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mercoledì 19 febbraio 2025
Istruzione, Cusumano nuovo dirigente generale del dipartimento regionale dell'Istruzione
Nuovo sciopero di 48 ore del personale di Caronte&Tourist isole minori
"Eoliani che non ci sono più" ( Deceduti Aprile- Maggio 2018: Riproposizione 36° video: durata 1 minuto e 15)
Il carnevale alle Eolie - 4° puntata: Gli anni novanta a cura di Giuseppe La Greca
Gli anni Novanta
Per l’edizione del 1990 non ho rintracciato alcuna cronaca; l’edizione del 1991 viene sospesa per protestare contro la Guerra del Golfo. Nel corso del 1992 era il settimanale Quest’Eolie, che raccontava il Carnevale. (…) Carnevale ricco quest’anno a Lipari promosso dallo Snoopy Club. Due giornate di cortei per le vie cittadine. Domenica 1 marzo a Canneto e martedì 3 marzo a Lipari. Numerosi carri che hanno impegnato per settimane giovani e meno giovani. Non poteva mancare una particolare attenzione alla politica ed agli amministratori comunali. Anche il Notiziario delle isole Eolie riportava alcuni commenti: (…) rinnovando una tradizione, interrotta solo lo scorso anno per la guerra del Golfo, lo Snoopy Club ha organizzato in paese la sfilata dei gruppi mascherati e di parecchi carri allegorici, quest’anno veramente ricchi ed interessanti.
L’anno 1993 era raccontato sia dal Notiziario delle isole Eolie, sia dal Nuovo notiziario delle isole Eolie. Scriveva Antonio Brundu sulle pagine dello storico Notiziario (…) Le strade di Lipari e il Corso Vittorio Emanuele sono stati, per due serate, teatro della spettacolare sfilata di gruppi mascherati e di carri allegorici che, ogni anno, caratterizzano il festoso e allegro carnevale eoliano. La manifestazione, organizzata dallo Snoopy Club ha riscosso un notevole successo, confermato dalla presenza di un pubblico numeroso proveniente, anche, dalle altre isole dell’arcipelago. I gruppi in maschera - “Ballando, ballando un po' tirolando” è stato il gruppo che ha ottenuto il primo posto dai voti della giuria. Vi hanno preso parte 55 personaggi, di cui 25 ragazze, 15 giovani e 10 bambini: tutti indossavano i tipici costumi tirolesi. Il significato è stato quello di lanciare un messaggio che richiama l’unità europea.
Il secondo posto è andato, a pari merito, ad altri due gruppi: “I Serbi e i Croati” di Quattropani, composto da 35 partecipanti e i “Maialomini” di Lipari con 31 componenti. “Un Duo di… vino per Bacco!” si è classificato terzo. Un soggetto originale quello del gruppo di Pianoconte (55 partecipanti), che ha voluto proporre una delle più specifiche tradizioni delle nostre isole: la produzione dei vini, generati da una terra vulcanica, ma molto fertile. Le donne erano ricoperte da grappoli d’uva e dalle foglie delle viti; gli uomini, invece, erano inguainati dentro le botti. Inoltre è stato ricostruito un antico palmento con gli uomini intenti alla pigiatura. La serie dei gruppi si è chiusa con “Il Re Carnevale e il suo consiglio” che vestivano abiti merlettati in raso. I Carri allegorici 1° premio: “la Divina Commedia” di Porto delle Genti, Lipari (145 personaggi). È sempre attuale l’opera dantesca nella quale l’uomo è proteso verso Dio per innalzarsi spiritualmente e per raggiungere il bene supremo. 2° premio: “La corsa tra il bene e il male” si è classificato al secondo posto con l’altro carro “Tutti insieme sotto l’unica bandiera”, dove sono stati raffigurati personaggi che governano alcune nazioni del mondo e che sono taluni portatori di guerra ed altri di pace.
Il Nuovo Notiziario titolava “E il maltempo non ferma il carnevale. (…) Il cattivo tempo ha fatto stare a lungo col fiato sospeso, ma alla fine – seppure dopo alcuni sofferti rinvii – il Carnevale è esploso. Per lunghe ore, malgrado il vento freddo, la grande festa popolare ha visto protagonisti per le vie del centro storico di Lipari una folla di grandi e piccini. Problemi a parte, dunque, anche quest’anno l’impegno dello Snoopy Club e dei tanti che hanno lavorato per la migliore riuscita della manifestazione, ha avuto buon fine. Carri allegorici e gruppi mascherati, nelle tradizionali e seguitissime sfilate, hanno richiamato le situazioni del Paese e la voglia di pace. Poi, nella giornata conclusiva, al termine del lungo corteo, tra musica e balli, sul viale adiacente l’istituto tecnico una grande folla ha atteso il momento della premiazione di carri e gruppi.
