'elettore lo faccia la scheda sarà annullata

Per la Regione, invece, il voto disgiunto è previsto: Cioè si può votare un candidato presidente di uno schieramento ed un candidato al Parlamento siciliano di un altro schieramento.
 Sulla scheda regionale per votare il proprio candidato al Parlamento regionale bisognerà scriverne il nome nell'apposito spazio
    
                     



Edificio destinato all'Arma, spunta fuori la ristorazione. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 24 settembre 2022


 

Una concessione da settemila euro annui. All'orizzonte anche la "privatizzazione" di ampia parte della penisoletta del Purgatorio

Settemila euro l’anno per cinquanta anni è questa la cifra che la Regione siciliana dovrebbe incassare dalla società Faro SRLS di Augusta che si è aggiudicata il lotto 10 del Bando per l’assegnazione in concessione dei beni immobili della Regione siciliana, ovvero il manufatto e l’area demaniale marittima, per un totale di 353,23 metri quadrati, ubicati a Lipari, nell’area portuale di Marina Corta, e nei quali si intende realizzare una “attività di ristorazione e resort”. 

 Manufatto che, come abbiamo già evidenziato ieri, due anni orsono, era stato consegnato, con apposito verbale, a seguito di cooperazione istituzionale, tra il Ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio della Regione siciliana, all’Arma dei carabinieri, per adibirlo ai servizi di competenza e, più specificamente, a posto di Polizia di frontiera, stante anche la posizione strategica su uno dei porti di Lipari, dove, nel periodo estivo, approdano decine di imbarcazioni delle cosiddette mini – crociere. 

Da evidenziare, infine, che la società “Faro”, che, aldilà di quelli che saranno i risvolti futuri, ha legittimamente partecipato ad un bando, ha anche presentato la richiesta di concessione, sempre nella medesima area, di metri quadrati 400 di demanio marittimo. 

In poche parole occupando e "privatizzando" una larghissima parte della penisoletta del Purgatorio.


Immobile ex Capitaneria. L'ex assessore Taranto: "Ma quale svendita...solo tentativo di gettare fango su Giorgianni"

Riceviamo dall'ex assessore Massimo Taranto e pubblichiamo:
"Sono schifato dal tentativo di gettare fango sul candidato Giorgianni (ex Sindaco) che, per rispettare la legge, oggi non può replicare alle accuse senza fondamento. 
Mi riferisco all’immobile di Marina Corta che è di proprietà del Demanio e non del Comune. 
La precedente amministrazione ha chiesto di avere quell’immobile, ma la Regione lo ha inserito nel piano di alienazioni regionali, basta leggere il bando per trovare la clausola che l’immobile poteva essere destinato solo a privati e che le amministrazioni pubbliche (Comuni ecc.) erano escluse. Quindi la gara è stata fatta dalla Regione, il prezzo definito dalla Regione e a lei versato. 
Di quale svendita parliamo? 
L’ennesimo squallido tentativo di infangare il lavoro degli altri, oltretutto in un momento di silenzio elettorale che impedisce all’interessato di difendersi. La gente non è’ stupida".

Le Eolie nelle stampe d' epoca (88° Puntata) : Punta del Milazzese (Panarea)

Gullo è ufficialmente commissario per l'emergenza Stromboli

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo è, ufficialmente, il commissario straordinario per l’emergenza Stromboli, derivante dall’alluvione del 12 agosto. 
 All'atto del Consiglio dei ministri che, nella riunione del 1° settembre, aveva dichiarato lo stato d’emergenza per l’isola, ha fatto seguito, l'ordinanza della Protezione civile nazionale, con la quale il primo cittadino è stato nominato commissario. 
La nomina di Gullo, a commissario, era stata anticipata dal capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio durante l’incontro che ha avuto con la comunità di Stromboli, lo scorso sette settembre. 
Il commissario si avvarrà, in prima istanza, del milione di euro stanziato al Governo per fare fronte agli interventi più urgenti.
Gullo
incontrerà stasera i cittadini di Stromboli

Accadde il 24 settembre 2015: Si "dimette" Mons. La Piana

Auguri di...

