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giovedì 8 maggio 2025
Tanti auguri!
Ortopedia a Lipari...situazione allucinante. L'intervento del consigliere Lampo
Illustrissimi,
indirizzo a Voi tutti, queste poche righe nella qualità di Consigliere Comunale del Comune di Lipari per chiederVi, con la massima sollecitudine, il Vostro intervento relativamente alla soppressione del reparto di Ortopedia e conseguente riduzione della presenza nell'ospedale di Lipari di Ortopedici a livello ambulatoriale.
Infatti ad oggi il presidio ospedaliero di Lipari, usufruisce della presenza ambulatoriale di un ortopedico, nel solo giorno di lunedì dalle ore 08:00 alle ore 11:00.
Appare fin troppo evidente come la stessa attività, limitata a poche ore e ad un solo giorno della settimana, sia preclusiva del sacrosanto diritto alle prestazioni sanitarie, per tutti quei cittadini che possono subire traumi ossei e che per forza maggiore, vengono trattati presso l'ambulatorio ortopedico, operativo nel nosocomio di Milazzo.
In pratica chi subisce un infortunio ad un arto, deve presentarsi al pronto soccorso di Lipari (spesso proveniente da altre isole limitrofe), dove una volta effettuate le radiografie e avuta conferma del trauma dovrà, con mezzi propri e a spese proprie, raggiungere il porto di Lipari, prendere il primo aliscafo utile per Milazzo, una volta giunti al porto Mamertino, dovrà prendere un' auto privata con autista e raggiungere l'ospedale per poi, una volta effettuata l'eventuale immobilizzazione dell'arto fratturato, ripetere la stessa trafila, (auto-taxi- porto-aliscafo) per il rientro a Lipari o nelle altre isole dell'Arcipelago Eoliano dopo ore di peregrinazione e spostamenti lunghi e travagliati .
Emerge, sin troppo evidente come questo stato dei fatti , mortifichi e calpesti la dignità di ogni cittadino delle isole, che vede negato e compromesso il diritto di accesso, alle cure sanitarie, oltre al ridimensionato ruolo centrale che il presidio ospedaliero di Lipari, dovrebbe avere nella tutela della salute dei cittadini di tutta l’area dell'Arcipelago Eoliano.
Siamo infatti convinti che per via della sua ubicazione e la sua riconosciuta difficile raggiungibilità ( si pensi alle condizioni meteo marine avverse) questo territorio, meriti, servizi migliori, maggiore attenzione e non certo l’ennesimo declassamento, dovuto ai tempi, dalla chiusura del reparto di ortopedia e dalla insufficiente presenza di un ortopedico in ambito ambulatoriale.
Nella certezza e consci della gravità ed insostenibilità dell’attuale situazione, nonché dell’inderogabilità ed indifferibilità nel porre fine a questa situazione deficitaria e non degna di un paese civile, le Signorie vostre non indugeranno oltre a porre in essere tutti gli atti necessari e dovuti, volti al ripristino di una attività ambulatoriale ortopedica ( e non solo) che possa dare risposte sufficienti alle esigenze del territorio Eoliano.
In attesa di un pronto riscontro, porgo i miei più cordiali saluti ed auguro un buon lavoro nell’interesse dei cittadini tutti.
Domenica distribuzione dell'Azalea della ricerca nelle Eolie: Il programma
Lipari - sagrato della Chiesetta del Pozzo
Lipari - Canneto - Sagrato della Basilica di San Cristoforo
Vulcano
Panarea
Stromboli
Le volontarie dell'AIRC LIPARI - ISOLE EOLIE ringraziano Monsignor Gaetano sardella e Don Alex
Oggi, 8 maggio: Madonna del Rosario di Pompei
Tuttavia i primi tentativi di diffusione del Rosario non ottennero grandi risultati, e per questo si recò a Napoli, per acquistare un dipinto affinché il popolo di Pompei potesse più facilmente convertirsi a questa preghiera. La sorte volle che, una volta giunto a Napoli, Bartolo Longo incontri il proprio confessore, che gli suggerisce di rivolgersi a Suor Maria Concetta del convento di Porta Medina, la quale custodiva un dipinto della Madonna del Rosario, che lo stesso confessore gli aveva affidato anni prima.
La tela era in pessime condizioni, danneggiata dalle tarme e con intere parti di colore mancante, tanto che Bartolo Longo non voleva accettarlo. Ma, di fronte alle insistenze della suora, non potè rifiutare il dono e con questo si diresse verso Pompei, su di un carretto utilizzato solitamente per il trasporto del letame.
