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lunedì 7 settembre 2015

Firmata convenzione tra comuni eoliani per costituzione “comitato guida” sito Unesco – Isole Eolie

COMUNICATO STAMPA
Firmata la convenzione tra i Comuni eoliani per la costituzione del “comitato guida” sito Unesco – Isole Eolie

Questa mattina, presso la sede comunale di Piazza Mazzini, a Lipari, alla presenza del Segretario generale del Comune di Lipari – Ente Capofila – e dei sindaci dei quattro Comuni eoliani (Marco Giorgianni, Sindaco di Lipari/ Presidente del neonato Comitato Guida – Riccardo Gullo, Sindaco di Leni – Salvatore Longhitano, Sindaco di Malfa – Domenico Arabia, Vicesindaco facente funzioni di Sindaco di Santa Marina Salina) è stata firmata la convenzione per la costituzione del Comitato Guida sito Unesco – Isole Eolie, il cui schema era stato precedentemente approvato dai rispettivi Consigli Comunali.
Le Isole Eolie, Patrimonio Unesco dall’anno 2000, con la costituzione del Comitato Guida dei Comuni eoliani, compiono un ulteriore importante passo verso la concreta attuazione del progetto di valorizzazione e promozione di quell’unicità territoriale in cui questa Amministrazione crede e per cui lavora, insieme alle Amministrazioni di Salina, superando così alcuni ostacoli burocratico -amministrativi che perduravano da anni – dalla redazione del c.d. Piano di Gestione del sito Unesco Isole Eolie, avvenuta nel 2008 – e permettendo in un futuro ormai prossimo un serio sviluppo concorrenziale del territorio eoliano, tra i più suggestivi, ricchi di storia e risorse ambientali a livello mondiale.
L’Amministrazione Comunale
L’Assessore ai Rapporti con la Stampa

Costituito Ufficio Patti Territoriali

COMUNICATO STAMPA
Nella giornata odierna, tra i Sindaci dei Comuni Eoliani è stata sottoscritta una convenzione tra Enti pubblici locali per la costituzione dell'Ufficio denominato “Ufficio Patti Territoriali”, Lo stesso è deputato alla gestione dei progetti ammessi a finanziamento nell'ambito del procedimento di rimodulazione delle risorse del Patto Territoriale Generalista Isole Eolie.
Inizia oggi un nuovo percorso che impegna in prima linea i Comuni eoliani nella programmazione degli interventi del Patto Territoriale e a cui il Comune di Lipari, come precedentemente annunciato, ha dato priorità agli interventi presso i Centri Comunali di Raccolta dei rifiuti (CCR) che con tali risorse potranno essere adeguati alle esigenze del servizio.
Nell'Assemblea tenutasi presso il palazzo municipale di Lipari i Sindaci hanno eletto presidente dell'Assemblea Ufficio Patti Territoriali il Sindaco di Lipari e pertanto il Comune di Lipari sarà Capo-fila.
Un importante passo avanti nella gestione del Patto Territoriale che rappresenta per il nostro territorio un opportunità di valorizzazione dei servizi pubblici resi.
L'Amministrazione comunale.

Vittorio Morace passa le chiavi del regno al figlio Ettore con ricca dote di mezzi (veloci) e linee (nuove)

Il patron di Ustica Lines, piacevolmente distratto dal Trapani Calcio, cede all’ex AD di CIN Tirrenia la guida a tutto campo del gruppo siculo, pronto a potenziare la flotta con aliscafi innovativi, in attesa di fare il colpo oltreoceano

