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martedì 7 febbraio 2023

Navi ed aliscafi (96° puntata: Caravaggio (2); Eolo; Tris navi Navisarma)

Nelle foto: 1) La Caravaggio a Lipari; 2) La Caravaggio a Vulcano; 3) L'Eolo a Sottomonastero, 4) Tris di navi Navisarma in rada a Lipari

Auguri di...



Buon Compleanno a Francesco Misuraca, Bartolo Famularo, Rita Catalano, Francesco Scaffidi, Liviana Pagni, Dorino Salvatore Barresi, Vanessa Grasso, Massimo Cortese, Giovanna Lo Schiavo, Giulio Taranto, Sebastiano Puglisi, Angelino Cesario, Hilary Cincotta

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (39° puntata): 6 foto della Festa di San Bartolo in Australia


I ringraziamenti delle famiglie Foti, Giaquinta e Mauramati

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Rallegrati

Oggi è il 7 febbraio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno


Il santo di oggi non fu realmente re ed è sconosciuto anche il suo vero nome. Nome e titolo derivano da una leggenda sviluppatasi a Eichstatt in Baviera nel x secolo e a Lucca nel XII secolo a causa della fama dei suoi santi figli Villibaldo (7 giu.), Vunibaldo (18 dic.) e Valburga (25 feb.).

La famiglia proveniva dal Wessex e si sa che il padre e i due figli maschi partirono nel 720 per un pellegrinaggio a Roma. Navigando sul fiume Hamble (vicino al Southampton), attraversarono la Manica e quindi risalirono la Senna, sbarcando infine a Rouen.

Dopo aver visitato numerosi santuari in Francia si diressero in Italia, ma il padre morì a Lucca prima di poter giungere a Roma.

Villibaldo si unì poi a S. Bonifacio (5 giu.) nell'opera di evangelizzazione della Germania, fondò il monastero doppio di Heidenheim e divenne il primo vescovo di Eichstatt.

Anche Vunibaldo fu missionario sotto la direzione di Bonifacio e resse il monastero di Heidenheim insieme a Valburga, anch'ella probabilmente inviata in aiuto di Bonifacio (che, al pari dei tre fratelli., proveniva dall'Inghilterra).

Quando Villibaldo fu sepolto a Eichstatt, si pensò di trasferire i resti di Riccardo deposti a Lucca e di tumularli insieme a quelli del figlio. La popolazione di Lucca però non volle privarsene e gli abitanti di Eichstatt dovettero «accontentarsi di un po' di polvere della sua tomba».

E da Heidenheim che deriva il documento noto come Hodoeporicon, scritto da una monaca di nome Hugeburc: esso tratta della vita di Villibaldo, e da qui deriva tutto quello che sappiamo su S. Riccardo.

In considerazione però dell'eccelsa santità della sua progenie e del fatto che si erano registrati miracoli sulla sua tomba a S. Frediano (Lucca), fu inventata su misura una storia di "S. Riccardo, re dell'Inghilterra".

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lucca, deposizione di san Riccardo, padre dei santi Villibaldo e Valburgo, che in pellegrinaggio con i figli dall’Inghilterra verso Roma morì lungo il cammino

lunedì 6 febbraio 2023

E' deceduto Totò Baiamonte (Capitti)

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

I ringraziamenti delle famiglie Cincotta e Zaia

Disponibile da oggi “Ritratti”, il nuovo album di Gianluca Rando. Dieci brani inediti che raccontano il percorso artistico e personale del musicista

