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domenica 9 ottobre 2022

Auguri di...

Buon Compleanno a Giulia Rizzo, Alessia Marinaro, Bartolo Giunta, Antonino Mandarano, Vincenzo Russo, Paola Zuccarotto, Angelo Rifici, Rosa Linda Ziino



LA PAROLA. Commento al Vangelo di domenica 9 ottobre 2022

Stromboli in eruzione e Ginostra "trema" di fronte all'indifferenza delle istituzioni. L'intervento di Gianluca Giuffrè

Stromboli in eruzione, importante flusso piroclastico sulla Sciara


L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 09:23 (07:23 UTC), flusso piroclastico.


NB:  I flussi piroclastici sono le valanghe di cenere, gas e rocce che possono precipitare a valle da alcuni vulcani durante un'eruzione, così velocemente che sembrano violare le leggi della fisica. I materiali di cui sono composti dovrebbero fare attrito, invece non rallentano neppure in presenza di ostacoli come alberi e rocce.

I vulcanologi hanno scoperto il meccanismo che rende possibile questo comportamento: un cuscinetto d'aria tra la colata piroclastica e il terreno.

Accadde il 9 ottobre: Disastro Vajont: frana precipita nell'invaso, morte oltre 1900 persone (1963); Muore Papa Pio XII (1958)

Oggi è il 9 ottobre. Buongiorno e buona domenica con questa cartolina dalle Eolie.

Alba a Lipari (Foto: Antonio Iacullo)


sabato 8 ottobre 2022

L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud dell'otto ottobre 2022

La dottoressa Lorizio ci informa sulle risorse assegnate all'ASP Me per la Sanità alle Eolie

Scrive la dottoressa Giusi Lorizio:

Sanità alle Eolie
È del 29 settembre 2022 la delibera numero 4024/cs avente ad oggetto la presa d’atto dell’assegnazione all’ASP di Messina delle risorse- D.A. Assessorato alla salute n. 668 - 26 maggio 2022 PNRR Missione 6 salute.

Nello specifico vengono attribuite per Lipari in relazione alle linee di intervento:
Case di comunità = 1.437.325€
COT = 152.470€
Ospedali sicuri e sostenibili=3.062.440

Domani, domenica 9 ottobre anche a Lipari "Famiglie al Museo"

Domenica 9 ottobre si festeggia in moltissime città italiane l'ottava edizione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo (F@MU). 
Il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea, come gli altri anni, anche quest’anno aderisce alla giornata nazionale delle famiglie al Museo per la quale è stata programmata una attività didattica dal titolo “Dei e Dee. Incontro con Dioniso” dalle ore 10,00 alle ore 12,00 curata dall’archeologa Maria Clara Martinelli con la preziosa collaborazione dell’attore Alessio Vinci della compagnia teatrale Piccolo Borgo antico di Lipari.

La manifestazione di questo anno rientra nel tema generale “Diversi ma uguali”. Una giornata dedicata all’inclusione con una iniziativa che coinvolgerà direttamente le famiglie di ogni luogo e religione per realizzare un desiderio di fratellanza e unione. Un percorso nel museo, ma anche un laboratorio di conoscenza attraverso il costume, il pensiero, la religione degli abitanti di Lipari in età greca. Dioniso, dio del vino e del teatro, interagirà con i bambini raccontando la sua storia; i bambini aiutati dall’operatore didattico potranno conoscere meglio il dio Dioniso attraverso le immagini sui vasi greci. 
Ai bambini che parteciperanno verrà donato il taccuino di DIVERSI MA UGUALI con Geronimo Stilton.

L'attività è rivolta a ragazzi dai 6 ai 12 anni.

https://famigliealmuseo.com/tutti-i-musei-che-partecipano-a-famu-2022

Lipari, 2 assunzioni a tempo per la Protezione civile. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud dell'otto ottobre 2022

Ginostra: Delocalizzazione a scapito delle bellezze paesaggistiche? (di Gianluca Giuffrè)

Ginostra patrimonio dell'umanità.

Vedete questi meravigliosi scorci in pieno centro storico di Ginostra?

Presto potrebbero non esserci più sostituiti da un nuovo immobile che con la scusa del consolidamento del costone roccioso verrebbe delocalizzato proprio dove vedete.

Altre soluzioni esistono ma anziché adottarle e consolidare i luoghi si preferisce approfittare dell'occasione per tentare di stravolgere i luoghi, unici nel Mediterraneo, che bisognerebbe preservare ad ogni costo, come hanno fatto, fino ad oggi, i ginostresi. 
Da confinante e da abitante farò di tutto affinché questa assurda strategia non vada a buon fine. 
Faccio appello al sindaco di Lipari, dott. Riccardo Gullo, affinché vigili sulla vicenda e non consenta un tale scempio ai danni di Ginostra.

Gianluca Giuffre'

Stromboli irrequieto. Nuovo trabocco e ritorno alla normalità in nove ore e trenta

La foto è di Stromboliphotograper
 Lo Stromboli continua a mostrare segni d’irrequietezza. 

Dal cratere nord, a partire dalle ore una e ventiquattro e sino alle undici di oggi, si è sviluppato un nuovo trabocco lavico, rimasto, comunque, confinato nella parte alta della Sciara del fuoco. 

Durante l’attività effusiva l’ampiezza del tremore vulcanico si è attestata su livelli medio – bassi. 

