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sabato 26 aprile 2008
Porticello: Barca di imprenditore rischia di affondare
Riabilitazione: resta alta la tensione
S.Bartolo(6° parte) La statua marmorea
La statua di San Bartolomeo che fa spicco nella vasta piazza di Marina Piccola ha una sua storia piuttosto remota che mette conto di narrare per esteso.Sin dai primi anni che seguirono la ruina di Lipari del 1544, il Borgo al di fuori delle mura del Castello cominciò a prender vita là dove, nel tardo Medioevo, si era costituito il nucleo di Sopra la Terra.Al fine di assicurare l'assistenza religiosa a quei fedeli (erano 700), il vescovo Giuseppe Candido (1627-1644) il primo di maggio del 1629 promosse la chiesa di S. Giuseppe a filiale della Cattedrale.Dalla seconda metà del Seicento e per tutto il Settecento lo sviluppo urbano della Città Bassa fu così intenso da riuscire a coprire l'area che dal Vallone del Ponte s'estende sin oltre a Sopra il Piano. Il fenomeno fu la risultanza di due fondamentali fattori: l'allentamento della pressione corsara e l'accrescimento demico (nel 1808, 10.000 erano i residenti nell'isola maggiore, e 5.000 quelli delle isole minori). Già dal 1725 i vescovi avevano lasciato la dimora del Castello e avevano fissato la loro residenza nel "casalino di villa" convenientemente ingrandito, e nel 1813 mons. Silvestro Todaro (1807-1816) celebrò quello che può considerarsi l'ultimo battesimo di un infedele turco che era di anni 26.Altro segnale indicativo della svolta dei tempi si ebbe nel 1811 quando lo stesso vescovo concesse, per lo sfruttamento dei minerali, 22 salmate e mezza di terreno nell'isola di Vulcano a "Sua Eccellenza il Marchese Tenente Generale Signor Don Vito Nunziante" e subito appresso, nel 1812, altri vasti apprezzamenti a Don Giovanni Bongiorno, a Don Tommaso Carnevale, a Don Emanuele Carnevale, a Don Giovanni Amendola e alle famiglie Trovatino, Basile e Ferlazzo. Tutto sommato, al di là di qualche momento di apprensione o di panico - come si vide il 26 gennaio del 1812 quando "accadde una terribilissima tempesta dal Sud-Est accompagnata da tremuoti e fu tanto furiosa che il danno cagionato fu valutato a onze 1.000", non mancavano le premesse di crescita complessiva sia economica che demografica. Ma l'aspetto più rimarchevole della mutazione si appalesò nello spostamento degli assetti abitativi e dei rispettivi equilibri: il Castello, con i suoi centocinquanta abitanti mescolati ai coatti - delinquenti comuni e filogiacobini del Regno di Napoli -, slittava lentamente lungo la china del degrado; per contro, nella Città Bassa si moltiplicavano le attività economiche di artigiani, armatori, spedizionieri e negoziatori, e la più parte di costoro nella Marina di San Giovanni ravvisarono lo spazio idoneo alle loro transazioni d'affari. Quella Marina fu ribattezzata Piazza del Commercio e divenne la meta e il centro della nuova realtà economica e sociale. E fu lì che i Liparesi benestanti, d'intesa col vescovo, nel 1813 vollero assicurarsi la contiguità vigile e protettiva del loro Santo innalzandogli un monumento.A tutt'oggi ignoriamo se si trattò di un
a statua commissionata ad hoc o di un antico simulacro rinvenuto chissà dove e adattato alla bisogna.Dopo quarant'anni i Liparesi rifecero tutto daccapo.Nel 1855, salutato come l'anno della liberazione dal contagio della pestilenza asiatica, " Lipari...., per vantarsi essere esente e per sempre ringraziare a quel sanguinoso e forte braccio che col suo imbrandito coltello ne ha spossato e ne indebiliterà tutta la veemenza dei piè terribili flagelli vibrati dal Giustissimo Dio alla sia diletta isola, ...nel 1855, cessato il flagello Asiatico e conosciutosi da tutti... esser stata esente l'Isola di Lipari per la sola e mera efficace e non interrotta intercessione del Santo Apostolo,... dagli abitanti di tutte le Isole Eolie, non dimentichi dei benefizii ricevuti, del suo non estinto affetto ed amore non dissimile di quello dei suoi antenati verso un tanto speciale benefattore,... in riconoscenza del sopracennato miracolo... si rinnovò la statua marmorea di S. Bartolomeo, e nel piedistallo si affissero due Epigrafe in marmo, una del Comune e l'altra del Vescovo Attanasio, quali furono garentite da una inferriata fatta a spese di D. Onofrio Paino".Trascorsero ottantaquattro anni. Nel 1939 il commissario prefettizio di Lipari Dottor Riccardo Rickards deliberò la sistemazione della Piazza del Commercio (già, dal 1908, Piazza Marchese Ugo di Sant'Onofrio), facendo spostare il monumento di San Bartolomeo dal centro piazza in un settore marginale con nuova base di cemento e senza inferriata.