6 febbraio - Esce oggi “Ritratti” il nuovo disco del musicista Gianluca Rando prodotto da Gianni Gandi e dalla Mediterraneos Production.
Nella foto copertina, realizzata da Gabriele Falcone con artwork di Sharon Marti, sono raffigurati dei binari, che rappresentano il viaggio introspettivo di Gianluca, che è giunto al suo 14esimo album da solista.
“Il mio ultimo lavoro si compone di dieci brani inediti, scritti e arrangiati da me, che sono l’emblema del mio percorso artistico e personale, dei treni che ho preso, che ho perso e di quelli che, in futuro, prenderò. Ogni brano di questo disco rappresenta il ritratto della mia vita e di quello che sono io”, spiega Gianluca.
La prefazione del disco è firmata da tre persone a lui molto care: gli attori Maria Grazia Cucinotta, Enzo De Caro e Maurizio Marchetti, che hanno manifestato il loro affetto e stima nei suoi confronti.
Maria Grazia Cucinotta scrive: “Caro Gianluca, la tua musica è arrivata e mi ha sommerso di emozioni. Questa è stata la prima volta che ti ho ascoltato e da allora non hai mai smesso di sorprendere ed emozionare con il tuo infinito talento. Questo tuo ultimo album è un meraviglioso viaggio tra infiniti racconti di vita ed emozioni”.
Enzo De Caro aggiunge: “Il tuo viaggio prosegue tra suoni e colori, ricerca e tradizione, melodia e innovazione. Tra rose romantiche e altre suggestioni, tutte in forma di ritratti, ci conduce tra virtuosismi, mai leziosi, e pensieri messi in note in un mondo bellissimo da cui lasciarsi avvolgere, coccolare e qualche volta sorprendere: il mondo della musica che, quando ‘scende’ dalle sue misteriose dimore e si fa suono, ci ricorda il bellissimo Creato cui apparteniamo e che, a volte, ci appartiene. Buon Viaggio ancora”.
Maurizio Marchetti conclude: “Come sempre la tua chitarra canta con voce argentina le melodie del mondo. Parafrasando una famosa definizione del tango, la tua musica è un pensiero malinconico che si ascolta sorridendo”.
La foto interna dell’album è realizzata da Egidio Di Stefano.
Da domani, martedì 7 febbraio, parte il tour “Ritratti 2023”, che prenderà il via da Sanremo, in concomitanza della 73esima edizione "Festival Della Canzone Italiana". Gianluca Rando, infatti, sarà presente a tutti gli eventi collaterali della kermesse.
Successivamente, sono in programma numerose date in tutta Italia e, nei mesi estivi, sarà presente alle Isole Eolie.
L’album Ritratti è disponibile su tutte le piattaforme digitali, in formato CD e prossimamente anche in vinile.

Sette febbraio 2021. Le Eolie sulla Gazzetta del sud con un articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi

 

Al via i lavori di ripristino della galleria di Monterosa. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 6 febbraio 2023

L'articolo diventa leggibile cliccandoci sopra

E' deceduta Maria Teresa Galletta



Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Ai suoi cari le sentite condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews

Il coordinamento Eolie Sanità pone l'accento sulle prenotazioni "dirottate" sulla terraferma

Prosegue la Rubrica “Eolie e Sanità” avviata dal Coordinamento dei Comitati cittadini e dalle Associazioni locali, con l’obiettivo di non lasciare cadere nel vuoto e segnalare agli Enti preposti le numerose istanze e segnalazioni che spesso scaturiscono dal mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza.

Oggi è la volta del misterioso meccanismo di funzionamento dell’Ufficio Centro Unico di Prenotazione (CUP) che pare troppo spesso scartare, il Poliambulatorio dell’Ospedale di Lipari dalle opzioni di scelta delle visite specialistiche, molte delle quali potrebbero essere tenute in loco.

Occorre comunque ricordare che il CUP è gestito dal “SovraCup”, un sistema informatizzato centralizzato che gestisce le prenotazioni delle prestazioni di specialistica in relazione ai tempi di attesa delle Aziende Sanitarie della provincia. Quella che dovrebbe però essere una gestione più efficiente, come spesso accade, non tiene in considerazione i disagi connessi alla logistica né tantomeno, a quanto pare, quelli inerenti all’effettiva possibilità di effettuare le visite in loco.

Ormai da diverso tempo, infatti, pervengono segnalazioni che denunciano una serie di anomalie che stanno contribuendo a diffondere sempre di più la sensazione che alcune prenotazioni finiscano per essere ingiustificatamente dirottate su strutture sanitarie della terraferma sulla base di presupposti che in alcuni casi sono apparsi non veritieri. Ci si riferisce alla supposta assenza di disponibilità di posti in loco o, addirittura, all’effettiva esistenza dello specifico servizio presso il nostro Poliambulatorio.

