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domenica 17 aprile 2016

Assessore Barbagallo: Per Turismo & Beni culturali, in arrivo 220 milioni di euro.

di Manlio Viola
Destagionalizzazione e uniformità dell’offerta. Sono queste le due direzioni in cui bisogna lavorare per costruire una offerta turistica vera sulla base della quale rilanciare la Sicilia. della prima si parla da tempo ma senza grandi risultati, della seconda si comincia a parlare negli ultimi anni e nulla è stato fatto.
Sono queste le priorità dell’assessore regionale al turismo Anthony Barbagallo che, nelle intenzioni di nascita di questo governo della regione, dovrebbe guidare il turismo fino alle elezioni dell’autunno del prossimo anno, beghe politiche fra Crocetta e alleati permettendo.
“E’ stata l’assenza di questi due elementi a creare grande disagio all’offerta turistica siciliana fino ad oggi – dice Barbagallo a BlogSicilia – creando disagi a chi vende la Sicilia, al turista che vuole venire e a chi di turismo in Sicilia deve vivere. Ci siamo frammentati, divisi, non abbiamo mai parlato con una voce unica”.
“In questi primi mesi del mio mandato, perso contatto con la situazione, ho avviato attività in questo senso. Per la destagionalizzazione ci viene incontro la norma approvata in finanziaria e che il collega all’ambiente Maurizio Croce, ha subito messo in atto, quella sull’apertura 365 giorni l’anno dei lidi balneari senza più vincoli stagionali. Sempre sul fronte della destagionalizzazione ma anche dell’uniformità dell’offerta lavoriamo sull’offerta culturale attraverso il rapporto maturato con i 42 comuni del circuito dei siti Unesco. Poi spingiamo fortemente sull’enogastronomico. Veniamo da un Vinitaly dagli ottimi risultati durante il quale abbiamo anche appreso che circa il 70% dei turisti che sono motivati a venire in Sicilia lo fanno sulla spinta proprio dell’enogastronomico, della dieta mediterranea che è un bene Unesco immateriale”.
“Sull’enogastronomico abbiamo messo a punto un protocollo d’intesa con Slowfood e costruito una ventina di itinerari in sicilia e una decina intorno all’Etna. Saremo presenti al salone del gusto di Torino e lì porteremo le nostre eccellenze per proseguire il percorso di crescita. Per quanto riguarda, poi, il vino, abbiamo un partner d’eccellenza come Assovini con il quale abbiamo creato le dodici strade del vino e pubblicato slowbook abbinando 12 itinerari turistici alle dodici strade del vino. A fine mese, poi, inauguriamo il treno del vino dell’Etna intorno al vulcano intorno al quale ci sono attese importanti. Partirà da Riposto e arriverà fino a Bronte e lungo il percorso ci saranno possibilità di fermate con vari collegamenti per raggiungere in bus le cantine e degustare i vini”
“Nelle mezze stagioni bisogna lavorare sugli itinerari naturalistici e per questo è un’ottima notizia l’aver scongiurato la chiusura delle riserva naturali. Proprio oggi si è rischiato di chiudere tutti i cancelli di 21 riserve ma questo non avverrà. sarebbe stato un vero problema visto che proprio su questo fronte vogliamo puntare per il turismo di primavera e d’autunno”.
Una grande sfida è rappresentata dalla programmazione comunitaria 2014 /2020 che è ai nastri di partenza. ci sono risorse anche per il turismo ma non sono tante
“Abbiamo tre interventi che ci stanno a cuore e che potremo finanziare con questi assi. Il primo riguarda proprio l’univocità dell’offerta e con un asse di spesa comunitaria intendiamo mettere in rete tutti gli itinerari turistici dai borghi più belli ai comuni Unesco fino ai Comuni grandi attrattori. Bisogna mettere insieme le offerte fra loro e creare una rete di servizi collegata che vada dal bike sharing, alle città intelligenti per giungere fino alle vie del vino, ai sentieri enogastronomici e così via. Bisogna, insomma, mettere tutto a portata di turista come offerta e come servizi”.
“Ma non ci fermiamo certamente qui. Il secondo asse di spesa che vale circa 220 milioni per i grandi attrattori su turismo e Beni culturali ma che riguardano anche interventi per le Eolie e Pantelleria e infine 60 milioni di euro per gli aiuti alle imprese turistiche, misura gestita insieme alle attività produttive. Divideremo l’intervento in due fasi. una riguarderà le attività turistiche pubbliche, la seconda fase gli aiuti alle imprese private del settore con tagli entro i 500 mila euro in modo da poter intervenire su molte aziende”.
Su questo fronte non di rischia di frammentare gli interventi?
“Non credo, è una misura di 60 milioni di euro che con questa ‘pezzatura’ può avere effetti positivi. pensiamo al sud est con un +30,8% di crescita e lì si può intervenire sulla concentrazione delle strutture ricettive nelle province che si può risolvere con questa misura”.

Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava

Prosegue il clima caldo e asciutto con temperatura massima che si manterrà nei prossimi giorni oltre la media , con picco della calura prevista per Martedi 19 , quando si potranno toccare punte di 27-30 C.( circa 13 C oltre la media stagionale ) . 
La temperatura massima dovrebbe rientrare nella norma durante il week-end del 23-24 Aprile

Isole di Sicilia, si punta sul "solare"

Saranno presentate martedì 19 Aprile 2016 alle ore 16,30, presso la sede della Soprintendenza del Mare, in via Lungarini 9 (Palazzetto Mirto) a Palermo, le "Linee guida per l'integrazione delle tecnologie del solare nelle isole della Sicilia" redatte dai ricercatori del Polo Solare del Cnr. All'incontro organizzato dalla Soprintendenza del mare e dal Cnr prenderanno parte Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, Mario Pagliaro e Mario Pecoraino del Polo solare del Cnr di Palermo, Pietro Selvaggio, della Soprintendenza del Mare.
Ispirate da stringenti direttive architettoniche e di tutela paesaggistica, le Linee guida specificano i requisiti per l'integrazione estetica e funzionale dei collettori fotovoltaici e fototermici, inclusi quelli di nuova generazione. In questo modo, il solare non è più in conflitto con l'aspetto estetico degli edifici ma, al contrario, contribuisce a migliorarne tanto l'aspetto che la capacità di generare energia rinnovabile con notevoli benefici di ordine economico, ambientale e perfino sanitario. Elettricità, acqua calda sanitaria, e calore sotto forma di aria calda e asciutta sono prodotte facilmente utilizzando le nuove tecnologie del solare divenute low cost e perfettamente integrabili con edifici di qualsiasi forma ed età. E sono straordinarie le prestazioni regolarmente verificate dal Polo Solare della Sicilia. Pochi giorni fa l'Amministrazione comunale di Favignana e l'azienda proprietaria della centrale termoelettrica hanno annunciato la rinuncia alla programmata espansione della centrale, in favore dell'adozione diffusa dell'energia solare.

Dichiarazione del Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa:
"I benefici dell'adozione dell'energia solare nelle nostre isole sono enormi. Con le Linee guida sarà finalmente possibile sfruttare il grande potenziale economico e ambientale di queste tecnologie, coniugando energia rinnovabile e bellezza. Si pone dunque l'esigenza di adottare Linee all'avanguardia dal punto vista estetico e ambientale, con le quali la Sicilia potrà anche fare da guida alle altre isole del Mediterraneo. Quello che serve è portare queste tecnologie ai cittadini delle nostre isole attraverso attività di formazione e indirizzo come quelle da tempo sviluppate dai ricercatori del Cnr al Polo solare".

Dichiarazione di Mario Pagliaro del Cnr:
"Le isole minori siciliane, come rivela lo studio internazionale sulle rinnovabili nelle quattordici isole della Sicilia, hanno fatto da pionieri dell'energia solare in Italia, dimostrando già dal 1984 la completa affidabilità del fotovoltaico anche in condizioni difficili come quelle di una piccola isola come Vulcano, per giunta sede di attività vulcanica".