Il quadro, così come era, non poteva essere esposto alla cittadinanza, sia per lo stato di degrado, che per un errore nel dipinto, che ritraeva Santa Rosa, al posto di Santa Caterina da Siena, come colei che riceveva il rosario, e dunque ponendo l'immagine a rischio di interdetto. Fu così che Bartolo Longo decise di affidare alle mani di un restauratore il quadro e, contemporaneamente, diede inizio alla costruzione di una nuova chiesa nella quale esporre il dipinto: la edificazione di questa chiesa sarà resa possibile dalla contessa Marianna De Fusco, futura sposa dello stesso Bartolo Longo, che fece cospicue donazioni, e, le successive elargizioni dei fedeli fecero in modo che ben preso la chiesa si trasformasse nella attuale Basilica Pontificia della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
Il dipinto della Madonna di Pompei, o della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che dir si voglia, infatti, venne venerato fin dalla prima esposizione pubblica: infatti, già il 13 Febbraio 1876, quando appunto venne mostrato per la prima volta il dipinto, si verificò il primo miracolo, ovvero la guarigione a Napoli di una ragazzina che malata di epilessia inguaribile. In ben poco tempo iniziarono a giungere a Pompei migliaia di fedeli, ciascuno chiedendo una grazia alla Madonna, tanto che ai giorni nostri si stima che più di 4 milioni di persone ogni anno si rechino in pellegrinaggio, facendo così, di quello di Pompei, uno dei santuari mariani più visitato al mondo.
La importanza della Basilica di Pompei, per il mondo cattolico, è testimoniata anche dal fatto che per ben 4 volte è stata visitata da un papa: in particolare sia papa Giovanni Paolo II, sia papa Benedetto XVI che papa Francesco si sono recati in visita al Santuario e, in occasione della visita di San Giovanni Paolo II venne recitata la Supplica.
SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
Nel mentre i fedeli giungevano al Santuario, Bartolo Longo cominciò a diffondere preghiere e pie devozioni, componendo, poi, nel 1883, anche la Supplica. Questa è una preghiera, inizialmente intitolata "Atto d'amore alla Vergine" ma poi ribatezzata "Supplica alla potente Regina del SS.mo Rosario di Pompei". Il testo ha avuto nel tempo vari ritocchi, prima della formula attuale, che facciamo seguire.
La Supplica viene recitata solennemente due volte l'anno, l'8 maggio e la prima domenica di ottobre. L'otto maggio del 1915, la preghiera fa il suo ingresso in Vaticano: alle 12.00 di quel giorno, Benedetto XV e i dignitari vaticani la recitarono nella cappella Paolina. Da allora la tradizione è continuata con i Pontefici successivi.

O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.
Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Chiediamo la benedizione a Maria.
Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna Madonna di Pompeibenedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.
Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Novena alla Madonna di Pompei
PER IMPETRARE GRAZIE NEI CASI PIU' DISPERATI
(si inizia il 29 aprile, 26 settembre o quando si vuole e va recitata per intero tutti i giorni)
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendo si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme con noi.
(da ripetere per nove giorni consecutivi)
O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dove erano adorati gli idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! Da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia : mentre io con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Regina del Santo Rosario.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni ond'è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi Madonna di Pompei2trovo, io alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all'anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! Ti muovi alfine a pietà di quest'anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miseria e di umiliazioni. Tu che sei lo sterminio dei demoni difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu che sei l'Aiuto dei cristiani , traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente.Tu che sei la Vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute. Amen.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Ah! Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati solo perché ricorsi a Te con fede, m'infonde novella lena e coraggio d'invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io col tuo Rosario in mano oso ricordarti , o Madre, le tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia! Madre cara! Madre bella! Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: chè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
E a chi altri mai io dovrò ricorrere, se non a Te che sei il Sollievo dei miserabili, Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Oh, io te lo confesso, l'anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe, meritevole di ardere nell'inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unicomediatore tra l'uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, il Rifugio dei peccatori ? Deh! Solo che tu dì una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli mi esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l'unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, la vita mia. Così spero. Amen.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre dei Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l'acerba sua Passione, per la sua morte in Croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Regina del Santo Rosario, prega per noi. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo
PREGHIAMO O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi anche a noi che, venerando questi misteri del Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore. Amen.