Le Eolie nelle stampe d'epoca (100° puntata): Rovine della salina di Lingua (Salina)


Otto ottobre 2018: Le Eolie sulla Gazzetta del sud con un articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Santi con pazienza

La Sanità nelle piccole isole. Convegno ANSPI a Salina e Lipari in occasione del ventennale dell'associazione

 

COMUNICATO
Si è concluso domenica 2 Ottobre, nell’Isola di Lipari il 20° Congresso Nazionale ANSPI. L’evento coincide con il ventennale della nascita dell’Associazione, che ha voluto riproporre a distanza di tanti anni un evento così importante negli stessi luoghi in cui si è tenuta la prima edizione che ebbe luogo nell’Isola di Salina nel Settembre del 2002.

L’importante Congresso, quindi, magistralmente organizzato dal suo presidente onorario, nonché presidente del congresso il dr. Antonino Scirè, ideatore e fondatore dell’ Associazione, si è svolto su due isole: Salina e Lipari ed ha visto la partecipazione di relatori di alto profilo scientifico che hanno affrontato con letture magistrali, relazioni ed interventi nelle diverse tavole rotonde, tematiche l’analisi e la proposta di nuovi modelli interdisciplinari di risposta ai bisogni nei nostri territori insulari attraverso la costruzione di sinergie che debbono essere messe in atto fra il Mondo Istituzionale, il Mondo Scientifico ed il Mondo della innovazione tecnologica.

Di questo si è parlato a Salina, nella prima giornata dove, a seguire la Lezione Magistrale sugli aspetti critici e sulle opportunità che la Prevenzione oggi più che mai ci impegna ad analizzare, è stata affrontata in maniera diretta la problematica della garanzia del L.E.A. nei piccoli territori insulari che ha evidenziato la palese difficoltà del Sistema complessivo a rispondere ai bisogni con equità.

La prima giornata congressuale si è conclusa con due importanti relazioni da parte della Dr.ssa Frediani e della Dr.ssa Carcione dove sono stati presentati lavori ed esperienze sulle reti cliniche rispettivamente dell’infarto c.d. “STEMI” e della strutturazione di un punto nascita operativo sull’Isola d’Elba sono tutt’ora in essere in tutta la loro efficacia: modelli che possono essere ripetuti e adottati nei nostri arcipelaghi.

La seconda giornata, sull’Isola di Lipari, si è aperta con le premiazioni da parte della Presidentessa dell’Associazione “Buona Sanità” Maria Rosaria Rondinella che ha dichiarato: Location d’eccezione ed un’atmosfera solare per la premiazione delle eccellenze sanitarie nell’ambito della XXV edizione del Premio ” BUONA SANITA’ in Tour” domenica 2 ottobre nella Chiesa di Sant’Antonio a Lipari, alla presenza di Sua Eccellenza il Vescovo monsignor Cesare Di Pietro e del Sindaco Riccardo Gullo, in occasione del riuscitissimo ed importante congresso nazionale dell’ANSPI, magistralmente organizzato dal suo presidente onorario il Dr. Antonino Scirè. La presidente dell’Associazione Buona Sanità, dr.ssa Maria Rosaria Rondinella ha consegnato i premi a: il professore Davide D’Amico, il dott. Aldo Espro, il dott. Gianni Donigaglia, il dott. Antonino Scirè, al Servizio Nefrologia e Dialisi Ospedale Civile Di Lipari, e all’ ANSPI “Associazione Nazionale Sanità delle Piccole Isole”, nonché all’Associazione “ I Messaggeri Del Mare ”.
La dr.ssa Rondinella ha evidenziato che i professionisti della salute delle piccole isole, con la loro forte eroica testimonianza di vita e di coraggio, si impegnano per la salvaguardia della salute e sicurezza di tutti i cittadini, isole bellissime, ma che si affacciano anche all’umana sofferenza ed anche per questo motivo, deve essere tutelato il loro operato.

La dr.ssa Maria Rosaria Rondinella, presidente del premio Buona Sanità, consegnando le sue meravigliose statue, le pergamene e le stupende targhe, ha portato il ” Grazie di Amare” e i saluti dei padrini del Premio Buona Sanità: Beatrice, Camilla e Carlo di Borbone.

Sono seguiti i lavori congressuali con la lezioni Magistrale sulla sanità digitale del Vecchione che hanno preceduto una interessante tavola Rotonda sull’intelligenza artificiale magistralmente condotta dal Prof. Carlo Morabito.

E’ stata affrontata, nella relazione del Dott. Donigaglia, la problematica dell’impossibilità ad effettuare terapie oncologiche infusive presso l’Ospedale di Lipari, riportando l’esperienza della strutturazione del DH oncologico dell’Ospedale dell’Isola d’Elba e articolando un percorso possibile anche per l’Ospedale di Lipari, seguita dalla disamina della situazione complessiva Eoliana da parte dell’Assessore Roccella.
La giornata è proseguita con la relazione del Dott. Cecchetti sulla malattia da virus Covid-19, sulle sue sequele e sull’esperienza dell’ambulatorio multidisciplinare “Long Covid” aperto all’ isola d’Elba.

Il Congresso si è concluso con una tavola rotonda condotta dal Prof. Davide Croce sullo sviluppo della sanità territoriale attraverso strutture come le C.O.T. e alle opportunità che il PNRR offre in questo campo.