La Parola. Video-commento al Vangelo di domenica 17 Aprile

A cura di don Andrea Guglielmi, Assistente generale Azione cattolica vicentina. Registrato nell'Oratorio di san Nicola, Vicenza

sabato 16 aprile 2016

La nuova caserma dei Carabinieri a Lipari. L'articolo del direttore sulla Gazzetta del sud

Le Eolie e le date da ricordare (a cura di Giuseppe La Greca) : 16 Aprile 1978

Ex Pumex. Assolti l'imprenditore D'Ambra ed il tecnico Galvagno

(dalla Gazzetta del sud - Leonardo Orlando) Il giudice monocratico del tribunale di Barcellona Fabio Processo, ha assolto dall'accusa di omissione colposa per il rischio di aver fatto insorgere nel 2008 un pericolo di frane nell'area di estrazione delle cave di pomice gestite dalla fallita società “Pumex Spa” di Lipari, l’industriale Vincenzo “Enzo” D’Ambra, in qualità di presidente e amministratore delegato dell'impresa e il direttore tecnico di cava e di stabilimento della Pumex Francesco Galvagno. 
I due imputati che escono indenni dal procedimento, difesi rispettivamente dagli avvocati Alberto Gullino e Alessandro Oliva, sono stati assolti perché il fatto non sussiste D’Ambra e per non aver commesso il fatto Galvagno. 
La vicenda giudiziaria è precedente al clamoroso sequestro giudiziario delle cave di pomice e delle aree circostanti – avvenuto il 31 agosto del 2008 – su cui venivano stivati scarti di lavorazione industriale, residui di lapilli e inerti, oltre a materiali ferrosi. 
L’area industriale su cui la magistratura all'epoca aveva fatto apporre i sigilli era estesa per 1 milione e 300 mila metri quadrati di superficie situata in località Porticello e Punta Castagna. Nell’ambito di accertamenti giudiziari effettuati in precedenza fu rilevato che l'area di cava non era stata messa in sicurezza. Le stesse acque piovane non erano state adeguatamente regimentate, tanto da creare pericoli di smottamento e frane di scarti e residui di pomice. 
Il processo ha stabilito che Galvagno difeso dall’avv. Oliva, non aveva più la responsabilità tecnica della cava all’atto dei fatti; mentre a D’Ambra non poteva essere imputata alcuna responsabilità tecnica per quanto accadeva a seguito dell'estrazione.

Migrazioni ed unioni civili: due frontiere della Misericordia? (di Michele Giacomantonio)

"Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore " San Giovanni della Croce
Si concluso ieri sera, venerdì 15 aprile, nella Chiesa del Pozzo il ciclo di tre incontri sulla Misericordia. Il loro filo conduttore è stato quello di comprendere ciò che Papa Francesco si attende dai cristiani e dalla Chiesa in risposta all’appello di convertirsi alla misericordia e di viverla conseguentemente nella storia e, ancora di più, di quale misericordia il mondo ha veramente bisogno di fronte alle miserie che ogni giorno vengono in evidenza, alle ferite di tanti donne ed uomini privati della dignità, al loro grido di aiuto che è sempre più assordante.
Per comprendere questo, nei primi due incontri si è approfondito il significato di misericordia così come si è proposto nel corso della storia almeno attraverso le tre principali religione monoteistiche: la cristiana, l’israelita, la mussulmana. Soprattutto si è riflettuto su alcuni episodi dell’Antico Testamento, c he è comune a cristiani ed ebrei e sull’insegnamento di Gesù come emerge dai Vangeli con la sua propria vita ed il racconto delle parabole.
Nell’ultimo incontro si è portata l’attenzione su due “periferie esistenziali” fra le più incandescenti del nostro tempo: il dramma delle migrazioni e l’emarginazione degli omosessuali. Sono due realtà intorno alle quali il pregiudizio è profondo è diffuso ed anche la Chiesa fatica a trovare una rotta condivisa. E forse non è un caso che Papa Francesco nell’Esortazione “La gioia dell’amore” affermi che “nella chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti” perché “in ogni Paese o regione si possono cercare soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle sfide locali”.
Sulle immigrazioni i pregiudizi sono molti. Recentemente l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – l’Unher – li ha riassunti in sei interrogativi: l’Europa rischia l’invasione? I migranti minacciano lo stato sociale dei paesi europei? I migranti fanno aumentare la disoccupazione? I paesi con più profughi sono in Europa? Gli immigrati in Italia pagano le tasse? L’Europa ha bisogno dei migranti? La risposta ai primi quattro interrogativi è un NO secco mentre la risposta agli ultimi due è invece un SI. Proprio il contrario di quanto sostengono i movimenti xenofobi. Anzi a proposito di quanto versano gli immigrati per imposte e contributi previdenziali nelle casse dello stato italiano e quanto ricevono invece sotto forma di prestazioni se facciamo riferimento al 2012 scopriamo che i cittadini stranieri hanno versato 16,5 miliardi di euro e ne hanno ottenuto sotto forma di spesa pubblica 12,5 miliardi di euro cioè ben quasi 4 miliardi in meno. E per quanto riguarda il welfare delle pensioni, siccome la popolazione italiana registra un continuo invecchiamento mentre gli immigrati sono per lo più giovani, e siccome le pensioni vengono pagate con i contributi della gente che lavora ne risulta che il sistema pensionistico italiano sta in piedi grazie agli immigrati con buona pace di Salvini e company.
Non meno inconsistenti sono i pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Non è vero che l’omosessualità è un vizio, non è vero che si possa attribuire una responsabilità ai genitori, alla famiglia, all’ambiente e tanto meno al soggetto interessato. Il massimo che si può dire è che vi è un tale complesso intreccio di elementi – dalla possibile predisposizione genetica, a tutti i fattori ambientali, psicologici, relazionali che ne determinano l’espressione – da escluderla possibilità di risalire ad una concatenazione come univoca, né come teoria generale, né nell’applicazione al singolo caso. Tutte le teorizzazioni genetiche, ormonali, anatomiche, psicologiche hanno mostrato nel tempo la loro insufficienza. Non è vero che il disagio che le persone omosessuali vivono nella società dipenda necessariamente da disturbi psichici o di personalità, da traumi od abusi, da disturbi fisici di varia natura. E’ vero invece che nella gran parte dei casi è frutto proprio del forte pregiudizio sociale nel quale la società li costringe a vivere e che loro finiscono con l’interiorizzare, autodenigrandosi. Nella fase adolescenziale quando iniziamo a comprendere chi siamo e siamo alla ricerca di modelli stabili di riferimento, molti ragazzi e ragazze omosessuali vivono un vero sconquasso trovando soltanto pregiudizi: valutazioni degradanti, parcellizzazione della loro persona, giudizi legati solo al sesso e non all’intera personalità umana. Lo sviluppo invece di una immagine positiva di sé prelude ad una affermazione positiva. E’ una questione di autostima e le relazioni affettive sono importanti in questa maturazione. I giovani e le giovani omosessuali come i loro amici eterosessuali hanno bisogno di ragionare di amore, di fedeltà, di progetto di coppia, di dono da realizzare a partire da ciò che sono e rivolti a colui o colei che sentono essere il compimento del loro desiderio affettivo. Quindi è incomprensibile la pretesa di chi vorrebbe che l’omosessuale vivesse la propria affettività nel nascondimento o nell’astinenza perpetua. Vorrebbe dirgli negarli – come sarebbe per qualsiasi ragazzo o ragazza che scopre l’amore - ciò che di più bello può avere dalla vita.
La Chiesa e le comunità parrocchiali possono fare molto in questo processo di umanizzazione delle relazioni e di rimozione delle sofferenze. La Chiesa insegna che perché una relazione affettiva si possa chiamare “amore” sono necessarie la reciprocità, la passione, il rispetto, la magnanimità, la fedeltà, la donazione altruistica, la solidarietà, nonché il sacrificio. Queste caratteristiche sono riscontrabili anche in una coppia omosessuale non meno che in una qualsiasi coppia di giovani. E’ compito di queste coppie testimoniare alla Chiesa la loro esistenza, provare questoluogo teologico in cui si manifesta la grazia dell’amore di Dio ma è anche compito della Chiesa cercarle e può cercarle se innanzitutto lo si crede possibile. Uscendo dalle contraddizioni della dichiarazione della Congregazione della Dottrina della Fede del 1975 e del 1986 dove da una parte si afferma che l’inclinazione omosessuale è un male ( rappresenta “un oggettivo disordine morale”) ma in sé non è peccato mentre gli atti omosessuali sono sempre peccaminosi. Per cui le persone omosessuali sono tenute a vivere la castità nel senso che devono avere rapporti omosessuali.
Il punto critico per la Chiesa è che negli atti sessuali compiuti da una coppia omosessuale sono assenti la finalità procreativa e la complementarietà in senso biologico-riproduttivo. E’ un punto insuperabile? Alcuni teologi fanno osservare che un’analisi più approfondita può portare ad elaborare significati di “fecondità” e “complementarietà” più ampi e complessi. Cioè si tratterebbe di ampliare il campo semantico del termine “procreativo” fino ad includere alcune forme di fecondità spirituale. La vita di coppia è già feconda nel suo darsi, perché il dono di sé per l’altro – che si manifesta anche nel concreto degli atti sessuali – crea qualcosa di nuovo, fa entrare le persone in una nuova vita, genera valore aggiunto: il noi emerge dall’io-tu come qualcosa di nuovo e stupendo.
Abbiamo detto che la Amoris Laetitia è caratterizzata da molta prudenza nei confronti dell’omosessualità. Non si fa nessun tentativo di ampliare il significato di “fecondità” e “complementarietà”, ma si è anche molto attenti a non parlare di “disordine morale oggettivo”. Chissà se quando Francesco parla delle convivenze in cui "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" per cui anche queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale", comprenda in qualche modo anche le unioni omosessuali?