Buon Compleanno a Simona Acquaro, Giuseppe Saltalamacchia, Loredana Scoglio, Giuliano Pavone, Marco Arnone, Cristian Nicchia, Adriana Mandarano

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Dove trovi la pace

Accadde oggi, il 24 settembre: Debutta lo Zecchino d'oro (1959); A Perugia la prima Marcia per la pace (1961)

venerdì 23 settembre 2022

A Lipari torna la "Festa dei Popoli"

Dopo due anni di pausa pandemica, torna a Lipari la Festa dei Popoli nella sua terza edizione.

Cos’è?

La Festa dei Popoli è la festa della nostra comunità, liquida, trasversale e multietnica come una comunità di mare sa essere, che si ritrova unita, in una delle piazzette più belle del Mediterraneo, Marina Corta, per raccontarsi, mangiare e cantare in tutte le lingue del mondo.

Anche e soprattutto con la guerra ormai in Europa le Eolie sanno dimostrare, con la loro storia millenaria, che la convivenza tra i popoli non solo è possibile, ma è naturale.
Nel comune di Lipari vivono stabilmente (dati del 2021) 951 cittadini stranieri, quasi l’8 % dell’intera popolazione. 
Le comunità straniere più numerose sono quelle: romena (22,7% del totale), marocchina (20,9%) Sri lankese (15,7%).

Il Magazzino di Mutuo Soccorso, col patrocinio del Comune di Lipari, sul finire della stagione turistica decide di dedicare a tutti i popoli che abitano il nostro arcipelago una notte, la loro notte, per mescolare sapori, suoni e colori in una piazza multietnica che sarà attraversata da “migrazioni culinarie e musicali”.

Ogni popolo avrà un banchetto e farà degustare i propri piatti tipici nazionali; un altro banchetto sarà invece dedicato ai piatti provenienti dal resto del mondo. Dal palco sono previsti un dj-set e musica dal vivo con Mereketen e KouZil.

La festa, resa possibile dal generoso sostegno di cittadini e imprese locali, inizia alle 20 e prosegue fino a tarda notte.

O potrebbe non finire mai.

TURISMO DI MASSA O TURISMO QUALIFICATO. La Riflessione di Bartolino Ferlazzo

E' una domanda, che si ripropone sin dagli anno 60; e gli inesperti eoliani tentarono di dare una risposta.-

Chissà cosa direbbero, oggi, quei pionieri che agli inizi degli anni 60, per la prima volta misero piede in queste sette perle, quando si trovarono di fronte ad uno spettacolo unico al mondo, un qualcosa di unico, di inimmaginabile, di incredibile, di stupefacente; ammirarono l'azzurro cristallino del nostro mare, un mare incontaminato, allora, a diretto contatto con le colate laviche, in uno scintillio di colori di suoni, che oltre alla bellezza metteva i brividi, pensando alla forza della natura presente su queste isole, un mistero che sa di arcano, di misterioso, di leggendario, come reagirebbero oggi, magari sbarcando a Vulcano, totalmente invasa da colate di cemento, che hanno totalmente distrutto una delle piante più belle e rappresentative del nostro arcipelago < u iuncu >, ha sopravvisuto a qualunque vicissitudine, non temeva niente, se non il fango da qui di famoso detto eoliano < calati iuncu ca passa a china > calati giunco che passa la piena, si abbassarsi, si piegarsi, ma mai sottomettersi, ritornava sempre e meglio di prima, lo scenario unico al mondo dei faraglioni, le sette perle in una cartolina.-

Allora la ricettività era inesistente, sorge così il primo villaggio turistico, il Club Mediterrané a Lipari e, gradualmente inizia a organizzarsi una ricettività di tipo familiare, mentre d'altro canto, la richiesta diventa sempre più pressante.-

Sorsero i primi piccoli alberghi, le prime pensioni, i vecchi fabbricati furono riattati a casa albergo, piccole casette sul mare si trasformarono in piccoli nuclei abitativi, formando piccoli villaggi, ma nello stesso tempo, conservando la tipica architettura eoliana a conferma, anche, del particolare tipo di turismo la gente eoliana riteneva di poter proporre.-

Allora i promotori programmavano tutto in funzione dei mesi estivi, con tanta serenità ed entusiasmo, propri di chi sa di avere pochissime risorse e ritorni limitatissimi.-