A fine congresso il dott. Scirè, molto emozionato per essere tornato, dopo 20 anni, a celebrare il XX ° congresso a Santa Marina Salina, ha dichiarato: Proprio su quella splendida isola, nella chiesa di Santa Marina, la nostra associazione ANSPI, unica nel suo genere, ha iniziato il suo percorso. Durante questo lungo percorso, non certo semplice, dall’ anno 2002, ha conseguito importanti e prestigiosi traguardi, ma anche un inatteso e gratificante riconoscimento, col conferimento di una Medaglia che il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha destinato, come suo premio di rappresentanza, proprio durante il 14° congresso nazionale sull’isola di Favignana.
L’orgoglio e l’onore per questo prestigioso riconoscimento, l’unicità dell’Associazione e dei suoi eventi congressuali, per la materia trattata ed il lavoro costante che la nostra associazione ANSPI conduce a favore dei bisogni di salute della popolazione che insiste nelle Piccole e meravigliose Isole d’Italia, hanno visto il dott. Scirè ed il presidente nazionale dott. Donigaglia, e li vedranno sempre impegnati affinché vengano garantiti a tutti, al pari delle altre realtà nazionali, adeguati livelli di assistenza.

Auguri di...

Buon Compleanno a Patrizia Indricchio, Scharon Natoli, Mauro Palamara, Martina De Vita, Sara Massarelli, Marco Favaloro, Fiorella Alberti, Chiara Favorito, Claudia Benassai, Nino Paino, AnnaMarisa Cafarella

Accadde l'otto ottobre: Il sovietico Solgenitsin è premio Nobel per la letteratura (1970); La Repubblica di San Marino adotta la nuova Costituzione (1600) (

Scuola calcio Ludica Lipari: Allenamento con mister Piras e sua dichiarazione (foto e video video)


Per l'organizzazione della Scuola calcio Ludica Lipari si è tenuta ieri al Freeland di Bartolo Giunta la "Giornata di allenamento" con mister Giordano Piras, fondatore ed istruttore di "Individual Soccer School". 

Pubblichiamo una parte dell'allenamento e il suo intervento tenuto alla presenza, oltre che dei giovanissimi atleti e degli istruttori, anche del vice sindaco Saverio Merlino



Il Santo del Giorno: Santa Pelagia

PELAGIA LA PENITENTE Santa (sec. V). Prima donna del teatro di Amiochia, poi reclusa travestita da monaco sul monte degli Olivi, Pelagia può apparire una figura di secondo piano nel coro delle peccatrici pentite. E tuttavia, la sua Leggenda ha conquistato l'intero mondo medievale, dalla Georgia all'Islanda, dal Sinai al Portogallo. Tradotta in quasi tutte le lingue della cristianità, arricchita di nuovi particolari o ridotta in forma di digest, essa alimentò la meditazione di monaci e monache, fornendo ai predicatori un perfetto esempio di conversione che S. Francesco di Sales non esiterà ad accostare a quella di S. Paolo. Anche in epoca moderna, quel duro cammino da Antiochia a Gerusalemme ha con rinuato a ispirare artisti e uomini di teatro: colei che gli autori di leggende definivano crudamente una prostituta è cosi divenuta la patrona dei commedianti. 
Un simile successo durato quindici secoli si spiega con i meriti letterari e spirituali di quella storia di un'anima che è la Penitenza di Pelagia Ispirato da un diverso fatto edificante, uno scrittore sconosciuto, ma alimentato dalla spiritualità del deserto, ha saputo mostrare l'onnipotenza della grazia e della penitenza in una riflessione morale tanto viva quanto un romanzo e tanto piena di significati quanto le massime degli antichi solitari: grazie al servo di Dio, Nonno, questo vescovo che prova per lei una specie di colpo di fulmine e al quale lei risponde con la stessa passione, la serva di Satana P sfugge per mezzo del battesimo all'influenza del suo primo maestro e cambia nome, condotta, luogo, abbigliamento e quasi sesso per meglio unirsi a Gesù Cristo. 
Da Gerusalemme a Parigi
Il turista che visita ai giorni nostri il monte degli Olivi, se arriva a farsi aprire quella che le guide chiamano la "Grotta di P" (occorreva già molta diplomazia nel XV secolo), corre il rischio di rimanere deluso dalle sue due polverose sale, e gli occorrerà un certo sforzo per porsi nella disposi
zione d'animo dei pellegrini cristiani, ebrei e musulmani che nel corso dei secoli sono giunti fino a qui per adorare la tomba di Rabia elAdawiyah (una omonima della celebre mistica di Basra), quella della profetessa I lulda, evocata nei Libri dei Re, e infine la cella in cui Pelagia ha condotto un'austera vita da reclusa. I loro racconti pullulano di particolari pittoreschi, ad esempio per quanto riguarda i riti di penitenza; qui ricorderemo solamente che essi sono i primi ad attestare il culto e l'esistenza stessa di Pelagia (Antonino di Piacenza visita la sua cella già negli anni intorno al 560), e che essi associano strettamente la nostra santa alle vestigia evangeliche. Sola tra tutti gli asceti che hanno popolato la santa montagna, Pelagia è sopravvissuta ai secoli, all'ombra del suo Signore. 
Quel medesimo viaggiatore, recandosi a Parigi nel quartiere di S. Vittore:, avrà ancora maggior difficoltà a immaginare la prigione di S. Pelagia, rasa al suolo nel 1898. Tutta la letteratura francese del XIX secolo parla di questa prigione che ha ospitato successivamente controrivoluzionari, debitori insolventi e oppositori del Secondo Impero. L'edificio era stato costruito nel XVII secolo, su istigazione di quella "madre della Chiesa" che fu Madame de Miramion. Questo purgatorio dei costumi, come si diceva, accoglieva sia fanciulle e donne che vi erano condotte a forza, in virtù di lettere reali munite di sigillo, sia libere pensionanti venute a chiedere asilo, chiamate "fànciulla di buona volontà". Gli uffici e le letture durante i pasti del giorno dovevano insegnar loro tutto sulla vita e i meriti della patrona, per contro troppo poco conosciuta dal gran pubblico se dobbiamo credere a questi versi zoppicanti con i quali il cittadino Lafisse, medico, alleviava i suoi ozi fiutati sotto il Terrore: "Voi chiedete perché questa casa/ Di tale santa ha ricevuto il nome;/ Ma su questo caso né leggenda o Vulgata/ Dicono niente. Si crede che la Beata,/ Secondo il senso del greco e del latino,/ Ebbe dei rapporti, seguì le stesse tracce/ con Cipri, che, un bel mattino,/ Dal seno del mare nacque con le Grazie". 
Curiosamente, questa intuizione faceta di un uomo che doveva aver fatto buoni studi umanistici sarà più tardi ripresa dalla biologia tedesca, con grande abbondanza di erudizione. Ma prima di discutere l'origine di Pelagia, rileggiamo dopo tante altre cose la sua Leggenda, cioè, in senso proprio, il testo che veniva letto il giorno della sua Festa, l'8 ottobre. 
Il vescovo e la peccatrice
La Penitenza di Pelagia, così come la possiamo ricostruire dai manoscritti greci e dalle traduzioni, è un racconto edificante ma assai ben condotto, una specie di resto teatrale (niente di sorprendente trattandosi di un'attrice) la cui azione si svolge dapprima ad Antiochia, terza città dell'Impero romano celebre per la sua ricchezza, i suoi divertimenti e i suoi studenti, per spostarsi in seguito nella città santa di Gerusalemme, sul monte degli Olivi. 
Una strana relazione si stabilisce tra i due protagonisti, una donna di cattivi costumi e un asceta. Pelagia è un'attrice di mimo, giovane, ricca e bella, che sembra avere rutto ciò che si può desiderare: oro, gioielli, perle (da cui il suo nome d'arte: Margherita, cioè "la Perla"), schiavi, ancelle, amanti in gran numero. Nata da una famiglia cristiana, e dunque teoricamente catecumeni, non mette mai piede in chiesa. Il vescovo Nonno è una figura completamente diversa: dapprima monaco nell'ordine di Tabennesi, la comunità fondata da Pacomio, occupa ora il seggio di Eliopoli (Baalbek), una roccaforte del paganesimo che egli ha appena convertito alla religione di Cristo. 

