Il dizionario della nostra “scuolaglossia” (perdonate l’ardito neologismo, ma rende omaggio a un’abitudine tutta nostrana di inseguire motti e slogan tra una riforma e l’altra) si fregia di vocaboli e acronimi di disparata provenienza e valenza. Nulla da eccepire contro un mondo di saperi e teorie che fanno capo a dottrine serie e ben ponderate, ma oltre la manualistica c’è “oltre” e c’è “altro”. Chiuse le porte delle nostre benemerite aule, noi insegnanti interagiamo quotidianamente con storie di vita e sfide sociali non sempre comuni…non sempre facili: disagi di apprendimento, crisi familiari che frantumano certezze e autostima dei nostri piccoli cittadini di domani, esempi disorientanti di una generazione dell’apparire che omologa “tutto” rischiando di produrre un vacuo “niente”……
Di fronte a questo turbinio di incognite spinose i libri non bastano, anzi (sembrerà un’eresia imperdonabile!) talvolta addirittura non servono. Ci sono altri saperi e sapori di cui i nostri ragazzi sono affamati: cercano incoraggiamenti costruttivi, momenti di umanità e calore, persone che parlino col cuore ad altre persone, prescindendo dai formalismi delle gerarchie. Cercano una scuola “umana” dove l’errore-fobia lasci spazio al dialogo e L’HAI SBAGLIATO ceda il passo al PUOI FAR MEGLIO. Una scuola che orienti e accolga. Che si faccia famiglia e dove la fermezza delle regole conviva con le fragranze, spesso rarefatte, della tenerezza.
È questa la scuola che abbiamo visto e respirato giovedì pomeriggio, nel Plesso di Canneto, in occasione dell’incontro di continuità che ha coinvolto ragazzi di III Media (Secondaria di I grado, in base allo slang corrente) e bambini uscenti dalla V classe della Primaria.
Un confronto di curiosità, allegria e spensieratezza. Un gradevolissimo spaccato pomeridiano all’insegna dello stare bene insieme.
Coordinati con egregia attenzione dalla prof. Vania Giunta, pioniera di una docenza restia ai nozionismi fini a se stessi, i “terzini” hanno dato vita a un gustosissimo siparietto – con tanto di presentatori – durante il quale, tra battute e diapositive, hanno illustrato ai più piccini gli aspetti salienti della nuova scuola che da Settembre li vedrà tra banchi più alti: spazi, attività, materie…. Insomma un esaustivo ABC sull’imminente futuro studentesco che li attende! E tutto in una veste divertente ma mai dispersiva, dimostrando come si può “imparare a imparare” anche col sorriso a fior di labbra.
I brillanti ciceroni si sono inoltre dilettati nella lettura di semplici, ma accorati, testi poetici di loro “penna”, in cui si è parlato di amicizia, socievolezza, rispetto…. quella malta necessaria a cementare rapporti significativi anche quando i registri sono chiusi e i voti superflui.
In chiusura, poi, attraverso un effervescente Powerpoint, abbiamo ripercorso in immagini e ritmi pop tre anni di visite guidate, gite, feste e occasioni di crescita collettiva, ulteriore riprova di una scuola che non vuol mai perdere di vista il fattore umano, in assenza del quale nessuna forma di cultura si tradurrebbe in valore o conoscerebbe la benché minima utilità.
I “quintini”, cuccioli spauriti dinanzi a una dimensione del tutto inedita, si sono così ritrovati immersi in un clima di estrema serenità. Hanno mosso i loro primi passi su un sentiero, lungo sì e ancora da scoprire, ma ben spianato, grazie alle impronte ferme di chi li ha preceduti.
GIANLUCA VENEROSO- VANIA GIUNTA