Negli anni, ci siamo venduti peggio svenduti come prostitute, abbiamo messo in mostra i nostri gioielli che sono stati arraffati per una botta e via, per un veloce incontro, per un attimo, che hanno fatto arricchire i soliti noti, distruggendo quanto di incontaminato e di naturale i nostri avi, a fatica ed a costo della vita, avevano difeso ed a noi tramandato.-

Queste sono oggi le Eolie, vendute al mercato senza scrupoli, di qualche settimana, per recuperare quanto più possibile e vegetare, nei successivi dieci mesi tediosi che abbruttiscono anno dopo anno gli eoliani che li vivono.-

Come siamo arrivati così in basso, come abbiamo fatto a toccare il fondo, come abbiamo permesso di distruggere quanto di buono, di puro, di sacro avevamo e per cosa, per quattro soldi, che domani dovrai lasciare che dovremo lasciare, che non potremo barattare con niente, ma la cosa peggiore è quella di far finta di non capire che non possiamo mai comprare, il detentore delle chiavi dell'aldilà, dovendo rispondere a tutte le malefatte che, non sono solo nei comportamenti, ma anche nelle attenzioni, nelle intenzioni e nelle azioni che hanno permesso scempi e distruzione della natura che si godiamo ma che non ci appartiene..-

Da troppo tempo assistiamo ad una grandissima confusione, un caos totale di proposte per queste isole, portate avanti dai più anziani e dagli stessi giovani, tra questi qualcuno anche troppo indolente, proposte che spesso, o forse sempre, tendono a sfruttare anziché preservare e custodire quel poco patrimonio ancora incontaminato; ma tra le tante e, forse esagerate, proposte nessuna tiene conto della peculiarità e della conformazione geografica delle Eolie; non possiamo ignorare lo stato di assoluto degrado, che da un ventennio a questa parte, ha invaso queste isole, intaccando così il fragile equilibrio ambientale di queste terre.-.

Abbiamo tutte le caratteristiche negative, della società moderna, pur vivendo in un piccolo contesto che per certi versi potrebbe risultare anche protettivo, ma così' non è stato.-

Prima di addentrarci in una ipotetica scelta di turismo, nutro molti dubbi in merito, dobbiamo riconoscere che i nostri giovani lavorano solo 4 o 45 mesi, quando va bene, nell'anno, con qualifiche inferiori a quelle loro assegnate, per cadere in letargo nei restanti mesi dell'anno, un vegetare malefico che ammorba il corpo e lo spirito.-

Il turismo è certamente la voce principale di queste isole, è il volano, la fonte essenziale per la vita di queste isole, tutto gira su due mesi di caotico vivere, di automobili, di taxi, di motociclette, di bus che fanno la spola stracolmi di persone da e per quel poco di spiagge che ancora possiamo vantare; non abbiamo capito che le isole, in generale, hanno dei limiti, limiti territoriali come Capri, Ischia, Ustica, Ponza le Tremiti, le Egadi; in alcune di loro sono state fatte delle scelte, poche a dire la verità, per le altre si è andati avanti sull'improvvisazione, vivendo sulle prodezze dei singoli imprenditori, senza alcuna diretta partecipazione delle istituzioni pubbliche in primis le varie amministrazioni comunali, che si sono susseguite e, se è vero che le prime al sorgere del turismo erano impreparate, lo stesso non si potrà dire di quelle che a partire dal 1998 si sono susseguite.-

E' mai vi fu vero profeta in patria come il Prof. Pino Paino che in una sua risposta, ad un programma politico di maggioranza, allora lui fondò il gruppo Primavera Eoliana parliamo del 18 novembre 1982, quando scrisse nello stesso, leggo testualmente < … poiché torna a proposito diremo che nel settore specifico, eufemisticamente definito turismo, ci assoggettiamo supini a conseguenze di una politica estemporanea e senza sbocchi, le cui tristi conseguenze non tarderanno certo a farsi sentire, per u mese di orge, paghiamo tributi inusitati che vanno dalla devastazione alla degradazione materiale e morale del nostro paese e che ci regaleranno, negli anni, generazioni di frustrati, di alcolizzati e di drogati … > ed ancora <... la privilegiata natura del nostro territorio ci imponeva e ci i pone a fare delle scelte più oculate, rivolte a sollecitare, come avvenuto in tutti gli altri territori consimili, insediamenti carattere ricettivo-permanenti, nel rifiuto costante di un turismo pendolare ed agostano, di un turismo mordi e fuggi, di un turismo di soli piccoli ragazzi, che avremmo dovuto da tempo regalare anche volentieri, alle gradi stazioni della terra ferma, nonché a promuovere, sollecitandoli opportunamente, flussi turistici variamente interessati alla conoscenza del nostro territorio sotto il profilo dell'archeologia, dell'arte, della dinamica suggestiva dei vulcani, del nostro mare, della nostra storia, del nostro territorio e dell'apprezzamento dell'ambiente, ne qui vogliamo revocare gli strani comportamenti di chi, avendone esclusiva responsabilità, continua a prodigarsi perché il turismo diventi sinonimo di gazzarra e di frastuono anche e specialmente notturno, con grave pregiudizio di quel turismo vero che alle Eolie invece si reca per trovarvi pace, natura e riposo … >.-

