"Gli anni Sessanta, assieme al periodo d’oro del Neorealismo, sono gli anni con più opere destinate a comporre la storia del cinema italiano. “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli compie quest’anno il suo sessantesimo anniversario continuando a essere di una modernità assoluta. Oltre a narrarci uno snodo fondamentale della storia del nostro paese, il momento nel quale le illusioni del boom economico stavano cominciando a dimostrarsi nella loro estrema vacuità (e che il cinema di quegli anni ci ha superbamente raccontato), Io la conoscevo bene è il racconto di una vacuità, sociale ed esistenziale. Un mondo dove tutto sembra essere a portata di mano ma nel quale ogni sogno è soltanto il riflesso di una irrimediabile delusione.
La regia è di Antonio Pietrangeli, il poeta del nostro cinema, colui che con più delicatezza ha saputo raccontare l’universo femminile di quegli anni. E poi una Stefania Sandrelli che solo per questa interpretazione merita di stare nella storia del nostro cinema. E ancora monumenti del nostro cinema come Nino Manfredi e Ugo Tognazzi.
Non è solo un film Io la conoscevo bene. È storia sociologica del nostro paese, è letteratura esistenziale, è cinema, inteso nel suo aspetto tecnico, di primissimo livello".
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