Un caso emblematico sembra essere quello dell’Oncologia dove puntualmente gli utenti vengono invitati a rivolgersi presso strutture ospedaliere sulla terraferma con l’inevitabile conseguenza che l’agenda di prenotazioni del l’ambulatorio locale si svuota e l’oncologo, nel giorno in cui dovrebbe in effetti ricevere i pazienti, non parte nemmeno per Lipari per la paradossale mancanza di appuntamenti.

Nel caso invece della Dermatologia, dal SovraCup sono addirittura arrivati a comunicare che il servizio non risultava essere attivo presso il Poliambulatorio dell’Ospedale di Lipari nonostante in quello stesso momento il Dermatologo stesse regolarmente ricevendo dei pazienti.

Viste le diverse testimonianze ascoltate, diventa fondamentale che l’ASP di Messina si attivi senza indugio affinché il proprio sistema SovraCup rilasci informazioni corrette e, soprattutto, concentri sull’isola il maggior numero di prenotazioni possibile, evitando di dirottarle sulla terraferma, così da evitare enormi disagi agli eoliani sia in termini di faticosi spostamenti che di dover fronteggiare liste d'attesa spesso ben più lunghe che in molti casi li inducono a rivolgersi a strutture private con un considerevole aggravio dei costi.

È del tutto evidente che tale condotta non possa che finire col ridurre il numero delle visite specialistiche presso il Poliambulatorio insulare. Questa statistica sfavorevole avrebbe come inevitabile conseguenza quella di creare i temuti presupposti affinché gli Enti preposti si sentano giustificati ad assumere ulteriori nefaste decisioni tese a depotenziare ulteriormente l’Ospedale di Lipari, a vantaggio delle strutture private e a discapito della comunità locale.

Coordinamento Eolie Sanità

Maltempo: Panarea, Stromboli e Ginostra ancora isolate. L'Ansa del nostro direttore Salvatore Sarpi


(ANSA) - LIPARI, 06 FEB - Sale a 60 ore l'isolamento di Panarea, Stromboli e della frazione di Ginostra.
Al momento nessun mezzo è riuscito a raggiungerle.
Ripristinati, invece, seppure parzialmente, i collegamenti con le altre cinque isole delle Eolie: Filicudi è stata raggiunta solo dalle nave che, a causa della forte risacca, ha dovuto effettuare le operazioni di ormeggio nello scalo alternativo di Pecorini.
Dopo la violenta mareggiata di ieri, a Lipari, il lungomare e l'area portuale di Canneto, così come la litoranea di Acquacalda, sono invasi da sabbia, pietre e detriti trasportati dai marosi. In corso anche la conta dei danni.
Anche nell'arcipelago le temperature sono crollate e nella notte hanno fatto registrare valori prossimi allo zero. (ANSA).

Le Eolie nelle stampe d'epoca (199° puntata): Vista da Capistello (Lipari)


 

Navi ed aliscafi (95° puntata: Tre foto del Pinturicchio)

TRE FOTO DELL'ALISCAFO PINTURICCHIO

Auguri di...

Buon Compleanno a Christian Restuccia, Gianluca Cannistrà, Anna Maria Di Giovanni, Maria Russo, Maycol Laganà, Bartolomeo Taranto, Christian Saltalamacchia, Simona Bonfante, Erminia Maiorana, Fabio Mauramati, Andrea Corrieri, Daniele Grasso


Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Il tuo talento

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (38° puntata): 5 foto del Chiostro normanno della Cattedrale


Notte di fuoco a Canneto: Un barcone carbonizzato e un gozzo parzialmente danneggiato


Come documentato stanotte, nell'immediatezza dei fatti, ( https://eolienews.blogspot.com/2023/02/notte-di-fuoco-canneto-in-fiamme-2.html ) un incendio, la cui natura dolosa non è certo in discussione, ha letteralmente carbonizzato, a Canneto, un barcone in legno, di circa 14 metri, denominato "Brigitte", che, dopo essere stato posto sottosequestro nel passato, era tirato in secco sulla spiaggia alle spalle dell'ex ritrovo Miramare. Le fiamme si sono estese anche ad un piccolo gozzo, anch'esso tirato in secco, che si trovava nelle immediatezze. 