Lacrime e penitenze
Il racconto avviene per bocca d'un personaggio secondario, il diacono Giacomo, che parla in prima persona da testimone oculare. Questo spontaneo confidente, rivelatore inconsapevole del mistero, è introdotto allo scopo di conferire vivacità e autenticità alla storia. 
Alcuni vescovi, riuniti ad Antiochia per un concilio, sono seduti davanti alla cappella dedicata al martire S. Giuliano; ascoltano Nonno predicare, quand'ecco passare Pelagia, superba, impudica, circondata dal corteo dei suoi "fans". Tutti, sconvolti, distolgono gli occhi, tranne Nonno che la segue con lo sguardo e scoppia in lacrime. Ha avuto un colpo di fulmine per Pelagia, sedotto non dalla sua bellezza carnale, ma dallo zelo che essa impiega nel servire Satana: zelo che umilia la lentezza con la quale egli progredisce nella via del Signore. Scosso nel profondo del suo essere, si ritira nella sua cella e trascorre una notte di mortificazione e di penitenza. Il Signore, che è il vero conduttore dell'azione, gli invia allora un sogno, una premonizione accurata di ciò che sta per accadere. Nonno si confida, enigmaticamente, col diacono Giacomo. 
Quello stesso giorno, era domenica, la provvidenza fa sì che il vescovo di Antiochia scelga Nonno per commentare il Vangelo nella Grande Chiesa, e che Pelagia vi entri proprio in quel momento. A sua volta è come colpita dal fulmine, e "versa un torrente di lacrime che non c'era modo alcuno di raffrenare". I ia conclusione logica di questa conversione improvvisa e totale è il battesimo che Pelagia finalmente riceverà, ma dopo diverse prove. Avviene così che Nonno non voglia ammetterla al sacramento a meno che essa non presenti un garante (la disciplina della. Chiesa antica lo richiedeva nel caso di una prostituta). La frustrazione di Pelagia è tale che essa non esita a incolpare Nonno di tutto ciò che potrebbe accaderle se dovesse ricadere nel mondo del peccato. L'intervento del vescovo di Antiochia consente di dirimere la questione: una diaconessa, Donna Romana, sarà madre spirituale per l'attrice di un tempo die, grazie al battesimo, può ora ritrovare la propria innocenza e il suo vero nome. 
La fuga dal mondo
Comincia allora un periodo di tre anni che conduce Pelagia dal servizio integrale di Satana a una devozione non meno totale a Dio. Prima tappa: una triplice offensiva del diavolo, manifestamente ispirata al racconto evangelico della Tentazione. Pelagia mette in fuga l'antico padrone e, distribuendo i suoi hun i ai poveri e affrancando gli schiavi, abbandona tutte le ricchezze e tutti i lussi che aveva potuto ottenere tramite il peccato. Al posto di vesti lussuose, indossa ora la tunica e il cilicio che Nonno le dona, e scompare nella notte, con grande disperazione di Donna Romana, che teme il peggio. 
Stessa ingenua incomprensione da parte di Giacomo quando va in pellegrinaggio a Gerusalemme e, su consiglio di Nonno, si reca a visitare il santo eremita Pelagio, murato in una cella sul monte degli Olivi. Non riconosce in questo eremita emaciato colei che fu la perla di Antiochia, e occorrono la morte di P e la vestizione funebre perché la verità possa farsi strada: sudo il mondo è stupefatto, non si può nascondere questo esempio di virtù femminile, e un pietoso corteo di asceti di entrambi i sessi conduce P all'ultima dimora. 
Questo breve racconto, redatto dapprima in greco, conosce una diffusione straordinaria testimoniata ancora oggi dalle centinaia di copie manoscritte in quasi tutte le lingue dell'Oriente cristiano e dell'Occidente medievale, delle quali la più antica, una raccolta di Vite di sante donne in Siria co, risale proprio all'inizio dell'VIII secolo. La Penitenza è stata tradotta in arabo, georgiano, armeno e anche in slavo; solo l'Egitto e l'Etiopia sembrano essere sfuggiti à suo fascino. 
In Occidente ne sono state fatte, senza dubbio in Italia, due traduzioni latine letterali. Una non ha mai lasciato la città di Lucca, dove è stata copiata tre volte nel corso del XII secolo, ma l'altra ha goduto di un successo fuori dal comune. Anche quest'ultima ha finito con lo scomparire quasi completamente, e non sopravvive che in un manoscritto piuttosto tardo; ma a partire dall'epoca carolingia, essa era stata per due volte oggetto di una riscrittura destinata a renderla più accessibile al pubblico del tempo. Questi due racconti, attestati uno da 29 testimoni e l'altro da 1 23, si sono a loro volta mescolati, dando origine a 29 manoscritti misti, e costituiscono la fonte delle traduzioni integrali del racconto in tedesco, olandese, italiano e portoghese. 
