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sabato 16 aprile 2016
Ex Pumex. Assolti l'imprenditore D'Ambra ed il tecnico Galvagno
(dalla Gazzetta del sud - Leonardo Orlando) Il giudice monocratico del tribunale di Barcellona Fabio Processo, ha assolto dall'accusa di omissione colposa per il rischio di aver fatto insorgere nel 2008 un pericolo di frane nell'area di estrazione delle cave di pomice gestite dalla fallita società “Pumex Spa” di Lipari, l’industriale Vincenzo “Enzo” D’Ambra, in qualità di presidente e amministratore delegato dell'impresa e il direttore tecnico di cava e di stabilimento della Pumex Francesco Galvagno.
I due imputati che escono indenni dal procedimento, difesi rispettivamente dagli avvocati Alberto Gullino e Alessandro Oliva, sono stati assolti perché il fatto non sussiste D’Ambra e per non aver commesso il fatto Galvagno.
La vicenda giudiziaria è precedente al clamoroso sequestro giudiziario delle cave di pomice e delle aree circostanti – avvenuto il 31 agosto del 2008 – su cui venivano stivati scarti di lavorazione industriale, residui di lapilli e inerti, oltre a materiali ferrosi.
L’area industriale su cui la magistratura all'epoca aveva fatto apporre i sigilli era estesa per 1 milione e 300 mila metri quadrati di superficie situata in località Porticello e Punta Castagna. Nell’ambito di accertamenti giudiziari effettuati in precedenza fu rilevato che l'area di cava non era stata messa in sicurezza. Le stesse acque piovane non erano state adeguatamente regimentate, tanto da creare pericoli di smottamento e frane di scarti e residui di pomice.
Il processo ha stabilito che Galvagno difeso dall’avv. Oliva, non aveva più la responsabilità tecnica della cava all’atto dei fatti; mentre a D’Ambra non poteva essere imputata alcuna responsabilità tecnica per quanto accadeva a seguito dell'estrazione.
Migrazioni ed unioni civili: due frontiere della Misericordia? (di Michele Giacomantonio)
"Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore " San Giovanni della Croce
Si concluso ieri sera, venerdì 15 aprile, nella Chiesa del Pozzo il ciclo di tre incontri sulla Misericordia. Il loro filo conduttore è stato quello di comprendere ciò che Papa Francesco si attende dai cristiani e dalla Chiesa in risposta all’appello di convertirsi alla misericordia e di viverla conseguentemente nella storia e, ancora di più, di quale misericordia il mondo ha veramente bisogno di fronte alle miserie che ogni giorno vengono in evidenza, alle ferite di tanti donne ed uomini privati della dignità, al loro grido di aiuto che è sempre più assordante.
Per comprendere questo, nei primi due incontri si è approfondito il significato di misericordia così come si è proposto nel corso della storia almeno attraverso le tre principali religione monoteistiche: la cristiana, l’israelita, la mussulmana. Soprattutto si è riflettuto su alcuni episodi dell’Antico Testamento, c he è comune a cristiani ed ebrei e sull’insegnamento di Gesù come emerge dai Vangeli con la sua propria vita ed il racconto delle parabole.
Nell’ultimo incontro si è portata l’attenzione su due “periferie esistenziali” fra le più incandescenti del nostro tempo: il dramma delle migrazioni e l’emarginazione degli omosessuali. Sono due realtà intorno alle quali il pregiudizio è profondo è diffuso ed anche la Chiesa fatica a trovare una rotta condivisa. E forse non è un caso che Papa Francesco nell’Esortazione “La gioia dell’amore” affermi che “nella chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti” perché “in ogni Paese o regione si possono cercare soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle sfide locali”.
Sulle immigrazioni i pregiudizi sono molti. Recentemente l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – l’Unher – li ha riassunti in sei interrogativi: l’Europa rischia l’invasione? I migranti minacciano lo stato sociale dei paesi europei? I migranti fanno aumentare la disoccupazione? I paesi con più profughi sono in Europa? Gli immigrati in Italia pagano le tasse? L’Europa ha bisogno dei migranti? La risposta ai primi quattro interrogativi è un NO secco mentre la risposta agli ultimi due è invece un SI. Proprio il contrario di quanto sostengono i movimenti xenofobi. Anzi a proposito di quanto versano gli immigrati per imposte e contributi previdenziali nelle casse dello stato italiano e quanto ricevono invece sotto forma di prestazioni se facciamo riferimento al 2012 scopriamo che i cittadini stranieri hanno versato 16,5 miliardi di euro e ne hanno ottenuto sotto forma di spesa pubblica 12,5 miliardi di euro cioè ben quasi 4 miliardi in meno. E per quanto riguarda il welfare delle pensioni, siccome la popolazione italiana registra un continuo invecchiamento mentre gli immigrati sono per lo più giovani, e siccome le pensioni vengono pagate con i contributi della gente che lavora ne risulta che il sistema pensionistico italiano sta in piedi grazie agli immigrati con buona pace di Salvini e company.
Non meno inconsistenti sono i pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Non è vero che l’omosessualità è un vizio, non è vero che si possa attribuire una responsabilità ai genitori, alla famiglia, all’ambiente e tanto meno al soggetto interessato. Il massimo che si può dire è che vi è un tale complesso intreccio di elementi – dalla possibile predisposizione genetica, a tutti i fattori ambientali, psicologici, relazionali che ne determinano l’espressione – da escluderla possibilità di risalire ad una concatenazione come univoca, né come teoria generale, né nell’applicazione al singolo caso. Tutte le teorizzazioni genetiche, ormonali, anatomiche, psicologiche hanno mostrato nel tempo la loro insufficienza. Non è vero che il disagio che le persone omosessuali vivono nella società dipenda necessariamente da disturbi psichici o di personalità, da traumi od abusi, da disturbi fisici di varia natura. E’ vero invece che nella gran parte dei casi è frutto proprio del forte pregiudizio sociale nel quale la società li costringe a vivere e che loro finiscono con l’interiorizzare, autodenigrandosi. Nella fase adolescenziale quando iniziamo a comprendere chi siamo e siamo alla ricerca di modelli stabili di riferimento, molti ragazzi e ragazze omosessuali vivono un vero sconquasso trovando soltanto pregiudizi: valutazioni degradanti, parcellizzazione della loro persona, giudizi legati solo al sesso e non all’intera personalità umana. Lo sviluppo invece di una immagine positiva di sé prelude ad una affermazione positiva. E’ una questione di autostima e le relazioni affettive sono importanti in questa maturazione. I giovani e le giovani omosessuali come i loro amici eterosessuali hanno bisogno di ragionare di amore, di fedeltà, di progetto di coppia, di dono da realizzare a partire da ciò che sono e rivolti a colui o colei che sentono essere il compimento del loro desiderio affettivo. Quindi è incomprensibile la pretesa di chi vorrebbe che l’omosessuale vivesse la propria affettività nel nascondimento o nell’astinenza perpetua. Vorrebbe dirgli negarli – come sarebbe per qualsiasi ragazzo o ragazza che scopre l’amore - ciò che di più bello può avere dalla vita.
La Chiesa e le comunità parrocchiali possono fare molto in questo processo di umanizzazione delle relazioni e di rimozione delle sofferenze. La Chiesa insegna che perché una relazione affettiva si possa chiamare “amore” sono necessarie la reciprocità, la passione, il rispetto, la magnanimità, la fedeltà, la donazione altruistica, la solidarietà, nonché il sacrificio. Queste caratteristiche sono riscontrabili anche in una coppia omosessuale non meno che in una qualsiasi coppia di giovani. E’ compito di queste coppie testimoniare alla Chiesa la loro esistenza, provare questoluogo teologico in cui si manifesta la grazia dell’amore di Dio ma è anche compito della Chiesa cercarle e può cercarle se innanzitutto lo si crede possibile. Uscendo dalle contraddizioni della dichiarazione della Congregazione della Dottrina della Fede del 1975 e del 1986 dove da una parte si afferma che l’inclinazione omosessuale è un male ( rappresenta “un oggettivo disordine morale”) ma in sé non è peccato mentre gli atti omosessuali sono sempre peccaminosi. Per cui le persone omosessuali sono tenute a vivere la castità nel senso che devono avere rapporti omosessuali.
Il punto critico per la Chiesa è che negli atti sessuali compiuti da una coppia omosessuale sono assenti la finalità procreativa e la complementarietà in senso biologico-riproduttivo. E’ un punto insuperabile? Alcuni teologi fanno osservare che un’analisi più approfondita può portare ad elaborare significati di “fecondità” e “complementarietà” più ampi e complessi. Cioè si tratterebbe di ampliare il campo semantico del termine “procreativo” fino ad includere alcune forme di fecondità spirituale. La vita di coppia è già feconda nel suo darsi, perché il dono di sé per l’altro – che si manifesta anche nel concreto degli atti sessuali – crea qualcosa di nuovo, fa entrare le persone in una nuova vita, genera valore aggiunto: il noi emerge dall’io-tu come qualcosa di nuovo e stupendo.
Abbiamo detto che la Amoris Laetitia è caratterizzata da molta prudenza nei confronti dell’omosessualità. Non si fa nessun tentativo di ampliare il significato di “fecondità” e “complementarietà”, ma si è anche molto attenti a non parlare di “disordine morale oggettivo”. Chissà se quando Francesco parla delle convivenze in cui "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" per cui anche queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale", comprenda in qualche modo anche le unioni omosessuali?
Si concluso ieri sera, venerdì 15 aprile, nella Chiesa del Pozzo il ciclo di tre incontri sulla Misericordia. Il loro filo conduttore è stato quello di comprendere ciò che Papa Francesco si attende dai cristiani e dalla Chiesa in risposta all’appello di convertirsi alla misericordia e di viverla conseguentemente nella storia e, ancora di più, di quale misericordia il mondo ha veramente bisogno di fronte alle miserie che ogni giorno vengono in evidenza, alle ferite di tanti donne ed uomini privati della dignità, al loro grido di aiuto che è sempre più assordante.
Per comprendere questo, nei primi due incontri si è approfondito il significato di misericordia così come si è proposto nel corso della storia almeno attraverso le tre principali religione monoteistiche: la cristiana, l’israelita, la mussulmana. Soprattutto si è riflettuto su alcuni episodi dell’Antico Testamento, c he è comune a cristiani ed ebrei e sull’insegnamento di Gesù come emerge dai Vangeli con la sua propria vita ed il racconto delle parabole.
