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sabato 18 maggio 2013
Ultimo saluto di Milazzo a Giuseppe Tusa. Il marinaio, deceduto a Genova, amico di molti eoliani
(dalla gazzetta del sud on line)
Non è stato solo un funerale. C’è stata la musica, la consolle e il mixer suoi inseparabili compagni di viaggio. E poi c’erano gli amici, decine di dj provenienti da tutta la provincia di Messina per salutare Giuppy Black. Era il suo nome di battaglia, il nome con cui Giuseppe Tusa era conosciuto da tutti. Ed erano in migliaia oggi nel Duomo di Milazzo per l’ultimo saluto a Giuseppe, il militare della Guardia Costiera morto con altre otto persone nel crollo della torre di controllo nel porto di Genova. A celebrare il rito funebre l’arcivescovo Calogero La Piana, presenti le massime autorità civili, militari e religiose. C’era il prefetto Trotta e l’ammiraglio Di Michele e molti rappresentanti della Marina che si sono voluti stringere attorno ai familiari di Giuseppe. La mamma Adele, che per tutta la durata del rito ha stretto al cuore un poster con l’immagine del figlio in versione dj, e le due sorelle. Accanto alla bara gli amati dischi. Al termine del funerale la bara ha raggiunto un palco allestito dagli amici in piazza Duomo. Quindi hanno risuonato le note dei successi che Giuppy Black metteva in discoteca ed in radio e che lo avevano reso famoso ed amato dai giovani. Toccante l’appello della signora Adele, la madre di Giuseppe: “Adesso non m’interessano le condanne, ormai mio è figlio è morto però pretendo che qualcuno ammetta le responsabilità e chieda scusa, cosa che finora nessuno ha sentito di fare”. Oggi a Milazzo è stata giornata di lutto cittadino.
Su richiesta di Giorgianni, Compagnia delle isole mette a disposizione spazio destinato al trasporto di derrate alimentari
Si
ringrazia la Compagnia delle Isole Siremar che con nota 15372 del 15 Maggio
indirizzata alle proprie agenzie di Lipari e Milazzo, ha accolto la richiesta
del Sindaco del comune di Lipari disponendo che le agenzie di scalo di Milazzo
e Lipari riservino 30 metri lineari di spazio garage/valido fino a
mezz'ora prima di ogni partenza dei moto- traghetti agli automezzi destinati al
trasporto di derrate alimentari e generi di prima necessità.Con quanto sopra si assicura sopratutto per le isole
minori un servizio essenziale che tanta preoccupazione a destato sino ad
oggi.Si coglie l'occasione con questo comunicato per informare le aziende
interessate dell'opportunità, al fine di assicurare un
rifornimento agevole dei generi alimentari e di prima necessità.
Il
Sindaco
Marco Giorgianni
FUORI VENTURINO, M5S VUOLE ENTRARE NEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
I parlamentari regionali Giampiero Trizzino e Vincenzo Vinciullo, componenti della commissione Regolamento dell’Ars, hanno chiesto al presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, la convocazione della commissione di cui fanno parte.
L’intento del M5S è “di correggere le anomalie regolamentari che di fatto impediscono al Movimento Cinque Stelle, il secondo gruppo più numeroso a palazzo dei Normanni, di avere una rappresentanza all’interno del consiglio di Presidenza”.
La questione è sorta con l’espulsione del vicepresidente dell’Assemblea, Antonio Venturino, dal Movimento, che è stata spiegata con il mancato versamento dei rimnborsi non utilizzati nel mese di marzo del corrente anno. Venturino, invece, ritiene di avere subito il provvedimento a causa del suo dissenso sulle scelte di Beppe Grillo e del Movimento, contrarie al dialogo con il Pd, scelte che avrebbero – a suo avviso – di fatto avvantaggiato fortemente il ritorno al governo di Silvio Berlusconi.
Il coordinatore degli stellati, Giancarlo Cancelleri, aveva già posto la questione al Presidente dell’Ars, Giovanno Ardizzone, ricevendo una risposta interlocutoria, ma sostanzialmente negativa, giustificata dall’inamovibilità di Venturino, eletto Vice Presidente dall’Assemblea.
Il regolamento interno dell’Ars, tuttavia, prevede che tutti i gruppi parlamentari siano rappresentati in seno al Consiglio di Presidenza. In più, proprio di recente, è stata autorizzata la costituzione in deroga di due gruppi parlamentari, Pid e Grande Sud, ed è stata accolta la successiva richiesta di una rappresentanza nel “governo” dell’Ars.
Il Consiglio di presidenza, allo stato annovera ben sei segretari – ognuno dei quali dotato di segretaria, personale addetto (interno ed esterno), risorse ed ogni altro servizio. Se fosse accolta la richiesta del M5S, il numero dei segretari raggiungerebbe le sette unità, un autentico record. Un paradosso, dal momento che questo risultato verrebbe ottenuto a causa della questione sorta all’interno del gruppo parlamentare più sensibile ai costi della politica.
La questione è sorta con l’espulsione del vicepresidente dell’Assemblea, Antonio Venturino, dal Movimento, che è stata spiegata con il mancato versamento dei rimnborsi non utilizzati nel mese di marzo del corrente anno. Venturino, invece, ritiene di avere subito il provvedimento a causa del suo dissenso sulle scelte di Beppe Grillo e del Movimento, contrarie al dialogo con il Pd, scelte che avrebbero – a suo avviso – di fatto avvantaggiato fortemente il ritorno al governo di Silvio Berlusconi.
Il coordinatore degli stellati, Giancarlo Cancelleri, aveva già posto la questione al Presidente dell’Ars, Giovanno Ardizzone, ricevendo una risposta interlocutoria, ma sostanzialmente negativa, giustificata dall’inamovibilità di Venturino, eletto Vice Presidente dall’Assemblea.
Il regolamento interno dell’Ars, tuttavia, prevede che tutti i gruppi parlamentari siano rappresentati in seno al Consiglio di Presidenza. In più, proprio di recente, è stata autorizzata la costituzione in deroga di due gruppi parlamentari, Pid e Grande Sud, ed è stata accolta la successiva richiesta di una rappresentanza nel “governo” dell’Ars.
Il Consiglio di presidenza, allo stato annovera ben sei segretari – ognuno dei quali dotato di segretaria, personale addetto (interno ed esterno), risorse ed ogni altro servizio. Se fosse accolta la richiesta del M5S, il numero dei segretari raggiungerebbe le sette unità, un autentico record. Un paradosso, dal momento che questo risultato verrebbe ottenuto a causa della questione sorta all’interno del gruppo parlamentare più sensibile ai costi della politica.
Aldo Natoli chiede Giacomantonio risponde
Gentile Dottore Giacomantonio,
RISPOSTA:
Michele Giacomantonio
(N.B. Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra)
in un Paese che se si vuole rilasciare il settore turistico non abbiamo bisogno di Studi, Piani e Consulte varie, dovendo percorrere l'unica strada possibile che è quella di riqualificare il territorio, ritiene che sia apprezzabile la soluzione progettuale dell'Amministrazione che prevede di realizzare in adiacenza al Terminal degli aliscafi , e quindi nella zona di arrivo degli ospiti, il mercato del pesce. Non crede che si confonde Lipari con Ganzirri?
Un grazie anticipato e cordiali saluti
Aldo Natoli
P.S.
Le Sue risposte pervengono alla mia e-mail oppure le debbo leggere nel sito
del Comune, o in qualche
notiziario? GrazieRISPOSTA:
Quando c’è una email cerco di spedire la risposta
prima all’interrogante, quindi la invio
al sito del Comune e quando il sito l’ha pubblicata la inoltro ai blog e ai
giornalisti. Questa vorrebbe essere la procedura standard, poi ogni tanto c’è
qualche contrattempo.
Ma andiamo ai quesiti. E’ vero che uno dei primi
problemi del rilancio del turismo e del suo sviluppo è la riqualificazione del
territorio ma non sembra questo obiettivo è immediato e percepibile e quindi è
necessario programmare, approfondire,
confrontarsi anche perché le consulte servono a fare opinione e una opinione
pubblica matura e consapevole è un altro grande stimolatore del turismo
soprattutto sotto l’aspetto dell’accoglienza e della tutela.
Il caso che lei cita è proprio uno di quelli su
credo che sia giusto e doveroso riflettere e discutere.
Innanzitutto converrà con me che fino ad oggi il
cosiddetto terminal degli aliscafi è stato un luogo degradato e senza nessuna
qualifica che lo renda accogliente come ben dimostrano queste due foto. Inoltre il pesce si vende sulla banchina e ad
ogni angolo di strada che può apparire anche singolare e simpatico ma che non è
certo il meglio dal punto di vista igienico- sanitario.