In altri ambienti culturali hanno prevalso i compendi. Il primo di tutti, la versione in antico inglese dell' Ofri English Martyrology (IX secolo), è contemporaneo del vigoroso affermarsi di una letteratura nazionale nei regni anglosassoni. I due più celebri e diffusi sono forse la Metafrase (cioè la riscrittura) composta alla fine del X secolo da 
Simeone il Logoteta, che trasforma la narrazione originale in un elogio retorico, e la Legni& aurea del Domenicano Jacopo da Varagine, terminata verso il 1263, e diffusa in tutte le lingue nell'intera Europa, sorta di miniera inesauribile di esempio a uso dei predicatori: P è qui diventata "tema da predicare" la penitenza.
Si comprende allora come il racconto abbia subito, nel corso degli anni, importanti modifiche. Molti particolari archeologici e liturgici sono scomparsi; i personaggi originari, con i quali il lettore o l'ascoltatore hanno tendenza a identificarsi, vengono ricacciati nell'ombra: il diacono Giacomo, per esempio, da autore e narratore che era, diventa un semplice attore che qualche volta non appare altro che nella scena finale. ll rapporto che unisce il servo di l )io alla serva di Satana non sempre viene compreso: si cerca di edulcorare o di giustificare piattamente la reazione di Nonno al passaggio di Pelagia ll dramma spirituale cede il posto al banale resoconto della conversione di una peccatrice come tante altre, e l'economia del racconto ne risulta talvolta sensibilmente modificata: un compendio in antico francese sopprime tutta la seconda parte della storia; una volta che la conversione sia compiuta e sia stata sanzionata dal battesimo, il resto non ha più la minima importanza. 
Una Santa in perdita di quota
Pelagia non ha avuto la fortuna, al pari di Maria Egiziaca, d'ispirare un Rutebeuf o un Valori, ma alcune opere, come la traduzione italiana dovuta al Domenicano pisano Domenico Cavalca (inizio del XIV secolo) o anche il ricercato poema del canonico di Reims Flodoardo (X secolo) nel suo De triumphis Christi Antiociiae gestif, avevano una notevole consistenza letteraria. 
In epoca moderna, anche se l'attività di traduzione e di adattamento si mantengono fino all'Illuminismo, la quantità e soprattutto la qualità diminuiscono pericolosamente. Segnaleremo appena quella "vulgata" francese che è la traduzione di Robert A rnaold d'Andilly, fratello del Grande Arnatild, nelle sue Vite dei santi padri del deserto e di alcune sante (Parigi 1647). È a seguito di essa che Madame de Miramion dà il nome di santa l). alla sua casa per donne pentite, ed è sempre lei a ispirare Philippe de Champagne che con stile troppo ricercato scrive, per il convento di Val de Grace, alcuni episodi della vita di quattro eremite, Maria Penitente, litide, Maria Egiziaca e Pelagia.
Di regola, si trova comunque maggiore originalità e spontaneità negli artisti piuttosto che nei letterati, e la presenza di reliquie stimola per esempio la fantasia degli scultori a Jonarre (reliquiario di Pelagia, in cui la commediante viene contrapposta all'eremita), a Mont SaintJean in Borgogna (statua dell'attrice còlta dalla compunzione) e nelle Fiandre, dove immagini di Pelagia in lacrime adornano i confessionali a significare il pentimento del peccatore. Nel XIX secolo infine, la figura della nostra santa, quasi caduta nell'oblio, conosce un mutamento che l'elegante q uad ro di Hippolyte Hand ri n simboleggia: la cortigiana è diventata un'attrice quasi rispettabile ed è a questa patrona dei commedianti che, sul finire della vita, nel 1956, Gaby Morlay consacra una biografia, l'ultima apparsa fino a oggi, in cui l'autore non nasconde la simpatia e il favore per "colei che ha dato lustro alla nostra professione". 
Poesia e verità
Di fronte a questo rigoglio di una leggenda tanto fluida e per così dire viva, è giusto chiedersi se essa poggi su fatti reali. Non è difficile trovarle un precedente, proprio ad Antiochia, ed è possibile che 'agiografo se ne sia servito, proprio come deve aver derivato il nome di Pelagia da una martire della stessa città, una giovane che alla fine del IV secolo aveva posto fine ai suoi giorni per sfuggire alle soldatesche. Si tratta di un personaggio storico, celebrato da Eusebio di Fnesa e da S. Ambrogio. S. Giovanni Crisostomo ha pronunciato su di lei un'omelia che si ritrova talvolta nei manoscritti agiografici, nei quali sostituisce la Vita. Un'altra P, martire a l'arso, si rivela facilmente una finzione letteraria: esiste solo attraverso la sua Leggenda, molto romanzata, che d'altronde non ha goduto di grande diffusione. In fatto di popolarità, nessuna delle omonime può rivaleggiare con l'attrice convertita. 