ORAZIONE
O Santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l'amico, il figliuolo prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest'ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti cambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla, ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la madre del Rosario ed il Figliuolo Divino, giacchè ho gran fiducia che per mezzo vostro ho da conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
mercoledì 7 maggio 2025
Eoliani deceduti nel 2021 - Riproposizione 61° video (durata 16 minuti e 42 secondi)
In questo video, relativo ai deceduti nell'anno 2021, realizzato con le foto in nostro possesso, non solo eoliani ma anche alcuni amici delle Eolie che ci hanno lasciato: Immacolata Lo Presti, Frank Mollica, Mons. Gennaro Divola, Bartolo Raffaele, Bartolomeo Di Losa, Caterina Martello ved. Giardina, Concetta Favaloro ved. Speziale, Concetta Tartaro ved. Biviano, Fabio Di Stefano, Francesca Russo ved. Natoli, Francesco Favaloro, Giuseppa Puglisi ved. Costanzo, Giuseppina Maiurana in Grillo, Luigi d'Auria, Maria Foti in Foti, Matilde Salmeri, Natalizia Giunta, Orlando Groppo, Pietro Merlino, Rita Scoglio, Rosalia Lo Presti in D'Ambra, Velia Raffaele, Angela Pastore (Lina), Albertina Portelli ved. Giampino, Angelo Ruggiero, Antonino Alessandro Indricchio, Antonino Reitano, Benito Zaia, Giovanna Saja, Maria Catena Cortese, Maria Gallerani in Famularo, Nunziata Russo ved. Favaloro, Pia Rosa Ziino, Pino Giuffrè, Bartola Giunta ved. D'Ambra, Bartolo Giardina, Maria Concetta Bonannella ved. Scolaro, Carlo Di Paola, Caterina Maio in Merlino, Concetta Marocchini in Ciuffreda, Gennaro Catillo, Giancarlo Baldanza, Giuseppe Favata, Iolanda Iacono ved. Lauricella, Marcello Virgona, Michelina Merlino ved. Cassarà, Nunzia Divola ved. D'Amico, Nunziata Giardina in Casamento, Pina Cincotta in Mandarano, Roberto Materia, Rosa Romanazzi ved. Subba, Santa Casamento in Merlino, Tindaro Natoli, Angela Gallo, Enrico Giacoponello, Ernesto Saltalamacchia, Filadelfio (Fila) Mirto, Giovanni Russo, Immacolata Biviano in Mezzapica, Maria Merlino ved. Quadara, Maria Villanti in Natoli, Agostino Bongiorno, Antonina Ziino ved. Costa, Desirée Villani, Elena Garito ved. Casella, Felicia D'Ambra ved. Imbruglia, Giovanni D'Ambra, Giovanni Natoli, Grazia Spanò ved. Maiuri, Mario Casamento, Emilio La Greca, Angela (Lina) Pellegrino in Costanzo, Angela (Lina) Saltalamacchia ved. Palino, Annuccio Di Mech, Antonio Giardina, Bartolo Giardina, Bartolo Peluso, Caterina Conti, Claudio Saltalamacchia, Concettina Rijtano ved. Casella, Danilo Cravera, Edmondo Restuccia, Edoardo Sidoti, Enzo Barresi, Enzo Virgona; Filippo (Pippo) Saglimbeni, Filippo Greco, Giampiero Di Marco, Giovanna Saltalamacchia ved. De Pasquale, Giuliana Beninati in Finocchiaro, Giuseppe Ceraolo; Giuseppe Orto (U zu Pinu), Lia Marletta ved. Pajno, Mario Grimaldi, Nicoletta Favaloro, Nuccio Biviano, Pasquale Giovenco, Rosina Favaloro, Salvatore Giunta, Salvatore Natoli, Santina Virgona ved. Aloi, Santo Nicchia, Serafino Fanni, Tindaro Saltalamacchia, Vito Calise.
Domenica 11 maggio l'Azalea della Ricerca di Airc sboccia in Piazza Duomo. Olga Mondello Franza, presidente del Gruppo C&T e consigliere regionale AIRC: “Sostenere la ricerca è il modo più concreto per garantire un futuro dove il cancro faccia sempre meno paura”.
Domenica 11 maggio l'Azalea della Ricerca di Airc sboccia in Piazza Duomo. Olga Mondello Franza, Presidente del Gruppo C&T e Consigliere Regionale AIRC: “Sostenere la ricerca è il modo più concreto per garantire un futuro dove il cancro faccia sempre meno paura”.
Messina, 7 maggio 2025 - Anche quest'anno torna a Messina l'appuntamento con l'Azalea della Ricerca, iniziativa che si terrà domenica 11 maggio, in occasione della Festa della Mamma.