Stiamo parlando esattamente di ben 40 anni fa, un veggente ? un Nostradamus eoliano ? No un personaggio politico che vedeva oltre il proprio naso con senso di responsabilità e correttezza.-

Premettendo che non sono un esperto di turismo mi piace leggere, ascoltare, valutare e tirare le somme di quanto vanno predicando quattro monaci scalzi in cerca di questua ed è per questo che per, il probabile cambiamento, a cui si sta assistendo propongo una riflessione all'Assessore al Turismo il Dr. Saverio Merlino, caro amico e compagno di scuola; la mia vuole essere una proposta < innovativa > che parte dalla volontà di riappropriarsi da parte della gente, della propria libertà, del proprio spazio libero, delle proprie scelte senza che nessuno le imponga.-

Non desidero impelagarmi in una contrapposizione certamente data, ma resta il fatto che per assumere a dimensione liparota l'opportunità che questa ventata di libertà e di scelte, proprie, potrebbe generare, occorre avere un < progetto > di politica turistica.-

Debbo anche precisare e constatare che il fenomeno turismo, non è stato generato dai liparoti e non è stato gestito da nessun ente isolano; non lo è stato e non lo è perché le amministrazioni comunali di Lipari, non hanno mai partorito una politica turistica.-

Desidero per questo che cosa vuol dire avere una < politica turistica >, significa avere risposte proprie alle implicazioni che il turismo, in quanto fenomeno sociale, economico, culturale, presenta; ossia avere risposte a ,sintetizzo:

a) quali linee di comunicazione marittima saranno utilizzate ai fini turistici< veloce, giornaliera, settimanale;

b) quali porti saranno prescelti, quali tratte saranno potenziate, quali orari saranno messi in atto e rispettati;

c)come organizzare il Comune per il turismo, ufficio informazioni sempre presente, mezzi di trasporti interni con apposto regolamento, quali parcheggi e quali transiti autorizzati;

d)come discernere il turismo da quello nautico a quello di terra, quello giornaliero a quello stanziale;

e) come prevedere le spiagge per la balneazione, le gite in barca, i percorsi naturalistici, quelli culturali, gli eventi.-

Ma tutto questo viene dopo che veramente sia fatta una scelta, che deve essere irreversibile, che deve programmare il domani, che deve dare l'impronti del turismi che si vuole fare, questo è essenziale è determinante uso un termine forte è storico.-

Dopo si dovrà effettuare una programmazione che analizzi nel dettaglio l'offerta turistica e ne prepari la realizzazione, in base ai criteri di scelta effettuati; è un lavoro che nessuna amministrazione ha mai affrontato, o voluto affrontare, per cui il turismo si è affrontato sull'onda delle iniziative dei privati e sull'onda delle ordinanze degli anni prima con qualche cambio a seguito di spiacevoli inconvenienti che sorgono spontanei dall'improvvisazione.-

L'ufficio comunale del turismo è a conoscenza di quante entità esistono, veramente, e le loro peculiarità, quanti affittacamere veramente gestiti, quanti B&B effettivamente registrati, quanti affittacamere regolarmente registrate; possiede un archivio dei servizi che il comune ha attività negli anni per rispondere alla domanda turistica, a parte quelli ufficiali.-

Fino a questo momento si è proceduto a tentoni ed il pressapochismo è stato sempre evidente, lasciando irrisolte le domande fondamentali quali perché portare l'automobile, e se si dove si può circolare, dove si parcheggia.-

Domande sacrosante che sono incancrenite nell'attesa di una risposta, mai adottata e, debbo dire, ho constatato di persona, che su di essere pesa un assurdo quanto ingiustificato lassismo e fai da te che purtroppo intacca quelle che sono le vere peculiarità del comune eoliano:-

Turismo di massa o turismo di qualità? Chi lo decide ?