La storia di quest'anima peccatrice non è per nulla atemporale; al contrario, essa si radica in un contesto culturale ben determinato. Alcuni paralleli con la Vita di S. Simeone Stilita, il grande santo di Antiochia la cui festa apre l'arino liturgie() bizantino, permettono di datare la Vita al V secolo e di collocarne l'autore in ambiente siropalestinese. Certe risonanze erano là particolarmente avvertibili: la popolarità dei mimi nella metropoli orientale, la resistenza del paganesimo a Uopoli convertita a viva forza da Nonno. Quest'ultimo poi può esser stato ispirato da Nonno, vescovo di Qinneirir (Calcide) tra il 475 e il 485. 
La Leggenda lascia quasi nell'anonimato questo vigoroso personaggio: una tentazione troppo grande per gli storici come per gli agiografi. La Cronografia di Teofane lo identifica con un vescovo di &lessa che aveva sostituito Ibas nel 450451 prima di succedergli nel 457. Nel X secolo, a Roma, il rovesciamento è completo: la Leggenda di P è diventata la Vita di IppolitoNonno, vescovo di Porto! Entrambe le identificazioni sono di pura fantasia. 
Sebbene la Leggenda non possieda niente del resoconto di uno storico, essa è non di meno percorsa da un significato che in tutte le epoche si è cercato di cogliere. Per Simeone Metafrasto (agiografo bizantino del X secolo), essa consacra il trionfo di una donna nella "gara" tra i sessi: "Una virtù femminile che non è da meno in nulla rispetto a quella degli uomini: il racconto è, per tutti, vantaggioso e profittevole". 
Per uno storico delle religioni del secolo scorso come Hermann Usener, essa mirava, insieme ad altre Leggende imparentate, ad esempio quelle di Marina, Porfiria o Eufrosine, a cristianizzare il culto di Afrodite, dea del mare (pelagos) e dell'amore. Oggi non si crede più a questi antecedenti mitologici, ma l'idea di collocare P all'interno di una o più famiglie di sante si è imposta con grande naturalezza. Si scopre così che la sua penitenza ha ispirato altre Leggende come quella di Pansemnè, mima ad Antiochia, o quella di Eudocia, attrice di Eliopoli. Alcuni artifici romanzeschi, come l'invio di una lettera per chiedere un incontro o la fuga notturna, appaiono estremamente banali; per contro, il cambiamento di nome e saprai tutto il travestimento da monaco, attestato in una decina di casi, rispondono senza dubbio all'idea espressa nel Vangelo dl Tommaso, ma anche altrettanto bene da trattati ortodossi, che la donna deve finsi uomo per entrare nel Regno dei Cieli, dove l'unità dell'umanità sarà in tal modo ristabilita. 
Pelagia è l'esempio tipico di una femminilità esasperata che l'ascesi riconduce all'estremo opposto. La reclusa si è liberata dalle insidie della carne, realizzando così l'ideale dei padri del deserto. Se essa non temesse di rivelare il proprio segreto, potrebbe proclamare con l'anacoreta Sarra: "Di natura, sì, sono donna, ma non di spirito". 
"Abbà, di' soltanto una parola, perché io sia salvato"
Naturalmente la Leggenda non ci rimanda all'esperienza vissuta da Pelagia, ma all'universo mentale del suo agiografo, e questo universo è quello del deserto, o piuttosto dei deserti, come si diceva nel XVII secolo, vaste distese desolate che i monaci d'Egitto e del Sinai, di Palestina e di Siria popolavano per trasformarli in città di Dio. Questo mondo è perfettamente evocato dagli Apofiegmi dei Padri, dapprima parole di vita in risposta alla domanda angosciata di un discepolo, poi colloqui e semplici storie utili all'anima. Possiamo percepire dappertutto nella Penitenza di P l'eco di questi detti degli Antichi. La fuga di Pelagia dal mondo? à ciò che Dio ha comandato ad Arsenio: "Fuggi gli uomini, e sarai salvo". Perché la vita da reclusa? "Resta seduto nella tua cella, e la tua cella ti insegnerà ogni cosa'. (Mosè di Scete). Nonno piange sulla bellezza di Pelagia? L'abba Pambo scende ad Alessandria del deserto, vede una scrittrice e scoppia in lacrime: "Due cose mi hanno turbato: la prima, la perdita di costei; la seconda, che io non metta tanto zelo nel piacere a Dio quanto ne impiega costei per piacere a uomini depravati". È inutile moltiplicare i paralleli: Aroma P e la sua Leggenda sono i frutti del deserto.