I volontari AIRC saranno presenti sin dalla mattina in Piazza Duomo a Messina per distribuire le piantine di azalea - simbolo ormai riconosciuto della lotta contro i tumori femminili - a fronte di una donazione minima di 18 euro, con l’obiettivo di raccogliere nuove risorse da destinare ai progetti di ricerca sui tumori che colpiscono le donne.
Insieme a Piazza Duomo oltre 3.500 piazze italiane si coloreranno grazie alla distribuzione di 600 mila piantine di azalea, in un anno particolarmente significativo che celebra il 60° anniversario della Fondazione AIRC. Una giornata importante per sostenere la ricerca oncologica in un momento in cui i dati continuano a preoccupare: solo nel 2024 sono state stimate 175.600 nuove diagnosi di tumore tra le donne italiane.
Grazie ai progressi della ricerca però, riportano i dati, due donne su tre che ricevono una diagnosi di tumore sono vive a cinque anni dalla diagnosi. Un risultato incoraggiante che testimonia l'efficacia delle diagnosi precoci, degli approcci chirurgici sempre meno invasivi e delle terapie sempre più precise e personalizzate.
"Ognuno di noi ha almeno una volta conosciuto una storia legata a casi di tumore femminile. Ognuno di noi almeno una volta ha avuto paura e si è sentito impotente di fronte alla diagnosi di un tumore a sé stesso o a una persona vicina. Sostenendo la ricerca abbiamo l'occasione per fare qualcosa di importante." ha dichiarato Olga Mondello Franza, Presidente del Gruppo C&T e Consigliere Regionale della Fondazione AIRC. "Come imprenditrice e come volontaria di AIRC sono profondamente convinta che sostenere la ricerca scientifica sia il modo più concreto per garantire un futuro in cui il cancro faccia sempre meno paura.
"L'appuntamento dell'11 maggio in Piazza Duomo è l'occasione per fare un regalo significativo per celebrare le mamme ma, soprattutto, rappresenta un atto di responsabilità collettiva verso le generazioni future. Invito tutti a partecipare numerosi, dimostrando ancora una volta la grande sensibilità e generosità che caratterizza la nostra città."
Si "rimette in moto" la “Navetta del Sorriso” per i malati oncologici che devono raggiungere l’ospedale di Taormina
Settima edizione "Libri salvati" sabato al Bernabò Brea performance dell'attrice Mascia Musy
Parco Archeologico delle Isole Eolie - Museo Luigi Bernabò Brea
Castello di Lipari, ex chiesa S. Caterina, sabato 10 maggio alle ore 19,00. Ingresso libero
Tanti auguri!
Oggi, 7 maggio: Santa Flavia Domitilla

martedì 6 maggio 2025
Dal 15 giugno collegamento Capo d'Orlando - Eolie(di Gianluca Giuffre')
Una nuova tratta stagionale che dovrebbe partire il 15 giugno, fino al 15 settembre e che collegherà con mezzi veloci Capo d 'Orlando a Lipari, Vulcano e Salina. La tratta sarà finanziata dalla Regione. A breve la gara. La decisione a contrarre è stata firmata il 30 aprile.
Ezio Greggio per la prima volta a Messina: guest star della Festa del Medico
MESSINA (6 mag) - Ezio Greggio per la prima volta sarà ospite nella città di Messina in occasione della V edizione della Festa del medico, lunedì 26 maggio al Palacultura: l’amatissimo attore e conduttore è la guest star della manifestazione promossa dall’Ordine provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Messina con l’obiettivo di premiare i professionisti più apprezzati dai pazienti. Sono loro stessi infatti che possono scegliere il proprio “medico preferito” od “dentista preferito” con qualche semplice clic sul sito omceo.me.it/
“Abbiamo voluto fortemente Ezio Greggio - spiega il presidente dell’Ordine Giacomo Caudo - perché è sempre stato un mattatore gentleman nel panorama dello spettacolo e del cinema italiano, rappresenta una comicità italiana, leggera, sana, spontanea, da tutti conosciuto e stimato per la sua lunga e brillante carriera. Siamo onorati di averlo nel cuore di Messina, dove per la prima volta si esibirà con la sua irresistibile verve e arricchirà una giornata così importante per la comunità medica e odontoiatrica messinese, che abbiamo chiamato appunto Festa, perché deve essere un momento di incontro e condivisione di valori insieme coi nostri pazienti”.