Per quanto riguarda i carri, grande fantasia ed estro. Il primo posto (otto milioni di lire) è stato assegnato ai ragazzi di Antonio De Gregorio che hanno realizzato una parodia della “Divina Commedia”. Alle loro spalle, ex aequo, sono stati classificati i carri “Sotto un’unica bandiera” di Antonello Basile e compagni, e “La corsa tra il bene e il mare”, con i giovani capitanati da Luciano Bonsignore (5 milioni di lire per carro). Tra gli originalissimi gruppi mascherati, si sono affermati i ragazzi di “Ballando, ballando, un po' tirolando”, la piazza d’onore è toccata ai simpatici “Maialomini” mentre al terzo posto “Serbi e Croati”.
Come era prevedibile, i ragazzi hanno dovuto lavorare in grandi spiazzali senza copertura (a Lipari infatti non ci sono capannoni utilizzabili) e quindi le loro “opere” sono soggette sempre a molteplici rischi.
Non sono riuscito a trovare, al momento, articoli sugli anni successivi. Con la scomparsa di Nicola Biviano, il 12 febbraio 1996, cessava il Carnevale come l’ho vissuto per oltre un decennio accanto al presidente dello Snoopy Club.
La mia cronaca si ferma qui.
Mi auguro che questo breve scritto serva da stimolo per i tanti che hanno partecipato a tutti i livelli a quei carnevali pieni di allegria e spensierati; che riescano a scrivere qualche commento, a pubblicare qualche foto per rendere il Carnevale, il nostro Carnevale, quello dell’intera comunità Eoliana.
Tanti auguri
Santo del giorno. Beato Corrado Confalonieri.
Dominato dall'impazienza e dal dispetto, l'appassionato cacciatore impartì un ordine imprudente: quello di dar fuoco alla macchia per stanare l'animale. Era estate, e nella pianura riarsa dal sole, gli uomini di Corrado non furono in grado di controllare le fiamme da loro stessi suscitate. Si sviluppò un incendio che, con l'aiuto del vento, distrusse le messi e le cascine vicine.
Corrado e i suoi uomini rientrarono in città senza esser notati. Nessuno era stato testimone del loro involontario malestro. Il rimorso e la paura tennero suggellate le bocche. Ma i proprietari e i contadini danneggiati protestarono presso il governatore della città, che ordinò un'inchiesta. Fu allora arrestato un vagabondo, trovato nei boschi, vicino al luogo dell'incendio. Le prove a suo carico parvero sufficienti, ed egli venne senz'altro condannato a morte. Ma sulla piazza della città, poco prima che avesse luogo l'esecuzione, Corrado non poté resistere all'impulso della propria coscienza, che gl'imponeva di scagionare l'innocente e di accusarsi colpevole al suo posto.
La sua inaspettata confessione chiarì come erano andate le cose. Poiché non si trattava di dolo, ma di responsabilità colposa, dovuta ad una imprudenza, il nobile piacentino venne condannato a risarcire tutti i danni arrecati dalle fiamme. Corrado era ricco, ma l'incendio era stato rovinoso. Quando l'ultimo danneggiato fu risarcito, egli aveva finito non solo tutti i suoi beni ma anche quelli della moglie.
I due sposi ridotti all'indigenza non si angustiarono per questo. Per ambedue quel drammatico avvenimento aveva illuminato di nuova luce tutta la loro vita, come un segno del cielo. La donna rivestì così l'abito delle poverissime figlie di Santa Chiara, entrando nel convento di Piacenza. Corrado si unì ad alcuni devoti eremiti che vivevano fuor di città, sotto la Regola del Terz'Ordine francescano.