Nessuno purtroppo, perché a tutti è dato incunearsi nelle pieghe del fenomeno di massa e trovarvi il proprio vantaggio; fino ad esso le amministrazioni si sono limitate a constatare, a vigilare forse, sono state benevole forse troppo, lasciando fare e nel contempo distruggere.-

Alla domanda di prima dico, e se il senso di responsabilità rappresentasse un'opportunità per Lipari ? Non ho ancora risposto, mi sono fermato solamente ai preliminari.-

La risposta o le risposte dovrebbero, secondo me, partire da qui.-

Il problema di quale forma di turismo scegliere le analizzeremo un'altra volta.-

Bartolino Ferlazzo

Immobile ex Capitaneria di Lipari: Il Demanio lo dà ai carabinieri, lo stesso Demanio autorizza attività di ristorazione e resort

Se la questione non fosse maledettamente seria ci sarebbe da ridere sull'atteggiamento del Dipartimento Regionale dell'Ambiente - Area 2° “Demanio marittimo” e la sua “inversione di rotta” sulla destinazione di un manufatto di proprietà dello Stato (vedi foto) e di un’area demaniale ubicati sul porto di Marina Corta a Lipari. Manufatto che una cooperazione istituzionale, con il Ministero dell’Interno e con l’Agenzia del Demanio della Regione siciliana, aveva consentito di consegnare, attraverso apposito verbale, all’Arma dei carabinieri, per adibirlo ai servizi di competenza. 

Nel verbale di consegna era stato espressamente precisato, tra l'altro, che l’immobile era destinabile, esclusivamente, ad uso governativo, con esclusione, quindi, di ogni possibilità di concessione a privati.

Ebbene , nonostante questo accordo e, quindi, la destinazione dell’immobile all’Arma, il Dipartimento regionale dell’Ambiente ha comunicato, nei giorni scorsi, al Comune di Lipari la consegna del manufatto a privati, per una superficie complessiva di 353 mq, oltre ad un ulteriore area demaniale ad esso adiacente, di mq. 400, per la realizzazione di una ''attività di ristorazione e resort”. 

E' ovvio che c’è una palese contraddizione essendo l’immobile già stato consegnato all’Arma e che il finanziamento, per la realizzazione delle opere di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del complesso esistente, sarebbe stato concesso, direttamente dalla stessa Agenzia dcl Demanio - Direzione Regionale Sicilia. 

Sulla vicenda è stato convocato, con urgenza, per il 26 settembre, dal presidente Nuccio Russo, il consiglio comunale di Lipari per “manifestare unitariamente ed in maniera condivisa, anche quale titolo congiunto di indirizzo politico-amministrativo, la netta contrarietà ed opposizione del Comune di Lipari alla consegna a soggetti privati di aree ed immobili demaniali a Marina Corta e, precisamente, quelli elencati nel verbale di consegna n° 58 del 14/09/2022 dal Dipartimento Regionale dell'Ambiente Area 2° “Demanio marittimo'' per la realizzazione di "attività di ristorazione e resort''. 

Domani Gullo incontra i cittadini di Stromboli

Nuovo incontro domani del sindaco di Lipari, Riccardo Gullo con i cittadini di Stromboli. 

L'incontro si terrà alle 18 presso la chiesa di San Vincenzo Ferreri

Accadde alle Eolie. 23 settembre 1986: Chiuso il Festival delle Eolie


 

Le Eolie nelle stampe d' epoca (87° Puntata ) : Punta i l'uomo (Stromboli)


 

Auguri di...

Buon Compleanno al sindaco di Lipari, Riccardo Gullo. Ed ancora a Mariarosa Cortese, Paola Centurrino, Salvatore Cipriano, Graziella Tesoriero.