La scelta progettuale dell’Amministrazione mira appunto a riqualificare
anche la vendita del pesce, che da una vendita improvvisata a cielo aperto,
con secchiate di acqua lurida e pulizia a vista con interiora gettate in pasto
a gabbiani ed al mare, viene appunto trasformata in una regolare e controllata
vendita, in spazio chiuso, con assistenza del veterinario, ed in un fabbricato
architettonicamente gradevole. La vendita prevista riguarda esclusivamente il
pescato fresco e quindi giornaliero, senza celle frigorifere o altro, in
appositi box dedicati e ripeto quindi controllati.
Comunque la vendita in ambito
portuale è la naturale collocazione della vendita del pescato fresco in molti
porti italiani
Così
apparirà il luogo della vendita del pesce quando sarà realizzato. E questa è la
piantina progettuale che riguarda l’aria a fianco al Terminal degli aliscafi.
Michele Giacomantonio
(N.B. Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra)
Diportisti filmano orca nel mare eoliano. (Notizia e video)
Un gruppo di diportisti è riuscito ad immortalare in un video un’orca nelle acque dell’arcipelago eoliano. Per la precisione nel canale tra Lipari e Panarea, e' stato notato il cetaceo csaltare fuori dall’acqua. Inconfondibile il profilo e chiaramente distinguibili i colori nero e bianco del mammifero, che a volte viene confuso con la pseudorca, una specie di delfino, che però presenta una colorazione totalmente scura.
Gli avvistamenti di orche nel Mar Mediterraneo sono alquanto rari.
IL VIDEO GIRATO DAI DIPORTISTI E PUBBLICATO SU YOU TUBE
Gli avvistamenti di orche nel Mar Mediterraneo sono alquanto rari.
IL VIDEO GIRATO DAI DIPORTISTI E PUBBLICATO SU YOU TUBE
Il Sindaco Giorgianni promuove un “Forum per il turismo”
COMUNICATO STAMPA
Stamattina, sabato 18 maggio, alle ore 10 al Comune
di Lipari si è tenuta la prima riunione del “Forum per il turismo” alla
presenza del Sindaco Marco Giorgianni, dell’Assessore al Turismo Roberto Cuccia
e dall’Assessore alla Cultura ed all’Istruzione, Tiziana De Luca. Invitati una
ventina di operatori delle diverse filere del turismo: albergatori, ristoratori
esercizi pubblici, diportismo, trasporti marittimi interni e agenzie di
viaggio, associazioni culturali più significative del territorio. L’obiettivo,
come ha spiegato il Sindaco, è quello di creare un luogo allo stesso tempo
consultivo e cooperativo per confrontarsi sulle varie iniziative per promuovere
il territorio. Inizialmente questo Forum sarà istituzionalizzato con una
determina sindacale anche per essere operativi nel più breve tempo possibile.
In seguito, quando i lavori si saranno avviati, il “Forum” dovrebbe lasciare il
passo ad una Consulta vera e propria definita con delibera del Consiglio
Comunale.
Il primo compito del Forum sarà quello di fare un
calendario delle manifestazioni anche se in stato embrionale che si conta di
sviluppare e di supportare col contributo di tutti. Il Sindaco ha quindi fatto
alcuni esempi: dal potenziamento della festa di San Bartolo che già lo scorso
anno ha dato ottimi risultati, al folkmare, ad un festival musicale da
prevedere a settembre.
L’Assessore Cuccia si è soffermato in particolare
sulle varie tipologie di turismo che possono essere adeguate alle nostre isole:
da quello sportivo, al naturalistico, al culturale, a quello dei grandi eventi,
a quello dei valori e delle tradizioni, al sociale, a quello di studio
(studenti e università con i master) a quello congressuale infine. Soprattutto questi tre filoni di turismo sono
particolarmente significativi per il futuro delle Eolie anche perché possono
dare un buon contributo alla destagionalizzazione.
La proposta dell’Amministrazione ha incontrato il
favore dei partecipanti e sono stati numerosi gli interventi di chiarimento e di
approfondimento.
L’incontro si è chiuso stabilendo un metodo di
lavoro e con l’impegno di dare vita, nel più breve tempo possibile, alla prima
riunione operativa.
Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe(Pino) La Greca
18 maggio 1276
sulfhur, alumen, lapides
Generalmente siamo portati a
pensare che l’industrializzazione, il capitalismo e i monopoli siano fenomeni
relativamente recenti, che risalgono al massimo all’inizio del 1700. Ci sono
invece, soprattutto nel campo minerario, delle attività molto più antiche, ma
già organizzate con criteri moderni è il caso della nostra pomice, dell’allume
e dello zolfo. A riprova di ciò riproduciamo la prima testimonianza ufficiale
sul commercio dei prodotti minerari delle Eolie, si tratta di un mandato di
Carlo d’Angiò del 18 maggio 1276 con il quale il Sovrano autorizza il Vescovo
ad asportare e commerciare “sulfhur,
alumen, carbones, lapides et scopas ac deferendum illa ad vendendum per terras
fidelium et amicorum nostrorum”. Carlo D’Angiò aveva proibito ad alcun
mercanti l’acquisto di zolfo, allume, carbone, pietre e scope nelle isole di
Vulcano e di Lipari. Il Vescovo, ricevendo danni da quest’ordine, supplicò il
re di togliere tale proibizione per i mercanti che andassero a vendere le
predette merci nel reame o nelle terre dei fedeli ed amici del re. E questi
annui.
L’allume è noto fin dall’antichità: Diodoro Siculo ne mette in rilievo lo
sfruttamento che si faceva a Lipari di questo minerale ed il copioso guadagno
che ne ritraevano, non solo i Liparesi, ma anche i romani. I liparesi avevano
di questo prodotto un vero e proprio monopolio e quindi un'assoluta libertà
nello stabilire i prezzi di vendita, poiché, oltre che nelle Eolie, l'allume
non si trovava anticamente in nessuna parte del mondo, tranne che nell'isola di
Milo nell'Egeo, ma in piccola quantità e, secondo quanto scrive Teofrasto di
qualità inferiore a quella nostra. Ulteriori notizie si ottengono da alcuni
atti custoditi presso l’archivio Capitolare di Patti. Nel 1247 attraverso un
rogito notarile che transunta un mandato di Federico II, si apprende della
restituzione al Vescovo di Lipari di una vena di allume sita in Vulcano. Il
Campis credeva che l'allume si ricavasse nell'isola di Lipari nella contrada
denominata Pirrera e che da questa località venisse poi trasportato in quella
detta Parmito ove veniva purificato e ridotto alla perfezione dovuta. Lo
Spallanzani c'informa che egli non è riuscito a trovare che minime tracce di
allume, per cui opina che la vena di questo minerale si sia venuta ad esaurire
con il tempo o che sia andata perduta, e ciò sempre quando non si voglia
intendere che i Liparesi traessero l'allume non dalla loro isola, ma da quella
di Vulcano che ne possedeva in abbondanza anche alla fine del XVIII secolo,
epoca in cui Spallanzani ebbe a visitarla.
Lo Zolfo. Il 15 maggio 1533 il Vescovo di Lipari concede in enfiteusi miniere
di zolfo, allume e vetriolo esistenti nelle isole Eolie.
Nel corso del 1700, il
Vescovo Ventimiglia, nel tentativo di combattere la disoccupazione, apri una
“fabbrica” nell’isola di Vulcano per lo sfruttamento delle zolfo e di altri
minerali. Ma fu costretto a ritirarsi dall’impresa perché contrastato dai
borghesi possidenti di Lipari i quali da un canto si vedevano preclusa la
facoltà di “legnare” liberamente in quell’isola, e, dall’altro, paventavano che
l’affluenza di manodopera nella “fabbrica” avrebbe potuto far lievitare il
costo del lavoro. Ma l’accusa di comodo che inventarono fu ben altra, e sortì
l’effetto voluto: presso il vicerè di Palermo essi indicarono il vescovo come
responsabile dell’inquinamento dell’aria – a motivo dei fumi originati dal
processo di purificazione dello zolfo – e del conseguente deperimento delle
vigne e dei coltivi a Lipari e a Salina. L’8 marzo del 1706 una lettera del
Tribunale della Regia Monarchia ordina al Vescovo di sospendere l’estrazione
dello zolfo e dell’allume nell’isola di Vulcano, poiché il fumo porta nocumento
ai raccolti di uva passa. L’ordine viene ribadito il 27 maggio del 1707.
L’8 aprile 1813 il Vescovo
di Lipari, Mons. Silvestro Todaro, con autorizzazione del Re di Napoli, diede
in enfiteusi al Generale, marchese, Don Vito Nunziante terre arenose della
Mensa Vescovile: Levante, Ponente fino a Monte Saraceno e alle Grotte di Lentia.