L’evento, con inizio alle ore 16.30, ha ingresso libero e gratuito e sarà presentato dal giornalista Massimiliano Cavaleri. Nella prima parte dell’appuntamento si svolgerà la consueta Cerimonia di Giuramento, momento particolarmente solenne che segna l’ingresso dei nuovi iscritti all’Ordine con la consegna dei tesserini, la medaglia d’oro a chi ha compiuto 50 anni di laurea, la pergamena agli specializzandi dei corsi di laurea, iscritti a Messina, che si sono posizionati ai primi posti nelle graduatorie nazionali e alcuni premi speciali.
Nella foto: Ezio Greggio (credits: Alessandra Trucillo).
Malvasia delle Lipari: un legame strategico tra le Eolie e la Sicilia. Giornalisti, istituzioni ed esperti del vino a confronto
COMUNICATO STAMPA
Palermo, 5 maggio 2025 - Il 2 e
il 3 maggio le isole di Panarea
e Salina hanno fatto da sfondo a “Malvasia Senza Confini”, evento promosso
dalla Camera di Commercio di Messina con il sostegno e la collaborazione
dell’Associazione Mirabilia Network - ISNART, e con la partecipazione del
Consorzio Malvasia delle Lipari D.O.C, AIS Sicilia e il gruppo di servizio dei
sommelier della Delegazione Ais Taormina. Una due giorni dedicata alla Malvasia
delle Lipari, DOC istituita nel
1973, un simbolo di tradizione, memoria collettiva e legame con la terra, da
promuovere dentro e fuori i suoi confini.
Visite guidate, tavole rotonde e masterclass hanno consentito un
approfondimento mirato su un vitigno fortemente identitario, coltivato sin
dall’epoca greca, impiegato nella produzione di pregiati vini dolci e inedite
interpretazioni secche come la Malvasia
IGT Isola di Salina. Alla luce di una filosofia di viaggio sempre più
sostenibile e in connessione con la natura e la cultura locale, anche il vino
del vigneto eoliano diventa volano di sviluppo di un turismo esperienziale e
destagionalizzato, ben integrato nella progettualità di Sicilia Regione Europea della
gastronomia 2025 e a favore di una fattiva relazione strategica tra la
Sicilia continentale e le isole minori.
Autorità, stampa, istituzioni e operatori del settore vitivinicolo
hanno animato un racconto enogastronomico
fra tradizione e futuro, sfide e traguardi, e che ha preso il via con “Promozione, Turismo, Cultura e Tradizioni:
Progetto Malvasia Senza Confini”, la tavola rotonda moderata da Vito Signati, direttore del Network
Mirabilia, e svoltasi negli spazi del Raya dell’isola di Panarea. Dopo i saluti
introduttivi di Ivo Blandina, Presidente
della Camera di Commercio di Messina, diverse le personalità intervenute
all’incontro: Cosima Di Stani,
prefetto di Messina e Annino Gargano,
questore della città, Riccardo Gullo
per il Comune di Lipari, e Angelo
Tortorelli, in rappresentanza del Network Mirabilia. Presente anche Lino Morgante, Presidente e Direttore
editoriale del gruppo SES- Gazzetta del Sud, e alcuni presidenti delle Camere
di commercio coinvolte nel progetto “Malvasia”.
Azioni e obiettivi comuni quelli condivisi all’interno di un dialogo
partecipato e volto a delineare nuove opportunità di mantenimento e
valorizzazione delle produzioni locali, sostenute da voci rappresentative come
quella di Giusi Mistretta,
Commissario straordinario Istituto Regionale del Vino e dell’Olio, Giovanna Spatari, Rettrice
dell’Università degli Studi di Messina e Roberta
Garibaldi, Presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Il
confronto è proseguito con i contributi di Gaspare
Vitrano, presidente della Commissione Attività Produttive dell’Assemblea
Regionale Siciliana. Inoltre, sono state coinvolte voci autorevoli del mondo
scientifico ed enologico, come Helmuth
Köcher, patron del Merano WineFestival. Non sono mancati i rappresentanti
del mondo associativo, con Gioele Micali,
responsabile eventi di AIS Sicilia e delegato AIS Taormina, e Carlo Hauner, vicepresidente del
Consorzio Malvasia delle Lipari D.O.C., mentre per Unioncamere ha concluso il
panel Giuseppe Tripoli, segretario
generale.
Le conclusioni della tavola rotonda sono state fatte dell’Assessore
regionale alle Attività Produttive Edy
Tamajo che, con il suo intervento finale, ha richiamato l’attenzione sul
ruolo dell’enogastronomia, chiave di volta nella costruzione di nuove reti di
promozione territoriale e, al contempo, nel recupero della centralità economica
e culturale delle Eolie.