Trapani (di Angelo Scorza - Ship 2 Shore)  Neanche il tempo di ‘mettere’ in rimessa la barca a vela che lo ha portato in agosto a zonzo per il Mediterraneo Occidentale – un meritato ‘riposo del guerriero’ dopo gli intensi 4 anni a capo di CIN Tirrenia – che Ettore Morace ha preso servizio, con un giorno d’anticipo rispetto all’esordio schedulato per il 1° settembre, nel suo nuovo posto di lavoro.
Sempre a capo di una compagnia di navigazione di traghetti e presso una società per lui non inedita.
E non tanto perché Ustica Lines, fondata dal padre Vittorio nel 1993, è l’azienda di famiglia; quanto perché l’ex broker di Unitramp Napoli (altri 4 anni), e prima ancora direttore commerciale dei gloriosi Cantieri Rodriquez di Messina e Pietra Ligure (una decina di anni), aveva già respirato la salutare aria trapanese circa due decadi fa, come racconta il papà in questa intervista che ci concede proprio nei giorni imminenti l’arrivo del figliolo a prendere le redini societarie; un passaggio di consegne per cui il Com. Morace freme, per tutta una serie di motivi, a cominciare dai limiti di età per un’attività sempre più impegnativa.
“Ettore prende il mio posto come amministratore delegato, ma era giù successo circa 20 anni fa quando io ebbi un infarto. E io resto a fare il presidente” afferma Vittorio, che ha sulle spalle anche il piacevole fardello di 8 figli, racchiusi in un intervallo di tempo di quasi 40 anni, avuti da 3 diverse mogli, l’ultima delle quali, olandese, incontrata nelle ‘sue’ isole Canarie (vi ha operato molti anni con i mezzi veloci) è proprio quella cui è dedicata la creatura più recente, il monoscafo nuovo di zecca che ha cominciato a prestare servizio sulle Egadi nelle ultime settimane di agosto.
Senza dimenticare che Ammarì (‘partenopeizzazione’ di Anne Marie) era anche il nome di un precedente catamarano concepito da Ustica Lines per svolgere crociere intorno alla Sicilia, con formula inedita, che lo stesso Morace spiega: “I passeggeri potevano salire in qualunque porto; sarebbe stata un’idea vincente, se non ci fosse stato il problema del costo di gestione eccessivo, con sole 50 cabine”.
Ma presidente a Trapani Morace lo è soprattutto per ragioni slegate dal business marittimo, malgrado l’armatore si sia radicato sotto la collina di Erice ormai dagli anni ’90.
“Mi fermavano per strada per dirmi’ Grazie Presidente’, e all’inizio io non capivo il perché, pensando ai miei mezzi veloci” ricorda facendo un rapido excursus sul Trapani calcio, che milita con baldanza non velleitaria in serie B.
“Il pallone mi ha preso quasi per sbaglio, ma adesso è diventato una passione, seguo la squadra tutte le domeniche in casa, e spero un giorno non lontano di portarla in serie A” afferma con la genuina sincerità dei suoi occhi azzurri come il mare trasparente del Lido Paradiso presso cui è la sede sociale, in una graziosa palazzina moresca, non solo di Ustica Lines ma appunto, al di là della parete, anche del Trapani Calcio. “In questa città sono letteralmente dei fanatici; nel luglio 2005 il sindaco Mimmo Fazio chiamò a Palazzo D’Alì gli imprenditori cittadini più in vista per chiedere chi poteva prendere la squadra, allora in serie D e poi pure retrocessa in Eccellenza. Ma nessuno si fece avanti anche perché la compagine era fallita; dunque, rompendo il silenzio pavido di quella decina di colleghi, mi sentii in dovere di fare qualcosa per la città che mi aveva adottato professionalmente, e quindi rimasi volentieri col cerino in mano. Poi venne la fortuna di trovare l’uomo giusto per risorgere nell’allenatore Boscaglia (solo recentemente rimpiazzato dal più rodato Serse Cosmi) che ci portò in pochi anni a livelli di calcio professionistico; e ora siamo da 3 anni in serie B, con le nostre malcelate ambizioni…”.
Ma se il calcio è solo l’ultimo piacere di un uomo che ha saputo certamente assaporare la vita, il trasporto marittimo rimane il sacro furore di un armatore che per un periodo ha fatto parte della diaspora di armatori partenopei usciti fuori da Confitarma, ma che ora ha fatto marcia indietro da circa un anno.
“Passione, competenza, professionalità, qualità. Su tutto questo nasce e continua la storia dell'Ustica Lines. Sin dal 1993, anno di fondazione, quando, con un aliscafo preso a noleggio, inizia a solcare i mari, sulle prime rotte Napoli – Ustica – Favignana – Trapani e Trapani – Pantelleria – Kelibia” recita la storiografia ufficiale dell’impresa ‘brandizzata’ col caratteristico cavalluccio marino.
Da questa partenza ‘a fari spenti’ la compagnia di navigazione sicula, passata attraverso alterne vicende, che l’hanno vista impegnata anche sul versante dei traghetti ro-pax e di quelli ro-ro, oltre che su linee all’estero e persino nelle crociere, ha oggi ricalibrato l’impegno sul solo core-business dei mezzi veloci. “Per il momento non c’è alcuna intenzione di tornare ad avere mezzi merci; torniamo alla nostra specializzazione storica che è l’alta velocità” conferma il patron.
Oggi, con una trentina di queste unità, Ustica Lines copre i collegamenti con le Isole Egadi, Eolie e Pelagie, e Reggio Calabria dalla Sicilia, oltre a collegare la costa croata attraverso la succursale al 100% Trieste Lines, che effettua la linea da Trieste a Pola, Rovigno, Pirano, con il mezzo Fiammetta Morace, nome dell’altra figlia direttamente impiegata in azienda, oltre a Cristina e ora anche ad a Ettore, il primogenito di un padre prolifico non solo in termini di naviglio realizzato.