Nell’ultimo incontro si è portata l’attenzione su due “periferie esistenziali” fra le più incandescenti del nostro tempo: il dramma delle migrazioni e l’emarginazione degli omosessuali. Sono due realtà intorno alle quali il pregiudizio è profondo è diffuso ed anche la Chiesa fatica a trovare una rotta condivisa. E forse non è un caso che Papa Francesco nell’Esortazione “La gioia dell’amore” affermi che “nella chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti” perché “in ogni Paese o regione si possono cercare soluzioni più inculturate, attente alle tradizioni e alle sfide locali”.
Sulle immigrazioni i pregiudizi sono molti. Recentemente l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – l’Unher – li ha riassunti in sei interrogativi: l’Europa rischia l’invasione? I migranti minacciano lo stato sociale dei paesi europei? I migranti fanno aumentare la disoccupazione? I paesi con più profughi sono in Europa? Gli immigrati in Italia pagano le tasse? L’Europa ha bisogno dei migranti? La risposta ai primi quattro interrogativi è un NO secco mentre la risposta agli ultimi due è invece un SI. Proprio il contrario di quanto sostengono i movimenti xenofobi. Anzi a proposito di quanto versano gli immigrati per imposte e contributi previdenziali nelle casse dello stato italiano e quanto ricevono invece sotto forma di prestazioni se facciamo riferimento al 2012 scopriamo che i cittadini stranieri hanno versato 16,5 miliardi di euro e ne hanno ottenuto sotto forma di spesa pubblica 12,5 miliardi di euro cioè ben quasi 4 miliardi in meno. E per quanto riguarda il welfare delle pensioni, siccome la popolazione italiana registra un continuo invecchiamento mentre gli immigrati sono per lo più giovani, e siccome le pensioni vengono pagate con i contributi della gente che lavora ne risulta che il sistema pensionistico italiano sta in piedi grazie agli immigrati con buona pace di Salvini e company.
Non meno inconsistenti sono i pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Non è vero che l’omosessualità è un vizio, non è vero che si possa attribuire una responsabilità ai genitori, alla famiglia, all’ambiente e tanto meno al soggetto interessato. Il massimo che si può dire è che vi è un tale complesso intreccio di elementi – dalla possibile predisposizione genetica, a tutti i fattori ambientali, psicologici, relazionali che ne determinano l’espressione – da escluderla possibilità di risalire ad una concatenazione come univoca, né come teoria generale, né nell’applicazione al singolo caso. Tutte le teorizzazioni genetiche, ormonali, anatomiche, psicologiche hanno mostrato nel tempo la loro insufficienza. Non è vero che il disagio che le persone omosessuali vivono nella società dipenda necessariamente da disturbi psichici o di personalità, da traumi od abusi, da disturbi fisici di varia natura. E’ vero invece che nella gran parte dei casi è frutto proprio del forte pregiudizio sociale nel quale la società li costringe a vivere e che loro finiscono con l’interiorizzare, autodenigrandosi. Nella fase adolescenziale quando iniziamo a comprendere chi siamo e siamo alla ricerca di modelli stabili di riferimento, molti ragazzi e ragazze omosessuali vivono un vero sconquasso trovando soltanto pregiudizi: valutazioni degradanti, parcellizzazione della loro persona, giudizi legati solo al sesso e non all’intera personalità umana. Lo sviluppo invece di una immagine positiva di sé prelude ad una affermazione positiva. E’ una questione di autostima e le relazioni affettive sono importanti in questa maturazione. I giovani e le giovani omosessuali come i loro amici eterosessuali hanno bisogno di ragionare di amore, di fedeltà, di progetto di coppia, di dono da realizzare a partire da ciò che sono e rivolti a colui o colei che sentono essere il compimento del loro desiderio affettivo. Quindi è incomprensibile la pretesa di chi vorrebbe che l’omosessuale vivesse la propria affettività nel nascondimento o nell’astinenza perpetua. Vorrebbe dirgli negarli – come sarebbe per qualsiasi ragazzo o ragazza che scopre l’amore - ciò che di più bello può avere dalla vita.
La Chiesa e le comunità parrocchiali possono fare molto in questo processo di umanizzazione delle relazioni e di rimozione delle sofferenze. La Chiesa insegna che perché una relazione affettiva si possa chiamare “amore” sono necessarie la reciprocità, la passione, il rispetto, la magnanimità, la fedeltà, la donazione altruistica, la solidarietà, nonché il sacrificio. Queste caratteristiche sono riscontrabili anche in una coppia omosessuale non meno che in una qualsiasi coppia di giovani. E’ compito di queste coppie testimoniare alla Chiesa la loro esistenza, provare questoluogo teologico in cui si manifesta la grazia dell’amore di Dio ma è anche compito della Chiesa cercarle e può cercarle se innanzitutto lo si crede possibile. Uscendo dalle contraddizioni della dichiarazione della Congregazione della Dottrina della Fede del 1975 e del 1986 dove da una parte si afferma che l’inclinazione omosessuale è un male ( rappresenta “un oggettivo disordine morale”) ma in sé non è peccato mentre gli atti omosessuali sono sempre peccaminosi. Per cui le persone omosessuali sono tenute a vivere la castità nel senso che devono avere rapporti omosessuali.
Il punto critico per la Chiesa è che negli atti sessuali compiuti da una coppia omosessuale sono assenti la finalità procreativa e la complementarietà in senso biologico-riproduttivo. E’ un punto insuperabile? Alcuni teologi fanno osservare che un’analisi più approfondita può portare ad elaborare significati di “fecondità” e “complementarietà” più ampi e complessi. Cioè si tratterebbe di ampliare il campo semantico del termine “procreativo” fino ad includere alcune forme di fecondità spirituale. La vita di coppia è già feconda nel suo darsi, perché il dono di sé per l’altro – che si manifesta anche nel concreto degli atti sessuali – crea qualcosa di nuovo, fa entrare le persone in una nuova vita, genera valore aggiunto: il noi emerge dall’io-tu come qualcosa di nuovo e stupendo.
Abbiamo detto che la Amoris Laetitia è caratterizzata da molta prudenza nei confronti dell’omosessualità. Non si fa nessun tentativo di ampliare il significato di “fecondità” e “complementarietà”, ma si è anche molto attenti a non parlare di “disordine morale oggettivo”. Chissà se quando Francesco parla delle convivenze in cui "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" per cui anche queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale", comprenda in qualche modo anche le unioni omosessuali?
Judo. Quattro esordienti dello Sporting Lipari in gara a Martina Franca
(di Adalgisa Ferlazzo) Domani 4 Esordienti B parteciperanno a Martina Franca alla gara federale denominata Trofeo Italia, riservata alla classe Esordienti B, gara a circuito .
Gli atleti sono Enya Livoti, Andrea De Salvo, Erik Varro e Ugo Oliveri.
Gli atleti sono Enya Livoti, Andrea De Salvo, Erik Varro e Ugo Oliveri.
Sondaggio dossi. Maggioranza favorevoli ma lo scarto con i contrari è minimo
Si è chiuso ieri il nostro sondaggio sui dossi.
Il sondaggio su Eolienews ha avuto questo risultato: Favorevoli 65 - Contrari 86
Lo stesso sondaggio l'abbiamo proposto nella pagina sondaggi di Eolienews su fb.
Questo il risultato: Favorevoli 84 - Contrari 38
Complessivamente si sono espressi favorevolmente 149 - contrari 124
Il sondaggio su Eolienews ha avuto questo risultato: Favorevoli 65 - Contrari 86
Lo stesso sondaggio l'abbiamo proposto nella pagina sondaggi di Eolienews su fb.
Questo il risultato: Favorevoli 84 - Contrari 38
Complessivamente si sono espressi favorevolmente 149 - contrari 124
venerdì 15 aprile 2016
Il "Carlo Morace" sarà il primo aliscafo LibertyLines
LIBERTYlines
COMUNICATO STAMPA
Trapani,
15 Aprile 2016
Sarà il “Carlo Morace”, in partenza da Trapani per le Isole
Egadi, il primo aliscafo a portare il
nome LibertyLines.
Da domani quindi prende ufficialmente il via la nuova
avventura della UsticaLines con il cambio del nome voluto dal management
aziendale per dare un profilo diverso ed internazionale alla compagnia di
navigazione. Cambiare nome per rimanere fedeli al concept che ha caratterizzato
l’azienda. La volontà di entrare in una nuova dimensione che vada oltre e che
accompagna l’evoluzione della società di navigazione. Da Usticalines a Libertylines.
Un nome legato essenzialmente alla storia della marineria. Ad uno stile di
imbarcazioni che hanno fatto epoca e che per l’azienda rappresentano certamente l’inizio della propria
storia. Dopo oltre venti anni, proiettati con l’azienda nel futuro, non si
vuole dimenticare cosa c’è alla base di quanto è stato costruito. Un nome che
racchiude tutta la filosofia aziendale. Libertylines è la compagnia marittima
siciliana ma è anche la compagnia marittima con la più grande flotta di mezzi
veloci al mondo. Non dimenticando quello che è stato, se ne fa tesoro. Oggi
l’azienda guarda ad una innovazione nel
mondo della costruzione dei mezzi veloci con l’impegno in prima persona con i prorpi ingegneri, il proprio
cantiere ed il fiore all’occhiello rappresentato dalla realizzazione del
“Gianni M”, il più grande aliscafo del mondo. Libertylines rappresenterà questa
nuova parte della storia aziendale. Un cammino fatto di occupazione, di
competitività, di maggior sicurezza e maggior confort per gli oltre duemilioni
e mezzo di passeggeri annui. Libertylines è l’inizio di una nuova avventura.
Benvenuti a bordo.
Da oggi i Carabinieri di Lipari nella nuova caserma
COMUNICATO
I Carabinieri di Lipari da oggi si
sono ufficialmente trasferiti nella loro nuova Caserma in via Madre Florenzia
Profilio, a pochi decine di metri dalla vecchia sede che è stata
definitivamente liberata e restituita alla Curia, proprietario dell’immobile.
La nuova Caserma, anch’essa di proprietà dell’Arcidiocesi di
Messina, Lipari e S. Lucia del Mela, ha preso forma al termine di importanti
lavori di ristrutturazione, che hanno trasformato lo stabile, che prima era un
vecchio albergo, in un nuovo e confortevole Comando Stazione.