I sommelier AIS Sicilia e della Delegazione Ais Taormina hanno poi
guidato la masterclass “Non solo
dolce...La Malvasia delle Lipari nella sua espressione secca”: in degustazione
cinque vini IGT Salina, un’innovativa
espressione del terroir vulcanico e
del microclima unico del vigneto eoliano.
La civiltà della vite e del vino nel Mediterraneo è stata al centro
anche di sabato 3 maggio, a Salina, dove diverse cantine hanno aperto le porte per un’autentica immersione tra i
profumi e i sapori di grappoli appassiti al sole e calici dorati. Nel
pomeriggio spazio inoltre per “Malvasia
delle Lipari D.O.C dolce naturale e passito”, la seconda masterclass a cura
di AIS Sicilia e dedicata alla versione tradizionale di un vitigno riconosciuto
in tutto il mondo e che oggi vive una seconda primavera.
“Eventi come questo danno
lustro al territorio e all'agricoltura. – ha
dichiarato Ivo Blandina, Presidente
della Camera di Commercio di Messina –
Un'agricoltura fatta bene si porta dietro tutta una serie di altri indotti, non
solo in termini di sviluppo economico ma anche culturale. C'è un altro aspetto
da tenere in considerazione: una viticoltura praticata nel rispetto
dell'ambiente va a tutelare il bellissimo paesaggio di questi gioielli del mare
Tirreno. Già dalla seconda metà del 1800 le Eolie erano rinomate per i propri
prodotti e questi incontri interistituzionali contribuiscono a riportarle sotto
i riflettori restituendole il prestigio che meritano.”
La Malvasia delle Lipari è
un valore culturale molto profondo e radicato nella storia e nell’identità
delle Isole Eolie. Iniziative come “Malvasia senza confini” sono molto più di
un viaggio sensoriale, sono un inno a un Patrimonio
Unesco che non perde di carisma, un invito a (ri)scoprire l’arcipelago più
bello d’Italia 365 giorni
l'anno.
Tanti auguri!
Oggi, 6 maggio: San Pietro Nolasco
S. Pietro Nolasco nacque da nobile famiglia a Recaud presso Carcassone in Francia l'anno 1189 e, fin da fanciullo si distinse per la singolare carità che aveva verso il prossimo. Si ebbe un presagio di queste virtù allorchè, piangendo ancor bambino nella culla, uno sciame d'api volò sopra di lui e costruì un favo di miele nella sua destra. Fu allevato nella casa paterna con molte cure, avendo perduto il padre in età di quindici anni, continuò a vivere sotto la direzione di sua madre, che non potè mai risolversi a rimaritarsi, decisa come era di consacrarsi alla cura del figliuolo ed al servizio di Dio.
Interdetto accesso sullo Stromboli dal sentiero "Natura". Escursioni libere sino ai 290 metri
Leggi l'ordinanza cliccando su questo link https://servizi.comune.lipari.me.it/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=46876
lunedì 5 maggio 2025
Eoliani che non ci sono più: Riproposizione 60° video - Deceduti a novembre - dicembre 2021 (video di 4:05)
Sidoti (Italia nostra) su cave di pomice: "Ben vengano investimenti privati ma con chiaro progetto imprenditoriale"
Gentile direttore,
con il presente trafiletto voglio esprimere la mia analisi sul tema delle cave di pomice, che per affetto seguo con molto interesse. Da tempo non scrivo sul suo giornale on line e, vorrei ritornare sull’argomento delle Cave, al fine di chiarire la mia posizione, poiché c’è sempre qualcuno che travisa ciò che scrivo.
Prima di tutto vorrei precisare che: le mie osservazioni sono dei quesiti, delle domande che pongo alla pubblica amministrazione ed alla politica in generale; non è mio compito entrare nel merito di questione tecniche, neppure interpretare operazioni straordinarie dal punto di vista giuridico; non voglio neppure esprimere giudizi nei confronti degli organi della procedura, che hanno tutte le competenze per poterla gestire, come d’altronde, ha fatto in questi anni il curatore fallimentare.
La mia opinione è libera da condizionamenti, germoglia per affetto nei confronti del territorio, per conoscenza professionale ma, soprattutto, perché ho condotto con le università di tutta Italia degli studi su quelle aree. Difatti ricordo che in passato l’amministrazione Giorgianni, ha sostenuto un programma di riqualificazione e recupero sostenibile delle aree di cava: negli anni ha proposto iniziative per creare una sede Universitaria distaccata di Geologia e Vulcanologia, oltre a due musei, il Museo Vulcanologico delle Isole Eolie (di cui esiste un padiglione sull’Acropoli, sede del Museo Archeologico) e il Museo Archeologico Industriale della Pomice e un Parco Geominerario.
