In questo contesto, l'area dedicata
alla regione Sicilia è fra le più importanti di tutta la manifestazione.
Il giovedì 25 ottobre si inaugura
l'evento con una giornata dedicata al progetto delle Isole Slow e quindi a
tutte le isole della Sicilia.
Due sono le aree in cui sarà
sviluppato il tema delle Isole di Sicilia, l’area associativa con una
conferenza dal titolo “Isole Slow Sicilia” e l’area ristorante il cui tema sarà
“Arcipelago Sicilia : le isole minori”.
Con grande orgoglio i temi portanti
delle due aree saranno le isole Eolie.
Per la conferenza sulle Isole Slow
Sicilia si parlerà dei modelli sviluppati da Slow Food Valdemone sulle isole
Eolie, a partire dalla manifestazione Salina Isola Slow, che viene organizzata
ormai da nove anni e soprattutto dell’ultimo progetto “Gusta le Eolie”, che ha
visto protagonisti ben 13 strutture e la collaborazione della Capitaneria di
porto di Lipari.
Questo modello che prevede
l’adozione di prodotti autoctoni e stagionali, sia dell’agricoltura e della
pesca, rappresenta un punto di partenza per tutte le isole Eolie per entrare
nel circuito delle Isole Slow, seguendo l’esempio di Salina, con indubbi
benefici per le economie locali.
L’altro più importante risultato è
che a rappresentare tutte le isole della Sicilia è stato chiamato il giovane
Emiliano Cipicchia, del ristorante Le Macine di Lipari, che aiutato dal
fratello Duilio, sarà, per la giornata di giovedì 25, lo chef nel ristorante
Sicilia al Salone del Gusto.
Emiliano presenterà alcune pietanze
tipiche della gastronomia eoliana e di altre isole della Sicilia.
Il progetto di Slow Food Valdemone è
quello di approfittare del palcoscenico internazionale di primissimo rilievo,
rappresentato dal Salone del Gusto e Terra Madre, per lanciare le Isole Eolie
come patrimonio del cibo di qualità, attrattore di turismo sostenibile.
Il concetto di isola si fonda non solo sulla sua
caratteristica di essere isolata dal mare, ma soprattutto dalla capacità degli
isolani di essere autonomi, nonostante il mare. Il fatto che alcune isole siano
abitate fin dalla preistoria, lo dimostra ampiamente.
In molte piccole isole della Sicilia, gli elementi
fondanti di questa autonomia, sono legati ad una tradizione marinara di una
pesca artigianale tuttora ampiamente sostenibile ed a una tradizione contadina,
che una volta sfruttava parecchi terreni fertili.
Il progetto internazionale delle “Isole Slow”,
diffuso già in molte isole del Mediterraneo si fonda sul concetto del recupero
delle identità e dei valori legati al territorio e rappresenta un esempio da
estendere a tutti quegli spazi che si possono identificare come “Isole”, nel
senso di luoghi con una propria identità culturale gastronomica
Da nove anni sull’isola
di Salina nelle Eolie si realizza la manifestazione “Salina Isola Slow”, che
valorizza i prodotti del territorio, fra cui il presidio Slow Food del Cappero
di Salina e la Malvasia Doc, considerando questi prodotti d’eccellenza, come
attrattori di turismo sostenibile.
Da queste esperienze nasce il progetto “Gusta le
Eolie” che prevede l’adozione di prodotti del territorio e stagionali da
impiegare nei menù di alcuni ristoranti delle isole Eolie. Ispirato dal
progetto nazionale di Slow Food dell’Alleanza fra produttori e ristoratori,
Gusta le Eolie ha come primo intento quello di favorire il consumo del pescato,
dei prodotti agricoli e delle etichette locali, tramite il recupero delle
tradizioni enogastronomiche eoliane.
I criteri del progetto “Gusta le Eolie”, tengono
conto dell’utilizzo dei capperi del presìdio, degli ortaggi locali, dei vini e
malvasie delle Eolie, e soprattutto del pescato stagionale e locale, evitando i
cosiddetti pesci “bersaglio”, quali il tonno ed il pesce spada, fin troppo
sfruttati e che non sempre provengono dalle acque eoliane. Le specie ittiche
presenti nei menù sono invece assolutamente del eoliane e sono reperite da
pescatori locali, favorendo in tal modo un’economia di pesca locale che spesso
non riesce a sostenersi.
Il progetto prevede il coinvolgimento e la messa in
relazione di diversi attori a partire da quelli del mondo della ristorazione,
insieme alle comunità della pesca e dell’agricoltura, quelle ricettive,
scientifiche, culturali, amministrative.
In particolare tutto
il progetto è stato supportato dalla Guardia Costiera di Lipari che ha
contribuito a rendere usufruibili dei modelli virtuosi di tracciabilità,
imponendo il rispetto delle regole, per un approccio consapevole alla
sostenibilità del pescato locale.