I meriti dell'incendiario fattosi penitente furono così luminosi, che molti ammiratori presero a visitarlo e a seguirlo. Per questo Corrado preferì allontanarsi dai luoghi natali, incamminandosi verso Roma. Ma non si fermò presso le tombe degli Apostoli. Proseguì il suo lungo viaggio percorrendo tutta la penisola e passando in Sicilia. Qui si fermò, nella valle di Noto, non lontano da Siracusa, in vista del ceruleo mare Ionio, dove visse trent'anni prima presso 'un ospedale poi come eremita sui monti. E anche qui volò alta la fama della sua santità, e soprattutto l'eco delle durissime privazioni di quel devoto penitente. Ogni venerdì egli scendeva a Noto, e, dopo essersi confessato, pregava a lungo davanti ad un celebre crocifisso che si conserva nella cattedrale della città. In quella stessa cattedrale furono riposte le sue reliquie, dopo la morte avvenuta nel 1351, 2 i cittadini di Noto onorarono con culto vivissimo il miracoloso eremita piacentino. Ottennero anche, dal Papa Leone X, di poterlo invocak come secondo Patrono della città, subito dopo il grande San Nicola, al quale è dedicata la chiesa che ospita i venerati resti del Beato Corrado, nobile di Piacenza e primo cittadino di Noto.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Noto in Sicilia, beato Corrado Confalonieri da Piacenza, eremita del Terz’Ordine di San Francesco, che, messi da parte gli svaghi mondani, praticò per circa quarant’anni un severissimo tenore di vita nell’orazione continua e nella penitenza.
Life Oasis: Progetto europeo di salvaguardia tartarughe marine. L'associazione Filicudi wildlife conservation è tra i partner
Salvare le tartarughe marine dal pericolo di restare intrappolate in attrezzi da pesca abbandonati o smarriti e rifiuti di plastica. E’ questo uno degli obiettivi di Life Oasis, una nuova iniziativa europea che vede l’associazione Filicudi wildlife conservation fra i partner.
Il progetto, che durerà cinque anni, punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, riducendo il rischio intrappolamento che deriva da attrezzi da pesca abbandonati o smarriti, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta.
Se lasciati incustoditi strumenti come reti, lenze, nasse lasciate in mare si trasformano in trappole mortali e possono continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni, un fenomeno noto come "pesca fantasma”.
In particolare, LIFE OASIS svilupperà di un modello intelligente di aFAD (intelligent anchored Fish Aggregating Device) cioè di dispositivi ancorati sul fondale marino che sono usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare le l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette come le tartarughe marine. Verrà inoltre realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati nelle zone interessate dal progetto.
“Il progetto unisce tecnologia e ricerca e si avvale della collaborazione diretta tra pescatori, operatori del settore e ricercatori per prevenire la cattura accidentale delle tartarughe marine, migliorare la sostenibilità della pesca e proteggere la biodiversità”, spiega la Dottoressa Monica Blasi, presidente dell’Associazione Filicudi Wildlife Conservation ed esperta nella conservazione e salvaguardia delle tartarughe marine, con attenzione particolare all’interazione con la pesca e le attività antropiche. “Le azioni che porteremo avanti – conclude Blasi - contribuiranno a migliorare la salute degli ecosistemi marini, prevenendo ulteriori danni alla biodiversità e riducendo il rischio di cattura accidentale di specie protette”
LIFE OASIS (Mitigating the negative interactions of protected species with marine litter and pelagic fisheries of the Mediterranean) è un'iniziativa co-finanziata dall'Unione Europea nell'ambito del Programma LIFE (GA n. 101148343 - LIFE23-NAT-ES-LIFEOASIS).
Il progetto è coordinato da Alnitak Research Institute (una ONG spagnola) e vede la collaborazione di prestigiosi partner, tra cui il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche spagnolo (CSIC) e, fra quelli italiani, la Stazione Zoologica Anton Dhorn ed il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
martedì 18 febbraio 2025
Pescando nel nostro archivio. Personaggi alle Eolie (3foto)
1) Peppe Matrix, Antonio Di Pietro,Ruly Rodriguez, Christian Pittari "Goccia"
2) Greta Rizzo con Floriana del Grande Fratello
3) Martina Gugliotta con "Marco dei Cesaroni"
Il carnevale alle Eolie - 3° puntata: Gli anni ottanta a cura di Giuseppe La Greca
Gli anni Ottanta
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso sono diversi i periodici pubblicati nell’isola di Lipari. I settimanali l’Arcipelago e ArcipelagoIn, il Notiziario delle Isole Eolie che riprendeva le pubblicazioni dopo un decennio di sospensione, il Nuovo Notiziario delle Isole Eolie e Quest’Eolie. Nel corso degli anni Ottanta sono i settimanali a raccontare le diverse edizioni del Carnevale.