L'ultima scommessa - anche su tale versante verterà l’impegno di Ettore Morace, responsabile a tutto campo delle attività dell’intero gruppo - si chiama HSC Shipyard, operativo da un paio di anni. Il Cantiere Navale Unità Veloci ‘di casa’, con sede a Trapani – attiguo alla desolata banchina vuota e semiabbandonata del fu CNT Cantiere Navale di Trapani di Giuseppe d’Angelo, fallito nel 2011 - è diventata la fucina ‘fai da te’ delle nuove imbarcazioni che l’azienda intende realizzare per se ma anche per clienti terzi. In queste officine è stato concepito e prodotto ad inizio 2014 il primo esemplare della classe Admiral, al secolo Carlo Morace, aliscafo prototipo di una serie unica al mondo per capacità, prestazioni, velocità, qualità e dotazione tecnologica.
La realizzazione di un cantiere captive è davvero un’arma vincente, potendo così controllare la produzione in via diretta. “Oggi con i 3 nuovi mezzi in consegna abbiamo 30 mezzi veloci nella flotta. L’ultima tornata di newbuilding erano state le 9 navi veloci monocarena prodotte da Air Naval a Nola (Caserta), tutte consegnate, di cui l’ultima nel 2012. Con le unità home made siamo partiti dapprima col Carlo Morace, completato nel 2014, poi con l’appena arrivato Ammarì, che deve ancora fare il varo, per entrare in linea a settembre. L’intenzione dichiarata è quella di costruire anche per altri, sebbene non abbiamo altre trattative concrete in pista; con gli aliscafi iniziamo a settembre a fare marketing presso altri operatori di mezzi veloci. In HSC Shipyard abbiamo preso anche personale da CNT per arrivare a 86 persone, a regime. Ma puntiamo su una squadra tutta nuova, guidata dal direttore Ing. Gianluca Morra, con 6 ingegneri giovani appassionati alle navi veloci”.
Insomma, per certi versi sembra ripetersi la storia di successo che era stata appannaggio del cantiere Rodriquez. “Ma con alcune differenze essenziali. Le nostre nuove navi, nelle due versioni Admiral 250 e Admiral 350, possono vantare grande velocità (37-38 nodi contro i 31 di un monocarena) e bassi consumi (da 14 a 18 litri per miglio contro i 31 di un catamarano equivalente), grazie a una particolare idrodinamica; hanno ali fatte in maniera diversa, costruite con lavorazioni meccaniche automatizzate, ottenendo un perfetto controllo della geometria alare e una elevata resistenza strutturale che riduce la manutenzione” spiega ancora Morace, prima di tirare fuori l’atout vincente dei suoi innovativi gioiellini. “Prima il limite era una capacità di 210 passeggeri; i primi 2 realizzati trasportano rispettivamente 230 e 250 passeggeri (l’Ammarì presenta altre variazioni rispetto al Carlo Morace), ma il terzo sarà una vera bomba, quando entrerà in servizio fra novembre e dicembre, con i suoi 350 passeggeri, un carico pagante utile del +40% a fronte di costi operativi solo di poco superiori”.
Per questi ritrovati della tecnica, realizzati con materiali speciali più leggeri e scafo in lega di alluminio interamente saldato, che permette anche maggiore silenziosità, l’investimento è di circa 6,8 milioni euro per gli Admiral 250 e attorno agli 8 milioni per i più grandi.
“Approfittando del ribasso del gasolio, per il momento si userà la propulsione tradizionale, ma non escludiamo in futuro di usare anche i moderni eco-combustibili”.
Con questi mezzi innovativi e competitivi, l’armatore programma una mossa davvero a sorpresa.
“Penso che prenderemo delle linee anche all’estero. Una potrebbe essere quella dei collegamenti tra Cuba e gli Stati Uniti; porteremo lì i nostri aliscafi, e faremo cose diverse, non solo sull’Avana. L’isola caraibica ha molti punti per il turismo, con molti porti minori. Ma è prematuro parlarne, visto che ancora non abbiamo fatto nulla con il governo cubano. Comunque il mercato sarà enorme, anche se credo che tutta questa aspettativa si calmerà dopo un poco”.
Note meno allegre riguardano invece gli affari domestici, dove il conto presentato da Ustica Lines deve essere ancora saldato per intero. Infatti sulle questioni locali è ancora aperto il contenzioso con la Regione Siciliana sui collegamenti con Egadi ed Eolie: c’è un tavolo al Ministero col RINA che deve valutare l’entità dei finanziamenti e che dovrebbe pronunciarsi a breve.
“Ma, causa la stasi estiva, la chiusura del tavolo non avverrà prima di settembre; ci devono il 33% di quanto dovutoci secondo gli accordi contrattuali. Noi avevamo fatto un muro come azione. La Regione Siciliana non ha nessuna carta da giocare, avevamo fatto un contratto che devono rispettare, il tutto si riduce a una volontà di non pagare davvero inspiegabile; non credo che non abbiano soldi, è davvero difficile ipotizzarlo…”.
Morace è scuro per gli ultimi esiti dei bandi di affidamento. “In realtà ci hanno tolto 2 linee, l’ultimo contratto era per 4 linee oltre a una nave di riserva, quelli di un mese fa sono solo dei rinnovi attesi”.
Dal 25 luglio è infatti iniziato il collegamento in aliscafo da Porto Empedocle per le isole Pelagie, Linosa e Lampedusa e due giorni dopo quella da Trapani verso Pantelleria, per un ammontare complessivo, sino a fine 2015, pari a 4,7 milioni di euro.
“Ma queste non sono novità, mentre costituiscono una sorpresa assoluta per questo nuovo operatore (SVIM, ndr) abituato a portare turisti alle Eolie, ma non con mezzi HSC come sono i nostri; eppure sono stati pagati come fossero mezzi di qualità, dunque decisamente troppo”.
Angelo Scorza