Il 16 aprile 1813 aggiunse altre 2 salme e mezzo presso la Fossa. Parimenti
certo Mag. Leonardo Donato ricevette in enfiteusi a nome dello stesso Nunziante
altre 10 salme dietro Porto Ponente e Porto Levante. Tra la fine del 1700 e
l’inizio del 1800 si producevano annualmente 4.000 quintali di zolfo, 6.000 di
allume e 300 di acido borico. Nel 1830 se ne ricavava un provento complessivo
annuo di cinquemila lire, di cui: 3.000 provenienti dalla estrazione dello
zolfo e 2.000 da quella dell’allume e dell’acido borico. Dumas, che visito le Eolie nel corso del 1835 descrive l’attività
di estrazione mentre visitava il cratere insieme ai figli del Nunziante. I
forzati estraevano lo zolfo lungo gradoni circolari degradanti verso l’interno
del cratere. Nel corso del 1840 centinaia di lavoratori, forniti dalla colonia
penale di Lipari, si recarono a Vulcano per la produzione di zolfo ed allume,
nel 1848 arrivarono ad essere 400 circa. Nel 1865 il viaggiatore Elisèe Reclus, visita l’isola di
Vulcano narrando lo stato in cui si trovavano i pochi addetti (meno di 10
persone) all’estrazione dello zolfo, ancora forniti dalla colonia penale di
Lipari. Dopo 60 anni, nel 1873, tutto divenne proprietà degli eredi del
Nunziante. Nel 1874 gli eredi rivendettero tutto all’asta e fu comprato da
certo Domenico Ranieri a norme di Stivenson di Glasgow per lire 5.450, con atto
registrato a Messina. Nel 1877 l’inglese acquistò altri terreni a Vulcanello,
Porto e Grotta Abate per lire 5.100. Nel 1888 si ebbe l’ultima eruzione del Vulcano,
con getto di lapilli, sabbia, bombe vulcaniche ed abbondanti emanazioni di
vapori solforosi in tutta la zona di Levante e fin sotto il Palazzo che lo
Stivenson si era fatto costruire. Forse impressionato per tali fatti se ne
tornò in Inghilterra e lasciò un curatore. Intanto durante la sua permanenza
nell’isola aveva fondato una fiorente azienda agricola, con ricco e abbondante
vigneto, e una industria per l’estrazione dello zolfo del cratere. L’11 marzo
1902 fece testamento lasciando molto a Istituzioni ecclesiastiche, ma non
bastando i soldi per dette donazioni vendette parte dei terreni che furono
acquistati il 28 gennaio 1903 da Giovanni Conti, da Ferdinando Conti e da
Giuseppe Favaloro. Dopo l’ultima eruzione le attività estrattive dello zolfo, dell’allume
e dell’acido borico furono completamente abbandonate di pari passo i proventi
erano andati progressivamente diminuendo negli anni, fino a raggiungere
milleduecento lire, di cui 375 per lo zolfo, 460 per l’allume e 365 per l’acido
borico.
SCONTO FATTURE DELLA REGIONE, UNICREDIT CHIUDE LE PORTE
Si aggrava, invece che alleggerirsi, il credit crunch in Sicilia. Unicredit chiude le porte in modo drastico e definitivo allo sconto di fatture della Regione siciliana: le imprese non potranno ottenere dunque anticipazioni, seppure in misura inferiore dell’intero credito, da parte del principale istituto bancario siciliano, se il debitore è la Regione siciliana o uno degli enti che ad essa fanno capo in qualunque settore di attività.
Queste direttive sono già state già emanate lo scorso anno, in estate, ma non hanno mai avuto una normale conferma da parte dell’istituto di credito. Abbiamo avuto modo di accertare che, pur non essendovi una comunicazione formale, Unicredit segue questo indirizzo in Sicilia. E’ possibile, tuttavia, che a fare la differemnza sia la solidità dell’impresa che richiede lo sconto della fattura e la relativa anticipazione. Se così fosse, la scelta della banca sarebbe, ove possibile, ancora più grave, perché lascerebbe allo “sportello” il verdetto sulla sopravvivenza dell’impresa che vanta dei crediti.
L’inasprimento delle regole da parte di Unicredit si verifica dopo la decisione del governo nazionale di destinare cospicue risorse proprio al fine di pagare i debiti contratti dallo Stato nei confronti di imprese ed aziende che hanno effettuato commesse pubbliche.
Invece che adottare criteri di maggiore duttilità, le banche chiudono i rubinetti anche quando i crediti sono da considerare sicuri. E ciò, a quanto pare, è dovuto al fatto che l’allungarsi dei tempi potrebbe provocare la morte dell’impresa e quindi sofferenze bancarie di difficile rientro. Mors tua, vita mea, insomma. O ancora peggio, visto che le banche potrebbero sopravvivere ai ritardi della pubblica amministrazione, traendone perfino profitto.
La questione in Sicilia, inoltre, ha il sapore della beffa, dato che Unicredit cura la tesoreria della Regione siciliana. La banca gestisce le risorse della regione, ma non si fida della regione.
Chi lamenta, non a torto, i verdetti delle agenzie internazionali di rating, deve ricredersi: le banche adottano misure dirette molto pesanti, mentre le agenzie, pur autorevoli, si limitano ad esprimere pareri.
Sul ruolo e i protocolli delle banche operanti in Sicilia, le rappresentanze di categoria non hanno finora sollevato alcuna questione. E’ toccato al Codacons mettere nero su bianco sul gravissimo episodio di Vittoria, dove un muratore disoccupato di 64 anni si è dato fuoco per difendere la propria casa messa all’asta da una banca.
Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Ragusa contro la banca che ha messo all’asta l’abitazione di Giovanni Guarascio. Nell’esposto il l’associazione che rappresenta i consumatori chiede l’apertura “di una indagine nei confronti dell’istituto di credito coinvolto, allo scopo di accertare se il comportamento della banca, che ha messo all’asta la casa di Guarascio per un debito di piccola entità e non superiore ai 10 mila euro, possa configurare eventuali reati, come l’istigazione al suicidio”.
Il Codacons inoltre ha chiesto alle istituzioni “di studiare un provvedimento volto a sospendere gli sfratti e le vendite delle prime case da parte delle banche per quei cittadini i cui redditi annui non superino i 20 mila euro”.
L’associazione invita inoltre gli utenti che rischiano di perdere la propria abitazione a causa delle banche a segnalare la propria storia inviando una mail a info@codacons.it, cosi’ da permettere al Codacons di inoltrare analoghe iniziative legali contro gli istituti di credito più spietati.
L’inasprimento delle regole da parte di Unicredit si verifica dopo la decisione del governo nazionale di destinare cospicue risorse proprio al fine di pagare i debiti contratti dallo Stato nei confronti di imprese ed aziende che hanno effettuato commesse pubbliche.
Invece che adottare criteri di maggiore duttilità, le banche chiudono i rubinetti anche quando i crediti sono da considerare sicuri. E ciò, a quanto pare, è dovuto al fatto che l’allungarsi dei tempi potrebbe provocare la morte dell’impresa e quindi sofferenze bancarie di difficile rientro. Mors tua, vita mea, insomma. O ancora peggio, visto che le banche potrebbero sopravvivere ai ritardi della pubblica amministrazione, traendone perfino profitto.
La questione in Sicilia, inoltre, ha il sapore della beffa, dato che Unicredit cura la tesoreria della Regione siciliana. La banca gestisce le risorse della regione, ma non si fida della regione.
Chi lamenta, non a torto, i verdetti delle agenzie internazionali di rating, deve ricredersi: le banche adottano misure dirette molto pesanti, mentre le agenzie, pur autorevoli, si limitano ad esprimere pareri.
Sul ruolo e i protocolli delle banche operanti in Sicilia, le rappresentanze di categoria non hanno finora sollevato alcuna questione. E’ toccato al Codacons mettere nero su bianco sul gravissimo episodio di Vittoria, dove un muratore disoccupato di 64 anni si è dato fuoco per difendere la propria casa messa all’asta da una banca.
Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Ragusa contro la banca che ha messo all’asta l’abitazione di Giovanni Guarascio. Nell’esposto il l’associazione che rappresenta i consumatori chiede l’apertura “di una indagine nei confronti dell’istituto di credito coinvolto, allo scopo di accertare se il comportamento della banca, che ha messo all’asta la casa di Guarascio per un debito di piccola entità e non superiore ai 10 mila euro, possa configurare eventuali reati, come l’istigazione al suicidio”.
Il Codacons inoltre ha chiesto alle istituzioni “di studiare un provvedimento volto a sospendere gli sfratti e le vendite delle prime case da parte delle banche per quei cittadini i cui redditi annui non superino i 20 mila euro”.
L’associazione invita inoltre gli utenti che rischiano di perdere la propria abitazione a causa delle banche a segnalare la propria storia inviando una mail a info@codacons.it, cosi’ da permettere al Codacons di inoltrare analoghe iniziative legali contro gli istituti di credito più spietati.