Il sogno di Nicola
1983 - La prima edizione del carnevale Eoliano organizzato da Nicola Biviano, presidente dello Snoopy Club, trova un breve articolo sull’Arcipelago (Anno VII, numero 3, marzo 1983) che titolava: “Evviva il Carnevale” (…) Viareggio, Venezia, Acireale… Lipari, sì Lipari, con le sue maschere, i coriandoli, gli scherzi, i veglioni, ma, soprattutto, con la sfilata dei Carri Allegorici che, già nel secondo anno consecutivo, hanno rappresentato il clou del nostro Carnevale. Il nostro Carnevale che, quasi a dispetto della involontaria omonimia con qualche illustre concittadino, ha dimostrato, già quest’anno di essere … una cosa seria! Chi voleva i nostri ragazzi svogliati, non motivati e un po' pelandroni, deve ricredersi, perché i Carri sono piaciuti per l’attualità dei temi, l’ingegnosità dell’esecuzione e per la fantasia creativa dei gruppi in maschera che li corredano, il tutto, nonostante la povertà dei mezzi a disposizione. C’erano tutti, da Gelli a… Masino Carnevale, da Calvi a… Marcello D’Albora, ovviamente nella loro naturale collocazione nazionale o locale, allegorie della gestione di un certo potere, colte ed espresse dai nostri giovani. Questi giovani che apparentemente disinteressati alla cosa pubblica, colgono l’occasione del Carnevale, per farci intendere che vedono tutto e capiscono tutto. È finito il tempo del borotalco, dei petardi pericolosi, delle manganellate idiote, il nostro Carnevale è maturo, forse perché è l’unica manifestazione organizzata dai giovani che, stanchi delle incartapecorite maschere viventi che gestiscono per tutto l’anno il loro avvenire, fanno sfilare il loro severo messaggio su un Carro Allegorico!
L’edizione successiva, quella del 6 marzo 1984, era sempre raccontata dall’Arcipelago (numero 3 – 4, marzo-aprile 1984) Alla sfilata prendevano parte circa 250 persone suddivisi in 8 gruppi. I carri carnevaleschi, dopo aver sfilato per le vie cittadine fra due ali di folla assiepata lungo i marciapiedi, avevano raggiunto il campo sportivo a S. Lucia dove si era conclusa la serata con la premiazione del migliore carro. I carri partecipanti erano stati otto: 1) politici all’inferno di G. La Spada con 64 elementi; 2) allegre brigate di E. Merenda con 45 elementi; 3) SI.re.car di G. Ziino con 19 elementi; 4) Abusivismo alle Eolie di Rando con 25 elementi; 5) Caro pesce della contrada S. Giuseppe con 40 elementi e la caratteristica partecipazione di “Tari Alivu”; 6) I puffi di Oscar con 18 elementi. 7) Walt Dysney di Lo Schiavo con 12 elementi; 8) Sgomento e Tentazione. La giuria aveva premiato il carro “Politici all’inferno” col 1° premio di L. 2.000.000, il secondo classificato “Allegre Brigate” si aggiudicava il premio da un milione di lire. Tutti gli altri carri erano stati ugualmente premiati.
Raccontava il periodico che: Ogni anno che passa i carristi eoliani sembra che non abbiano niente da invidiare ai colleghi viareggini. C’erano alcuni carri che potevano benissimo partecipare alla più famosa sfilata senza per nulla sfigurare.
L’articolo dell’Arcipelago si concludeva con un breve commento dal titolo: Ha vinto il “Giovane Carnevale” (…) Vi ricordate il carro vincitore, quello dei diavoli e dell’inferno ove bruciavano, tra gli applausi della strada affollata, i vari Masini e compagni? Vi ricordate quel terribile drago democristiano con tre teste correntizie ed Emanuele tra le fauci? Ebbene gli autori, ragazzacci impudenti e poco rispettosi dell’”ancien regime”, l’hanno indovinata! Il Carro era come una vignetta politica di Forattini, un vero e proprio articolo di fondo sulla situazione della nostra martoriata Amministrazione. Ricordate le orrende e fameliche maschere dei dannati? La reciproca somiglianza li accomunava in una sola immagine di crisi, di intrighi e di menefreghismo per i più elementari diritti dei cittadini. Tra le fauci il “giovane” Carnevale, sindaco da quasi un anno. Ha già fatto incazzare tutto il vecchio notabilato perché non s’era mai visto un amministratore preoccuparsi sul serio dei suoi concittadini, insofferente dei giochi di potere. Ora dicono in giro che lo devono sbranare, che deve tornare il “vecchia” Carnevale, ma sul carro i dannati all’inferno non si accorgevano che Emanuele, anche se tre le fauci, si muoveva molto bene e sembrava più che vitale! E se rimanesse tra i denti a qualcuno?!