I lavori di trasformazione, eseguiti dalla stessa Curia,
hanno permesso, finalmente, di dotare i Carabinieri di una nuova Caserma, moderna e funzionale,
nonché di recuperare un edificio in pieno centro, che da qualche anno era
inutilizzato. Nonostante la sua funzione operativa, lo stabile ha mantenuto un
elegante facciata in stile eoliano, caratterizzata dai tipici colori delle
abitazioni dell’arcipelago e ben si armonizza con gli edifici adiacenti.
La caserma, con i suoi ampi e funzionali locali al piano
terra, potrà offrire un servizio più efficace ai cittadini isolani e in
particolare ai turisti, specie se stranieri, durante il periodo estivo. La
stazione, infatti, avrà diversi confortevoli uffici dedicati esclusivamente
alla ricezione del pubblico anche straniero e ai controlli di Polizia di
Frontiera, mansione demandata sull’isola, in modo esclusivo, ai militari
dell’Arma e che permette alle imbarcazioni, provenienti dall’estero, di
accedere per la prima volta in Italia. Proprio in tale ottica, e con la finalità
di eseguire controlli più approfonditi su tutti i cittadini, soprattutto se
stranieri, il Comando stazione sarà dotato di un sofisticato sistema di
fotosegnalamento e identificazione, che permette di risalire all’identità dei
controllati anche solo dalle impronte digitali. Nella nuova sede troverà posto
anche il personale di bordo della Motovedetta
814 Monteleone, la
cui imbarcazione è dislocata nel porto di Pignataro, ma che avrà un ufficio
dedicato dove sviluppare i controlli fatti in mare e ricevere i naviganti anche
solo per un consulto.
La caserma, perfettamente accessibile alle persone
diversamente abili e priva di barriere architettoniche, metterà a disposizione
dei cittadini e dei turisti, dei locali funzionali e sicuri.
La nuova Stazione può garantire ospitalità per circa 30
Carabinieri. Una ricettività così grande permetterà, specie durante il periodo
estivo, di alloggiare un importante numero di rinforzi proveniente dalla terra
“ferma” e offrire così maggiore sicurezza, non solo a Lipari ma a tutto
l’arcipelago.
Oltre alle camere, l’Arma potrà contare anche su tre alloggi
di servizio, adiacenti alla caserma. Si tratta di tre appartamenti, di
proprietà del Comune di Lipari, che in precedenza davano ospitalità ad alcuni
uffici comunali. L’impegno e la disponibilità del Sindaco e della sua
amministrazione, permetterà, quindi, al Comandante della Stazione e ad altri
due militari, di alloggiare tutto l’anno con le proprie famiglie a pochi metri
dalla caserma.
La nuova caserma, da oggi già aperta al pubblico e
completamente operativa , sarà ufficialmente inaugurata e intitolata, con
un’apposita cerimonia, sabato 14 maggio alla presenza delle autorità locali e
nazionali
Referendum. Cittadinanzattiva invita a votare SI
Amici, Domenica 17 rammentate di non darla vinta ai "FALSI PROFETI" , coloro che sostengono il NO, ritenendo lo si può sostenere anche non andando a votare, dicendo: "io ci metto la faccia" .
Mai sentite farneticazioni di questo tenore, mentono sapendo di mentire, noi di CITTADINANZATTIVA, per il bene dei nostri figli, le generazioni future e contro le LOBBIES voteremo SI .
B. M. Tedros (Cittadinanzattiva Sicilia onlus Assemblea Territoriale di Lipari – Is Eolie)
Mai sentite farneticazioni di questo tenore, mentono sapendo di mentire, noi di CITTADINANZATTIVA, per il bene dei nostri figli, le generazioni future e contro le LOBBIES voteremo SI .
B. M. Tedros (Cittadinanzattiva Sicilia onlus Assemblea Territoriale di Lipari – Is Eolie)
Fare Verde per il "SI" al referendum di domenica. Stasera alle 19 incontro sul Corso a Lipari
“Il 17 Aprile Fare Verde invita a votare SI al referendum sulle trivelle petrolifere, per tutelare i nostri mari e puntare ad un futuro sostenibile”.
Inoltre il gruppo locale eoliano di Fare Verde esprime il proprio consenso per l’operato del comitato “Lipari vota SI” che terrà un incontro oggi 15 Aprile alle ore 19.00 sul Corso Vittorio Emanuele di fronte alla Palma.
In questa occasione anche i membri di Fare Verde saranno in piazza per raccontare le “ragioni del SI”
Referenti Locali Fareverde
Francesco Rizzo - Bartolo Profilio
Responsabili cittadini Fareverde
Pietro Gatto – Gennarino Saltalamacchia
Inoltre il gruppo locale eoliano di Fare Verde esprime il proprio consenso per l’operato del comitato “Lipari vota SI” che terrà un incontro oggi 15 Aprile alle ore 19.00 sul Corso Vittorio Emanuele di fronte alla Palma.
In questa occasione anche i membri di Fare Verde saranno in piazza per raccontare le “ragioni del SI”
Referenti Locali Fareverde
Francesco Rizzo - Bartolo Profilio
Responsabili cittadini Fareverde
Pietro Gatto – Gennarino Saltalamacchia
Buongiorno con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno
MONTE FOSSA DELLE FELCI (SALINA)
FOTO ELIO BENENATI
SANTO DEL GIORNO:
«La politica e il mondo giornalistico possono vantare eroi, ma pochi possono essere paragonati a padre Damiano di Molokai. Vale la pena dare un'occhiata alle fonti di tale eroismo» (Gandhi)
Padre Damiano stesso rivela in una lettera i motivi della sua scelta: «Arno molto questi poveri indigeni per la loro semplicità e faccio per loro tutto ciò che posso. Essi mi amano come fanno i bambini con i propri genitori, e attraverso questo reciproco affetto spero di poterli condurre a Dio. Se amano il prete, infatti, ameranno più facilmente Cristo nostro Signore».
Joseph de Veuster (Damiano era il suo nome cr religione) nacque nel Belgio fiammingo nel 1840. A 19 anni chiese l'ammissione presso i padri dei Sacri Cuori. Dopo alcuni anni di preparazione, venne inviato missionario nelle Hawaii dove gli venne affidato un esteso territorio con soli 2000 abitanti. Il giovane prete non si perse d'animo. Imparò la lingua degli indigeni, condivise il loro povero cibo, dormiva come loro su un pagliericcio. Nel 1873 compì un'ulteriore discesa nell'abisso della carità, imbarcandosi per Molokai per assistere gli ammalati di lebbra. Negli anni trascorsi sul'isola Damiano restituì ai lebbrosi il senso della loro dignità, li aiutò a organizzarsi, a costruirsi una capanna, a coltivare piccoli appezza menti di terreno. Finì per sentirsi talmente in comunione con loro da iniziare la sua omelia con le parole: «Noi altri lebbrosi». Ed effettivamente la terribile malattia si annunciò sul suo corpo prima sommessamente, poi con segni sempre più evidenti. Morì il 15 aprile 1889. Ai funerali partecipò una folla straordinaria di lebbrosi inconsolabili.
giovedì 14 aprile 2016
Lega Navale sezione Lipari comunica possibilità primo imbarco temporaneo su nave Palinuro
Si comunica che la M.M. ha messo a disposizione n. 7 posti ( 5 Maschi e 2 Femmine ) per la tratta La Spezia – Ajaccio 25 /04 – 5/5.
Pertanto si invitano quanti interessati all' esperienza di inviare la propria candidatura all' indirizzo email lipari@leganavale.it
Il presidente
Pertanto si invitano quanti interessati all' esperienza di inviare la propria candidatura all' indirizzo email lipari@leganavale.it
Il presidente
San Calogero. Le ricerche di Sidoti
Visto
l’interesse manifestato sullo Stabilimento Termale di San Calogero ho
effettuato alcune ricerche anche con la collaborazione di qualche amico.
Falliti
i diversi tentativi di ridare decoro al suddetto Stabilimento e dopo aver
sostenuto cospicui costi per interventi di ristrutturazione, a fine 2007 l’amministrazione
Bruno preannuncia ai giornali che “intende affidare lo stabilimento in convenzione per
creare un'opportunità di lavoro per le persone svantaggiate", (vedi
anche avviso pubblico del 10/10/2007 e successive integrazioni del 09/11/2007).
Di conseguenza, l’11/03/2008 con
Delibera di Giunta n.19 viene deliberato l’affidamento alla Cooperativa Sociale
FSC Group Service, ai sensi dell’art.5 della Legge 381/91, e approvato anche lo
schema di convenzione.
L’oggetto della delibera è il
seguente: “affidamento del servizio di
mantenimento e valorizzazione dello stabilimento “Terme di San Calogero” ed
aree annesse al fine di creare opportunità di lavoro anche con l’inserimento
dei soggetti svantaggiati”.
Richiamo alcuni degli articoli
contenuti nella convenzione solo per far comprendere la natura del rapporto
instaurato tra Comune e Cooperativa:
Articolo 1): spiega la natura del
rapporto: “servizio di mantenimento e
valorizzazione della struttura (…..) attraverso la custodia, l’intrattenimento
dei visitatori, la manutenzione ordinaria dello stabile nonché l’esercizio di
ogni iniziativa collaterale finalizzata alla promozione di attività turistiche
e socio culturali”.
Articolo 5): adempimenti da
seguire: “la cooperativa sociale redige
e trasmette all’amministrazione una relazione annuale circa i risultati
raggiunti nelle varie attività”.
Artcolo 6): durata: “la presente convenzione ha la durata di
sei anni”.
In data 22/08/2008 con delibera di Giunta n. 84 si apporta una
modifica alla convenzione stipulata in data 31/03/2008, nello specifico il solo
articolo 6) ovvero la durata.
Infatti, diversamente da quanto
deliberato in sede di approvazione del testo di convenzione, la durata viene estesa da 6 anni a 10
anni (Marzo 2018).
Alla stessa delibera viene
allegato un progetto “Le vie della
Bellezza: Il Parco di S. Calogero ed il Distretto delle Eolie”, individuando le
azioni da intraprendere: Creazione del Parco di San Calogero, Creazione del Distretto
delle Eolie, Creazione dell’Agenzia di Sviluppo dell’Economia Sociale.
Vengono anche individuati
all’interno del progetto: Obiettivi
ed indicatori oggetto di monitoraggio, un cronoprogramma da sviluppare in due
anni e l’elenco dei partner con il ruolo assegnato a
ciascuno assegnato.