"Promozioni" tra i vigili di Lipari. Cinque avvisi di garanzia
Dalla Gazzetta del Sud - Leonardo Orlando
Promozioni tra i vigili urbani di Lipari senza procedure di pubblica evidenza. Il sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, ha inviato a conclusione delle indagini preliminari cinque avvisi di garanzia per l’ex sindaco di Lipari , Mariano Bruno e per i funzionari dello stesso Comune , nell’ambito dell’inchiesta in cui si ipotizza il reato di omissioni di atti d’ufficio per il mancato annullamento delle procedure che hanno portato alla “promozione” senza alcuna procedura concorsuale pubblica di componenti del corpo di Polizia Municipale. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati oltre a Bruno, 65 anni, all’ex vicesindaco , Alfredo Biancheri, 59 anni, al segretario comunale Maria Nicastro 62 anni, al vice segretario dello stesso comune Giovanni Famularo , 62 anni, e all’ex dirigente comunale , nonché ex comandante dello stesso corpo di polizia Municipale dell’isola, Domenico Russo, 42 anni.A tutti gli indagati si contesta l’accusa di omissione e rifiuto di atti d’ufficio, in concorso, perché il sindaco Bruno nella sua qualità di capo dell’Amministrazione , il suo vice Biancheri, nella qualità di assessore delegato alla polizia municipale del Comune di Lipari, Nicastro e Famularo , rispettivamente segretario generale e vice segretario dell’ente , Russo in qualità di dirigente comunale e di comandante della polizia municipale , avendo ricevuto un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora in data 7 aprile del 2008 con cui cinque componenti dello stesso corpo di polizia municipale che si ritenevano danneggiati dalla “selezione “ interna per la progressione di carriera chiedevano ai destinatari di uniformarsi alla sentenza n. 347 del 2008 e di conseguenza l’annullamento in autotutela delle determine dirigenziali n. 123 e 124 del 2008.
Agli stessi indagati i cinque agenti di polizia municipale chiedevano invano di rendere note le ragioni per cui non era stata ancora indetta procedura concorsuale interna per le progressioni verticali di carriera. Inoltre chiedevano di conoscere i nomi dei responsabili del procedimento . Tutte richieste queste a cui i cinque indagati non hanno risposto.
Promozioni tra i vigili urbani di Lipari senza procedure di pubblica evidenza. Il sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, ha inviato a conclusione delle indagini preliminari cinque avvisi di garanzia per l’ex sindaco di Lipari , Mariano Bruno e per i funzionari dello stesso Comune , nell’ambito dell’inchiesta in cui si ipotizza il reato di omissioni di atti d’ufficio per il mancato annullamento delle procedure che hanno portato alla “promozione” senza alcuna procedura concorsuale pubblica di componenti del corpo di Polizia Municipale. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati oltre a Bruno, 65 anni, all’ex vicesindaco , Alfredo Biancheri, 59 anni, al segretario comunale Maria Nicastro 62 anni, al vice segretario dello stesso comune Giovanni Famularo , 62 anni, e all’ex dirigente comunale , nonché ex comandante dello stesso corpo di polizia Municipale dell’isola, Domenico Russo, 42 anni.A tutti gli indagati si contesta l’accusa di omissione e rifiuto di atti d’ufficio, in concorso, perché il sindaco Bruno nella sua qualità di capo dell’Amministrazione , il suo vice Biancheri, nella qualità di assessore delegato alla polizia municipale del Comune di Lipari, Nicastro e Famularo , rispettivamente segretario generale e vice segretario dell’ente , Russo in qualità di dirigente comunale e di comandante della polizia municipale , avendo ricevuto un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora in data 7 aprile del 2008 con cui cinque componenti dello stesso corpo di polizia municipale che si ritenevano danneggiati dalla “selezione “ interna per la progressione di carriera chiedevano ai destinatari di uniformarsi alla sentenza n. 347 del 2008 e di conseguenza l’annullamento in autotutela delle determine dirigenziali n. 123 e 124 del 2008.
Agli stessi indagati i cinque agenti di polizia municipale chiedevano invano di rendere note le ragioni per cui non era stata ancora indetta procedura concorsuale interna per le progressioni verticali di carriera. Inoltre chiedevano di conoscere i nomi dei responsabili del procedimento . Tutte richieste queste a cui i cinque indagati non hanno risposto.
Genti d’aieri ‘nte me pinsieri ! di Giovanni Giardina
Ah! si l’Eoliani,avissimu
ancora un pizzicu d’orgogliu !!!
Tutti
i tradizioni ormai i pirdìmmu ,
passàru
l’anni e nni nn’ accurgìmmu.
d’altrondi
e figghi nostri, chi è chi ci amù ‘nzignàtu,
si nni
vriognàmu puru du passatu ?
Lassàtimi
però, spizzàri na lancia,
c’ancora
c’esti chiddu ca s’arrancia,
a curpa ci a dugnu
a ccu è chi fasci i liggi
c’arruvinàru a nnuautri e puru
e figghi.
Oggi
i cu scrivi libri ci nn’è tanti
ma parlanu di
cuosi cchiù ‘mportanti;
di
cunfinàti,di mafiusi, di criesi e Santi,
i poviri, quannu mai hannu fattu storia,
è miegghiu cancellalli da memoria !
U Cefalu ,Matarazzu, Lo Riziu, a
Zoppa,a Pattisana, a Pilusa,Rodà, Costa,
Belletti,Spada, Baldi,Jacunu,,,Ruggieru,Viddanti,Sapienza,
Liuni, Reitanu,
Mirrina, Mannellu, Monti, Cavalieri,
Merlu, u Craparieddu, Larienzu,
Saccu i pagghia, Turi ‘mpiriali, Mastru
Nofriu , Basile, Croscheta, Muntiliuni, Micu u curtu, Minicu Ziinu, Turipappa, Restuccia.
( Dai cuntadini ‘nfinu ai commercianti )
E scusàti, si
mi fiermu cca e ‘un vaiu cchiù avanti,
ca u fogghiu
è nicu , chiddu c’haiu davanti.
su
tutti nomi ca ‘un tiranu
sordi
miegghiu lassalli stari, miegghiu ti scuordi !
Quannu mai ha cuntàtu l’artigianu ?
Miegghiu canciu discursu e lievu
manu ;
Cunsidiràti na
massa d’ignoranti,
ma intantu purtàru
un Paisi avanti
!
Ah quantu Mastri !
Quantu Artigiani !
Uomini senza pinna, chi caddi e mani,
senza ripuosu , senza mai
riggiettu
ma chini d’amuri e degni di rispiettu.
E
poi,‘un ci nni fu unu, a ccu pigghui, pigghiu,
c’on ci desi
n’avveniri a lu so figghiu.
Oggi pi ddi mistieri si prova
sdiegnu,
ormai ‘un sunnu cchiù fonti i uadagnu.
Ma
puru ca unu si vulissi
‘mparàri,
mu sapìti diri, cu è chi l’avi a
‘nzignàri ?.
Tutti li santi jorna parlamu
di crisi,
e c’on
s’arriva mancu a fini o misi,
s’on giuvani oggi voli travagghiàri :
pó fari
sulu a prova ad
emigràri !
Pavone chiede chiarimenti al portavoce Giacomantonio su un finanziamento per la messa in sicurezza delle scuole
Caro Michele,
complimenti per la nomina!
Noi cittadini, abbiamo bisogno di gente come te ,molto professionali e di grande esperienza.
Caro Michele, ti chiedo, cortesemente, di voler verificare se, una mia richiesta è stata soddisfatta e portato a termine, in merito a un finanziamento che il Comune avrebbe dovuto richiedere nei termini previsti dalla norma vigente alla Regione Sicilia, per la messa in sicurezza delle nostre scuole. Mi preme, conoscere la verità per i seguenti motivi:
1. Il Finanziamento prevedeva la somma di 38 milioni di euro a livello regionale per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza;
2. Molti Comuni della Provincia di Messina si sono adoperati;
3. La scadenza era prevista per la fine di Aprile 2013 se non vado errato;
4. Avevo chiesto alla Dott.ssa de Luca notizie in merito, ma a tutt'oggi nessuna risposta, nonostante la citata 241/90.
5. Ritengo fondamentale partecipare al bando perché come ben sai, siamo soggetti a eventi sismici continui.
In attesa di una gradita risposta,Ti saluto cordialmente.
Ins. Bartolo Pavone
complimenti per la nomina!
Noi cittadini, abbiamo bisogno di gente come te ,molto professionali e di grande esperienza.