Centro giovanile di Lipari verso la chiusura? L'intervento di Angelo Sidoti

Caro Direttore,
ho letto stamani il commento di Michele Giacomantonio sul tema “Centro Giovanile” e mi unisco al suo pensiero oltre che condividerlo pienamente.
Molti sanno che io sono fratello di Gianna Sidoti e nipote di Padre Sardella ma questo rapporto di parentela non condiziona minimamente la mia seguente riflessione.
In questo breve articolo parlo da genitore di un ragazzo che è cresciuto all’interno del Centro Giovanile da quando aveva appena 8 di anni e oggi ne ha 16 anni.
Il Centro Giovanile esiste forse anche da più di 20 anni. Sono cresciute all’interno di questa struttura intere generazioni di giovani eoliani e le iniziative promosse dallo stesso Centro sono state tantissime ed ispirate da un puro sentimento cattolico, religioso e sociale.
Pur ritenendo giusto e legittimo il diritto alla ristrutturazione di questi locali mi domando: ma la Curia per quale finalità, uso o destinazione intende utilizzarli?
Spostare il Centro Giovanile dalla attuale location ne potrebbe causare la sua totale chiusura. La sua vicinanza al Corso Vittorio Emanuele (luogo di ritrovo abituale per tutto l’anno dei ragazzi) è strategica in quanto i giovani trovano naturale incontrarsi all’interno della struttura prima o dopo le loro passeggiate.
Chi rappresenta la Curia nell’Arcipelago vuole assumersi questa responsabilità?
Trovo poco adatti i luoghi che circolano come alternative all’attuale ubicazione del Centro ovvero fabbrico utilizzato dalla Banda Musicale (le attività non possono convivere) o il Palazzo Vescovile (luogo adatto per delle mostre o piccoli seminari).
Pertanto, mi auguro che la Curia nella persona di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Calogero La Piana, senza passare attraverso alcun portavoce, con tutto il rispetto per quest’ultimi, incontri personalmente le due persone che hanno gestito per conto della Chiesa questi locali ovvero Mons. Gaetano Sardella, che ha dedicato ai giovani tutto il suo sacerdozio, e Gianna Sidoti che ne è stata l’animatrice per 20anni e forse più.
Far continuare questo chiacchiericcio non serve proprio a nulla. Se esistono delle alternative che si ricerchino di comune accordo senza che però si usi a sproposito il dovere di “obbedienza” oppure l’uso di mandanti.
Un caro saluto a tutti voi
Angelo Sidoti