Insomma sono tutti temi e
argomenti da verificare e che sicuramente saranno stati realizzati ed esplicitati
compiutamente in quelle relazioni che la Cooperativa era obbligata a
trasmettere all’Ente con cadenza annuale, senza nulla togliere ai meriti per
aver mantenuto il fabbricato in funzione.
Possiamo concludere dicendo che la
Convenzione è servita a ricoprire una parte delle esigenze di questo sito,
tralasciando però, la finalità principale e strategica ovvero il mantenimento del
contesto archeologico e, anche se in forme diverse, la sorgente termale storica.
Angelo Sidoti
Pulizia e disinfestazione scuole post-referendum. Assessore Centurrino . "Già concordati interventi con istituzioni scolastiche"
COMUNICATO
STAMPA
A
garanzia di una corretta e necessaria informazione in merito agli interventi di pulizia e disinfezione dei plessi
scolastici sedi di seggio elettorale per il Referendum popolare del prossimo 17
aprile, si fa presente quanto segue.
L’Ente
comunale, come da prassi consolidata, ha provveduto per tempo a concordare con
le Istituzioni Scolastiche le modalità e le operazioni necessarie a garantire
le opportune condizioni di igiene dei locali interessati dalle consultazioni.
Nella
giornata del 18 aprile c.a., infatti, ad opera del personale scolastico
mediante apposito ordine di servizio del Dirigente Scolastico, saranno
effettuati gli interventi di pulizia straordinaria e disinfezione per i quali
l’Amministrazione, tramite l’Ufficio Elettorale, provvederà a fornire prodotti
igienizzanti e disinfettanti ad azione germicida, battericida e fungicida
(presidi medico chirurgici).
Per
quanto riguarda l’attività di “disinfestazione” all’interno dei plessi
scolastici, si tiene a precisare che il Comune, durante l’anno scolastico in
corso, non è mai mancato di intervenire prontamente, nonostante i tanti disagi
economici, con provvedimenti volti a
eliminare e scongiurare problemi di igiene pubblica - di concerto con le Istituzioni scolastiche,
con le quali l’Assessorato tiene un rapporto costante - come attestato dalle
seguenti determine dirigenziali:
n.81
del 09.09.2015 – Disinfestazione e derattizzazione plessi scolastici I.C.
Lipari;
n.166
del 17.11.2015 – Disinfestazione cortile plesso scolastico di Quattropani;
n.13
del 05.02.2016 – Disinfestazione I.C. Lipari 1;
n.14
del 05.02.2016 – Disinfestazione Istituto di Istruzione Superiore Isa Conti E.
Vainicher.
E’
bene chiarire che gli interventi di disinfestazione si effettuano qualora siano
presenti, appunto, infestazioni e consistono in tutte quelle operazioni atte ad
eliminare piccoli animali o insetti dannosi presenti nell’ambiente.
Quanto
sopra a riprova della costante attenzione e dell’impegno dell’Amministrazione
per la tutela della salute e del benessere dei frequentanti
gli Istituti Scolastici ricadenti sul territorio comunale.
Si
evidenzia, altresì, che qualsiasi altra notizia apparsa relativamente a tale
argomento non costituisce comunicato ufficiale dell’Amministrazione.
L’Assessore
alla Pubblica Istruzione
(Fabiola
Centurrino)
Lipari, domani sera alla Chiesa del Pozzo: la Misericordia alla prova delle immigrazioni e delle unioni di fatto
Venerdì 15 aprile alle ore 18, nella chiesetta del Pozzo, si terrà il terzo ed ultimo incontro sulla misericordia affrontando il tema “La chiesa e i cristiani alla prova della misericordia”. “Quante situazioni di precarietà e sofferenza – osserva Papa Francesco - sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. ..Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo”.
L’indifferenza ed il pregiudizio sono le armi con cui ogni giorno combattiamo e distruggiamo la misericordia. Prendiamo due temi fra i tanti: le immigrazioni e l’omosesualità. Quante volte abbiamo sentito dire: “Che vogliono questi immigrati? Se ne stiano a casa loro. Protestano? Cacciamoli da dove sono venuti”. Oppure : “Io non tollero gli omosessuali, darei loro un sacco di legnate e li getterei in galera”. E nessuno di questi intolleranti si chiede il perché la gente emigra? Nessuno si domanda se affrontare il mare e la morte è frutto di una scelta o di una necessità. Nessuno si pone il problema se essere omosessuale è una libera scelta o si nasce così. Dovunque domina il pregiudizio contro i diversi. I diversi sono sempre colpevoli, pericolosi, da isolare e comunque da evitare.
Per esempio quanti sanno che gli immigrati in Italia pagano le tasse? Si, anche in Italia, come nel resto d’Europa, i lavoratori stranieri pagano più tasse di quanto non ricevano sotto forma di prestazioni. Secondo i dati del 2012, la spesa pubblica rivolta agli immigrati in Italia può essere stimata in 12,5 miliardi di euro, l’1,57 per cento della spesa pubblica nazionale. Dall’altro lato, tra imposte e contributi previdenziali i cittadini stranieri versano 16,5 miliardi di euro all’anno. Mettendo a confronto entrate e uscite gli immigrati in Italia sono in attivo di 3,9 miliardi di euro. Ancora, l’Europa ha bisogno dei migranti? Si, un’Europa senza migranti si muoverebbe verso un drammatico calo demografico, con conseguente insostenibilità del suo welfare e il rischio di non rimanere al passo con i tempi. Nel 2015 in Europa ci sono quattro giovani per ogni pensionato, ma nel 2060 ce ne saranno solo due. Le opzioni sono due: “O gli stati europei chiudono le frontiere e accettano di vedere l’Europa pesare sempre meno in un mondo in crescita o si aprono alla migrazione e permettono all’Europa di crescere”.
Perché si è omosessuali? Ci sono colpe? Ci sono responsabilità? Ormai è riconosciuto che dell’omosessualità non si possa individuare una vera e propria causa, e tantomeno una colpa (dei genitori, della famiglia, dell’ambiente). Vi è un tale complesso intreccio di elementi – dalla possibile predisposizione genetica, a tutti i fattori ambientali, psicologici e relazionali che ne determinano l’espressione – da escludere la possibilità di risalire a una concatenazione causale univoca, né come teoria generale, né nell’applicazione al singolo caso. Tutte le presunte ‘teorie eziologiche’ (genetiche, ormonali, anatomiche, psicologiche) hanno infatti mostrato, nel tempo, la loro insufficienza.
E’ vero che molto spesso le persone omosessuali si vergognano e nascondono la loro natura e vivono nella sofferenza e nella solitudine. Ma tale ritiro non è determinato da una loro ‘difettosa’ struttura psichica, ma dal forte pregiudizio sociale dell’ambiente sociale che li circonda, che queste persone fanno proprio (è il fenomeno dello stigma – o pregiudizio – sociale interiorizzato) e nel quale s’identificano, autodenigrandosi. Nella fase adolescenziale, quando iniziamo a comprendere chi siamo, qual è il nostro orientamento sessuale, abbiamo bisogno di modelli stabili e precisi. Molte ragazze e ragazzi omosessuali che iniziano a vivere questo vero e proprio sconquasso, conducono una lotta interiore in completa solitudine. Nella ricerca di modelli in cui identificarsi, trovano soltanto pregiudizi: valutazioni degradanti, parcellizzanti la loro persona, spesso legate solo al sesso e non all’interezza dell’individuo.
Spesso, il ragazzo o la ragazza omosessuale entra, quindi, in un circolo vizioso, dando credito ai pregiudizi sociali, iniziando ad avere comportamenti svalorizzanti. Ecco perché la rimozione del pregiudizio – che oggi è identificata, a torto o a ragione, con la locuzione «lotta all’omofobia» – è urgentissima e necessaria. Quando le persone sono accolte nella loro interezza, arrivano a vivere in maggiore armonia con se stessi, iniziando ad amarsi e a valorizzare l’interezza della loro persona. Lo sviluppo di un’immagine di sé positiva prelude all’affermazione positiva di sé. È una questione di autostima, non di orgoglio. Quando l’omosessuale riconosce il proprio valore, intraprende la strada del ‘venir fuori’, e le relazioni affettive fanno parte di questa affermazione, poiché l’identità omosessuale si completa in esse, in quanto promuoventi un’immagine di sé positiva.
Nella Esortazione Amoris Laetitia Papa Francesco ricorda che "ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto". Ma il cammino per una piena accoglienza del diverso è ancora lunga e difficile. Nell’Esortazione non si parla, a loro proposito, di “disordine oggettivo” ma si fa fatica a riconoscere le loro unioni anche se, a proposito delle unioni diverse dal matrimonio, l’Esortazione riconosce che “alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo". Non è un'apertura piena alle unioni di fatto, ma il riconoscimento che anche nelle convivenze, ad esempio, "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" e che queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale" caro al pontefice.
L’indifferenza ed il pregiudizio sono le armi con cui ogni giorno combattiamo e distruggiamo la misericordia. Prendiamo due temi fra i tanti: le immigrazioni e l’omosesualità. Quante volte abbiamo sentito dire: “Che vogliono questi immigrati? Se ne stiano a casa loro. Protestano? Cacciamoli da dove sono venuti”. Oppure : “Io non tollero gli omosessuali, darei loro un sacco di legnate e li getterei in galera”. E nessuno di questi intolleranti si chiede il perché la gente emigra? Nessuno si domanda se affrontare il mare e la morte è frutto di una scelta o di una necessità. Nessuno si pone il problema se essere omosessuale è una libera scelta o si nasce così. Dovunque domina il pregiudizio contro i diversi. I diversi sono sempre colpevoli, pericolosi, da isolare e comunque da evitare.
Per esempio quanti sanno che gli immigrati in Italia pagano le tasse? Si, anche in Italia, come nel resto d’Europa, i lavoratori stranieri pagano più tasse di quanto non ricevano sotto forma di prestazioni. Secondo i dati del 2012, la spesa pubblica rivolta agli immigrati in Italia può essere stimata in 12,5 miliardi di euro, l’1,57 per cento della spesa pubblica nazionale. Dall’altro lato, tra imposte e contributi previdenziali i cittadini stranieri versano 16,5 miliardi di euro all’anno. Mettendo a confronto entrate e uscite gli immigrati in Italia sono in attivo di 3,9 miliardi di euro. Ancora, l’Europa ha bisogno dei migranti? Si, un’Europa senza migranti si muoverebbe verso un drammatico calo demografico, con conseguente insostenibilità del suo welfare e il rischio di non rimanere al passo con i tempi. Nel 2015 in Europa ci sono quattro giovani per ogni pensionato, ma nel 2060 ce ne saranno solo due. Le opzioni sono due: “O gli stati europei chiudono le frontiere e accettano di vedere l’Europa pesare sempre meno in un mondo in crescita o si aprono alla migrazione e permettono all’Europa di crescere”.