Eolie: Piove a dirotto, ponte rovinato..sinora
Lami: Giochi messi a disposizione dall'amministrazione Bruno
Nella foto: Merlino e Giannò a colloquio durante la pausa della recente giornata ecologica a Lami
venerdì 25 aprile 2008
Il mare in tempesta ad Acquacalda(Lipari)
Eolie: Buon riscontro di turisti per il ponte della Liberazione
Ginostra: Problemi alla centrale fotovoltaica
(nella foto i pannelli fotovoltaici a Ginostra)
S.Bartolo (5° parte) La statua d'argento
Non abbiamo certezze suffragate da riscontri documentari, ma siamo persuasi che all'indomani del grande terremoto dell11 gennaio 1693, che desolò le città della Sicilia Orientale risparmiando le nostre Isole, i Liparesi espressero al Tutelare la loro riconoscenza con una molteplicità di voti. Innanzi tutto si prospettò la creazione della Confraternita di San Bartolomeo (la prima di questo nome che si ricordi); e l'idea ebbe immediata attuazione.Credibilmente si parlò pure di una statua d'argento da venerare nella Cattedrale e da portare in processione entro il breve circuito della Città Alta e - come si costumerà in seguito, ai primi del Settecento - anche per le vie del Borgo. Ovviamente un simulacro così prezioso non poteva non esser posto che su un altare di legno ricco di intagli e di fregi dorati, e al tutto doveva darsi degna collocazione in una cappellina laterale idonea (si ricordi che la Cattedrale aveva una sola navata). Quanto alla cappellina si pensò di utilizzare, ricostruendola integralmente perc
giovedì 24 aprile 2008
S.Bartolo: (4° parte) La reliquia del sacro pollice
Della presenza in Lipari del Sacro Pollice di S. Bartolomeo non si ha alcuna informazione che sia anteriore al sec. XVII. Possiamo semplicemente supporre che, quando nell'833 il corpo dell'Apostolo venne trafugato dai Beneventani, il Pollice fu l'unico frammento che rimase nell'Isola.Chi lo detenne? Dove fu riposto al tempo della dominazione araba? Ebbe culto pubblico? Sono interrogativi ai quali non siamo in grado di rispondere.Una storia, o tradizione che dir si voglia, relativa al Sacro Pollice affiora da qualche decennio dopo il sacco del 1544, e ciò grazie al manoscritto del liparese Don Benedetto Gualtieri, arcidiacono della nostra Cattedrale. Il manoscritto, redatto in latino e oggi smarrito, fu consultato da Pietro Campis nel 1694 e da lui venne riportata la notizia che al momento ci interessa:
" Ariadeno soprannominato il Barbarossa aveva distrutto la città di Lipari col fuoco. Le sacre reliquie, insieme col pollice di S. Bartolomeo, (che, riposte in una cassettina, si custodivano nella Chiesa Cattedrale) furono portate a Costantinopoli: Ora avvenne che uno spagnolo, che aveva riguadagnato la libertà a Costantinopoli, fece acquisto di quelle reliquie per cinquecento monete d'oro e le portò con sé a Napoli: Ma qui, mentre colpito da un grave male se ne stava nell'ospedale spagnolo di San Giacomo e si sentiva prossimo alla morte, consegnò la cassettina con le reliquie al cappellano perché a sua volta questi la facesse recapitare ai Liparesi dietro un compenso di cinquecento monete d'oro da assegnarsi a beneficio dell'ospedale. Per caso si trovava a passare da Napoli don Martino d'Acugna [1585-1593] che da poco era stato consacrato vescovo di Lipari e che a Lipari stava dirigendosi. Il vescovo, informato del fatto, sborsò la somma richiesta, prese le sacre reliquie, le portò a Lipari e qui le restituì alla Chiesa Cattedrale nel 1585 ".
La reliquia è chiusa in una teca d'argento raffigurante un braccio benedicente e se ne fa ostensione ai piedi della statua del Santo in tutte le festività celebrate in suo onore.
Acqua/Lo Cascio: Contrade di serie A e B
Associandosi alla soddisfazione del collega Giacomo Biviano sul voto di lunedì scorso in consiglio comunale il consigliere Pietro Lo Cascio in un comunicato ha voluto evidenziare il “misterioso silenzio dell'amministrazione sulla questione relativa "a indebiti incassi per le forniture idriche alle contrade meridionali” che ha sollevato un mese fa. Il testo integrale in:
www.webalice.it/s.sarpi/DOCUMENTI.html
www.webalice.it/s.sarpi/DOCUMENTI.html
Ci scrive un collega dalla Romania
Il TESTO:
Gentile Signor Salvatore SARPI,
La disturba un giornalista romeno di 55 anni, collaboratore al bisettimanale Loto Prono (la pubblicazione del Totocalcio romeno), al sito http://www.tuttomercatoweb.com/ ed all'Annuario del calcio mondiale (esce a Torino dal 1998, sotto la cura del noto giornalista siciliano Salvatore Lo Presti). Il Suo nome l'ho scoperto alcuni minuti fa navigando sull Internet. Perche Lei è corrispondente alla Gazzetta del Sud, voglio informarLa che sono stato abbonato a questo quotidiano siciliano-calabrese tra 1987 e 2002. Dalla Gazzetta del Sud sono amico con il capo-redattore Domenico Calabro (redazione di Catania) e con Pietro Mazzu (da Messina). Nell' ottobre 2006 ho visitato la redazione della Gazzetta del Sud da Messina, ma anche da Catania. Sarei lieto e, nello stesso tempo, onorato se Lei dara corso a mia iniziativa di essere il mio invitato a rubrica <>, nella mia cura da oltre tre decenni.
Nel passato sono stati miei ospiti anche i suoi colleghi Calabro, Mazzu e Gaetano Rizzo, l'ultimo corrispondente per Gazzetta del Sud da Acireale. A questa rubrica sono pubblicate la foto, un mio commento sull invitato e la schedina Totocalcio. La scheda dal 3-4 maggio è la seguente:
1)Almeria -Betis Sevilla
2)Athletic Bilbao -Maiorca
3)Athletic Madrid - Recreativo
4)Barcelona - Valencia
5) FC Sevilla - Valladolid
6) Levante - Espanyol
7) Osasuna - Real Madrid
8) Santander - Murcia
9) Villarreal - Getafe
10)Saragozza - La Coruna
11) Modena - Brescia
12) Ravenna - Messina
13)Treviso - Grosseto
La schedina Totocalcio deve essere compilata con 1 tripla, 6 doppie e 6 fisse.