Caro Michele, ti chiedo, cortesemente, di voler verificare se, una mia richiesta è stata soddisfatta e portato a termine, in merito a un finanziamento che il Comune avrebbe dovuto richiedere nei termini previsti dalla norma vigente alla Regione Sicilia, per la messa in sicurezza delle nostre scuole. Mi preme, conoscere la verità per i seguenti motivi:
1. Il Finanziamento prevedeva la somma di 38 milioni di euro a livello regionale per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza;
2. Molti Comuni della Provincia di Messina si sono adoperati;
3. La scadenza era prevista per la fine di Aprile 2013 se non vado errato;
4. Avevo chiesto alla Dott.ssa de Luca notizie in merito, ma a tutt'oggi nessuna risposta, nonostante la citata 241/90.
5. Ritengo fondamentale partecipare al bando perché come ben sai, siamo soggetti a eventi sismici continui.
In attesa di una gradita risposta,Ti saluto cordialmente.
Ins. Bartolo Pavone
Le riflessioni di Saverio Merlino su Donne di Mare di Marilena Maffei
Ho appena letto l’ultimo libro scritto di Marilena Maffei “Donne di Mare” che racconta, magistralmente, la trama di vita di donne eoliane che svolgevano con abilità ruoli considerati solo maschili.
Una lettura che mi ha molto emozionato anche perché mi sento figlio orgoglioso di quelle donne eoliane del passato.
Con questo libro mi sono tornate in mente quelle storie riportate direttamente dalla mia mamma quando mi raccontava i sacrifici che lei, la sua mamma, le sue sorelle e tante altre donne eoliane hanno affrontato in quegli anni particolari.
Come scrive Marilena, “ Donne che hanno remato di giorno e di notte, che hanno varato le barche, tirato le reti, salpato le nasse, pescato di notte e di giorno hanno seminato la terra, raccolto le olive, i capperi, che hanno curato la famiglia, lavato i panni, riordinato le case e cucinato, che hanno generato i figli e li hanno allevati”.
In “Donne di Mare” ho trovato racconti autentici da lacerare il cuore.
Storie che esplodono nella testa e nel cuore, storie che giovano sicuramente a questa nostra società, a questo territorio, storie per non cancellare una parte importante del proprio passato e per non spezzare quel filo della memoria di vera vita eoliana con protagoniste straordinarie.
Consiglio a tutti, specialmente alle donne eoliane e non, di leggere questo libro di Marilena Maffei perché, oltre ad essere una bella lezione di antropologia, è un lavoro che può essere un contributo a difesa della dignità, del ruolo e dei diritti delle donne.
Grazie e in bocca al lupo per tutto cara amica Marilena.
Saverio Merlino
Oggi sposi: auguri da Partylandia a Giovanni e Giovanna e a Francesco e Gaia
Lo staff di Partylandia nel giorno del loro matrimonio formula i più sinceri auguri a Giovanni e Giovanna; a Francesco e Gaia.
Teatro al Palacongressi di Lipari: Amore e psiche
La Compagnia Teatrale Piccolo Borgo Antico è lieta di presentare, questa sera alle 21.00, presso il Palazzo dei Congressi, Amore e Psiche. Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio, all'interno della sua opera "Le Metamorfosi" . Regia Tindara Falanga.
La commedia sarà rappresentata dai ragazzi del laboratorio, giunto a termine.
Ogni anno decine di ragazzi dai 5 ai 16 anni, si cimentano in tale arte, spesso portando in scena autori e trame letterarie apprese tra i banchi di scuola. Imparando non solo le basilari tecniche teatrali, come l’ impostazione della voce, della postura; ma soprattutto, l’ importanza della comunicazione.
Ogni anno decine di ragazzi dai 5 ai 16 anni, si cimentano in tale arte, spesso portando in scena autori e trame letterarie apprese tra i banchi di scuola. Imparando non solo le basilari tecniche teatrali, come l’ impostazione della voce, della postura; ma soprattutto, l’ importanza della comunicazione.
Ingresso gratuito.
Luana Spanò
venerdì 17 maggio 2013
"Diatriba" Biviano-Fonti sullo stanziamento per il cimitero di Pianoconte. L'intervento del dottor Subba
Gentile Direttore buonasera,
vengo informato di una “diatriba” sul web tra i consiglieri Biviano e Fonti relativa ad uno stanziamento di Bilancio connesso al cimitero di Pianoconte e, considerato che sono stato informato anche del fatto che il consigliere Fonti non replicherà per non “screditare” chi gli ha fornito i dati, ritengo corretto evidenziare che chi ha fornito l’informazione non completa è il sottoscritto.
Ho ricevuto una richiesta di chiarimenti relativa ad uno stanziamento di bilancio connesso al cimitero di Pianoconte e, cercando tra i capitoli che erano connessi ai cimiteri, ne ho trovato uno simile, per il quale ho fornito le informazioni, non ricordandomi della sussistenza di un altro stanziamento.
Potrei dire che i capitoli del bilancio del Comune sono migliaia e che non è facile ricordarli tutti ma preferisco solo dire che l’errore è stato mio.
Ringrazio il consigliere Fonti per la stima nei miei confronti, che lo porta a non replicare o a non giustificarsi, e mi auguro che i due, che sono tra i nostri consiglieri più attivi oltre che miei amici, possano collaborare per il bene delle comunità amministrate (in questo difficile momento c’è bisogno dell’apporto, della competenza e della professionalità di ognuno).
Grazie per l’ospitalità.
Francesco Subba
Dirigente Settore Economia e Finanze del Comune di Lipari
Lipari, 4 fratelli disabili disperati: ”Cura con staminali o eutanasia” (servizio e video-intervista)
di Veronica Femminino
In casa Biviano a Lipari le giornate trascorrono lentamente, tutte uguali, tutte con il medesimo obiettivo: sopravvivere. Per Palmina, Elena, Sandro e Marco ogni momento vissuto insieme è prezioso, nonostante il loro presente sia una lotta quotidiana ed il futuro un’incognita che fa paura.
Quattro fratelli uniti dallo stesso tragico destino, la distrofia muscolare facio-scapolo-omerale.
Una patologia terribile che disintegra i muscoli e con la quale devono fare i conti sin dalla nascita.
Palmina, Elena, Sandro e Marco hanno 41, 36, 35 e 31 anni. Tutti e quattro vivono su una sedia a rotelle – Elena è anche attaccata ad un respiratore – con la consapevolezza di avere una malattia progressiva e gravissima. La stessa che ha portato loro via il papà quando ancora erano piccoli e lo zio.
Palmina, Elena, Sandro e Marco hanno 41, 36, 35 e 31 anni. Tutti e quattro vivono su una sedia a rotelle – Elena è anche attaccata ad un respiratore – con la consapevolezza di avere una malattia progressiva e gravissima. La stessa che ha portato loro via il papà quando ancora erano piccoli e lo zio.
Era il 1980 e ai fratelli Biviano, prima a Genova e poi a Milano, viene diagnosticato il male che li affligge. Poco dopo nasce Marco, ha la stessa patologia anche lui.
Eppure questi ragazzi sono cresciuti cercando, sino a quando è stato possibile, di condurre una vita normale. Credendo e sperando, tra innumerevoli corsie di ospedale, che i progressi della scienza avrebbero prima o poi trovato la soluzione alla distrofia musoclare.Tutte le terapie tentate si sono rivelate vane, per loro non c’è alcuna prospettiva se non la morte, che nei soggetti distrofici spesso è determinata da una grave crisi respiratoria.
Eppure questi ragazzi sono cresciuti cercando, sino a quando è stato possibile, di condurre una vita normale. Credendo e sperando, tra innumerevoli corsie di ospedale, che i progressi della scienza avrebbero prima o poi trovato la soluzione alla distrofia musoclare.Tutte le terapie tentate si sono rivelate vane, per loro non c’è alcuna prospettiva se non la morte, che nei soggetti distrofici spesso è determinata da una grave crisi respiratoria.
Un giorno, navigando in internet, Sandro viene a conoscenza del metodo Stamina del professore Davide Vannoni. Per i fratelli Biviano si apre la porta della speranza: forse quelle staminali mesenchimali tanto controverse ed osteggiate dalle istituzioni potrebbero guarirli.
Ma Palmina, Elena, Sandro e Marco non sanno ancora se potranno sottoporsi alla cura.
E nell’attesa che lo Stato decida per loro, lanciano tramite un video che sta facendo il giro del web e che vi riproponiamo, il proprio disperato appello: “Fateci curare con le staminali o ci recheremo all’estero per sottoporci all’eutanasia”.
E nell’attesa che lo Stato decida per loro, lanciano tramite un video che sta facendo il giro del web e che vi riproponiamo, il proprio disperato appello: “Fateci curare con le staminali o ci recheremo all’estero per sottoporci all’eutanasia”.
Il 15 maggio la Commissione Affarsi sociali della Camera ha approvato un emendamento al decreto Balduzzi che autorizza la sperimentazione a base di staminali ma solo sotto controllo dell’Aifa e dell’Istituto superiore di Sanità.