Il portalettere è in ferie. Non si consegna la posta a Filicudi

Riceviamo e pubblichiamo:
Oggi, 7 settembre 2015, il portalettere a Filicudi non è arrivato perchè "in ferie". Sembra uno scherzo...ma non è stata mandata nessuna altra persona in sostituzione.
L'isola sopporta già da anni gravi disagi perchè l'ufficio postale viene aperto solo 2 giorni alla settimana, il Lunedì ed il Giovedì, spesso le bollette vengono consegnate ai destinatari in ritardo e talvolta nemmeno arrivano, Giovedì prossimo è previsto maltempo....e di nuovo passerà anche più di una settimana senza posta consegnata. Sono state raccolte firme, fatte proteste ed esposti ma qui ancora non cambia nulla.
Il consigliere di Circoscrizione
Rosella Rando

Ricordato a Pianoconte il soldato Giovanni Fonti, deceduto al fronte



E' stato ricordato ieri sera a Pianoconte, nella Santa Messa delle ore 19 e 30, celebrata nella chiesa di Santa Croce da Don Lio Raffaele, il soldato Giovanni Fonti, nativo della frazione, deceduto il 26 Agosto 1915, all'età di 22 anni, per le ferite riportate in battaglia.
Durante l'intensa e sentita commemorazione, alla quale hanno preso parte i parenti del soldato, dopo la lettura del dispaccio, è stato suonato il silenzio


Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava. Preallerta meteo. In arrivo mercoledì ciclone afro-mediterraneo

PREALLERTA METEO per l'arrivo di un ciclone afro-mediterraneo, che sarà attivo nelle coste tirreniche messinesi e nel comprensorio eoliano nell'arco della giornata di Mercoledi 9 e nella mattinata di Giovedi 10.
La direttrice di moto delle correnti in quota si disporrà da SW in direzione verso NE e nel tardo pomeriggio di Mercoledi il vortice ciclonico interesserà le Eolie con i fenomeni piu' intensi apportando forti e abbondanti piogge che in nottata potranno manifestarsi localmente a carattere di nubifragio.
Il vortice ciclonico sarà preceduto da forti venti di scirocco che, nel corso del pomeriggio, seguiranno il minimo depressionario. Al mattino spireranno da scirocco e nel pomeriggio da levante-grecale.
Durante la serata e la successiva nottata le intense precipitazioni, accompagnate da forti temporali colpiranno lo Stretto di Messina, mentre le correnti in quota che dapprima erano disposte da SE ruoteranno a occidente. Si segnala che le abbondanti precipitazioni previste per la sera-notte di Mercoledi potranno arrecare ALLUVIONI LAMPO lungo le coste tirreniche messinesi e nel basso versante ionico messinese.
Sono previsti localmente accumuli precipitativi eccezionali che domani cerchero' sia di localizzare che di descriverne l'intensità e la durata.
Per quanto concerne il mare questo sarà molto mosso al largo o localmente agitato tra Alicudi-Filicudi e sarà caratterizzato da onde lunghe a seguito dell'allontanamento del minimo depressionario previsto nella mattinata di Giovedi 10,
Piu' attenuato sarà il moto ondoso nel sottocosta milazzese.
La colonnina di mercurio, che nei primi giorni della settimana sarà in costante diminuzione,subirà un ulteriore discesa attestandosi sui 24 C .Quindi un tonfo verso il basso di ben 10 C rispetto alla temperatura massima registrata nel corso del week-end 5-6 Settembre.
La previsione dei fenomeni intensi previsti Mercoledi dovrà essere confermata 24 ore prima dell'evento, pertanto vi rimando ai prossimi aggiornamenti pubblicati in questa pagina all'indirizzo www.facebook.com/meteoeolie