La schedina compilata mi serve fino domani sera, per poter poi dare in lavoro venerdi al mattino. Mi serve al piu presto perche domenica sara festeggiata la Pasqua ortodossa. Attendo con fiducia la Sua risposta. >
Distinti saluti, Stefan DUMITRU > Bucarest - Romania >
P.S. Quando leggo qualcosa su Lipari, mi ricordo sempre del rimpianto professor Franco Scoglio, scomparso nell ottobre 2005 e nato a...Lipari".
A Stefan un abbraccio e un affettuoso grazie.
mercoledì 23 aprile 2008
Giacomo Biviano: Abbattiamo "il no ad ogni costo"
"Siamo lieti che durante il Consiglio Comunale di ieri è stata approvata la delibera con il quale si è eliminato, a partire dal 01/07/2005, il costo fisso equivalente al consumo di 80 tonnellate d’acqua. E’ stata, infatti, eliminata una grossa ingiustizia che i cittadini hanno dovuto subire fin dall’approvazione nel 2002 dell’attuale regolamento idrico (regolamento redatto dalla scorsa amministrazione “Bruno”).
Grazie alla delibera approvata i cittadini delle utenze gestite direttamente dal Comune, in particolar modo quelli delle zone alte di Pianoconte, Quattropani e Lami, pagheranno il solo consumo effettivo, oltre al canone tariffario.
Il Consiglio di ieri è stata l’ennesima dimostrazione che la minoranza è la prima a battersi e a dare il proprio contributo nell’interesse dei cittadini. Non siamo coloro che intendono fare ostruzionismo a tutti i costi. La prova lo sono le numerose autoconvocazioni che abbiamo presentato su importantissime questioni e che ancora, purtroppo, aspettano di essere discusse, addirittura dall’estate scorsa.
Invitiamo pertanto l’attuale maggioranza ad abbattere i muri del “ NO A TUTTI I COSTI” e discutere, già dal prossimo Consiglio Comunale, tutte quelle questioni, inserite all’ordine del giorno, che se non risolte rischiano d’incidere pesantemente sui nostri cittadini. Non si può continuare a boicottarle solo perchè presentate dalla Minoranza.
Mi riferisco a problemi quali: il possibile aumento della Tarsu del 30-50%, il problema sicurezza, la questione San Calogero, la questione Porti, il problema viabilità di Canneto, l’istituzione dei Comitati di quartiere, ecc.
Prima di tutto i cittadini".
S. Bartolo: (3° parte) "Il vascelluzzo" di Giuseppe Iacolino
Così esordisce lo storico Pietro Campis nel narrare di quel singolare evento del vascello francese che portava grano a Messina e che, sballottato dalla tempesta, approdò a Lipari il 12 di febbraio 1672, deponendo in terra, senza pretesa di pagamento, il suo carico. Le cose, in verità, andarono assai diversamente. Fu, quello, un autentico atto di pirateria che i Liparesi, abilissimi nel settore, compirono costretti dalla fame. E, giacchè il pane, da qualunque parte provenga, è pur sempre da considerarsi grazia di Dio, essi, anche al fine di acquietare la propria coscienza, occultarono la dinamica del fatto col casto velo della sacralità, e gridarono al miracolo. E' da credere che fu questo episodio che fece nascere nei fedeli l'idea di avere un Vascelluzzo d'argento tutto per sè a somiglianza di quello di cui andavano fieri i Messinesi e che ricordava un più remoto analogo "miracolo" di insperato approvvigionamento alimentare. Ma la cosa finì lì.Duecentocinquantaquattro anni dopo, toccò all'arcivescovo mons. Angelo Paino la sorte di cogliere l'occasione giusta per risvegliare quell'idea da gran tempo sopita. Dal Patriarca e dal Capitolo della Cattedrale di Venezia mons. Paino aveva ottenuto un (frammento di pelle) di S. Bartolomeo. Voleva farne dono ai concittadini eoliani. Inclusa nel Vascelluzzo dei Messinesi e accompagnata dallo stesso presule, la reliquia fu portata a Lipari su una torpediniera della Regia Marina che diede fondo nella baia di Portiniente la mattina del 22 agosto del 1926.Incontenibile il tripudio della folla in attesa. Nel suo primo discorso mons. Paino ebbe a dire: "dovete avere anche voi il vostro Vascelluzzo... stasera il Vascelluzzo di Messina girerà in processione per le vostre vie e voi lo caricherete d'oro per il vostro Vascelluzzo". Mons. Paino diede il primo esempio di generosità deponendo un suo anello pastorale. Il vescovo mons. Bernardino Salv. Re (1928-1963) alimentò il pio proposito e ai suoi appelli generosamente risposero gli Eoliani residenti e quelli emigrati d'America e d'Australia. Così il 23 agosto del 1930, alle ore 19.30, il vescovo Re in Cattedrale benedisse l'artistica navicella. Opera di eccellente fattura, uscita dall'oreficeria palermitana Perricone-Marano, il Vascelluzzo, contiene kg. 2 di oro e 30 di argento. Nel mezzo della tolda e sul casseretto troneggiano la preziosa teca contenente il "frammento di pelle" e la statuetta di S.Bartolomeo tutta d'oro massiccio (kg. 1,100). Il Vascelluzzo precede il simulacro d'argento di S. Bartolomeo nelle quattro processioni annuali. Nel Vascelluzzo di Lipari va ravvisata la chiara testimonianza della cultura degli avi tutta compenetrata dalla fede e che perciò stesso non riusciva a distinguere la netta demarcazione fra il sacro trascendente e il quotidiano di quaggiù, ammettendo, anzi, una mutua contaminazione tra le due sfere sino ad interpretare le causali coincidenze terrene - anche le meno edificanti - come compiacente manifestazione del soprannaturale. Eccessi di certo non tollerabili per l'ortodossia. Ma, "cionondimeno, una religione agirà sempre in tal modo fino a quando sarà veramente viva". Appartiene agli uomini, infatti, anche se sono i teologi i soli deputati a gestirla.