Per i malati e le associazioni che si battono per le cure con staminali, quanto stabilito dalla Camera diminuisce la quantità di pazienti che si potranno curare. Poco chiaro inoltre, il criterio di ‘selezione’ degli ammessi ad infusione di staminali. Secondo quali parametri di valutazione verranno scelti? Come se non bastasse, le staminali di cui parla il ddl sono quelle trattate nei laboratori Gmp (good manifacturing practicies, ndr) che non sono quelle di Stamina. Ed i laboratori citati nel decreto devono disporre di requisiti tecnici e metodologici non previsti dal protocollo Stamina.
Per i malati e le associazioni che si battono per le cure con staminali, quanto stabilito dalla Camera diminuisce la quantità di pazienti che si potranno curare. Poco chiaro inoltre, il criterio di ‘selezione’ degli ammessi ad infusione di staminali. Secondo quali parametri di valutazione verranno scelti? Come se non bastasse, le staminali di cui parla il ddl sono quelle trattate nei laboratori Gmp (good manifacturing practicies, ndr) che non sono quelle di Stamina. Ed i laboratori citati nel decreto devono disporre di requisiti tecnici e metodologici non previsti dal protocollo Stamina.
Per chi spera nelle staminali come unica opportunità terapeutica, l’incertezza su quanto accadrà procede a braccetto con il timore di non riuscire ad accedere alle cure.
Una condizione inaccettabile per chi chiede solo di vivere in modo dignitoso, come i fratelli Biviano.
“Siamo dimenticati dalle istituzioni ed emarginati dalla società – denuncia Sandro in esclusiva a BlogSicilia – se non ci permetteranno di curarci sceglieremo di morire, ma adesso. Non possiamo vivere aspettando una fine che per chi ha la nostra malattia è lenta e terrificante”.
Una condizione inaccettabile per chi chiede solo di vivere in modo dignitoso, come i fratelli Biviano.
“Siamo dimenticati dalle istituzioni ed emarginati dalla società – denuncia Sandro in esclusiva a BlogSicilia – se non ci permetteranno di curarci sceglieremo di morire, ma adesso. Non possiamo vivere aspettando una fine che per chi ha la nostra malattia è lenta e terrificante”.
Sandro, le cui condizioni di salute sono meno gravi rispetto a quelle dei fratelli, ci racconta la quotidianità di una quattro ragazzi a cui la vita ha già tolto tanto. Ad occuparsi di loro è mamma Provvidenza, che dopo aver assistito per anni il marito adesso deve prendersi cura dei suoi figli, diventando le gambe e le braccia che loro non possono più muovere e i sorrisi che faticano ad accennare per via dei muscoli paralizzati.
“Se non avessimo nostra madre – racconta Sandro – saremmo morti già da un pezzo. Ma da sola non può continuare a provvedere a tutte le nostre esigenze. La nostra vita è terribile ma anche la sua. Tra noi fratelli ci siamo confidati di aver pensato che sarebbe meglio morire”.
Come spesso accade, le istituzioni sono assenti all’appello. Malgrado la gravità della loro condizione, ai fratelli Biviano non è stata concessa alcuna assistenza domiciliare.
Come spesso accade, le istituzioni sono assenti all’appello. Malgrado la gravità della loro condizione, ai fratelli Biviano non è stata concessa alcuna assistenza domiciliare.
“Abbiamo chiesto al Comune – continua Sandro Biviano – di mandarci qualche ora al giorno a casa un’infermiera o un operatrice sanitaria che potesse aiutare nostra madre ad accudirci dal momento che non siamo autonomi in nulla. Soltanto promesse, nessuno ci ha mai ascoltato davvero. Non è mai venuta neanche un’assistente sociale per capire in che condizioni viviamo”.
Per Palmina, Elena, Sandro e Marco la normalità è un ricordo lontano. La loro vita si svolge soltanto tra le pareti domestiche, troppo complicato uscire da casa.
Avevano anche chiesto al Comune la donazione di un pulmino che permettesse loro di spostarsi tutti insieme “ci piacerebbe tanto – racconta ancora Sandro – fare un giro dell’isola, semplicemente per andare a prendere un po’ d’aria ma nemmeno questo ci è consentito”. Promesse anche stavolta perché il pulmino non è mai arrivato.
Avevano anche chiesto al Comune la donazione di un pulmino che permettesse loro di spostarsi tutti insieme “ci piacerebbe tanto – racconta ancora Sandro – fare un giro dell’isola, semplicemente per andare a prendere un po’ d’aria ma nemmeno questo ci è consentito”. Promesse anche stavolta perché il pulmino non è mai arrivato.
A volte anche nei piccoli centri, la solidarietà rimane solo una parola.
“Gli altri ci hanno sempre fatto sentire anormali – dice Sandro – guardandoci con sospetto o con compassione. In Paese tutti sanno che siamo quattro fratelli disabili ma nessuno viene mai a trovarci, a nessuno interessa sapere se siamo vivi o morti”.
La preoccupazione più grande adesso è Elena. Data la sua scarsissima capacità respiratoria, anche un’influenza potrebbe portarla via. E come se non bastasse, all’isolamento personale corrisponde quello geografico. A Lipari non c’è alcun ospedale ed in caso di emergenza bisogna aspettare l’arrivo dell’elisoccorso da Milazzo.
Per chi sta male, aumenta la paura e la vita appare ancora più appesa a un filo.
“Gli altri ci hanno sempre fatto sentire anormali – dice Sandro – guardandoci con sospetto o con compassione. In Paese tutti sanno che siamo quattro fratelli disabili ma nessuno viene mai a trovarci, a nessuno interessa sapere se siamo vivi o morti”.
La preoccupazione più grande adesso è Elena. Data la sua scarsissima capacità respiratoria, anche un’influenza potrebbe portarla via. E come se non bastasse, all’isolamento personale corrisponde quello geografico. A Lipari non c’è alcun ospedale ed in caso di emergenza bisogna aspettare l’arrivo dell’elisoccorso da Milazzo.
Per chi sta male, aumenta la paura e la vita appare ancora più appesa a un filo.
I fratelli Biviano ripongono tutte le loro speranze in Davide Vannoni, presidente di Stamina, e Marino Andolina, l’immunologo triestino pioniere del trapianto di staminali adulte in Italia e specializzato nel metodo Stamina. Saranno loro a seguire Palmina, Elena, Sandro e Marco nell’iter della lotta per le cure.
Dopo anni di silenzio e disperazione, i quattro ragazzi hanno trovato sostegno nella onlus catanese Sicilia Risveglipresieduta da Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore, morto nel febbraio scorso in attesa che un giudice gli concedesse di curarsi con le staminali e Mauro Merlino, collaboratore dell’associazione.
“Vogliamo essere curati da Vannoni e Andolina – conclude Sandro – non ce la facciamo più ad andare avanti così, siamo stanchi e non è possibile che debba essere un giudice o lo Stato a decidere per la vita di altri. Vogliamo solo che ci venga data una possibilità. È un diritto che non può essere negato a nessuno”.
Il video integrale dell’appello di Sandro e dei suoi fratelli verrà trasmesso domani pomeriggio alle 18 a Grottammare (Ap) in occasione della conferenza stampa di presentazione del Movimento Vite Sospese che raccoglie i pazienti e le associazioni che chiedono che le cure con staminali mesenchimali vengano concesse a chiunque ne faccia richiesta.
IL VIDEO -APPELLO
Sidoti e "l'indirizzo politico"
Carissimi vorrei comprendere a che punto
siamo messi con quel famoso "indirizzo politico" Delibera G.M. 89/2012 - Atto di indirizzo inerente modifiche
alla organizzazione della macrostruttura comunale.
A parte che stiamo parlando di riorganizzazione delle funzioni comunali e non di organizzazione.
Avevo consigliato prima di tutto di redigere un organigramma, dell'organizzazione esistente che d'altronde dovrebbe essere reso anche pubblica nella casella trasparenza, per poi procedere con la rivisitazione delle singole posizioni analizzando le caratteristiche delle singole risorse (competenze, potenziale, attitudini, motivazioni, bisogni di miglioramento etc etc).
Ma lasciamo perdere i consigli che poi possono sembrare imposizioni sopratutto quando vengono trasferiti a soggetti che hanno una visione molto concentrata sull'individualismo e non sul gruppo.
Detto questo mi soffermo sugli obiettivi che si era prefissata questa amministrazione lo scorso 29 ottobre 2012 (ben 7 mesi fa):
a) obiettivo di semplificazione dell'organizzazione burocratica : A che punto siamo?
b) obiettivo di innalzamento dei livelli qualitativi dei servizi resi alla cittadinanza : A che punto siamo? Si richiamano termini come efficienza, efficacia ed economicità del servizio reso.... Qualcuno ha traccia o evidenza di questi benefici?
c) obiettivo di rivisitazione di compiti e funzioni delle posizioni organizzative nello spirito di una "maggiore" valorizzazione delle figure interne e nell'ottica della riduzione delle figure dirigenziali e di accorpamento di alcuni uffici: A che punto siamo?
d) obiettivo di rivisitazione della organizzazione in virtù di alcune richieste di potenziamento dei servizi inoltrate dai dirigenti di settore. A che punto siamo? Se guardo il settore finanziario deduco che siamo in alto mare!!!!