Perché si è omosessuali? Ci sono colpe? Ci sono responsabilità? Ormai è riconosciuto che dell’omosessualità non si possa individuare una vera e propria causa, e tantomeno una colpa (dei genitori, della famiglia, dell’ambiente). Vi è un tale complesso intreccio di elementi – dalla possibile predisposizione genetica, a tutti i fattori ambientali, psicologici e relazionali che ne determinano l’espressione – da escludere la possibilità di risalire a una concatenazione causale univoca, né come teoria generale, né nell’applicazione al singolo caso. Tutte le presunte ‘teorie eziologiche’ (genetiche, ormonali, anatomiche, psicologiche) hanno infatti mostrato, nel tempo, la loro insufficienza.
E’ vero che molto spesso le persone omosessuali si vergognano e nascondono la loro natura e vivono nella sofferenza e nella solitudine. Ma tale ritiro non è determinato da una loro ‘difettosa’ struttura psichica, ma dal forte pregiudizio sociale dell’ambiente sociale che li circonda, che queste persone fanno proprio (è il fenomeno dello stigma – o pregiudizio – sociale interiorizzato) e nel quale s’identificano, autodenigrandosi. Nella fase adolescenziale, quando iniziamo a comprendere chi siamo, qual è il nostro orientamento sessuale, abbiamo bisogno di modelli stabili e precisi. Molte ragazze e ragazzi omosessuali che iniziano a vivere questo vero e proprio sconquasso, conducono una lotta interiore in completa solitudine. Nella ricerca di modelli in cui identificarsi, trovano soltanto pregiudizi: valutazioni degradanti, parcellizzanti la loro persona, spesso legate solo al sesso e non all’interezza dell’individuo.
Spesso, il ragazzo o la ragazza omosessuale entra, quindi, in un circolo vizioso, dando credito ai pregiudizi sociali, iniziando ad avere comportamenti svalorizzanti. Ecco perché la rimozione del pregiudizio – che oggi è identificata, a torto o a ragione, con la locuzione «lotta all’omofobia» – è urgentissima e necessaria. Quando le persone sono accolte nella loro interezza, arrivano a vivere in maggiore armonia con se stessi, iniziando ad amarsi e a valorizzare l’interezza della loro persona. Lo sviluppo di un’immagine di sé positiva prelude all’affermazione positiva di sé. È una questione di autostima, non di orgoglio. Quando l’omosessuale riconosce il proprio valore, intraprende la strada del ‘venir fuori’, e le relazioni affettive fanno parte di questa affermazione, poiché l’identità omosessuale si completa in esse, in quanto promuoventi un’immagine di sé positiva.
Nella Esortazione Amoris Laetitia Papa Francesco ricorda che "ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto". Ma il cammino per una piena accoglienza del diverso è ancora lunga e difficile. Nell’Esortazione non si parla, a loro proposito, di “disordine oggettivo” ma si fa fatica a riconoscere le loro unioni anche se, a proposito delle unioni diverse dal matrimonio, l’Esortazione riconosce che “alcune lo realizzano almeno in modo parziale e analogo". Non è un'apertura piena alle unioni di fatto, ma il riconoscimento che anche nelle convivenze, ad esempio, "potranno essere valorizzati quei segni d'amore che riflettono l'amore di Dio" e che queste situazioni vanno "affrontate in maniera costruttiva" secondo lo spirito della "Chiesa ospedale" caro al pontefice.
mercoledì 13 aprile 2016
Erogazione idrica a Quattropani domani e venerdì. Il Calendario
La Geomar di Nello Vecchio porta a conoscenza della cittadinanza il calendario dell'erogazione idrica a Quattropani
Giovedi' 14 aprile 2016 : Castellaro Alto, Vallone Bianco, Stradale Castellaro, Coste D'agosto, Chiesa Vecchia, Chirica Rasa.
Venerdi' 15 aprile: Castellaro Basso, Petrovito, Cavolino, Area Morta, Chiesa Nuova, Via Quartara, Tivoli.
Giovedi' 14 aprile 2016 : Castellaro Alto, Vallone Bianco, Stradale Castellaro, Coste D'agosto, Chiesa Vecchia, Chirica Rasa.
Venerdi' 15 aprile: Castellaro Basso, Petrovito, Cavolino, Area Morta, Chiesa Nuova, Via Quartara, Tivoli.
Il premio Nobel Ignarro diventerà cittadino onorario di Lipari
La giunta Giorgianni ha deciso il conferimento della Cittadinanza Onoraria del comune di Lipari a Louis Joseph Ignarro, già Premio Nobel e con parenti originari di Panarea.
La proposta alla giunta Giorgianni è stata fatta dal Centro Studi Eoliano
Louis J. Ignarro (New York, 31 maggio 1941) è un biochimico statunitense, premio Nobel per la medicina nel 1998, insieme a Robert Furchgott e Ferid Murad, per aver scoperto le implicazioni della molecola di monossido di azoto nel sistema cardiovascolare. Seppe di aver vinto il premio Nobel quando atterrò all'aeroporto di Capodichino a Napoli, città dove tenne la prima lezione dopo aver vinto il premio e dove, l'anno successivo, ricevette la laurea honoris causa in medicina presso la Federico II. Altro legame con Napoli è la sua origine, il padre era di Torre del Greco.
Lavora per l'azienda statunitense Herbalife, con la quale ha ideato alcuni prodotti sul miglioramento nutrizionale e alimentare.
Louis J. Ignarro (New York, 31 maggio 1941) è un biochimico statunitense, premio Nobel per la medicina nel 1998, insieme a Robert Furchgott e Ferid Murad, per aver scoperto le implicazioni della molecola di monossido di azoto nel sistema cardiovascolare. Seppe di aver vinto il premio Nobel quando atterrò all'aeroporto di Capodichino a Napoli, città dove tenne la prima lezione dopo aver vinto il premio e dove, l'anno successivo, ricevette la laurea honoris causa in medicina presso la Federico II. Altro legame con Napoli è la sua origine, il padre era di Torre del Greco.
Lavora per l'azienda statunitense Herbalife, con la quale ha ideato alcuni prodotti sul miglioramento nutrizionale e alimentare.
Ustica Lines diventa Libertylines. L'annuncio oggi a Palermo
Palermo - «Volevamo fare in modo che il nostro nome non fosse legato solo all'isola di Ustica, visto che gestiamo il servizio di trasporto con aliscafi in tutta la Sicilia. Volevamo cambiare nome per rimanere fedeli al nostro concept aziendale».
Lo ha detto Ettore Morace, presidente di Libertylines, nuovo nome di Usticalines, la compagnia che si occupa del trasporto su aliscafi dalla Sicilia per le isole minori. «La Libertylines - ha aggiunto Morace - è la compagnia marittima con la più grande flotta di mezzi veloci al mondo. Adesso abbiamo anche il più grande aliscafo del pianeta. Un cammino fatto di occupazione, competitività e maggior sicurezza».
«Con mezzi nuovi armonizzeremo i servizi, non si toccano le tariffe e saranno mantenuti i lavoratori. Ci saranno imbarcazioni nuove e moderne, dotate di tutti confort, e mezzi di riserva per mantenere sempre i collegamenti». Ha continuato Ettore Morace. «Dalla settimana prossima - ha proseguito Morace - ci saranno tre mezzi in più in Siremar, uno a Milazzo ed uno a Trapani di riserva, e uno in più per le Eolie. È una trattativa durata quattro anni che siamo felici sia andata in porto. I rapporti con le famiglie Franza e Matacena sono buoni da anni. Sono al primo giorno di scuola, finalmente si è chiusa una lunga vicenda. Ora ci aspetta un enorme lavoro per migliorare la flotta. Nessuno è stato licenziato. Siamo soddisfatti e contenti». Ha continuato il comandante Morace, amministratore delegato di Ustica Lines socio al 50% di Snc Spa, l'alta metà è nel portafoglio di Caronte&Tourist, la società che ha formalizzato l'acquisto per 55,1 milioni della Siremar, la compagnia navale che si occupa dei collegamenti tra la Sicilia e il resto delle isole minori. L'accordo tra i soci di Snc prevede che Ustica Lines si occupi dei collegamenti tramite gli aliscafi, mentre Caronte&Tourist del segmento traghetti. Il piano industriale prevede l'immissione immediata in servizio di 4 aliscafi, il rinnovo della flotta, l'ottimizzazione degli orari.
«La cifra dell'operazione è di 55,1 milioni di euro. Il Tar ci ha detto di tornare all'offerta di quattro anni fa. La convenzione con lo Stato è per 12 anni. Ognuno cercherà di fare quello che sa fare meglio. C'è un'ipotesi di spacchettamento funzionale». Lo ha detto il titolare della Caronte & Tourist Vincenzo Franza commentando l'acquisizione della Siremar da parte della Società di Navigazione Siciliana Spa (Sns), società di cui fanno parte paritariamente l'Ustica Lines di Ettore Morace e Caronte&Tourist che fa capo alle famiglie Franza-Matacena. La trattativa è durata quattro anni. Nel 2012 avvenne la privatizzazione della compagnia che collega la Sicilia con le Isole minori (380 dipendenti cui si aggiungono gli stagionali e 75 milioni di fatturato di cui 55 milioni da contributi pubblici). La Siremar venne ceduta alla Compagnia delle Isole, società presieduta dall'armatore Salvatore Lauro e di cui è azionista la Mediterranea holding della Regione Siciliana. L'operazione allora fu resa possibile grazie a una fideiussione della Regione, che era guidata da Raffaele Lombardo, di circa 30 milioni. Ma la fideiussione venne considerata dai giudici (prima il Tar e poi il Consiglio di Stato) un aiuto di Stato e la gara venne annullata. Con la formalizzazione della cessione a Sns esce di scena la Regione siciliana. «Di fatto dal provvedimento della Cassazione - ha aggiunto Franza - sono passati solo pochi mesi. Tutto il resto del tempo è dovuto ai tempi 'italianì. Comunque il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio. In più abbiamo assorbito tutti i dipendenti della Siremar».