Carabinieri recuperano oro trafugato in chiesa Alicudi. Una denuncia per ricettazione


 Comando Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 07 Settembre 2015
Compagnia di Milazzo
Alicudi (Isole Eolie - ME),furto di monili nella Chiesa Maria SS. del Carmelo di Alicudi : un ventenne denunciato dai Carabinieri per ricettazione.
Nell’ambito delle attività volte alla prevenzione e repressione dei reati, i militari della Stazione Carabinieri di Filicudi, in esito di una intensa attività info-investigativa che ha interessato altresì l’isola di Lipari e la città di Milazzo, hanno denunciato in stato di libertà una persona per il reato di ricettazione.
Le indagini dei militari della Stazione Carabinieri di Filicudi erano scattate all’indomani del 22 Agosto u.s. allorquando il sacerdote, responsabile della Chiesa Maria SS. del Carmelo di quel centro, aveva denunciato il furto di monili in oro antico da alcuni simulacri ivi presenti: nello specifico erano state sottratte due collane, tre anelli e quattro paia di orecchini.
Immediatamente scattavano le indagini del caso, coordinate dai militari della locale Stazione, che interessavano i limitrofi presidi dell’Arma presenti sia nell’arcipelago eoliano che sulla terraferma, al fine di accertare l’eventuale versamento dei predetti monili presso i compro oro presenti nei rispettivi territori di competenza. La prontezza e l’efficacia della strategia d’azione permetteva così di avere un riscontro positivo .Infatti nella mattinata del 2 settembre veniva rinvenuta una prima porzione di refurtiva grazie ai militari della Stazione di Lipari che presso un compro oro ivi presente riuscivano a rinvenire un anello e tre orecchini, provento del predetto furto, che erano stati deliberatamente ed abilmente danneggiati al fine di renderne difficoltoso il riconoscimento e per i quali era stato ricevuto un “corrispettivo” di circa € 30,00. Questo però non sottraeva impegno all’azione di ricerca dei Carabinieri di Filicudi che il 5 settembre successivo, d’intesa con i militari della Stazione di Milazzo, accertavano che il precedente 1 settembre altri monili in oro, nello specifico cinque orecchini e due anelli, perfettamente combacianti con quelli oggetto di ricerca, erano stati versati presso un compro oro di Milazzo, questa volta in perfette condizioni, a fronte di un “corrispettivo” di € 200,00.
Recuperati i predetti beni, gli stessi venivano posti in visione a Padre Giuseppe La Rosa, che da circa un anno officia le funzioni presso la Chiesa di Alicudi, il quale riconosceva tutti i monili senza alcun’ombra di dubbio.
A quel punto è stato semplice per gli operanti identificare gli autori del reato, proprio in merito all’obbligo per i titolari di dette attività di registrare i documenti di coloro che “cedono” oro in cambio di danaro, ed è pertanto scattata una denuncia penale per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) un ventenne di Lipari, già noto alle Forze dell’Ordine.
Gli oggetti recuperati sono stati quindi sottoposti a sequestro e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della restituzione agli aventi diritto.