Gli atti dovevano essere predisposti entro il 31.12.2012... Possiamo avere notizie in merito??
A parte che stiamo parlando di riorganizzazione delle funzioni comunali e non di organizzazione.
Avevo consigliato prima di tutto di redigere un organigramma, dell'organizzazione esistente che d'altronde dovrebbe essere reso anche pubblica nella casella trasparenza, per poi procedere con la rivisitazione delle singole posizioni analizzando le caratteristiche delle singole risorse (competenze, potenziale, attitudini, motivazioni, bisogni di miglioramento etc etc).
Ma lasciamo perdere i consigli che poi possono sembrare imposizioni sopratutto quando vengono trasferiti a soggetti che hanno una visione molto concentrata sull'individualismo e non sul gruppo.
Detto questo mi soffermo sugli obiettivi che si era prefissata questa amministrazione lo scorso 29 ottobre 2012 (ben 7 mesi fa):
a) obiettivo di semplificazione dell'organizzazione burocratica : A che punto siamo?
b) obiettivo di innalzamento dei livelli qualitativi dei servizi resi alla cittadinanza : A che punto siamo? Si richiamano termini come efficienza, efficacia ed economicità del servizio reso.... Qualcuno ha traccia o evidenza di questi benefici?
c) obiettivo di rivisitazione di compiti e funzioni delle posizioni organizzative nello spirito di una "maggiore" valorizzazione delle figure interne e nell'ottica della riduzione delle figure dirigenziali e di accorpamento di alcuni uffici: A che punto siamo?
d) obiettivo di rivisitazione della organizzazione in virtù di alcune richieste di potenziamento dei servizi inoltrate dai dirigenti di settore. A che punto siamo? Se guardo il settore finanziario deduco che siamo in alto mare!!!!
Gli atti dovevano essere predisposti entro il 31.12.2012... Possiamo avere notizie in merito??
Angelo Sidoti
Lo sbancamento al Cappero. Il signor Bertolini scrive a La Greca (Legambiente Eolie)
Egregio Dott. La Greca,
ho letto con vivo interesse la sua lettera sul sito eolnet.it, riferita ai lavori di sbancamento in località Cappero, e vorrei esprimerle il mio più grande apprezzamento per l'attenzione che rivolge all'isola di Lipari. Anch'io amo moltissimo le isole Eolie ed in particolare Lipari e vedere che ci sono persone che con scrupolo e attenzione non si stancano di coltivare il senso etico ed estetico necessari alla tutela delle bellezze naturali del nostro territorio, mi rende più ottimista per il futuro delle sette perle (otto con Strobolicchio).
I lavori cui lei fa riferimento potrebbero essere di pertinenza della mia proprietà, dico potrebbero perché appena sopra si stanno effettuando lavori di costruzione di una casa e lei nella sua lettera al Sindaco potrebbe riferirsi a questi lavori di sbancamento dei quali non ne sono responsabile in quanto non di mia proprietà. I lavori che ho fatto nella mia proprietà, sono stati esclusivamente agricoli, preventivamente e regolarmente autorizzati dall'Assessorato Regionale del Territorio e dell'Ambiente - Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana - Servizio Ispettorato Rip.le delle Foreste di Messina - Distaccamento Forestale di Lipari.
Vorrei inoltre porre alla Sua attenzione che i lavori consistono nel ripristino dei terrazzamenti originali, risalenti al 1800, in un'ottica di valorizzazione del territorio e con il fine ultimo di riportare agli antichi splendori i terreni interessati, che come lei saprà in passato erano tutti coltivati e ben mantenuti. Oltre ai lavori di ripristino dei vecchi terrazzamenti è stato impiantato un uliveto di 200 alberi di ulivo di qualità siciliana, e in ottobre è previsto di piantare numerose altre piante da fiore e da frutto, tutte rigorosamente autoctone, ad ulteriore pregio ed abbellimento della zona, che amo più di qualsiasi altra località. Ad ulteriore conferma del grande rispetto e attenzione che ho nei confronti di Lipari e del suo territorio, ho scelto di non piantare questi nuovi alberi prima dell'estate per evitare un eccessivo consumo d'acqua nei mesi critici di luglio ed agosto: saranno le piogge autunnali ad innaffiare naturalmente le piante e non sarà quindi necessario richiedere rifornimenti d'acqua supplementari.
I lavori di ripristino dei terrazzamenti agricoli sono ultimati, il terreno è già stato concimato e tra pochi mesi ricrescerà l'erba e i terrazzamenti saranno ricoperti di verde naturale, pertanto anche l'attuale impatto visivo dal mare scomparirà completamente.
Le assicuro che è soltanto mio interesse cercare di dare a questa terra la valorizzazione che si meritano i siti paesaggistici migliori del mondo.
Nell'attesa di conoscerla personalmente la prossima volta che sarò a Lipari, le porgo i miei più cordiali saluti
Silvestre Bertolini
Alla lettera del sig. Bertolini segue questa breve nota del dottor La Greca
Gentilissimo signore, La ringrazio per le informazioni fornitemi.
ho letto con vivo interesse la sua lettera sul sito eolnet.it, riferita ai lavori di sbancamento in località Cappero, e vorrei esprimerle il mio più grande apprezzamento per l'attenzione che rivolge all'isola di Lipari. Anch'io amo moltissimo le isole Eolie ed in particolare Lipari e vedere che ci sono persone che con scrupolo e attenzione non si stancano di coltivare il senso etico ed estetico necessari alla tutela delle bellezze naturali del nostro territorio, mi rende più ottimista per il futuro delle sette perle (otto con Strobolicchio).
I lavori cui lei fa riferimento potrebbero essere di pertinenza della mia proprietà, dico potrebbero perché appena sopra si stanno effettuando lavori di costruzione di una casa e lei nella sua lettera al Sindaco potrebbe riferirsi a questi lavori di sbancamento dei quali non ne sono responsabile in quanto non di mia proprietà. I lavori che ho fatto nella mia proprietà, sono stati esclusivamente agricoli, preventivamente e regolarmente autorizzati dall'Assessorato Regionale del Territorio e dell'Ambiente - Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana - Servizio Ispettorato Rip.le delle Foreste di Messina - Distaccamento Forestale di Lipari.
Vorrei inoltre porre alla Sua attenzione che i lavori consistono nel ripristino dei terrazzamenti originali, risalenti al 1800, in un'ottica di valorizzazione del territorio e con il fine ultimo di riportare agli antichi splendori i terreni interessati, che come lei saprà in passato erano tutti coltivati e ben mantenuti. Oltre ai lavori di ripristino dei vecchi terrazzamenti è stato impiantato un uliveto di 200 alberi di ulivo di qualità siciliana, e in ottobre è previsto di piantare numerose altre piante da fiore e da frutto, tutte rigorosamente autoctone, ad ulteriore pregio ed abbellimento della zona, che amo più di qualsiasi altra località. Ad ulteriore conferma del grande rispetto e attenzione che ho nei confronti di Lipari e del suo territorio, ho scelto di non piantare questi nuovi alberi prima dell'estate per evitare un eccessivo consumo d'acqua nei mesi critici di luglio ed agosto: saranno le piogge autunnali ad innaffiare naturalmente le piante e non sarà quindi necessario richiedere rifornimenti d'acqua supplementari.
I lavori di ripristino dei terrazzamenti agricoli sono ultimati, il terreno è già stato concimato e tra pochi mesi ricrescerà l'erba e i terrazzamenti saranno ricoperti di verde naturale, pertanto anche l'attuale impatto visivo dal mare scomparirà completamente.
Le assicuro che è soltanto mio interesse cercare di dare a questa terra la valorizzazione che si meritano i siti paesaggistici migliori del mondo.
Nell'attesa di conoscerla personalmente la prossima volta che sarò a Lipari, le porgo i miei più cordiali saluti
Silvestre Bertolini
Alla lettera del sig. Bertolini segue questa breve nota del dottor La Greca
Gentilissimo signore, La ringrazio per le informazioni fornitemi.
come comprenderà non c'è nulla di personale ma semplicemente un'attività istituzionale di controllo sul territorio.