Judo. Quattro esordienti dello Sporting Lipari in gara a Martina Franca

(di Adalgisa Ferlazzo) Domani 4 Esordienti B parteciperanno a Martina Franca alla gara federale denominata Trofeo Italia, riservata alla classe Esordienti B, gara a circuito .
Gli atleti sono Enya Livoti, Andrea De Salvo, Erik Varro e Ugo Oliveri.

Sondaggio dossi. Maggioranza favorevoli ma lo scarto con i contrari è minimo

Si è chiuso ieri il nostro sondaggio sui dossi.
Il sondaggio su Eolienews ha avuto questo risultato: Favorevoli 65 - Contrari 86
Lo stesso sondaggio l'abbiamo proposto nella pagina sondaggi di Eolienews su fb. 
Questo il risultato: Favorevoli 84 - Contrari 38
Complessivamente si sono espressi favorevolmente 149 - contrari 124

venerdì 15 aprile 2016

Il "Carlo Morace" sarà il primo aliscafo LibertyLines

LIBERTYlines  
                                                                                                                                            COMUNICATO STAMPA
Trapani, 15 Aprile 2016

Sarà il “Carlo Morace”, in partenza da Trapani per le Isole Egadi,  il primo aliscafo a portare il nome LibertyLines. 
Da domani quindi prende ufficialmente il via la nuova avventura della UsticaLines con il cambio del nome voluto dal management aziendale per dare un profilo diverso ed internazionale alla compagnia di navigazione. Cambiare nome per rimanere fedeli al concept che ha caratterizzato l’azienda. La volontà di entrare in una nuova dimensione che vada oltre e che accompagna l’evoluzione della società di navigazione. Da Usticalines a Libertylines. Un nome legato essenzialmente alla storia della marineria. Ad uno stile di imbarcazioni che hanno fatto epoca e che per l’azienda  rappresentano certamente l’inizio della propria storia. Dopo oltre venti anni, proiettati con l’azienda nel futuro, non si vuole dimenticare cosa c’è alla base di quanto è stato costruito. Un nome che racchiude tutta la filosofia aziendale. Libertylines è la compagnia marittima siciliana ma è anche la compagnia marittima con la più grande flotta di mezzi veloci al mondo. Non dimenticando quello che è stato, se ne fa tesoro. Oggi l’azienda  guarda ad una innovazione nel mondo della costruzione dei mezzi veloci con l’impegno  in prima persona con i prorpi ingegneri, il proprio cantiere ed il fiore all’occhiello rappresentato dalla realizzazione del “Gianni M”, il più grande aliscafo del mondo. Libertylines rappresenterà questa nuova parte della storia aziendale. Un cammino fatto di occupazione, di competitività, di maggior sicurezza e maggior confort per gli oltre duemilioni e mezzo di passeggeri annui. Libertylines è l’inizio di una nuova avventura. Benvenuti a bordo. 

