Comunicato
stampa de La Sinistra.
Il
9 luglio scorso il Consiglio comunale di Lipari aveva approvato
all’unanimità un ordine del giorno nel quale veniva chiesto
esplicitamente che l’Amministrazione inoltrasse al Governo
nazionale la richiesta urgente di revoca dell’emergenza idrica. Era
questa l’unica strada percorribile per restituire ai poteri locali
le competenze in materia di depurazione.
Evidentemente,
il concetto di “urgenza” sfugge all’Amministrazione comunale di
Lipari: una lettera che avrebbe dovuto essere spedita il 10 luglio,
infatti, è partita il 19 agosto, ossia 40 GIORNI DOPO!
Il
dubbio che non fosse stata avviata nessuna interlocuzione con il
Governo nazionale aveva spinto il 6 agosto il consigliere della
Sinistra Pietro Lo Cascio a presentare un’interrogazione per
conoscerne gli esiti.
Durante
i 40 giorni preziosi inutilmente sprecati, il commissario
all’emergenza Pelaggi ha siglato il contratto con la ditta (30
luglio), avviando la fase esecutiva della contestata realizzazione
del depuratore a Canneto Dentro. È ovvio che, oggi, ogni ipotesi
alternativa diviene estremamente complicata, per non dire remota.
Alla
luce di questi fatti, è giusto quindi dire le cose come stanno: il
comportamento dell’Amministrazione comunale di Lipari è quello di
chi condivide la realizzazione del nuovo depuratore a Canneto Dentro,
così come progettato dalla Sogesid. Temporeggiando inutilmente di
fronte alle istanze del Consiglio, essa ne ha mortificato il ruolo e
vanificato l’opera. Non è un caso che sempre più numerosi
consiglieri della maggioranza, in varie interviste, si dichiarino
d’accordo con la realizzazione del depuratore a Canneto Dentro.
Non
meno mortificante è l’assordante silenzio che giunge da quelle
forze politiche locali – PD, PDL, UDC – che oggi sono tutte
rappresentate nel Governo nazionale, da cui dipende ogni decisione
ultima sulla fantomatica emergenza idrica delle Eolie e, dunque, sul
contestato progetto. Quando di mezzo ci sono poteri forti,
evidentemente è meglio non prendere posizione.
Quello
che sta accadendo a Lipari viola elementari principi di democrazia,
con decisioni assunte senza alcuna reale concertazione e in deroga ai
procedimenti amministrativi ordinari, e persino il buon senso.
In
piena autonomia, i commissari all’emergenza che si sono succeduti
negli ultimi anni (Bruno, Alecci, Pelaggi) hanno infatti deciso di
impegnare decine di milioni per progetti faraonici che rischiano di
pregiudicare luoghi cruciali per l’economia turistica dell’isola
(persino una spiaggia Bandiera Blu), sbancamenti di decine di
migliaia di tonnellate di sterro (che non si sa dove finiranno).
Tutto ciò ha creato forti preoccupazioni nella cittadinanza,
preoccupazioni che condividiamo pienamente, anche alla luce delle
controverse notizie che giungono dai siti dove sono state adottate
analoghe scelte progettuali.
Eppure
oggi sarebbe ancora possibile realizzare un nuovo depuratore nel sito
attualmente occupato dal vecchio impianto già esistente,
migliorandone la funzionalità mediante tecnologie avanzate e
sperimentate con successo, che prevedono l’impiego dei biorulli
(gli stessi utilizzati nell’impianto di depurazione dell’aeroporto
di Catania, per capirci). Questa scelta comporterebbe l’occupazione
di un’area inferiore a 1000 mq, ben poca cosa rispetto alle
superfici immediatamente disponibili nei pressi dell’impianto
esistente, e – cosa ancora più importante – costerebbe meno di
2.000.000 di euro, IVA compresa!
Ma
le soluzioni economicamente vantaggiose, di basso impatto ambientale
e anche sociale, semplici e certamente più logiche come queste,
urtano contro le logiche imposte dai poteri forti che privilegiano
mega-interventi foraggiati con fiumi di denaro pubblico. Purtroppo,
queste logiche sembrano trovare inattese e mortificanti complicità,
anche nei poteri locali.
La
Sinistra