Carabinieri recuperano oro rubato in chiesa ad Alicudi

Con una brillante operazione i carabinieri di Filicudi hanno recuperato tutto l'oro che era stato asportato, penetrando da una finestra, dalla chiesa della Madonna del Carmelo ad Alicudi, alla vigilia dei festeggiamenti in onore del Patrono San Bartolomeo. Vi sarebbe un denunciato.
Maggiori particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa

Lipari. Da domani la settina in onore della Beata Vergine nella chiesa dell'Addolorata

Domani , alle 19, nella chiesa dell'Addolorata, all'interno del Castello di Lipari, avrà inizio la settina in onore della Beata Vergine. 
Si concluderà giorno 15

Stromboli, il vulcano che erutta per «svuotamento». (da corriere.it)

di Gaetano Cervone
È un modello che potrebbe ribaltare la visione classica della dinamica delle eruzioni vulcaniche, secondo la quale le colate sono alimentate dalla lava in risalita dalla camera magmatica. Nulla di tutto questo, stando almeno a quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Firenze che per sette anni hanno esaminato 24 ore su 24 l’attività dello Stromboli e pubblicato nei giorni scorsi il risultato della ricerca sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications. Il risultato ribalta completamente i modelli attuali, nel vero senso della parola, perché il magma che fuoriesce dalle bocche sarebbe in realtà già presente nella parte alta del vulcano e dunque le colate laviche non sarebbero alimentate dall’aumento della pressione della camera magmatica, bensì dallo svuotamento della parte superficiale del vulcano.
Il ruolo della gravità
Lo Stromboli si comporta esattamente in questo modo, i ricercatori lo hanno dimostrato e tre recenti eruzioni di «Iddu» lo hanno confermato: «Confrontando dati geofisici, che vanno dalla deformazione del suolo al monitoraggio termico e sismico abbiamo concluso che gran parte del magma eruttato è in larga parte già presente nella parte alta del vulcano – spiega Maurizio Ripepe, ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze e membro della Commissione Grandi rischi della Protezione Civile – Il magma impiega mesi o anni per risalire e quando se ne accumula a sufficienza nelle parti superficiali il vulcano non riesce più a trattenere l’aumento del materiale spaccando così la struttura e avviandone lo svuotamento. Il processo non è dunque primariamente guidato dall’aumento della pressione interna della camera, ma soprattutto dalla gravità, per cui le fasi iniziali saranno quelle più forti, perché il carico del magma al di sopra la bocca effusiva è maggiore».
E nel resto del mondo?
Ciò che resta da capire è se questa dinamica rilevata dai ricercatori fiorentini caratterizzi soltanto lo Stromboli o se davvero tutti i vulcani del mondo si comportano in questo modo. Altre eruzioni sono all’analisi e sembrano confermare così la validità del «modello Stromboli» che potrebbe inoltre segnare un ulteriore (e importante) punto a favore della scienza che mira a capire le dinamiche e prevedere con anticipo le eruzioni dei vulcani. Per ora i ricercatori sono cauti: «Il nostro non è un modello di previsione, spiega piuttosto i meccanismi che controllano l’eruzione – sottolinea Ripepe – Non possiamo ancora prevedere dove si apriranno le bocche laterali da cui uscirà il magma, ma se questo modello elaborato da noi funziona possiamo però prevedere le conseguenze, perché più bassa sarà la quota della bocca, maggiore sarà la velocità con cui la lava uscirà e maggiore sarà la decompressione del sistema profondo e la possibilità di innescare esplosioni violente».
Il rischio frana al massimo prima della colata
Da qui le ricadute importanti in termini di protezione civile: «Alle crisi eruttive si associano talvolta forti deformazioni del vulcano, crolli di versante, che finendo in mare possono creare onde di tsunami che interessano parte delle coste della Sicilia e della Calabria, come avvenuto ad esempio nel 2002 per lo Stromboli – spiega Marco Pistolesi, tra gli autori della ricerca che ha visto la partecipazione anche dell’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr - Secondo il modello da noi elaborato il rischio frana è più alto subito prima dell’inizio della colata e immediatamente dopo il suo inizio, quando la pressione del magma è massima». Gli studi che hanno portato alla pubblicazione della ricerca su Nature Communications sono relativi all’eruzione del 2007, quando lo Stromboli riversò all’esterno 8 milioni di metri cubi di lava in 34 giorni. Ma i ricercatori fiorentini «Iddu» lo conoscono da decenni: sono stati di fatto i primi a creare sullo Stromboli un sistema di monitoraggio infrasonico che «ascolta» i vulcani utilizzando i sensori di pressione acustica con tecniche di array. Un’idea pioneristica esportata in tutto il mondo, sulle vette dei vulcani più pericolosi (tra cui quelli in Islanda, Ecuador, Argentina, Giappone e Cile) ed utilizzata anche per lo studio delle valanghe in Svizzera, Austria, Norvegia e Groenlandia.