Judo: Cassandra Finocchiaro ai "Giochi delle isole"
Si tratta di una gara molto importante alla quale si accede dopo la selezione regionale, in base ai risultati ottenuti precedentemente.
Foto: Gruppo dello Sporting con Cassandra Finocchiaro (la seconda in basso a sinistra)
martedì 22 aprile 2008
Lavoratori ex Pumex: .......eppur ci si muove
Qualcosa si muove per la definizione dell'avvio al lavoro in ASU al comune di Lipari degli ex lavoratori della pomice. Coerenti con l'impegno che abbiamo preso oggi ci siamo mossi per seguire passo passo gli sviluppi della situazione. Il dirigente del IV settore Nico Russo oggi pomeriggio ha aperto le buste con le due offerte pervenute per l'assicurazione obbligatoria per eventuali danni nei confronti di terzi. Successivamente, unitamente ad una delegazione di ex lavoratori (Natoli, Milanese, Ainis, Rizzo, Sturniolo,Trucco) ha proceduto a rapportare le qualifiche ricoperte in Pumex con quelle previste al comune. Sono state formate, in qualche modo, anche le squadre chiamate ad intervenire sui siti archeologici e nella sentieristica. La settimana prossima i 29 lavoratori dovrebbero riprendere a lavorare. Sarà la volta buona? Speriamo di si e...occhi aperti. VI PROPONIAMO A SEGUIRE ALCUNE FOTO DEL "CALVARIO" DEI LAVORATORI



Consiglio comunale: Novità per rete idrica e minimo(80mc) impegnativo contrattuale
Per i due consiglieri del "Faro" Megna e Fonti, che sin dal loro insediamento si sono battuti per l'eliminazione dell'iniqua e illegittima quantità minima da pagare(con esplito riferimento anche all'apposita delibera CIPE n. 52 del 4/4/2001), è "il raggiungimento di un importante traguardo, inseguito solo ed esclusivamente nell'interesse dei cittadini, che svincola le fasce più deboli e le utenze più parsimoniose da un carico alquanto oneroso". Il riscontro più che soddisfacente al loro certosino operato lo si ha avuto attraverso il conforto dei numeri in aula consiliare. A favore hanno, infatti, votato unanimente sia i consiglieri di maggioranza che di minoranza. Si è registrata anche una astensione. A conferma che, quando si mettono da parte le beghe e si opera nell'interesse supremo dei cittadini, anche il lavoro portato avanti dalla parte "avversa" può trovare unanimi consensi.
S.Bartolo:(2° parte) IL CULTO
Alicudi: Lo Cascio interviene sull'insabbiamento del molo
IL TESTO:
"Gentili Amministratori,
da alcuni giorni la compagnia di navigazione Siremar, l’unica che garantisce con regolarità quotidiana due collegamenti tramite aliscafo con l’Isola di Alicudi, emette biglietti per le corse da e per la suddetta isola “con riserva”, e ciò indipendentemente dalle condizioni meteo-marine.
Il problema è costituito dal progressivo insabbiamento del fondale contiguo al lato Sud del molo, che rischia di impedire lo svolgimento delle operazioni di attracco, poiché la prua e le ali dei mezzi potrebbero essere danneggiati anche in condizioni di risacca altrimenti trascurabili. Il grado di isolamento di Alicudi e i disagi ad esso connessi, per la comunità dell’isola, sono talmente evidenti e noti da rendere superflua ogni ulteriore disamina del problema, almeno sotto tale aspetto; con la presente intendo sottolineare invece l’urgenza di un intervento per scongiurare quello che – da un problema potenziale ma imminente – rischia di trasformarsi in una jattura prolungata per l’isola, la sua economia e il mantenimento dei suoi rapporti con il resto del mondo.
Nell’ambito del provvedimento “Opere per la messa in sicurezza dei porti delle Isole Eolie – 1999.IT.16.1.PO.011/6.03/6.1.13/029”, infatti, sono stati previsti interventi di prolungamento del molo e di livellamento dei fondali ad Alicudi, con un importo pari a 700.000 euro, la cui realizzazione dovrebbe essere completata entro la fine del 2008. Di fatto, ad oggi staziona sul molo un mezzo meccanico, ma nessun intervento risulta ancora essere stato posto in opera. Non si può assolutamente permettere che, per mesi e soprattutto in piena stagione turistica, l’isola rimanga tagliata fuori dai collegamenti in aliscafo ad una minima bava di vento, che rende di fatto impraticabili le operazioni su tale lato del molo.
Ritengo dunque, e desidero suggerire vivamente, che il Comune di Lipari, di fatto committente di tali opere, debba intervenire con urgenza presso la Ditta appaltatrice in merito al cronoprogramma dei lavori, chiedendo l’immediata esecuzione dei lavori di dragaggio necessari e propedeutici alla realizzazione dell’intero progetto. Nell’eventuale impossibilità di procedere come sopra, desidero suggerire l’opportunità della richiesta di un intervento straordinario e/o di somma urgenza al Genio Civile Opere Marittime, cui compete la soluzione dei problemi sopra evidenziati.
Certo del fatto che concorderete circa la gravità della situazione, Vi ringrazio dell’attenzione invitandoVi nuovamente a intervenire con la massima urgenza.
"Gentili Amministratori,
da alcuni giorni la compagnia di navigazione Siremar, l’unica che garantisce con regolarità quotidiana due collegamenti tramite aliscafo con l’Isola di Alicudi, emette biglietti per le corse da e per la suddetta isola “con riserva”, e ciò indipendentemente dalle condizioni meteo-marine.
