
1) per rispetto a chi vive ed opera per l'aspetto religioso della festa;
2) perchè parlare (scrivere in questo caso) al muro è tempo sprecato e credetemi tempo da perdere(perchè tale sarebbe) ne ho davvero poco.
"Avevo deciso" ma non potevo non scrivere questo editoriale considerando che, presumibilmente, qualcuno è convinto che la mia persona, attraverso battute o esposizioni più o meno velate, possa essere intimorita.
Ebbene no...non ci siamo...avete sbagliato soggetto. Non perchè chi scrive è più bravo di altri, o perchè si ritiene depositario della verità o per tante altre cose ancora.
Chi scrive ha una gran forza: dire il vero e questa verità farla "cantare" con le carte.
E nel caso di Marina Lunga sfido chiunque a dire che non corrisponde al vero il fatto che c'è un'ordinanza (carta canta) http://www.comunelipari.gov.it/mc/mc_attachment.php?x=&mc=11175
che recita esplicitamente che le bancarelle dovranno essere posizionate lato mare; che le bancarelle dovranno essere quelle di dolciumi, giocattoli, bibite, arachidi e noccioline.
Oltre alla chiusura della strada solo nelle ore che vanno dalle 16 alle 6 del mattino.
Ed allora come la mettiamo? C'è o non c'è una palese violazione dell'ordinanza?
Su chi competeva il controllo sul posizionamento delle bancarelle e su chi doveva e deve fare osservare l'ordinanza è scritto ben chiaro nell'ordinanza stessa.
Aggiungiamo. Ci risulta che anche per mercati, fiere (anche di un solo giorno) sono obbligatori i servizi igienici... Dove sono? Forse sulla spiaggia?

Ed allora piuttosto che azioni più o meno velate atte ad intimorire sarebbe meglio...come aveva fatto chi scrive....stendere un velo pietoso su tutta la vicenda.
E chiudo qui la questione con una sottolineatura, è meglio "non destate il cane che dorme"
Il direttore
Salvatore Sarpi