Intitolare il porto di Alicudi a Pertini

Intitolare il piccolo porto nell’isola di Alicudi all’indimenticato Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. 
La proposta arriva dal docente universitario Enrico Cuccodoro che, al Centro Studi di Lipari , ha presentato il volume “"Il viaggio, Sandro Pertini fra i giovani e il popolo. Ricordi incontri testimonianze per l'Italia di oggi". 
La proposta era stata già lanciata, attraverso il nostro giornale, dallo storico eoliano Giuseppe La Greca e trova una forte motivazione nel legame che unisce Pertini a quella struttura e a quell’isola. L’allora Presidente, infatti, non solo si schierò apertamente a fianco degli arcudari, che gli avevano inviato un “promemoria” sulle tante, troppe problematiche che interessavano l’isola, ma intervenne sulla presidenza della Regione affinchè ci si attivasse per dotare Alicudi di un porto. 
Era il maggio del 1984 e ad Alicudi si scendeva a terra dai mezzi di linea, e si raggiungevano gli stessi per lasciare l’isola, con la barca del rollo. 
Attraverso lo storico La Greca ricostruiamo la vicenda. Tutto inizia il 30 Aprile quando il comitato di protesta di Alicudi invia il dettagliato promemoria al Presidente della Repubblica. Nei giorni che seguono i cittadini optano per un volontario isolamento. Il 10 maggio le ultime provviste vengono razionate, scatolette di carne per gli adulti, pacchi di biscotti per i più piccoli. Consumati gli ultimi viveri viene proclamato lo sciopero della fame. .
All’origine della protesta c’erano le condizioni disagevoli in cui la popolazione era costretta a vivere: mancavano la luce elettrica e l’acqua, erano carenti i servizi sanitari, l’unico piccolo molo di cemento non consentiva nessun tipo di accosto, indipendentemente dalle condizioni meteo, il brevissimo lungomare non era protetto dai marosi e d’inverno si trasformava in un impercorribile acquitrino, due soli i telefoni (uno nell’ufficio postale, l’altro al posto pubblico), la scuola era un vero dramma. 
Gli abitanti protestavano anche per ottenere che venisse riparata la chiesetta e l’edificio della scuola elementare. L’anno prima erano mancati pane e pasta per oltre venti giorni e si erano esaurite le scorte di medicinali. 
“L’elencazione delle carenze – ci ha dichiarato lo storico La Greca - era lunga, come non era breve il conto delle promesse fatte e poi sistematicamente non mantenute a Palermo ed a Roma. “Siamo in pochi, non pensano a noi” si lamentavano i cittadini che, per ben tre volte, avevano disertato le urne per protesta. Tra le promesse non rispettate vi erano anche quelle fatte dai dirigenti del compartimento siciliano dell’Enel che, anche in considerazione di accordi con la Regione, avevano progettato una centrale fotovoltaica che, tuttavia, era stata poi spostata a Vulcano”. 
Le pressioni si concretizzano in una riunione convocata a Palermo dal Presidente, Modesto Sardo. Il 15 maggio, avuta notizia di una riunione operativa convocata a Palermo dal Presidente Modesto Sardo, gli abitanti di Alicudi inviano un ulteriore telegramma a, Sandro Pertini, annunciando la sospensione dello sciopero della fame. Il 19 maggio i cittadini di Alicudi ricevono un telegramma dal Capo dello Stato che scrive: “Sono con voi, alla gente che protesta esprimo tutta la mia solidarietà e mi auguro che i vostri problemi al più presto possano essere risolti”. 
Il Presidente - come anticipato- non si limita alla solidarietà di un telegramma ma interviene, soprattutto, nei confronti del presidente della Regione che delega l’assessore regionale ai Lavori Pubblici per redigere una perizia e stabilire la somma occorrente per la realizzazione del nuovo approdo ed avvia l’iter per approvare con una legge regionale l’elettrificazione sia di Alicudi sia di Filicudi.