Da oggi i Carabinieri di Lipari nella nuova caserma

COMUNICATO
 I Carabinieri di Lipari da oggi si sono ufficialmente trasferiti nella loro nuova Caserma in via Madre Florenzia Profilio, a pochi decine di metri dalla vecchia sede che è stata definitivamente liberata e restituita alla Curia, proprietario dell’immobile.
La nuova Caserma, anch’essa di proprietà dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela, ha preso forma al termine di importanti lavori di ristrutturazione, che hanno trasformato lo stabile, che prima era un vecchio albergo, in un nuovo e confortevole Comando Stazione.
I lavori di trasformazione, eseguiti dalla stessa Curia, hanno permesso, finalmente, di dotare i Carabinieri  di una nuova Caserma, moderna e funzionale, nonché di recuperare un edificio in pieno centro, che da qualche anno era inutilizzato. Nonostante la sua funzione operativa, lo stabile ha mantenuto un elegante facciata in stile eoliano, caratterizzata dai tipici colori delle abitazioni dell’arcipelago e ben si armonizza con gli edifici adiacenti.
La caserma, con i suoi ampi e funzionali locali al piano terra, potrà offrire un servizio più efficace ai cittadini isolani e in particolare ai turisti, specie se stranieri, durante il periodo estivo. La stazione, infatti, avrà diversi confortevoli uffici dedicati esclusivamente alla ricezione del pubblico anche straniero e ai controlli di Polizia di Frontiera, mansione demandata sull’isola, in modo esclusivo, ai militari dell’Arma e che permette alle imbarcazioni, provenienti dall’estero, di accedere per la prima volta in Italia. Proprio in tale ottica, e con la finalità di eseguire controlli più approfonditi su tutti i cittadini, soprattutto se stranieri, il Comando stazione sarà dotato di un sofisticato sistema di fotosegnalamento e identificazione, che permette di risalire all’identità dei controllati anche solo dalle impronte digitali. Nella nuova sede troverà posto anche il personale di bordo della Motovedetta  814 Monteleone, la cui imbarcazione è dislocata nel porto di Pignataro, ma che avrà un ufficio dedicato dove sviluppare i controlli fatti in mare e ricevere i naviganti anche solo per un consulto.
La caserma, perfettamente accessibile alle persone diversamente abili e priva di barriere architettoniche, metterà a disposizione dei cittadini e dei turisti, dei locali funzionali e sicuri.
La nuova Stazione può garantire ospitalità per circa 30 Carabinieri. Una ricettività così grande permetterà, specie durante il periodo estivo, di alloggiare un importante numero di rinforzi proveniente dalla terra “ferma” e offrire così maggiore sicurezza, non solo a Lipari ma a tutto l’arcipelago.
Oltre alle camere, l’Arma potrà contare anche su tre alloggi di servizio, adiacenti alla caserma. Si tratta di tre appartamenti, di proprietà del Comune di Lipari, che in precedenza davano ospitalità ad alcuni uffici comunali. L’impegno e la disponibilità del Sindaco e della sua amministrazione, permetterà, quindi, al Comandante della Stazione e ad altri due militari, di alloggiare tutto l’anno con le proprie famiglie a pochi metri dalla caserma.
La nuova caserma, da oggi già aperta al pubblico e completamente operativa , sarà ufficialmente inaugurata e intitolata, con un’apposita cerimonia, sabato 14 maggio alla presenza delle autorità locali e nazionali