L'intervento dei vigili del fuoco (caposquadra, facente funzioni, Lorenzo Basile) ha impedito che le fiamme potessero avvolgere del tutto il piccolo natante e, quindi, limitare i danni.

Nelle immediatezze dell'incendio una densa ed acre nube di fumo ha invaso la limitrofa piazza.

Sull'incendio sono in corso le indagini da parte dei carabinieri.

Oggi è il 6 Febbraio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno

Alba sul mare a Lipari (Foto : Katia Merlino) -
Santo del giorno: San Paolo Miki e compagni - 
San Paolo Miki e compagni


Paolo Miki è il primo martire giapponese, o meglio il primo giapponese caduto martire per la propria fede cristiana. Va chiarito infatti che non si tratta di un missionario caduto in Giappone, ma di un cristiano del Giappone, esemplare nella vita ed esemplare soprattutto nella morte.

La sua vita del resto fu molto semplice, lineare. Egli appartenne allo stuolo, veramente imponente, dei primi convertiti giapponesi dopo il più antico tentativo di evangelizzazione di quel lontanissimo paese, legato, come si sa, alla storia e alla gloria del grande San Francesco Saverio.
Francesco Saverio era stato in Giappone verso il 1550, e vi aveva gettato i primi fertili semi dell'apostolato cristiano. Dopo di lui, l'opera venne proseguita dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù, con successo davvero sorprendente, se si pensa alle difficoltà di quell'ambiente e di quella mentalità così diversa dall'occidentale, e anche alla complicatissima lingua giapponese.
Meno di trent'anni dopo, nel 1587, si contavano in Giappone più di duecentomila cristiani. Uno di questi era il giovane Paolo Miki, nato a Kioto - la capitale dell'arte e della cultura nel paese del Sol Levante - nel 1556. Battezzato a cinque anni, Paolo Miki era entrato ventenne nel seminario dei Gesuiti, ad Anzuciana. Presto era diventato novizio nella Compagnia, aggregandosi poi, con i voti solenni, al manipolo dei seguaci di Sant'Ignazio.

Per lui, giapponese di lingua e di cultura, lo studio del latino fu, comprensibilmente, irto di difficoltà. In compenso divenne un ottimo conoscitore delle dottrine e delle usanze buddiste, e ciò gli permise di sostenere utilmente le discussioni con i dotti del luogo, ottenendo numerose conversioni.

Il Padre Miki, gesuita giapponese, fu infatti ottimo e suadente predicatore. Venne considerato il migliore del proprio tempo, e fu scritto di lui che « mostrava il suo zelo più con i sentimenti affettuosi che con le parole ».
Fino al 1590, i missionari cristiani furono circondati, in Giappone, da un clima di tolleranza e spesso di benevolenza. Ma improvvisamente, per diversi e complessi motivi, lo shagun Taicosama decretò l'espulsione dai suoi stati dei missionari gesuiti. Gran parte dei religiosi restò, nascondendosi e proseguendo la loro opera di apostolato in modo semiclandestino. Ma l'arrivo di nuovi missionari e il loro troppo clamoroso preselitismo urtò Taicosama il quale, nel 1596, decretò l'arresto di tutti i missionari.

Paolo Miki venne catturato ad Osaka, con due compagni. Trasferito in carcere a Meaco, vi trovò altri cristiani e missionari, ventisei in tutto: 6 francescani, 3 gesuiti giapponesi e 17 laici giapponesi, tra i quali due ragazzi di 11 e 13 anni. Subirono tutti raffinate e umilianti torture, tra le quali il taglio dell'orecchio sinistro, e l'esposizione allo scherno della popolazione. I persecutori tentarono anche di farli rinnegare, ma nessuno dei ventisei disertò.
Finalmente, il 5 febbraio 1597, vennero messi a morte su una collina presso Nagasaki, chiamata poi « la santa collina ». Legati con funi sulle croci, vennero trafitti da due lance incrociate, trapassanti il cuore.