Il problema è costituito dal progressivo insabbiamento del fondale contiguo al lato Sud del molo, che rischia di impedire lo svolgimento delle operazioni di attracco, poiché la prua e le ali dei mezzi potrebbero essere danneggiati anche in condizioni di risacca altrimenti trascurabili. Il grado di isolamento di Alicudi e i disagi ad esso connessi, per la comunità dell’isola, sono talmente evidenti e noti da rendere superflua ogni ulteriore disamina del problema, almeno sotto tale aspetto; con la presente intendo sottolineare invece l’urgenza di un intervento per scongiurare quello che – da un problema potenziale ma imminente – rischia di trasformarsi in una jattura prolungata per l’isola, la sua economia e il mantenimento dei suoi rapporti con il resto del mondo.
Nell’ambito del provvedimento “Opere per la messa in sicurezza dei porti delle Isole Eolie – 1999.IT.16.1.PO.011/6.03/6.1.13/029”, infatti, sono stati previsti interventi di prolungamento del molo e di livellamento dei fondali ad Alicudi, con un importo pari a 700.000 euro, la cui realizzazione dovrebbe essere completata entro la fine del 2008. Di fatto, ad oggi staziona sul molo un mezzo meccanico, ma nessun intervento risulta ancora essere stato posto in opera. Non si può assolutamente permettere che, per mesi e soprattutto in piena stagione turistica, l’isola rimanga tagliata fuori dai collegamenti in aliscafo ad una minima bava di vento, che rende di fatto impraticabili le operazioni su tale lato del molo.
Ritengo dunque, e desidero suggerire vivamente, che il Comune di Lipari, di fatto committente di tali opere, debba intervenire con urgenza presso la Ditta appaltatrice in merito al cronoprogramma dei lavori, chiedendo l’immediata esecuzione dei lavori di dragaggio necessari e propedeutici alla realizzazione dell’intero progetto. Nell’eventuale impossibilità di procedere come sopra, desidero suggerire l’opportunità della richiesta di un intervento straordinario e/o di somma urgenza al Genio Civile Opere Marittime, cui compete la soluzione dei problemi sopra evidenziati.
Certo del fatto che concorderete circa la gravità della situazione, Vi ringrazio dell’attenzione invitandoVi nuovamente a intervenire con la massima urgenza.
Lipari: Controlli dei carabinieri. Forte rischio alcool
Intanto è di nuovo “allarme rosso” dall’Istituto Superiore di Sanità. In occasione dell’Alcool Prevention Day 2008 è emerso un dato allarmante per il numero di giovani che fa uso di sostanze alcoliche. Il 67 % di giovani al di sotto dell'età legale consuma nelle “serate tipo” ogni genere di bevanda alcolica, il 35,7 % dei giovani dichiara di consumare 1-2 bicchieri; il 27,8 % da 3 a 5 bicchieri e il 20 % circa beve oltre 6 bicchieri in un'unica occasione, ubriacandosi. Sono soprattutto i minori a bere birra e cocktail alcolici, sia ragazzi che ragazze, che sono addirittura più numerose dei coetanei maschi, si comincia prestissimo, già a 12 anni. Probabilmente il bere è legato al nuovo modello dello stare insieme, perché l’euforia e la disinibizione che può dare risulta utile in un gruppo di adolescenti per superare insicurezza, paura, imbarazzo e timidezza tipiche di questa età. Diventa compito di ogni adulto ricordare ai ragazzi che l’alcol può provocare uno stato di profonda alterazione psicofisica e che la sua pericolosità è maggiore proprio perchè è una sostanza legale e socialmente accettata, per consumare la quale non è necessario nascondersi.
lunedì 21 aprile 2008
San Bartolo, il culto, il vascelluzzo, il pollice, la statua d'argento, la Cattedrale
di Giuseppe Jacolino
Da sempre la tradizione ecclesiastica locale ci propone il 13 di febbraio dell'anno di grazia 264 come la data dell'arrivo del corpo santo a Portinente di Lipari. Ma purtroppo non abbiamo i necessari supporti documentari per accettare in toto codesta data. Tuttavia, ritroviamo che il vescovo francese S. Gregorio di Tours - vissuto all'incirca tra il 538 e il 594 - appare ben informato del solido nesso - "storico", potremmo dire - che s'era stabilito tra S. Bartolomeo e l'isola di Lipari. Così egli scriveva in proposito: "La storia della sua passione narra che Bartolomeo Apostolo subì il martirio in terra d'Asia. Dopo molti anni della sua passione, essendo sopraggiunta una nuova persecuzione contro i Cristiani, e vedendo i pagani che tutto il popolo accorreva al suo sepolcro e a lui offriva preghiere ed incensi,spinti dall'odio portarono via il suo corpo e, postolo in un sarcofago di piombo, lo gettarono in mare dicendo: perché tu non abbia più ad allettare il nostro popolo. Ma, con l'intervento della provvidenza di Dio, nel segreto delle sue operazioni, il sarcofago di piombo, sostenuto dalle acque che lo portavano, da quel luogo fu traslato ad un'isoletta detta Lipari. Ne fu fatta rivelazione ai cristiani perché lo raccogliessero: raccolto e sepoltolo, su quel corpo edificarono un gran tempio. In esso è ora invocato e manifesta di giovare a molte genti con le sue virtù e le sue grazie".C'era dunque in Lipari - già nel sec. VI - una tradizione relativa all'approdo del sacro corpo; c'era un gran tempio elevato in onore d
Lavoratori ex pomice: "Scusateci, abbiamo scherzato"
Domani, come annunciato in pompa magna, doveva essere il gran giorno del ritorno al lavoro. La comunicazione doveva essere data stamattina alle dieci nella riunione che il sindaco di Lipari, il presidente del consiglio e il dirigente del IV settore avevano fissato con i ventinove. Invece...non è così. Si devono ancora aprire le buste(due) per l'assicurazione obbligatoria per eventuali danni nei confronti di terzi e...udite...udite... ci sarebbero altri problemi...queste assunzioni (che avverrebbero a costo zero per il comune) cozzerebbero contro quanto previsto dalla finanziaria. Mentre i lavoratori aspettano in aula si susseguono frenetiche le riunioni tra il sindaco Mariano Bruno, il dottor Francesco Subba, il dirigente Nico Russo. Viene anche convocato il presidente del consiglio Pino Longo. L'aria e non solo quella, si dice, è tesa.