Marco Giorgianni al Parlamento siciliano. Video messaggio elettorale autogestito

Spazio elettorale autogestito

Messaggio elettorale autogestito

Al Parlamento siciliana vota Marco Giorgianni (Messaggio elettorale autogestito)

Messaggio elettorale autogestito

Per la Camera dei Deputati vota Francesco Rizzo detto Ciccio - Video messaggio elettorale autogestito

Spazio elettorale autogestito


Questa sera alle 18 sulla pagina fb Marco Giorgianni Isole Eolie breve diretta per la chiusura della campagna elettorale

breve diretta per la chiusura della campagna elettorale

Messaggio elettorale autogestito


 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Se hai ragione non c'è bisogno di gridare

Accadde oggi, il 23 settembre: Viene fucilato Salvo D'Acquisto offertosi ai nazisti in cambio di 22 prigionieri(1943); Muore Padre Pio (1968)

Alla Camera dei Deputati vota Francesco Rizzo detto Ciccio (spazio elettorale autogestito)


Oggi è il 23 Settembre. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

Foto: Luca Valenti Palazzotto


Pubblicità elettorale autogestita

Santo del Giorno: San Pio da Pietrelcina


Pochi santi furono, come padre Pio, dotati di doni straordinari che hanno richiamato su di lui l'attenzione del mondo intero: le stimmate, il profumo misterioso che emanava dal suo corpo, i carismi di profezie e di scrutamento dei cuori, le guarigioni e le conversioni attribuite alla sua preghiera. Nel convento del Gargano, nel quale l'umile frate cappuccino viveva, la ressa di devoti era quotidiana: tutti lo volevano vedere, toccare; tutti desideravano assistere alla sua messa — un momento di rara intensità spirituale — e soprattutto confessarsi, rimettersi in sintonia con Dio guidati da lui. La confessione era un incontro che spesso sconvolgeva le persone mutando per sempre la loro vita, mentre il numero dei «convertiti» e dei devoti estimatori aumentava incessantemente. 
Ma poi, in concreto, per lui la vita fu un lungo calvario che egli visse unendosi a Cristo per la salvezza delle anime, fedele a un programma di vita, che egli aveva così espresso nell'immagine ricordo della sua prima messa: «Gesù, mio sospiro e mia vita, oggi che trepidante ti elevo in un mistero d'amore, con te io sia per il mondo Via, Verità e Vita e per te sacerdote santo, vittima perfetta». 
Francesco Forgione (così si chiamava padre Pio prima di indossare il saio francescano) era nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, piccolo paese di contadini e pastori della provincia di Benevento. I genitori, ambedue analfabeti, pur sudando sui campi, non riuscivano a sfamare la copiosa nidiata che avevano messo al mondo (sette figli). Tanto che papà Orazio un giorno si imbarcò per l'America sperando in una sorte migliore. Gli andò bene, lavoratore instancabile e avveduto, riuscì a mettere insieme una discreta fortuna.
Alla famiglia intanto badò mamma Maria Giuseppa. Forte e ricca di fede, aveva una predilezione per il piccolo Francesco, perché era il più gracile, spesso in preda a misteriose e violente febbri, e dotato di una fine sensibilità religiosa che lo portava a ricercare luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera. E si chiedeva, mamma Maria, che cosa avrebbe potuto fare da grande quel suo figliolo così gracile. Risolse lui stesso il problema. Indicando con la mano il frate cappuccino venuto per la questua, disse: «Voglio farmi frate, come fra Camillo». 
Nel 1903, indossando il saio francescano nel convento dei cappuccini di Morone, iniziava il cammino di preparazione alla vita religiosa e sacerdotale che si concluse il 10 agosto 1910. E non fu un cammino facile: le misteriose malattie che lo avevano tormentato a casa, continuarono con assalti di una virulenza tale da far temere che non sarebbe mai giunto vivo all'ordinazione, tant'è vero che, non appena ebbe l'età minima richiesta dal diritto canonico, fu consacrato sacerdote.
Con gli sgargianti paramenti sacri addosso pareva ancora più debole ed emaciato, tanto che i superiori ebbero compassione di lui e, anziché inserirlo subito nell'attività pastorale, lo mandarono a Pietrelcina, sperando che l'aria di casa gli avrebbe fatto tornare un po' di forze; qui invece il giovane frate imboccava dritto la strada di quel calvario che percorrerà per tutta la vita. 
Il 5 agosto 1918 gli apparve un misterioso personaggio che gli trafisse il cuore con un dardo infuocato, mentre il 20 settembre riceveva le stimmate, inizialmente invisibili. «Ero in coro - ha raccontato lui stesso - dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso da un riposo simile a un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni nonché le stesse facoltà dell'anima si trovarono in una quiete indescrivibile. Vi subentrò subito una grande pace. E mentre tutto questo si andava operando, vidi innanzi un misterioso Personaggio, simile a quello visto il 5 agosto, che si differenziava solamente in questo: aveva le mani, i piedi e il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrì. Mi sentii morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore che sentivo sbalzare dal petto. Il Personaggio si ritirò e io mi avvidi che mani, piedi e costato erano trasformati e grondavano sangue». 