Pochissime le notizie per l’edizione del 1985, un servizio fotografico è pubblicato dall’Arcipelago. L’anno successivo, il 1986, la manifestazione era raccontata dall’Arcipelago con un articolo firmato da Anna Vitagliana (Anno IX, n. 1-3, marzo 1986) (…) Il Carnevale Eoliano, organizzato dal Circolo Culturale Ricreativo “Snoopy Club” col patrocinio del Comune di Lipari, ha avuto lungo il 15 febbraio scorso, spazzando via per lunghe ore malumori e tristezze e lasciando negli animi fanciullesche sensazioni di gioia. Tra gli applausi e l’entusiasmo della folla numerosi carri e gruppi mascherati hanno sfilato lungo le vie cittadine liparesi, creando un’atmosfera di spensieratezza e di allegria con la vivacità dei costumi, con la fantasia dell’allestimento scenico, con gli effetti sonori e soprattutto con nuvole di coriandoli. Meritano particolare attenzione l’estro e la capacità dei giovani eoliani che, dopo lungo e paziente impegno, hanno dato origine a veri e propri capolavori.
Diverse e fantasiose le allegorie proposte che hanno meritato l’ammirazione ed il compiacimento del vasto pubblico presente alla sfilata. La sfilata dei carri si era conclusa nel vecchio campo sportivo di Santa Lucia con la premiazione. Vincitore del 1 premio di l. 2.000.000 è stato il carro “I cannibali e la politica locale”, seguito da “Chinatown” col premio di L. 1.250.000, al terzo posto, meritandosi il premio di l. 750.000 “Il Cigno Reale”, ed infine al 4° posto “Circo Italia”, cui è andato il premio di L. 350.000. Tra i gruppi mascherati merita di essere ricordato “Fantasie di piume” che si è classificato al 1° posto.
L’anno successivo, il 1987, nessun cronaca al momento ritrovata. Nel corso del 1988 era il mensile Arcipelago In (numero 1-2 gennaio – febbraio 1988) che raccontava il Carnevale. (…) Anche quest’anno il carnevale eoliano è stato ravvivato dalla sfilata dei carri e dei gruppi allegorici organizzata dallo Snoopy Club e dal Comune di Lipari. La manifestazione diventa sempre più interessante e originale. Carri e gruppi vengono realizzati sempre con maggiore cura e professionalità ed impegnano svariate centinaia di giovani e meno giovani. All’edizione ‘88 seguita da una folla immensa proveniente anche dalle altre isole, hanno partecipato quattro carri e sei gruppi. Per i carri la vittoria è andata a “Faraglioni” (premio 4 milioni) seguita da “Una serena a corte” (3 milioni) e “We are the world" (500 mila). Per i gruppi invece i premi sono andati nell’ordine a: “Rondo Veneziano”, “Gitane andalusine”, “Svegliati è il tempo di tutti”. I temi che hanno suggerito le varie allegorie ai protagonisti di quest’anno sono di politica nazionale e internazionale.
L’anno successivo, il 1989, era ancora ArcipelagoIn che raccontava del carnevale (Numero 1-2 gennaio-febbraio 1989). (…) “Che Nettuno, dio del mare, riconquisti il suo potere per difendere, rigenerare, ripopolare il suo regno per troppo tempo degradato dall’ingordigia e l’incuria dell’uomo. Possa Venere, Dea della bellezza, scendere dall’Olimpo alla nostre isole, per riportarle al fascino naturale che le caratterizzava prima che la pigrizia di amministrazioni troppo disattente e incompetenti offuscasse lo splendore delle 7 perle del Tirreno”. Con questa allegoria propiziatoria per il futuro delle nostre isole il carro “Qui dove il mare luccica” si è aggiudicato il primo premio superando di appena due punti il carro “Fantasilandia”. Per i gruppi mascherati il primo premio è andato a “Un tuffo nel passato” e il secondo a “Il circo”. La manifestazione di quest’anno ha registrato una presenza di 5 carri e 11 gruppi impegnando circa 1000 ragazzi, molti dei quali si sono improvvisati valenti artigiani, e altrettante “mamme” che hanno dovuto badare alla confezione dei fantasmagorici e luccicanti costumi. L’edizione ‘89 alla sfilata allegorica ha coinvolto non soltanto Lipari e le sue frazioni ma anche l’isola di Salina e Vulcano. Un segno questo che renderà nel futuro ancora più interessante la manifestazione che già è riuscita in pochi anni a soppiantare gli spruzzi d’acqua e di borotalco, che caratterizzavano le spensierate serate carnevalesche. Occorre però migliorare alcuni aspetti della “sfilata” in modo da renderla possibilmente meno competitiva. I temi preferiti sono stati quelli ecologici ed economici. Il carnevale eoliano, come di consueto, è stato organizzato impeccabilmente dallo Snoopy Club con il patrocinio del Comune di Lipari. (Aldo Natoli).