Lo afferma l’avvocato Maria Crupi che, in proprio e in rappresentanza dei dipendenti pubblici che prestano servizi essenziali nelle Eolie, tra cui docenti, personale ATA, operatori sanitari e altre categorie, ha, formalmente, contestato i decreti attuativi che regolano il rimborso dei biglietti di trasporto con gli aliscafi.
Al centro della contestazione vi sono i due decreti della Regione del febbraio scorso che hanno trasformato il diritto alla gratuità del trasporto, previsto dalla Legge Regionale 2/2023, in un sistema di rimborso posticipato, che viene definito “aleatorio”.
La contestazione è stata inviata alla presidenza della Regione Sicilia, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla prefettura di Messina e alla Presidenza della Repubblica, nonché alle organizzazioni sindacali e alle aziende coinvolte.
Nel documento viene sottolineato come “la piattaforma da dicembre non è stata ancora attivata, il rimborso è sempre condizionato ai limiti di disponibilità dei fondi regionali, non è previsto neanche un termine entro cui il rimborso dovrebbe avvenire. Questo impone ai lavoratori l’anticipazione delle spese di viaggio, generando gravi disagi economici e incertezza sui tempi di restituzione delle somme versate. Un meccanismo che rischia, inoltre, di lasciare scoperti molti lavoratori nel caso in cui le risorse stanziate non siano sufficienti a coprire tutti i rimborsi”.
Di fronte a queste criticità l’obiettivo è eliminare l’obbligo di anticipare il costo del biglietto, evitando che il diritto alla mobilità si trasformi in un ulteriore peso economico per i lavoratori. In alternativa, si chiede una riduzione significativa delle tariffe, pari quantomeno all’importo che pagano i residenti nelle isole e un rimborso garantito entro un termine certo, come 30 giorni.
Sulla problematica interviene il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Vito Carlo Castellana. “Avvilisce constatare – afferma - che la situazione dei pendolari delle Eolie è in una fase di stallo, con ritardi nei rimborsi degli insegnanti. Sono circa un centinaio i docenti che, ancora oggi, a distanza di un mese, non hanno ricevuto il rimborso per il pagamento del prezzo intero del carnet acquistato. Più di 600 euro anticipati sono una cifra enorme a fronte del misero stipendio di un insegnante italiano. Gli Istituti situati nelle isole rappresentano luoghi preziosi che a causa di un’inadempienza rischiano di rimanere scoperti. Al fianco della Gilda di Messina - conclude Castellana - ribadiamo la necessità di una soluzione repentina, che si risolva anche in un ritorno a una tariffa quantomeno agevolata, simile a quella dei residenti.
Intanto da Palermo, l’assessore regionale alla Mobilità e ai trasporti, Alessandro Aricò, commentando la presa di posizione della Gilda degli insegnanti annuncia che “Da lunedì sarà operativa la piattaforma attraverso la quale i docenti pendolari che viaggiano per lavoro verso le isole minori potranno chiedere il rimborso dei biglietti dei traghetti, caricando le ricevute d’acquisto. Già da domani (oggi per chi legge) la pagina sarà on line, ma servirà ancora qualche giorno per metterla a punto e in grado di reggere la mole di richieste che, prevedibilmente, sarà consistente. Saranno rimborsati anche i titoli di viaggio pagati dagli insegnanti fin dal giorno di emissione del decreto, ogni preoccupazione in tal senso è assolutamente immotivata. Voglio ricordare che questo provvedimento è stato concepito e realizzato dal governo Schifani poco dopo il suo insediamento e che siamo sempre vigili e sensibili nei confronti dei disagi segnalati dai docenti pendolari. Il sistema – conclude Aricò – consente di controllare in maniera più trasparente, rispetto a quando erano gratuiti, il numero dei biglietti acquistati ed effettivamente utilizzati che la Regione deve poi rimborsare. E questo a tutela dell’interesse pubblico, senza intaccare i diritti degli insegnanti pendolari”.
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