Sempre nell’ottica della tutela del territorio, vorrei ricordare, altresì, che negli anni la Regione Sicilia:
a) ha apposto il vincolo storico-etnoantropologico di tutta l’area delle cave di pomice dell’isola di Lipari con il D.D.G. n. 3815 del 13.10.2021;
b) ha stanziato somme di denaro con deliberazione n. 202 del 14.04.2022 per l’acquisto dell’aerea di cave.
Ho più volte ribadito la mia opinione: “dovremmo tutti proteggere il territorio e tutelare, davvero, il patrimonio storico culturale e paesaggistico dell’isola valorizzando il Sito delle Cave di pomice un luogo denso di storia, imponente, dirompente e affascinante; evitando di spazzare secoli di storia dell’estrazione della pomice e della sua lavorazione millenaria rappresentando un pezzo fondamentale della storia del mediterraneo, dalla protostoria fino al dopoguerra del secolo scorso”.
Ben vengano investimenti privati ma, collocati nel rispetto della totale trasparenza. Deve essere chiaro il progetto imprenditoriale che si intende perseguire, con il consenso preventivo del soggetto pubblico nelle diverse forme.
Oggi ci troviamo di fronte alle offerte presentate per rilevare il sito di Porticello e, per le motivazioni di cui sopra, in questo scenario sarebbe ottimale comprenderne il progetto, presentandosi al territorio, alla comunità Eoliana.
Purtuttavia, noto il disinteresse del Comune di Lipari dell’amministrazione Gullo, come se questa materia non fosse di suo interesse, dimenticando il proprio ruolo: quello di difendere il bene della sua comunità.
La fattispecie è senz’altro delicata, complessa, sensibile dal punto di vista giuridico e spero che alla fine sia tutelata la storia, il territorio e la comunità Eoliana.
Spero di aver chiarito, una volta per tutte la mia opinione e un caro saluto a tutti e alla prossima alle Eolie.
Minoranza replica a Gullo e torna a parlare "di scellerato aumento della TARI, di oltre il 40%"
COMUNICATO STAMPA
IL FALLIMENTO STORICO DELL’AMMINISTRAZIONE GULLO, L'ENNESIMO SCARICABARILE E IL POSSIBILE E SCELLERATO AUMENTO DELLA TASSA SUI RIFIUTI (TARI) DI OLTRE IL 40%
Ancora una volta il sindaco Gullo, invece di assumersi le proprie responsabilità, si rifugia in un comunicato delirante e aggressivo, nel tentativo di scaricare sul Consiglio Comunale e sulla minoranza il fallimento totale della sua amministrazione. Ma i fatti sono più ostinati della propaganda.
Contrariamente a quanto affermato dal sindaco, il bilancio di previsione 2024/2026 non è mai arrivato in Consiglio Comunale, figuriamoci quello 2025/2027. E questo non per colpa della minoranza – a cui il paese, anche solo per 11 voti, ha comunque affidato un ruolo di vigilanza – ma per la manifesta incapacità amministrativa dell'attuale Giunta, che non è stata in grado di rispettare i termini previsti dalla legge né di produrre gli atti necessari in tempo utile.
Il sindaco, infatti, finge di dimenticare che nel 2024 è stato presentato un solo documento programmatico, il PEF rifiuti 2024–2026, e per giunta solo a fine novembre, ben oltre i termini minimi utili per permettere la successiva approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, che andava approvato entro il 31 dicembre 2024.
Tra l’altro, il predetto PEF sui rifiuti è stato redatto senza alcuna condivisione con i consiglieri comunali. Prevedeva l’impiego di somme derivanti dalla tassa di sbarco in maniera inedita, sproporzionata per la quantità prevista, e assolutamente discutibile. È stato presentato, per giunta, fuori tempo massimo, vista l’annualità 2024 ormai quasi totalmente trascorsa, con l’assurda pretesa che fosse approvato come atto di fede.
In ogni caso, anche con l’approvazione del solo PEF rifiuti, non sarebbe stato comunque possibile approvare il bilancio 2024/2026, vista l’assenza degli altri documenti programmatici – mai portati nel 2024 in Consiglio Comunale – come il PEF idrico, il piano triennale delle opere pubbliche e altri atti essenziali.