Alla fine Longo, per primo, seguito da Bruno e Russo scendono nell'aula consiliare. Il presidente del consiglio relazione sulle varie fasi e non lesina qualche stoccata ai dirigenti, il sindaco rassicura tutti ed evidenzia che c'è la volontà politica di farsi carico di questi lavoratori e, ufficialmente, dà direttive al dirigente Russo che si proceda...nonostante la Finanziaria. Sarà la volta buona? "Frenatori" permettendo sarebbe davvero il caso di finirla di "giocare" con il destino di questi lavoratori e delle loro famiglie
Ex lavoratori pomice: Da dopodomani al lavoro
Lami: Il bilancio della giornata ecologica
Questo il comunicato ufficiale dell'associazione, presieduta da Saverio Merlino:
Una meravigliosa giornata di sole ha fatto da sfondo all’iniziativa dedicata alla pulizia del Vallone Castagna organizzata, ieri 20 Aprile, dall’Associazione Borgata Lami.
Circa 70 persone tra soci e cittadini volontari (molti i bambini presenti) hanno raccolto rifiuti d’ogni genere, abbandonati, da chi non ha rispetto per l’ambiente che lo circonda, lungo il torrente che da Lami conduce a Rocche Rosse, in uno dei siti naturalistici più belli delle Eolie.
Sono stati riempiti d’immondizia 3 “scarrabili” che, con eccezionale collaborazione e grande disponibilità, i fratelli Gesuele e Tindaro Fonti, cui vanno tanti ringraziamenti, hanno messo a disposizione dell’Associazione.
Dopo questa faticosa impresa, che per alcuni soci ha richiesto un impegno arduo per diversi giorni, l’Associazione Borgata Lami perlustrerà e vigilerà, con ogni mezzo, tutta l’area che da Vallone Castagna conduce a Rocche Rosse, denunciando, senza nessun indugio, alle Autorità
competenti, quanti saranno individuati ad abbandonare rifiuti.
Quella di ieri è stata per l’Associazione Borgata Lami anche l’occasione per installare la “caratteristica segnaletica” che ha realizzato per indicare ai tantissimi turisti che, da Aprile ad Ottobre, ed anche oltre, scelgono, sempre più frequentemente, di praticare gli “antichi cammini naturalistici”, che da Canneto portano a Lami, Vallone Castagna, Monte Chirica, Cavallo Arena, Rocche Rosse e Monte Pelato, siti d’indubbio valore paesaggistico.
Terminata la raccolta dei rifiuti tutti i partecipanti, ai quali si sono uniti circa 30 turisti, che provenivano da un’escursione dei luoghi, stanchi, ma soddisfatti del lavoro effettuato, si sono radunati sul punto panoramico di “Cavallo Arena” per continuare a godersi, con la propria famiglia, in allegria e a contato con la natura, la meravigliosa giornata e ad apprezzare, con un buon appetito, fave, pecorino, salsicce e tanti dolci tipici preparati, per l’occasione, dalle signore di Lami.
Circa 70 persone tra soci e cittadini volontari (molti i bambini presenti) hanno raccolto rifiuti d’ogni genere, abbandonati, da chi non ha rispetto per l’ambiente che lo circonda, lungo il torrente che da Lami conduce a Rocche Rosse, in uno dei siti naturalistici più belli delle Eolie.
Sono stati riempiti d’immondizia 3 “scarrabili” che, con eccezionale collaborazione e grande disponibilità, i fratelli Gesuele e Tindaro Fonti, cui vanno tanti ringraziamenti, hanno messo a disposizione dell’Associazione.
Dopo questa faticosa impresa, che per alcuni soci ha richiesto un impegno arduo per diversi giorni, l’Associazione Borgata Lami perlustrerà e vigilerà, con ogni mezzo, tutta l’area che da Vallone Castagna conduce a Rocche Rosse, denunciando, senza nessun indugio, alle Autorità
Quella di ieri è stata per l’Associazione Borgata Lami anche l’occasione per installare la “caratteristica segnaletica” che ha realizzato per indicare ai tantissimi turisti che, da Aprile ad Ottobre, ed anche oltre, scelgono, sempre più frequentemente, di praticare gli “antichi cammini naturalistici”, che da Canneto portano a Lami, Vallone Castagna, Monte Chirica, Cavallo Arena, Rocche Rosse e Monte Pelato, siti d’indubbio valore paesaggistico.
Terminata la raccolta dei rifiuti tutti i partecipanti, ai quali si sono uniti circa 30 turisti, che provenivano da un’escursione dei luoghi, stanchi, ma soddisfatti del lavoro effettuato, si sono radunati sul punto panoramico di “Cavallo Arena” per continuare a godersi, con la propria famiglia, in allegria e a contato con la natura, la meravigliosa giornata e ad apprezzare, con un buon appetito, fave, pecorino, salsicce e tanti dolci tipici preparati, per l’occasione, dalle signore di Lami.