Il ragazzo di 13 anni intonò, sulla croce, l'inno Laudate pueri Dominum; Paolo Miki, prima di morire, parlò un'ultima volta con eloquenza divinamente ispirata, perdonando i propri carnefici. Sulla croce eretta sopra la collina di Nagasaki, il primo martire giapponese apparve veramente come un vessillo, non di sconfitta, ma di perenne vittoria.

Notte di fuoco a Canneto. In fiamme 2 imbarcazioni nell'area alle spalle dell'ex ritrovo Mezzapica


 Scontato il dolo. Nel momento in cui scriviamo sono al lavoro i vigili del fuoco

domenica 5 febbraio 2023

Eroe nel 1956, chiesta l'onorificenza. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 febbraio 2023

Ricordando... Angela Ficarra ved. Lo Presti


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

Lipari, riconosciuto il bonus energia. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 febbraio 2023

Lipari, donna con politrauma trasferita con l'elisoccorso

 Una donna di Canneto, politraumatizzata dopo una caduta, dopo le prime cure all'ospedale di Lipari, è stata trasferita con l'elisoccorso al Papardo di Messina. 

Le Eolie nelle stampe d'epoca (198° puntata): La chiesa di San Bartolomeo ad Alicudi


 

Maltempo: vento forte, Eolie isolate. L'ANSA del nostro direttore Salvatore Sarpi

(ANSA) Lipari, 5 febbraio - Il vento, con punte di 40 km/h., soffia sull'arcipelago delle Eolie, costringendo allo stop i mezzi di linea. Un solo aliscafo ha collegato stamane, alle 6 e 50, Lipari con Milazzo. Le isole minori sono senza collegamenti da ieri pomeriggio.

Il mare in tempesta sta flagellando le coste più esposte. Particolarmente difficile la situazione nella frazione liparese di Canneto dove i marosi hanno invaso, in più punti, il lungomare, rendendo difficoltosa la circolazione. (ANSA)

Navi ed aliscafi (94° puntata - 5 foto: La Lipari; I piani di Basiluzzo e Vulcanello; Vittore Carpaccio (2); Pinturicchio

Nelle foto:
1)La "Lipari"
2) I "piani" di Basiluzzo e Vulcanello
3) Vittore Carpaccio a Pantelleria (prima di essere trasformato in traghetto)
4) Vittore Carpaccio in navigazione (prima di essere trasformato in traghetto)
5) L'aliscafo Pinturicchio

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Conseguenze

Auguri di...

Buon Compleanno a Biagio De Vita, Antonino Costa, Jessica Natoli, Roberta Compagno, Rosi Mollica, Angelo Cervellera, Gabriele Favorito, Eleonora Saltalamacchia, Bartolo Mandarano, Gabriela Gabruela, Giuseppe Berinati, Angelo Iarrera, Adriana D'Ambra.

LA PAROLA Commento al Vangelo di domenica 5 febbraio 2023

Buongiorno e buona domenica con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno


SANTO DEL GIORNO:


Le città di Palermo e Catania si contendono l'onore di aver dato i natali a questo mistico fiore reciso dalla bufera nella persecuzione di Decio nell'anno 251. I documenti che narrano il martirio della tanto amata Santa affermano però con certezza che sia nata a Catania.
Discendente d'illustre famiglia, nel fiore dell'età si era consacrata a Dio col voto di perfetta castità. Ma Quinziano, pretore della Sicilia, conosciutane la bellezza e l'immenso patrimonio, decise di sposarla, e vedendo che non riusciva con le lusinghe, pensò di saziare almeno la sua avarizia valendosi dei decreti imperiali allora pubblicati contro i Cristiani. Agata venne arrestata e per ordine del duce consegnata ad una donna malvagia di nome Afrodisia la quale, colle sue figliuole che menavano pure una vita scandalosa, aveva l'incarico di condurla poco per volta al male.
A nulla giovarono contro la giovane vergine le arti di quella spudorata megera, tanto che dopo un mese abbandonò la scellerata impresa.
Quinziano, informato dell'insuccesso, richiamò Agata al tribunale, e con tono benigno le disse: « Come mai tu che sei nobile ti abbassi alla vita umile e servile dei Cristiani? — Perchè, disse ella, sebbene io sia nobile, tuttavia sono schiava di Gesù Cristo. — Ed allora, continuò il giudice, in che consiste la vera nobiltà? — Nel servire Dio — fu la sapiente risposta. Egli irritato dalla fermezza della martire, la fece schiaffeggiare e gettare in carcere.