Oggi è l'otto ottobre. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

Panarea e gli isolotti (Foto: Katia Merlino)

venerdì 7 ottobre 2022

Stromboli: Forestale al lavoro sul sentiero "Natura"... e già si vedono i risultati

 Le foto sono della Proloco Amo Stromboli


Lipari, il Tar conferma l'elezione del sindaco. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 7 ottobre 2022

Lipari, via alla differenziata in tutte le frazioni. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 7 ottobre 2022

Premio Nazionale Federchimica Giovani a Messina con Sicindustria. Premiate tre classi della Dante Alighieri di Torregrotta


COMUNICATO STAMPA
 

“CHIMICA, LA SCIENZA CHE SALVA IL MONDO”

Il Premio Nazionale Federchimica Giovani a Messina con Sicindustria

Premiate all’Università di Messina tre classi della scuola secondaria “Dante Alighieri” di Torregrotta

 

Messina, 7 ottobre 2022 - Sono tre le classi della scuola secondaria “Dante Alighieri” di Torregrotta, in provincia di Messina, a essersi aggiudicate il Premio nazionale Federchimica Giovani “Chimica, la scienza che salva il mondo”. Oggi, presso l’Aula Magna “Vittorio Ricevuto” dell’Università di Messina la cerimonia organizzata da Sicindustria Messina, che ha visto protagoniste le classi 2A, 2B e 2C.

Il Premio, promosso da Federchimica, la Federazione nazionale dell’industria chimica, e da alcune delle sue associazioni di settore, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, Direzione Generale per lo Studente, l'Inclusione e l'Orientamento scolastico, è rivolto a studenti di scuole secondarie di primo grado che possono partecipare con un racconto, un reportage giornalistico, una presentazione, un fumetto o un video, con l’obiettivo di appassionare gli studenti alle scienze, e alla chimica in particolare, e al contempo supportare la didattica innovativa per orientare gli studenti verso gli ambiti formativi e lavorativi delle discipline Stem. Per l’edizione dell’anno scolastico 2022-2023 le iscrizioni sono già aperte.

La premiazione territoriale dell’edizione appena conclusa è stata ospitata dall’Università degli studi di Messina e aperta dal rettore, Salvatore Cuzzocrea, e dal presidente di Sicindustria Messina, Pietro Franza, che veicola sul territorio il Premio Nazionale Federchimica Giovani al fine potenziare l’interazione tra scuola, accademia, territorio e industria chimica che, con i suoi numerosi ambiti, è la leva di uno sviluppo sempre più sostenibile.

Sono intervenuti i presidenti delle associazioni di categoria federate, Giuseppe Libassi per Aispec e Biagio Savarè per Avisa, che hanno selezionato gli elaborati. Federchimica ha assegnato all’istituto, per ciascun elaborato premiato, un contributo all’acquisto di strumentazioni tecnico scientifiche e materiale didattico.

Il Premio è andato ai fumetti “Ivo, Nice e Inco, tre nuovi amici dell’ambiente”, per aver messo in luce il forte impegno dell’industria degli adesivi e sigillanti, inchiostri da stampa e prodotti vernicianti nell’operare con criteri sempre più indirizzati allo sviluppo sostenibile, e “Missione Possibile”, che parla di depurazione delle acque attraverso processi di disinfezione fotochimica e lancia un messaggio molto chiaro sulla sostenibilità e il ruolo della chimica nel miglioramento della gestione del ciclo dell’acqua. Quest’ultimo elaborato è, peraltro, il risultato di un’attività di orientamento svolta da A2A Energiefuture spa con gli studenti sul sistema di depurazione delle acque nel processo produttivo prima dell'immissione in mare, come illustrato da Francesco Farilla, direttore centrale San Filippo, che è intervenuto anche sul rapporto tra energia e chimica e il loro ruolo nello sviluppo.

Candida Milone, prorettore alla Didattica Università degli Studi di Messina, e Scolastica Serroni, delegato rettorale alla didattica dell’area tecnico scientifica, hanno commentato gli elaborati e introdotto i giovani studenti alle attività sperimentali che sono state sviluppate dopo la premiazione, coordinate e offerte dal Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche e farmaceutiche ed ambientali dell’Università di Messina, presso i loro laboratori.

La giornata degli studenti del “Dante Alighieri” si è conclusa con la visita al Museo Zoologico Storico Scientifico “Cambria” del Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali, che custodisce una corposa e preziosa collezione faunistica e alla Collezione di paleobotanica.

Auguri di...

Buon Compleanno a Gaetano Orto, Giovanna Giuffrè, Giulia Ziino, Bartolo Casamento, Serena Zaouali


Pesca illegale alle Eolie: sequestrati reti e pescato a nord dell’Isola di Salina.

COMUNICATO

Nel corso dei controlli di polizia marittima elevate sanzioni amministrative per un ammontare di 2.000 euro

Sessantanove chilogrammi di gambero rosso e 5 kg di pescato di vario genere sequestrato insieme ad attrezzi da pesca a strascico e sanzione amministrativa di 2.000 euro, costituiscono il bilancio dell’attività di vigilanza condotta dalla Guardia Costiera di Lipari, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Milazzo e della Direzione Marittima di Catania.

Il peschereccio, dopo aver raggiunto il porto di Porticello, con la collaborazione della locale autorità marittima, ha proceduto a sbarcare il pescato che, a seguito dell’accertamento da parte del locale servizio veterinario, è stato destinato ad istituti caritatevoli e di beneficenza.