"Ambientalisti o delinquenti". Nota di Legambiente Lipari
“Un grumo inestricabile fatto di ignoranza, atavicità remissiva di fronte ai poteri forti, di pervicace tutela di interessi personali o di clan, di acquiescenza supina o complice condivisione di un'illegalità diffusa”.
E' questo il pesantissimo giudizio espresso a proposito della comunità eoliana e del "sacco del territorio" e riportate in quella che possiamo definire la parte teorico-presentativa del “piano di gestione del sito Unesco delle Eolie” redatto dal professor Aurelio Angelini. Affermazioni gravi e lesive e oltraggiose dell'intera comunità eoliana contro le quali si è prontamente schierata l'amministrazione del sindaco Mariano Bruno che, prontamente, chiede ad Angelini delle scuse pubbliche”.
In data odierna, nella relazione d’apertura del convegno “NUOVA ARIA PER L’AMBIENTE organizzata dall’ATO5 Eolie per l’ambiente”, al quale Legambiente ha aderito con entusiasmo ed in perfetta sintonia di intenti, il nostro primo cittadino – notando la minima partecipazione dei cittadini eoliani e rappresentanti di categorie in sala - ha in parte confermato l’assunto del professor Angelini, tacciando di “insensibilità all’ambiente” i propri concittadini.
Il concetto è stato quindi ripreso dall’Assessore all’Ambiente Giulio China che sostituendo il Sindaco al tavolo dei relatori, nel tentativo di rafforzare il concetto precedentemente espresso dal Sindaco Bruno, ha dichiarato che:“gli eoliani sono incivili”.
Sarà vero? E di cosa si lamentano i nostri amati amministratori? Non sono forse gli stessi che, demonizzando coloro che: reclamano il rispetto dai cacciatori delle zone ZPS, che denunciano discariche abusive in cave non controllate, che tramite comunicati denunciano discariche a cielo aperto di eternit/amianto, che chiedono l’intervento dell’amministrazione per il ripristino dei sentieri storici (mulattiere) impraticabili e pieni di rifiuti, hanno reso la parola “ambientalista” sinonimo di “delinquente”.
Coloro cioè – secondo la linea di pensiero del nostro sindaco,che non lottano per la salvaguardia del più grande bene collettivo –il proprio territorio- ma sono solo contro. Contro il progresso (leggasi megaporto); contro la costruzione delle case ( abusive); contro i pollai;contro l’aviopista ecc.
E’ infatti colpa degli ambientalisti – a parere sempre del Sindaco- che si vuole “imporre” il Parco delle Eolie che impedirà agli eoliani di andare a caccia; di raccogliere le olive nel proprio terreno; che sequestrerà le proprietà, che sequestrerà i pollai e Dio sa cos’altro ancora….
In qualsiasi paese civile questo si chiamerebbe terrorismo ambientale ma per il Sindaco Bruno i propri cittadini sono solo somari da tiro ai quali propinare qualsiasi menzogna ed indurli a tirare il proprio carro colmo di ambizioni e progetti devastanti ( megaporto, aviopista e quant’altro si inventerà prima della fine del mandato).
E’ chiaro come, in questa ottica, il cittadino eoliano abbia il terrore di farsi vedere in un consesso in cui si parli di ambiente poiché ha paura di essere scambiato per un “ambientalista”."
Legambiente Lipari
Piero Roux
domenica 20 aprile 2008
Personaggi della Lipari di una volta: Edwin Hunziker
Il talento per il disegno inizia a farsi notare facendo emergere le sue prime ambizioni artistiche di diventare “pittore”, ma questi suoi desideri non vengono accettati benevolmente dalla sua famiglia.
Frequenta malvolentieri la Scuola Commerciale Cantonale di Zurigo e dopo l’esame di maturità (1920) non ha alcun interesse ad intraprendere una carriera commerciale e decide di frequentare l’università. Quello che gli offre l’università non lo soddisfa e quindi convince il padre a permettergli di continuare i suoi studi a Roma e si iscrive alla scuola di pittura di Carlo Alberto Petrucci (Inverno 1921-1922). Per la sua famiglia la professione di “pittore” non è considerata valida per un buon futuro e quindi pretendono che diventi almeno insegnante di disegno e per farlo diviene necessaria la frequenza di un’accademia. Dopo il soggiorno in Italia continua gli studi presso l’Accademia di Monaco di Baviera (Inverno 1922-1923). Qui conosce il pittore Johann Peter Fluck ed il musicista Willy Burkhard i quali in seguito diventano suoi amici.
“Per motivi sconosciuti, che non ricordo” così racconta nelle Sue memorie, vie
Dopo Monaco raggiunge Firenze dove fa la conoscenza dei pittori Max Gubler e Max Hunziker; Max Gubler diventa in seguito uno dei suoi più cari amici.
Da Firenze và a Parigi dove frequenta i pittori Max Hege, gli scultori Karl Gesser ed Ernst Keller e successivamente lo raggiungono Max Hunziker e Max Gubler.
Al suo ritorno a Zurigo sente parlare con molto entusiasmo della Sicilia, ed è così che insieme a Max Gubler comincia a fare dei programmi di “emigrazione”. Intorno al 1924 parte per Palermo, fermandosi nel villaggio roccioso di Boccadifalco dove, poco dopo, viene raggiunto da Max Gubler. “La vista sulla Conca D’oro è meravigliosa ma quasi impossibile da dipingere” e ben presto entrambi si stancano sia del luogo che del comportamento della popolazione. Edwin Hunziker lascia Palermo per andare in cerca di qualche cosa di particolare ed è così che trova Lipari, la sua “terra promessa”. Giunto a Lipari, incantato dal luogo, si fa raggiungere da Max Gubler e poiché il paesaggio liparese offre innumerevoli motivi da dipingere, pian piano sull’isola si forma una piccola colonia di pittori; tra questi è presente anche Emilio Müller.