Lo ha detto Ettore Morace, presidente di Libertylines, nuovo nome di Usticalines, la compagnia che si occupa del trasporto su aliscafi dalla Sicilia per le isole minori. «La Libertylines - ha aggiunto Morace - è la compagnia marittima con la più grande flotta di mezzi veloci al mondo. Adesso abbiamo anche il più grande aliscafo del pianeta. Un cammino fatto di occupazione, competitività e maggior sicurezza».
«Con mezzi nuovi armonizzeremo i servizi, non si toccano le tariffe e saranno mantenuti i lavoratori. Ci saranno imbarcazioni nuove e moderne, dotate di tutti confort, e mezzi di riserva per mantenere sempre i collegamenti». Ha continuato Ettore Morace. «Dalla settimana prossima - ha proseguito Morace - ci saranno tre mezzi in più in Siremar, uno a Milazzo ed uno a Trapani di riserva, e uno in più per le Eolie. È una trattativa durata quattro anni che siamo felici sia andata in porto. I rapporti con le famiglie Franza e Matacena sono buoni da anni. Sono al primo giorno di scuola, finalmente si è chiusa una lunga vicenda. Ora ci aspetta un enorme lavoro per migliorare la flotta. Nessuno è stato licenziato. Siamo soddisfatti e contenti». Ha continuato il comandante Morace, amministratore delegato di Ustica Lines socio al 50% di Snc Spa, l'alta metà è nel portafoglio di Caronte&Tourist, la società che ha formalizzato l'acquisto per 55,1 milioni della Siremar, la compagnia navale che si occupa dei collegamenti tra la Sicilia e il resto delle isole minori. L'accordo tra i soci di Snc prevede che Ustica Lines si occupi dei collegamenti tramite gli aliscafi, mentre Caronte&Tourist del segmento traghetti. Il piano industriale prevede l'immissione immediata in servizio di 4 aliscafi, il rinnovo della flotta, l'ottimizzazione degli orari.
«La cifra dell'operazione è di 55,1 milioni di euro. Il Tar ci ha detto di tornare all'offerta di quattro anni fa. La convenzione con lo Stato è per 12 anni. Ognuno cercherà di fare quello che sa fare meglio. C'è un'ipotesi di spacchettamento funzionale». Lo ha detto il titolare della Caronte & Tourist Vincenzo Franza commentando l'acquisizione della Siremar da parte della Società di Navigazione Siciliana Spa (Sns), società di cui fanno parte paritariamente l'Ustica Lines di Ettore Morace e Caronte&Tourist che fa capo alle famiglie Franza-Matacena. La trattativa è durata quattro anni. Nel 2012 avvenne la privatizzazione della compagnia che collega la Sicilia con le Isole minori (380 dipendenti cui si aggiungono gli stagionali e 75 milioni di fatturato di cui 55 milioni da contributi pubblici). La Siremar venne ceduta alla Compagnia delle Isole, società presieduta dall'armatore Salvatore Lauro e di cui è azionista la Mediterranea holding della Regione Siciliana. L'operazione allora fu resa possibile grazie a una fideiussione della Regione, che era guidata da Raffaele Lombardo, di circa 30 milioni. Ma la fideiussione venne considerata dai giudici (prima il Tar e poi il Consiglio di Stato) un aiuto di Stato e la gara venne annullata. Con la formalizzazione della cessione a Sns esce di scena la Regione siciliana. «Di fatto dal provvedimento della Cassazione - ha aggiunto Franza - sono passati solo pochi mesi. Tutto il resto del tempo è dovuto ai tempi 'italianì. Comunque il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio. In più abbiamo assorbito tutti i dipendenti della Siremar».
ACQUISIZIONE SIREMAR: Operazione da oltre 50 milioni di euro. Conferenza stampa della SNS a Palermo
Palermo, 13 aprile 2016 – Nei dettagli, l’acquisizione di Siremar è stata un’operazione economica da oltre 50 milioni di euro. Esattamente l’importo che già quattro anni fa la Società di Navigazione Siciliana aveva offerto per rilevare la flotta dell’ex compagnia di Stato.
Una lunga trattativa che è seguita alla sentenza del Consiglio di Stato nella quale veniva riconosciuto il diritto della Società di Navigazione Siciliana di acquisire Siremar.
Un’operazione che, nel complesso, comprende anche il mantenimento dei livelli occupazionali provenienti da Siremar-Compagnia delle Isole.
Nessuno dei dipendenti del comparto marittimo infatti perde il posto di lavoro. SNS ha assorbito in toto gli oltre 350 dipendenti, rispettando anche le procedure sindacali con un accordo che ha preceduto la firma del contratto di acquisto avvenuta la sera dell’11 aprile a Roma.
SNS, quindi, opera da oggi su tutte le tratte previste dai contratti di servizio previste in Sicilia. Nessun regime di monopolio però. I prezzi e i costi sono stabiliti da contratti preesistenti e il mantenimento degli stessi è clausola fondamentale del contratto. Le pur poche speculazioni in tal senso, non trovano riscontro nella realtà. Va invece evidenziato un notevole beneficio per l’utenza che avrà a disposizione mezzi che verranno, nel tempo, adeguati agli standard qualitativi che certamente sono necessari.
Nessun disagio inoltre per i passeggeri che avevano concluso precedentemente acquisti con Siremar-Compagnia delle Isole. SNS manterrà gli impegni assunti nel loro confronti unendo a ciò anche un servizio di cortesia a terra per rendere maggiormente agevole viaggiare da e per le Isole servite.
E’ un nuovo inizio che certamente prevede sin da subito un’offerta migliore per rendere i trasporti marittimi in Sicilia all’altezza della situazione.
Su questo si concorda pienamente con la Regione siciliana con la quale l’interlocuzione diventa maggiore e con la quale si condivide l’obbiettivo comune di un servizio sempre tendente a migliorare ed a fare della nostra terra meta per viaggiatori soddisfatti.
La flotta navale è composta da nove navi e il comparto sarà guidato dall’ Ing. Luigi Genghi in qualità di Amministratore Delegato mentre gli aliscafi, una flotta di nove mezzi veloci, entrano nella gestione di Ustica Lines con la guida del Comandante Ettore Morace.
L’esperienza di Caronte & Tourist e di Ustica Lines sono sinonimo di garanzia assoluta. SNS intende ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito a concludere il passaggio senza grandi difficoltà e nel pieno rispetto della normativa ed auspica per la Sicilia una nuova era nel settore dei trasporti marittimi.
Antonino Repaci, Presidente SNS.
Antonino Repaci, Presidente SNS.
“Nell’operazione di acquisizione di Siremar si saldano due esperienze imprenditoriali – quelle di Caronte & Tourist e di Ustica Lines, socie in SNS – con caratteristiche di eccellenza in segmenti specialistici nel trasporto marittimo: quello dei traghetti e quello dei mezzi veloci”.
Ettore Morace e Luigi Genghi, Amministratori Delegati SNS
“Nella presentazione alle organizzazioni sindacali, abbiamo detto con una battuta che il piano industriale di un concessionario pubblico potrebbe limitarsi all’impegno di rispettare gli obblighi della concessione.
E tuttavia, in questa scommessa tutta siciliana nella quale si delineano i contorni del maggior operatore di trasporti marittimi dell’Italia meridionale, ci è sembrato doveroso assumere l’impegno di operare immediatamente per il rinnovo della flotta e quello di investire sulle risorse umane.
Sono, infatti, questi i capisaldi su cui impiantare le fondamenta per un trasporto da e verso le isole minori della Sicilia che faccia di qualità, puntualità e sicurezza i propri tratti distintivi”.
Don Gaetano compie 66 anni. L'augurio sincero dei fedeli (di Michele Giacomantonio)
Oggi 13 aprile il nostro Parroco Mons. Gaetano Sardella compie 66 anni.
A lui gli auguri di tutti i fedeli della parrocchia come hanno voluto testimoniargli questa mattinba alla fine della Messa delle 9,30 nella Chiesetta del Pozzo quelli presenti alla celebrazione che gli si sono stretti festosamente intorno.
Quest'ultimo è stato un anno particolarmente intenso per don Gaetano sia sul piano pastorale che dell'impegno nella cura delle chiese a lui affidate ed in particolare di S. Pietro e della chiesa del Pozzo.
Sul piano pastorale, fra l'altro, vogliamo ricordare la sperimentazione della via crucis biblica durante la Quaresima, il ciclo di incontri sulla misericordia che culmineranno domenica col pellegrinaggio alla Cattedrale, il rilancio del centro giovanile con l'allestimento del campo di calcetto, la cura delle confraternite maschili e femminili dell'Addolorata e di S. Bartolomeo ecc.
Proprio riguardo alla cura delle chiese vogliamo ricordare come stanno per iniziare i lavori del rifacimento della facciata della Chiesa di S. Pietro che si spera si concluderanno prima del 29 giugno festa di S. Pietro per la quale, da qualche anno, don Gaetano ha ripreso la devozione della processione per le vie cittadine.
Auguri Don Gaetano dal coro di Porto Salvo ed Eolienews
Il coro di Porto Salvo augura Buon Compleanno a Don Gaetano Sardella
A Don Gaetano vanno anche i più affettuosi auguri da Eolienews
A Don Gaetano vanno anche i più affettuosi auguri da Eolienews
Cimitero, Giacomantonio a Sardella: dopo due giorni nulla è cambiato
Mi dispiace per l’Assessore Sardella che deve sentirsi sotto tiro ma a due giorni dalla pubblicazione delle osservazioni sul Cimitero nulla ancora si muove: né la buca; né l’erba, né le fontanelle come dimostrano le foto che allego.
Altre due foto dimostrano l’incuria per le tombe che dovrebbero essere a carico delle famiglie dei defunti ma sotto il controllo e la supervisione del Comune.
E per oggi non parliamo del project financing dimenticato su cui urla il silenzio assoluto.
Attiva Stromboli ripulisce e sottrae all'oblio del tempo anche il piccolo cimitero dove venivano sepolti i colpiti da colera
Comunicato Associazione Attiva Stromboli
Nell’ estremo lato nord della spiaggia lunga, al confine con la vegetazione costiera si trova un pianoro che ospita un minuscolo cimitero, messo li per tenere lontano dalla comunità, nel timore di contagio, coloro che non c’e l’avevano fatta durante l’epidemia di colera del primo 900.
Luogo remoto e abbandonato, ma pervaso di pace primordiale, è un raro pezzo di memoria incontaminata.
Come associazione di tutela dei beni ambientali e culturali non abbiamo voluto lasciarlo senza la cura dovuta; in particolare Stefano Oliva si è fatto promotore e ha dedicato molto del suo lavoro e del suo affetto.