Di cosa stiamo parlando, dunque? Il sindaco, nei suoi comunicati, sembra ormai preso sempre più da deliri di onnipotenza e infallibilità, anche quando la sua inadeguatezza è ormai conclamata in tutti i settori.
Come se non bastasse, l’ultimo atto di confusione amministrativa è stato l’invio in Consiglio Comunale, nel 2025, di documenti programmatici riferiti all’esercizio 2024, ignorando completamente la normativa vigente. Ricordiamo al sindaco e alla sua giunta quanto stabilito dall’art. 151, comma 8-bis del TUEL (D.Lgs. 267/2000) e ribadito dalla Circolare regionale n. 33 del 13 ottobre 2022: non è ammessa, nel 2025, l’approvazione di atti previsionali per esercizi già trascorsi. Un errore gravissimo che dimostra, nella migliore delle ipotesi, ignoranza delle norme; nella peggiore, un tentativo maldestro di prendere in giro il Consiglio e la cittadinanza.
Ora, per coprire i disastri creati e le relative incompetenze si tenta l’ennesimo scaricabarile e si prepara l'aumento della tassa sui rifiuti (TARI) di oltre il 40%. Una batosta senza precedenti per famiglie e imprese.
La verità è sotto gli occhi di tutti: non siete in grado di amministrare. E adesso, nel disperato tentativo di salvarvi la faccia, attaccate chi ha avuto il coraggio di dire NO a proposte illegittime e intempestive, arrivate in Consiglio fuori tempo massimo.
La minoranza non si farà intimidire né zittire da comunicati aggressivi. Continueremo a difendere gli interessi dei cittadini, anche a costo di scontrarci con una gestione arrogante e fallimentare, guidata da un sindaco che ha saputo solo portare nella comunità odio e divisioni, come non si erano mai viste negli anni precedenti.
Ma, per fortuna, questo calvario tra poco più di due anni giungerà a termine, e il sindaco Gullo sarà solo un brutto ricordo e una delle pagine più tristi della storia del nostro Comune.
I Consiglieri Comunali di minoranza
Gaetano Orto, Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria
Tanti auguri!
Oggi, 5 maggio: Sant'Angelo di Gerusalemme
L'Ordine del Carmelo, che la tradizione diceva fondato dal Profeta Elia ' e nel quale, dai secoli remoti, fioriva la devozione per la Madonna, si poteva considerare come un felice punto d'incontro tra la tradizione ebraica e la rivelazione cristiana. 1 due gemelli di Gerusalemme, scegliendo il Carmelo come palestra di perfezione spirituale, si mostrarono fedeli alla loro razza, pur nella primavera della loro nuova fede cristiana.
Proprio in quegli anni, San Broccardo dava ai solitari del Carmelo una Regola di vita precisa e definitiva, permettendone la fortunata espansione in tutti i paesi. Angelo, ordinato sacerdote, percorse diverse regioni della Pale-stina lasciando traccia del suo passaggio nell'eco di molti miracoli. Ritornato sul Carmelo, non restò a lungo nella devota solitudine del promontorio palestinese.
I superiori lo inviarono a Roma, proprio per sottoporre al Papa Onorio III la Regola adottata da San Broccardo. Il Papa, che pochi anni dopo avrebbe approvato la Regola di San Francesco, confermò infatti la Regola carmelitana, e il monaco Angelo, compiuta la sua missione, venne inviato in Sicilia con il compito della predicazione.
L'isola del sole era infestata dagli eretici Patarini, contro la cui diffidenza e sufficienza spirituale ben poca presa ebbero le parole e l'esempio del predicatore carmelitano, che soffri. perciò vivissimi contrasti.
Contro i Patarini, San Domenico di Guzman aveva sguinzagliato i suoi « segugi del Signore », armati di sapienza e di povertà. E dai Patarini venne ucciso, presso Milano, San Pietro da Verona, primo Martire domenicano.
In Sicilia, invece, a Licata, cadde Martire il carmelitano Sant'Angelo, vittima di un signorotto prepotente e scandaloso che gli aveva giurato odio acerrimo perché il predicatore aveva osato farsi medico della sua superbia e della sua dissolutezza.
Colpito dai sicari mentre usciva dal dir Messa nella chiesa di San Giacomo, il 5 maggio del 1255, Angelo cadde trafitto da cinque colpi di spada. Le ferite cinque come quelle che piagarono il corpo di Gesù lo fecero apparire veramente un alter Christus, un secondo Cristo, vittima innocente per il ravvedimento dei peccatori.
MRTIROLOGIO ROMANO. A Licata in Sicilia, sant’Angelo, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani e martire.