Le attività di controllo svolte dai militari dipendenti dell’Ufficio Circondariale Marittimo, sono state rivolte infatti a verificare il rispetto delle normative europee che tutelano alcuni stock ittici, quali il gambero rosso di profondità, la cui cattura non è consentita a seguito del raggiungimento della quota nazionale, garantendo come sempre la tutela delle risorse ittiche e dall’ambiente marino.

I ringraziamenti delle famiglie Giardina e Casamento

Vulcano: Deferiti i gestori di un B&B, omettevano di dichiarare dati dei clienti alloggiati

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno deferito in stato di libertà due gestori di una struttura ricettiva per la mancata comunicazione dei dati degli alloggiati.
Nell’ambito delle attività di verifica delle strutture ricettive, i militari della Stazione Carabinieri di Vulcano hanno effettuato una visita ispettiva presso un bed and breakfast, ove hanno accertato che i due gestori promuovevano la propria attività attraverso diverse piattaforme web specializzate nel settore, quali booking.com, tripadvisor.it, hotelmix.it, ricevendo le prenotazioni ed ospitando i clienti, omettendo di comunicare i dati degli alloggiati all’autorità di pubblica sicurezza, così come previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. 
Durante il controllo i Carabinieri hanno accertato anche la mancata presentazione della S.C.I.A. (segnalazione certificata di inizio attività), elevando la relativa sanzione amministrativa, con richiesta di sospensione dell’attività.
I controlli dei Carabinieri proseguiranno durante l’intero anno al fine di accertare eventuali violazioni alle normative vigenti

Le Eolie nelle stampe d'epoca (99° puntata): La fossa delle alture da Punta La Bronzo (Stromboli)

Sette ottobre 2018: Le Eolie sulla Gazzetta del sud con un articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Il mare

Accadde il 7 ottobre: Viene fondata la compagnia aerea Air France (1933); Muore il cantautore Pierangelo Bertoli (2002)

I ringraziamenti della famiglia Parisi

Santo del giorno: Beata Vergine Maria del Rosario

La festa odierna ci ricorda il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro i Turchi a Lepanto nel 1571. S. Pio V la istituì sotto il titolo di S. Maria della Vittoria e due anni dopo Gregorio XIII la confermava, mutandone il nome in quello di festa del S. Rosario. 
A ragione questa vittoria venne attribuita alla SS. Vergine poiché, mentre a Lepanto si combatteva, in tutta la cristianità si recitava il Rosario. Erano milioni di fedeli con a capo il Papa che pregavano affinchè la scimitarra degli infedeli non giungesse a far strage nelle nostre contrade, com'era preciso disegno dei Turchi. L'armata cristiana; inferiore di numero, assalì con gran:. de fede ed ardore il nemico, e gli inflisse una tale sconfitta che abbattè per sempre la potenza turca sul mare. 
Non ci dilunghiamo sui particolari di quel memorando avvenimento; vogliamo invece considerarne meglio l'arma vincitrice, ossia il Rosario. Le sue origini sono molto antiche e vanno ricercate nell'uso degli anacoreti dei primi secoli e dei frati laici i quali non potendo recitare i centocinquanta salmi dell'Ufficio vi supplivano con altrettanti Pater Noster. Verso il secolo xn si incominciò a recitare in tal modo anche l'Ave Maria che ben presto si alternò con il Pater. Più tardi vi si aggiunsero le considerazioni dei misteri e, dopo le dieci Ave Maria, il Gloria Patri. Così si giunse alla forma attuale. 
Il merito di aver dato il maggior impulso alla devozione del Rosario è di S. Domenico. Si dice che mentre il Santo predicava contro gli Albigesi, gli apparve la Vergine SS. e consegnandogli una corona gli disse che con quell'arma avrebbe vinto l'errore. Il grande predicatore diffuse la pratica del Rosario tra i fedeli e le sue prediche ottennero quel magnifico risultato che la storia registra. 
La SS. Vergine confermò più volte con prodigi la eccellenza del Rosario, specialmente apparendo a Lourdes ed a Fàtima con la corona in mano. 
Il Rosario è senza dubbio la devozione più facile e più cara : è un intreccio delle preghiere che ogni bambino impara sulle ginocchia della mamma: il Pater insegnatoci parola per parola da Gesù; l'Ave Maria composta dalle parole con le quali l'arcangelo Gabriele e S. Elisabetta salutarono Maria SS.; il Gloria, inno di lode e ringraziamento alla SS. Trinità. 
Queste soavi preghiere vengono intrecciate con la meditazione dei tratti più notevoli della vita di Gesù e di Maria. Anzi i misteri sono l'anima del Rosario. Infatti lo scopo di questa santa istituzione è appunto quello di ricordarci quei divini misteri che ogni cristiano deve sempre avere dinanzi agli occhi, perchè lo incitino alla riconoscenza dei benefici divini e perchè possa vedere se la sua vita è conforme ai modelli contemplati. 
Per ottenere questi frutti dobbiamo recitare il Rosario adagio, con devozione; e mentre il labbro ripete l'Ave Maria, il pensiero deve meditare i misteri assegnati per ogni decina e trarre da essi i principali insegnamenti pratici. 

PRATICA. Acquistiamo la pia abitudine di recitare quotidianamente il S. Rosario.

PREGHIERA. O Dio, il cui Unigenito Figliuolo con la sua vita, morte e risurrezione ci meritò la grazia dell'eterna salvezza, deh!, fa' che mentre noi meditiamo i misteri del santissimo Rosario della B. V. Maria, ne imitiamo in tal guisa il contenuto, che possiamo poi conseguire il premio celeste che essi ci promettono.