A Lipari per qualche tempo Edwin Hunziker vive insieme a Max Gubler e sua moglie Maria in una casa nei vicoli sotto le mura del Castello. Per molto tempo è sotto l’influenza di Max Gubler e lo affascina la sua pittura. Dipingono spesso insieme, copiandosi, giocando con i colori ed i soggetti, tanto da confondere spesso le opere dell’uno con quelle dell’altro. Infatti Edwin Hunziker scrive nelle sue memorie che qualcuno dei suoi quadri è stato venduto come opera di “Max Gubler”.
Oggi una prova della contemporaneità di realizzazione dei soggetti si può vedere nei quadri rappresentanti “Marina Corta” conservati presso la Villa Diana di Lipari (Hunziker - Marina Corta - 1925 ) e presso una collezione privata di Zurigo (Gubler: Lipari, Hafen und Festung - 1925). Edwin Hunziker in quegli anni conosce una ragazza dell’isola, Clelia Gemmola; in lei trova una coraggiosa compagna e nel 1925 la sposa. Sull’isola di Lipari nel 1926 ha inizio il “Confino
Grazie ad una borsa di studio elvetica si stabilisce con la moglie per alcuni mesi a Parigi (1932); esaurita la sua borsa di studio fa ritorno in Svizzera e da lì riparte per Lipari. Isolano per propria scelta egli si ritrova più eoliano degli stessi “liparoti” ed è a Lipari che mette definitivamente le sue radici familiari e lavorative.
Nell’Agosto del 1936 nasce il secondo figlio Donato, colpito fin dalla nascita da un grave handicap fisico. Nel 1940 si reca con tutta la famiglia in Svizzera, poiché i venti di guerra consigliano agli stranieri di lasciare l’Italia per mete più tranquille. È durante questi anni (1946 c.a.) che ha modo di conoscere il pittore e scultore Marino Marini. Dopo un anno e mezzo dalla fine della guerra riesce a fare ritorno a Lipari dove ha lasciato e ritrovato, grazie alla custodia di alcuni amici fidati, una casa di campagna nella Contrada Diana. La casa, comprata poco tempo prima dell’inizio della guerra è, negli anni cinquanta, ampliata ed attrezzata a fine alberghiero, diventando l’odierno albergo “Villa Diana”, ancora oggi di proprietà e gestito dalla sua famiglia.
Edwin Hunziker viene chiamato dai conoscenti locali “u profissuri” (il professore), riconoscendogli il notevole bagaglio culturale e gli interessi artistici di cui essi mancano, spesso non per loro scelta ma per l’insularità che fortemente condiziona la vita locale. L’appellativo è un segno del gran
Per i contadini locali diviene una figura familiare da incontrare sotto gli ulivi di “San Calogero” e tra i fichi d’india di “Capistello”. Le esposizioni dei quadri, in Svizzera, si susseguono con successo. Gli entusiasmanti colori dell’isola si uniscono alla tecnica ed alla sensibilità del pittore, al piccolo breve tocco di colore che coglie il momento dell’immagine rendendola viva sulla tela.
Erede dei grandi maestri dell’impressionismo, dal suo pennello scorrono sulle tele i colori forti dell’isola con la forza della tecnica carpita negli ateliers parigini. Nel 1975 Edwin Hunziker viene colpito da un ictus che per molti mesi lo costringe a cure sia a Lipari che in Svizzera. Si riprende molte bene, anche se deve camminare con l’aiuto di un bastone. Ricomincia a dipingere recandosi nei luoghi amati e lontani dell’isola non più a piedi ma con la macchina ed accompagnato dalla moglie. Dopo la malattia riscopre l
Nel dicembre 1985 muore il figlio Sandro. Da questo dolore Edwin, già ottantaquattrenne, non si riprende. Muore il 13 marzo del 1986, ad appena tre mesi dalla morte del figlio. Le sue opere divise tra Lipari e la Svizzera, rimangono alla famiglia che nel 1989 organizza una mostra antologica presso la Galleria Wolfsberg di Zurigo; anche il Comune di Lipari, nel 1994, lo ricorda con una piccola mostra.
Ancora la famiglia organizza, con successo, una mostra a Thun (Svizzera) e poi a Palermo nel 2002 ed a Catania nel 2004. Il Museo Archeologico Regionale Eoliano “Luigi Bernabò Brea” di Lipari, nell’ambito dei festeggiamenti per il cinquantesimo anno della sua fondazione, gli dedica una mostra antologica intitolata “Colore, Luce, Spazio” allestita nella ex chiesa S. Caterina al Castello di Lipari.
La mostra, aperta al pubblico dal 22 agosto al 10 ottobre 2004, propone sessanta opere di Edwin Hunziker con grande successo di pubblico. Il suo mondo continua oggi a vivere tra le mura ed i giardini dell’albergo Villa Diana, conservato dalla nipote Clelia e dalla sua famiglia nella semplicità da Lui voluta. Nella Villa Diana i quadri di Edwin Hunziker sono visibili sulle pareti del salone e delle camere.
Testo di Clelia Hunziker Ulteriori ragguagli su http://www.edwinhunziker.it/
Lami: Giornata ecologica nel torrente Castagna
“Borgata Lami” presieduta da Saverio Merlino. Tra non poche difficoltà, vista la zona alquanto angusta, sono stati riempiti tre scarrabili e, grazie alle Eolie Multiservizi, il materiale è stato trasportato sino al centro di stoccaggio di Canneto. Una validissima iniziativa ambientale alla quale ha partecipato attivamente (vedi foto in basso) il consigliere comunale Sarino Centorrino (Eolie nel cuore). Una cinquantina i partecipanti fra cui diverse donne.
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