Martirio di Sant'Agata

Il giorno seguente Quinziano trovando in Agata non minore coraggio di prima, la fece stendere sul cavalletto, e più crudele di una belva, comandò che le fossero strappate le mammelle con le tenaglie. Dopo l'esecuzione dell'ordine feroce la fece rimettere in carcere vietando a chiunque di medicarla o di darle da mangiare. Ma Iddio si burla dell'arroganza e dei disegni umani; infatti in una visione apparve ad Agata l'Apostolo S. Pietro il quale, confortatala ricordandole la corona che l'attendeva, fece su di lei il segno della croce e la guarì completamente.
Non si può descrivere la sorpresa e insieme la bile di Quinziano quando, dopo quattro giorni, fatta di nuovo condurre Agata al tribunale, dovette constatare la prodigiosa guarigione. Al colmo della rabbia, preparato un gran braciere, in cui ai carboni ardenti erano mescolati cocci di vasi, vi fece stendere sopra e rigirare la vittima. Ad un tratto, mentre i carnefici compivano quell'orribile ufficio, un terribile terremoto scosse la città, e fra le altre vittime seppellì pure due intimi consiglieri del pretore. Frattanto tutta la città spaventata, cominciò a gridare che quello era un castigo di Dio per la crudeltà usata verso la sua serva e tutti correvano tumultuando verso la casa del pretore, il quale al sentire lo schiamazzo della folla, temendo che gli fosse tolta di mano la preda, nascostamente la rimandò nel carcere. La martire stremata di forze, ma lieta di aver consumato il suo sacrificio, in un supremo sforzo, congiunte le mani, così pregò: « Signore mio Dio, che mi avete protetto fin dall'infanzia ed avete estirpato dal mio cuore ogni affetto mondano e mi avete dato forza nei patimenti, ricevete ora in pace il mio spirito ». Ciò detto chiudeva per sempre gli occhi alla luce del mondo.

PRATICA. È ammirabile in S. Agata la purità dà intenzione con cui santificò l'offerta dei suoi beni e di se stessa cercando, in tutto, solo la gloria e l'onore del suo Dio.

PREGHIERA. O Signore, che fra gli altri prodigi della tua potenza hai dato anche al sesso debole la vittoria del martirio, concedi benigno a noi che celebriamo la festa della beata Agata, vergine e martire tua, di poter giungere a Te seguendo i suoi esempi.



La festa di Sant'Agata



Festa di Sant'Agata


Sant'Agata è la patrona di Catania, nei giorni dal 3 al 6 febbraio i catanesi indossano un tradizionale abito bianco composto da camici e guanti bianchi con in testa una papalina nera. La tradizione vuole che l'abito votivo altro non è che un saio penitenziale, indossata il 17 agosto, quando due soldati riportarono le reliquie a Catania da Costantinopoli.

Il fercolo d'argento con i resti della Santa posto su un carro legato da due cordoni di oltre 100 metri vine sostenuto da centinaia di “Devoti” che fino al 6 febbraio tirano instancabilmente il carro. La Vara viene portata in processione insieme a dodici candelore appartenenti ciascuna alle corporazioni degli artigiani cittadini. Tutto avviene fra ali di folla che agita bianchi fazzoletti e grida Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti. È considerata tra le tre principali feste cattoliche a livello mondiale per affluenza.