Un fatto mistico accompagnato da dolore fisico acuto e lacerante. Ma sopportabile. Più profondo e più lacerante fu il dolore provocato invece dai giudizi, dai sospetti e dalle condanne che gli vennero da istituzioni ecclesiastiche, da confratelli e da ambienti scientifici per i quali le ferite del frate del Gargano erano frutto di isterismo. 
Scienziati di ogni tipo, inviati da organismi religiosi e dallo stesso Vaticano, si accanirono per dimostrare che i fenomeni attribuitigli non avevano alcuna origine soprannaturale. E riuscirono a convincere il Sant'Uffizio, promotore di una delle inchieste più clamorose durante il pontificato di Pio XI, che si trattava di fenomeni isterici. E gli arcigni monsignori del Vaticano nel 1923, con un apposito decreto, vietavano al frate di Pietrelcina di dire la messa in pubblico e di confessare i fedeli. Un'atroce tortura, durata una decina d'anni, che padre Pio visse in silenzio, senza protestare, rifugiandosi nella preghiera e nella penitenza.
La gente, che non aveva mai messo in dubbio l'origine soprannaturale di quelle misteriose piaghe, quando cessò l'ostracismo, riprese a salire la mulattiera che conduceva al convento per ascoltare la messa celebrata dal frate delle stimmate. 
Padre Pio definiva la messa «il mistero tremendo». Ed era per lui un momento di grande emozione spirituale: il volto trasfigurato, gli occhi luminosissimi, il corpo rapito oltre il tempo e lo spazio. Ma anche per quanti la seguivano era un momento di rara tensione e, dopo la messa, facevano la coda davanti al suo confessionale per accedere al sacramento del perdono e per chiedergli di intercedere per loro presso Dio. E c'era chi se ne andava deluso o irritato, e chi interiormente trasformato. Molte le conversioni anche di personaggi notissimi al grande _pubblico che verso il frate stigmatizzato nutrirono sempre profonda riconoscenza e devozione. Padre Pio, uomo di grande carità e umiltà, aveva anche il dono di leggere nei cuori, «sentiva» se chi lo avvicinava era sincero o ambiguo; per questo con alcuni era buono e con altri spicciativo o addirittura burbero. Invitava tutti comunque a pregare sempre, a essere in continuo contatto con il Signore. 
Nel 1940, mentre il mondo era alle prese con il terribile dramma della guerra, nascevano su suo invito i «Gruppi di preghiera», un'istituzione che presto si diffuse proficuamente in tutto il mondo. «La preghiera aveva detto ai suoi confratelli è la chiave dei tesori di Dio, è l'arma del combattimento e della vittoria in ogni lotta per il bene e contro il male».
Nel medesimo anno, spinto da un grande amore per il prossimo, soprattutto per quanti erano afflitti dalla malattia, metteva in moto un movimento di carità e di solidarietà per poter realizzare una struttura ospedaliera a servizio dei malati poveri. L'idea si concretizzava nel 1956 con l'inaugurazione della Casa sollievo della sofferenza, destinata a diventare uno degli ospedali meglio attrezzati del Meridione, nel quale lavorano luminari della medicina e dove tutti sono invitati a vedere nel malato e nel povero il volto stesso di Gesù. 
Tra i tanti doni di cui era dotato, padre Pio ebbe anche quello di prevedere il tempo della sua morte. Un giorno, ed eravamo nel 1918 quando aveva appena ricevute le stimmate, disse a uno che frequentava il convento: «Coraggio: abbiamo ancora cinquant'anni davanti». E cinquant'anni dopo, 1968, mentre con i devoti si accingeva a commemorare il mezzo secolo dall'evento, padre Pio avvicinò quel fedele e con un filo di voce gli sussurrò: «Cinquant'anni sono passati». 
La domenica 20 settembre si fece gran festa, padre Pio celebrò messa e poi si affacciò a benedire i pellegrini che erano accorsi in gran numero. Fu l'ultima volta che lo videro vivo, perché la notte del 23, dopo aver recitato per intero il rosario, moriva. 
La gente lo venerò come un santo, prima ancora che la chiesa si esprimesse in tal senso. Il convento e la chiesa dove celebrava messa sono diventati ben presto meta di incessanti pellegrinaggi e luogo di preghiera, di carità e di conversione. Il cammino verso gli altari, però, fu più tortuoso. Coloro che lo avevano avversato in vita, anche per motivi poco nobili (leggi: l'uso delle tante offerte che la gente inviava per le sue iniziative di carità), misero molti pali tra le ruote. 
Ma alla fine la verità sulla sua santità ha avuto il sopravvento. Padre Pio, che definiva se stesso «un frate che prega», è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II, che nutriva per lui grande devozione, il 2 maggio del 2000, e due anni dopo, il 16 giugno 2002 lo stesso Pontefice in piazza San Pietro, lo proclamò Santo e ne stabilì la memoria liturgica per il 23 settembre, "giorno della sua nascita al cielo".
Il luglio 2004 fu inaugurata la nuova grande chiesa a S. Giovanni Rotondo progettata dal celebre architetto Renzo Piano.