A corredo dell'iniziativa un breve racconto dell'anziano Stefano Cincotta, per tutti il CapoRollo, memoria storica del 900 strombolano.
Omicidio a Messina. Ci sono due indagati per la morte di Di Francesco
Ci sono due indagati per l’uccisione di Giuseppe De Francesco, il ventenne ferito a morte sabato scorso a Camaro San Paolo. La “svolta” alle indagini – condotte dai carabinieri e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia – è arrivata dopo giorni di accertamenti, controlli e interrogatori incessanti. Alla fine la decisione di iscrivere nel registro degli indagati due persone da parte dei sostituti della Dda Fabrizio Monaco, Maria Pellegrino e Liliana Todaro.
Si tratta di un 46enne e del figlio 26enne. In ogni caso nei loro confronti non è stata emessa allo stato alcuna misura custodiale. Gli accertamenti investigativi e l’esame stub, d’altra parte, non sono stati completati e nei loro confronti ci sarebbero soltanto una serie di indizi tutti legati a fatti pregressi, cioè a una situazione precedente di aspra “conflittualità” tra giovani, e non quindi una concatenazione tradizionale di prove.
Intanto ieri mattina a Palazzo di Giustizia è stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane: l’incarico è stato affidato al medico legale Fabrizio Perri, l’esame sarà eseguito questa mattina. L’autopsia diventa quindi uno snodo investigativo fondamentale che potrebbe contribuire a chiarire finalmente la dinamica della sparatoria avvenuta a Camaro San Paolo. Ad esempio per confermare o no l’ipotesi che nelle intenzioni di chi ha sparato c’era “solamente” una gambizzazione. Forse c’è stata una reazione della vittima e poi sarebbe partito il secondo colpo che è risultato fatale. Una ricostruzione che ancora deve comunque trovare conferma. Il giovane De Francesco è stato raggiunto da due proiettili che lo avevano colpito alla gamba e poi alla schiena, all’altezza dell’anca; qualcuno lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Piemonte in condizioni gravissime, e lì è morto poco dopo il suo arrivo.
Si tratta di un 46enne e del figlio 26enne. In ogni caso nei loro confronti non è stata emessa allo stato alcuna misura custodiale. Gli accertamenti investigativi e l’esame stub, d’altra parte, non sono stati completati e nei loro confronti ci sarebbero soltanto una serie di indizi tutti legati a fatti pregressi, cioè a una situazione precedente di aspra “conflittualità” tra giovani, e non quindi una concatenazione tradizionale di prove.
Intanto ieri mattina a Palazzo di Giustizia è stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane: l’incarico è stato affidato al medico legale Fabrizio Perri, l’esame sarà eseguito questa mattina. L’autopsia diventa quindi uno snodo investigativo fondamentale che potrebbe contribuire a chiarire finalmente la dinamica della sparatoria avvenuta a Camaro San Paolo. Ad esempio per confermare o no l’ipotesi che nelle intenzioni di chi ha sparato c’era “solamente” una gambizzazione. Forse c’è stata una reazione della vittima e poi sarebbe partito il secondo colpo che è risultato fatale. Una ricostruzione che ancora deve comunque trovare conferma. Il giovane De Francesco è stato raggiunto da due proiettili che lo avevano colpito alla gamba e poi alla schiena, all’altezza dell’anca; qualcuno lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Piemonte in condizioni gravissime, e lì è morto poco dopo il suo arrivo.
Oggi è il 13 Aprile. Buongiorno con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno
Calajunco (Panarea)
Foto : Roberto Greco
IL SANTO DEL GIORNO:
La vita di questo martire del dovere, che con ammirabile eroismo bevette fino all'ultima stilla il calice delle amarezze per la difesa della Chiesa, dovette certamente apparir grande ai suoi contemporanei!
Martino nacque a Todi nell'Umbria e studiò a Roma, ove si rese celebre per il suo sapere non meno che per le sue rare doti e virtù. Era appena stato consacrato sacerdote quando Papa Teodoro lo mandò come nunzio a Costantinopoli per tentare il richiamo dei Monoteliti all'unità della fede. Ma morto pochi anni dopo il Papa (649), Martino fu richiamato a Roma a succedergli.
Egli sali sulla Cattedra Apostolica col dolore di aver lasciato l'Oriente in preda alle eresie ed alle più gravi ribellioni. Onde, per prima cosa convocò il Concilio Lateranense, dove espose al venerando consesso la triste situazione e condannò gli eresiarchi principali: il patriarca Sergio, Paolo e Pirro; inoltre mandò un suo nunzio a Costantinopoli.
I Monoteliti anzichè sottomettersi s'accesero maggiormente di rabbia e tosto inviarono a Roma l'eresiarca Olimpio, coll'incarico di uccidere il Pontefice, o almeno di impadronirsi della sua persona.
Non avendo potuto ottenere il loro scopo, ricorsero a mezzi ancor più diabolici, calunniando il santo Pontefice presso l'imperatore, il quale, già infetto di eresia, fu spinto ad assecondare i loro empi disegni. Costante spedì tosto un secondo nucleo di satelliti che con la violenza e con l'inganno riuscirono a legarlo, e nella stessa notte 8 giugno 654, a imbarcarlo per Costantinopoli.
Colà giunto, dopo lungo e dolorissimo viaggio, fra privazioni e crudeli trattamenti, il santo Pontefice provò con irrefragabili ragioni la sua innocenza : ma invano. Costante tentò di costringerlo a sottoscrivere gli editti già condannati, ma il Papa disprezzando la minaccia, l'esilio e la morte stessa, rispose : « Non possumus ». Allora fu dai magistrati vilmente spogliato delle insegne pontificie, incatenato ed esposto all'infamia per le vie della città, mentre i fedeli gemevano. Fu poi messo in prigione per alcuni mesi, finché il 10 marzo del 655 venne deportato definitivamente in Crimea, per attendervi l'esecuzione della sentenza.
Di là il santo Pontefice scriveva : « Vivo fra le angosce dell'esilio, spogliato di tutto, lontano dalla mia sede; sostento il fragile mio corpo con duro pane, ma ciò non mi importa. Prego continuamente Iddio che, per intercessione dei Ss. Pietro e Paolo, tutti rimangano nella vera fede. Confido nella divina misericordia che chiuderà presto la mia mortale carriera... ». Il Signore esaudì la preghiera del santo pontefice, che morì martire del dovere per la difesa della giustizia e della verità, il 16 settembre del 665, dopo 6 anni di dolorosissimo pontificato.
Il suo corpo venne sepolto provvisoriamente in una cappella della B. Vergine, e poco dopo trasferito a Roma.
PRATICA. Ricordiamo che le sofferenze di questa vita, sopportate con pazienza, ci aumentano i meriti.
PREGHIERA. Dio, che ci allieti ogni anno con la solennità del tuo beato Martino Papa e martire, concedi, propizio, che mentre ne celebriamo la festa ci rallegriamo della sua protezione.
martedì 12 aprile 2016
Acquisizione definitiva Siremar. Domani conferenza stampa di SNS a Palermo
I dettagli dell’acquisizione
definitiva di Siremar da parte della “Società di navigazione siciliana”,
compagnia di navigazione partecipata al 50% tra Caronte&Tourist e Ustica
Lines saranno illustrati domani a Palermo nel corso di una conferenza
stampa che si terrà alle ore 9,30 nella Sala dei baroni di Palazzo Steri,
in Piazza Marina.
All’incontro con la stampa
prenderanno parte gli amministratori ed il management della SNS.
Nessuna disinfestazione o sanificazione nelle scuole sede di seggio elettorale. Ci scrive la signora Raffa
Caro Salvatore,
mi preme portare a conoscenza della comunità Eoliana, e in particolare di quella "ricadente" sotto l'amministrazione del Comune di Lipari, che nelle aule delle scuole del territorio eoliano in cui saranno aperti i seggi per il referendum il Comune non effettuerà nessuna disinfestazione o sanificazione.
Proporrei di allestire i seggi, per questa consultazione e quelle a venire, presso la sede stessa del Comune, nei locali di Piazza Mazzini e di via Falcone e Borsellino.
Non vedo perché debbano essere bambini e ragazzi ad essere esposti a rischi di contagio per mancanza di fondi.
Inviterei anche tutti gli altri genitori ad intervenire sull'argomento
mi preme portare a conoscenza della comunità Eoliana, e in particolare di quella "ricadente" sotto l'amministrazione del Comune di Lipari, che nelle aule delle scuole del territorio eoliano in cui saranno aperti i seggi per il referendum il Comune non effettuerà nessuna disinfestazione o sanificazione.
Proporrei di allestire i seggi, per questa consultazione e quelle a venire, presso la sede stessa del Comune, nei locali di Piazza Mazzini e di via Falcone e Borsellino.
Non vedo perché debbano essere bambini e ragazzi ad essere esposti a rischi di contagio per mancanza di fondi.
Inviterei anche tutti gli altri genitori ad intervenire sull'argomento
Elvi Raffa
CittadinanzAttiva ed altre associazioni lanciano "Io sono originale"
IO SONO ORIGINALE “
Questo il titolo del Bando promosso da diverse associazioni di tutela dei consumatori, tra cui anche Cittadinanzattiva, che rientra in un percorso progettuale finalizzato ad informare e sensibilizzare ragazzi e giovani adulti sul fenomeno della contraffazione. Cittadinanzattiva si sta occupando del tema su più fronti, oltre che a livello nazionale con il tour e le attività della campagna "Io sono Originale", anche a livello locale, appunto, con il bando "Originali D'Autore".
Il concorso è rivolto agli studenti post-diploma delle Università, alle Accademie e Istituti d’arte, di design, moda e pubblicità della Regione Lombardia, a cui si chiede di sviluppare il tema della originalità in relazione al fenomeno della contraffazione attraverso la realizzazione di un prodotto. Con una campagna pubblicitaria o un reportage fotografico, i ragazzi destinatari del bando potranno descrivere il fenomeno della contraffazione negli ambiti in cui è più diffuso: dalla moda (abbigliamento, accessori, bigiotteria/ gioielli, profumi e cosmetici) all' elettronica (cuffie, lettori audio-video, etc..).
Ma c’è da attenzionarsi, e non per ultima, alla contraffazione alimentare, quest’ultima a noi di CITTADINANZATTIVA, sta molto a cuore, rammentare di controllare sempre la provenienza e scadenza dei prodotti che acquistiamo, ma soprattutto, cosa contiene il prodotto, di qualsiasi natura esso sia.