Nell'attesa di poterci conoscere le invio cordiali saluti
Giuseppe La Greca
Nell'attesa di poterci conoscere le invio cordiali saluti
Giuseppe La Greca
Cimitero di Pianoconte. Il consigliere Fonti ha incontrato gli assessori Orto e Sardella
NELLA GIORNATA DI IERI 16 MAGGIO 2013, AVENDO PERSONALMENTE INCONTRATO GLI ASSESSORI ORTO E SARDELLA, NONCHE’ IL TECNICO COMUNALE GEOM. MEDURI, AI QUALI HO PER L’ENNESIMA VOLTA ESPOSTO IL PROBLEMA RELATIVO ALL’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO DI PIANOCONTE. CONSIDERATO CHE AL 31/12/2012 NESSUN IMPEGNO DI SPESA SPECIFICO E’ STATO POSTO IN ESSERE, CONSTATANDO CHE GLI STESSI, IN OSSEQUIO A QUANTO PREVISTO NELLA DELIBERA DEL C.C. N. 68 DEL 03/08/2010, STANNO PER PREDISPORRE GLI ATTI CONSEGUENZIALI E NECESSARI AFFINCHE’ IN TEMPI RAGIONAVOLI, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA, SI POSSA FINALMENTE ADDIVENIRE ALL’APLIAMENTO DEL CIMITERO DI PIANOCONTE
Cimitero di Pianoconte. Le precisazioni di Biviano a Fonti
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Consigliere Fonti ha perso un’altra occasione per
stare in silenzio e ha preso per l’ennesima volta “un palo in faccia”.
Mi dispiace soprattutto che continui a screditare il
lavoro altrui pur di ergersi unico paladino di una vicenda che non dovrebbe avere
rivalità e guerre tra i poveri ma solo alleati.
A prescindere da questo, però, quando non si è certi
di una cosa sarebbe più opportuno e intelligente, prima di sparare a zero e dire
“nefandezze”, avere il buon senso di accertarsi con i propri
occhi. O devo pensare che il Consigliere Fonti non sappia ancora leggere un
bilancio o legga solo quello che gli conviene? Io personalmente non ci credo.
Anzi, sono sicuro che gli abbiano dato solo delle informazioni sbagliate!!!
Se il Consigliere Fonti, infatti, avesse ben letto
il bilancio comunale avrebbe scorto poco più su del capitolo che lui cita un
ulteriore capitolo di euro 150.000 dedicato esclusivamente al cimitero di
Pianoconte. Il capitolo a cui si
riferiva il sottoscritto, infatti, il 2730 “Ampliamento cimitero di
Pianoconte”, non ha nulla a che fare con il cap. 2731 “ristrutturazione
cimiteri, citato dal Consigliere Fonti.
Il capito 2730 è tutt’altro che generico. La somma
di euro 150.000, infatti, prevista per l’anno 2012, è vincolata al solo cimitero
di Pianoconte e non può essere più soggetta a variazioni.
Invito il consigliere Fonti la prossima volta a
chiedere direttamente al sottoscritto.
La mia “alta esperienza finanziaria”, come dice lo
stesso, mi suggerisce sempre di accertare personalmente qualsiasi informazione
ricevuta prima di infangare o tentare di screditare una persona.
Al fine di rendere pubblica la verità e non le “nefandezze” ho ritenuto opportuno allegare un riepilogo
del Bilancio relativamente alla parte connessa al contributo regionale per gli
investimenti 2012-2014.
Per quanto riguarda i vincoli legati al Patto di
stabilità il Consigliere Fonti sembra avere scoperto l’acqua calda. E’ normale
che le predette somme, così come tutti gli investimenti derivanti dal
contributo regionale 2012 sono legate al Patto di stabilità, ma è altrettanto
vero che le stesse possono essere comunque utilizzate dall’Amministrazione
nella consapevolezza di accrescere ulteriormente l’obiettivo del Patto per
l’anno corrente.
D’altronde, mi sembra che l’Amministrazione abbia
già intenzione di utilizzare delle somme derivanti dal contributo regionale
2012 (circa 250.000 euro) per il “riordino dell’area portuale di
sottomonastero” così come da Delibera di Giunta n.21 approvata in data
02/05/2013.
A tal proposito appare più sensato e urgente utilizzare
prioritariamente le somme derivanti dal suddetto contributo per l’ampliamento
del cimitero di Pianoconte.
Non intendo dilungarmi oltremodo, anche perché, come
dice qualcun’altro, i miei atti sono a disposizione di tutti presso gli uffici
del Comune.
Il mio impegno poi non è mai stato legato ai
risultati elettorali, anche se sono stati sempre più che soddisfacenti,
compresi a Pianoconte, anche se qualcun altro vorrebbe far credere il contrario
a causa di una rivalità insensata. Per me esiste solo il bene comune e il
Cimitero di Pianoconte, per il quale sono legato anche affettivamente,
rappresenta il bene di tutti. Il resto lo lascio giudicare agli altri.
Cordiali saluti.
Giacomo Biviano
Fuoco dentro l'ex discarica di Lami. Intervento complesso e a rischio per i pompieri
Un grosso incendio si è sviluppato, intorno alle 13, in quella che è la ex discarica di Lami. Un incendio che ha tenuto impegnati per oltre tre ore e mezzo i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Salvatore Pannuccio). I pompieri hanno incontrato non poche difficoltà ad "arginare" il fuoco considerando l'impervietà della zona e il quantitativo di materiale "incendiabile" che si trova nella stessa discarica.
Alle difficoltà logistiche va ad aggiungersi il notevole rischio per la salute dei pompieri(e di chi vive nei pressi) costituito dal fumo sviluppatosi materiale seppellito (nel tempo) nella discarica, oltre a quello abusivamente depositato in questi ultimi anni da ignoti. Per la cronaca vogliamo ricordare che la discarica di Lami, ufficialmente chiusa dal primo giugno 2007, non è stata mai bonificata e posta in sicurezza così come prevede la normativa in materia e costituisce una vera e propria "bomba ecologica". Anche perchè- approfittando della rete di recinzione ormai più che divelta- privati(abusivamente) hanno continuato a scaricare nel tempo qualunque tipologia di materiale.
Nel dicembre del 2008 gli allora consiglieri comunali Francesco Megna e Gesuele Fonti presentarono una dettagliata interrogazione allegando anche le foto dei fumi che fuoriuscivano dal sottosuolo della discarica stessa..
La situazione è rimasta però "stagnante": Infatti si avviarono le procedure di gara affinchè tecnici competenti in materia presentassero un apposito progetto per la bonifica del sito. La procedura-malgrado l'impegno profuso dagli organismi comunali competenti- si bloccò poichè a fronte di una disponibilità della Regione a finanziare il progetto, la stessa non partorì mai un decreto di finanziamento. Rendendo così, di fatto, non percorribile la strada della gara per la progettazione della bonifica e messa in sicurezza. Da quel che ci risulta la Regione - alla quale compete la bonifica del sito- ha istituito un gruppo che si occupa di tale tipologia di progettazione ma, sino ad oggi, a quasi 6 anni di distanza, dalla chiusura del sito la discarica resta lì con tutto il suo potenziale di "bomba ecologica"
L'incendio di oggi - anche se dalle fonti ufficiali non trapela nulla - è più che probabile sia doloso. In ogni caso non è assolutamente dovuto ad auto-combustione del materiale nel tempo seppellito in discarica.
(nella foto d'archivio i fumi che fuoriescono dalla discarica)
Alle difficoltà logistiche va ad aggiungersi il notevole rischio per la salute dei pompieri(e di chi vive nei pressi) costituito dal fumo sviluppatosi materiale seppellito (nel tempo) nella discarica, oltre a quello abusivamente depositato in questi ultimi anni da ignoti. Per la cronaca vogliamo ricordare che la discarica di Lami, ufficialmente chiusa dal primo giugno 2007, non è stata mai bonificata e posta in sicurezza così come prevede la normativa in materia e costituisce una vera e propria "bomba ecologica". Anche perchè- approfittando della rete di recinzione ormai più che divelta- privati(abusivamente) hanno continuato a scaricare nel tempo qualunque tipologia di materiale.
Nel dicembre del 2008 gli allora consiglieri comunali Francesco Megna e Gesuele Fonti presentarono una dettagliata interrogazione allegando anche le foto dei fumi che fuoriuscivano dal sottosuolo della discarica stessa..
La situazione è rimasta però "stagnante": Infatti si avviarono le procedure di gara affinchè tecnici competenti in materia presentassero un apposito progetto per la bonifica del sito. La procedura-malgrado l'impegno profuso dagli organismi comunali competenti- si bloccò poichè a fronte di una disponibilità della Regione a finanziare il progetto, la stessa non partorì mai un decreto di finanziamento. Rendendo così, di fatto, non percorribile la strada della gara per la progettazione della bonifica e messa in sicurezza. Da quel che ci risulta la Regione - alla quale compete la bonifica del sito- ha istituito un gruppo che si occupa di tale tipologia di progettazione ma, sino ad oggi, a quasi 6 anni di distanza, dalla chiusura del sito la discarica resta lì con tutto il suo potenziale di "bomba ecologica"
L'incendio di oggi - anche se dalle fonti ufficiali non trapela nulla - è più che probabile sia doloso. In ogni caso non è assolutamente dovuto ad auto-combustione del materiale nel tempo seppellito in discarica.
(nella foto d'archivio i fumi che fuoriescono dalla discarica)
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