PRATICA. Riflettiamo sulle parole di San Pio, (ASN, 15): "La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno".

PREGHIERA. O Dio, per la tua misericordia e per i meriti di questo tuo grande santo, concedi anche a noi una fede capace di scorgere nei poveri e nei sofferenti il volto di Gesù. Insegna anche a noi l'umiltà del cuore, perché in tuo nome, scopriamo la gioia di perdonare i nostri nemici.

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giovedì 22 settembre 2022

Messaggio elettorale autogestito


 

Elezioni, Carnevale (Popolari e Autonomisti): "Istituire in Sicilia l'Osservatorio Regionale del Turismo per potenziare l'offerta". Messaggio elettorale autogestito

“La Sicilia e le nostre Isole potrebbero vivere solo di turismo. Questo non è un obiettivo fuori dalla nostra portata, ma assolutamente raggiungibile con una precisa programmazione che passa da temi strategici che vanno dalla promozione dello sviluppo economico e sociale delle comunità in aree turistiche, all’individuazione di una pianificazione per aumentare i flussi turistici in Sicilia, fino alla valorizzazione di modelli vincenti, da esportare in più località, a seconda delle specifiche peculiarità territoriali. Per raggiungere questo obiettivo è necessario concentrare gli sforzi in maniera intelligente, condivisa e unitaria. Uno dei punti prioritari del mio programma politico, se sarò eletto all’Assemblea regionale siciliana, sarà quello di istituire, con questo scopo, un OSSERVATORIO REGIONALE DEL TURISMO costituito da esperti del settore e da rappresentanti di tutte le parti sociali ed economiche interessate allo sviluppo del turismo in Sicilia. Un organo che possa promuovere, stimolare e coordinare tutte le azioni necessarie a potenziare e ottimizzare la qualità dell’offerta turistica nel rispetto di una programmazione razionale di eventi e azioni di marketing territoriale anche tenendo conto delle esperienze positive delle singole località turistiche. Fare turismo 12 mesi l’anno in Sicilia si può. Mi impegnerò ad attivare tutte le azioni necessarie per ridurre i forti costi di gestione che soffocano le numerose realtà locali e rendono non competitive le strutture turistiche in Sicilia sul mercato turistico europeo e mediterraneo attraverso l’istituzione di una fiscalità di vantaggio per tutto il settore turistico che oggi rappresenta la maggiore forza sociale ed economica della Sicilia. Uniamoci per fare vincere la Sicilia dando forza agli uomini, alle loro competenze e alla loro storia”.

Lo ha detto Emanuele Carnevale, candidato all’Assemblea regionale siciliana nella lista ”Noi con la Sicilia – Popolari e Autonomisti” alle prossime elezioni regionali, che oltre a svolgere la propria attività di ingegnere è proprietario di diverse strutture turistiche alle Isole Eolie.

Breve dalla Gazzetta del sud del 22 settembre 2022.

I festeggiamenti in onore di Maria SS. del Rosario a Lami

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