C'è tempo fino al 31 maggio 2016 per partecipare...Affrettati!
C'è tempo fino al 31 maggio 2016 per partecipare...Affrettati!
Per info: CITTADINANZATTIVA Assemblea territoriale di Lipari, Via Maurolico 18 98055.
B. M. Tedros
Movimento 5stelle, è morto Gianroberto Casaleggio
Addio alla mente del Movimento Cinque Stelle. È morto nella notte a 61 anni Gianroberto Casaleggio, dopo una lunga malattia che l'aveva costretto anche a un intervento alla testa, nell'aprile del 2014.
I funerali, ha annunciato Beppe Grillo in un tweet, si svolgeranno giovedì.
Era l'inventore del Movimento che aveva fondato insieme a Beppe Grillo.
I funerali, ha annunciato Beppe Grillo in un tweet, si svolgeranno giovedì.
Era l'inventore del Movimento che aveva fondato insieme a Beppe Grillo.
Sul blog di Grillo si legge il saluto: "Ciao, Gianroberto. Hai lottato fino all'ultimo".
Il blog di Grillo riporta un estratto da una lettera scritta da Casaleggio: "Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive".
Solo pochi giorni fa - quando si erano diffuse voci su un suo addio alla politica - era intervenuto dicendo: "Io non mollo". Casaleggio era ricoverato in una struttura dell'istituto Scientifico Auxologico. La notizia è stata confermata da ambienti del M5S, dal suo studio 'Casaleggio Associati' e da fonti sanitarie.
Solo pochi giorni fa - quando si erano diffuse voci su un suo addio alla politica - era intervenuto dicendo: "Io non mollo". Casaleggio era ricoverato in una struttura dell'istituto Scientifico Auxologico. La notizia è stata confermata da ambienti del M5S, dal suo studio 'Casaleggio Associati' e da fonti sanitarie.
Siremar a SNS: Bigliettazione aliscafi ex Siremar presso biglietteria Ustica Lines. Bigliettazione traghetti ex Siremar presso NGI. Situazione momentanea
Come anticipato, dalla notte scorsa tutti i servizi in aliscafo e nave svolti precedentemente da Compagnia delle Isole sono passati alla SNS (Società di navigazione siciliana)
In attesa di definire chi saranno gli agenti sociali gli utenti potranno farsi rilasciare il biglietto d'imbarco sui mezzi ex Siremar presso le Agenzie Ustica Lines (per gli aliscafi) e presso l'agenzia NGI (per le navi traghetto)
In attesa di definire chi saranno gli agenti sociali gli utenti potranno farsi rilasciare il biglietto d'imbarco sui mezzi ex Siremar presso le Agenzie Ustica Lines (per gli aliscafi) e presso l'agenzia NGI (per le navi traghetto)
Verso il matrimonio. Concluso il percorso di preparazione per le giovani coppie
(di Alessandro Saltalamacchia) Si è concluso con grande entusiasmo il percorso che guiderà tante giovani coppie nella strada del Dio e che unirà loro nel sacro vincolo del matrimonio.
Con la gioa e l'entusiasmo dei presenti e l'aiuto dei parroci delle diverse parrocchie dell'isola, abbiamo affrontato e approfondito tutte le tematiche legate all'unione del matrimonio.
Si è discusso sull'importanza di sposarsi in chiesa, sul valore della famiglia e delle sue fondamenta, basate sull'amore e la fedeltà per sempre, per passare poi ai simboli e alla liturgia del matrimonio.
Concludo a nome di tutte le coppie con un ringraziamento speciale ai parroci che con amore e dedizione ci hanno accompagnato in questo cammino di fede ed auguro a tutu noi di non dimenticare le belle parole pronunciate in questi incontri, ma che fungano da pilastro per tutta la nostra vita.
Siremar è di SNS (Società Navigazione Siciliana). Formalizzata ieri sera l'acquisizione
COMUNICATO
La Società di Navigazione Siciliana S.p.a., ha formalizzato ieri sera l’acquisizione a titolo definitivo della Siremar. Un’operazione che ha richiesto numerose riunioni e che finalmente si è concretizzata proprio a ridosso di una stagione importante per la marineria Siciliana.
Soddisfazione è stata espressa dai soci di SNS, la Ustica Lines e la Caronte & Tourist, rappresentate in società al 50%. Da oggi quindi si apre una nuova pagina del trasporto marittimo in Sicilia.
Dopo l’accordo sindacale raggiunto già nelle passate giornate, SNS concentrerà il proprio impegno, sin da subito, per rendere maggiormente efficiente l’intera flotta ex Siremar ed a garantire il massimo dell’impegno per ottimizzare il servizio da e per le tratte siciliane.
Un ringraziamento a tutti gli attori di questo importante passaggio è stato espresso, subito dopo la firma di acquisizione, dall’Ing. Vincenzo Franza e dal Comandante Ettore Morace.
SNS comunica che verranno garantiti i servizi precedentemente gestiti da Siremar e tutte le attività già poste in essere, sia per la flotta navale che per i mezzi veloci.
Nelle prossime ore i dettagli dell’intera operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che verrà convocata a breve.
NOTA DEL DIRETTORE - "Addio" a Compagnia delle isole...senza rimpianti...da parte degli eoliani
La Società di Navigazione Siciliana S.p.a., ha formalizzato ieri sera l’acquisizione a titolo definitivo della Siremar. Un’operazione che ha richiesto numerose riunioni e che finalmente si è concretizzata proprio a ridosso di una stagione importante per la marineria Siciliana.
Soddisfazione è stata espressa dai soci di SNS, la Ustica Lines e la Caronte & Tourist, rappresentate in società al 50%. Da oggi quindi si apre una nuova pagina del trasporto marittimo in Sicilia.
Dopo l’accordo sindacale raggiunto già nelle passate giornate, SNS concentrerà il proprio impegno, sin da subito, per rendere maggiormente efficiente l’intera flotta ex Siremar ed a garantire il massimo dell’impegno per ottimizzare il servizio da e per le tratte siciliane.
Un ringraziamento a tutti gli attori di questo importante passaggio è stato espresso, subito dopo la firma di acquisizione, dall’Ing. Vincenzo Franza e dal Comandante Ettore Morace.
SNS comunica che verranno garantiti i servizi precedentemente gestiti da Siremar e tutte le attività già poste in essere, sia per la flotta navale che per i mezzi veloci.
Nelle prossime ore i dettagli dell’intera operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che verrà convocata a breve.
NOTA DEL DIRETTORE - "Addio" a Compagnia delle isole...senza rimpianti...da parte degli eoliani
Game over della liparese Daniela Giuffrè e Antonio Scuglia finalista al "Bancarella"
"Game Over", calcio truccato ora basta" il libro della liparese Daniela Giuffrè e di Antonio Scuglia è in finale al prestigioso premio "Bancarella"
GLI AUTORI
Il libro vuole rendere il lettore partecipe di quel che accade nel mondo parallelo del calcio truccato e soprattutto spiega cosa si può fare per salvare la genuinità dello sport più appassionante per gli italiani. Si tratta di un'inchiesta condotta da due professionisti che da anni lavorano su queste delicate tematiche, con ruoli diversi: Daniela Giuffrè, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, è la responsabile dell’Unità “Integrity in Sport” di INTERPOL a Lione, l’ufficio che combatte e tenta di prevenire il fenomeno del match fixing a livello globale; Antonio Scuglia, giornalista sportivo, è autore di vari saggi fra i quali un manuale antifrodi ed è membro integrato della Corte d'Appello di Firenze per le controversie ex art. 63 della legge sulla stampa.
I due autori, sulla base della loro specifica esperienza di conoscenze investigative e cronaca sportiva, spiegano nel dettaglio la storia e il funzionamento del match fixing: come si svolge e con quali metodi, e quali legami abbia con la criminalità organizzata e il mondo delle scommesse. Un'analisi senza pregiudizi e inedita di un fenomeno che sta sconvolgendo il calcio italiano e mondiale, corredata dalle testimonianze di chi è stato convolto e dalle risultanze processuali delle inchieste più importanti. Un libro per calciatori e arbitri (i principali target delle associazioni mafiose che gestiscono il calcioscommesse), allenatori e sportivi, ma anche per i tifosi e per chi ama il calcio e vuole saperne di più: salvare il gioco più bello del mondo è possibile!
Daniela Giuffrè, nata a Lipari (ME) nel 1970, è Avvocato e Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato. Nel 2006 si laurea una seconda volta all’Università di Pisa in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali”. Ha frequentato diversi corsi presso le strutture di Polizia in Germania e in Francia. Nel corso della sua carriera nella Polizia di Stato ha espletato diversi incarichi in vari settori della pubblica sicurezza, fra i quali incarichi relativi alla cooperazione internazionale di Polizia. Parla quattro lingue e dal febbraio 2012 lavora presso il Segretariato Generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, meglio conosciuta con l’acronimo di INTERPOL, con sede a Lione (F). Qui fa parte dell’Unità “Integrity in Sport”, ufficio che mira a combattere il fenomeno del match fixing a livello mondiale.
Antonio Scuglia, nato nel 1963 a Decollatura (Cz), vive e lavora a Pisa dove si è laureato in Giurisprudenza. Giornalista professionista dal 1993, è redattore del quotidiano Il Tirreno (Gruppo Finegil-L’Espresso) e corrispondente da Pisa di Tuttosport. Si occupa prevalentemente di sport e tutela dei consumatori ed è titolare del blog Risparmiare facile (http://scuglia-iltirreno.blogautore.repubblica.it/). In passato ha collaborato con la Bbc World Radio, con emittenti radio e tv private italiane, con il Guerin Sportivo di cui è stato corrispondente dal 1990 al 1994, e con Repubblica. È membro, per il quadriennio 2014-2017, del collegio integrato della Corte d’Appello di Firenze per le controversie disciplinate dall’articolo 63 della legge 69/1963 (impugnazione delle delibere del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti). Oltre all’attività giornalistica, ha pubblicato alcuni libri: “Notizie alla Sbarra”, raccolta e commento di sentenze della Cassazione sulla diffamazione a mezzo stampa, per l’Ordine dei Giornalisti della Toscana; “Tototruffa” (insieme a Silvio Scuglia), manuale antifrodi, per Felici Editore; “1001 consigli per risparmiare” (insieme a Pino Staffa), manuale pratico del risparmio, per Hoepli.
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